Contributi Figurativi INPS: Cosa sono, limiti e come funzionano, la guida

Nella guida di oggi andiamo a parlare dei Contributi Figurativi. Questa tipologia di contributi utili per la maturazione del diritto e della misura della pensione non costano al lavoratore in quanto l’onere è carico del fondo previdenziale al quale è obbligatoriamente iscritto. Ai fini del calcolo della retribuzione annua pensionabile, per i periodi successivi al 31/12/2004, il valore da attribuire per ciascuna settimana ai periodi figurativamente riconosciuti per gli eventi verificatesi nel corso del rapporto di lavoro (la cassa integrazione, ad esempio, ) è pari alla normale retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore.

Contributi figurativi, limite massimo e elenco Limite massimo.

Dal 1° gennaio 1993 i contributi figurativi che possono essere considerati per il raggiungimento del diritto alla pensione di anzianità non devono superare il limite massimo di 5 anni in tutta la vita assicurativa. Questa limitazione è prevista, però, soltanto nei confronti dei lavoratori dipendenti che al 31 dicembre 1992 risultano scoperti di contributi e riguarda anche le pensioni di anzianità. Per le altre prestazioni pensionistiche l’accredito avviene senza limiti temporali. Ecco qui di seguito l’elenco dei contributi figurativi:

1) Periodi di sospensione dell’attività dovuta a cassa integrazione
2) Periodi successivi al licenziamento dovuto alla dichiarazione di stato di crisi da parte di un’azienda, durante i quali il lavoratore percepisce l’indennità di mobilità
3) Periodi durante i quali il lavoratore licenziato ha diritto di percepire l’indennità di disoccupazione, che è pari a 8 mesi, elevati a 12 per i lavoratori con oltre 50 anni d’età
4) Servizio militare, compreso quello sostitutivo civile per obiezione di coscienza
5) Periodi di malattia e infortunio per un periodo massimo di 22 mesi (95 settimane), dell’intera vita assicurativa
6) Interruzione obbligatoria della gravidanza e puerperio, vale a dire due mesi prima e tre mesi dopo il parto, anche nel caso che la donna non sia occupata ed è in cerca di occupazione. In quest’ultimo caso, tuttavia, l’accredito figurativo spetta solo per coloro che possono far valere il requisito di 5 anni d’anzianità contributiva
7) Periodi di interruzione facoltativa della maternità della durata di sei mesi, anche frazionati, entro l’ottavo anno di vita del bambino. Sono comprese anche le assenze dovute a malattia del bambino di età inferiore a tre anni
8) Periodi di assenza dal lavoro per donazione del sangue
9) Periodi di aspettativa per cariche politiche o sindacali
10) Per calamità naturali nella misura stabilità, di volta in volta, dalla legge

Contributi figurativi INPS e maternità: come funziona

Oltre alla contribuzione figurativa come sopra rappresentata per le donne lavoratrici che si trovano nel sistema di pensione contributivo, sono previsti ulteriori accrediti figurativi:

a) 170 giorni per le assenze dal lavoro dovute all’educazione di ogni figlio sino al sesto anno di età
b) 25 giorni l’anno fino a un massimo di 24 mesi per l’intero arco della vita assicurativa se la lavoratrice si assenta per assistere i figli sopra i sei anni, oppure un genitore o il coniuge inabili
c) In caso di maternità alla donna che lavora, dal 1° gennaio 1996, è riconosciuto rispetto all’età minima di accesso al pensionamento, di 4 mesi per ogni figlio, sino a un massimo di un anno. In alternativa a questo può scegliere l’applicazione di un coefficiente maggiorato di un anno (per uno o due figli) o di due anni (per tre o più figli) allo scopo di incrementare la pensione.

A prescindere dall’assenza o meno dal lavoro al verificarsi dell’evento di maternità, le donne che hanno iniziato il versamento dei contributi a partire dal 1° gennaio 1996, possono scegliere fra due tipologie alternative di agevolazioni: La prima: optare per un anticipo di età, rispetto al requisito di accesso alla pensione di vecchiaia, di 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 12 mesi. Quindi dopo il terzo figlio non è prevista alcuna agevolazione. La seconda: ottenere una pensione più alta con la maggiorazione del coefficiente moltiplicatore corrispondente all’età di accesso alla pensione di un anno, in caso di uno o due figli, o di due anni, in caso di tre o più figli. Nel primo caso l’aumento oscilla intorno al 3,5 %, nel secondo caso raddoppi.

5 commenti su “Contributi Figurativi INPS: Cosa sono, limiti e come funzionano, la guida

  1. Dipendente statale, ho 17 anni 9 mesi e qualche giorno al 31 dicembre 1995 sembra…. . Per andare in pensione con il vecchio sistema devo avere 18 anni. chiedo, cè la possibilità di usufruire di contributi figurativi o altro sistema per colmare il vuoto di questi due mesi circa? ringrazio anticcipatamente

  2. Lavoro da 42 anni nella scuola dell infanzia e ne devo lavorare altri due perche’ I contributi figurativi da disoccupazione l INPS nn li riconosce .Mi chiedo c e’ qualche modalita’ x poter validare queste 54settimane.vi ringrazio x avermi letto sono sempre l insegnante della mail precedente

  3. Sono un insegnante ho 54settimane di contributi figurativi da disoccupazione negli anni 1985 //1990 .Non capisco perche’ l INPS nn me li riconosce , pertanto devo lavorare ancora due anni una assurdita’ vergognosa!!!!grazie x avermi ascoltato e letto

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