Pensioni 2018 e donne ultimissime novità al 4/6: i dubbi sulle proposte di Di Maio

Le ultime notizie di oggi 4 giugno 2018 sulle Pensioni (in particolare per le donne), arrivano da un interessante post di Orietta Armiliato, che ha commentato l’attuale situazione e le possibili misure del nuovo Governo su APE Social e Opzione Donna. Vediamo allora secondo il Sole 24 ore quali saranno i primi passi del nuovo Ministro del lavoro Luigi Di Maio e la prima reazione del Comitato Opzione Donna Social.

Ultimissime notizie Pensioni 2018 oggi 4 giugno: i primi scenari

Stando a quanto riporta il Sole 24 ore in un articolo del collega Davide Colombo  il nuovo Governo vuole superare la Legge Fornero tramite l’ormai famosa quota 100. Ma i primi passi passi da compiere secondo il quotidiano economico potrebbero esser quelli di stoppare l’APE Social e reintrodurre l’Opzione Donna.  Solo in un secondo momento, con tempi abbastanza lunghi, potrebbero poi esser introdotte quota 100 e quota 41. A patto ovviamente di trovare le risorse necessarie e le coperture finanziarie.

Altro punto su cui poi si dovrà fare luce è il nodo dell’adeguamento all’aspettativa di vita che il M5S vuole bloccare, a differenza del Carroccio che intende tenerlo in vita. Riguardo queste prime indiscrezioni, Orietta Armiliato responsabile del Comitato Opzione Donna Social ha scritto un interessante post sul gruppo facebook che vi riportiamo integralmente qui di seguito. E’ lungo, ma vale certamente la pena leggerlo.

Pensioni 2018 ultime novità: le parole di Orietta Armiliato

Ecco le parole di Orietta Armiliato sulle pensioni “È vero che il Governo si è appena formato ma, il buongiorno che ci ha dato, induce a riflettere e ad essere estremamente, ripeto, estremamente cauti. L’autorevole quotidiano economico il “Sole24Ore” annuncia la possibilità, per esempio, che sia cancellato l’istituto dell’Ape Sociale mentre ci informa che i requisiti contributivi per accedere alla misura dell’Opzione Donna qualora fosse prorogata, potrebbero essere incrementati di 1 o 2 anni, passando dai 35 previsti oggi dalla legge originale, arrivando anche a 37.

Ora, mi pongo una domanda molto semplice: l’On. Di Maio, novello Superministro del SuperMinistero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, ha conoscenza delle problematiche che le donne hanno rispetto al raggiungimento dei requisiti, specie quelli contributivi, necessari a giungere alla quiescenza? Ha idea il Ministro dei buchi contributivi che si creano per le lavoratrici a causa della discontinuità lavorativa cui, da sempre, sono soggette? E dunque…per aiutarle, così come faticosamente si era arrivati ad incominciare a fare con le scorse legislature, che cosa fa? Per una possibile misura ne alza il requisito, così tout court? Direi che, a occhio e croce, non sia proprio neanche da prendere in esame una variazione di questo tipo se non per far pagare ancora un qualche cosa alle donne lavoratrici che sono da sempre le più vessate.

Aggiungo, che non c’è traccia della volontà di riprendere il discorso rimasto in stand-by con i sindacati che aveva prodotto una interessante piattaforma, sottoscritta dalla parti, che contemplava una serie di provvedimenti frutto di un lungo ed attento lavoro fra i quali spiccava, poiché era la prima volta che tale argomento veniva incluso nell’ambito dei possibili provvedimenti attuabili, il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro di cura delle donne.”

Ultime notizie Pensioni: Esodati e cumulo gratuito

Orietta Armiliato continua poi spiegando che “Auspichiamo, ci auguriamo, speriamo, pensiamo che, appena saranno costituite le Commissioni che si occuperanno delle specifiche materie, si possa riprendere il dialogo con i Sindacati, i Comitati e tutti coloro che sono funzionali ad esprimere i disagi delle lavoratrici e dei lavoratori. È doveroso ricordare, altresì, la questione degli ultimi esodati rimasti esclusi dalle precedenti salvaguardie (circa 6000 anime), la possibilità di cumulo anche per loro e per le donne che vogliono accedere ad Opzione Donna con la legge vigente e la separazione della previdenza dall’assistenza, tutte questioni importanti che, a causa della fine della XVII legislatura, sono rimaste irrisolte ma non per questo debbono essere abbandonate, anzi dal mio punto di vista per quel che può contare, dovrebbero avere un grado maggiore nella lista delle priorità del nuovo Governo ed invece, non se ne si trova traccia nella lista degli intendimenti proposti.

Concludo augurando che, quanto prima, si possa acclarare anche quanto riportato nel programma di governo rispetto ad Opzione Donna: punto estremamente nebuloso per non scrivere ambiguo per il quale non è stato ancora prodotto un livello necessario di dettaglio. Attendiamo pazientemente che la burocrazia istituzionale faccia il suo corso e ci consegni un apparato operativo cui fare riferimento che ci possa aiutare a capire ciò che oggi certifichiamo come “addensamento di nubi”.

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