Si continua a discutere relativamente a quanto deciso dal Governo sul fronte pensioni, la legge di bilancio non ha affatto soddisfatto i desiderata dei lavoratori che ambivano post quota 100 ad una riforma pensioni 2022 che prevedesse l’introduzione della quota 41 e di una flessibilità in uscita dai 62 anni.
Da sempre sostenitore di queste due richieste Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, insieme a Cisl e Cgil nel corso degli ultimi tavoli di Governo aveva ribadito la necessità di procedere alla modifica dell’attuale sistema previdenziale con misure strutturali e non a scadenza, facendo notare come la quota 102 non andasse assolutamente nella direzione auspicata.
Il punto però ci dice ora è anche un altro, vi è un tema che troppo spesso non viene considerato come dovrebbe, ma che in vista delle pensioni, specie dei giovani che si baseranno comunque buona parte sul contributivo, sarebbe bene riprendere in considerazione. Stiamo parlando della previdenza complementare, dei fondi pensioni, unica modalità che potrebbe garantire nel tempo, in aggiunta alla pensione futura quel delta necessario a vivere in sicurezza la propria vecchiaia.
Giusto dunque concentrarsi sulle misure più idonee per quanti sono prossimi all’uscita dal mondo del lavoro e per i quarantunisti che da tempo chiedono di poter uscire dopo 41 anni di lavoro indipendentemente dall’età, ma altresì giusto, iniziare a guardare oltre. Eccovi le sue importanti considerazioni sull’importanza di optare per la previdenza complementare, affinché sempre più il Governo la incentivi. Come si può fare per incentivare l’iscrizione dei lavoratori e delle lavoratrici? Su cosa si deve puntare al fine di promuovere le adesioni? In questo editoriale tutte le specifiche:
Pensioni 2022, l’importanza della previdenza complementare, parla Proietti
“L’Italia ha uno dei migliori modelli di previdenza complementare dell’Occidente che va salvaguardato, incentivando le iscrizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
Iscritti ai fondi pensione negoziali a Settembre 2021 sono 3.3 milioni di lavoratori, su un totale di 9.5 (Fondi aperti, PIP, Fondi preesistenti). Un trend in leggera crescita sugli anni precedenti, grazie soprattutto alla spinta contrattuali e a meccanismi con il versamento automatico del contributo datoriale. Il patrimonio gestito dai soli fondi pensione negoziali è pari a 63,9 miliardi di euro. I Fondi negoziali negli ultimi 10 anni hanno reso annualmente al netto delle tasse e dei costi di gestione 3,1%; il TFR “in azienda” 1,9%.
Queste le proposte per promuovere le adesioni:
- Avvio di un nuovo Semestre di silenzio/assenso e una campagna informativa istituzionale , si potrebbe valutare l’opportunità di rendere periodico il periodi di silenzio assenso, ad esempio ogni 5 anni;
- misure a tutela della libertà di adesione (modello lotta alle dimissioni in bianco) con firma in sedi di Inps, Ministero, Patronato;
- Sostenere ed implementare le ottime iniziative contrattuali sia inerenti l’adesione contrattuale con il solo contributo del datore, sia in ambito formativo.
Al fine di sostenere la crescita di una posizione previdenziale solida è necessario:
- riportare la tassazione sui rendimenti all’aliquota del 11%, non siamo assolutamente d’accordo con proposte fiscali che prevedano un innalzamento delle aliquote a carico dei lavoratori, la previdenza complementare deve essere tutelata e sostenuta;
- semplificare la tassazione delle quote di prestazione maturate per i periodi anteriori al 2007;
Il progetto AssofondiPensioni – CDP è un progetto importantissimo per convogliare parte del risparmio gestito dai fondi pensione direttamente nel tessuto industriale italiano.
Un progetto che rispetta non solo le peculiarità dei fondi pensioni a livello normativo e in relazione ai profili di investimento, ma anche il profilo etico ponendo i valori sociali, negoziali e di sicurezza sul lavoro come prerequisito per gli investimenti dei fondi. Con questo progetto le parti sociali hanno nuovamente dimostrato la loro lungimiranza e crediamo che il Governo debba sostenere questo tipo di iniziative virtuose economicamente e socialmente con una detassazione per questa tipologia di investimento.
Un altro tipo di impulso per la nostra economia reale potrà, invece, giungere dall’esercizio dei diritti di voto, Share holder rights, non tanto per il peso specifico che ogni investitore potrà esercitare, ma per lo stimolo e la moral suasion che potrà esercitare verso le aziende detenute in portafoglio.
Uno diritto quello del voto che se ben esercitato potrà essere il volano per implementare politiche ESG (Verdi, sociali e di governance) nelle aziende europee e non solo. Una prassi che dovrà diventare sempre più centrale nella vita dei fondi pensioni e che dovrà essere alla base delle scelte d’investimento.
Un nuovo passo per i fondi, un nuovo step di crescita per gli investitori istituzionali che ASSOFONDI PENSIONE sta sostenendo con importanti iniziative di formazione e di condivisione delle best practice dei fondi pensione”.
Ringraziamo per gli interessanti spunti di riflessione Domenico Proietti, che permettono di spostare l’attenzione su un altro importante aspetto della previdenza che vada appunto oltre l’uscita anticipata, sebbene la Uil continuerà a chiedere la quota 41 e la possibilità di uscita dai 62 anni, e che punti l’attenzione sulla previdenza complementare, altro tassello importante per i lavoratori tutti.
Voi siete pro o contro la previdenza complementare? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.
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Non siamo tutelati da nessuno sono un 1960 con 42 anni di contributi dove sono i nostri amici sindacati i nostri politici di sinistra se non tornano i conti dello stato è colpa loro con sanno fare il suo mestiere sono degli incapaci io riforme pensionistiche ne ho già subite 3 ora basta voglio andare in pensione senza penalizzazione
Concordo che ormai, vista l’aria che tira, almeno rimanga l’anticipo Fornero, o altrimenti si dovrà registrare l’ennesimo furto di Stato a carico dei lavoratori. Tutti hanno i diritti acquisiti meno quelli nati nel 1960 che tra l’altro hanno all’attivo 40 anni di servizio come il sottoscritto. Concordo che quanto stanziato per i precedenti “quota 100” e altri potevano essere usati per una soluzione più equa per tutti. Forse diventa anche pericoloso esagerare..
Bene i fondi pensione.Peccato che molte aziende non versano il TFR ai fondi e i lavoratori non possono fare niente perché non sono minimamente tutelati.
I sindacati dovrebbero battersi per avere questa tutela e anche i politici dovrebbero agire in tal senso.
Sono ‘accordo con lei, certi lavori a 60anni non è umanamente possibile continuare a farli oltremodo in un mondo che và avanti a “preventivi” e vince il più basso, come fà una ditta che ha una classe di lavoratori che mediamente hanno 50–58 anni a competere con una che ha dipendenti con media di meno di 30anni ( e non è per poca visione del futuro da parte di un imprenditore ) ho la fortuna di lavorare da 37anni per la stessa ditta e non posso cambiare mansione perchè sono “vecchio” e che proprio non ci sono altre mansioni ……io e i miei colleghi siamo “cresciuti” con quello che è il nostro datore di lavoro, ed essendo una ditta di 10 persone non puoi cercare di fare il cambio generazionale (che tanto sbandierano tutti …) o negli anni precedenti lasciava a casa qualcuno e assumeva gente più giovane….ma dovevi liberarti di qualcuno, e questa è una sitauazione che vedo in molte occasioni e come dicevo non puoi competere a livello “fisico” con uno che ha 30 o più anni meno di tè …oppure ti devono tirare il collo per spuntare gli stessi costi. …… poi arriva la sicurezza sul lavoro. Come la mettiamo ?
Ho un piano integrativo pensionistico con Mediolanum costantemente in perdita, con 35.000 euro versati oggi me ne ritrovo circa 33.700 anche se alla scadenza (67 anni) riceverò un bonus di circa 2.200 euro. Unico vantaggio la detrazione fiscale annuale. Monitoro la situazione per eventualmente usufruire della RITA.
Propagandare i fondi complementari è una emerita presa per i fondelli. Con gli attuali coefficienti di trasformazione a 67 anni avendo versato 100.000 euro si riceve una rendita mensile di circa 350 euro. Ve lo immaginate per un comune lavoratore levarsi 5.000 euro l’anno per 20 anni? I fondi complementari servono solo per le detrazione fiscali per chi può togliersi dallo stipendio fino a 5.100 euro l’anno.
ovviamente l’anno intendevo dire
Molti appartenenti ai poteri forti dimenticano che le pensioni italiane sono tassate, quando superano gli 8.500,00 euro (lordi) annui. In pratica con l’IRPEF trattenuto sulle pensioni paghiamo una bella fetta dell’assistenzialismo.
SIGNOR DOMENICO PROIETTI, FLESSIBILITÀ ?
FLESSIBILITÀ PER ARRIVARE A CHE COSA ? ALLA GRANDE CONQUISTA FORSE DI UNA “QUOTA 41” A 62 .. 63 O 64 ANNI, O A UNA QUALSIASI ALTRA QUOTA TUTTA CON IL CONTRIBUTIVO ??? ESATTAMENTE COME LA GRANDE CONQUISTA DI “OPZIONE DONNA”, OVVERO A CONTI FATTI, SE TU OGGI PERCEPISCI UNO STIPENDIO DI 1400 EURO PRENDERAI UNA PENSIONE DI 700 EURO !!! COMPLIMENTI .. EVVIVA !!! DICIAMO LA VERITÀ, ECCO SIGNOR PROIETTI LA VOSTRA GRANDE CONQUISTA : “DIAMO LIBERTÀ AL LAVORATORE DI SCEGLIERE”. CHE TRADOTTO VUOL DIRE : DIAMO LA LIBERTÀ AL LAVORATORE .. CHE HA INIZIATO A LAVORARE “NEI PRIMI ANNI 80” .. 41 ANNI FA .. DI POTER SCEGLIERE UNA PENSIONE CHE SFIORA LO STROZZINAGGIO, IL FURTO, VERGOGNOSAMENTE DECURTATA E DA FAME ! LASCIANDOGLI PERÒ L’ALTERNATIVA DI POTER CONTINUARE A LAVORARE “FINO ALLO SFINIMENTO” AVVICINANDO “MORTE” E .. FORSE PENSIONE DI VECCHIAIA ! ECCOLA CONCRETAMENTE “LA FLESSIBILITÀ” CHE TANTO VA DI MODA MENZIONARE IN QUESTO PERIODO ! COMPLIMENTI SINCERI, BRAVI, BRAVISSIMI !!! CHE BELLO ESSERE “FLESSIBILI” .. VOI SIETE DEI MAESTRI DI FLESSIBILITÀ ! NOI INVECE .. “INDECENTEMENTE DERUBATI”, FREGATI PER L’ENNESIMA VOLTA ! MI DISPIACE, MA TEMO NON SIATE PIÙ CREDIBILI !!!! VE LO CHIEDIAMO IN GINOCCHIO LASCIATECI PER FAVORE L’ ANTICIPATA DELLA FORNERO COSÌ COM’È ! SONO 43 ANNI E 1 MESE ! NON BASTANO FORSE 43 ANNI E UN MESE ? .. O VOGLIAMO PEGGIORARE ANCHE QUESTA ? DA PARTE DI MIGLIAIA E MIGLIAIA DI LAVORATORI, SIGNOR PROIETTI, SINCERAMENTE, CHE IMMENSA AMAREZZA .. CHE DELUSIONE.
Facciamo lavorare anche i nostri politici
41 anni! Vedete che saranno tutti d’accordo come noi che possono bastare!!!! Ma lavorare seriamente
Ed inventarsi ogni giorno qualcosa per
Poter fatturare e guadagnare qualcosa
Mettiamoli a partita iva anche loro.
Ho aderito al fondenergia dalla sua nascita.
A breve andrò in pensione.
Ho deciso di non utilizzarlo come rendita ma ritirerò l’intero importo con la formula RITA.
Sono sicuramente soddisfatto della resa del fondo.
Andrò in pensione con qualche anno di anticipo x paura di nuove norme che aboliscano la parte del regime misto retributivo/contributivo. Peccato perché sarei rimasto volentieri ancora due anni e l INPS ci avrebbe guadagnato.
41 anni sono pure troppi, se uno ha iniziato a lavorare a 20 anni e ha lavorato per 40 ..dura che viva e che prenda la pensione fino a 100 anni per andare a pari. Dopo 35 di lavoro uno dovrebbe poter scegliere se andare in pensione o continuare, in base importo della pensione
Credo che dopo 41 anni di lavoro con qualsiasi età può uscire dalla carriera lavorativa con benemerito, nn riusciamo più a dare il ns. Meglio
Sono del 1960 lavoro dal 1981, come posso darmi una pensione complementare? Lilli Reolon
Parole parole parole.cantava Mina ….e ora di smetterla cari politicanti del c.zzo penso che dopo 41 anni di sacrifici si arrivata l ora di dedicarsi ad altro.Ci state rubando la vita Grazieeee.Intervenite se siete in grado se no lasciate l incarico.
Buongiorno.
E’ ormai assodato che, per amore o per forza, che si tratti di fondi negoziali, aperti o di piani individuali: il futuro pensionistico sarà questo.
Registro che nonostante ci si lamenti dello Stato, ma forse sarebbe più corretto dire della politica, permane in molti il “timore dello shock”; dunque della necessità di una forte tutela da parte dello o degli stato/i che ormai indirizzano l’intero mondo in questa direzione.
In fin dei conti vale sempre una regola che stralcio da una parte di un mio precedente commento:
”Ogni volta che si verifica una crisi finanziaria internazionale … il presupposto è nell’idea che l’apparato statale e le politiche statali porteranno sempre alla soluzione del problema”.
Sono costretto ad aderire obbligatoriamente ad un fondo pensione del mio ordine professionale nonostante sia un dipendente pubblico e sia ormai vicino al raggiungimento della pensione con i requisiti della Legge Fornero con i contributi INPS (43 anni e un mese di contributi). Ho versato annualmente per decenni contributi obbligatori al fondo pensione per un importo crescente in base all’età, negli ultimi anni di circa 1500 € annui.
Ho chiesto a quanto ammonterà la mia pensione integrativa al raggiungimento dei requisiti anagrafici (67 anni): circa 55 (cinquantacinque) € al mese!
Credo che ogni commento sia superfluo. Aggiungo solo che per recuperare quanto versato per oltre 40 anni dovrei sperare di campare fino a 140 anni di età e oltre. Una certezza in considerazione del progressivo inesorabile ridursi dell’aspettativa di vita causa pandemia!
Un sentito ringraziamento a tutti i partiti e sindacati.
Un modo per incentivare la previdenza complementare e che non viene citato nell’articolo, sarebbe aumentare la quota deducibile per la parte di versamento volontario. Attualmente siamo a poco più di 5.000€ deducibili, portiamoli a 10.000€, magari vincolando il deposito a 10 anni invece dei cinque attuali e i lavoratori saranno ancora più incentivati a perseguire questa forma di risparmio/investimento.
Dico “investimento” perché potrebbe verificarsi il caso (è il mio) che non avendo necessità di accedere al fondo integrativo dopo la data di pensionamento, ho continuato a lasciare il capitale e in aggiunta verso ancora la quota deducibile fiscalmente.
Mi piacerebbe che un economista/consulente finanziario disquisisse su questa possibilità.
Parliamone pure..ma è ovvio che è un escamotage per distogliere l’attenzione da quota 41. Ci si occupa di un problema serio e giusto ma non urgente per salvare capra e cavoli. Il governo temporeggia( come Draghi insegna) e non caccia soldi e i sindacati si nascondono e fingono di portare a casa un falso successo per le generazioni future. Credo che 41 anni di lavoro sinceramente bastino.
Basta prese in giro. Ci si accorge che le manifestazioni attribuite ai no vax in realtà sono di molti altri citttadini che scendono in piazza per altri disagi. Si punta alla casa nogas e prima ancora di avvviare un progetto credibile si aumenta il prezzo dell’energia elettrica…la gente è al limite e presto prendera la Bastiglia..forse proprio il 14 luglio..perchè no…una nuova marcia su Roma…
Lanciamo una sfida : volete il contributivo? va bene..pochi,maledetti ma SUBITO, tutti in unica soluzione.
Io sono con fondo fon.te dal 2000….. mi aspetto comunque che prima del 2022 possa uscire …con aiuto dell’azienda
Anch’io sono iscritto ad un fondo pensione chiuso dal 1998 (24 anni); ho optato di versarvi il 100% del mio TFR certo che la previdenza complementare mi avrebbe garantito una rendita pensionistica dignitosa rispetto a quella garantita da un Inps in affanno.
Elemento che mi convinse ad aderire ai fondi, la prospettata fiscalità ridotta. Ora dopo 24 (ventiquattro) anni di adesione e un montante di oltre 80.000 Euro mi viene segnalato che, molto probabilmente, la tassazione sulle rendite, prima agevolata, verrà rivista e verranno applicate le aliquote IRPEF ordinarie. Non mi sta bene. Mi sento preso in giro e non sono disposto ad accettare un ulteriore vessazione nei confronti della generazione dei baby boomers. Dal retributivo al contributivo; i fondi pensione tanto osannati e sponsorizzati, buttati alle ortiche. Ora basta. Se si deve fare cassa lo si faccia su tutti anche sui baby pensionati, i retributivi puri, i privilegiati dell’INPGI, dell’INDAP, dell’INPDAI, caste varie ecc. ecc..
Ps. non mi ritengo un qualunquista, ma un lavoratore nauseato.
se riesco ad andare in pensione è grazie alla rita con il fondo espero, fondo scolastico iniziato da parte mia nel 2005; è una goccia, ma alla fine con le gocce si riempe una vasca
Io ho il fondo Cometa dal 98, in pratica appena nato, speriamo in bene! Adesso sono a fine carriera e vedremo i risultati…
Per adesso, da quello che vedo, molto bene!
Grazie per la sua testimonianza!
Io Iscritto al fondo Fiprem (Ex Montedison) dal 1996 e poi trasferito tutto il capitale ad altro fondo di settore causa cambio lavoro !!!!
Che dire….direi poca lungimiranza al Dott. Proietti !!!
Perché ? Semplicemente questo suo ragionamento è in ritardo di 25 anni !!! Avete condiviso con la riforma Dini il passaggio al contributivo ??? Bene !!!! Non le sembra che L’OBBLIGO alla forma pensionistica complementare andava fatta allora ???? Ho il diritto come lavoratore e come TESSERATO di giudicare il sindacato per la poca lungimiranza !!!! Oggi con l’aumento del precariato e gli stipendi da fame vogliamo sponsorizzare il secondo pilastro previdenziale !!! Concentratevi sul non peggiorare la riforma Fornero e impegnatevi nel fare crescere i salari e ridurre al minimo il lavoro precario !!!
Dott. Proietti mi scusi per lo sfogo ma sentire mio figlio che all’età di 20 anni non vede l’ora terminata l’università di lasciare il paese dov’è cresciuto mi fa male !!!! Tra qualche anno perderò la presenza quotidiana di mio figlio come ho perso da molto tempo il rispetto di chi mi dovrebbe rappresentare.
Idem per Fondenergia, molto soddisfatto del rendimento finora. La mia aspettativa è quella di utilizzarlo per andarmene dal mondo del lavoro due/tre anni prima di quando mi spetterà la pensione di vecchiaia
Intanto consentite a noi…a me del1960 con ben 42 anni di contributi… Di andare in meritata pensione senza perdere niente
Ci state mangiando la vita… Vergogna aaaaa
Francesco sono perfettamente d’accordo con te (nata nel 1960 e attualmente 40 anni di servizio). Perché non rispettano la pensione anticipata Fornero che prevede tanti anni di lavoro. Rcorda che le tabelle contributive si fermano a 40 anni di contributi!!)Perché continuano a menare il can per l’aia??. Ciao Lilli Reolon