Aumento Pensioni 2024: rivalutazione e conguagli previsti, anche per le minime
Tra i temi caldi di queste ore, di cui molto si parla c’è l’aumento delle pensioni per il 2024, in questo articolo proveremo a fare chiarezza su cosa ci aspetta per quanto riguarda le pensioni, comprese le minime. Per l’anno a venire, sono previsti aumenti dovuti a rivalutazione e conguagli, ecco quali.
Aumento Pensioni 2024: tra inflazione, rivalutazione e conguagli quanto si prende?
Nel corso del 2024, sarà nuovamente attuata la rivalutazione delle pensioni, basata sulla variazione dei prezzi Istat, al fine di adeguare gli importi dei trattamenti pensionistici al costo della vita. Questa misura mira a preservare il potere d’acquisto delle pensioni, proteggendole dall’effetto dell’inflazione. Oltre a questa nuova rivalutazione, c’è anche quella relativa all’indice definitivo per il 2023, il quale è stato recepito dall’INPS nel mese di luglio e ha registrato un aumento dell’8,1% rispetto all’anno precedente.
È importante notare che la rivalutazione degli assegni e dei contributi previdenziali del 7,3% applicata nel corso dell’anno precedente era di natura provvisoria. Ora, con l’indice di aumento Istat definitivo pari all’8,1%, con uno scarto positivo dello 0,8%, si procederà con gli adeguamenti agli assegni pensionistici, inclusi i relativi conguagli e arretrati.
Per quanto riguarda i conguagli, durante l’estate dell’anno precedente, l’INPS ha recepito l’effettiva rivalutazione per il 2023, che si è attestata su un aumento del +8,1% rispetto all’anno precedente. Gli aumenti erogati in via provvisoria, con decorrenza dal 1° gennaio dello stesso anno, pari al 7,3%, dovranno essere quindi rivisti e incrementati nuovamente come conguaglio. Sugli assegni pensionistici dovrà quindi essere aggiunto lo scarto dello 0,8%. Nel dettaglio, per il 2023, le pensioni fino al minimo Inps sono state rivalutate del 7,3% in via provvisoria, a cui si è aggiunto un incremento straordinario del 6,4% per i pensionati ultra 75enni, portando la pensione minima a 600 euro, e dell’1,5% per i pensionati più giovani.
Sulla rivalutazione delle pensioni, entro il 20 novembre del 2023, come avviene ogni anno, verrà determinata, attraverso un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, la percentuale di variazione da applicare per il calcolo della perequazione delle pensioni. Successivamente, gli assegni pensionistici verranno adeguati in base al nuovo indice. Nel 2024, è prevista un’ordinaria rivalutazione che potrebbe arrivare al massimo al 6%, ma potrebbe anche essere inferiore, fermandosi al 5,5%.
Aumento Pensioni minime nel 2024, per ottobre nessuna modifica
Un tema di grande attualità riguarda l’aumento delle pensioni minime, attualmente fissate a 600 euro al mese. L’obiettivo della legislatura, sostenuto con determinazione soprattutto da Silvio Berlusconi, è quello di portare queste pensioni a quota 1000 euro al mese. Tuttavia, ci sono sfide legate alla restrizione finanziaria da affrontare.
Forza Italia è decisa a spostare l’asticella verso l’alto già dal prossimo anno, mirando a raggiungere quota 700 euro o almeno situarsi nell’intervallo tra 650 e 670 euro. È importante sottolineare che questa ambiziosa iniziativa del partito guidato da Antonio Tajani dovrà tener conto della linea di prudenza di bilancio, che è stata definita da Giancarlo Giorgetti con l’approvazione di Giorgia Meloni. Ricoridamo ai molti che ce l’hanno chiesto, che per il mese di ottobre 2023 non sono previsti aumenti per nessuna pensione, nè normale nè minima.
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Ha ragione Andrea.
… Errata corrige… Buonasera! Mi auguro che vengano incrementati anche gli importi delle pensioni di invalidità civile parziale. Mille grazie a tutti!
Ma questi sono matti. Davvero vogliono portare a mille euro le pensioni di chi ha contribuito pochissimo e pagare forse 1100-1200 euro a chi ha sempre pagato i contributi e lavorato per 42 o 43 anni ?
Penso sia giusto portare le pensioni a 1000 euro che non ci fai un bel niente, la mia raddoppi e, siamo quasi pari. Pensare che a luglio tutti i governi ogni anno si aumentano 1200 euro, è tutto normale; l’anno scorso l’inflazione ha superato abbondantemente il 10% , ed è stata data una perequazione da 8,1 proporzionale, oggi che il costo della vita è del 35% maggiore rispetto il 2022, la perequazione non supererà il 6%. Siamo tutti bravi a fare i conti al ribasso, basterebbe eliminare le accise, e di colpo il costo della vita calerebbe, ma le accise fanno comodo e, quindi a buon intenditore poche parole……….
Ormai non c’è più niente da dire. Lei, la sorella, il cognato e ministri alla Santanchè devono andare a casa. Potevamo perdonargli di tutto, ma non l’incompetenza e l’ incapacità. Riescono persino a fare peggio dei precedenti che era quasi impossibile. Non sono nemmeno in grado di fare una riforma della previdenza a costo zero. Non sono in grado di governare un isoletta come Lampedusa. Non ho più parole!
Buonasera! Mi auguro che vengano incrementi anche gli importi delle pensioni di invalidità civile parziale. Mille grazie a tutti!