Pensioni 2018, ultim’ora su Quota 100: premia i diplomati, penalizza i precoci

Le ultimissime novità al 20 luglio sulle pensioni e nello specifiche sulle uscite anticipate ipotizzate dal Governo, quota 100 dal 2019 e quota 41 dal 2020, giungono dalle perplessità sempre più diffuse che stanno manifestando i lavoratori ed alcuni amministratori di noti gruppi Facebook. I quali evidenziano come le misure verso cui pare propendere l’esecutivo siano svantaggiose non solo per le categorie più disagiate, dal momento che l’Ape social non verrà prorogata dal 2019, ma anche per i lavoratori precoci, che paradossalmente verranno penalizzati per essere andati a lavorare in giovane età. Ecco le considerazioni emerse, tra queste quelle di  Mauro D’Achille del gruppo Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni.

Pensioni 2019, Quota 100 avvantaggia i diplomati e danneggia i precoci

Mauro D’Achille analizzando le 4 possibili combinazioni pensate da Boeri nel rapporto corredato da stime presentate i primi di luglio al Parlamento, fa una considerazione a partire dalle risorse necessarie per vederle attuale. “Da un semplice calcolo, sottraendo l’importo della opzione 4 (quota cento con 64 anni di età) all’importo della opzione 1 (quota 100+ 41 per tutti) si evince che il costo di quota 41 sia di sette miliardi. Ricordo che in campagna elettorale sia la Lega che il movimento promettevano addirittura sia 41 per tutti che quota 100 senza limiti anagrafici. Una volta raggiunto l’accordo con la stipula del “contratto di governo”, l’impegno a stanziare cinque miliardi da quali calcoli scaturì?

L’ultimo parere sulle pensioni espresso da Di Maio è stato che stanno, adesso, valutando il costo delle varie opzioni. Se i costi sono quelli citati nell’articolo possiamo dimenticarci fin da ora qualunque provvedimento relativo a quota 41 ed accontentarci di quota cento ma a partire da 64 annidi età. In pratica mandare in pensione chi ha versato 36 anni e non chi ne ha versati 41, magari iniziando a lavorare a 15 anni invece che a 25. Ovvero, premiando i diplomati invece che i precoci”. Ma anche qualora si riuscissero a vedere attuate entrambe le misure, non convincono nemmeno le tempistiche annunciate, che vedono rimandare la quota 41, se va bene al 2020, un rinvio che i precoci ed i quarantunisti tutti non stanno certo vedendo di buon occhio, come sottolinea Pierantonio

Pensioni anticipate 2018: Q100 subito, Q41 dal 2020, ennesima ingiustizia

Pierantonio spiega basito dalla scelta verso cui pare indirizzarsi il nuovo esecutivo, ossia una sorta di riforma pensionistica in 2 step che prevede prima la realizzazione di quota 100, sebbene non si siano ancora capite le combinazioni approvate, e solo poi la concessione della quota 41 per tutti. “Non riesco ancora a comprendere l ostinazione che si ha sulla quota 100. Non riesco a capire il motivo per il quale questa misura con paletti dovrebbe essere fatta nel 2019 e quota 41 dal 2020. Non riesco a capire il motivo per il quale si dovrebbe mandare in pensione chi ha “solo” 36 anni di contributi mentre chi di contributi ne ha 41 o anche 42 dovrebbe aspettare di schiattare.”

Poi prosegue: ” Alla fine viene premiato chi ha versato meno contributi e chi non ha iniziato la sua giovinezza con il lavoro. Se lo sapevo altro che sacrificare la gioventù al lavoro avrei iniziato più tardi , magari proseguito con gli studi e voilà vado in pensione lavorando meno di tanti altri che di anni di contributi ne hann tanti e gia’ dal 2019 ……..ma dai…………solo una mente malata puo’ partorire questo obbrobrio. Fermi tutti non fate danni e catastrofi, ci teniamo la fornero piuttosto!!!”

 

Un commento su “Pensioni 2018, ultim’ora su Quota 100: premia i diplomati, penalizza i precoci

  1. Giusto criticare, ma vorrei leggere INVECE PRIMA…. la Fornero…. Berlusconi…. Renzi…. Monti….. e vorrei sentire le lodi nei confronti di qualche predecessore

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