Opzione donna, ultime al 1 febbraio: quali chance per la proroga? Una testimonianza

Penioni, proroga opzione donna al 14/1. Fuori nuovamente le nate nel 60?

Continuano gli appelli al Governo affinché vengano ripristinati i requisiti della vera opzione donna, l’8 febbraio davanti al Ministero del lavoro le lavoratrici si riuniranno con un altro presidio organizzato dal Comitato Opzione donna social, capitanato da Orietta Armiliato che sta curando i dettagli dell’organizzazione, al fine di ottenere la proroga della misura originaria e l’abolizione della misura ‘ibrida’ ideata dall’attuale Governo. Nella giornata di oggi abbiamo avuto il piacere di confrontarci con la Signora Virna Brindisi, che ci ha raccontato la sua storia, rilascandoci la sua toccante testimonianza. Concludiamo l’articolo con una riflessione dell’esperto previdenziale Il Dott. Claudio Maria Perfetto relativamente a quello che potrebbe fare il Governo al fine di evitare l’ennesimo sacrificio ai danni delle donne.

Pensioni anticipate 2023, opzione donna: diritto derubato? La testimonianza doi Virna, 59 anni +37


Così Virna: “Ho quasi 59 anni e da 37 anni lavoro come assistente sociale in un servizio pubblico, quindi una professione faticosa e usurante da svolgere per altri anni. Sono madre di 3 figli, cresciuti da sola assieme a mio marito in quanto le nonne sono decedute prima che ci sposassimo. Essendo mio papà rimasto vedovo molto giovane, è piombato in una forte depressione che ha scatenato altri gravi problemi come il disturbo bipolare, tanto che l’ho seguito, come unica caregiver per 28 anni, aiutata anche dalla legge 104 in quanto portatore di handicap in situazione di gravità . Peccato che il papà sia recentemente deceduto a 88 anni a causa del Covid, quindi ora non sono più caregiver.

Ma neppure posso contare sul secondo paletto inserito nella nuova opzione donna, che prevede di avere un’invalidità per le lavoratrici che soffrono di una riduzione della capacità lavorativa, riconosciuta dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o perchè a distanza di qualche anno dalla neoplasia che mi ha colpito e trattata oltre che chirurgicamente anche con chemioterapia, mi è stata diminuita.

Una situazione paradossale quindi ma veritiera che vorrei consegnare per un’attenta riflessione in quanto mi trovo privata di un diritto sul quale avevo fatto affidamento, un’opzione pensionistica rinnovata da tutti i governi precedenti, in attesa di una nuova riforma. Mi sento umiliata considerando oltretutto che opzione donna è appunto una opzione che prevede di rinunciare ad una fetta pensionistica del 25-30% e se una donna arriva a fare questa scelta, significa che non ha altre possibilità di continuare a lavorare in maniera decorosa.

E’ necessario arrivare ad una vera e prorpia riforma delle pensioni ma che tenga conto veramente delle donne, del lavoro femminile a 360 gradi nel ruolo di lavoratrici, di madri, del lavoro di cura ai familiari che verte principalente sulle nostre spalle”

Già questo é quello che richiedono a gran voce all’unanimità le donne al Governo che si tenga conto del loro ruolo a 360° e che si faccia una riforma degna di essere chiamata tale. Sulla questione é intervenuto anche il Dott. Claudio Maria Perfetto che si é sempre detto pro opzione donna. Alle donne, fa intendere nella sua corposa riflessione, non può essere richiesto l’ennesimo sacrificio. Eccovi le sue parole:

Opzione donna, Dott. Perfetto: basta chiedere sacrifici alle donne

Sarebbe davvero auspicabile che il Governo si ravvedesse su Opzione Donna, che nella misura attuale sacrifica, e di molto, le donne. 

Stavo giusto riflettendo su questo “sacrificio”. Un pensiero che mi è venuto scorrendo alcune parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni nei loro discorsi in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria” che rievoca la Shoah, termine ebraico che indica lo sterminio degli ebrei vittime del genocidio nazista.

Spesso si fa riferimento allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti con il termine “olocausto”. Ma il termine olocausto non sembra appropriato, perché il termine significa “sacrificio di una vittima alle divinità”.  

Si tende dunque a fare differenza tra “Olocausto” e “Shoah”, indicando con il primo termine una “sacrificio inevitabile” e con il secondo termine una “sacrificio evitabile” (o, in riferimento agli ebrei, che si sarebbe potuto evitare).

Riprendendo quanto riportato dall’Agenzia Italiana, il Presidente Mattarella ha detto: “I campi di sterminio furono l’inferno, ancora angoscia e riprovazione”.

Ebbene, l’inferno, l’angoscia e la riprovazione io li ho percepiti anche nelle testimonianze delle donne, delle lavoratrici donne che si stanno battendo per il ripristino di Opzione Donna con i requisiti “originali”.

Certo, non si parla di campi di sterminio circoscritto entro le mura di Auschwitz e di Dachau, ma è pur sempre una coercizione morale che conduce progressivamente all’annientamento, all’annullamento della persona, all’annichilazione della donna.

Leggendo le parole del Presidente Mattarella, mi sono domandato se sia “evitabile” o “inevitabile” questo “sacrificio” delle lavoratrici donne.

E allora, io dico: c’è stata una Shoah (sacrificio) per uomini e donne ebrei che si sarebbe potuta evitare; evitiamo che ci sia una “shoah” (sacrificio) per le donne italiane

Ringraziamo Virna per averci rilasciato la sua testimonianza e il Dott. Perfetto che con le sue osservazioni argute offre sempre nuovi spunti di riflessione. Vi chiediamo, se vi va, di raccontarci la vostra testimonianza o di dirci semplicemente quanto inciderebbe su di voi la decisione del Governo di lasciare l’attuale misura senza ripristinare la precedente opzione donna.

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33 commenti su “Opzione donna, ultime al 1 febbraio: quali chance per la proroga? Una testimonianza

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  2. Trovo ingiusto ed umiliante che le donne debbano raccontare le loro storie …quasi a doverci giustificare per ottenere una proroga già promessa in campagna elettorale …i signori al governo DOVREBBERO VERGOGNARSI per aver tolto speranza a tante donne che in OPZIONE DONNA vedevano un’ancora di salvezza …. anche a discapito dell’aggravante del ricalcolo contributivo…..VERGOGNA !!!!!!!

  3. Buon pomeriggio! Spero che la manifestazione dell’ otto febbraio, risvegli tutte le coscienze e possa anche esaudire i desiderata delle donne. Mille grazie a tutti!

  4. Più delle tante parole che si stanno dicendo, mi piace richiamare l’attenzione su quello che sta accadendo a pochi passi da noi ,che veramente è da una parte commovente e dall’altra sconcertante, perchè almeno io resto di stucco e con l’acquolina in bocca, come un bambino abbandonato che vede un’altro bambino leccarsi un gelato , mentre lui se lo sogna- mi riferisco al tremendo braccio di ferro che vede impegnati per strada quasi 3 milioni di persone in un corteo pilotato da veri e propri condottieri sindacali, che non demordono e che, ne sono certo, porteranno allo sfinimento Macron e ne usciranno di nuovo vincitori….. e noi ? noi a guardare, a sognare e a soffrire per quanto sta succedendo per le strade francesi- noi che in un momento cosi triste e tragico, con le batoste ricevute con la sporca quota 103, la quota donna maltrattata e i giovani senza speranza , vorremmo seguire per strada anche noi qualche condottiero con le palle, per andare al braccio di ferro col governo, per giocarcela come i francesi…… e invece? invece abbiamo i sindacati che ci meritiamo…… i senza palle Landini , Bombardieri e company, che spero almeno si vergognino per quello che sta accadendo in Francia, e per il mancato braccio di ferro che tutti , in cuor nostro ci aspettavamo…… e che non solo non c’è stato , ma è stato sostituito da miseri miagolii sindacali , che fanno sorridere i potenti dell’esecutivo che, non ostacolati da questi docili gattini, spadroneggiano calando altri assi dalle larghe maniche, che li porteranno a misure previdenziali sempre più impopolari e crudeli……. e noi a guardare, ingoiare e sperare nel braccio di ferro…….che non arriverà mai !!!!!!!

  5. E’ fondamentale che il governo ripristini OD nella versione previgente.
    Deve cancellare quella attuale, che è uno scandalo sotto tutti i punti di vista. Punto!

  6. Grazie per le testimonianze e le riflessioni sulla sofferenza inutile inflitta a tante donne a seguito della mancata proroga di opzione donna, completamente snaturata dai paletti introdotti nella nuova legge. Sarò a Roma l’8 febbraio insieme a tante donne del CODS per chiedere un passo indietro del governo. Rimediare si può e si deve!

  7. Complimenti, articolo ben fatto, e un sentito grazie al dott. Perfetto per le sue articolate riflessioni; speriamo vengano accolte; saluti ai gestori del sito

  8. articolo veramente esemplare come pure le frasi del dott. Perfetto; speriamo in bene; saluti ai gestori del sito

  9. Grazie di cuore ad Erika Venditti e al dottor Perfetto.
    Inserisco la testimonianza di mia sorella:

    ho 59 anni, non sono sposata e non ho figli (chiaramente non per scelta).
    Sono di Roma e lavoro come impiegata in una società privata.
    Ringraziando Dio ho entrambi i genitori ancora in vita, papà 93 e mamma 85, invalida al 100 per cento ma senza 104 nonostante abbia avuto ischemia e non comprende bene le parole, ha artrosi deformante, reumatismi e grave spondilosi dorsale e cervicale con associata sindrome stenotica che riduce la capacità deambulatoria, ipertesa, problemi al cuore, diverticolosi nonostante intervento e chi più ne ha più ne metta,(devo fare richiesta di aggravio ma come lèggerete non riesco a trovare un attimo) mio padre un pochino meglio di lei ma siamo lì.
    Dopo questa premessa vi racconto la mia vita: dopo 10 ore fuori casa per lavoro e tragitto, corro da loro la sera con un po’ di spesa per accudirli, per cucinare, farli mangiare, somministrare medicine e metterli a letto.
    Solo verso le 23 riesco finalmente a prendere un attimo di respiro per potermi fare la doccia e preparare le mie cose per il giorno dopo in ufficio.
    Questo tutti i giorni durante la settimana, il sabato e domenica devo dedicarea loro più tempo per lavarli, cucinare per i pranzi settimanali perché sono da soli, fargli le lavatrici , stirare, fare la spesa settimanale, pulire casa e prepare le loro medicine con un elenco ben dettagliato in modo che non commettano errori, ecc.
    Dimenticavo, la badante non possiamo permettercela perche percepirebbe più dell’intera pensione di mio padre.
    Questa è la mia vita, non ho tempo per altro, da un paio di anni sento proprio di farcela più, la forza fisica mi manca e ormai devo appuntarmi tutto perchè anche mentalmente non riesco più a star dietro a tutto, sono arrivata agli sgoccioli ma pensavo che mancava veramente poco alla mia salvezza “OPZIONE DONNA” che ogni anno viene proprogata da 18 anni. vado felice al patronato, mi fanno i conteggi e l importo che percepirei è di 800 euro al mese per le trattenute del 30 percento che purtropppo ci sono, ci rifletto…. è poco caspita… sono monoreddito …. certo che è tosta, ma poi mi sin detta “va bene lo stesso, non ce la faccio più, sto crollando, se la mia vita continua così va a finire che precedo i miei vecchietti in Paradiso. Accetto tutto e mi godo i loro ultimi anni di vita senza dover far sempre tutto di corsa e forse avere anche un po’ di tempo per me”

    Ma ecco che arriva la botta… dopo 18 anni che opzione donna viene prorogata, questa volta viene completamente stravolta: per poterci usufruire bisogna avere requisiti allucinanti (e non 1 o l altro ma tutti) paletti assurdi
    Beh per farla in breve io ho solo il Primo requisito, cioè 35 anni di contributi, non ho 60 anni, mia mamma non ha la L.104, non ho invalidità del 74 percento e non sono licenziata da un azienda in crisi con procedure aperte presso il MIS.
    … è assurdo tutto ciò . Mi è crollato il mondo addosso.
    Per questo parteciperò al presidio l 8 febbraio e nel frattempo pregherò il Signore che ci venga restituita la possibilità di scegliere di andare in pensione e poter tornare a vivere.

  10. Io ho 58 fatti a novembre 37 anni di contributi purtroppo da giovane ho lavorato x 3 anni senza contributi non c’era molto lavoro in più ho perso 2 anni di aspettativa x il mio 3′ figlio ho iniziato nel 79 a lavorare quindi avrei dovuto essere già in pensione ho scoperto di avere la fibromialgia nel 2013 quindi vado sempre a peggiore l’opzione donna era la mia via di uscita malgrado ci perdessi non è giusto che dobbiamo essere penalizzate noi del 64.Spero che x fine anno decidano di farlo com’era l’anno scorso.

  11. Erica Vendtti, articolo superlativo che colpisce nel segno
    Dottor Perfetto, migliori parole non poteva trovare. Il termine Shoah racchiude l’essenza stessa del nostro pensiero: un sacrificio evitabile
    Chissà se solo per una coincidenza è un sostantivo femminile
    Grazie per il suo sostegno
    Paola

  12. Grazie ad Erika Venditti e al dottor Perfetto per l’attenzione su questa vergogna nazionale. Opzione donna andrebbe prorogata con i vecchi requisiti ma la mia paura è che questo governo sia completamente sordo alle nostre istanze. Spero di sbagliarmi. 59 anni di età 36 di contributi licenziata ad aprile 2022

  13. È inutile girarci intorno, l unica soluzione è che Opzione Donna ritorni coi “vecchi” requisiti. Anacronistica e costosa? Non ho io dati per ribattere, ma nemmeno chi lo dice. Mancata parità dei sessi? Certo che non esiste ancora adesso, come già detto fino alla nausea, chi cura casa, figli, nipoti, genitori, suoceri ecc ecc? Dunque tutte queste motivazioni sono inutili, l unica certezza è,che a rimetterci, sono ancora una volta le donne

    1. Cara Elena, mi sono appena letto un articolo sulle pensioni non di questo sito; parla dell’allarme per i conti e sul rapporto lavoratori -pensionati; poi l’allarme di banca Italia ; parlano di incrementare le nascite e soprattutto dell’importanza di incrementare il lavoro femminile; non vorrei che dicessero: facciamo in modo che le donne restino più al lavoro; io la penso come voi e sarebbe giusto che possiate andare in pensione con opzione donna originale; credo che chi comanda a Roma la pensi molto diversamente; sperare non costa nulla; fatevi sentire mercoledì prossimo, non si sa mai; saluti a tutte le donne e ai gestori del sito

  14. Buongiorno sono Adriana 36 anni di contributi 58 anni compiuti questo anno io sto lottando con tutte le niente forze insieme alle donne del Cods capitanato da Orietta Armiliato perché anche io l anno prossimo potrò avere la possibilità di uscire con l opzione donna, alternativa: altri 6 anni in casa di riposo ,sono un operatore socio sanitario, è 20 anni che faccio questo mestiere e prima lavoravo in cucina, ho la protesi al ginocchio, artrosi a entrambe le mani e sono certificata asmatica ma respiro e cammino ancora, quindi nessuna possibilità di uscita solo opzione donna malgrado la trattenuta la invoco dal profondo del cuore
    Grazie a voi per la vostra attenzione

  15. Incominciando l articolo dicendo CONTINUANO GLI APPELLI anche voi del portale Pensione per tutti siete fuori dalla realtà.Se le cose non vanno verso il giusto ci saranno uomini donne prossimi alla pensione dove a costo di smenarci accettano la buona uscita chi e come già scritto quanti ne pagano con la naspi e poi basta prendere Tachipirina okin aspirina quando incomincia ad avere 40 anni di contributi e meglio come dicevano le mie nonne che la miglior cura e il riposo

  16. A mio modesto parere, Opzione donna, così com’era concepita, era una misura ormai anacronistica, costosa e improponibile oggi come oggi. L’unica opzione utile e possibile è che tutti, uomini e donne, possano andare in pensione a partire dei 62 anni con qualche penalizzazione, o, nella peggior ipotesi, anche col sistema contributivo, visto che ormai è largamente prevalente.

    1. Anacronistico è il suo commento… È palese che sta commentando senza conoscere l’argomento Opzione Donna nella sua interezza. La invito ad informarsi in futuro ( a mio modesto parere )…

      1. Brava!!! Cosa costa a questo staterello l’OD? Praticamente nulla. E a questo machista direi di informarsi. La cosa che più fa dispiacere è che a fare promesse sono buoni tutti, ma a preservarle ci vogliono coraggio, capacità mentale ovvero intelligenza e tante altre doti, che neppure questi hanno. E a parte qualche machista o donne che non hanno necessità di lavorare, diventeranno pochi quelli che rivoteranno un simile coacervo di i…ti. D’altronde se la più alta carica non ha mai lavorato, come può capire il suo sesso? Femminista allo sbaraglio o meglio, alla presa in giro. Si vergogni. Forse non è una questione di ormoni, ma di un eccesso di testosterone.

    2. Costosa Opzione Donna ????
      Ma cosa sta dicendo ?
      Parli con cognizione di causa per favore…
      Certo ! 20.000 DONNE circa ,da 18 anni a sta parte , hanno fatto questa scelta rimettendoci dal 20 al 30 % COSÌ…
      ALLEGRAMENTE !!!
      Stia zitto e vada a lavorare…. finché ce ne ancora per lei !

  17. Ill.mo Presidente del consiglio, On. Meloni Giorgia;
    Ill.mo Ministro del lavoro On. Calderone Marina Elvira,
    In campagna elettorale non avevate solo confermato Opzione Donna ma lo avevate definito come strumento valido per tutti (purche in un sistema contributivo).
    Con Opzione donna o con una qualsiasi soluzione previdenziale contributiva (Opzione TUTTI) non vi si chiede nulla in piu di quello che un contribuente vi ha gia dato.. e sarebbe per la maggior parte chiede : flessibilità e possibilità di decidere (anche in base a situazione personali)! Se non da 58 sia 60 senza finestre…
    Chi chiede di piu, chi non si accontenta dei propri contributi.. sarà disponibile a dare di piu ed ad aspettare.

    1. Caro Alessandro sono assolutamente d’accordo con lei.
      L’unica alternativa alla fornero è la riforma Dini del 1995.
      La versione originale prevedeva la possibilità di pensionarsi tra i 57 e i 65 anni di età purché ci siano almeno 35 anni di contributi versati e il ricalcolo contributivo dell’assegno.
      Opzione donna non è nient’altro che quello che rimane e leggermente peggiorata della Dini riservata alla signore.
      La pensione contributiva oggi vigente che prevede per chi ha iniziato a lavorare dal 1996 con un ingresso a 64 anni e l’uscita a 71 non è altro che un ulteriore peggioramento della Dini.
      La flessibilità sbandierata dai 62 ai 70 anni dai nostri politici non è altro che una Dini spostata in avanti di 5 anni.
      La flessibilità richiesta dai sindacati dai 62 anni non è altro che una Dini peggiorata di 5 anni ma leggermente addolcita da un assegno non contributivo ma quasi, infatti se prendo il misto e lo taglio di una certa percentuale se non raggiungo il contributivo puro poco ci manca.
      Insomma è inutile girarci troppo attorno l’unica alternativa alla fornero è la Dini.
      Vista la situazione attuale sarebbe un successo già non peggiorare le età che nel tempo si sono venute a creare.
      Ormai il minimo è 60 anni ed è praticamente impossibile tornare indietro (sarei felice di sbagliarmi ovviamente) e il limite massimo a 67 è meglio non toccarlo per non fare altri danni ed è già troppo elevato di suo, come abbiamo potuto vedere da queste testimonianze come sia dannosa questa fornero.
      Per me la sintesi di tutto ciò si riassume in:
      • Abolizione delle finestre. Quando si raggiunge il diritto si ha la pensione dal 1° giorno del mese successivo al perfezionamento del diritto.
      • Abolizione all’aggancio dell’età o dei contributi all’aspettativa di vita perché ciò costituisce doppia penalizzazione sia sull’età di uscita che sui coefficienti di trasformazione.
      • Possibilità di lasciare il lavoro dopo 41 anni di contribuzione (2132 settimane) con calcolo dell’assegno misto per chi ne ha già diritto senza altri vincoli o paletti vari già a partire dal 2024 e in caso ciò non fosse possibile comunque prevedere una riduzione a 42 anni dal 2024 e 41 dal 2025 (ovviamente la seconda opzione è meno gradita ma meglio il possibile del nulla degli ultimi 11 anni)
      • Possibilità di pensionarsi a partire dai 60 anni fino ai 67 a scelta del lavoratore o lavoratrice purché in possesso di almeno 35 anni di contributi (1820 settimane) e con un assegno che risulti pari ad almeno 2 volte il trattamento minimo
      • Incentivi per agevolare la possibilità di farsi una pensione integrativa
      • Ampliare l’istituto della R.I.T.A. (visto che costa 0 allo stato) a 57 anni non solo ai disoccupati di lungo corso ma anche ai caregiver agli invalidi e altre categorie disagiate.

      1. Buonasera Emilio 63, mi ricordo della legge e Dini, quella volta mi sono detta come avrei potuto vivere in pensione, mi hanno proprio distrutto la vecchiaia.E adesso mi dico che non mi ero sbagliata. Ti saluto e grazie
        Lilli Reolon

    2. Alessandro Pienamente d’accordo! Opzione donna deve essere confermata!
      se possiamo accettare che a 67 anni una persona possa vivere percependo l’importo della pensione minima non si puo capire come il sistema (sindacati, personaggi vari etc..) considerino non accettabile e non possibile che una persona dai 60 anni possa scegliere di VIVERE con l’importo di una pensione contributiva. (ricevendo quindi in cambio solo soldi suoi)
      Il ns Paese, nel rispetto delle leggi e dei doveri, non dovrebbe garantire a tutti in egual modo liberta e diritti?
      perche in campo previdenziale esistono solo obblighi e soprattutto costrizioni ?
      Costringere tutte le persone ad un sistema previdenziale rigido non e’ libertà .
      Decidere solo sulla base di categorie …e’ discriminazione! (con comprensione ma buona pace di tutte le categoria di lavoratori ma nel rispetto del lavoro di tutti! ).

  18. Gira su facebook, che io no ho ma amici si, la notizia che, visto che parliamo di donne,
    L’ EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE SARDEGNA
    DI ANNI 41
    PRENDA VITALIZIO
    DI 5129 EUR. AL MESE
    Dubito che venga da un conteggio meramente contributivo……..
    Ma sì dai continuiamo a scrivere che non ci sono i soldi per le pensioni…..
    Che popolo di pirla (pure io ovviamente)

    1. Per saperne di più su “Miss Vitalizio” (la notizia è del 2024, ora la signora ha 50 anni):
      Chi è “Miss Vitalizio”, al secolo Claudia Lombardi Classe ’72 e pensione d’oro
      Autore: Redazione Da: AGR | Ansa
      E’ eletta nell’assemblea regionale sarda nel 1994
      La Lombardo è entrata per la prima volta nell’assemblea regionale sarda a soli 21 anni. Era studentessa universitaria in Economia e su spinta del padre Salvatore, ex socialista, era entrata nelle liste di Forza Italia. Era il 1994, l’anno prima del varo delle riforma delle pensioni del governo Dini che avrebbe cambiato la vita a milioni di italiani, ma non la sua. E’ stata riconfermata nel 1999 per un mandato di altri cinque anni.
      Da referente del Pdl agli screzi con Cappellacci
      Rapida la sua ascesa nel partito di Berlusconi: prima coordinatrice delle provincia Carbonia-Iglesias nel 2007, poi coordinatrice regionale l’anno successivo. Nel 2009 torna nel parlamentino sardo nelle fila del Pdl e viene eletta presidente del Consiglio regionale. Fino a quando non cominciano i dissapori con il governatore Ugo Cappellacci, sconfitto alla tornata elettorale del 2014, dove non si è neppure candidata
      Dal 19 marzo ’14 è in pensione con vitalizio d’oro
      Dal 19 marzo 2014, dopo tre mandati come consigliere regionale, in tutto 15 anni di lavoro e contributi versati, è andata in pensione a 41 anni con un vitalizio da 5.100 euro al mese.
      Non rientra nella prescrizione Monti sui 66 anni
      Nonostante il governo Monti abbia fissato nel dicembre 2012 la norme che stabilisce come età per il vitalizio 66 anni, la Lombardo non rientra in questa prescrizione perché la regione Sardegna era tra quelle che avevano già legiferato in materia.
      Niente più baby pensionati, ma soltanto dal 2011
      L’assemblea regionale sarda ha abolito i vitalizi nel novembre 2011, ma soltanto per il futuro, cioé per i consiglieri eletti da quel momento in avanti. Per tutti gli altri i diritti acquisiti rimangono tali. E non è escluso che spunti qualche altro baby pensionato.
      Dati UIL Pensionati Sardegna
      Numero complessivo delle pensioni erogate dall’INPS nella regione Sardegna:
      da 5 mila euro al mese
      41enne ex consigliere regionale sarda, è stata eletta giovanissima nel 1994, prima della riforma Dini. Ora è in pensione e prende 5.100 euro al mese
      Un curriculum politico di tutto rispetto e un record che ne fa, a 41 anni, una delle donne più invidiate d’Italia. Claudia Lombardo, classe 1972, nativa di Carbonia, nonostante il cognome, e una vita da eletta nel consiglio regionale della Sardegna. Segni particolari: è in pensione e percepisce un vitalizio da 5 mila euro al mese.
      VECCHIAIA
      INVALIDITA’
      SUPERSTITE
      PENS.ASS.SOC.
      INV.CIV.
      TOTALE PENSIONI
      Al di fuori delle norme per i comuni cittadini il Consiglio regionale della Sardegna per n.317 vitalizi (comprese le reversibilità 76) spende ogni mese € 1.497.000 ovvero quasi € 18.000.000 all’anno!!!
      Vitalizi: l’elenco: online
      Commenti: Oltre la cifra………………………la decorrenza………………………… !!!?
      Per favore, almeno la decorrenza deve essere modificata – 60-62 anni per le donne – 65-67 per gli uomini
      n.pensioni
      n.pensioni
      n.pensioni
      n.pensioni
      n.pensioni
      n. 472.476
      178.120 59.194 90.690 32.180
      importo medio mensile importo medio mensile importo medio mensile importo medio mensile importo medio mensile importo medio mensile
      1.016,28 585,59 559,78 367,03 408,86 686,11
      112.292
      VERGOGNOSO!!!!!!!!!!!!!!

      1. Io credo che siamo arrivati ad un punto della storia pensioni molto malinconico. Il peggiore degli ultimi 30 anni

        Ho ascoltato giorni fà in tv un esponente politico che esultava dicendo che non ci devono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
        Nella mia compassione, che so bene non essere ancora così radicata in me stesso, mi sono chiesto :
        Il politico in generale, quando proclama quella giusta equità, crede di far parte dei cittadini di seria A o di quelli di serie B?

        Ho cercato spiegazioni per una risposta che ho avuto…

        DIRAI TU, anima ribelle:

        “a te non deve interessare più di tanto farti quella domanda, è un dettaglio che non fa la differenza per la tua vita di futuro pensionato, vita che loro decidono, anno dopo anno, che NON devi programmarti, o quando l’hai finalmente programmata improvvisamente rimani fregato.
        Dove c’è scritto che è un tuo diritto avere una vita programmata per un giusto riposo lavorativo dopo 4 decenni che lavori o dopo 35 anni se sei donna?
        Anche se l’hai pagato salato questo servizio, molto salato in denaro in fatica di decenni di lavoro e di crescita di una famiglia, per le normative attuali lo hai fatto per qualcun altro che è già in pensione che non conoscerai mai e non ti ringrazierà neppure mai.

        Chissà, pensa te che qualcuno di quelli sarà anche uno dei tanti miss vitalizio, o chi ora, da pensionato fortunato, (sì perchè anche se ha lavorato è stato innegabilmente più fortunato di te perchè si è trovato dei politici di allora più fantasiosi e creativi che gli hanno permesso più vita e più risorse) condanna il popolo dei 41 o dei 38 di opzione donna, dei 62 anni, o del calcolo misto…

        E se ora non ci sarà un qualcun altro che fa questo servizio per te, perchè mancheranno i lavoratori o saranno sostituiti da macchine, o spariranno tutti i soldi per chissà cosa..non ti devi lamentare. Lamentarti? Scherzerai mica!
        Devi stare zitto e assumere lo stato di fatto che ti viene detto:
        1,5 lavoratori (A)= 1 pensionato (B).
        E sappi che le energie, le proposte, i tavoli, le azioni sono esclusivamente indirizzati a correggere pesantemente B ogni volta che A diminuisce.
        E’ un dato di fatto che A diminuisce e quindi B deve diminuire, PUNTO e basta.
        E’ un dato di fatto che esiste l’evasione enorme, gli investimenti caduti poi in discarica e tante altre cose che consumano risorse ma che non centrano nulla con le pensioni, quelle sono quisquiglie pizzellacchere che se anche fossero azzerate non porterebbero alcun denaro nel capitolo pensioni.

        Ti metti forse tu che dopo 35 anni come donna o 41 come uomo implori giustizia per il tuo servizio fatto e avresti tutte le carte giuste per andare in pensione a migliorare A ?

        Non ti devi neppure lamentare se le tabelline con dentro il valore in denaro di milioni di lavoratori sono blindate e nella colonna pensioni non tornano mai i conti, mentre in altre colonne si può giocare magari nello spostare e trovare risorse per fare tante altre cose utili e anche inutili o addirittura dannose per l’umanità.
        Il sistema , cascasse il mondo è quello, e non si può cambiare. Possiamo sostituire le persone con le macchine, cambiare mille altre cose, fare leggi che stravolgono ma quel metodo di concepire quella tabella non si può cambiare. Prendine atto .

        Devi persistere nel fare il tuo servizio per gli altri continuando a lavorare e poi ti basterà adattarti ogni anno, sacrificarti anche quando non lavorerai più, prendendo una misera pensione, perchè è giusto tu lo faccia; per quelli, privilegiati, che sono in pensione da decenni grazie al tuo lavoro e anche per tutti quelli che ti dicono che non si può fare quella riforma in altro modo perchè la colonna è bloccata o perchè non si può, non si vuole o è difficile agire su A.

        La speranza di poter avere giustizia nelle scelte che ti vengono date , di poter vivere in una società che fa del giusto ed equo la base operativa per tutti, dove morale ed etica partono, come esempio sacrosanto dall’alto per scendere come una valanga a più persone possibili non fa per te. C’è chi ha, chi ha avuto , chi ha avuto anche tantissimo che sono come A, intoccabili, e noi tutti B che avremo zero o l’elemosina risultante da un mero calcolo in una colonna di quella tabella.

        Il tuo deve essere un altro mondo. Meglio che tu viva come un orso polare , forte, sano, esclusivamente sulle tue forze, sui tuoi sentimenti, sulle tue risorse e soprattutto da solo, senza una comunità dove ciò che fai o non fai tu si ripercuote anche al tuo prossimo vicino. Vai come un orso polare, in mezzo al nulla sbranando per vivere ciò che trovi sulla tua strada, se sei in grado di farlo, altrimenti verrai sbranato tu o semplicemente morirai a fine vita con la soddisfazione di essere a posto con la tua coscienza perchè non ti sei ribellato fino in fondo, gridando ad alta voce che NON E’ GIUSTO, NON E’ EQUO. ”

        MI SA CHE MI HAI PROPRIO CONVINTO, HAI RAGIONE TU.

  19. Sono Anna, ho 59 anni e 35 di contributi maturati nel 2022 (+2 anni come libero professionista che non mi vengono conteggiati per Opzione Donna)
    Avrei potuto accedere a Opzione Donna se i requisiti non fossero cambiati in maniera a dir poco vergognosa; ho due figli cresciuti da me con l’aiuto di una nonna, mentre l’altra molto anziana è stata causa di ulteriori sacrifici e impegni nel curarla.
    Non trovo assolutamente giusto che Opzione Donna non venga rinnovata con i vecchi requisiti, anzi sarebbe da renderla strutturale e aggiungerei che deve essere migliorata. I cambiamenti apportati nella nuova Opzione Donna non la rendono più degna di essere chiamata tale! Accettare di andare in pensione con Opzione Donna è già un grande sacrificio se teniamo conto che viene calcolata solo sul contributivo, decurtata del 25/30% e non considera gli anni di lavoro come libero professionista, aggiungiamo la scorrettezza dei 12 mesi di finestra. E’inaccettabile che l’unica penalizzata da questo governo, capeggiato per la prima volta da una donna, sia proprio Opzione Donna!

  20. Buon pomeriggio, le parole del DR. Perfetto (mai più stata così vera la massima latina in nomen omen), descrivono chiaramente la natura paternalistica e maschilista ancora radicata nel nostro paese-visto il risultato delle elezioni che ha portato non certo degli illuministi al governo-. Non voglio una società femminista- se non per prova a certi uomini-, ma una società in cui tutte le persone abbiano pari dignità. Saluti a tutti.
    Lilli Reolon

  21. Opzione donna già di per se è molto penalizzante essendo tutto contributivo, quindi un’opzione per poche, che disperate, o benestanti, accetterebbero il poco al nulla.
    E qua capisco, ma la cara Europa (è un eufemismo) ha dichiarato più volte che non possono esserci diversità di uomini e donne anche in campo pensionistico, e credo, ma non sono sicuro, che ci sia pure un infrazione per l’Italia per questa cosa, perciò lo scempio e la devastazione di questa opzione io penso sia dovuta a questi motivi….
    Questi sono capaci di peggiorare pure la Fornero, che non avrei mai pensato di dirlo, lasciatela che è meglio….

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