Bonus 1000 euro INPS e contributo a fondo perduto: al via i controlli, chi rischia?

Il contributo a fondo perduto pagato dall’agenzia dell’entrate ed il bonus 1000 euro INPS continuano ad essere due argomenti molto sentiti in questa fase di difficile ripartenza post Covid 19, nel primo caso sono in molti ad averlo già ricevuto, perché l’obiettivo dell’Agenzia é stato quello di pagare subito gli aventi diritto rinviando i controlli, al fine di accelerare la burocrazia, nel secondo caso non tutti hanno ancora ricevuto l’accredito, che dovrebbe comunque giungere entro luglio, giacché i pagamenti, stando ad alcune testimonianze sono iniziati. Le verifiche relative al contributo a fondo perduto sono solamente state rinviate e sono iniziate proprio in questi giorni, le procedure di controllo inziano a fare ‘tremare’ quanti hanno usufruito indebitamente del contributo anche perché le sanzioni pecuniarie e penali sono considerevoli, si tratta pur sempre di frode. Vediamo il punto ad oggi 22 luglio sui due bonus.

Bonus 1000 euro INPS maggio: a che punto siamo?

I professionisti iscritti agli ordini sono ancora in attesa del decreto interministeriale che tarda ad arrivare, ed iniziano ad essere particolarmente irritati per quella che vivono come una’dimenticanza’ da parte del Ministro Catalfo, che sui social é stata invasa dalle molte richieste di chiarimenti al riguardo. I professionisti iscritti alle casse private si sentono di serie B rispetto ai lavoratori iscrtitti alla gestione separata Inps. Per tutti gli altri che sono in attesa di ricevere il pagamento, il nodo focale resta il ritardo, molti pur avendo avuto la domanda accolta ed avendone dunque diritto non hanno ancora ricevuto l’accredito. Lamentano soprattutto il fatto che le scadenze fiscali non siano state prorogate mentre il pagamento di un bonus denominato ‘maggio’ ancora non sia arrivato nonostante si sia a fine luglio. Tantissimi sono in gravi difficoltà economiche essendo gli unici percettori di reddito con moglie e figli da mantenere e chiedono il Governo si impegni ad estendere il Bonus anche per i prossimi mesi, perché l’emergenza per alcuni settori, specie del turismo, non é affatto finita.

Massimo scrive: “Nessun slittamento per il pagamento delle tasse al 20/07/2020. Però loro possono pagare il bonus di maggio, e sottolineo maggio, quando vogliono. Vergogna, stiamo alla fine di luglio 2020″. Rocco: “È una vera vergogna che solo in Italia può accadere, aspetto il bonus del coronavirus di maggio, ma siamo al 20 di luglio vergogna. Sono senza lavoro con famiglia da mantenere e questi continuano a prenderci per i fondelli, quando arriveranno questi benedetti €1000 di paghetta? Come fa una famiglia ad andare avanti, mi hanno staccato la luce, sono senza gas, ed ho una famiglia da mantenere. Si devono vergognare sono veramente deluso dal sistema”.

Situazione differente invece per il contributo a fondo perduto, molti, quasi tutti ormai, hanno ricevuto tempestivamente il pagamento da parte dell’Agenzia delle entrate che infatti ha speso molti dei fondi a disposizione, ricordiamo che il termine ultimo per presentare domanda é il 13 agosto , ma le risorse utilizzate sono già pari a 4.2 miliardi di euro contro i 5 miliardi stanziati dal decreto Rilancio approvato a maggio scorso. L’ Agenzia delle Entrate nel mentre ha avviato i controlli poprio per assicurarsi che i fondi richiesti stiano andando a chi effettivamente ne aveva diritto. Vediamo chi rischia se ha presentato dichiarazioni fallaci e soprattutto a cosa va incontro.

Contributo a fondo perduto: al via i controlli dell’Agenzia dell’entrate

Per tutti i casi di fronde, l’Agenzia delle Entrate chiederà indietro non solo le somme erogate infatti l’importo da restituire verrà maggiorato di una sanzione che va dal 100% al 200% rispetto all’erogato, a cui si aggiunge un 4% annuo di interessi. L‘agenzia ha infatti 8 anni di tempo per poter effettuare i controlli. Inoltre per quanti saranno accusati di frode si applica quanto previsto dall’articolo 313-ter del Codice Penale, che prevede una reclusione che va dai 6 mesi ai 3 anni. Chi rischia i controlli?

L‘attività di controllo è frutto di un’azione sinergica tra Agenzia delel Entrate e Guardia di Finanza, le verifiche, che stanno procedendo a tappeto, si stanno concentrando in primis su quelle partite Iva, e parecchie ne sono già state individuate, che erano inattive da anni e che ora stranamente, attratte dal contributo a fondo perduto, sono tornate attive e ne hanno fatto richiesta. Inoltre nel mirino dei controlli anche quelle imprese che non hanno più presentato la dichiarazione dei redditi negli ultimi anni, ma che attivamente si sono prodigate per richiedere il beneficio previsto dal decreto Rilancio. Insomma come é giusto che sia, specie in un contesto economico emergenziale come quello attuale, chi non aveva diritto al contributo a fondo perduto pagherà la leggerezza di averlo richiesto, sperando di fare il ‘furbo’.

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