Investimenti, l’importanza di valutare i livelli di rischio con attenzione
State pensando di iniziare a investire un capitale, anche ridotto, ma non sapete da dove cominciare? Il primo passo da compiere consiste naturalmente nel riuscire a mettere da parte un po’ di denaro da destinare a questo tipo di attività; per fare questo, è possibile ricorrere ad alcune strategie di risparmio efficaci e collaudate, come il metodo delle buste o la regola 50/30/20.
Fatto questo si potrà iniziare a studiare una strategia di investimento, tenendo però sempre bene a mente un concetto: investire significa rischiare. Come ben sanno i professionisti del settore, chi decide di investire non può annullare del tutto i rischi, i quali sono sempre presenti, anche quando si sceglie di puntare su strumenti finanziari definiti “a basso rischio”. Un investimento di questo tipo non è infatti a rischio zero, ma più realisticamente a rischio contenuto.
In questo articolo cercheremo di capire come scoprire qual è il livello di rischio adeguato al proprio profilo finanziario e quali sono i principali strumenti finanziari a rischio ridotto.
Come scoprire il proprio livello di rischio
Ogni investitore deve essere in grado di individuare il tipo di investimento che meglio si adatta al proprio profilo di investimento e di rischio. Questo passaggio non è solo importante, ma fondamentale, soprattutto per chi non dispone di ingenti risorse finanziarie o tende a farsi prendere dal panico quando si trova a dover affrontare forti fluttuazioni dei mercati, oscillazioni dei prezzi dei titoli in suo possesso e via dicendo.
Il modo migliore per valutare il proprio profilo di rischio consiste nel rivolgersi a un consulente finanziario, il quale, prendendo in considerazione patrimonio, entrate e uscite del cliente, potrà stabilire il livello di rischio massimo e, di conseguenza, indicare gli investimenti più adatti.
Quali sono gli investimenti considerati a basso rischio
Tra gli strumenti finanziari che possono essere inseriti nella categoria degli investimenti a rischio basso rientrano:
- i conti deposito;
- i titoli di Stato;
- i buoni fruttiferi postali.
Tra gli altri investimenti a rischio contenuto possiamo ricordare le assicurazioni sulla vita e i fondi pensione. Vediamo rapidamente le caratteristiche dei tre strumenti di investimento elencati sopra.
Conto deposito
Tra i principali strumenti di investimento a rischio ridotto è possibile includere i conti deposito, sia vincolati sia non vincolati.
I conti deposito si differenziano dai classici conti correnti, ai quali sono in genere collegati, in quanto non sono pensati per la gestione quotidiana del denaro, ma esclusivamente per ottenere degli interessi su capitale di partenza.
È per questo motivo che le uniche operazioni consentite sono i versamenti e, nel caso dei conti non vincolati, i prelievi.
Titoli di Stato
Anche i titoli di Stato, ossia le obbligazioni emesse dagli enti statali preposti, possono essere inclusi a buon diritto tra gli strumenti di investimento a basso rischio.
I due principali fattori di rischio sono quello di default, il quale consiste nell’impossibilità, da parte dell’emittente, di ripagare il debito allo scadere dell’obbligazione, e quello di mercato, legato principalmente alla variazione dei tassi di interesse e all’aumento dell’inflazione.
Buoni fruttiferi postali
Nonostante il nome, questi buoni non sono emessi da Poste Italiane, ente che si occupa esclusivamente della loro collocazione, ma dalla Cassa Depositi e Prestiti, questi buoni.
Caratterizzati da un rischio basso e da un rendimento minimo, permettono di ottenere degli interessi sul capitale investito e hanno una durata massima di 20 anni.
Stefano questo articolo cosa c’entra con le pensioni??
è nella sezione economia infatti 🙂