Pensioni 2019, ultime novità Rizzetto: emendamenti su quota 41, esodati, stop adv

Nella giornata di ieri ci siamo interfacciati con l’onorevole Walter Rizzetto, Fratelli D’Italia, per chiedergli se oltre all’emendamento reso pubblico nei giorni scorsi , attraverso un post facebook, relativo alla proroga dell’opzione donna, avesse o meno presentato degli emendamenti a favore di altre sue battaglie storiche come precoci ed esodati  o della flessibilità in uscita in generale.

Bene Walter Rizzetto ci ha girato in esclusiva i vari emendamenti presentati e questi comprendono una proposta che ricorda, molto da vicino, il Ddl 857 di Damiano, la richiesta della quota 41 per tutti, lo stop sperimentale dell’adv dal 2019 al 2021 e la nona salvaguardia degli esodati. Eccovi ogni emendamento presentato nel dettaglio.

Pensioni ultime novità, emendamento su uscita flessibile di Rizzetto

Così l’emendamento a firma Rizzetto, Lucaselli, Rampelli, Bucalo, Zucconi: dopo L’articolo 21 aggiungere il seguente 21 bis: (Disposizioni per introdurre un sistema flessibile nell’accesso di lavoratrici e lavoratori al trattamento pensionistico).

  1. A decorrere dal 1 gennaio 2019, le lavoratrici e lavoratori possono accedere al pensionamento flessibile con il requisito dell’età anagrafica di 62 anni d’età fino ad un massimo di 70 di età e un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni.
  2. Al fine di accedere al pensionamento flessibile l’importo dell’assegno previdenziale deve essere di un ammontare non inferiore a 1.5 volte l’importo dell’assegno sociale, calcolato in base all’ordinamento prevalente di appartenenza
  3. L’importo della pensione conseguibile è quello massimo a requisiti pieni secondo i rispettivi ordinamenti previdenziali di appartenenza. Al fine di conseguire l’invarianza dei costi tra i sistemi applicabili, la quota calcolata con il sistema retributivo viene ridotta o maggiorata in relazione all’età di pensionamento effettivo e agli anni di contributi versati applicando i criteri di cui alla tabella A allegata. (visibile in immagine correlata all’articolo.)
  4. Sono fatte salve le disposizioni in materia di accesso anticipato al pensionamento a condizioni e criteri più favorevoli
  5. In via sperimentale e fino al 31 dicembre 2021 non si applica l’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita, in deroga alla disciplina prevista dall’articolo 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n 122, e successive modificazioni
  6. Agli oneri derivanti dai commi da 1 a 5 , valutati in 4 miliardi di euro per l’anno 2019 e 5 miliardi di euro a decorrere dall’anno 2020, si provvede a valere sul fondo di cui all’art 21 comma 2
  7. In caso di scostamenti degli oneri rispetto alla previsioni di cui al comma 6, alla copertura finanziaria dei maggiori oneri si provvede mediante riduzione della prestazione di cui all’articolo 1 commi 12-15, della legge n 190 del 2014, e successivi modificazioni e integrazioni.

 

In estrema sintesi come si evince dalla tabella, inserita ad immagine del testo, per chi optasse per l’uscita a 35 anni e 62 di contributi la penalità massima sarebbe dell’8%, che andrebbe a ridursi all’aumentare degli anni contributivi versati, a 40 anni l’uscita a 62 anni peserebbe per il 3.6% sull’assegno ultimo. La penalizzazione decresce altresì all’aumentare dell’età di uscita, fino a raggiungere il punto zero che coincide con i 66 anni, per poi tornare a crescere per chi decidesse di restare al lavoro, Una sorta di disincentivo a proseguire. Qualche esempio: Chi optasse per l’uscita a 64 anni con 35 di contributi avrebbe una penalità del 4%, a 66 anni questa sarebbe del 0% indipendentemente dai contributi versati. Mentre chi decidesse di restare al lavoro ed uscire a 67 avrebbe una penalità fissa del 1.5%, a 70 anni la penalità fissa sarebbe del 6%.

Pensioni 2019 novità, Rizzetto: Regime pensionistico quota 41

Dopo l’art 21 aggiungere: Art 21 bis (Regime pensionistico quota 41): 1 Al fine di introdurre ulteriori forme di pensionamento ai sensi dell’art 21, comma 2, e a valere entro il limite delle risorse del fondo in cui al medesimo comma, dal 1 gennaio 2019, è introdotto il regime pensionistico ‘Quota 41‘ che riconosce la facoltà di accedere al trattamento previdenziale a lavoratori e lavoratrici in possesso di un’anzianità contributiva non inferiore a quarantuno anni di contributi, a prescindere da ulteriori criteri anche anagrafici.

2 Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto al Ministero dell’economia e delle finanze, entra trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, definisce con proprio decreto le procedure di presentazione della domanda di pensione e di verifica della sussistenza dei requisiti da parte dell’ente previdenziale, ai fini dell’accesso al regime di cui al comma 1. In estrema sintesi: viene richiesta l’estensione della quota 41 per tutti indipendentemente dall’età, a prescindere da ulteriori criteri. L’emendamento è a firma Rizzetto, Lucaselli, Rampelli, Bucalo, Zucconi.

Pensioni ultime novità per il 2019, stop sperimentale adv dal 2019 al 2021

Art 21 aggiungere il seguente ’82 bis’ (sospensione applicazione incrementi speranza di vita)- In estrema sintesi, per evitare di tediarvi sui vari comma, riportiamo il punto focale:

  1.  Ai fini del calcolo dei requisiti di accesso alla prestazioni pensionistiche, per un periodo sperimentale che decorre dal 1 gennaio 2019 al 1 gennaio 2021, non trova applicazione l’adeguamento della speranza di vita.
  2.  Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ,sulla base dei dati elaborati dall’istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), presenta semestralmente alle competenti Commissioni parlamentari una relazione con il relativo andamento, ai fini di un monitoraggio degli effetti previdenziali e finanziari determinati a seguito della sospensione dell’efficacia dell’adeguamento della speranza di vita di cui al comma 1 .
  3. Agli oneri derivanti si provvede mediante l’istituzione di un fondo nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione pari a 9000 milioni di euro annui a 2019. Con appositi provvedimenti normativi, nei limiti delle risorse del Fondo, che costituiscono il relativo limite di spesa, si provvede a dare attuazione al presente articolo.

Pensioni, Rizzetto: emendamento su nona salvaguardia esodati

Dopo art 21 aggiungere il seguente Art 21 bis (Nona salvaguardia esodati), si legge in nota, ma ci pare importante metterlo in rilievo: l’emendamento prevede una definitiva salvaguardia degli esodati rimasti esclusi dalle precedenti otto salvaguardie.

  1. I requisiti e le decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore dell’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n 201, convertito con modificazioni , dalla legge 22 dicembre 2011, n 214, si applicano, a domanda, ai lavoratori e alle lavoratrici che maturano i requisiti per il pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011 e non inseriti nelle otto salvaguardie anteriori, fino ad esaurimento pari a 6.000 soggetti.
  2. Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto da emanarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce i requisiti di accesso alla nona salvaguardia , senza introdurre limiti temporali e comprendendo coloro che hanno sottoscritto accordi di incentivo all’esodo prima della data di entrata in vigore dell’art 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n 201, convertito con modificazioni , dalla legge 22 dicembre 2011, n 214.
  3. Agli oneri derivanti dalla presente manovra che si quantificano in 329 milioni si provvede a decorrere dall’anno 2019 a valere sulle risorse residue delle precedenti salvaguardie e fino a concorrenza del relativo fabbisogno mediante riduzione del fondo istituito al comma 2 art 21 destinato ad interventi in materia pensionistica. L’emendamento è a firma Rizzetto, Lucaselli, Rampelli, Bucalo, Zucconi.

 

Data l’esclusività delle informazioni che l’onorevole ci ha concesso, preghiamo chiunque volesse riprendere parte degli emendamenti di citare esplicitamente il sito https://www.pensionipertutti.it come fonte dei medesimi. Ringraziamo ancora una volta l’On. Rizzetto.

7 commenti su “Pensioni 2019, ultime novità Rizzetto: emendamenti su quota 41, esodati, stop adv

  1. Sono nata il 24 gennaio 1956 lavoro dal 2novmbre 1978 oltre al servizio ho un anno che ho riscattato
    Vorrei sapere quando in pensione con la legge Fornero? Quando pensione anticipata? i cinque mesi di a.d.v. verranno sospesi?
    Grazie

  2. Salve. Ho letto con attenzione le proposte di emendamento da parte dell’On. Rizzetto che ritengo utili per una effettiva flessibilità pensionistica. Aggiungo però che è necessario considerare, nelle varie forme di flessibilità prospettate, anche la fattispecie del cumulo contributivo altrimenti, sia per 62 anni e 35 in su fino a 40 che per 41 per tutti, vi saranno persone che non potranno accedere a questa flessibilità e siamo ancora una volta serie A e serie B. Grazie

  3. Non capisco perche’ nessuno pensa ai disoccupati sessantenni sensa piu tutele e con meno di 38 anni di contributi . APE SOCIAL era la forma piu giusta pensata per disoccupati e la logica era renderla strutturale.

  4. VISTO IL GRAN CAOS CHE SI STA CREANDO A FRONTE DI UNA CIFRA STANZIATA IRRISORIA RISPETTO ALLE RISORSE NECESSARIE , IL PRIMO PASSO DEVE ESSERE IL BLOCCO DELL’ADV ,OPZIONE DONNA E APE SOCIAL . NON SI PèUO’ PENSARE DI AVERE COME META FINALE QUOTA 41 E PER I PROSSIMI ANNI I PRECOCI DOVREBBERO LAVORARE FINO AI 63 ANNI PER RAGIUNGERE IL REQUISITO ANAGRAFICO, AVREMMO UNA PLATEA DI PERSONE CHE USCIREBBERO CON 38 ANNI DI CONTRIBUZIONE MENTRE I PIU’ TARTASSATI PER I PROSSIMI ANNI ( 2019/2020/2021/2022 ) DOVREBBERO ARRIVARE A 43,3 . QUESTA E’ PURA FOLLIA UNA SOLUZIONE PARTORIATA DA UNA ” MENTE MALATA “. IL BLOCCO DELL’ASPETTATIVA DI VITA E’ IL PRIMO MATTONE SU CUI RIFORMARE VERAMENTE LA ” LEGGE FORNERO ” SENZA ALCUN A ESITAZIONE .

  5. PIU’ CHE GLI EMENDAMENTI , NOI PRECOCI ASPETTIAMO DI VEDERE LA BOZZA DEL GOVERNO SOPRATTUTTO SULL’ADV VISTO CHE AD OGGI 20/11/18 QUEL CHE E’ DATO A SAPERE RIGUARDO SOLO UN’IGNOBILE QUOTA 100 . l’UNICO ACCENNO AL BLOCCO DELL’AdV RIMANE QUELL’ANNUNCIO SPORADICO DATO SULLA 7 UNA DECINA DI GIORNI FA’ DAL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA DURIGON, IL GATTO E LA VOLPE INVECE SI SONO GUARDATI BENE DI SCENDERE NEI PARTICOLARI DI UNA RIFORMA ANCORA TUTTA DA SCRIVERE. NOI PRECOCI SIAMO QUELLI CHE PIU’ HANNO DIRITTO DI ANDARE FINALMENTE IN PENSIONE , MA SIAMO QUI’ OGNI GIORNO AD ASPETTARE…ASPETTARE.. ASPETTARE CHE QUALCUNO SI RICORDI NOI . ANCHI SE MOLTI GIOVANI PER IREQUISITI RICHIESTI , SIAMO QUELLI CHE HANNO DATO DI PIU’ MA CONSIDERATI DI MENO E OLTRE AD ESSERE ” CORNUTI ” SIAMO ANCHE I PIU’ ” MAZZIATI ” VISTO CHE CI COSTRINGONO A LAVORARE E CI RICALCOLANO LA FUTURA PENSIONE CON COEFFICENTI PIU’ BASSI ,CI MANTENGONO L’ASSEGNO MAGRO.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su