Le ultime novità sulla proroga dell’opzione donna giungono direttamente da Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del Lavoro, che raccontando un aneddoto avvenuto con una signora incontrata nel centro dell’Impiego di Genova, rassicura sul proseguo della misura al 2020 e sulla possibile resa strutturale della stessa. Una notizia accolta con gioia dalle iscritte al gruppo ‘opzione donna: le escluse‘, giacché si tratta di una misura a cui continuano ad ambire moltissime donne, nonostante l’assegno calcolato col contributivo.
Per moltissime lavoratrici e non, l’uscita a 35 anni con 58/59 anni resta l’unica alternativa per scappare dalla rigida Riforma Fornero, la quota 100 per molte resta irraggiungibile, 38 anni di contributi sono troppi per le donne che spesso avendo una carriera discontinua non arrivano alla quota richiesta. Ma vi sarà questa proroga nel 2020 per le nate nel 61? vi é chi come Orietta Armiliato, ringraziando l’onorevole, lo invita a mettere tutto ‘nero su bianco’ da subito, perché ‘fidarsi e bene, ma non fidarsi é meglio”, e le donne questo lo sanno bene.
Opzione donna: Durigon: Il governo si impegna a prorogarla
Così Durigon sulla sua pagina Fb: “Una Signora mi insegue nelle scale del centro dell’impiego di Genova, “grazie posso andare in pensione”.
Ad un mese dall’entrata in vigore della legge, le donne che hanno aderito ad “Opzione Donna” sono state 6704. Questo governo si impegnerà a rinnovare questo strumento nella prossima finanziaria anche per il 2020 valutandone la possibilità di renderlo strutturale”.
Così Armiliato, fondatrice del Comitato Opzione donna Social, sulla pagina aggiorna le iscritte: “Ecco il mio commento al post del Sottosegretario Claudio Durigon, pubblicato sulla sua bacheca che, credo proprio sarebbe bene fosse sostenuto da Tutti: Bene, ottimo! Allora Sottosegretario impegnatevi fin da ora con una proposta di legge ad hoc, che sancisca termini e contenuti in attesa del reperimento delle risorse. Cosí, con un atto formale, si sottoscriverebbe la fondatezza ed il reale intendimento del vostro proponimento.Mica per non voler dar credito alla sua parola, si intende, ma ne abbiamo viste e ne vediamo talmente tante che, un qualche segnale concreto, non guasterebbe ed alimenterebbe la fiducia nell’operato del Governo🔰, le pare? “. Sotto il post non poteva passare inosservato il ‘grido’ di Elide Alboni, amministratrice del Comitato Esodati Licenziati e Cessati, che chiede giustizia ed equità per gli esodati rimasti esclusi dalle precedenti salvaguardie ed ancora in attesa di provvedimenti mirati da parte del Governo in carica che porti alla risoluzione di questa assurda ingiustizia.
Pensioni 2019, Durigon : gli esodati sono nel contratto di Governo
Così Alboni: “Sottosegretario Claudio Durigon quanto vorrebbero coloro che sono rimasti schiacciati dalla macina della disuguaglianza della precedente legislatura poterle rivolgere identico entusistico riconoscimento come nel suo post , lei ormai ne conosce tanti , sono pressanti perché sono disperati, magari da settembre ormai la irritano, magari neppure sanno tutti esporre le cose nei giusti termini … sono quegli esodati che hanno avuto il #paletto del requisito a fine 2017 ( il più iniquo TRANSITORIO tra una riforma pensionistica ed un altra dal dopoguerra perché bloccati dal 1 1.2012 ➡️a luglio 2017= #SEIANNI contro i #setteanniDini, i 10annidiMaroni2003/2009/2013 Damiano e in ultimo 10anniAllucinante. ‼️ MA per UNA SOLA CATEGORIA su SEI in 8ava salvaguardia tra identici lavoratori( chi contributore volontario = contratto oneroso tra Cittadino/Stato; chi con mobilità retribuita LG 223/91; chi con mobilità non retribuita LG 236/93 art.4 ; ecc.. coinvolti #TUTTI in un ESODO senza precedenti ‼️
Consapevoli , perché vissuto sulla pelle, che il logorante calvario di sette anni ha dato modo a ingiustizie su ingiustizie dove i reali esodati ( coloro usciti a QUALUNQUE TITOLO dal circuito del lavoro in fase previgente alla quiescenza preFornero) videro intrufolarsi stuoli di dipendenti della pubblica amministrazione che avevano una lg104 per i “permessi” fino a parenti di terzo grado e semmai anche purtroppo già non più in vita … ed altro … MA tutti questi errori NON vengano pagati dagli ULTIMI rimasti tali proprio a causa di quegli stuoli di portoghesi (precisiamo ! Situazione sociale serissima … quando verificata , chi ne avesse avuto reale diritto, essendo cmq al lavoro ed avendo reddito sicuro , ,#dovevano seguire altre vie diverse dalle salvaguardie) … Errore assurdo che NON POSSONO PAGARE QUESTI 6000 !”
In conclusione Elide Alboni aggiunge: “Carissimo Claudio Durigon gli esodati sono al punto 9) del vostro programma elettorale , sono un impegno ed un atto di giustizia che non solo dovete loro ma dovete a VOI stessi per coerenza e serietà quale parte importante di Governo. Cari saluti certi di una presa in carico a chiudere con equità senza “alchimie” questo Calvario Il Comitato lic.Cessati sempre a disposizione per mettere a servizio il proprio serio bagaglio di esperienza”. Cosa ne pensate al riguardo delle promesse fatte da Durigon per le donne nate nel 1961, e delle richieste avanzate da Orietta Armiliato e Elide Alboni?
30 anni di contributi e 60 di età!!!!!!Ditemi devo aspettare altri 7 anni per andare via dal mondo del lavoro?????? Assurdo!!!
Mi auguro davvero che Opzione Donna diventi una legge strutturale in modo che negli anni futuri tutte le donne possano scegliere di aderirvi. Spero però che la stessa legge venga migliorata, considerando, per esempio, anche x questa opzione il calcolo dei contributi figurativi, come avviene nelle altre forme di uscita dal lavoro, così come sarebbe giusto il calcolo non solo interamente contributivo , ma pure retributivo…non vedo perchè per le donne che per anni hanno svolto il doppio lavoro, tra casa e fuori casa (già perchè non è che una donna che lavori non abbia da pulire/cucinare/far la spesa/stirare/portare o ritirare i figli da scuola ecc …) debbano essere così penalizzate! Personalmente è da una vita che mi alzo prestissimo ogni mattino per far fronte ad una mole di lavoro che puó essere comprensibile solo per esperienza diretta!
Sono rimasta molto male dalla differenza che si fa fra dipendenti e autonomi,calcolando che noi autonomi non abbiamo mutua,ferie,tredicesima ecc… facciamo più ore e ci troviamo quasi a strisciare dal male per andare avanti,spero proprio che arrivi questa benedetta possibilità. Grazi
Opzione donna 35 anni di contributi 58. 59 anni di età vanno in pensione e quelle persone che hanno già 65 anni perché hanno meno di 35 anni di contributi e sono state penalizzate dalla legge Fornero devono aspettare 67 anni ma giusto tutto questo???? Prima cercate di di venire incontro alle persone penalizzate già da tempo e poi mandate in pensione le altre. Se quelle persone sono state Licenziate prima o non hanno potuto continuare a lavorare si devono aiutare perché hanno già una certa età. Grazie
Promesse ne sono state fatte tante speriamo che questa volta il sottosegretario metta tutto nero su bianco ma soprattutto sposti i requisiti attuali al 31 dicembre 2019. Grazie.