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Decreto Sostegni Bis 2021: le mosse di Draghi su sostegni e coprifuoco

Sono le riforme il vero Piano di rilancio. Il vero esame per l’Italia. E la loro agenda ha un timing serratissimo. Nelle prossime due settimane il governo deve distribuire quasi 40 miliardi di nuovi aiuti a famiglie e imprese e mettere a punto il nuovo decreto Semplificazioni per realizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Domani il governo vuole portare in Consiglio dei ministri il decreto Sostegni bis. La settimana successiva (entro il 20 maggio) si è impegnato ad approvare il “decreto Pnrr”, un maxi-provvedimento (si parla di 60 articoli) su cui stanno lavorando a testa bassa quasi tutti i ministeri.

Decreto Sostegni Bis 2021 e decreto semplificazioni: le novità di oggi 12 maggio

Nel decreto semplificazioni vi saranno “tagli” alla burocrazia non solo per i progetti del Pnrr ma anche per quelli del Piano energia e clima (Pniec) e per le opere pubbliche finanziate dal Fondo complementare. Per garantire tempi rapidi per gli appalti, saranno rivisti i contratti di programma e resi più veloci i controlli preventivi della Corte dei Conti. Saranno anche prorogate una serie di misure già introdotte in questi anni nei vari Dl Semplificazione (Conte 1 e Conte 2). Un pacchetto di misure riguarderà la transizione digitale, dalla piattaforma per le notifiche al dialogo tra banche dati. Sono oltre cento e ciascuna rigorosamente separata dall’altra. Molti dei nostri fallimenti – dalla lotta all’evasione fiscale alle politiche attive per il lavoro – passano proprio da qui. Il nodo più stretto è quello del Codice degli appalti che deve essere riformato.

Domaniè atteso un Consiglio dei ministri per varare il decreto Sostegni bis 2021 e il nuovo cronoprogramma per le riaperture. Ma il sostegni bis (38 miliardi) ha ancora delle criticità: come calcolare la nuova tornata di ristori per le imprese e come e quanto rinviare le cartelle esattoriali. Sui contributi a fondo perduto per le attività colpite dalla crisi Covid sul tavolo ci sono due ipotesi: quello attuale (una percentuale tra il 5 e il 7 per cento del fatturato nel periodo prescelto dal titolare); la Lega chiede di calcolare il ristoro tenendo conto anche dei costi fissi. Operazione questa che avrebbe tempi più lunghi. Sul fronte delle cartelle (ferme per tutto maggio), il compromesso potrebbe essere portare la rateizzazione a sei o a 10 anni per chi ha perso almeno il 30% del fatturato.

Decreto sostegni bis: Cosa farà Draghi su coprifuoco e riaperture

Sulle riaperture Palazzo Chigi è stato costretto ieri mattina a smentire la convocazione di una cabina di regia, anticamera di imminenti decisioni sulla base dell’andamento dei contagi e delle vaccinazioni. Nel frattempo, per alzare “bandierine” rispetto al proprio elettorato, il centrodestra presenta mozioni che chiedono di portare almeno alle 23 l’inizio del coprifuoco. E di anticipare le riaperture di alcuni settori, dallo sport (piscine e palestre) al wedding passando dalla ristorazione al chiuso e dal caffè al bar.

I dati sono buoni e autorizzano a ragionare su nuove riaperture. L’Italia fa da apripista al green pass europeo sollecitato da Draghi. Intanto il Pnrr è passato da 270 a 2487 pagine dove si trovano le schede dei 323 progetti. C’è il racconto di come si intendono utilizzare nei prossimi 5 anni i 191,5 miliardi europei e le schede con i dettagli dei singoli progetti. E c’è uno stringente cronoprogramma che dovrà portare a chiudere l’intero Piano, con la realizzazione di tutte le riforme e gli investimenti, entro agosto del 2026.

Nelle pagine si parla anche dello “schema di attuazione” del Piano. Ci sono tre livelli: una control room a Palazzo Chigi; il Mef a fare da controllore e anche interfaccia con Bruxelles che potrà erogare fondi solo in base allo stato di avanzamento dei cantieri. E poi Regioni e comuni per il monitoraggio sul campo delle opere con l’obbligo di rendicontare settimanalmente l’andamento dei lavori ed eventuali criticità.

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Un commento su “Decreto Sostegni Bis 2021: le mosse di Draghi su sostegni e coprifuoco

  1. Buon giorno, con questo nuovo decreto penso che abbiano gettato la maschera non hanno ritegno . Chi voleva aderire al contratto di espansione e andare in pensione co l’anticipo penso che dovrà rinunciarci. Non si può campare oggi come oggi con solo 900, 00 euro netti al mese. C’è bisogno un’altro scatto in avanti per incentivare all’esodo e dare spazio ai giovani. L’unica soluzione visto che le pensioni saranno così basse è portare la tassazione per i pensionati al 10 % solo così ci sarà un vero incentivo al cambio generazionale, se questo non sarà fatto la vedo nera per le nuove generazioni di trovare un posto di lavoro a breve termine..

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