Opzione donna, ultimissime oggi 27/1: l’appello al Governo di una donna classe 1964
Riceviamo da Dascia Galli, una lavoratrice classe 1964, questa lettera aperta inoltrata al Governo chiamato a decidere nei prossimi giorni sul destino dell’opzione donna, ossia se verrà confermata la nuova versione che ha snaturato, dicono all’unanimità le lavoratrici, la precedente cambiandone la possibilità di accesso, oppure se verrà ripristinata la vera proroga dell’opzione donna, ristabilendo i requisiti originari per almeno tutto il 2023, come era stato promesso in campagna elettorale. Di seguito le sue parole in cui si percepisce amaro sconforto, la situazione di Dascia ha davvero del paradossale: ha assistito sua mamma malata per 5 anni con Legge 104, 3 gg al mese, ma la madre é venuta a mancare nel settembre 2021, dunque ora che per il Governo é importante essere caregiver lei non lo é più. Inoltre é stata licenziata, ma non a causa dell’azienda in crisi ma per problematiche famigliari, legate appunto alla morte della madre, che l’hanno indotta a non rientrare a lavoro, dunque avendo solo 58 anni ora non può, pur avendo una figlia, accedere alla quiescenza.
Le carte in tavola, ci dice Dascia, sono cambiate in corsa, lei i requisiti avendo 37 anni di contributi e 58 di età li ha maturati ad aprile 2022, ma senza rinnovo dell’opzione donna, nulla di fatto, non può accedere alla pensione. Ora Dascia é in Naspi fino a Febbraio 2024, poi non avrà più nulla se Opzione donna non verrà rinnovata con i vecchi requisiti, e come lei, purtroppo, molte altre donne rischiano di rimanere al palo ed intrappolate. Di seguito la sua lettera a testimonianza:
Opzione donna, lettera aperta al Governo: donne lasciate allo sbando
“Lettera aperta tutti gli Onorevoli Senatori
Gent.mo Onorevole, sono una DONNA, classe 1964, con 37 anni di contributi versati (ben più di 35!) e una figlia, sono stata licenziata (non da azienda in crisi) dopo la morte di mia mamma accudita per 5 anni come caregiver in L.104. Sono una DONNA che si trova ora deturpata di un diritto sul quale aveva fatto affidamento, un’opzione pensionistica rinnovata da tutti i Governi precedenti in attesa di una mera riforma, un’opzione nata a tutela delle DONNE LAVORATRICI che per n ragioni non possono raggiungere gli anni richiesti per averne il requisito nè con la legge Fornero, nè con altre quote nate come funghi negli anni a seguire, per nulla a pro delle DONNE.
Sono una DONNA che assieme ad altre del CODS fondato da Orietta Armiliato ha manifestato per strada in via Flavia il 19 gennaio scorso, proprio sotto al Ministero del Lavoro e delle POLITICHE SOCIALI, per gridare allo scempio per questa deturpazione al femminile dove di sociale non c’è proprio nulla! Lo scempio consiste nell’aver violentato OD riducendola a poche briciole, prima ancora di attuare una vera riforma pensioni che consideri le difficoltà del lavoro femminile.
Dascia al Governo: Tolta Opzione donna per le DONNE non resta nulla.
Poi prosegue: “E considerato che OD è pur sempre una opzione, e che se una DONNA arriva a sceglierla rinunciando già di suo a una fetta pensionistica del 25/30% significa che non ha altre possibilità, è doveroso che il Governo si ravveda e proroghi OD agli stessi requisiti dell’anno scorso almeno per 1 anno e cmq fino a che non esca una vera e propria riforma pensioni che tenga conto veramente delle DONNE, della precarietà del lavoro femminile, del loro ruolo di madri e del lavoro di cura che principalmente verte sulle loro spalle.
Le risorse le avete se davvero vorrete difendere questa classe sociale DONNE e sono certa che saprete dove attingerle.
Poi l’augurio: “Aspetto fiduciosa di un rinsavimento collettivo e certamente terrò conto delle scelte attuate da questo Governo e delle forze politiche tutte, nel difendere questo diritto a cui tutte le DONNE auspicano come libera scelta. Distinti saluti. Dascia Galli“
Ringraziamo Dascia della fiducia nell’averci concesso questa sua testimonianza e l’anteprima della lettera inoltrata al Governo, non ci resta che sperare, a nome di tutte le donne, che il Governo prenda atto delle richieste e si ravveda quanto prima. Quante nella situazione di Dascia? Scrivetecelo nell’apposita sezione commenti del sito.
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Sono del 64, onestamente mi sento presa in giro, che modifiche del cavolo, se io ho un’invalidita più del 74% sarei in pensione di invalidità. Era una legge che aiutava noi donne e mamme. Ora mi aspettavo che essendo la Meloni una donna ci sarebbe stata vicina, ma è proprio vero che una volta arrivati al loro scopo, nessuno mantiene le proprie parole. Tutte e solo prese in giro x prendere la poltrona e poi finisce sempre male x noi semplici lavoratori, famiglie che fanno sempre più fatica a vivere e tirare fine mese. Non voglio essere petulante ma è uno schifo
Grazie per l’opportunità,mi unisco al coro di protesta o meglio di grande dispiacere,anche io sono una donna che finalmente sperava di andare in pensione con opzione donna,affetta da colite ulcerosa cronica da 20 anni,ma non abbastanza invalida ,lavoro in piedi tutto il giorno e ho due meravigliosi genitori di 91 anni ,da accudire ma
non abbastanza invalidi,sono talmente stanca che non ho più una vita.Scoprire che questo governo non ha prorogato opzione donna o addirittura migliorata ma ha cancellato del tutto la possibilità di uscire dal lavoro per tante donne che dopo oltre. 35 anni di lavoro in casa e fuori volevano cogliere .Complimenti ad un governo che ha particolarmente a cuore la storia di vita delle donne!
Tutti in piazza non solo per le donne ma per tutti è ora di finirla con questo tira e molla da parte del governo (il sindacato inesistente come al solito). Basta alle trattenute per il sindacato chissà che non si sveglino.
Pare che in Francia il governo non abbia alcuna intenzione di tornare sui propri passi e quindi vorrebbe andare spedito sui 64 anni- potrebbe essere questa la soluzione anche da noi , sulla scia del nuovo modello francese, in modo da attuare la flessibilità che tutti auspichiamo e risolvere definitivamente il problema fornero- i sindacati parlano da tempo dell’uscita a 62 anni che in verità sarà impossibile da accettare da parte dell’esecutivo- ed allora questa dei 64 anni potrebbe essere la via d’uscita che metterebbe tutti d’accordo- è follia pensare una cosa del genere? Ormai viviamo di sogni e di illusioni e chissà che non sia questa la strada indicata dalla Calderone che vedrebbe la luce dal 1 gennaio 2024, trasformando il sogno in realtà.
facciamo un paragone: italia e francia: sono 2 paesi molto diversi; i sindacati francesi e quelli italiani: 2 cose completamente diverse e noi siamo quelli messi peggio; la soluzione sarebbe i 64 anni? speriamo: a che condizioni, con quanti anni, con penalizzazioni o tutto contributivo etc; i sindacati nostri sembrano quelli che su un braciere vogliono cucinare pesce, pollo, carne etc; fanno confusione; pensano alla pensione per i giovani invece di pensare al lavoro per i giovani; cosa ne verrà fuori? poco o nulla; e alla fine , tra 2 mesi avranno detto: avete visto, abbiamo risolto il problema dei giovani ; e di opzione donna? ci abbiamo provato; e degli uomini di 61, 62, 63 anni etc? non potevamo fare tutto in una volta ma abbiate fiducia; saluti a te e ai gestori del sito
In Francia manca ancora il passaggio in parlamento, e le forze politiche sono quasi tutte dalla parte dei lavoratori, ragione per cui al massimo faranno una legge per i 63 anni, ma senza penalizzazioni…e non è escluso che si possa rimanere a 62 anni, visto che le proteste continueranno in forma più energica e i politici non le potranno più ignorare .
Invece in Italia, dove pure sono state presentate proposte ragionevoli, come quella del gruppo UTP e quella di Tridico, alla fine si fanno riforme che penalizzano sempre i lavoratori con paletti irragionevoli, dimenticando come fossero acqua fresca le (false) promesse elettorali .
I ns politici sono stati capaci di trovare 8-9 miliardi all’anno “dal nulla” per il reddito di cittadinanza, poi quando ne serve 1 per una seria riforma previdenziale …cominciano a dire che non ci sono le risorse …
Intanto i 64 imposti dalla Francia non sono per domani ma dal 2030 !
Quindi da noi , che già siamo stati mazziati da anni con i 67 anni e altri sacrifici non vedo perchè magari dal 2024 o 2025 ci dovremmo piegare ai 64 anzichè i 62 proposti dai sindacati, che poi sono quelli che hanno in Francia ora.
La Francia non ha il nostro debito e riesce a spendere tre volte noi nel militare e a mandare in pensione a 62 anni?
Ok.
E allora in Italia devono pagare sempre i lavoratori e pensionati all’infinito per avere questa gogna sul collo del debito lasciandolo così come è perchè è troppo difficile modificarlo, perchè non si vuole investire volontà e tempo nel modificarlo o solo perchè è molto più semplice e veloce fare un totale costi sui lavoratori e pensionati e far rientrare lì la cifra ?
Pensione contributiva dai 35 anni di anzianita lavorativa calcolata sull aspettativa di vita per tutti. (Ne beneficerebbe anche il sistema reversibilita.. che non potrà mai essere superiore al montante contributivo).
Possibilità di versare tfr nella propria posizione previdenziale inps.
Da questa soglia , 35 anni, rendere il sistema premiante sull assegno previdenziale futuro. Trasformare aumento dell aspettativa di vita da tempo lavoro in riderterminazione delll importo spettante a 35 anni.
pare proprio che questa sia la settimana decisiva: speriamo in bene; saluti a tutte le donne e ai gestori del sito
Dopo 36 anni di duro lavoro in fabbrica spero vivamente di andare in pensione x poter accudire le mie nipoti e pensare un po a me ( sono terremotata e purtroppo ho lasciato il mio paese…quindi spero tanto di poter ritornare)
Buongiorno e buona Domenica. Spero che molti lavoratori e molte lavoratrici possano andare in pensione senza nessuna penalizzazione. Mille grazie a tutti!
Speriamo Teodora!
Speriamo Teodora .. Speriamo Teodora..
Buongiorno, sono Sabrina ho compiuto 58 anni a novembre 2022 con quasi 37 anni di contributi sposata senza figli, nel 2016 per riduzione personale causa crisi economica, sono stata lasciata a casa dopo 27 anni di servizio presso la stessa Azienda, all’epoca avevo 52 anni e trovare lavoro a questa età risultava molto difficile, ho avuto la Naspi per circa due anni e, ho fatto tanti lavoretti fuori regola e, qualcuno in regola per 6 mesi o tre mesi come addetta alle pulizie, circa due anni e mezzo fa’ mi è stata concessa la legge 68, per problemi di salute al 60% e, ho grazie a questa trovato un lavoro, (anche perché chi ti assume ha sgravi fiscali) per un anno a tempo determinato che poi dovevano portarlo a tempo indeterminato ma sempre per cause economiche non mi è stato rinnovato, attualmente ho un contratto a tempo determinato fino a maggio 2023, sono stata fortunata che mi hanno sempre versato i contributi, in questi 6 anni continuo a girovagare da un posto all’altro e sinceramente sono stanca sia fisicamente che psicologicamente che soffro anche di depressione, i soldi ci sono perché noi donne veniamo sempre trattate inferiori, non è giusto. Grazie
Credo che il governo abbia dei timori a rinnovare OD come era fino allo scorso anno perchè, come segnalato precedentemente in un altro commento, l’Europa non ammette disparità tra uomini e donne, e già dieci anni fa ha aperto una PROCEDURA DI INFRAZIONE – n. 2013/4199 – perchè la legge fornero invece la disparità la mette in atto, facendo fare un anno in più di lavoro agli uomini.
Per adeguarsi l’Italia avrebbe dovuto consentire la pensione anticipata anche agli uomini con 41 anni e 10 mesi di contributi, ma tutti i governi degli ultimi 10 anni hanno finto di ignorare che c’è aperta questa procedura di infrazione da parte dell’EU …secondo me si limitano a parlare di richieste dell’EU quando si tratta di fare dei risparmi a spese dei lavoratori !
Ora mi sembra che il governo abbia paura a rinnovare la “vecchia” opzione donna perchè dovrebbe trasformarla in “opzione tutti”, visto che l’Europa non ammette disparità di genere nei trattamenti (e non penso si voglia incappare in un’altra nuova procedura di infrazione…)
Ma secondo me il governo non deve avere alcun timore, puo’ fare tranquillamente una “opzione tutti”…tanto il calcolo contributivo è così penalizzante che le adesioni rimarrebbero comunque poche, limitate a casi di autentica necessità !
Io sono una donna del 64 con 37 di contributi ho iniziato a lavorare nel 79 quando ero una ragazzina ma purtroppo nel 1982 mi hanno lasciato a casa da una azienda in crisi purtroppo mi sono adattata a dei lavoretti di tutti i tipi senza contributi mi sono sposata ho perso 3 anni di cui 2 per accudire il mio 3 figlio praticamente 5 anni persi soffro di fibromialgia e ho sempre sofferto di ansia e depressione ora che avevo la possibilità di ritirarmi con il progetto donna sono rimasta spezzata in due spero tanto nel governo che ci ripensi anche perché sono nonna di 3 nipoti vorrei dedicarmi almeno 2 di loro.
Sono nata nel 1963, ho iniziato a lavorare a 17 anni ma purtroppo i primi 6 anni sono stata costretta a lavorare senza una regolare assunzione. La scelta era tra uno stipendio sottopagato e senza i contributi o il nulla, e per necessità ho accettatare il lavoro a nero.
Ho maturato 35 anni contributivi ad ottobre 2022 e speravo finalmente di poter accedere ad opzione. Ora, mi ritrovo a non avere alcuna possibilità di lasciare un lavoro che mi obbliga a percorrere 50 km al giorno nel traffico e una mansione che a quasi 60 è diventata insostenibile. Come molte donne ho dovuto fare sacrifici enormi per poter lavorare, accudire i genitori anziani e crescere 2 figli, e dopo una vita di sacrificio vedo svanire la possibilità di accedere ad una pensione a cui aspiravo nonostante la penalizzazione economica.
È stato davvero deludente il volta faccia dell’ultimo minuto di questo governo.
Dopo aver sbandierato per tutta la campagna elettorale quanto sia faticoso essere donna, madre e lavoratrice, l’aver di fatto disatteso la riconferma di opzione donna è quantomeno vergognoso.
Spero tanto che il governo torni sui passi e ripristini le vecchie condizioni per tutto il 2022 in attesa di una riforma strutturata.
Buongiorno penso che giunta l’ora di Scendere in Piazza, questi si stanno mangiando il Paese.
Buonasera ho 59 anni 35 contributi 75 invalidita. Non ho figli sono stanca fisicamente a maggio 2022 ho avuto un infarto prendo 8 pastiglie al giorno e una puntura settimana lavoro come custode in un condominio ma mi mancano le forze. Speravo di poter accedere questo anno con opzione donna invece no sono molto delusa 😞 😠 spero che la ripristino al più presto. Buonasera
Classe 1965 compiro’ i 58 ad ottobre ed ho 36 anni di contributi…sono 5 anni che ho un mal di schiena terribile che non risponde ad alcun trattamento perché legato a forme artrosiche…lavoro in uno studio medico dentistico…sempre nello stesso studio da 36 anni con posture sbagliate ma inevitabili x il tipo di lavoro con orari assurdi dove sai a che ora entri ma mai a che ora esci…finisci di lavorare anche alle 20-21 alla sera…la mia schiena dopo 3-4 ore inizia ad andare in sofferenza…dopo 8-9 ore che sono la dentro…non mi regge più…arrivo a casa devastata…mi vado a letto…a casa non riesco a far niente…perché non sono più in grado…mi servirebbe la donna di servizio ma non sono affatto ricca e quindi non me la posso permettere…la donna di servizio sono io da sempre ma ora…non riesco più…ne a casa ne al lavoro…in più ho due genitori anziani di cui uno allettato…figlia unica….sono disperata…contavo tanto su questa opzione donna perché non ce la faccio piu…e adesso? Che faccio? Non c’è luce in fondo al tunnel…mi sta venendo anche la depressione….
Opzione donna sarebbe per le donne!! Tutte le donne che hanno raggiunto i 58 o 59 anni e i suoi 35 di contributi, non mamma o altro!!io soffro di fibromialgia, cefalea cronica, ho dolori continui, anche quando dormo,ma non sono riconosciute queste patologie a livello di invalidità, e quindi una persona può decidere di ritirarsi dal mondo del lavoro, pur prendendo una pensione da fame??? Sembra di no!! Grazie mille
Ho 58 anni e 35 di contributi, purtroppo non sono sposata non ho figli….però sono caviger per assistenza a mia mamma spero tanto che si ritorna alla vecchia legge perché vorrei andare in pensione che sono esausta
Buonasera,
sono classe 1965 ho iniziato a lavorare a 13 anni dopo le scuole media ma avendo incontrato una serie di “brave persone” ho lavorato per 11 anni senza contributi. Ora mi sitrovo a 57 anni, 58 quest’anno, ad avere solo 33 anni di contributi ma 44 di lavoro sulle spalle e, per di più, da 33 anni lavoro in ospedale con turni anche notturni. Capirete che non posso lavorare fino ai 67 anni, sono davvero stanca. Se si ripristinasse opzione donna come era prima o si desse la possibilità a chi, come me è in queste condizioni, di uscire a 62 anni di età indipendentemente dai contributi, magari riusciremo a goderci la pensione decentemente invece di ammalarci e magari morire prima. Grazie.
Sono del 64 anche io speravo la pensione a maggio , opzione donna,sono stata caregiver dei miei genitori morti purtroppo,ora ho la fibromialgia che non è una malattia riconosciuta, speravo di poter aiutare mia figlia che paga la bebisitter x mia nipote ,ma sono rimasta delusa molto delusa non cidevono essere paletti siamo tutte donne che hanno faticato Sempre
Buongiorno, mia moglie è di Agosto 64, requisiti contributivi maturati. Licenziata a fine 2021 a seguito fallimento dell’azienda (più crisi di cosi!). È fiduciosa di poter fare domanda, ma il testo di legge solleva dubbi . Nell’interesse però di tante donne che sarebbero escluse spera nella proroga annuale con i vecchi requisiti.
Sono del 64 e 35 anni di contributi,ho lavorato nel commercio x 3 anni,quindi autonoma devo aspettare i 59 anni .Ho 2 figli,anziani da accudire e piena di dolori(discopatie varie e artrosi diffusa) dicono che fa parte della età……non più giovane…..ma a noi non pensano non fanno niente,promesse non mantenute.SPERO VENGA RESA STRUTTURALE OPZIONE DONNA.OPZIONE TALE DA POTER DECIDERE NONOSTANTE LE DECURTAZIONI.GRAZIE
Pensione per tutti vuol dire che deve essere per tutti. Bisogna ragionare in senso generale, dando la precedenza a chi è disoccupato. Basta sussidi che costano un sacco di soldi e che prendo pure io nonostante i 65 anni nel 2023.
Pensione contributiva anticipata per tutti i disoccupati 62enni. Lasciate decidere alle persone se preferiscono il reddito di cittadinanza da €500 o una pensioncina contributiva anche se di poco superiore. Ognuno ha esigenze, situazioni, e salute diverse. Io per esempio non sono invalido da sovvenzionare, ma l’assistente sociale ha dichiarato che non sono in grado di lavorare normalmente. BASTA COSE RIGIDE. BISOGNA PASSARE AD UN SISTEMA FACOLTATIVO. NON SO PIÙ COME DIRLO.
E NON SI DICA CHE NON CI SONO I SOLDI PERCHÉ NE BUTTANO VIA MOLTI DI PIÙ PER QUOTE OPZIONI E SCIOCCHEZZE DEL GENERE, DIMENTICANDO IL VERO PROBLEMA CHE È LA POVERTÀ.
Siamo governati da politici incapaci e di un’ignoranza abissale che si alternano al governo da decenni solo per fare i propri interessi, gente che non sa cos’è il lavoro perchè non ha mai lavorato un solo giorno nella propria vita, tutti uguali ma vedere per esempio la Santanchè ministro a 16000 euro al mese mi fa vomitare,però la colpa alla fine è solo nostra che permettiamo a questi signori di decidere della nostra vita e del notro paese,bisogna scendere in piazza e far si che abbiano paura. Saluti
Buongiorno, sono nata nel 1964 e ho due figli, sono vedova da quasi 8 anni e all’epoca in miei figli avevano 12 e 14 anni … lavoro da 37 anni e ogni giorno faccio 60 chilometri tra andata e ritorno in auto perché non ho collegamenti. Sono una dipendente statale per cui speravo di uscire a breve ma ora chiedono un’invalidità del 74% e io ho il 67%, 6 mesi di cargiver ed io dopo 5 visite sono cargiver di mia madre da ottobre….sono stanca e forse nella mia mente avevo finalmente programmato un cambiamento positivo che è svanito.
Ho 58anni e 39e 8mesi di contributi, ho una figlia cresciuta da sola perché vedova a 30anni, ho assistito per 25anni mio papà invalido allettato negli ultimi 3anni, deceduto a luglio 21,per andare al lavoro faccio 70km al giorno, sono una socio sanitaria, faccio anche turni notturni per uno stipendio da fame,lavoro da 40anni anche a natale e tutte le feste, ferie sempre quando vogliono loro, volevo andare in pensione con opzione donna per vivere! Voglio vivere la vita che ho perso andando a lavorare, voglio riposarmi, non svegliarmi alle 5dormire nel mio letto e non stare in piedi di notte a cambiare pannoloni pieni, non voglio piú pulire ammalati, raccogliere vomito, sono stanca di questa vita che è trascorsa così ,tra casa e lavoro perché ero troppo stanca per vivere la vita fuori dal lavoro.Ridatemi la vita
Una persona qualsiasi in questo mondo leggendo i commenti di queste grandi donne prima ancora di dagli un loro diritto dovrebbero abbassare il capo.Ma in questo mondo non esiste l italia
Concordo. Non credo però che chi ha profittato deliberatamente della legittima pubblica buona fede disponga delle premesse caratteriali per una empatia positiva con chi realmente è in sofferenza. Naturalmente pronto a ricredermi alla prova dei fatti.
Grazie per questo spazio..anche io sono molto arrabbiata sono anno 1964 con 36 e 3 mesi di contributi perché a noi donne non ci lasciano l opzione finalmente di andare in pensione…io sono figlia unica e ho 2 genitori da accudire e poi sono mamma e moglie e fra un po’ nonna…vorrei almeno liberarmi del lavoro per respirare …ma ci faranno morire per non farci nulla…ma io voglio sperare ancora che vengono ripristinati gli stessi parametri
Grazie della visibilità, noi tutte abbiamo storie meritevoli da raccontare,non è certo un capriccio la scelta di Opzione Donna
Sono una donna di 58 anni che è stata costretta a dare le dimissioni per giusta causa nel 2019 dopo 36 anni di lavoro. Non ho potuto cercare un nuovo lavoro per poter accudire mia suocera. Ora devo accudire mio padre di 95 anni colpito da ictus. Purtroppo non ho potuto avere figli anche se li avrei voluti. Speravo nella proroga di Opzione Donna per avere una prospettiva di vita più serena ma questo governo ha introdotto dalla sera alla mattina dei paletti insopportabili che hanno precluso il pensionamenti a molte donne come me. La delusione è tanta.
Maria Rita
Ho 60 anni (61 nel 2023) e sono vedova; ho compiuto i 35 anni di contribuzione a ottobre 2022, ma non perchè ho iniziato a lavorare tardi (ho iniziato a 17 anni), ma perchè qualche anno mi è stato “mangiato”. Ho assistito per 4 anni mia suocera con la legge 104, ma fino al 2020. Ho una figlia malata di sclerosi multipla ma le hanno concesso solo il 35% di invalidità. Non ha la patente e deve essere accompagnata per le visite mediche periodiche. Attendevo con ansia la possibilità di starle accanto, ma sono letteralmente sconfortata da tutta questa situazione indescrivibile !!
Quando smetteremo di implorare questi pezzi di m. e passeremo all’azione? Davvero pensate che a quei farabutti patentati gl’importi qualcosa di noi. Suvvia un po’ di dignità! La ruota gira e presto renderanno conto delle loro malefatte!
È così Mariano, qua se non passiamo all’azione sta storia non finirà mai e questi porci non la finiranno più di tormentarci- ma chi è disposto a scendere in piazza? Questo è il problema….. coi sindacati impossibile….. troppo schierati col governo.
Opzione donna deve essere riconfermata almeno x un anno(64 ma autonoma) con i vecchi requisiti…NON 60!!!!!Siamo donne dove non viene considerato il lavoro a casa,fuori,accudire anziani e discriminate anche nella remunerazione. Tutti i giorni siamo facciamo maratone! Non è giusto.Grazie
Questa è l’ennesima dimostrazione dello stato pietoso dei nostri conti pubblici di un paese al dissesto, con un debito pubblico enorme, che ha una sanità allo sfascio e con l’ospedale della mia valle chiuso………….e che crea pure una discriminazione tra i poveri. Si lascia una lavoratrice nell’oblio delle sue condizioni perchè non “rientra” nei requisiti della sua pensione e poi si distribuiscono soldi, come patatine fritte, a quiunque col Reddito di Cittadinanza. Una lavoratrice con 37 anni che i controlli stabiliscono che non abbia diritto ad una pensione contrapposta ad una marea di gente che con una semplice autocertificazione, senza mai avere lavorato, percepisce una “pensioncina”. Non è una lotta tra poveri………è una lotta che il nostro stato deve intraprendere con una giusta ripartizione dei diritti e dei doveri dei cittadini dando a chi ne ha diritto e togliendo a chi non ne ha diritto in un momento in cui si sta raschiando il fondo del barile.
Giustissima osservazione Michele, bisogna ripristinate il diritto di ritirarsi dal lavoro dopo aver svolto ben 35 anni di lavoro fuori e dentro casa con chissà quali situazioni, io personalmente ho assistito mio marito,purtroppo deceduto nel 2022 e soffro di artrite rrumatoide, malattia non riconosciuta come invalidante, ma di fatto vi assicuro, malattia molto pesante. Bisogna fare i dovuti controlli per non distribuire soldi a chi non ne hs il diritto e concedere il giusto riconoscimento a chi, pur sapendo di vedersi ridotto il proprio assegno non si sente piú in grado di continuare forzatamente a lavorare.
Grazie a chi ci ha fornito questo spazio dedicato alle nostre testimonianze.
Grazie per farci la possibilità di raccontarci. Opzione Donna deve tornare ai requisiti originali. Le donne devo avere la libertà di “optare” ( lo dice la parola ) di poter uscire dal mondo del lavoro a fronte di una penalizzazione della loro pensione, per problemi lavoro/famiglia non più conciliabili, niente da dover giustificare se ho avuto, o non avuto, o non potuto avere figli! E nemmeno caregiver o invalida o licenziata ! Abbiamo tutte i nostri giustificati motivi per scegliere O. D., che diamine !
La mia storia : Ho 58 anni ( 59 il 1 marzo 2023), il 31/12/022 avevo già maturato 36 anni e 3 mesi di contributi.
Il mio lavoro cambiato in peggio nel corso degli anni.. largo ai giovani, ma io non me ne posso andare e a quasi 59 anni mi trattano da vecchia rintronata ( e non lo sono!). Papà con Alzheimer mancato da poco ( ero caregiver fino a marzo 2022 ), mamma ultra ottantenne depressa, no 104 per fortuna per ora, ( o devo dire ahimè ora…?) ma ha bisogno di cure e attenzioni, e in questo situazione è tutto il giorno da sola. Sono figlia unica, abitiamo in una zona di campagna molto isolata, marito sempre via per lavoro, esco di casa 7.45 e rientro alla stessa ora la sera. Corro come una trottola e non riesco nemmeno a riprendermi nel fine settimana.. io se non si ripristina OD, sono disperata.
In pieno accordo con Dascia ,scrivo per esprimere il mio disappunto sulla proposta OPZIONE DONNA. Diventa una possibilità molto difficile da agganciare per noi donne del 1964, rispetto a prima, per via dei nuovi paletti inseriti . Una proposta così, mi sembra una umiliazione per una donna come me che ha lavorato 37 anni , ha fatto 3 figli, ha una invalidità al 45% ,per pregressa neoplasia , ma troppo poca x rientrare nei nuovi requisiti . Non sono neppure più caregiver , dopo esserlo stata x 20 anni , al mio papà affetto da disturbo bipolare e altre patologie invalidanti. Spero in un ripensamento concettuale che aiuti veramente le donne che sono alla soglia dell età pensionabile. Credo che le donne vadano aiutate per tutto il lavoro di cura che svolgono nell arco della vita adulta e non penalizzate. Ringrazio x l attenzione e saluto
Condivido pienamente con tutti è uno schifo dopo 14 neanche la fornero non ha toccato OD arrivano questi a rovinare una speranza per noi donne vergogna pensare che chi ha fatto i ritocchi è una ministra donna la signora Calderone!!!
Ringrazio Erica Venditti di avermi dato questo spazio
forza e coraggio e tieni duro: una domanda: con che coraggio quella persona ti ha licenziata? non ho parole; saluti a te e ai gestori del sito