Pagamento Pensioni Maggio 2023: sostanzioso aumento in arrivo, Salvini lo conferma

Il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato che il prossimo consiglio dei ministri previsto il 1 maggio 2023 discuterà tra gli altri punti anche un sostanzioso aumento delle pensioni più basse. Durante una visita al salone del Mobile di Milano, il leader del Carroccio ha dichiarato testualmente: “Il primo maggio faremo un consiglio dei ministri dove ci sarà un altro sostanzioso e sostanziale aumento delle buste paga e delle pensioni più basse“.

Pagamento Pensioni maggio 2023: Salvini conferma di voler aumentare le minime e le buste paga

Il governo ha già adottato un intervento per aumentare temporaneamente gli importi degli assegni minimi al fine di contrastare gli effetti dell’inflazione nel corso dell’ultimo anno. Tale misura ha comportato un aumento dell’1,5% per il 2023, che sale al 6,4% per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni, e del 2,7% per il 2024.

Il nuovo provvedimento annunciato da Salvini in cosa potrebbe consistere? Sono due le ipotesi al vaglio al momento: potrebbe essere un’anticipazione di sei mesi rispetto ai tempi già previsti per il successivo aumento delle pensioni, oppure il governo potrebbe decidere di anticipare l’intervento di recupero dell’inflazione, come avvenuto lo scorso novembre, quando ha riconosciuto un adeguamento del 2% al costo della vita sulle pensioni senza attendere la comunicazione ufficiale delle stime Istat.

Aumento Pensioni maggio 2023: il Governo deve decidere dove utilizzare le risorse

Ma di quale aumento delle pensioni minime stiamo parlando? A quanto ammonterà? Al momento non vi sono certezze e il Governo non si è sbilanciato su cosa prevede discutere durante il consiglio dei Ministri del 1 maggio 2023, ma secondo “il Giornale” indipendentemente dalla strada che il governo sceglierà di intraprendere, “l‘aumento delle pensioni minime non potrà superare una decina di euro al mese”. Ciò è dovuto alla vastità del provvedimento, che coinvolge circa 2,1 milioni di pensionati, e alla necessità di trovare risorse per il Decreto lavoro, il quale richiede un finanziamento di 3,4 miliardi di euro. Questa cifra non potrà essere superata, poiché dipenderà anche dalla principale misura del Def annunciata dal ministro Giorgetti, ovvero la riduzione del cuneo fiscale.

Se il governo destinasse l’intero finanziamento di 3,4 miliardi di euro al taglio del cuneo fiscale, ciò raddoppierebbe i benefici in busta paga per i lavoratori, portandoli da 20 a 32 euro in più al mese. Tuttavia, se si decidesse di destinare parte di questi fondi ad un ulteriore incremento delle pensioni minime, ciò significherebbe inevitabilmente ridurre la portata dell’intervento a favore del cuneo fiscale con un aumento in busta paga per i lavoratori molto ridotto (le simulazioni parlano di 10-15 euro). Al momento, non è chiaro quale sarà la scelta del governo, ma sarà necessario attendere il 1° maggio per capire come l’esecutivo intenda muoversi e come potrà fare per non scontentare tutti. Tu cosa ne pensi? Diccelo nei commenti qui sotto e continua a seguirci per tutte le notizie sulle pensioni!

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