Intervista esclusiva a Giuliano Cazzola

Pensioni 2022, cosa deciderà Draghi su quota 41 e uscita dai 62 anni? Cazzola in esclusiva

Sulla riforma pensioni si é a lungo discusso per tutto il 2021, e con buona probabilità, visti anche gli incontri che Draghi ha promesso di tenere con i sindacati da gennaio in poi alcuni proprio sulla previdenza, se ne parlerà ancora a lungo per il 2022. Il cantiere previdenziale pare dunque essere appena all’inizio, si arriverà alla vera riforma pensioni che in tanti confidano possa sostituire l’attuale riforma Fornero?

Sulla questione ci siamo confrontati con il Professor Giuliano Cazzola, giusvalorista, che nonostante le festività, ci ha concesso, e di questo non possiamo far altro che ringraziarlo sentitamente, questa lunga intervista in esclusiva.

Riforma pensioni 2022, addio riforma delle pensioni o siamo solo all’inizio? Ne parliamo con il Prof Cazzola

Pensionipertutti: Gentile Professore, Il 20 dicembre si é tenuto l’incontro Governo – sindacati giacché i contenuti previdenziali inseriti nella legge di bilancio non hanno convinto le parti sociali. Si può dire, a suo avviso, che si sia ottenuto qualcosa in termini di flessibilità e richieste fatte da Cgil, Cisl e Uil o che ormai, come dicono in molti, il dado per il 2022 è tratto?

Prof Giuliano Cazzola: Non mettiamo il carro davanti ai buoi. Per ora in materia di pensioni abbiamo solo le seguenti certezze: quota 102 per l’anno prossimo (lo stesso Draghi ha detto che è una soluzione transitoria); la conferma di opzione donna senza modifiche; un massiccio implemento dei casi in cui si può chiedere l’Ape sociale (con la riduzione del requisito da 36 a 30 anni per gli edili e i ceramisti ; in verità per questa ultima categoria mi sfugge la motivazione visto che il loro è un impiego continuativo); il ripristino della perequazione automatica delle pensioni secondo le aliquote ordinarie e senza manomissioni.

Pensionipertutti: Quindi, se ho inteso bene dalle sue parole, è ancora lunga la strada verso una vera riforma pensioni, restano ad oggi problemi irrisolti anche relativamente alla sostenibilità del sistema?

Prof Giuliano Cazzola: E’ certo che rimangono aperti dei problemi. Che fare per esempio dell’aggancio periodico automatico dei requisiti anagrafici e contributivi agli incrementi dell’attesa di vita? Sono previsti dei blocchi temporanei – segnatamente fino al 2024 e al 2026 – che prima o poi verranno a scadenza. E le scelte che si faranno – perché in un modo e nell’altro sarà necessario farne – incideranno sulla sostenibilità del sistema.

Pensionipertutti: Ma i sindacati con lo sciopero del 16 dicembre e la promessa di nuove mobilitazioni, se non si otterrà qualcosa in termini di flessibilità per i lavoratori, hanno fatto intendere che proseguiranno con il pressing nei confronti di Draghi. Forse per questo alla fine il premier pur confermando la quota 102 e l’intenzione di andare verso un ricalcolo contributivo per chi intenda anticipare l’uscita, si è reso disponibile ed ha fissato 3 incontri in cui dialoghera’ con Cgil, Cisl e Uil, non è comunque un primo passo di apertura, un primo risultato?

Prof.Giuliano Cazzola: Lei mi ricorda gli impegni che il governo ha preso con i sindacati il 20 dicembre? Sono impegni scritti sull’acqua. Per tanti motivi, il primo dei quali è proprio il destino del premier nella corsa al Quirinale. E’ vero che in questo caso ci sarà comunque un altro governo tenuto ad adempiere agli impegni assunti con i sindacati. Ma il nuovo governo sarà votato da questo Parlamento? Da quale maggioranza? Oppure scaturirà da una maggioranza formatasi dopo eventuali elezioni anticipate? Mi creda, Draghi ha venduto ai sindacati la Fontana di Trevi. E loro lo sanno. E sinceramente, dopo aver proclamato lo sciopero più pazzo del mondo,  mi ha sorpreso veder uscire quei leader bellicosi fino a poche ore prima, soddisfatti per la calendarizzazione di una serie di incontri su più tavoli. Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero per i classici ‘’trenta denari’’ sulla base di richieste che sembravano recuperate dagli striscioni delle manifestazioni, poi si sono accontentati di promesse generiche. Per carità, non poteva che essere così. Poi il ritorno di un barlume di saggezza è sempre benvenuto.

Riforma pensioni 2022: quali speranze di veder approvate la quota 41 e l’uscita dai 62 anni?

Pensionipertutti: Eppure confrontandoci con Ghiselli, Cgil, e Proietti, Uil, entrambi hanno riscontrato in questo Governo un punto di svolta rispetto ai precedenti ed in comune con le loro richieste: la volontà di modificare la Legge Fornero. Solo illusione?

Prof. Giuliano Cazzola: Affermare che si è deciso il superamento definitivo della riforma Fornero lo può dire solo un disonesto. Ha presente quando si gioca a carte in coppia e un giocatore chiede al compagno di mettere in tavola una briscola per fermare il gioco? E’ quello che ha fatto Draghi diffondendo in tutte le sedi il concetto di ‘’sostenibilità’’ e facendo capire che la sua idea è quella di avvalersi del ricalcolo contributivo anche per le quote in regime retributivo, nel caso di pensionamento anticipato. Una soluzione di questo tipo supererebbe certamente la riforma Fornero, ma in avanti lungo la linea tracciata nel 2011, non all’indietro di trent’anni come avverrebbe con la proposta dei sindacati.

Pensionipertutti: Dunque mi sta dicendo che tutto sommato anche la Fornero sarebbe pro superamento della sua stessa legge, se si applicasse l’idea di ricalcolo contributivo che ha in mente Draghi?

Prof. Giuliano Cazzola: Certo, Vogliamo fare una scommessa? Chieda, giacché la conosce, alla prof.ssa Fornero che cosa pensa della idea di Draghi di potenziare il regime contributivo e di anticiparne l’entrata in vigore; e vedrà che, in linea di principio, la troverà consenziente, se non tendenzialmente entusiasta. Poi faccia una controprova. Chieda ai suoi amici della Cgil di inviarle  lo studio che hanno preparato sugli effetti del ricalcolo contributivo. E vedrà che avremo materia per discutere anche per tutto l’anno prossimo. 

Pensionipertutti: Mi pare di intendere però che lei sia lontano dalle richieste dei sindacati, scusi ma, a suo avviso, dunque ci sono speranze che i lavoratori vedano approvate le misure proposte da Cgil, Cisl e Uil?

Prof. Giuliano Cazzola: “I sindacati hanno una sola possibilità di far passare la loro piattaforma: che si vada alle elezioni anticipate e che vinca la destra. Non è un bel vedere che grandi confederazioni democratiche si siano in sintonia con il ‘’re di Prussia’’ su di un tema tanto importante come le pensioni

Riforma pensioni 2022: giusto pensare alla pensione di garanzia?

Pensionipertutti: Però se da un lato Draghi punta alla sostenibilità finanziaria, dall’altra la triplice parla di sostenibilità sociale, puntando anche sulla pensione di garanzia per i giovani, lei cosa ne pensa?

Prof. Giuliano Cazzola:Per favore non mi parli di sostenibilità sociale in un Paese come l’Italia in cui le pensioni anticipate sono 6,5 milioni contro 4,2 milioni di vecchiaia.  Non vedo quale socialità ci sia nel mandare in pensione – in un quadro demografico devastante  come l’attuale – a parte i casi di disagio e di usura fisica, persone di 62 anni che si faranno pagare pensioni dignitose per almeno vent’anni da quelle generazioni a cui si promette adesso una pensione di garanzia per quando saranno anziani“.

Pensionipertutti: Quindi del tutto contrario alle pensioni di garanzia?

Prof. Giuliano Cazzola: “Probabilmente sarò io che non ci arrivo, ma a me sembra un ragionamento folle: teorizzare (e non è vero!) che ormai i giovani trovano solo rapporti precari, tanto da ipotizzare che da vecchi non moriranno di fame grazie ad una pensione di garanzia e nello stesso tempo pretendere che le generazioni precedenti – che hanno usufruito di altre condizioni di lavoro – se le portino appresso per vent’anni fino alla tomba. Poi li ha sentiti i demografi? Che si resti più a lungo in attività è una esigenza della struttura stessa della popolazione. Prima di lavorare, guadagnare, pagare le tasse e i contributi occorre essere nati. E’ così  difficile capire che tra vent’anni quando le generazioni di oggi che non raggiungono i 400mila nati ogni anno, si affacceranno sul mercato del lavoro, troveranno ancora in pensione, a loro carico, le generazioni che sfornavano un milione di nati l’anno. Certo tanti si saranno persi per strada ma la sproporzione tra contribuenti e pensionati ci sarà comunque.

Ringraziamo il Prof. Giuliano Cazzola per questo interessante confronto, e ricordiamo a chiunque volesse riprendere anche solo parte dell’intervista che é tenuto a citare la fonte.

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57 commenti su “Pensioni 2022, cosa deciderà Draghi su quota 41 e uscita dai 62 anni? Cazzola in esclusiva

  1. Buongiorno, c’è qualcosa che non torna,oggi alla camera hanno deliberato in decreto, un Aumento stipendio Dirigenti settore pubblico, parliamo di stipendi da DuecentomilaEuro per anno,ma c’è bisogno e là sostenibilità di Draghi dove C…o sta…Questo e’ il Paese che vogliono per i giovani.Bravi….
    È il problema naturalmente sono le Pensioni…

  2. E’ sempre un piacere leggere il prof. Cazzola sui temi delle pensioni perché è una delle poche persone competenti che dimostra di conoscere l’argomento (a differenza di certi politici e/o giornalisti che confondono le idee), spesso però mi trovo in disaccordo con alcune sue affermazioni. In particolare quando si ostina nell’affermare che le pensioni vengono pagate da chi oggi lavora. (restano a carico dei giovani).
    Questo suo punto di vista non lo digerisco, sono in completo disaccordo e provo a motivarlo.
    Oggi le persone vanno in pensione anticipata con 43,1 anni di contributi versati e, se va bene, ci resteranno vent’anni con una misera pensione calcolata, per pochi fortunati ancora con il sistema misto. Orbene credo che con 43.1 anni di contributi ci si pagano profumatamente le pensioni dei prossimi 20 anni.
    – RIPENSANDOCI BENE PERO’ potrei trovare un punto d’incontro con il prof. Cazzola. Il suo ragionamento è corretto allorquando ci riferiamo alle pensioni dei politici e /o della casta in genere, queste pensioni sono il frutto di privilegi che si sono dati e pertanto risultano INGIUSTE, INIQUE, INOPPORTUNE, INADEGUATE, sono e resteranno a pieno carico dei giovani lavoratori. E’ proprio così! Tutte quelle pensioni che sono state (e che verranno) elargite con un emolumento superiore a quanto versato (attraverso privilegi) resteranno a carico di chi lavora. Immagino che questo valga anche per la pensione della Fornero che stiamo pagando, o quella di altri personaggi della politica. Mi chiedo in nome di una certa “SOSTENIBILITA'” come mai non possiamo procedere con il ricalcolo di queste pensioni con il sistema contributivo restituendo il maltolto. Come mai queste verità non fanno notizia?. I politici, i tecnici e supertecnici però si guardano bene dal farsi ricalcolare la pensione con il sistema contributivo e non hanno intenzione di restituire quanto ricevuto in eccesso. Ma così è. Queste sono le scomode verita’
    Il sistema “inps” è al collasso ok, paghino gli altri che loro sono troppo presi a pontificare.

  3. I giovani sono senza lavoro e non possono costruirsi una famiglia , i vecchi che sono invece stufi e non vedono l’ora di andare in pensione non possono….Ma dove vogliamo andare….. Vergogna è uno stato di m……. quando potrò andare mi trasferisco immediatamente a spendere i miei soldi all’estero….Ciao Italia

  4. E’ vero,
    i privilegiati che legiferano fan di tutto per convincerci che lavorare in condizioni dignitose per raggiungere una dignitosa pensione ad una dignitosa età sono privilegi anzichè sacrosanti diritti;
    per garantire i loro privilegi hanno stravolto la realtà.
    Per mantenere questa situazione è chiaro che per noi lavoratori e futuri pensionati le cose vadano peggiorando di anno in anno.
    Giustizia sarebbe se a porre rimedio a tutto ciò e al fine di ripristinare un pò di eguaglianza sociale si intervenisse proprio su questi “diritti acquisiti” dalla casta e da pochi eletti decurtando assegni stratosferici erogati senza merito e giustificazione alcuna: se contributivo deve essere allora contributivo per tutti quindi si vada a rivedere tutti gli assegni, al di sopra di un importo stabilito dignitoso, rapportandoli a quanto veramente versato.
    Questo secondo me rappresenterebbe rispettare mettendo in pratica veramente la ns. tanto valida quanto bistrattata Costituzione!!!

  5. Ma cosa ci tocca sentire…….
    In questi 40 anni ne ho sentire raccontare davvero tante di favole sulle pensioni.
    1) All’inizio ci raccontavano che i nostri contributi servivano per pagare le pensioni degli anziani (di coloro che ricevevano una pensione senza aver versato contributi sufficienti).
    2) poi ci hanno raccontato che 35 anni di lavoro non erano sufficienti per garantirsi una pensione e si sono allungati gli anni portandoli agli attuali 43,1 (8 anni in +).
    3) Nel mezzo hanno pure modificato il sistema di calcolo per ridurci le pensioni, in pratica lavori 8 anni in più e percepisci meno.
    4) Oggi ci raccontano che i nostri contributi servono per i giovani, che dobbiamo pensare al loro futuro .
    Ma la realtà è un’altra…. La verità è che la “CASTA” in questi 30 anni ha sprecato a “gogo” il denaro pubblico, non si è mai preoccupata minimamente di ciò che faceva, spreco, spreco, spreco. Tutto sempre a carico di chi lavora e versa onestamente i contributi e le tasse

    Ancora oggi la “Casta” va in pensione NON con la legge “Fornero” ma con pochi anni di lavoro, sempre e solo con i privilegi che si sono creati.

    Mentre i comuni mortali vanno in pensione anticipata con 43,1 anni di contributi versati e, se va bene, ci resteranno vent’anni con una misera pensione calcolata, con sistema misto (ancora per pochi). Orbene credo che con 43.1 anni di contributi ci si pagano profumatamente le pensioni dei prossimi 20 anni e che in questi casi non serve appellarsi alla “SOSTENIBILITA'”.
    – DRAGHI dovrebbe far verificare tutte quelle pensioni che sono state (o che verranno elargite) con un importo superiore ai 2000 euro netti mese – per verificare la tanto acclamata “SOSTENIBILITA'”. Molto probabilmente i saldi tornerebbero in attivo velocemente e ci si dovrebbe inventare qualche altra scusa per ritardare la pensione al popolo.
    – Mi chiedo come mai non possiamo procedere con il ricalcolo di queste pensioni con il sistema misto restituendo il maltolto compresa quella di DRAGHI e del dott. CAZZOLA.
    – In definitiva ritengo che le persone che possono vantare 41 anni di contributi si trovino in una situazione + che positiva nei confronti dell’inps. Non ho dati alla mano ne tanto meno elementi per dimostrare matematicamente il mio pensiero (spero che qualche professore ci aiuti in questo) ma a rigor di logica, ritengo che i soldi versati coprano ampiamente quanto la persona riceverà come pensione nei restanti anni di vita. Se così non fosse l’INPS può sempre dare la possibilità al lavoratore di rinunciare alla pensione restituendo l’intero montante versato comprensivo di interessi.

    Ora mi chiedo come mai non si parla di “SOSTENIBILITA'” per le pensioni dei Politici, dei Tecnici, dei super tecnici, dei professori, e in genere di tutte quelle persone che hanno beneficiato di legge “ad personam” e che ora si godono la pensione con il sudore dei lavoratori. Non è forse il caso di portarle alla luce procedendo con il ricalcolo della pensione con il sistema contributivo restituendo quanto ricevuto in eccesso. questo sempre per restare in tema di “SOSTENIBILITA”” e per non far torto a nessuno. Non vorrei mai che le lacrime e il sangue siano sempre gli stessi a versarli.
    “41 anni di contributi sono già troppi… l’inps deve scegliere o ti do’ la pensione o ti restituisco tutto il montante con interessi”.

  6. Buongiorno! Ma perché tutti questi commenti non li fanno leggere a chi ci governa, così si renderanno conto che il 99% dei lavoratori vuole 41 anni per tutti?

  7. A) “.. tra vent’anni quando le generazioni di oggi … si affacceranno sul mercato del lavoro, troveranno ancora in pensione, a loro carico, le generazioni che sfornavano un milione di nati l’anno …”

    Sono andato a veder i manifesti mortuari vicino a casa e ho visto 12 manifesti di cui solo 4 con 80 o più anni e gli altri 8 tra i 61 e i 78. Non è certo una statistica a pieno titolo ma le generazioni di oggi ne troveranno 1/3.

    B) La sostenibilità è un valore e con il contributivo io e mie moglie non copriremmo neanche i 3/4 delle uscite mensili della carta di credito che copre le spese correnti di mantenimento. Se la sostenibilità è diventata improvvisamente un must per il governo per noi sudditi lo è sempre stata.

    C) L’impostazione passiva della visione politica poi mi ha sempre indisposto. Cala la natalità? Non basta sostituire io nostri mancanti con giovani extracomunitari. Cambiare persone vuol dire cambiare cultura e quindi anche tenore economico della società. Governare è l’opposto del prendere atto passivamente delle dinamiche sociali. Altri paesi hanno istituti migliori per sostegno alla genitorialità, alla istruzione, alla precarietà lavorativa e alle problematiche della terza età. I nostri cervelli vanno all’estero e dall’estero non ne importiamo e sicuramente non in politica, ma cerchiamo almeno di copiare. I miei compagni di scuola di fondo classifica ci riuscivano pure! (per inciso i cervelli, se veramente tali, fuggono le società fortemente baronali. Essere un cervello contrasta con l’essere un burattino adulatore ma purtroppo la baronalità non favorisce l’economia anzi…)

  8. Sono in totale disaccorto con cio’ che afferma Cazzola, uno dei principali fautori della “Pensione per nessuno” e che conferma in questa intervista di fare il megafono di Draghi per sdoganare la formula della sostenibilita’ finanziaria, che significa il taglio delle pensioni del 30%, conseguente all’ eliminazione della quota retributiva. Mi domando dov’era quando sottoscrissero le baby-pensioni e se aveva parlato anche allora di sostenibilita’ ? Ma dov’e’ finito il suo spirito sindacale, se mai lo ha avuto ?
    E’ davvero irritante sapere che la sua pensione e quella di Draghi sono il frutto di agevolazioni (per cosi’ dire) fatte per arricchire la casta dei politici italiani, mentre le loro iniziative avversano di nuovo i lavoratori in attesa di uscire dal mondo del lavoro e che potrebbero diventare presto dei nuovi poveri.
    E che senso ha proporre ora tagli alle pensioni in uno scenario di Recovery Fund, ovvero quando arrivano fondi dall’ Europa per finanziare progetti e favorire il lavoro, qui il sig.Cazzola dovrebbe indirizzare i suoi sforzi per dare lavoro ai giovani a stipendi adeguati, solo in questo modo si potra’ garantire all’ INPS il sostegno per i prossimi anni.
    Riguardo alla legge Fornero, Cazzola non dice che questo era gia’ uno strumento di transizione verso il contributivo puro e che cio’ aveva gia’ determinato degli scompensi creando esodati ed allungando di molto l’eta’ pensionabile. Cio’ che manca e’ una forma di flessibilita’ in uscita per quei lavoratori che fanno lavori usuranti o hanno raggiunto eta’ lavorative e contributive considerevoli.
    Cazzola si dimentica di quei lavoratori che hanno lasciato forzatamente il lavoro tramite licenziamenti collettivi previo accordi sindacali e che gia’ sono in un “limbo post-occupazionale”, ovvero fuori dal lavoro in attesa di raggiungere la Pensione Anticipata con le scadenze dell’ attuale Legge Fornero. Lo sa che riformare la legge sulle pensioni nel modo “sostenibile” che sottintende Draghi, renderebbe “carta straccia” quegli accordi faticosamente digeriti da migliaia di lavoratori ora disoccupati ?
    In conclusione sentire lui e la sig.ra Fornero affossare leggi pensionistiche create a suo tempo determinando esodati ed impoverendo il ceto medio, per proporre nuovi tagli e’ davvero troppo!
    Ringrazio il vostro sito web per la possibilita’ di commentare e dire la nostra in modo aperto, a volte in modo competente o in qualche caso in modo diretto, rispetto alle voci politiche che alimentano i contenuti. Grazie!

  9. E’ vero che chi scrive i commenti è sicuramente di parte ma basta osservare quello che ogni giorno accade per sapere che niente è più sostenibile. Denatalità, pensioni da fame, sindacati compiacenti, bancari al governo, partiti e politici tutti uguali con il solo scopo di portare a casa lo stipendio, giovani senza prospettive e potrei andare avanti. In un marasma di questo tipo ci vogliono anche far credere che l’economia va bene. Ciliegina sulla torta Berlusconi presidente. Inaccettabile, avendo 60 anni ho visto politici del calibro di Berlinguer, Moro, Pertini, non posso pensare che si possa cadere così in basso.
    Tutto questo per dire che ho paura, non bastana più scioperi o manifestazioni, ci vuole molto di più. Siamo di fronte a un mostro senza ritegno che non si fermerà fino a quando non avrà prodotto una piccola casta di privilegiati ed una moltitudine di schiavi in un mondo distrutto. Non c’è più tempo.

  10. Alla fine, col contributivo, dirigenti privati e pubblici, medi/alti gradi militari o ff.oo. cioè chi percepisce buoni stipendi, diciamo dai 2500 in su? Potrà avere una pensione che ancora gli permette di vivere, noi servi della gleba, dopo 43 anni di lavoro in fabbrica o a fare i muratori, potremo scegliere se andare in pensione con meno di 900€ (nel mio caso se mi fottono i 16 anni di retributivo) oppure avremmo “l’incentivo” per restare fino ai 67, se nel frattempo non portano a 70, e andare con solo 52 anni di contributi con forse 1200€. Che figata, di cosa ci lamentiamo? Sei in fabbrica, al caldo, fai attività fisica vuoi mettere l’arrampicata su un impalcatura? Aria buona, lontano dal traffico, vista panoramica. Ne gioverebbe in salute anche lei dott. Cazzola. Siamo i soliti ingrati.

    1. Bravo spero solo che CAZZOLA passi le feste sul cesso con diarrea a pensare tutte le CAZZATE che dice Lui e tutti quelli come lui con pensioni regalate dovrebbero tagliarsele per dare un esempio MA NON ERA SINDACALISTA? Condivido tutto sei un grande 61enne precoce disoccupato

  11. Io che ho 45 anno e già 30 che lavoro e tutti lavori logoranti quanto ancora dovrò lavorare prima della pensione

  12. Qualcuno spieghi al prof. Cazzola che non c’è stato nessun blocco dell’età per la pensione di vecchiaia ma è stato solamente preso atto che l’aspettativa di vita è diminuita di circa 15 mesi motivo per cui non solo non doveva aumentare ma anzi doveva essere diminuita cosa non avvenuta per un meccanismo perverso che prevede solo rialzi!

  13. Buongiorno, quando non mai un Paese,un Governo,uno Stato ,fa cassa sulla pelle dei Pensionati, Lavoratori dei più Deboli e veramente , puramente Vergognoso,a pensarci mi viene ancora da ”Rimettere”

  14. Draghi, Fornero, Cazzola…tutti ferventi sostenitori del sistema contributivo che sono in pensione con il sistema retributivo. Come diceva quel tale “Armiamoci e partite!”.
    Di bene predicanti e male razzolanti è pieno il mondo.
    Riguardo al calo demografico, se c’è tanto bisogno di giovani che lavorano per sostenere il sistema e noi non facciamo figli, bisogna semplicemente favorire l’immigrazione di nuovi lavoratori anziché ostacolarla.

  15. Il problema sta a monte.
    Stiamo pagando tutte le porcate che sono state commesse nei decenni precedenti e mi riferisco alle baby pensioni erogate con scelleratezza.
    Io penso che una persona che ha lavorato 41 anni ed ha versato per tutto quel periodo i contributi, ha il diritto sacrosanto di andare in pensione senza alcuna penalizzazione.
    Dopo 41 anni, a prescindere dall’età
    e da quando si è incominciato a lavorare,(mi riferisco ai contributi in età precoce), andare in pensione è un diritto e non una “concessione “,.

  16. Egregio Prof. Cazzola, mi permetto di parafrasarla:
    “E’ così difficile (per lei) capire che tra vent’anni quando le generazioni di oggi che non raggiungono i 400mila nati ogni anno, si affacceranno sul mercato del lavoro, troveranno più facilmente un posto di lavoro perchè l’automazione e la delocalizzazione avranno ridotto il numero di quei posti e che se oggi ci fossero ancora un milione di nuovi nati all’anno dovremmo giocoforza assistere metà di quei giovani?”.

    Le esplicito: in una situazione di contrazione netta dei posti di lavoro dovremmo spendere soldi per, orrore!, contributi assistenziali sociali ai disoccupati (anche perchè gran parte dei “nonni pensionati” sasaranno già morti e non potranno più aiutare figli e nipoti), contributi concettualmente non molto diversi, doppio orrore!!, dalle famigerate “pensioni di garanzia”.

    E’ una mutazione della produzione e del mercato del lavoro che è già in atto e che deve essere affrontato il prima possibile, anche stabilizzando la demografia, certo (senza esagerare), ma non con le ricette da “ragionieri ottusi”.

    Ma la sua “ricetta” è “astuta”! 😀
    Far morire sul lavoro i 60-70enni di oggi, in modo da consentire di arrivare in modo “sostenibile” al 2040, dopo di che ai giovani verranno date pensioni da fame a meno che si facciano una pensione integrativa privata (finalmente!, esultano banchieri e finanzieri), quelle di cui gli italiani (secondo me giustamente) non si sono mai fidati.
    Evvai con i soliti favori ai “soliti amici” della finanza …

    A proposito: “sostenibile” è un aggettivo che personalmente trovo ormai odioso, per diverse ragioni.
    Ricordate: quando vi parlano di “sostenibile” è perchè vogliono fregarvi.
    E lo stanno usando anche sulle pensioni, come avrete notato.

    1. Hai ragione Carlo.
      Per questi signori il sistema dev’essere sostenibile, l’importante è che a sostenerlo siano gli altri.

  17. Quando sento parlare il Cazzola mi viene il volta stomaco è il soggetto giusto per dire quali devono essere le pensioni di chi ha 40 anni di lavoro sulle spalle; sentirsi dire da chi non andrà mai in pensione perché 20.000,00 euro al mese di pensione conviene ritirare ogni mese tale cifra; fino all’ultimo respiro altrimenti chi arricchisce le loro famiglie; dato che come il Cazzola in Italia da mantenere sono un numero infinito di burocratoni strapagati oltre ogni decenza come lui; e sarebbe esperto di pensioni!!! Che vergogna arroganza sotto al cielo!! ma quando è che pensa di farsi da parte!! Anche sindacalista è stato; che si vergogni!!!! 40 anni di lavoro sono anche troppi!!! Parassita nulla più; un lavoratore.

  18. Poiché la spesa pensionistica non l’hanno fatta i lavoratori attuali che però subiranno il ricalcolo pensionistico col sistema interamente contributivo, serve subito UNA LEGGE PER IL RICALCOLO DI TUTTE LE PENSIONI IN ESSERE.
    Non si può chiedere ai lavoratori attuali di farsi carico dei debiti fatti da altri e di stare zitti. Volete la rivoluzione? Cosa pensano di ottenere i vari professori di turno con queste provocazioni?

  19. Io non so cosa sia più preoccupante tra:

    Che delle grandi confederazioni democratiche non si accorgano di essere in sintonia con il “re di Prussia”.
    Oppure che non si raggiungano i 400mila nati ogni anno necessari per sostenere le pensioni Italiane, anche quelle di generazioni che ne sfornavano un milione di nati l’anno.
    Dottor Cazzola vuoi che sia la produttività quello che ha reso veramente preoccupante il fatto che grazie ad essa l’1% più ricco dell’umanità possieda più di quanto possegga il restante 99%.

    Se fosse così direi:

    “ils travaillaient pour le roi de Prusse, vive ceux qui travaillaient pour le roi de Prusse”.

  20. STATE CREANDO SOLO UN MALCONTENTO TRA CHI STA LAVORANDO DA ANNI…. METTETE SUL TAVOLO LE VARIE PENSIONI… VOGLIAMO PARLARE DEI POLITICI CHE DOPO UN MANDATO INCASSANO LA PENSIONE? O DEI VARI ONOREVOLI CHE PERCEPISCONO PENSIONI INFINITE? O LE FAMOSE BABY PENSIONI CHE AVETE ELARGITO NEGLI ANNI PASSATI… E MI VIEN DA RIDERE SE NON PIANGERE… GENTE CHE HA LAVORATO 38 VA IN PENSIONE PRIMA DI CHI A QUASI 43 ANNI I DI LAVORO?

    1. E BELLO FARE SENTENZE COL CULO DEGLI ALTRI E CAZZOLA!!! LA TUA PENSIONE E CONTRIBUTIVA O RETRIBUTIVA???? E A QUANTI ANNI L HAI PRESA???? MA FAI IL PENSIONATO CHE PER CASO SEI STATO SINDACALISTA ANCHE TU? SE SI GRAZIE PER LO SFASCIO. CHE AVETE CREATO NONOSTANTE I BUONI STIPENDI

  21. Penso che dopo 41 anni di lavoro uno ha il diritto di godersi quel poco che gli resta da vivere e soprattutto senza essere penalizzato , non come la Fornero ( lacrime di coccodrillo) e tanti politici ancora al governo ormai ottantenni che non fanno un cazzo e guadagnano fior di quattrini …vergognatevi lasciate la poltrona ai giovani e fate i pensionati

    1. Condivido con il sig. Marco Testa. Dopo 41 anni di lavoro é sacrosanto poter andare in pensione. Dico al Cazzola perché non lo ha proposto per lui e la sua generazione di andare in pensione tutto col contributivo che si sono e si stanno continuando a mangiare l’ Italia. Gli piace vincere facile al Cazzola, come la famosa pubblicità?…….

  22. Datemi indietro SUBITO TUTTI I MIEI 360000 euro di contributi versati (in valore assoluto, senza rivalutazione), che mi arrangio con una pensione privata senza pesare su nessuno neanche in futuro!

  23. La proposta Tridico dell’inps, a 63 anni in pensione con il contributivo e chi ha una parte maturata con il retributivo viene erogata a 67 è la strada più ragionevole e praticabile per la sostenibilità senza togliere nulla al lavoratore

    1. Egregio Sig Antonio buongiorno. La proposta del Sig.Tridico è riservata,secondo me per carità e ho dato già qualche tempo fa la stessa considerazione, alle persone che non hanno problemi economici. Si ,perché tagliare in due trance l’assegno che si percepirà, ricevendo subito la parte contributiva ,poi dopo qualche anno il restante, considerando che gli importi delle pensioni , se tutto va bene , in media sono di 1300/ 1500 euro, mi devono far vedere come si può vivere.A meno che , mi ripeto , l’interessato non ha problemi a ricevere questo trattamento, che ritengo vergognoso,ho la persona interessata dovrà percepire una pensione con un importo significativo, ovvero non con gli importi sopra citati.
      Buon lavoro e Augurissimi a tutti

  24. Buonasera a tutti. Sono di indole educata , ma non capisco il perché si deve perdere tempo a rispondere ancora a dei soggetti che non sanno cosa significa lavorare 41,42,43 anni .Rispondere, per carità, è un diritto di tutti e non c’è modo di ringraziare i Sig. del sito che ci stanno dando questa opportunità , parlare con persone con la speranza che possano cambiare pensiero in merito , sperando che ci diano una mano è inutile , questi tirano dritto senza preoccuparsi di nessuno.Poi c’è la categoria di dirigenti che nonostante abbiano terminato la loro carica , continuano a dire fesserie infierendo contro i futuri pensionati, perché sarebbe opportuno aumentare l’età minima per uscire.Ci sarebbe da scrivere un poema sulle fesserie e pensieri distorti di certa gente in merito alle Pensioni.Attenzione , di tutto questo non ci stanno e non ci regaleranno niente , anzi stanno facendo il possibile per fregarci ancora.Speriamo che le persone che ci rappresentano lo lo permetteranno , sarebbe l’ennesima porcata verso le persone.
    Buon lavoro e Augurissimi a tutti.

  25. Quota 41 per tutti sarà difficile ma almeno i lavori gravosi si é tutti gli invalidi a partire dal 60 per cento e nn dal 74 perché io ho il 67 per cento 104 personale in situazione di gravità stò male come chi a il 74 se nn di più

  26. Gent.mo Prof. Cazzola, si è mai chiesto perchè la natalità decresce e i giovani più in gamba fuggono da questo paese? Forse la responsabilità è anche vostra che avete avuto in mano il potere e la possibilità di modificare le cose e avete combinato solo disastri e ingiustizie. Comunque è inutile continuare a ragionare come nel secolo scorso: è ovvio che la tecnologia sostituirà sempre di più la maggior parte dei lavoratori e che quindi occorre incominciare a pensare di ridurre gli orari di lavoro. La vita non deve essere solo schiavitù lavorativa! Cominciamo a far pagare alle aziende per ogni robot che sostituisce un lavoratore pari tasse e contributi per la pensione! Ma per far ciò ci vuole coraggio e visione del futuro, proprio quello che purtroppo vi manca!! Stendiamo anche un velo pietoso sugli attuali sindacati; sono rimasti nell’800! ridicoli e purtroppo dannosi per i lavoratori.

  27. Dopo aver letto questo articolo sono sempre più convinto che lascerò il paese, sperando di arrivare vivo alla pensione di vecchiaia con 48 anni di contributi. Spiegate voi a mio figlio che rimarrà qui perché è colpa mia, visto che i pochi soldi che mi è stato consentito di mettere da parte e la modesta pensione che percepirò non mi consentiranno di aiutarlo.

  28. Credo sia inutile dire che non sono d’accordo con le opinioni espresse da Cazzola, comunque da quanto si legge sulla stampa relativamente alle dichiarazioni di Draghi, ormai sembra assodato che “SE” ci sarà una modifica della legge che regola le pensioni questa sarà di stampo “contributivo” ed è inutile farsi illusioni sul mantenimento del “misto”, allora se deve essere “contributiva” almeno devo avere la possibilità di ritirarmi all’età che stabilisco io e non quella stabilità da una una legge.

    Leggevo un articolo trovato in rete e credo che queste due frasi spieghino bene il mio pensiero:
    “L’Italia e la Svezia sono stati i precursori di un sistema ormai diffuso in una quarantina di Paesi e conosciuto con l’acronimo NDC (Notional Defined Contributions) ossia a contributi definiti (per legge) e figurativi (ancora per legge) perché i parametri sono stabiliti dal Parlamento. Se tali parametri sono definiti in modo accurato, sarà il mercato a segnalare all’individuo quando andare “in pensione”, sempre che egli abbia la capacità e le volontà di badare alle proprie esigenze o di continuare a lavorare.
    Quale è l’età appropriata per andare in pensione? In un sistema NDC, in cui le spettanze pensionistiche sono basate sui contributi versati e sul montante che si è accumulato (in base a parametri e coefficienti definiti per legge) NON ci dovrebbero essere età legali né di vecchiaia né di anzianità. Tali età legali sono discriminatorie nei confronti di chi vuole andare in pensione presto e si accontenta di un assegno basso ed anche di chi vuole e può continuare a lavorare sino a tarda età.”

    PS: ho visto che c’è un mio omonimo che spesso commenta su questo sito per cui mi firmo Emilio63 per distinguermi da lui.

  29. Il padre (la madre è la Fornero) DELL’INVERNO DEMOGRAFICO. COMOLMINTONI. INTERVISTAIAMOLO , DIAMOGLI IMPORTANZA. ….LA CINA STA ARRIVANDO. BRAVI

  30. Cazzola spara tante cavolate o cazzolate. Il discorso demografico è sbagliato perché va bene che gli italiani non generano più figli, ma i posti di lavoro rimangono gli stessi e altri (estracomunitari) subentreranno alle nostre mancanze italiche e pagheranno le pensioni a tutti.

    1. Ti sbagli, gli extracomunitari (ed anche molti comunitari) lavorano in nero, e non pagheranno nè tasse nè pensioni per nessuno!

  31. I pseudosindacati sono il cancro dell’Italia.. Insieme ai ricottari ex Presidenti della Repubblica delle banane rubano 250-300 mila euro a NOI CITTADINI ONESTI LAVORATORI… Iniziate da questi FARABUTTI LADRI… Il discorso è molto lungo ma tutte queste minchiate tra legge Dini, Fornero, Draghi vanno sempre e solo ai danni degli ITALIANI ONESTI… KVSMU…..

  32. Spett.le Pensioni per tutti, continuo inutilmente a chiedere lumi per quei lavoratori come me che non raggiungono il minimo contributivo ma che hanno un età avanzata. E che sono penalizzati da contributi figurativi da (malattia servizio militare o disoccupazione ) .
    La domanda è quando in pensione ?

  33. Buonasera a tutti. È veramente umiliante come veniamo trattati noi lavoratori dopo anni di sacrifici ,sembra che la pensione sia un regalo dopo 40 anni di lavoro.Sono stanca di subire ingiustizie da coloro che ti dovrebbero tutelare, se riguardasse un parlamentare gli accordi si troverebbero no al ribasso come per noi ma i più alti vantaggi

  34. Scusate ma qui siamo veramente alla follia, se ho capito bene x dare la pensione alle generazioni future, facciamo morire le attuali, mai una soluzione, che sarebbe il lavoro, creare lavoro, l’aspettativa di vita è x chi ci arriva, e in questo momento è in calo, gli oltre 100,000 morti x covid erano la maggior parte pensionati, sentir parlare persone che prendono pensioni da favola e non hanno mai rotto una stringa in vita loro, mi fa impazzire, venti anni di pensione decorosa dice, ha fatto la media delle pensioni sborsate dall’ente x le persone che prendono 1200,00 euro al mese di stipendio? Guardi che se prendessi 20,000 euro al mese di stipendio, x non fare niente, resterei anche io al lavoro fino a 80 anni, ma ne prenda 1,000 di euro e provi a lavorare su una impalcatura a Gennaio, poi mi dice se dopo 42 anni non ne ha abbastanza, ma perché odia così tanto le persone che lavorano, le hanno tolto qualcosa ? Ma lasciate che il futuro dei pensionati lo decidano le persone che sanno cosa vuol dire lavorare x cortesia, quindi se lei rimane vent’anni su questa terra da quando è in pensione che fa, si autoelimina, cosa mi tocca sentire, creare lavoro, creare lavoro, creare lavoro, questa è la soluzione, anche un Asino ci arriverebbe, a Roma invece di dormire questo dovrebbero fare, ma siccome non gliene importa niente, fanno altro, non far morire le persone al lavoro, questo è come la vedo io e tanti altri lavoratori che lavorano senza far finta, senza offesa x nessuno, avrei ancora un milione di cose da dirle, ma sarebbe inutile, non cambierebbe cmq idea, i miei ossequi Professore

    1. Egregio Sig Giancarlo.per carità questa è una mia opinione, secondo me questi la pensione non la darebbero ne a noi ne tanto meno ai nostri figli.Tutto questo serve per foraggiare i noti maiali e per conquistarsi qualche pacchetta sulle spalle da qualche vampiro in giro per L’EUROPA.
      Buon lavoro e Augurissimi

  35. Sindacati !!!! Non toccate la “Riforma Fornero” ha ragione Cazzola quando dice che anche la stessa Fornero se la sta ridendo sotto i baffi….. è un dato di fatto che tutto quello che andate a ricontrattare, vedi la parte normativa dei contratti collettivi, ve ne tornate a casa con con una riduzione delle tutele !!!! Se volete cambiare qualcosa andate a migliorare l’efficienza dei Caf e dei Patronati che fanno acqua da tutte le parti !!!

  36. Caro Cazzola, certi ragionamenti volti alla sostenibilità dallo scranno del pensionato le vengono bene. Peccato che alla rovina ci abbiamo portato quelli della sua generazione con scelte scellerate di cui hanno beneficiato quelli che ultraottantenni sfruttano ancora quelli del Sessanta presi tra due fuochi: gli scellerati quando eravamo carne da rendita e i saggi alla Draghi come lei quando sarebbe arrivato il nostro turno… Che supercazzola ci state appioppando!

  37. Buongiorno. Sono un disoccupato , monoreddito.. È da luglio 2019 , terminata la Naspi che non prendo nessun sussidio ad eccezione quei pochi mesi di rem. Ho 61,5 anni di eta e 39,5 anni di contributi. Avrei preferito continuare avere un lavoro , andare in pensione al tempo dovuto. Che fine ci faranno fare a tutti gli ex dipendenti con questi requisiti. Bisogna aspettare l’ape social a 63 anni? Sono proprietario della mia casa., quindi non ho diritto al reddito di cittadinanza. Come bisogna vivere senza sussidio dopo tanti anni di onorato servizio? Nessuno ha interesse per noi. Nessuno ne parla . Lascio a voi i commenti. Che il buon Dio illumini la mente a qualcuno per trovare una delle tante soluzioni. Buonagiornata.

  38. un dato è certo: l’uomo e la donna sono sempre fatti di carne ed ossa, non d’acciaio; certo mi si potrà dire che i tempi sono cambiati; ma se fino al 2021 bastavano 38 anni di contributi e adesso non sono sufficienti 41 per andare in pensione c’è qualcosa di strano; cosa: il famoso pnrr che dice: arriveranno tanti soldi ma non per le pensioni (3 per mille ); concordo con il prof. Cazzola che i tavoli promessi sono una bufala visto che mai come adesso c’è incertezza politica incredibile tra elezione del presidente della repubblica, nuovo governo fino a quando etc; sembrano le promesse da marinaio o come se io promettessi ai miei alunni: dall’anno prossimo niente più corsa( insegno ginnastica); e qualcuno mi rispondesse: ma allora resta a lavorare? no ma ve lo prometto lo stesso…………………………. si metterebbero a ridere; un ultima cosa prof. cazzola: non dica che peseremo sulle generazioni future per 20 anni; non è automatico e pensi a quelli che adesso hanno anche meno di 70 anni e sono in pensione da ben oltre 20 anni; poi mi fa rattristare l’ultimissima sugli edili: quota 93 con il minimo a 63 anni: potevano abbassare l’età, quanti ne muoiono tra i 58 e i 63 anni sulle impalcature? bella domanda auguri di buon anno anche a lei prof. cazzola

  39. Draghi deve confermare subito quota 41 per tutti senza se e senza ma, e l’uscita a 62 anni.con questa riforma si liberano molti posti di lavoro. E cazzolla se vuole lavorare lui andasse di o a 90anni non deve rompere le scatole ai lavoratori. Perché con 41anni di lavoro specialmente alle donne sono tanti,quindi 41 subito.basta siamo stanchi devono lavorare i giovani …..

  40. Io penso che qualsiasi persona che abbia lavorato 41 anni a prescindere dal lavoro debba andare in pensione pensione non anticipataAngelo

  41. Vogliamo la nostra pensione i soldi li abbiano messi e adesso la PRETENDIAMO, dopo una vita di lavoro e aver messo per 41 anni soldi allo stato vogliamo andare in pensione,SIETE SOLO DEI LADRI DI VITA VOI POLITICI

  42. Grazie anche se, credo sia giusto, dare la parola ai cittadini, nel caso in cui Draghi ” vendendo ai sindacati la Fontana di Trevi” debba o voglia scegliere il colle, invece che continuare nella trattativa per la vendita dell’acqua.

  43. Dovete sperare che vinca la destra, ma che sta dicendo e come. Come ha mantenuto quota 100 soprattutto dopo che i 5s avevano mantenuto il reddito di cittadinanza? Salvini aveva detto decine di volte che la quota 100 non si toccava e infatti Draghi ha messo quota 102 e la Destra zitti e mosca, ma ci faccia il piacere. A me sembra ad essere gentili un tantino DISTRATTO

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