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Pensione Anticipata

Cos’è la Pensione anticipata? Di seguito troverete la nostra guida dettagliata e al fondo di essa tutte le ultime notizie sulla pensione anticipata che vi forniremo giorno per giorno.

La pensione anticipata è il trattamento previdenziale che può essere conseguito a prescindere dall’età anagrafica dai lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria. Introdotta dalla Legge Fornero il 1/1/2012 è andata a sostituire dal 2012 la pensione di anzianità che prevedeva in abbinato un sistema di penalizzazione per quanti lasciavano il mondo del lavoro prima dei 62 anni d’età. Tale meccanismo disincentivante fu poi soppresso in via definitiva con la Legge di bilancio 2017.

Pensione Anticipata nel sistema misto e requisiti

I lavoratori e le lavoratrici che hanno un’anzianità contributiva al 31/12/95 , ossia rientrano nel cosiddetto sistema misto, possono indipendentemente dall’età anagrafica andare in pensione dal 1/1/2016 fino all’ultimo giorno del 2018 a 42 anni e 10 mesi se uomini e a 41 anni e 10 mesi se donne.

Gli incrementi dal 1/1/2012 ad oggi sono stati determinati dall’aumento della speranza di vita ai sensi dell’articolo 12, comma 12 bis del DL 78/2010 convertito con legge 122/2010. Tale norma ha portato ad un innalzamento di 3 mesi nel 2013, di 4 nel 2016 ; ed altri 5 mesi dal 1° gennaio 2019.Ragione per cui dal 1/1/2019 occorreranno 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne che vorranno accedere alla quiescenza . Tale requisito si applica sia ai lavoratori dipendenti, quanto agli autonomi, quanto indistintamente ai lavatori del pubblico impiego.

Pensione anticipata e sistema contributivo

La Pensione Anticipata nel Sistema Contributivo, ossia per quanti hanno iniziato a lavorare dopo il 31/12/1995, è raggiungibile al perfezionamento dell’anzianità contributiva pari a quanti sono nel sistema retributivo o misto, dunque andranno in pensione, a prescindere dall’età con 41 anni e 10 mesi se donne e 1 anno in più se uomini. Per questi soggetti non può valere l’agevolazione offerta ai precoci . Chi è nel sistema contributivo può però ottenere la pensione a 63 anni a due condizioni:

  1. Se ha versato almeno 20 anni di contributi , non valgono i contributi figurativi, ma solo quelli ‘effettivi’,
  2. E se l’ammontare della propria rata di pensione non è inferiore a 2.8 l’importo mensile dell’assegno sociale.

Il requisito anagrafico di 63 anni non è rimasto esente dagli adeguamenti alla speranza di vita, ragione per cui dal 2016-2018 vi è stato un incremento di 7 mesi diventando pari a 63 anni e 7 mesi e dal 2019 passerà con l’ulteriore aumento dei 5 mesi a 64 anni. Le prestazioni verranno erogate subito dopo il perfezionamento dei requisiti, è venuta meno la finestra mobile, che posticipavano la decorrenza dei trattamenti pensionistici. Per i lavoratori dipendenti la prestazione è concessa solo dopo la cessazione del rapporto di lavoro, invece gli autonomi non sono tenuti alla cessazione dell’attività svolta.

Pensione anticipata e lavoratori precoci: uscita con quota 41

Nel tempo grazie a differenti battaglie fatte anche dai gruppi nati sui social, la parole precoci è tornata nell’agenda politica e a decorrere del 1/5/2017 è stato introdotta una riduzione del requisito contributivo a 41 anni d’età, indipendentemente dall’età anagrafica del richiedente. La legge 231/2016, all’articolo 1, co. 199, prevede che quei lavoratori che hanno lavorato 12 mesi anche non continuativi prima dei 19 anni e che si trovano in condizioni particolarmente disagiate possano accedere al beneficio.

Nello specifico la quota 41 è prevista per chi è disoccupato senza ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, sia inabile al lavoro con certificazione per almeno una percentuale pari al 74%, presti lavoro nei mestieri usuranti o considerati gravosi dal Governo, chi è caregiver di un parente disabile convivente da almeno 6 mesi all’atto della domanda.

La legge di bilancio 2018 ha esteso il beneficio anche ai parenti di secondo grado qualora i genitori o il coniuge convivente abbiano superato i 70 anni o siano affetti a loro volta da disabilità. Il requisito dei 41 anni non è esente dall’incremento dell’aspettativa di vita, dunque dal 2019 occorreranno 41 anni e 5 mesi sia per gli uomini che per le donne precoci. Si rammenta altresì che l’agevolazione è fruibile entro un determinato vincolo di bilancio annuo ed dunque l’esito dipenderà da una procedura di monitoraggio annuale.

Leggi tutte le news sulle pensioni per lavoratori precoci e quota 41

Pensione anticipata per lavori gravosi e usuranti

Per quanto concerne i lavori gravosi ed usuranti, la legge di bilancio 2018, L’articolo 1, co. 147-148 della legge 205/2017 ha sospeso l’adeguamento alla speranza di vita per il 2019 per i lavoratori dipendenti che per almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure 6 negli ultimi sette hanno svolto una delle 15 professioni considerate gravose dal Governo, oppure per quanti sono addetti alle mansioni usuranti come indicate nel Dlgs 67/2011.

Ai fini del conseguimento della prestazione è necessario perfezionare almeno 35 anni di contributi senza considerare i periodi di figurativi derivanti dalla disoccupazione indennizzata e malattia . La penalizzazione, del 2% per ogni anno prima dei 60 anni di età e dell’1% per ogni anno prima dei 62, che subivano quanti percepivano la pensione anticipata prima del raggiungimento dei 62 anni d’età, come previsto dalla legge Fornero, è stato prima congelato fino alla fine del 2017 grazie all’articolo 1, co. 113 legge 190/2014 e poi soppresso definitivamente dalla legge 232/2016. Vi ricordiamo di seguito le 15 categorie (11 + 4 aggiunte in seguito) considerate usuranti o gravose:

  • operai dell’industria estrattiva
  • operai dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
  • conciatori di pelli e pellicce
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
  • conduttori di mezzi pesanti e camion
  • infermieri o ostetriche che operano su turni
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido
  • facchini e addetti allo spostamento merci
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, operatori ecologici
  • operai e braccianti agricoli
  • operai marittimi e addetti alla pesca
  • operai siderurgici di seconda fusione
  • lavoratori del vetro addetti ad alte temperature

Ape Volontaria e Ape social, nuove misure di anticipo pensionistico

Tra le altre misure di pensione anticipata ricordiamo anche l’ape sociale, misura sperimentale vigente ancora per tutto il 2018, a carico dello Stato che consente a chi ha 63 anni di poter accedere al pensionamento anticipato qualora rientri tra le categorie disagiate specificate dal Governo e che risultano affini a quelle sopra elencate per i lavoratori precoci.

Da poco è partita anche l’Ape volontaria, un’altra forma di pensionamento anticipato ma a totale carico del pensionando, che grazie ai simulatori Inps messi online gratuitamente dall’ente di previdenza, permette ai cittadini di comprendere se il rateo da pagare convenga o meno loro.

Per poter accedere a questa forma di flessibilità in uscita, il primo vincolo è quello anagrafico, il richiedente dovrà almeno avere, in linea con l’ape sociale, 63 anni d’età. Necessario avere almeno 20 anni di contributi versati, ma nella stessa gestione. Una soglia minima di pensione, al netto della rata di ammortamento per il prestito superiore o pari a 1.4 il trattamento minimo, 702.64 euro. Non si possono avere posizioni debitorie aperte superiori al 30% della prestazione futura.

L’ape volontaria, pur essendo a carico del richiedente, sebbene per molti rappresenti l’ultima spiaggia, non è comunque una soluzione alla portata di tutti. Per maggiori dettagli leggi la nostra guida dettagliata all’Ape Volontaria.

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