Dopo la presentazione della NADEF quelle poche speranze che si avevano su una modifica, almeno parziale, della troppo rigida Legge Fornero sono andate deluse. Nella corposa Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza sul capitolo pensioni non c’è nulla. È una NADEF che è peggiorativa rispetto al DEF presentato in aprile e che presenta all’attualità un quadro non positivo dei conti dello Stato. Nelle oltre 130 pagine di cui è composto il documento sullo stato dei conti pubblici e sulle previsioni per il prossimo triennio tra grafici e tabelle quello che mi ha particolarmente colpito sono gli importi che riguardano gli interessi passivi. In pratica gli interessi che lo Stato italiano paga ogni anno per finanziare l’enorme debito pubblico che ci attanaglia ormai da decenni e che di record in record è arrivato ormai quasi a 2.900 miliardi di euro. È una cifra che si fa perfino fatica a scrivere, assolutamente spropositata e che divisa tra tutti gli abitanti del Belpaese fa sì che ognuno di noi, compresi i neonati, ha un debito di oltre 66.000 euro. Questo costringe l’Esecutivo (e gli italiani) a pagare per i prossimi tre anni 285 miliardi di interessi. Per l’anno 2024 la previsione scritta sulla NADEF è di 88 miliardi, per l’anno 2025 si arriva a 94 miliardi e per l’anno 2026 si raggiunge l’importo a tre cifre di 103 miliardi di euro. Sono cifre da capogiro causate da decenni di scellerata gestione dei conti pubblici che viene riversata sulle nuove generazioni. Se si pensa che la LdB che è la più importante legge contabile dello Stato e quella che determina quali saranno le entrate e le uscite nonché le coperture dell’anno successivo “pesa” per circa 30 miliardi significa che nel solo 2024 bisognerà trovare i soldi per pagare di interessi come tre LdB messe insieme.
Riforma Pensioni 2024: il capitolo della previdenza il più penalizzato dalla finanziaria
In questo scenario poco edificante dove per finanziare il rinnovo per un altro anno del cuneo fiscale servono oltre dieci miliardi, sei ne occorrono per le missioni di pace in giro per il mondo e almeno otto per perequare almeno in parte le pensioni a causa dell’alto tasso di inflazione, oltre a qualcosa da mettere per la sanità che ancora sconta gli effetti del Covid e un paio di miliardi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, sarà destinato alla previdenza poco più di un miliardo e mezzo, cifra assolutamente insufficiente per attuare una qualsiasi riforma previdenziale degna di questa nome.
Quindi dopo che dall’istituzione della Legge Fornero, che ha fatto risparmiare all’Erario oltre 100 miliardi, sarà nuovamente il capitolo pensioni quello più penalizzato e quello che ormai è diventato il bancomat dell’azienda Italia. Non ci sarà, pertanto, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, nessuna riforma strutturale, nessuno smantellamento della Legge Fornero, nessuna visione né idea ma soltanto la promessa, molto labile, di un intervento da attuare entro il termine della legislatura.
Pensioni 2024, per l’anticipo resta solo quota 103 e ape social
Quindi, in pratica, solamente il rinnovo per un altro anno della quota 103 (41 anni di contributi sommati ai 62 anni di età) con le limitazioni di non poter avere redditi superiori a 5.000 euro e solo da lavoro autonomo occasionale, di non poter avere una pensione oltre cinque volte il TM e con la speranza che i lavoratori pur avendo raggiunto la Quota 103 rimangano al lavoro con un incentivo del 9,19 % ma non conteggiato nella futura pensione, il rinnovo per un altro anno dell’Ape Sociale forse esteso ad altri lavori gravosi, una fantomatica staffetta generazionale di cui non si conoscono i termini e che interesserà, comunque, poche migliaia di persone ed infine si farà qualcosa su Opzione Donna.
Su questo istituto, il cui rinnovo per un altro anno ante LdB 2023 costerebbe appena 150 milioni, si è scritto tutto ed il contrario di tutto, con dichiarazioni, affermazioni, promesse, intenzioni, assicurazioni ma, al momento, sul tappeto giacciono solo varie e poco invitanti proposte. Da quella che ritornerebbe l’età a 58 anni e 35 anni di contributi ma mantenendo le attuali categorie di svantaggio (caregiver, invalide e licenziate) e calcolo totalmente contributivo, all’Ape Donna con età a 61 anni 30 di contributi e sconto per figli, calcolo misto ma solo per dodici mesi e senza tredicesima, con un importo massimo di 1.500 euro lordi mensili (1.150 netti) e senza perequazione degli assegni fino al raggiungimento dei 67 anni di età o come fatto trapelare un paio di giorni fa il pensionamento a 64 anni di età, almeno 20 di contributi e calcolo contributivo. Tutte ipotesi dove tecnici del MEF sono continuamente al lavoro per simulare i costi e proporre all’Esecutivo quella che impatta meno sui conti pubblici.
Onestamente ci si aspettava molto di più ma stiamo scontando una scellerata gestione dei fondi pubblici dei decenni scorsi, anche in materia previdenziale. La speranza è che fin dal prossimo anno ci possa essere un’inversione di tendenza, che l’economia abbia un sussulto e che si possa cominciare ad erodere l’enorme debito pubblico così da attuare una riforma previdenziale strutturale, organica, equa e con la certezza del diritto.
Chi è già in pensione a causa dell’ inflazione vede ridurre il suo importo del 10/12% l’anno; non consentendo l’adeguamento all’ inflazione delle pensioni al di sopra di un importo lordo molto basso (un operaio specializzato lo supera di molto) di fatto questo governo ha inventato le pensioni a tempo. Si riducono progressivamente gli importi e occorre sperare di morire dopo pochi anni dal pensionamento per non finire in miseria. In fabbrica alcuni miei colleghi stanno rimandando per questo motivo il pensionamento pur avendo raggiunto già i 43 anni di contributi. Altro che pensione anticipata, ci hanno fregato alla grande!
Per le risorse, relativamente alle pensioni, sia per l’aumento delle minime che per la riforma, anzicchè mungere le zecche, perchè il governo non tassa i grandi guadagni delle grandi Aziende come ENEL, ENI, SNAM ecc.. che con le speculazioni stanno facendo affari d’oro sulla pelle della povera gente? in questo momento di difficoltà finanziaria, perchè la Lega non restituisce i 49 milioni dei rimborsi elettorali non dovuti anzicchè spalmare la restituzione in 80 anni??
Per cortesia che lascino stare la legge Fornero, prima che questi fanno ancora più danni delle grandinate!!!
Adesso vi saranno le elezioni Europee, vediamo se tanti di noi che fanno i leoni da tastiera, non avendo altre armi oltre al voto, vedremo se saremo capaci di mandare un segnale dirompente alla Meloni ed a Salvini!!
Grazie e saluti ai gestori del sito.
Semplice, perchè spalmandoli in 80 anni, non varranno più nulla e nel frattempo magari ti cogli per strada qualche condono fiscale fatto ad hoc.
Mai sentito parlare di condoni?
Son tutti furbi, tranne noi lavoratori.
Caro Peppe abbiamo votato x chi sta all’opposizione il risultato è questo altro che Salvini o Meloni lo schifo sta proprio nel fatto che chi ora ci spinge a dire che questo è il peggior governo ha purtroppo dimostrato di essere delle nullità assolute false e ipocrite quindi ……
Se si continua a fare finta di ignorare che il problema dei bassi salari è la bassa produttività del lavoro e che l’ unica cosa che il governo potrebbe e dovrebbe fare è aumentare la concorrenza e favorire la scomparsa delle micro/piccole aziende incapaci di innovarsi e crescere non se ne esce. Si va invece avanti con bonus, riduzione cuneo fiscale che in realtà sono contributi previdenziali non pagati, protezione di tassisti e balneari … Così denaro per introdurre flessibilità nell’ età di pensionamento non ci sarà mai, ma anzi dovremmo essere pure consapevoli che di questo passo in una decina d’anni non sarà nemmeno garantito l’ importo delle pensioni di vecchiaia ed a 62 anni questo mi preoccupa anche di più della mancata flessibilità.
Don Milani aveva già capito tutto 60 anni fa.
Infatti non l’hanno fatto Santo.
È da una vita che le pensioni sono la vera cassa dove attingere risorse….col debito che è clamorosamente aumentato anche dopo la famigerata legge Fornero x incapacità e aiuti ai soliti privilegiati di questo paese smentendo clamorosamente la talpa tedesca Monti che sembrava il grande salvatore condannando quasi a morte (ricordiamoci i tanti suicidi di quel periodo) molti onesti e volenterosi lavoratori che dopo 40 anni di sacrifici si sentivano impotenti davanti a tale ingiustizia…. ora cosa fare? Incazzarci col governo attuale o ragionare sul cosa e chi ci ha portato a questa drammatica situazione….colpa delle promesse di salvini o delle porcate commesse da pseudo governanti fino all’anno scorso? Quota 103 l’unica speranza x uscire prima i prossimi anni altro che chiacchiere
Le pensioni a coloro che hanno versato i contributi… La minima non deve esistere. Chi necessita abbia assistenza.
Il ritornello è sempre lo stesso. I Russi sono cattivi, i Palestinesi sono cattivissimi. I soldi non ci sono…… PER NOI.
Molti stati occidentali stanno peggio di noi. Il debito pubblico non è l’unico parametro. SPARANO BALLE A GETTO CONTINUO.
I soldi della pensione la gente se li è pagati.
Non è l’unico ma e determinante
Determinante per LORO…..o per chi non sa come si misura l’economia di un Paese.
Determinante per chi non sa come si misura la salute di un Paese.
Sedi guardasse solo il debito pubblico Giappone, USA e tanti altri sarebbero in bancarotta.
Avanzo primario, patrimonio immobiliare, risparmio privato, sono eccellenti per l’Italia
Ci dicono siamo messi male per disporre di noi e darci ordini.
ma loro stampano moneta e fanno quello che vogliono, noi no, noi siamo sotto l’egida della BCE e dei paesi frugali, quindi capo basso e subire
Dimenticavo anche che le famiglia italiane sono le meno indebitate d’Europa. Si avete capito bene.
Dall’analisi chiarissima anche per chi non si rassegna è evidente che il meglio che possa capitare è che nessuno tocchi nulla. Altre considerazioni anche legittime, come nella vita personale, si scontrano con la necessitá della sostenibilità. Ma mi chiedo e chiedo, oltre al danno in cifre è chiaro anche il fallimento metodologico di governo della spesa pubblica o siamo ancora a spendere, certamente meno, ma con le solite logiche?
Lo vado ripetendo da tempo: noi italiani sembriamo come i bambini di Pompei che inizialmente giocavano con la pietra pomice.
Tra un anno ne riparliamo,
Leggo sempre le stesse cose.Bene quota ……per chi sa di rientrare nell’ambo secco.Bene Tridico per chi si accontenta di un anticipo.Ma il problema resta uno solo.Aiutare quelli che con una età anagrafica elevata non raggiungerà mai i 41 anni di contributi.E dato che il governo tutto questo lo sa perfettamente ci terremo la legge Fornero.Tutto il resto è fumo negli occhi.Fac59
Concordo Marco, questi fenomeni da baraccone sottovalutano il dramma di noi anziani che a 41 di contribuzione non ci arriveremo mai e abbiamo la necessità di scegliere secondo testa e tasca di uscire o continuare a lavorare, ma con una strada maestra aperta in cui incamminarci, per evitare di tirare avanti ad oltranza fino allo stremo o alla morte per volontà di questi pagliacci da circo di terza categoria.
Che Paese da circo , politici da circo , giornalisti da circo .
È giusto che gli altri Paesi ci prendono per il culo !!!
Mi permetto di aggiungere: “soprattutto popolo da circo”.
Debito?
Ma per volere alzare le minime a 1000€ o le pensioni di garanzia ai giovani le scuse del debito valgono dove fa comodo?
Caro Daniele T, queste sono le classiche bugie che sparano coloro che comandano: sanno benissimo che ci sono milioni di italiani non istruiti; sono già in campagna elettorale per le prossime europee; fai conto che 3 italiani su 10 credono a queste balle e a loro è sufficiente; al massimo dicono al giovane: fatti la pensione integrativa; e se non ho lavoro? cercatelo o fatti aiutare dai nonni; ; saluti a te e ai gestori del sito
Cosa c’entra il debito pubblico con le pensioni, è uno di quei “misteri” imperscrutabili. A questo giochino partecipano tutti gli attori della propaganda in campo! Chissà perché…
c’entra, caro elio eccome se c’entra; l’italia si regge facendo debiti; quando c’è l’emissione di bot etc glieli comprano piccoli investitori e grandissimi investitori; con questi soldi che entrano vengono pagati stipendi e pensioni degli italiani; ogni anno bisogna pagare gli interessi su questo debito; ora il problema è questo: il debito pubblico italiano è uno dei più alti a livello mondiale; alla fine la loro filosofia è semplice: ritardare il più possibile a mandare la gente in pensione; tieni anche conta della denatalità e la frittata è fatta; poi paghiamo il fatto della spesa pubblica dissennata quando mandavano in pensione la gente a 40-45 anni; almeno io l’ho capita così; saluti a te e ai gestori del sito
Caro Paolo prof., ti ringrazio per la tua cortese risposta ma permettimi di eccepire. Sappiamo entrambi che il debito è di natura statale (nella sua complessità). Il debito è causato da spese, il più delle volte per il pro domo loro, per opere mai realizzate e… altro. Le pensioni vengono finanziate dai lavoratori attivi e leggendo il bilancio Inps, composto da due voci di spesa (Previdenza e Assistenza). Sapendo che le due voci sono distinte tra loro ma che nel dare/avere risulta che: la previdenza è in attivo, mentre l’assistenza è in passivo. Ebbene, in funzione di questo e separando le due voci, i soldi per la previdenza ci sono ma servono per finanziare altro. Per concludere è l’inps ad essere in deficit, non le pensioni (previdenza). Ti saluto
Caro Elio, verissimo quello che dici tu; è una vita che dicono che bisogna separare la previdenza dall’assistenza; perchè non lo fanno? perchè dove c’è confusione ci marciano; come dettoti stiamo pagando noi spese dissennate di quando mandavano in pensione gente di 40-45 anni ; ieri sentivo parlare in tv un economista riguardo la finanziaria; parlava di contrarre la spesa pubblica; non ha detto nulla sull’evasione fiscale ad ese mpio; saluti a te e ai gestori del sito
Be è oramai evidente che non rivoluzieranno la riforma Fornero. Ci continuerà ad essere la quota 103 che contiene i numeri magici 41 e 62 tanto cari ai sindacati e a tutti quelli che vi rientrano!
Cara Barbara, credi veramente che ci sarà quota 103? ora mi viene un dubbio mentre commento: sicuramente avranno fatto una simulazione: quanti raggiungono i 41 anni di contributi? non devono essere tanti altrimenti non la riproporrebbero; secondo me è più probabile 41 e 63; non ci resta che attendere e sperare in 40 e 63 (ognuno spera in qualcosa buono per se stesso); saluti a te e ai gestori del sito
Caro Paolo, il numero magico 41 resta come specchietto per le “allodole”. Poi l’età potrebbe variare, ma non credo. La quota 103 non ha scosso gli italiani più di tanto e per la verità nemmeno i sindacati. Quindi la 103 è bella che servita e collaudata con tanto di quote da cui poi propagandare come acconto per il futuro e per le “allodole”. Saluti anche a te e ai gestori del sito.
da un lato spero che abbassino a 40 ma ho poca fiducia; vedremo; saluti a te e ai gestori del sito
Proprio così Barbara, ricomincia la ruota della fortuna con la rincorsa all’ambo secco…… e pian piano questi maghi maldestri ci porteranno a quota cent’anni…… chi ci arriva vince il premio…..si chiamerà Ape maia o forse ape mai ? 🫣
E qui io mi incazzo! La Tridico che invece era sostenibile perché no!? Perché di ispirazione M5S? Allora è inutile fare analisi, siamo nelle mani di 4 cialtroni opportunisti e ignoranti.
Grazie!
ovviamente mi riferivo ai nostri governanti
dare poco adesso e illudersi che poi arrivi quanto dovuto, poi….
il poi lo conosciamo, no ?
altre crisi economiche che proscuregaranno le promesse fatte in passato.
ingenuamente gli dai un dito e si prendono il braccio.
insomma, e’ sempre stato cosi’…. perche’ mai dovrebbero cambiare il modello per loro vincente ?
prosciugheranno….
Perchè incaponirsi in una proposta di uno che non c’è più. Oramai ci si deve rassegnare alle quote proposte di anno in anno.
Condivido pienamente la scellerata gestione dei conti pubblici nei decenni precedenti, fatta come spesso succede senza una visione del Paese per almeno il medio termine. Quanta gente però ne ha approfittato e adesso è silente? Quanta gente gode da decenni di pensioni avendo versato magari 25 o 20 (se non meno! politici davanti a tutti!) anni di contributi? Non sarebbe giunto il momento di chiudere un “contributo” a tutti (politici in primis!), proporzionalmente a chi ha versato poco?
E questo per dare una speranza a chi viene dopo di noi (ho 61 anni e quasi 40 di contributi).
Senza parlare di evasione fiscale….
Infatti è arrivato il momento di chiudere un po’ i rubinetti a quelli che se la stanno beccando da decenni la pensione, poggiata su scarsi contributi e agguantata ad età di gran lunga inferiore a noialtri- solo così si compensa uno squilibrio che non può più essere portato avanti, ponendo fine alla madre di tutte le ingiustizie che vede noi anziani vittime sacrificali di questa vergognosa ed indecente situazione che ci ha trasformato in schiavi malconci, che ci portiamo da anni il peso estremo della previdenza sociale, senza finora uno sbocco per porre fine alla tragedia in atto che ha come registi politica e sindacati.
Finchè ci saranno persone che credono alle favole le cose non potranno mai cambiare.
Caro Giorgio anche che se si crede alla realtà le cose non cambiano!
Con il nostro debito pubblico sarà dura che si faccia una riforma delle pensioni in questa legislatura, alla fine nonostante tutti i proclami contro la legge Fornero in realtà agli esecutivi piace eccome!
Continueranno secondo me con queste quote ed opzioni che accontenteranno sempre poche persone e via così.
Finalmente un articolo sensato e scritto in maniera impeccabile. Invece delle solite lagne senza costrutto. Bravo il giornalista. Una analisi che condivido
Grazie!
Speriamo solo che non tocchino niente altrimenti prepariamoci al peggio ( dalla padella andremo nella brace)
Che dire, a fronte di una scellerata gestione dei conti pubblici, che cosa ci vogliamo aspettare…..la conseguenza è che come al solito dobbiamo pagarne le spese noi anziani che ci trasciniamo a più di 65 anni , come bestie da soma che devono fungere da bancomat per pagare le pensioni altrui, tirando la carretta fino allo sfinimento- i miliardi comunque li tirano fuori senza scrupoli e senza paura del debito pubblico sempre più corposo……e per noi non si tirano fuori 1 miliardo per aggiustare la quota 103 , per limare il paletto dei 41 anni di contribuzione e/o mettere a terra 500 milioni per l’opzione Tridico che darebbe una boccata d’ossigeno a chi vuole dire basta?????? La risposta è scontata…… questo manipolo di manigoldi al governo non ragiona e non vuole immedesimarsi nei problemi dei lavoratori, costringendo migliaia di giovani a rimanere parcheggiati in attesa di lavori che non si libereranno mai….. perché noi anziani siamo incatenati senza speranza di ritrovare la libertà- IN PIAZZA ORA O MAI PIÙ –