Pensioni m5s

Pensioni 2018 ultime notizie: nel contratto di Governo del M5S sparisce la Fornero

Le ultimissime novità sulle Pensioni 2018 di oggi 24 aprile non possono che arrivare da quanto avvenuto nelle ultime ore per tentare di formare un Governo del Paese. Il M5S di Luigi Di Maio ha pubblicato infatti una bozza in 10 punti del contratto di Governo alla tedesca da presentare al PD  per cercare di trovare un punto di incontro. Il lavoro è stato svolto in dieci giorni dal professor Giacinto Della Cananea  e dal suo comitato scientifico  e a quanto si può leggere scorrendolo dal sito ufficiale, non vi è cenno alla Riforma delle pensioni e al superamento della Legge Fornero di cui si era parlato durante la campagna elettorale. Nell’immagine a corredo qui sopra trovate i dieci punti schematizzati.

Ultime notizie Pensioni 2018: Di Maio scarica Salvini, salta l’abolizione della Fornero?

Stando alle ultime parole rilasciate poche ore fa da Di Maio, l’ unica soluzione percorribile al momento è quella di provare a trovare un accordo tra PD e Movimento 5 stelle, come chiesto dal Presidente del Consiglio. Di Maio infatti nella serata di ieri con queste parole ha definitivamente scaricato Salvini: ” In questi giorni ho chiesto a più riprese a Matteo Salvini di sedersi al tavolo come leader della Lega per discutere i termini del contratto di governo. E’ cosa nota che abbiamo delle differenze programmatiche, ma è altrettanto chiaro che abbiamo tanti obbiettivi in comune che potremmo realizzare. Penso alla Legge Fornero, alla riduzione delle tasse, ai diritti dei lavoratori, alla lotta alla burocrazia, al sostegno alle famiglie e ai loro figli, alla sicurezza su tutto il territorio nazionale solo per citare i primi che mi vengono in mente”.

Il leader del M5S spiega poi tramite il sito ufficiale che non ci sarà accordo con la Lega: “Ma dal suo comportamento ho capito che Salvini non vuole assumersi responsabilità di governo. Perchè sinceramente non riesco proprio a capire come mai preferisca stare all’opposizione per il bene dei suoi alleati, invece di andare al Governo per il bene degli italiani. Non si dica che non c’ho provato fino alla fine, adesso buona fortuna”. 

Pensioni 2018 ultimissime novità su programma di Governo

Il contratto di Governo stilato dal professore Giacinto Della Cananea ha lasciato fuori diversi punti che sono da tempo divergenze tra PD e M5S, dall’abolizione della Legge Fornero, alla Buona scuola, alla riforma della Giustizia. Questo potrebbe essere un segnale, come spiega anche il giornalista della Stampa Ilario Lombardo, che su La7 ha spiegato: “Non è un caso che esca oggi anziché il 30 aprile. È un chiaro segnale di dialogo con il Pd. Nel contratto si trovano molti punti in comune con il partito democratico come la difesa dell’Unione europea. Soprattutto nel documento è scomparsa la revisione della riforma Fornero. Insomma è l’amo che i cinque stelle lanciano al Pd”.

Voi cosa pensate di questa situazione. E un eventuale alleanza PDM5S farebbe davvero saltare la riforma delle pensioni? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto e ricordate che potete restare aggiornati con tutte le ultime notizie sulle Pensioni seguendoci anche sulla nostra pagina Facebook e lasciando un mi piace!

4 commenti su “Pensioni 2018 ultime notizie: nel contratto di Governo del M5S sparisce la Fornero

    1. Giuseppe sono moltissimi i commenti che riceviamo e pubblichiamo giornalmente, deve solo darci il tempo di approvarlo :-), grazie molte della pazienza!

  1. La strana coppia.
    Era prevedibile, da quando, se ben ricordo, il nostro diceva “La prima cosa che faremo se andremo al Governo sarà abrogare la Fornero” a quando, pian piano, si usavano sempre diversi sinonimi: aboliremo, rivedremo, ecc. Se ben ricordo.
    E, giunto/i al Governo, non se ne è più parlato e si parla solo di migranti, migranti e migranti…; ma, la prima cosa promessa, non doveva essere l’abrogazione/abolizione della Fornero, e successivi sinonimi, non appena al Governo? Se ricordo male mi scuso.
    D’altronde come mettersi d’accordo nel restituire una età pensionabile decente con chi, invece, le pensioni le vuole togliere ai ricchi (che se le sono pagate, indipendentemente dal sistema contributivo OBBLIGATORIO vigente che è l’unico cui fare riferimento per verificarne il diritto) per darle ai poveri (che non se le sono pagate – pensioni sociali, di chi non ha versato contributi, che dovrebbero essere pagate con la fiscalità generale e non coi soldi che i lavoratori versano per la loro pensione -)?
    D’altronde anche questi ultimi hanno cominciato a avere conoscenza del diritto e non parlano più, ultimamente, di “ricalcolare” (a contributivo) quelle che loro considerano pensioni d’oro, ma usano il termine “tassare”.
    Finalmente si riaffaccia la conoscenza del diritto e della Costituzione. Infatti, invece di tagliare “diritti quesiti” (vedi libro di diritto) sarebbe Costituzionale, per le pensioni o quant’altro, per raggiungere “COSTITUZIONALMENTE” una certa equità, aumentare la progressività della imposizione fiscale sul reddito, come da Costituzione, abbassandola per i redditi minori e aumentandola per quelli superiori; fare ciò sarebbe preciso, perfetto, equo e doverosamente costituzionale.
    Altro che operazioni che a me fanno venire in mente una situazione che somiglierebbe a quella di un Direttore di banca che decidesse, per un suo personale concetto di equità, di togliere soldi dai conti correnti dei clienti più ricchi per spostarli sui conti correnti dei clienti in rosso! Vi sembrerebbe normale? A me no, neanche se tale Direttore di banca fosse stato eletto a suffragio universale!
    Ma aumentare la progressività della imposizione fiscale si scontrerebbe con la “flat tax”, che fa pagare meno chi guadagna di più; e insorgerebbero gli altri “soci” di Governo.
    Comunque sia, di abrogare (e successivi sinonimi) la legge Fornero se ne parla poco; e quel poco che trapela, se ben leggo, altrimenti mi scuso, sembrerebbe già inserire penalizzazioni per chi ne usufruisca o, meglio così, incentivi per chi rimanga a lavorare; meglio così, perché “io”, certo, non accetterei di essere penalizzato per un PARZIALE ripristino del diritto che mi spettava prima della legge Fornero!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su