Aumento Pensioni Inps 2023, Giorgetti firma il decreto: +7,3% sull’assegno
Adesso è ufficiale, l’aumento delle pensioni per il 2023 ci sarà e sarà del 7,3%. A confermarlo è stato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha annunciato di aver firmato il decreto che prevede l’adeguamento degli assegni pensionistici all’inflazione (misura conosciuta come ‘perequazione’). Balzo importante quindi per le pensioni, soprattutto per le minime che aumentano di quasi 500 euro l’anno.
Pensioni 2023 aumento in arrivo: chi lo riceve e quando sarà
L’aumento arriverà a partire dal 1 gennaio 2023 e a causa del caro vita e dell’inflazione schizzata alle stelle sarà il più corposo adeguamento dagli anni ’80. L’assegno aumenterà per tutti e sarà cospicuo. Ad esempio la pensione minima attualmente a 525,38 euro salirà di 38 euro al mese arrivando a 564 euro, tredicesima compresa. Con una pensione di mille euro lorda, l’aumento mensile netto è di 52 euro.
Per chi ha una pensione più alta ovviamente l’aumento sarà ancora più cospicuo essendo del 7,3% per tutti. Se ricevete 2.000 euro lordi al mese l’incremento netto è pari a quasi 100 euro al mese, mentre per chi prende 4 mila euro lordi l’incremento si attesta addirittura a 150 euro netti al mese. Di seguito vi forniamo la tabella completa con tutti gli aumenti:
Aumento Pensioni Minime, Damiano lancia la proposta al Governo Meloni
Oltre all’aumento delle pensioni per tutti i pensionati, Cesare Damiano chiede al Governo un aiuto per i redditi più bassi e propone per combattere il caro bollette che “Per quanto riguarda i pensionati, soprattutto quelli a reddito medio basso, una strada da adottare, oltre a quella della rivalutazione delle pensioni per adeguarle al tasso di inflazione, è quella di innalzare il tetto della quattordicesima”.
Damiano spiega che “Istituita dal Governo Prodi attraverso il Protocollo stipulato con le parti sociali nel 2007, questa misura ha resistito fino ai giorni nostri e ha dimostrato la sua efficacia a protezione delle fasce più deboli. Suggerisco a Giorgia Meloni di innalzare l’attuale soglia di 1.000 euro mensili, sotto alla quale si ha diritto alla quattordicesima, alle pensioni che arrivano almeno fino ai 1.500 euro mensili.
In questo modo si coinvolgono gli ex operai e gli ex impiegati di qualifica medio bassa nella rivalutazione del potere d’acquisto delle loro pensioni. Difendere i più deboli nella crisi è la prima risposta, necessaria, urgente e di alto profilo sociale”. Voi cosa ne pensate? Ditecelo come sempre qui a fondo articolo!
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