Pensioni anticipate 2018, Ape volontaria domande al via dal 13 aprile, arretrati salvi?

Pensione Anticipata 2018: aggiornamenti sull’ape volontaria

Le ultime novità sulle pensioni anticipate 2018, in questo clima di incertezza post elettorale, ruotano intorno alle uniche misure per ora disponibili per il nuovo anno, tra queste la tanto discussa forma di flessibilità in uscita nota con il nome ‘Ape volontaria’. Nell’articolo il parere contrario dei lavoratori, riportiamo in conclusione una testimonianza, sulla misura usufruibile dal 2018 e l’elenco dei requisiti per poter usufruire della stessa. Una panoramica anche della compatibilità della misura con altre in essere, le restrizioni per gli esodati e la data utile per quanti volessero richiedere gli arretrati.

Pensioni 2018, requisito anagrafico paletto imprescindibile

Per poter richiedere l’ape volontaria, la misura di pensione anticipata a totale carico del lavoratore, occorre oltre ad avere cumulato 20 anni nella stessa cassa previdenziale, che sia rispettato un preciso requisito anagrafico: non possono mancare più di tre anni e sette mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Si deve inoltre tenere in conto degli incrementi determinati dall’adeguamento dell’aspettativa di vita, che ricordiamo dal 2019 porteranno ad uno scatto aggiuntivo di 5 mesi in più

Ape volontaria: per richiedere arretrati tempo utile entro 18 aprile

Chi ha maturato i requisiti per accedere all’anticipo pensionistico volontario tra il primo maggio ed il 18 ottobre 2017, deve presentare la richiesta entro il prossimo 18 aprile. Lo ha precisato l’Inps con la circolare 28/2018. Solo in questo modo si potranno ottenere la corresponsione di tutti i ratei arretrati maturati dalla data della decorrenza dell’Ape, ricordiamo che poi l’Inps ha 60 giorni per rispondere sulla certificazione dei requisiti. La certificazione del diritto INPS contiene anche l’indicazione dell’APE minimo e massimo ottenibile, e della durata massima del finanziamento, solo una volta ottenuta la riposta positiva dell’INPS, si può presentare la domanda di pensione vera e propria di APE. Dal 13 febbraio l’Inps ha predisposto  un simulatore online per il calcolo dell’Ape, a cui possono accedere tutti senza alcuna registrazione, che permette di ponderare con attenzione se la scelta che si farà converrà o meno.  Vediamo in dettaglio i requisiti richiesti:

Pensione anticipata 2018, requisiti per poter accedere all’APe volontaria

  • età minima di 63 anni;
  • maturazione della pensione di vecchiaia compresa tra un massimo di tre anni e sette mesi ed un minimo di sei mesi;
  • 20 anni di contributi (valgono anche quelli da ricongiunzione e riscatto ma devono essere stati già versati al momento della domanda, eventuali rate non ancora versate non si si considerano);
  • importo pensione già maturata pari ad almeno 1,4 volte il minimo, il trattamento minimo Inps (710 euro, compresa la rata di ammortamento).

Ape volontaria compatibilità e paletto per gli esodati

L’APe volontaria è compatibile:

  • con la prosecuzione dell’attività lavorativa, i lavoratori che ancora sono attivi non sono obbligati a licenziarsi,
  • con le prestazioni di sostegno al reddito, come la Naspi. Compatibile altresì con la misura dell’Ape sociale, coloro che hanno richiesto ed ottenuto la misura possono richiedere anche l’Ape volontaria per poter vedere incrementato il proprio reddito in attesa della pensione, chiaro che questa verrà poi defalcata dalla rata di restituzione. Non è in alcun modo richiedibile da quanti siano già in possesso di pensione.
  • Gli esodati rientrati in una delle salvaguardie degli ultimi anni, se decidono di richiedere l’Ape volontaria devono rinunciare alla salvaguardia. In pratica percepiranno l’APe fino alla maturazione della pensione di vecchiaia con le nuove regole, non faranno più fede quelle pre-Fornero.

Elide Alboni, amministratrice del Comitato esodati licenziati e cessati , specifica,però, per chiarire e non creare allarmismi in cosa consiste la scelta che viene posta dinanzi all’ esodato: “ se uno stava attendendo risposta di salvaguardia che ritardava ad arrivare ed aveva anche i requisiti x Ape x non restare senza nulla di nulla preso da ansia , ha magari fatto anche domanda di Ape, poi se mai le domande venissero accettate entrambe, spetterà a lui scegliere.  Ovvio che sarà solo felice di avere la sua pensione piena con la salvaguardia che gli restituisce il suo diritto previdenziale antefornero come gli spetta”.

Restano comunque moltissimi i dubbi dei lavoratori sull’Ape volontaria, che pare non convincere quanti sono prossimi alla pensione. Non è accettabile dicono, all’unisono sui social, dopo 40° anni di lavoro dover andare in pensione con un mutuo ventennale sulle spalle che porterà ad avere una pensione ridotta per i prossimi 20 anni. Qui la testimonianza di uno di loro Giuseppe Mallardi

Pensioni 2018, le riserve dei lavoratori sull’ape volontaria

“Non è accettabile che un nonno di 64 anni debba ancora lavorare dopo aver versato 40 anni di contributi, mi sono rivolto al patronato e dopo aver fatto dei conteggi mi hanno dato la bella notizia che dovrò lavorare fino a novembre 2021.
La mia è una ditta individuale , faccio l’agente di commercio, monoreddito e mediamente ogni giorno per poter guadagnare le provvigioni che mi permettano di mantenere la mia famiglia devo fare 200 /300 km. .
Nonostante sono sempre stato innamorato della mia professione ritengo che la stessa non può non essere considerata lavoro usurante , rischio la mia incolumità ogni giorno ,lavoro fisico e mentale e mi si viene a proporre una via d’uscita con l’ape anticipata , una truffa bella e buona , mi si chiede di accendere un mutuo con lo stato per 20 anni ( + 40 già versati) con termine del debito ad 84 anni , rimettendoci sulla pensione ipotetica calcolata in euro 1.170 meno mutuo 280 euro ( netto euro 890 ) .
Ma vi sembra una proposta accettabile? Mi domando se noi quasi settantenni non andiamo in pensione i giovani quando e come entreranno nel mondo del lavoro?”

Voi cosa ne pensate?

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