Decreto rilancio e riforma pensioni: pari passo in Fase 2

Decreto rilancio e riforma pensioni, ultime oggi 17 maggio: di pari passo in Fase 2?

Le ultime notizie sul decreto rilancio e la Fase 2 giungono da un interessante confronto che abbiamo avuto con il dott Claudio Maria Perfetto, già autore di una rubrica settimanale previdenziale sul quotidiano online ‘Il Valore Italiano’. Ci siamo confronti sui punti di forza e di debolezza del decreto rilancio appena varato, e sull’importanza di un’urgente riforma previdenziale. Per Perfetto il decreto rilancio e la riforma delle pensioni dovrebbero procedere ‘di pari passo’, non bisognerebbe attendere la fine dell’emergenza per tornare a parlare di previdenza, anche perché vi sono situazioni in sospeso, che attendono da troppo tempo di essere sanate. Eccovi le sue considerazioni al riguardo.

Decreto rilancio: i punti di forza a detta del Dott Perfetto

Gentilissimo Claudio Maria Perfetto, a suo avviso, come ha affrontato il Governo l’emergenza sanitaria e la conseguente emergenza economica che ne é derivata? Sono state sufficienti le misure contenute nel precedente Decreto Cura Italia e sono migliorative quelle introdotte nel ‘decreto rilancio’, o si potera fare di più?

Chiunque abbia redatto il Piano di Emergenza di un’azienda non può non rimanere impressionato dal Piano di Emergenza dell’azienda Italia che il governo ha dovuto approntare per far fronte alla pandemia.
Il Piano di Emergenza dell’azienda Italia è di una complessità di molto superiore ai pur complessi Piani di Emergenza di cui le banche (dalle più grandi alle più piccole) hanno dovuto dotarsi per continuare ad operare anche in caso di disastro come quello che ha distrutto le Torri Gemelle nel 2001. Il Piano di Emergenza dell’azienda Italia è composto dai diversi Dpcm. Il Piano non esisteva prima dell’emergenza, è stato creato strada facendo, durante l’emergenza stessa, in condizioni di elevato stress psicologico, badando più a far presto che a far bene, applicando in condizioni straordinarie procedure e protocolli che normalmente vengono applicati in condizioni ordinarie.

Con l’obiettivo anche di rimediare alla lentezza con cui le procedure venivano eseguite, il Decreto “Rilancio Italia” adegua le procedure ordinarie alla situazione emergenziale, snellendo la burocrazia. Ne deriva che il bonus di 600 euro per aprile verrà erogato in maniera automatica (cioè senza rifare la domanda) agli autonomi, co.co.co., artigiani, commercianti, stagionali che sono già conosciuti dall’Inps in termini anagrafici in quanto hanno già beneficiato del bonus in marzo. Verrà velocizzato il pagamento della cassa integrazione in deroga che verrà erogato direttamente dall’Inps senza passare dalle Regioni (diversamente da quanto accade in tempi normali in cui ci vogliono 4-5 mesi prima che l’intera procedura sia completata).
Il Decreto Rilancio introduce per le famiglie in difficoltà il reddito di emergenza di 400 o 800 euro a seconda del nucleo famigliare, e il bonus di 500 euro per aprile e maggio per colf e badanti (finora escluse da qualsiasi aiuto). Sarà cancellata la rata di giugno dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) per le aziende con fatturato inferiore a 250 milioni di euro, mentre per le imprese con fatturato oltre 50 milioni scende in campo la Cassa depositi e prestiti con prestiti obbligazionari o con acquisto di azioni.

Decreto rilancio, misure significative, ora pensare alla riforma pensioni

Quindi mi pare di cogliere dalle sue parole che il suo sia un bilancio complessivo assolutamente positivo delle misure introdotte, ho compreso bene?

Il Decreto Rilancio contiene significative misure di sostegno al lavoro, alle famiglie e alle imprese, cioè all’economia reale. Ma non solo. Contiene anche un’importante novità: regolarizzazione del lavoro nero. Il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, illustrando l’Art. 110-bis in materia di “Emersione di rapporti di lavoro” (con riferimento alla regolarizzazione dei lavoratori in nero – migranti senza permesso di soggiorno e italiani – tra cui braccianti, colf e badanti) si è così espressa: “Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili”.

La misura fortemente voluta dal Ministro Bellanova sembra quasi suggerire un piano d’azione: man mano si procede nel rilancio, occorre cogliere l’occasione per fare quelle cose che andavano fatte da tempo.

Ecco che allora bisognerebbe, per esempio, procedere con la riforma delle pensioni ora, mentre si pensa a tutelare la salute delle persone, senza aspettare che sia passata l’emergenza. È come quando si voglia ristrutturare un palazzo apportando dei miglioramenti in ambito energetico. Viene il terremoto e il palazzo viene distrutto. È naturale pensare che nel ricostruirlo si applichino quei miglioramenti in campo energetico in programma prima del terremoto. Man mano si ricostruisce il tessuto economico e sociale del Paese, perché non incorporare sin d’ora nei piani di rilancio quella riforma della previdenza da così tanto tempo attesa?

Riforma pensioni, Perfetto: agire subito, priorità agli esodati

A suo avviso quali misure previdenziali andrebbero fatte per prime, diciamo ‘di pari passo’ col decreto bilancio in questa fase emergenziale? Esistono categorie che. più di altre, meriterebbero una soluzione rapida alle loro ‘sofferenze previdenziali’?

Poco più di un anno fa Rainews scriveva:Dopo 8 salvaguardie, introdotte tra il 2012-2017, è attesa la nona operazione che potrebbe mettere fine alla ‘questione’ esodati. Stando alle stime del Comitato esodati licenziati e cessati sarebbero 6 mila i casi esclusi da ogni copertura, ovvero che non sono rientrati in alcuna delle salvaguardie sopracitate e che non sarebbero tutelati – se non in minima parte – nemmeno da Quota 100. Si tratta perlopiù di esodati postali (quasi per la totalità donne), per i quali potrebbe essere necessario un decreto legge ad hoc”.

Per rispondere alla sua domanda, credo che un’altra buona occasione per fare ciò che andava fatto da tempo potrebbe essere quella del prossimo Decreto Legge, per “regolarizzare” i 6 mila esodati rimasti e completare l’ultima salvaguardia degli esodati.

Ringraziamo Claudio Maria Perfetto e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista in esclusiva che é tenuto a citare la fonte.

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7 commenti su “Decreto rilancio e riforma pensioni, ultime oggi 17 maggio: di pari passo in Fase 2?

  1. La Sig Bellanova sta facendo ancora una volta un favore alle cooperative rosse che gestiranno tutto loro sfruttando i lavoratori con stipendi da fame ma regolarizzati dal governo.. Come mai non parla mai di disoccupati italiani di g ed nte che prende 287€ di invalidità di gente che dorme nelle macchine perché non ha più una casa.. Forse perché sono italiani..secondo me questi odiano gli italiani…

    1. Nanni solo i comunisti vedono le cose diverse dalla normalità, cosa dobbiamo fare? Non aiutano gli italiani perchè noi non li caghiamo più. Cercano voti dai extracomunitari.

  2. In merito al ministro Terranova, ritengo che la sua proposta va in direzione degli interessi della borghesia agraria più che dei lavoratori: emersione dal lavoro nero presuppone una sanatoria vera senza limiti di tempo e abolizione delle Leggi contro gli immigrati. La Bellanova è il suo partito IV difende altri interessi, non certo quelli dei braccianti nativi o immigrati.
    Per quanto riguarda il tema pensioni, credo sia utile un’assemblea nazionale dei delegati eletti dai lavoratori in tutti i posti di lavoro sulla base di piattaforme anche alternative e messa in campo di mobilitazioni vere (scioperi, blocchi, ecc) come hanno fatto i lavoratori francesi.
    Punti programmatici:
    abolizione legge Fornero
    Quota 100 non si tocca
    60 anni, come limite

    1. penso che l’analisi fatta sia condivisibile e mi riferisco che quando fu abolito l’art. 18 la ministra non si oppose proprio ed era al governo forza di maggioranza ( anzi fu proprio portato avanti dal governo Renzi di cui lei era ministro)

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