Lavoratori fragili e smart working: oggi scade stato di emergenza e si resta senza tutele
A cura di Francesco Provinciali
OGGI, 31 MARZO 2022, SCADE LO STATO DI EMERGENZA. I LAVORATORI FRAGILI RESTANO SENZA TUTELE.
Lettera aperta ai Ministri del Lavoro , della Salute e delle Disabilità.
Dall’inizio della pandemia Covid 19 ci stiamo occupando con una serie di articoli della materia riguardante le tutele dei lavoratori fragili.
Non per mestiere o professione, non in rappresentanza di organismi sindacali e associativi ma solo per avvertito senso di compartecipazione emotiva alle oggettive situazioni di problematicità che queste fattispecie presentano.
Leggendo il DL 24 del 24/3/2022 abbiamo notato che le tutele (fin qui rinnovate nel periodo precedente) del lavoro agile e dell’equiparazione al ricovero ospedaliero delle situazioni di malattia derivanti dalle patologie dei soggetti fragili (per evitare di attingere al cd. periodo di comporto) , NON sono contenute nel Decreto in questione, a differenza di quanto in precedenza previsto dai commi 3/bis e 3/ter – art. 17 della legge 18/2/2022 n.11 di conversione (con emendamenti) del DL 24/12/2021 n.° 221, e con espresso riferimento alla previsione normativa di cui all’art. 26 – commi 2 e 2/bis – del DL 17/3/2020 n.° 18.
Dopo l’emanazione del Decreto interministeriale 4/2/2022 – pur essendo stato decretato il termine dello stato di emergenza in vigore fino al 31/3/2022 – si ha motivo di ritenere che le patologie ivi indicate abbiano ricevuto un riconoscimento formale e possano godere di tutele sostanziali certe.
Come dire che se lo stato di emergenza cessa e le patologie dei fragili, ultrafragili e le situazioni di invalidità certificate e riconosciute ai sensi della legge 104/92 restano.
Al pari peraltro della pandemia, come confermato a livello istituzionale e medico-scientifico.
Ora , dal 1° aprile p..v. i lavoratori fragili sono stati di fatto e in diritto privati delle preesistenti tutele. Ci domandiamo quanti si rendano conto della gravità di una tale prospettiva generalizzata per questa categoria di lavoratori.
Inutile ribadire infatti che si tratta di casi delicati, certificati e dichiarati non idonei dalle autorità sanitarie preposte (chemioterapici, immunodepressi, affetti da artrite reumatoide, ecc solo per citare alcune patologie riconosciute,)
Leggiamo che una bozza del Ministero del lavoro prevederebbe (ma vorremmo essere smentiti su questo) il rientro dei lavoratori fragili nella sede di servizio poichè anche una eventuale certificazione che attesti il perdurare della condizione patologica di fragilità oltre il termine dello stato di emergenza, non consentirebbe di avvalersi ne’ del lavoro agile (laddove possibile) ne’ della equiparazione della eventuale malattia al cd. “ricovero ospedaliero”, in quanto “presidi di tutela” non più esistenti.. Ma sarebbe foriera di potenziali contenziosi e di responsabilità per casi di contagio che potrebbero verificarsi.
Privati delle due tutele (e la casistica delle situazioni non consente di ricondurle tutte all’una o all’altra sopra citate) i lavoratori fragili pur dichiarati inidonei ad es. dal “medico competente” dovrebbero dunque rientrare al lavoro. Ma per fare che cosa se la loro inidoneità sanitaria al servizio venisse protratta?
Lasciando da parte possibili polemiche si verificherebbe , come detto, una potenziale sovraesposizione al contagio ancora in atto.
Chiediamo pertanto di valutare l’opportunità di rinnovare le due forme di tutele preesistenti , tramite un emendamento al DL 24/3/2022 n.24 in sede parlamentare di conversione in legge.
C’è molta attesa da parte degli interessati e si moltiplicano le prese di posizione di sindacati ed associazioni.
Soprattutto in ambito scolastico una eventuale proroga al 30 giugno p.v. delle due tutele citate consentirebbe di arrivare al termine delle lezioni senza rischi.
Ricordiamo che ai cd. docenti “no vax” viene consentito il rientro a scuola, praticamente con esonero dal servizio attivo di insegnamento. Far rientrare i “fragili” in un contesto di sovraesposizione al contagio, in presenza di colleghi o personale non vaccinato, temiamo che complicherebbe le cose.
Sono molti coloro che scrivono alle redazioni dei magazine , dei giornali o che si rivolgono alle associazioni dei disabili e ai sindacati per avere lumi in proposito.
Il giorno dalla scadenza dello stato di emergenza e in assenza di disposizioni in merito ci sono molti casi particolarmente delicati che meriterebbero una decisione e una risposta.
Siamo certi di interpretare situazioni meritevoli di umana considerazione e confidiamo nella Vs. sensibilità politica e personale.
Buongiorno la mia domanda è la seguente ho mia moglie gravemente immudepressa e mia madre disabile 100% con handicap 103 3. La mia azienda mi ha tenuto obbligatoriamente in smart working sino al 31.3 e adesso mi dice che devo tornare tutti i giorni in presenza allo sportello. Siccome mia moglie è gravemente immunodepressa e a gennaio nonostante le tre dosi è stata ricoverata per polmonite bilaterale. Ho il timore che posso infettarla come d altrove mia madre. Chi si prende questa responsabilità . Da noi il virus è in grandissima risalita. Grazie
Andrebbe rivisto anche il decreto interministeriale Brunetta /Orlando /Speranza, perché ha ristretto in modo considerevole l’elenco delle patologie per cui si è ritenuti fragili. Questo ha fatto sì che da un giorno all’altro gli ex fragili non potendo più lavorare in Smart working, si sono ritrovati senza tutele, esposti al rischio di contagio sul posto di lavoro . Addirittura il Decreto entrato in vigore se non sbaglio il 12 Febbraio, non ha neanche preso in considerazione che ancora lo stato di emergenza fosse in vigore! Quindi sarebbe il caso che si rivedesse seriamente elenco patologie per il riconoscimento della fragilità, con diritto allo Smart working almeno fino al 30 Giugno. Grazie per i continui aggiornamenti.
Buongiorno la mia domanda è la seguente ho mia moglie gravemente immudepressa e caregiver di mia madre disabile 100% con handicap 103 3. La mia azienda mi ha tenuto obbligatoriamente in smart working sino al 31.3 e adesso mi dice che devo tornare tutti i giorni in presenza allo sportello. Siccome mia moglie è gravemente immunodepressa e a gennaio nonostante le tre dosi è stata ricoverata per polmonite bilaterale. Ho il timore che posso infettarla come d altrove mia madre. Chi si prende questa responsabilità . Da noi il virus è in grandissima risalita.
Ho scritto personalmente ai Ministri del Lavoro , della Salute e delle Disabilità trasmettendo l’articolo che ho scritto per Ultimenews.it grazie allo spazio concessomi da Erica Venditti. Ho inviato la mail a tutti gli uffici di più stretta collaborazione dei Ministri. Non capisco il silenzio glaciale da parte loro: in un Zpaese democratico la politica dialoga con i cittadini. La pandemia continua . Il termine dello stato di emergenza è solo un atto formale. Se un fragile torna sl lavoro – visto che gli è stato negato lo Smart working – o se si ammala e non può usufruire della equiparazione al ricovero ospedaliero come era finora….. chi si assumerà la responsabilità fi aver negato la prosecuzione delle tutele preesistenti? Nella scuola rientrano i no vax e i fragili e ultrafragili. Come potranno coesistere? Perch esporre i fragili a rischio contagio. Stiamo facendo tutto il possibile per ripristinare le tutele tolte da oggi. Bisogna sensibilizzare le associazioni e i sindacati .
Nessuno deve sentirsi esonerato dal dovere di chiedere il ritorno delle due tutele: lavoro agile e in caso di malattia equiparazione al ricovero ospedaliero.
Grazie Dott. Proviciali per essersi esposto personalmente e per essere intervenuto nel dibattito.
Anche i caregivers devono essere tutelati con lo smart working se devono proteggere i fragili che assistono! Ma le aziende vogliono farli rientrare in presenza con tutti i rischi annessi per guadagnare di piu! Non c’è rispetto per l’essere umano più debole con questo governo!
Buongiorno, io sono un lavoratore fragile e domani primo aprile devo rientrare per forza al lavoro purtroppo con la paura di essere contagiato che per me sarebbe particolarmente pericoloso avendo varie patologie croniche. Non riesco a capire perché tutte le volte lasciano scadere tutto e poi se va bene dopo più di un mese prorogano……così da mettere a rischio tante persone come me….. chiedo cortesemente se possibile tenermi informato ,grazie mille.
Maurizio non appena avremmo notizie da parte degli esperti sarà nostra cura pubblicarle, dalla sua tenga sempre un occhio vigile sul sito
Grazie Erica per il tuo impegno, non mollare proprio adesso, ma con l’aiuto anche dei tuoi esperti porta avanti questa battaglia che porti ad un esito positivo almeno fino al 30 giugno.
Faremo di tutto, grazie a voi per la stima
Concordo pienamente ma purtroppo chi legifera dimentica forse distratto da altro magari anche fuori dal nostro paese
Questa situazione è assurda patologie già riconosciute adesso non lo sono più.. Perché secondo loro la pandemia è finita, ma non è così . Io dovrei rientrare a scuola con dei bambini dai tre ai cinque anni.. Siamo allo sbando senza tutela perché malgrado la terza vaccinazione le insegnanti prime a vaccinarsi sono la catagoria più colpita insieme ai medici
Hanno scritto art.10 lettera B
E solo loro capiscono cosa vuol dire nei fatti,ma se ci contagiano dopo tre dosi e tanta attenzione fino ad oggi chi si prende la responsabilità.