L’editoriale: incontro interlocutorio sulle pensioni tra governo e sindacati
Giovedì 19 gennaio si è svolto il primo incontro Governo/parti sociali al fine di trovare una quadra sull’ipotesi di una nuova riforma previdenziale ed inserire, possibilmente, tale accordo nel MEF da presentare in aprile.
Riforma Pensioni 2023: l’editoriale sull’incontro Governo Sindacati
Le premesse erano molte perché la Neoministra Calderone nei giorni scorsi aveva affermato che è ora di mettere fine a quella stagione, non più breve, di interventi che vengono attuati nella legge di bilancio per evitare lo scalone della legge Fornero e che è ora di individuare forme di uscita anticipata nel segno della flessibilità, che bisogna superare il discorso delle quote, e che con la presenza di tutti gli attori della questione previdenziale sarebbero cominciati una fitta serie di incontri che entro sei/otto mesi porteranno, finalmente, all’approvazione di una nuova legge che possa soddisfare tutto il variegato mondo della previdenza.
L’incontro di giovedì, che per alcuni rivestiva molta importanza e dove erano poste molte aspettative, si è rivelato interlocutorio e non poteva essere diversamente dal momento che è servito in sostanza solo a conoscere le richieste delle parti sociali, che peraltro il Governo conosceva già benissimo, ed a calendarizzare il prossimo incontro dell’8 febbraio dove si affronterà finalmente il problema della pensione di garanzia per giovani e donne, a cui seguiranno degli incontri settimanali uno per ogni delicato argomento come la flessibilità in uscita, la previdenza complementare, gli importi troppo bassi delle pensioni. Il tutto con la volontà di chiudere entro pochi mesi e di raggiungere entro il mese di aprile vale a dire alla presentazione del MEF almeno un orientamento cui costi della riforma.
La sensazione che si è avuta è che questi buoni propositi difficilmente porteranno a qualcosa di positivo a breve per una serie di motivi. Innanzitutto proprio nella stessa giornata di ieri, strana coincidenza, il Presidente dell’INPS presente anche lui all’incontro con la Ministra Calderone ed i sottosegretari leghisti Freni e Durigon, ha lanciato un grido d’allarme sui conti dell’Istituto che rappresenta affermando che antro il 2050 il rapporto tra lavoratori e pensionati sarà di 1 a 1 e se non si interviene immediatamente il sistema previdenziale italiano potrebbe avere grossi problemi con il rischio, in futuro, di poter compiutamente provvedere al pagamento delle pensioni.
Poi l’atteggiamento delle forze sindacali che non prendono alcuna iniziativa, rimangono perennemente in attesa di essere convocate e ascoltate, compiaciute di essere partecipi della vita politica, che parlano genericamente di eventuali forme di lotta se l’Esecutivo non accettasse le loro richieste, ma che sono distanti anni luce, per esempio dai cugini francesi che al solo annuncio da parte del Governo di voler aumentare da 62 a 64 anni l’età pensionabile sono immediatamente scesi in pizza radunando oltre 400.000 lavoratori.
Pensioni 2023, gli ostacoli e gli interrogativi
Altri ostacoli sembrano essere l’eccessivo numero di partecipanti a questi incontri con delegazioni chilometriche dove oltre ai tre sindacati CGIL, CISL e UIL si è ormai sempre aggiunta l’UGL e dove sono presenti anche le delegazioni delle associazioni datoriali, un esercito di persone dove la sola presentazione dei soggetti impiega molto del tempo previsto e soprattutto l’atteggiamento del Governo che al momento non è ancora entrato nel merito della questione.
Non ha ancora specificato da che età deve partire la flessibilità, se ci saranno penalizzazioni e in che termini, se si userà il sistema misto o contributivo, se sarà attuata la norma dei 41 anni per tutti non legata all’età, come sarà costituita la pensione di garanzia per giovani e donne, se sarà finalmente fatta una legge per i caregiver, se sarà ripristinata Opzione Donna con i requisiti precedenti, se sarà, finalmente, scorporata la previdenza dall’assistenza, come saranno incrementate le pensioni che a causa del sistema contributivo sono sempre più basse.
Come si vede gli interrogativi sono molteplici, ed è ora che l’Esecutivo scopra finalmente le proprie carte. Il pericolo è che se i provvedimenti non saranno nella direzione auspicata dai lavoratori, le forze sindacali che hanno perso molto del loro consenso saranno in grado di opporsi in maniera decisa e forte coinvolgendo decine di migliaia di persone o se tutta l’eventuale protesta si limiterà, come in passato, ad una giornata di sciopero con sigle sindacali divise.
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Sono d’accordo con Paolo Prof. La colpa è di Draghi, Conte, Letta e chi più ne ha più ne metta ma il dato di fatto è chi c’è adesso al Governo? Salvini che in un’altra legislatura ha detto che con quota 100 avrebbe azzerato la Fornero(quella con Conte come sappiamo tutti). Poi è stato con Draghi e casa vi ha menato insieme a Durigon? Che se avessero confermato il RdC e non avessero confermato quota 100 avrebbe fatto la rivoluzione. Ora è per la terza volta al governo e per l’ennesima volta ha promesso quota 41 per tutti e Bla Bla Bla….🤮🤮🤮 se tre indizi non fanno la prova che questo è un mentitore seriale e che chi lo vota probabilmente crede anche a Babbo Natale e alla Befana se no c’è nell’aria qualcosa che non va. Comunque sig. Paolo io personalmente ho smesso di votare da circa 7/8 anni , giusto, sbagliato? Non lo so ma il dato di fatto è che wuesti( ed intendo tutti i Politici) non mantengono praticamente maI quello che promettono ma la maggior parte dei signori che sono adesso al governo è la Terza volta negli ultimi Quattro Governi che sono seduti in quelle poltrone a prenderci per i fondelli e io li devo anche votare? Ma anche no. Se poi vogliamo fare una carta su più punti, stile Berlusce e anche Meloni per certi versi mi sembra, facciamola anche noi e chi promette e non mantiene 0 voti o peggio ancora per REFERENDUM? Che ne pensi?
Caro Mog: io credo sempre che qualcuno meno peggio ci sia ma non ti dico chi; se poi anche quel partito mi deluderà allora vedremo il da farsi saluti a te e ai gestori del sito
Scusi dott. Perfetto peraltro sono segnate anche nel prospetto che mi hanno scaricato al Patronato perciò lo sanno per forza.
Buongiorno e grazie di nuovo si gestori del sito ed in particolare al dott. Perfetto per la sua puntualità è precisione. L’INPS nel mio caso è informato in quanto la mia malattie è dovuta ad una operazione ad un tendine della spalla al quale è seguita una visita in sede a Siena dove il dottore mi ha controllato per là funzionalità affermando che andava bene e che era tutto a posto salvo poi spedirmi a casa una bella letterina dove l’INPS affermava il contrario con tanto di bocciatura del pagamento della Naspi che mi spettava per i sei mesi(compresi con la malattia), che avevo lavorato. Nel contratto di due mesi circa che ho trovato poco dopo la richiesta della Naspi è stata invece accettata perché evidentemente avendo lavorato avevano la prova provata che fossi guarito in quando avendo lavorato nei prefabbricati( lavoro molto pesante) avevano capito di aver preso una cantonata. Perciò penso proprio in base a questo che l’INPS sappia sia del mio inizio che della fine della mia malattia. Purtroppo come in tutti i posti di lavoro anche lì dentro lavorano persone più o meno competenti che mi hanno fatto già altri due casini grossi che ora per non annoiare nessuno non mi metto ad elencare. Grazie a tutti voi e buona giornata.
Sento spesso frasi del tipo “l’anticipata della Fornero è garantita fino al 2026” ma non mi è chiaro il motivo.
Chiedo conferma al dott. Marino, al dott. Perfetto e a tutti gli esperti del settore.
Possiamo essere certi che l’anticipata della Fornero (42 + 10 mesi per gli uomini un anno meno per le donne) ci sarà anche per l’anno 2024 e 2025? Se si, perche da cosa è garantita.
Ringrazio anticipatamente per la risposta e i gestori del sito
Sig. Adri, ho risposto alla sua osservazione a questo suo stesso commento pubblicato nell’articolo “Riforma Pensioni 2023: da quota 103 a quota 41, cosa accadrà?”.
La mia risposta la trova qui:
https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-2023-da-quota-103-a-quota-41-cosa-accadra/#comment-69739
Visto che come me tutti sono propensi a pensare che anche questo governo, come i precedenti peraltro, è totalmente incapace di fare una qualsiasi legge logica e giusta sulle pensioni io, disgraziato è fregato del 1960 che per pochi giorni non ho potuto usufruire di quota 100, che si ritrova con alcuni anni pagati ad ENASARCO e non cumulabili e (Solamente 39 anni di marche) ho come unica possibilità non avendo un lavoro fisso a 63 anni, di andare in Pensione con l’Ape Sociale ho un dubbio che mi è stato parzialmente torto e li ringrazio in questo sito sul fatto di dover avere lavorato 18 mesi negli ultimi 36 ma al patronato mi hanno detto che non sanno se, avendo avuto 5 settimane di malattia per una piccola operazione se appunto queste 5 settimane sono da ritenersi valide o meno per il conteggio finale. Mica può la signora Erica o altri Emeriti Esperti come oggi il dott. Marino o il dott. Perfetto farmi sapere se hanno valore o meno queste 5 settimane appunto(scusate se mi ripeto) nel computo finale? Grazie e resto in attesa di una gentile risposta se vi fosse possibile fornirmela. Ringrazio tutti i gestori del sito per il Vostro lavoro
Caro Mog; il patronato non sa? al di là che si informeranno, spero, loro, chiedi anche tu ad un altro patronato o all’inps; questo è quello che ti posso dire; in bocca al lupo e saluti a te e ai gestori del sito
Sig, Mog, lei vuole sapere se le 5 settimane di malattia sono valide per il conteggio per la pensione.
La risposta è affermativa: le 5 settimane di malattia sono valide per il conteggio per la pensione.
C’è solo una domanda da porsi: l’INPS è a conoscenza della sua malattia?
I contributi accreditati per malattia si chiamano “contributi figurativi”.
Sul sito INPS i contributi figurativi vengono definiti in questo modo:
“Contributi figurativi: Contributi accreditati, senza onere a carico del lavoratore, per periodi in cui l’interessato è costretto a interrompere l’attività lavorativa per diversi motivi (gravidanza, malattia, disoccupazione). Sono utili sia per raggiungere il diritto a pensione sia per aumentare l’importo della stessa”.
Potrà leggere lei stesso la definizione di “contributi figurativi” se:
1. si collega al sito INPS al seguente indirizzo:
https://www.inps.it/prestazioni-servizi/accredito-dei-contributi-figurativi-per-malattia-e-infortunio
2. clicca su “Come funziona”
3. cerca la voce “contributi figurativi”
4. posiziona il cursore del mouse sulla voce “contributi figurativi”: le compare la finestra che spiega cosa sono i “contributi figurativi”.
Il sito INPS spiega anche come fare perché i contributi figurativi vengano riconosciuti. Per sua comodità, le riporto i contenuti del sito INPS:
“Se nei periodi di malattia l’interessato non è stato assistito da un ente previdenziale o non è stato ricoverato o degente in pubbliche istituzioni ospedaliere, il riconoscimento della malattia e la durata del periodo accreditabile dipendono dai termini di presentazione delle denunce di inizio e fine della malattia.”
L’INPS continua, scrivendo cosa fare quando inizia la malattia:
“La data di inizio della malattia deve essere denunciata entro 60 giorni, completa di un certificato medico di parte. Se la denuncia avviene dopo 60 giorni, ma sempre in costanza della malattia, il riconoscimento del periodo di accredito dei contributi figurativi parte dal 60° giorno prima della denuncia.”
L’INPS continua, scrivendo cosa fare quando finisce la malattia:
“La data di cessazione della malattia deve essere denunciata entro 15 giorni, completa di un’ulteriore certificazione medica. Se la denuncia avviene dopo 15 giorni, sono riconosciuti solo i periodi di infermità attestati dalla certificazione presentata con la denuncia di inizio della malattia o, eventualmente, durante la stessa. Pertanto, se dopo la tempestiva denuncia di inizio malattia il richiedente non presenta altra documentazione, il riconoscimento deve essere accordato solo per il periodo di malattia compreso nei 60 giorni precedenti la data della denuncia”.
Per sintetizzare quanto detto dall’ INPS, l’INPS deve conoscere la data di inizio e la data di fine della sua malattia, e deve entrare in possesso della relativa documentazione (i documenti dell’ospedale che le ha fatto l’operazione).
Non avendo io una esperienza diretta di come fare quando si è in malattia (perché in 41 anni di lavoro non sono mai stato in malattia) non so dirle come viene gestita la procedura, ovvero se pensa tutto il datore di lavoro o se deve pensarci lei direttamente o se lei può avvalersi di un Patronato.
A complicare le cose, generando una confusione ancora maggiore, ci si mette anche la nota finale dell’INPS che afferma:
“Avvertenze
La presente scheda non costituisce fonte di diritti e non deve essere posta a fondamento di affidamenti e/o scelte lavorative o previdenziali”.
Non si capisce cosa l’INPS stia dicendo. Praticamente, l’INPS, in un linguaggio altamente confuso, sembra che voglia affermare e negare allo stesso tempo che le regole sono queste, ma non è detto che siano affidabili.
Il problema non è dell’INPS, ovviamente, ma è nostro, perché non capiamo, perché siamo ignoranti, e la legge non ammette ignoranza.
In definitiva, sig. Mog, se le è possibile, raccolga tutta la documentazione che ha sulla sua operazione e vada nuovamente al Patronato o direttamente all’INPS.
Bene, vuoi vedere che i 41isti ed oltre, dopo avere pagato centinaia di migliaia di Euro a livello individuale in contributi e tasse per una vita saranno anche ridotti all’indigenza per decreto? E i 41isti sono certo quelli a cui è meno imputabile in via inferenziale il fenomeno dell’evasione e dell’elusione,m fenomeni verso i quali lo stato non mostra una determinazione pari a quella che mostra contro i pensionati, e gli utili sarebbero infinitamente maggiori. E vuoi vedere che la generazione del baby boom e del miracolo economico 41isti, bum e miracolo certamente non a matrice caotica, sarà “serenamente” penalizzata a favore di altre categorie e situazioni meno regolari a volte integrate al minimo senza verifiche? Per la sostenibilità dei conti occorre affrontare varie problematiche in ordine alla natalità ed al lavoro dei giovani ed alla razionalizzazione della spesa in vari settori ma in proposito non si va oltre la lamentela a differenza di altri paesi europei con altri numeri in proposito. Come mai questa insistenza solo sul capitolo previdenziale? Come mai l’europa, che ha 11.800 uffici dediti a lobbying in prossimità delle sue istituzioni centrali, insiste su provvedimenti in definitiva penalizzanti per i lavoratori più regolari e maggiori contribuenti e non insiste per maggiore efficienza contro elusione e evasione ad esempio o per l’introduzione di costi e parametri operativi standard su servizi come scuola o sanità? Non arriveranno solo le elezioni locali e oggi, se i raffinati che ci governano non se ne sono accorti, la gente ha molta più memoria e razionalità deduttiva ed è molto meno incline all’atteggiamento della credulità popolare aggravata dal timore strumentalmente non generalizzato di possibili insostenibilità guarda caso solo di settore.
Un dèja vu…un pessimo film già visto e rivisto ormai da anni.
Siamo spettatori (purtroppo interessati) del migliori festival dell’assurdo che la politica italiana abbia messo in scena negli ultimi tempi!!
Conferme ne abbiamo ormai tutti i giorni…in grande abbondanza!!
E i mesi…e gli anni…intanto passano!!!
Se questo governo non è in grado di legiferare una nuova legge sulle pensioni, come aveva predicato in fase di elezione è meglio che lasci le cose come stanno perché i lavoratori ne hanno le scatole piene di proposte inique annuali.
I giovani si trovano davanti uno scenario che non li motiva a continuare con questo sistema ed ecco, che l’inps Dichiara che ci dovremmo preoccupare nel 2050 e intanto noi continuiamo a pagare.
In Francese 2 milioni di manifestanti sono scesi in piazza solo perché Macron ha osato parlare di pensioni !!!!! Qui in Italia con 4 sigle sindacali ci ritroveremo con una riforma che sicuramente peggiorerà la Fornero e “udite udite” senza aver fatto un’ora di sciopero !!!! Dopo 35 anni di tessera sindacale mi toglierò la soddisfatto di usarla per pulirmi il ……
Bravo , totalmente d’accordo con Alessandro, la forza sindacale qui da noi è ridicola e il governo ci sguazza- i francesi…… altra roba !
Perchè ancora non l’avevi fatto!?
È la storia del cane che si morde la coda. Non potete andare in pensione perché nel 2050 il rapporto pensionati e lavoratori sarà 1a 1 e nel 2051 sarà 1 a 0,1. Bene avremo forze lavoro che avranno 100 anni e ragazzi diventati uomini che giocheranno a Fornite. Che “bel paese” che illustri e geniali menti ci guidano … Che economisti … Che fortuna … siamo in buone mani da sempre … Confidiamo …
Quando mesi fa’ pre elezioni dicevo che l’obbiettivo era cancellare il calcolo con il sistema misto e passare pienamente al contributivo ???? Ora la parola Speranza è ritornata di moda ??? Ora si può dire ????
Cominciamo ad investire su un bella coperta termica da adagiare sotto i ponti…
Buongiorno,non toccare la Fornero.
..Governo stato Italiano ci avete venduto per due lire…
Non Toccare la Legge Fornero fino al 2026.
Grazie mille
Quotone.
Quella che era (ed effettivamente è) per noi che abbiamo i 41 anni di lavoro una legge che ci era parsa (e ci pare) una ingiustizia, alla luce di quello che hanno nella loro mente il duo Salvini/Durigon, è una legge intoccabile.
Non toccatela, fareste solo peggio causando danni su danni ai lavoratori che ormai rassegnati attenderanno i 41anni e 10mesi o i 42anni e 10mesi ma senza tagli vari.
Buonasera Otto
La strada per i 41 sembra, purtroppo, in salita e scivolosa.
Come certamente Lei sa, ad ora, col 31 dicembre 2026 non dovrebbe cessare la possibilità di pensionarsi con la formula dell’Anticipata Ordinaria contenuta nella legge Fornero.
Mentre quello che potrebbe accadere è che dal 1Gennaio 2027, altri, si ritrovino con la riattivazione degli adeguamenti alla speranza di vita (chiediamoci se ora i sindacati si stanno muovendo per impedirlo, quantomeno su questa opzione già pesante).
Per correttezza dobbiamo riconoscere che il loro congelamento è dovuto al governo gialloverde.
Se non erro e se la memoria non mi tradisce, nel 2018, quando simulavo attraverso il sito INPS “ la mia pensione futura” lo stato contributivo della consorte, il risultato mostrava: Pensione a partire dal mese di Giugno 2023.
Mentre, fortunatamente, l’intervento del governo di allora (DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019) le ha permesso la cessazione dell’attività e il pensionarsi il primo Dicembre dello scorso anno.
Saluti
certo, perchè poi è intervenuta quota 100, quota 102 con i 64 anni e 38 di contributi; ora quota 103 con i 62 e 41; e in futuro? poveri noi; in che mani siamo; saluti a te e ai gestori del sito
Buongiorno Paolo.
Io mi sono riferito alla Pensione Anticipata e al fatto, presunto, che sia la formula a cui si debba guardare, per cui lottare perché non venga toccata nella sua forma attuale.
Impegnarvi il sindacato perché resti immutata e non accetti che il ripristino dell’aspettativa di vita, dopo dicembre 2026, ne cambi i requisiti di 42,1 e i 43,1 anni.
Molti che qui si esprimono, donne comprese, pensano invece solo al 2023/24; “dell’anno che verrà” non interessa loro, perché quello che volevano raccogliere nel proprio orticello personale lo avranno forse raccolto seppure con fatica.
Per quanto riguarda le quote, caro Paolo, sarebbe forse necessario soffermarsi sul fatto che, NEL PIVATO si LICENZIA da anni!
Non la coglie il sospetto che alcune di quelle formule citate siano state pensate anche perché utili alle aziende, per farci su un pochino di riduzione di personale!
Giusto o sbagliato che siano è quello che accade.
E mentre le multinazionali possono mettere sul patto qualche decina di migliaia di Euro, la maggior parte delle altre, nel silenzio generale e sindacale, chiama il dipendente anzianotto gli fa quattro conti in tasca e lo convince che con un annetto di cassa integrazione o un pochino di Naspi è bene che lasci il posto e sfrutti queste soluzioni.
Isopensione, contratti di espansione, (ci faccio una rima) ILLUSIONE.
E non mi si dica che grazie a questo molta gente che potrebbe restare sul posto di lavoro ne coglie l’occasione; perché allora le dico che di pensioni di invalidità “strane” ne girano parecchie e che il fenomeno del licenziamento è pressoché sconosciuto nello Stato. Vogliamo impedire queste uscite agli statali? NO! Qui è un problema di non adatti alla informatizzazione!
Ribadendo che la riforma dei sistemi pensionistici è cosa che riguarda il mondo intero perché la percentuale di dipendenza degli anziani sui loro figli è in continuo aumento per tutte le nazioni.
Se l’uscita per anzianità da noi è a 67 anni, in Arabia Saudita lo è con meno di 50 anni , in Francia lottano per mantenere i 62 mentre, in Germania, ti può capitare di dover maturare fino a 45 anni … ma di contributi; e dunque le conclusioni sono diverse.
In Arabia Saudita hanno ancora il petrolio mentre noi abbiamo ancora i debiti.
In Francia hanno carattere (ma forse ora non basta), noi facciamo chiacchiere.
In Germania, nazione che potrebbe permettersi qualcosa di meglio, forse è perché sono abituati a soffrire più di noi, ma se gli girano…. Bye Bye UE.
Saluti Prof.
Vero che il congelamento dell’aspettativa di vita è del governo gialloverde ma è altrettanto vero l’iniqua finestra di 3 mesi… Quella bisognava toglierla da subito per tutti al posto di quota 103!
Buongiorno Paolo, niente allarmismi, la Pensione a anticipata Fornero non verrà toccata per una semplice ragione, è calendarizzata senza possibilità di variare fino al 31/12/2026 non saprebbero come fare, il costo è improponibile, difatti si sente sempre parlare di “superamento” che non vuol dire abrogazione ma solo quote ondivaghe e poca razionalità.
Abbiamo visto cosa ha detto Calderone e cosa voglia fare il governo: ridurci sul lastrico con quota 41 contributiva e opzione donna con donne di serie C perché non hanno avuto figli. Non critichiamo i sindacati e non diciamo che sono troppi, la libertà sindacale non va limitata, e poi vedo che viene citata la UGL come quasi fosse clandestina. Un saluto Lilli Reolon
Visto che sono l’unico che ha citato la UGL presumo che si riferisse al mio commento. Non mi metta in bocca cose che non ho detto. Non ho mai detto e pensato che l’UGL sia un sindacato clandestino, ho solo riportato che in questo sindacato Durigon era l’ex vicesegretario e che sappiamo che è sempre stato favorevole alle quote e che ha ricordato che denari per fare quanto promesso dal suo ex amico non ce ne sono. Come se non lo sapevamo già e come sapeva benissimo Durigon quando prometteva miracoli. Insomma vanno a braccetto e non si fanno le scarpe tra di loro.
Buongiorno,Sig Lilli
Grazie di queste parole di rassicurazione, speriamo bene
Saluto Paolo
Anch’io pienamente d’accordo.
PARODIA DI UNA CORSA .. “al massacro” ?! .. Proviamo a immaginare una lunga corsa a piedi. Siamo alla partenza e sappiamo che il percorso, la competizione è di 35 chilometri. Evviva si parte ! Pronti via ! Siamo giovani e freschi e di buon passo percorriamo senza mai fermarci i primi 23 chilometri. A questo punto accade però un fatto strano, “gli organizzatori” ci comunicano che il percorso è stato allungato e portato a 40 chilometri. Ci dicono di non temere .. avremo sempre il “meritato premio” ! Affaticati non dermordiamo, ma quando raggiungiamo il 31° chilometro improvvisamente accade un altro imprevisto. Ci affiancano “altri organizzatori” che questa volta “commossi” e dispiaciuti ci informano che dovremo fare un altro “ulteriore sacrificio” perchè la competizione si allungherà ulteriormente fino al traguardo posto dopo 43 chilometri e 100 metri !!! Ma ci dicono sempre di non temere : .. “sarete comunque onestamente premiati”. Sfiniti continuiamo con un passo affaticato. Nel frattempo vediamo in più occasioni signori partiti dopo di noi fermarsi .. gli viene detto che sono arrivati al traguardo ! Hanno il loro meritato premio. Ma hanno percorso meno chilometri di noi ?! .. Poco importa ! Noi non abbiamo alternative, dobbiamo fare l’ultimo immenso sforzo. Quello diventa il nostro unico obiettivo. Stringiamo i denti, barcolliamo come “Dorando Pietri” e fissiamo l’orizzonte come un miraggio. Sembra un sogno iniziamo a intravedere il traguardo! Siamo stremati , invecchiati nel corpo e nella mente, ma siamo ormai a un passo, a un soffio .. quasi 43 chilometri percorsi .. un vero massacro !!! MA COSA SUCCEDE ??! Improvvisamente come in un incubo voci ci comunicano che nuovi organizzatori , qualcuno dice essere “briganti”, stiano pensando di smontare il traguardo posto al chilometro 43,1 per posizionarlo al chilometro 41 dove noi siamo già passati da tempo .. trasformando con un atto miserabile il Premio Finale in una medaglia “FLESSIBILE di cartone” e un gigantesco paletto nel “c…” !!? Fine della corsa ??? Oltre la beffa .. il danno ???
NO ! NO ! NO ! ORA BASTA CARI SIGNORI ! CON IL POCO FIATO RIMASTO URLIAMO : “NO , NON È POSSIBILE UNO SCEMPIO DEL GENERE” !! NON NE POSSIAMO PIÙ DI AZIONI DISONESTE, INCIVILI .. “INCOSTITUZIONALI” ! TENETECI FUORI ! ABBIAMO GIÀ DATO ! BASTA FURTI DI VITA E DI DENARO ! ABBIAMO PAGATO PER TUTTI E PIÙ DI TUTTI !!! ORA PER NOI “A UN PASSO , A UN SOFFIO DAL TRAGUARDO” SAREBBE INDECENTE VEDERSI TOCCARE L’ ANTICIPATA DELLA FORNERO !!! NON PROVATE “NUOVAMENTE” A FREGARCI ! NON TOCCATE L’ ANTICIPATA DELLA FORNERO !!!!!!!!
Perfettamente d’accordo!
Anch’io pienamente d’accordo.
Ottimo paragone Franco, è proprio così e la maratona iniziata anni e anni fa non finisce mai per noi costretti a correre barcollando come Dorando Pietri , per colpa di questi farabutti- scendiamo per le strade e blocchiamo questa sporca maratona , prima che arriviamo al traguardo morti e sepolti da questi tiranni di stato.
completamente d’accordo anch’io; saluti ai gestori del sito
A questo punto, caro Claudio Durigon, l’anticipata Fornero per quelli del Sessanta vale oro. Le sue promesse di quota 41 sono pura merdaccia, mi creda. Si bene che lei afferma cose che non pensa e nemmeno pensa di vergognarsene. Sarebbe troppo dignitoso.
Durigon sul suo profilo Twitter esibisce il motto..”il rispetto e il piccolo particolare che fa la differenza”
Vista la differenza tra le sue dichiarazioni prima e dopo le elezioni, secondo me Durigon di rispetto per gli elettori non ne ha …così come a mio avviso non ne ha Salvini, che se ben ricordo ha dichiarato di ‘aver fermato la legge Fornero’ solo perché è riuscito a produrre questa Quota 103 che sarà utile per ben pochi lavoratori …lasciando in balia della legge Fornero la stragrande maggioranza degli stessi … questo dopo le promesse pre-elettorali …Questo sarebbe rispetto ?
Dirigono falso quanto grasso!
Il correttore n ha persino corretto il termine, era durigon ovviamente
.. Io sono seriamente preoccupato perché finite le parole ci saranno le spade….
Ormai si è ben compreso che ci sono tutti i presupposti per andare verso una riforma che altro che la Fornero, qui si rischia di passare a qualcosa che fa rabbrividire, cioè sistema completamente contributivo con innalzamento a 68 e piu anni per la pensione di vecchiaia- gli ingredienti ci sono tutti perché abbiamo l’Europa che ci sta col fiato sul collo, un governo che se ne frega delle promesse fatte e va diritto come un treno, impolpando le squadre di serie A, tirando fuori miliardi a gogò per la guerra, non avendo nessuna intenzione di contrastare le direttive europee che guarda caso rompe le scatole solo a noi , quando abbiamo nazioni in cui si esce prima dei 67 – dulcis in fundo abbiamo i peggiori sindacati del mondo che sono totalmente succubi del potere, molli e per niente incisivi quando si tratta di difendere i diritti e le aspettative dei lavoratori da cui sono sostenuti economicamente e che meriterebbero rispetto- l’arma che ci è rimasta è solo la discesa nelle strade per far rumore , tirando fuori il coraggio dei nostri cugini francesi e protestando ad oltranza e tentando di mettere l’esecutivo all’angolo, altrimenti non ne usciamo vivi e saremo costretti a mantenere i fortunati pensionati usciti ad età dignitose , fino alla morte , senza goderci nemmeno un anno di pensione- ed allora che aspettiamo, qualcuno ferrato in rivolta si faccia promotore della protesta, e vediamo quante migliaia di lavoratori stanchi, incazzati e massacrati, riempiranno le vie che portano ai centri di potere……io credo parecchi , perché la pazienza è finita da tempo.
Purtroppo se si va a leggere cosa si dice sul recente incontro e in generale sulla riforma previdenziale non mi sembra che i lavoratori possano avere fiducia in questo governo e in particolare in questo ministero del lavoro:
https://www.lavoro.gov.it/priorita/Pagine/Pensioni-si-apre-il-tavolo-di-confronto.aspx
In effetti la lettura dell’articolo, sul sito ufficiale del ministero, la trovo desolante.
Si intuisce che non si cercheranno risorse per fare una riforma che introduca una flessibilità non penalizzante per i lavoratori, anzi …direi che si intravede una accelerazione verso il calcolo contributivo puro che voleva già introdurre il governo Draghi …questo ministero del lavoro a me sembra in concreto uguale al precedente nei ragionamenti, nonostante la presenza di Durigon, che aveva pre-annunciato Quota 41 Secca Subito , sulla cui coerenza penso non servano commenti
Commenti che è meglio evitare anche sulla coerenza di Salvini, che ha dichiarato ‘abbiamo fermato la Fornero’ solo perché hanno fatto questa quota 103, di cui usufruirà un numero ridottissimo di lavoratori… anche questo si commenta da se’
Letto!
Direi che, al momento, siano più azzeccabili delle previsioni del tempo a lunga scadenza, che non il prevedere una vera riforma delle pensioni.
Saluti
Non per difendere Salvini e Durigon ma è solo colpa loro? e Orlando non c’entra niente? e letta non c’entra niente? e Draghi non c’entra niente? e la Meloni non c’entra niente? e Berlusconi non c’entra niente? e Renzi non c’entra niente? non fatemi inc……… re; premetto che non ho mai votato Lega e credo che non la voterò mai; saluti a tutti e ai gestori del sito
Concordo pienamente, ma come è facile immaginare tutti i governi sono stati responsabili di promesse non mantenute ai lavoratori e lavoratrici dipendenti con l’importo delle tasse sicuramente tolto dalla nostra responsabilità attraverso il sostituto d’imposta. Tutti gli altri contribuenti hanno il pieno controllo del loro reddito e di pagare le tasse. Dov’è l’Uguaglianza? Ed ora vediamo anche un area di flat tax del 15 %per 85000 euro per gli autonomi che li favorirà ingiustamente rispetto a ai pari percettori di reddito. Un saluto Lilli Reolon
Gent. Lilli Reolon evidentemente lei non è una lavoratrice autonoma altrimenti non direbbe che si ha il pieno controllo del reddito e delle tasse, che sicuramente NON sono il 23%, evidentemente non sa che non ci sono ferie pagate, evidentemente non sa che in caso di malattia non si è pagati, evidentemente non sa che non c’è un tfr, evidentemente non sa che in caso di crisi non c’è la cassa integrazione, evidentemente non sa che ci sono momenti in cui si guadagna normalmente e periodi in cui per tenere aperto bisogna metterli i soldi. E’ ovvio che non sa parecchie cose altrimenti non direbbe che gli autonomi sono favoriti. Per fare chiarezza le spiego anche un’altra cosa gli 85000 euro su cui si paga il 15% NON sono di utile ma di fatturato, pertanto se fatturo 85000 euro e ne spendo 65000 per materiali il mio utile è 20000 ma pago comunque le tasse su 85000. Eh si, si è proprio favoriti. Saluti.
Non per difendere Orlando, ma costui ha promesso qualcosa sulle pensioni prima delle elezioni ? No, non ha mai promesso nulla sapendo di non poter mantenere la promessa. Almeno non ha preso in giro nessuno. Se lei tende a metter sullo stesso piatto chi promette e chi non promette fa un cattivo servizio alla causa. Onestà vorrebbe che le promesse vengano mantenute.
Caro Franco Giuseppe; sei molto importante per questo sito anche se su alcuni punti abbiamo opinioni diverse; dici che Orlando , ex ministro del lavoro, non c’entra nulla? la mia opinione è un’altra e te la spiego; non ha promesso nulla quindi non è colpevole? non basta; in una fase di grande incertezza, e parliamo dell’inizio del 2021 (seguo questo sito da circa aprile 2021) quando quota 100 sarebbe finita e non si sapeva cosa sarebbe successo per il futuro immediato (2022) che cosa faceva? un beneamato c……; (la colpa non era solo sua , i sindacati si beavano di essere convocati dal governo); trovava la scusa dei tavoli per separare la previdenza dall’assistenza e non faceva nulla ; certo , aveva sicuramente Draghi che gli diceva : non fare nulla, ci penso io); e così per lo meno 4-5 mesi senza fare nulla; pensa che il sottoscritto ancora a settembre 2021 attendeva buone nuove rig. alle pensioni e ancora nulla; addirittura hanno fatto uscire l’ordinanza a ottobre quando di solito era a dicembre); ancora incertezze perchè nel frattempo nulla si muoveva); ma poi alla fine si è visto: quota 102 ma con i 64 anni); concludo: è colpevole chi promette ma è anche colpevole chi non fa nulla e lascia nell’incertezza continua la gente; questa è la mia opinione; saluti a te e ai gestori del sito
Il mio povero papà mi diceva che negli anni 70 il sindacato si sedeva di fronte al governo negli anni 90 incominciavano a sedersi al fianco del governo.Oggi dico io che il sindacato gira a braccetto con il governo.
Togliere le tessere fatelo fatelo e l unica anche se magra soddisfazione
Negli anni 70 quando il sindacato proclamava lo sciopero generale e le manifestazioni la gente aderiva in massa oggi purtroppo non è così quando la fiom(segretario Landini) proclamò lo sciopero contro il jobs act di Renzi nella mia azienda non aderirono nemmeno gli iscritti perchè Renzi aveva promesso 80 euro al mese purtroppo oggi in larga parte i giovani e quelli che hanno un’età fino ai 40/45 anni non sono come quelli degli anni 70 e non è solo colpa del sindacato:saluti
Certo si possono trovare facilmente altri colpevoli, oltre ai sindacati, ma almeno questi ultimi potrebbero farsi sentire un po’ più spesso sui media in tema di riforma pensionistica, e tenere quotidianamente aggiornati i lavoratori sulle trattative in corso: sull’incontro del 19 gennaio ci sono siti ufficiali di alcune sigle che ancora non riportano nulla …e poi pretendono di mantenere molti iscritti ? …se continuano a farsi sentire sui media una volta ogni 20 o 30 giorni si troveranno con una riduzione del 50 per cento degli iscritti !
E’ vero Fausto, quelli erano bei tempi. Purtroppo oggi il sindacato non vive più con il tesseramento e, onestamente, si disinteressa dei lavoratori. Le loro entrate derivano dalla burocrazia…. i patronati, con l’espletamento delle pratiche. Praticamente con questa mossa sono diventati succubi della politica e completamente disinteressati del lavoratore. Anni fa mi è capitato di andare dal sindacato per segnalare un licenziamento, or bene dopo qualche ora di cosa, mi ha accolto una ragazza straniera, che non sapeva nulla o poco della nostra legislazione e udite udite, la risposta, mi spiace, sono cose che capitano, non possiamo fare nulla, ecc. ecc. . Morale ho stracciato la tessera che pagavo da più di 25 anni.
Da allora mi sono convinto che il sindacato, così com’è oggi, non serve a nulla.. è solo di facciata.. Alla fine sono soldi spesi male…
Riassunto breve:
– L’Istituto presieduto dal sig. Tridico,
il quale ben si guarda dal dire circa i miliardi a pioggia distribuiti in continua assistenza ed altrettanto ben si guarda dal dire delle centinaia di milioni risparmiati per morti (purtroppo) di covid,
nato come Ente prettamente Previdenziale
deve cambiare nome in Istituto Nazionale della Assistenza Sociale (INAS)
Deve essere creato un nuovo Istituto prettamente Previdenziale (Nuova INPS) cui confluiranno i contributi FAP passati, presenti e futuri versati da azienda/lavoratore
L’INAS potrà quindi continuare ad erogare assistenze a raffica, ma non sarà più finanziata dai LAVORATORI.
Ottima idea, speriamo che ciò accada magari grazie a qualche politico illuminato. Io andrei volentieri a votare un partito che apra il vecchio INPS come una scatoletta e crei il NUOVO INPS.
… e non servirebbe nemmeno creare l’altra mangiatoia dei FONDI PENSIONE PRIVATI che ti portano via soldi dalla tua già povera paga per darteli forse (dipende se il fondo va bene) e non si sa quando (chi lo decide?) senza che tu possa dire nulla su come gestiscono i tuoi soldi.
Poveri i giovani che hanno versato contributi continuativi da subito perché saranno quelli che pagheranno di più rispetto alle lauree riscattate gratis, ai Redditi di cittadinanza ecc…, la sorpresa l’avranno però dopo 40 o 50 anni… saluti
bello che l’8 febbraio parleranno di giovani e donne; poi circa 1 incontro a settimana sugli altri temi tipo pensioni integrative etc; ho capito che si arriverà ad aprile che diranno: i giovani potranno andare in pensione tra 25 anni ; abbiamo risolto il tema delle pensioni; e i meno giovani di 60-61,62, 63? per loro c’è la legge fornero ; non potevamo occuparci di tutti; …………………………………….stendiamo un velo pietoso; saluti ai gestori del sito
Caro Prof, dopo tante promesse elettorali, ora la Lega dirà che non ci sono i fondi…senza dire che la situazione economica era la stessa quando Salvini e Durigon facevano le loro promesse …
Anche trascurando quello che chiamerei ‘inganno’ , chiederei loro di ricordarsi di utilizzare anche i risparmi che ci saranno con il nuovo Reddito di Cittadinanza, mi sembra che fosse un’idea espressa anche da Salvini
Buongiorno Dome6,il RdC è stato il primo intervento per assistenza sociale da quando esiste l’Italia e c’è un sistema di previdenza in tutti i paesi del G20 almeno; attaccare i percettori di RdC è avercela con i più poveri. Attenti, con questa logica dell’esclusione non si va da nessuna parte. I diritti dei lavoratori e delle lavoratrici non vengono intaccati dal RdC, ma dagli evasori fiscali e dagli elusori fiscali – che eludono con il benestare del nostro ordinamento e dai datori di lavoro disonesti e dai politici incapaci e populistici. Divide et Impera dicevano. Un saluto Lilli Reolon
Lilli mi trova in completo disaccordo. Non ho dubbi sulla bontà della legge per il reddito di cittadinanza, ma ne ho molti sul come è stato elargito, senza controlli alcuni. Infine le ricordo un detto di Confucio che calza a pennello:
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita
grande, immensa, lilli; saluti a te e ai gestori del sito
L’8 febbraio il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone e la sua squadra di tecnici e consiglieri si incontreranno con una vasta rappresentanza di “parti sociali”.
Sinceramente, io non confido molto né nel “Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali”, né nei rappresentanti delle cosiddette “parti sociali”.
Come terminerà l’incontro? A tarallucci e vino.
Tuttavia è giusto incontrarsi, scoprire le carte, avviare una contrattazione, dove si cede da una parte e si con-cede ad un’altra parte.
È un gioco a somma costante (alcuni amano dire “a somma zero”, ma è meno preciso, sebbene visivamente corretto).
Facciamo un esempio terra terra e consideriamo “Quota 41 a partire da 62 anni di età (Q103)” e “Opzione Donna (OD)”.
Ministro e parti sociali si troveranno a ragionare sulla seguente uguaglianza: Q4162+OD=0 (gioco a somma costante).
Supponiamo che Q4162 valga -1 (è negativo perché c’è il vincolo di età di 62 anni, mentre si vorrebbe qualcosa di positivo ovvero Q41 senza vincolo di età).
Supponiamo che OD sia +1 (è positivo perché Opzione Donna è stata prorogata di 1 anno, ma il numero è appena +1, più basso di +2 che era un punteggio migliore rispondente a Opzione Donna con i requisiti dell’anno scorso).
Perciò: -1+1=0
Con tutto il can can che si sta facendo su Opzione Donna, forse (ma non è detto!) il Governo “cederà” su OD e “con-cederà” un miglioramento di OD.
Se OD passerà da +1 a +2 (con i requisiti dell’anno scorso), allora necessariamente Q4162 passera da -1 a -2 (perché -2+2=0, gioco a somma costante) diventando Q4163, ovvero “Quota 41 a partire da 63 anni (Q104)”.
Occorre invece esplorare l’equazione Q41+OD=L, deve L sta per lavoro, per cui aumentando il lavoro si possono migliorare Q41 e OD, in quanto l’equazione fondamentale è P=L (Pensioni = Lavoro).
Ma questi discorsi sono di tipo accademico: non già perché ci sono piccole formule, ma perché l’Italia non ha “leader” (guide) in grado di portare in alto mare la nave Italia che si è incagliata sul debito pubblico.
Il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi forse dice la verità quando afferma che in Europa non ci sono leader. Ma il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi direbbe una verità ancora più grande se dicesse che anche in Italia non ci sono leader (eccetto lui, probabilmente).
Proprio sul debito pubblico, il 19 gennaio 2023 a Davos ha parlato il primo Ministro olandese Mark Rutte il quale ha affermato: “Penso che si debba ridurre il debito governativo che e’ troppo alto in Italia, Francia e in altri Paesi perche’ danneggia le prospettive di crescita di lungo periodo”. Mark Rutte ha poi aggiunto: “Servono riforme del debito: guardate all’Italia o ad altri Paesi, spendono dal 10% al 15% della spesa pubblica in pensioni, noi il 5%. Per questo sono contento che la Francia stia affrontando la riforma delle pensioni”.
L’Olanda assieme a Germania, Austria e Danimarca è considerata far parte dei cosiddetti “Paesi frugali” e Mark Rutte è considerato un cosiddetto “falco”.
A rimarcare le considerazioni di Mark Rutte, interviene il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis (già premier della Lettonia): “Sul debito non si può abbassare la guardia. L’Europa rischia di pagare caro il piano Usa per l’industria, pronti a un fondo comune”. E ancora: “L’Italia è sulla strada giusta, ma nel 2023 faccia le riforme””.
“Italia! Oh, Italia! Thou who hast the fatal gift of beauty” (traduzione: Italia! Oh, Italia! Tu che ha il dono fatale della bellezza – Lord Byron).
Pare che l’Europa giochi con l’Italia come il gatto col topo. Pare che i falchi amino avventarsi sulle colombe.
All’Italia con prudenza consiglio: sii un po’ più gatto, e un po’ meno topo.
Al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni oserei dire: sia più falco, e meno colomba.
RUTTE: nomen omen dicevano i latini! Una gran risata li porterà via tutti!
Dr Perfetto,
i prossimi incontri non dovrebbero finire a “tarallucci e vino” , anche alla luce di quanto riportato in altro commento, dove si ricorda che a inizio settembre dello scorso anno (quindi pochi mesi fa) Durigon ha dichiarato:
“E’ ridicolo che Orlando parli di pensioni. Quota 41 permetterà di andare oltre la Fornero: porteremo a termine una riforma vera del sistema previdenziale italiano che trova favore anche nei sindacati. Lo ringraziamo comunque per quanto non è stato in grado di fare da ministro: ha avuto tutto il tempo per presentare una riforma, e invece ha solo perso tempo. Per fortuna di tutti gli italiani, che lavorano e che meritano di andare in pensione, tutto questo finirà il 25 settembre”
Non penso che Durigon, che viene già accusato da molti lavoratori di “false promesse elettorali” possa fare una virata a 360 gradi su questa dichiarazione
Sig. Luigi41, per non demoralizzare i lavoratori, che attendono che scenda la manna dal cielo come quando Mosè guidava il popolo di Israele verso la Terra Promessa attraversando il deserto, diciamo pure che i prossimi incontri non andranno a finire a tarallucci e vino, ma che si arriverà ad un accordo tra le parti.
Lei, sig. Luigi41, mi porta il caso specifico dell’On. Durigon. Ve bene, ragioniamo allora su Quota 41 (che credo sia proprio il suo caso dal momento che ha scelto come nickname Luigi41).
Nella Proposta di Legge PDL 2855 a prima firma del deputato Claudio Durigon si parla effettivamente di “andare oltre la Fornero”, di fare tabula rasa della legge Fornero con una misura che (cito testualmente) “sostituisce integralmente le regole introdotte dalla riforma Fornero”. La misura di cui parla l’On. Durigon è (cito testualmente) “unico requisito contributivo pari a 41 anni per tutti”. Sia per uomini che per donne.
Fin qui i lavoratori Quota 41 si rallegreranno. Ma la festa dura poco.
La PDL 2855 a prima firma del deputato Claudio Durigon viene presentata alla Camera dei deputati in data 11 gennaio 2021.
Avanzo una CONGETTURA (mia ipotesi): l’On. Durigon doveva conoscere gli studi che poi l’INPS avrebbe pubblicato in luglio 2021 in cui si afferma che Quota 41 indipendente dall’età anagrafica è la più onerosa in assoluto di qualsiasi altra misura che il “XX Rapporto INPS di luglio 2021” ha preso in considerazione.
Sapendo questo, l’On. Durigon fa una virata di 180 gradi.
Nella PDL 2855 Durigon aggiunge un nuovo comma chiamato 10-quater (e cito testualmente): “Il nuovo comma 10-quater prevede, quindi, che la pensione anticipata debba essere liquidata con il sistema contributivo con la logica dell’opzione, cioè quella che fino ad oggi ha accompagnato l’evoluzione della cosiddetta « opzione donna »”.
DOMANDA: perché Durigon parla di “pensione anticipata” quando aveva appena detto di sostituire la legge Fornero con “unico requisito contributivo pari a 41 anni per tutti?” È presto detto.
Durigon, effettivamente, sta demolendo la legge Fornero, punto per punto, comma per comma.
Il Comma 10 dell’articolo 24 impropriamente detta “legge Fornero” parla effettivamente della “pensione anticipata” e quindi Durigon doveva per forza fare riferimento alla “pensione anticipata”.
Ma ecco la mossa geniale: unire l’“unico requisito contributivo pari a 41 anni per tutti”, passando attraverso “pensione anticipata” , alla “pensione anticipata debba essere liquidata con il sistema contributivo con la logica dell’opzione, cioè quella che fino ad oggi ha accompagnato l’evoluzione della cosiddetta « opzione donna”. Geniale veramente!
Durigon ha fatto un’altra virata di 90 gradi, passando cioè a “Quota 41 indipendente dall’età ma con il metodo di calcolo completamente contributivo”.
Ma ora, sappiamo bene che abbiamo “Quota 41 con minimo di età 62 anni”
Durigon ha fatto un’altra virata di 45 gradi.
L’8 febbraio si incontrano Governo e Sindacati dove mi pare ci sarà anche Durigon. Il 12 febbraio ci sono le elezioni Regionali. Abbiamo detto tutto.
Comunque, vuoi mica mettere la genialità di Durigon a confronto con “L’amica geniale di Elena Ferrante”? Sottile è Durigon, e anche malizioso. Ma mi sta simpatico, forse per quel suo faccione pacioso.
Sig, Luigi41, signori lavoratori e signori lettori, non pensate affatto che in Parlamento ci siano degli stupidi: ci sono persone di spiccata intelligenza che sanno fare accettare al popolo ciò che il popolo è restio ad accettare.
I parlamentari sono leoni, i lavoratori sono gazzelle.
In Africa, il leone deve correre più della gazzella se vuole sopravvivere.
In Africa, la gazzella deve correre più del leone, se vuole sopravvivere.
Morale 1. Non importa se sei leone o gazzella: comincia a correre.
Morale 2. Sig. Luig41, non si abbatta. Continui pure la sua corsa disperata. Sperando.
Gent.mo
La corsa non è solo mia, è quella di tanti lavoratori che quotidianamente timbrano un cartellino… certi politici possono fregarli una volta, ma al voto successivo …i lavoratori hanno buona memoria
Buongiorno Luigi
Manca poco!
Se la Lombardia è ancora la regione col più elevato numero di lavoratori, a breve vedremo l’Albert de Giussan intento a rinfoderare la sua spada.
Poi speriamo che tutto migliori.
Saluti
Caro Luigi, Lei ha proprio una fiducia nel prossimo, che senza offesa, rasenta la stupidità. Mi sembra un napoletano che vota Lega dopo che questa invoca il Vesuvio di seppellire Napoli e i suoi abitanti. Ma io mi domando: Dove ha vissuto e si è informato Lei, politicamente parlando ? E’ da 30 anni che quel partito promette grandi cose, Secessione, Autonomia, Zero immigrazione, Cancellazione Fornero, ed è grazie a queste promesse che da 30 anni vivacchia a Roma. Nulla di quello che ha promesso ha mantenuto, nemmeno quando nei governi Berlusconi avevano una maggioranza bulgara. Ma Lei si immagina FdI , partito nazionalista, che vota a favore della secessione ? O FI che è il partito di riferimento di voti di clan mafiosi ? Nel centrosud, dove prende maggiormente i voti FdI, possono accettare un’autonomia che allarghi la forbice tra nord e sud ? Sull’immigrazione si è già pronunciata Confindustria che auspica un maggiore flusso di stranieri da assumere nelle loro aziende. Ed arriviamo al capitolo pensioni: Tutte le promesse di cancellazione della legge Fornero sono cadute nel vuoto e quella legge è ancora l’unica in vigore, sostituite da opzioni, quote, ideate proprio da quei personaggi che ci hanno portato oggi nel caos previdenziale con prospettive più che fosche. Sig. Luigi41, nulla di quello che progetta la Lega è fattibile e non può e non possiamo dire : ” Non sapevamo !!”
Purtroppo devo dire che l’analisi mi sembra perfetta: ormai pensare che Durigon con la Lega mantenga una promessa elettorale mi sembra folle, la cosa più probabile, dopo anni di promesse non mantenute, secondo me è una nuova promessa di riforma ‘entro la fine della legislatura’…tanto mancano quasi 5 anni e nel frattempo i lavoratori ultrasessantenni oppure vicini a quota 41…devono continuare a lavorare…tanto faticano loro …a un politico fare nuove promesse a vuoto o rinviare sempre non costa molta fatica !
Mi dispiace aver scritto quella parola all’inizio del mio commento, ma a volte mi assale una tale rabbia nel vedere la cecità delle persone che non posso farne a meno. L’ho scritta in maniera bonaria e spero lei lo abbia compreso. E’ vero, ad un politico non costa fatica, anzi non costa nulla e il guadagno è di gran lunga maggiore. Faccia il calcolo: 15.000 euro al mese per 12 mesi = 180.000 euro l’anno, per 5 anni di legislatura fanno 900.000 euro. Secondo lei ne vale la pena prendere in giro gli elettori ?
Delle pensioni ho già parlato tanto. Posso solo aggiungere che, le retribuzioni e i salari italiani, sono i più bassi in Europa. Ovviamente secondo parametri corretti. L’età pensionabile è forse la più alta. L’evasione fiscale è nettamente la più alta in Europa. Da ex fiscalista posso dirvi che poteva essere ridotta drasticamente. Secondo quanto sin qui considerato, allora come si dovrebbero finanziare le pensioni del domani? Abbiamo purtroppo ciò che ci meritiamo.
Prepariamoci a tempi durissimi, l’UE esploderà o imploderà, fate voi, e saranno dolori per tutti. I nostri politicanti, per nulla lungimiranti, anzi completamente ciechi, perché fondamentalmente ottusi, verranno spazzati via. Ci sarà da soffrire, ma è fondamentale che ciò avvenga e al più presto, soprattutto per i nostri figli, cui è stato di fatto negato il futuro. Chi è abituato a viaggiare col paraocchi troverà queste affermazioni esagerate o addirittura le classificherà come farneticazioni, pazienza, è faticoso fare i conti con la realtà. Poi ci sarà chi la sfangherà e chi persino riuscirà a guadagnarci, ma per tutti noi sarà dura. La deriva del sistema pensionistico non è altro che la conseguenza di un processo iniziato molti anni fa, che ha coinvolto tutta la nostra società e che il dr Perfetto, nei suoi scritti, ha descritto tecnicamente in maniera esemplare. In questi anni, la miopia della politica ,che ha avallato tutto ed ha deliberatamente scelto di delegare il governo del nostro Paese a sovrastrutture esterne (il famoso vincolo esterno, teorizzato e propugnato,in primis, dal non compianto Guido Carli) ha creato il deserto economico e sociale. La speranza è che i colpevoli, tanti, paghino e non solo passando a miglior vita ,dove sicuramente li attende un giudizio divino tutt’altro che benevolo!
Buongiorno Mariano.
A parte la sua considerazione finale sul “giudizio divino”, la trovo nei diversi commenti che fa, tra i pochi che accennano a qualcosa di diverso dalle lamentele.
Nella pseudo costituzione Europea è usato il termine: “economia sociale di mercato” come se, nelle intenzioni, vi fosse una visione o una intenzione verso chi possiede poco e non chi possiede moltissimo se non tutto (badi bene non ho usato il termine molto).
A me pare che poi, guardando ai fatti, al solo: “libero mercato ormai fattosi globale”, certamente quello che si vede è lo spazzare via le conquiste dei lavoratori occidentali, perché sostituibili dagli orientali o dall’immigrazione sottopagata.
Due percorsi, un unico fine, trasformarci tutti in un “ammasso proletario globale” un paradosso per delle democrazie quando poi da suddito ti ritrovi schiavo.
Saluti
Corretto!
Buongiorno.
Ma che carte deve scoprire il governo se le previsioni sono, come Lei ci comunica, di 1 lavoratore per 1 pensionato nel 2050.
Lei afferma che le delegazioni sono troppo lunghe.
Ma chi ci dovrebbe andare?
Per caso le sole tre sigle sindacali! Coloro che a fine carriera mandano i loro rappresentanti in parlamento, a fare cosa poi! Portare farina al mulino del partito di appartenenza?
La riforma se si farà, temo, sarà dura per molti, soprattutto per le donne.
Mi auguro per tutti quelli che qui scrivono non avvenga di botto, dalla sera alla mattina e che stabilisca che la pensione anticipata 42,1 e 43,1 è condizione inamovibile, intoccabile.
Continuiamo a girarci attorno quando la causa è il lavoro che non si trova in abbondanza e le RETRIBUZIONI mentre le pensioni sono solo l’effetto.
Pochi sono coloro che qui discutono della CAUSA ma molti sono quelli che poi si lamentano degli EFFETTI.
Ma se abbiamo ignorato, o meglio ci hanno nascosto da almeno un quarantennio che l’offshoring (la delocalizzazione), l’esportare il lavoro nel tentativo delle imprese di trarre dal capitale investito il massimo beneficio con manodopera a basso costo … questo è il risultato.
Chi scrive articoli (salvo solo il dottor Perfetto) vuole guardare alla trave e non alla pagliuzza che sta negli occhi di tutti.
Che ridere quando qualcuno annuncia che sia ormai giunta l’ora di fare reshoring!
Fatelo!
Eppure l’offshoring è e rimane il pensiero dominante di quella parte di economisti che lo hanno portato all’ammasso del “libero mercato”.
Il mercato va bene, ma deve essere ben disciplinato; la finanza va bene ma andrebbe diretta e non lasciata libera di fare e disfare, perché se mi chiede di gestire la mia pensione me la deve poi garantire.
E’ ora che la politica torni a regolamentare!
Alcuni suggeriscono si debba rivedere quanto successo con la fine del comunismo e la caduta del muro perché ci si è accorti che il capitale privato è divenuto insufficiente, è stato spostato verso la finanza, e ora non può garantire l’immensa manodopera disponibile se non abbattendone il costo.
E, nell’attesa dei ROBOT di Perfetto; un noto economista, R. Freeman già nell’intorno del 2006 calcolava che:
“… se i salari cinesi raddoppiassero ogni 10 anni, come è accaduto negli anni 90, tra circa 30 anni raggiungeranno i livelli attuali dei paesi industrializzati.
L’assorbimento della manodopera di altri paesi potrebbe richiedere più tempo, ma la transizione potrebbe essere completata in 40 o 50 anni, quando finalmente gli stipendi ricominceranno ad aumentare e l’equilibrio tra capitale e lavoro verrà ripristinato.”
Cari lavoratori, detta da un pensionato che ha avuto la ventura di lavorare ininterrottamente per 41,5 anni, quando ora si parla e sparla a proposito di istituire qualcosa che garantisca le pensioni dei giovani che non avranno la mia fortuna chiedo:
Avete tutto questo tempo a disposizione, circa 30 anni? NO!
Allora cosa intendete fare?
Perché altrimenti come si usa dire: “ci si attacca al tram”, a quello che passa o passerà anche in fatto di pensioni.
Incontri sempre interlocutori, decidono sempre la volta dopo, ed i sindacati sempre con la solita solfa che non porta a niente.
Francamente mi aspetto solo il peggio da questi… Con la paura che riescano a peggiorare addirittura la Fornero.
Vedremo!
Riporto una dichiarazione dell’on. Durigon del 01 settembre, ripresa dal sito politica news.it; diceva l’on. Durigon:
“E’ ridicolo che Orlando parli di pensioni. Quota 41 permetterà di andare oltre la Fornero: porteremo a termine una riforma vera del sistema previdenziale italiano che trova favore anche nei sindacati. Lo ringraziamo comunque per quanto non è stato in grado di fare da ministro: ha avuto tutto il tempo per presentare una riforma, e invece ha solo perso tempo. Per fortuna di tutti gli italiani, che lavorano e che meritano di andare in pensione, tutto questo finirà il 25 settembre”
Una volta eletto hanno visto tutti che quota 41 è diventata invece quota 103, con un tetto soglia (definito incostituzionale anche in articolo dell’autorevole Sole 24ORE) di 5 volte la pensione minima fino ai 67 anni; come scritto in altro commento, c’è il rischio concreto che si arrivi al DEF e i lavoratori debbano dire a Durigon quello che lui diceva a Orlando:
“lo ringraziamo comunque per quanto non è stato in grado di fare ”
Incontrando i sindacati solo una volta ogni 20 giorni (prossimo incontro: 8 febbraio) direi che il rischio è più che concreto, anche perchè sono incontri sempre poco concreti, solo interlocutori.
Sarebbe bello che la redazione riuscisse a intervistare Durigon o Salvini in questo periodo, facendogli leggere la dichiarazione suesposta, ma ritengo molto probabile che si sottraggano a domande in tema di pensioni, visto che non hanno cambiato di molto la situazione rispetto al governo precedente, e i numeri risicati dei lavoratori che usufruiranno di quota 103 lo dimostreranno presto…per non parlare di opzione donna che è stata solamente e fortemente peggiorata
Altro che dire “tutto questo finirà il 25 settembre “… si facciano intervistare adesso dalla redazione !
La verità è che in una situazione così delicata per le nostre vite , con una riforma da fare per ovviare agli anni di sofferenza legati alla Fornero, dobbiamo tenere le nostre vite nelle mani di questi sindacati che ancora una volta hanno avuto un atteggiamento a dir poco imbarazzante- hanno presentato la stessa piattaforma che addirittura la Calderone rinfaccia non essere mai stata presentata in maniera ufficiale, chiedendo la luna , cioè uscita a 62- non reagiscono come i sindacati francesi scendendo in piazza, non sono uniti tra loro e sono completamente molli- quindi dobbiamo togliere le nostre vite dalle loro mani e fare purtroppo da soli, scendendo in piazza e fare casino, senza sigle inutili ma spinti dal veleno che abbiamo incamerato dentro per le incapacità politiche e sindacali…….non c’è altra strada.
A proposito di sindacati: a distanza di 2 giorni dall’incontro con il governo sulla riforma previdenziale ho cercato informazioni su com’è andato l’incontro sul sito ufficiale della UIL : mi sembra che non ne parli proprio, personalmente non ho trovato nulla e la cosa mi è sembrata pazzesca…cercherò sui siti delle altre sigle, spero si siano ricordati di informare i lavoratori
Eviti pure di cercare nel sito della UGL visto che è il sindacato di provenienza di Durigon che era il vice segretario. Può vitare anche quello della Cisl visto che Ganga nelle interviste si dichiara d’accordo con CGIL e UIL ma poi non si è presentato in piazza. Insomma, eviti di perdere tempo, non siamo in Francia.