Pensioni 2022, necessario dividere assistenza-previdenza: Ganga (Cisl) in esclusiva

Molto hanno fatto discutere anche sui social i risultati della commissione di Studio isituzionale sui costi previdenziali e assistenziali che hanno portato la stessa a redigere un report in cui si nega la possibilità di utilizzare il sistema di finanziamento, contributi e fiscalità, per distinguere tra le prestazioni che hanno natura previdenziale, da quelle di natura assistenziale. Sulla spinosa tematica si sono espressi più esperti in modo differente, alcuni anche sul nostro portale.

Il Professor Cazzola, ad esempio, sostiene questa sia una buona notizia per l’anno 2022, mentre per il segretario confederale della Uil Domenico Proietti questa suddivisione era necessaria ed il pressing della Uil nei confronti del Governo proseguirà in tal senso. Oggi abbiamo il piacere di avere sul nostro portale il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, che dalla sua si dice pro considerazioni di Proietti, affermando che: “I risultati della Commissione sono distanti dalle aspettative della Cisl“. Eccovi le sue considerazioni in questa intervista in esclusiva.

Riforma Pensioni 2022, importante dividere costi assistenza- previdenza

Pensionipertutti: Cosa ne pensa dei Risultati a cui é giunto il lavoro della Commissione di Studio sui costi previdenziale e assistenziali?

Ignazio Ganga (Cisl): “La Cisl non condivide le conclusioni del Rapporto della Commissione di studio su previdenza e assistenza che negano la possibilità di utilizzare il sistema di finanziamento, contributi e fiscalità, per distinguere tra le prestazioni che hanno natura previdenziale, da quelle di natura assistenziale. In questo senso la Cisl ha espresso la propria valutazione negativa al rapporto presentato nei giorni scorsi ai componenti della Commissione di studio redatto da un gruppo ristretto della stessa.

Pur riconoscendo che l’analisi della spesa sociale è molto complessa, che esistono prestazioni che possono avere natura ibrida e che in sede di comparazione a livello internazionale ed europeo è particolarmente difficile individuare indici condivisi che permettano di comparare in modo corretto e realistico sistemi sociali caratterizzati da storie molto diverse, tuttavia la Cisl sottolinea che la Commissione, attivata su richiesta dei Sindacati, avrebbe dovuto svolgere un lavoro di approfondimento più analitico per arrivare a quantificare quali sono le prestazioni pagate dai contributi versati da lavoratori e imprese e quali invece in carico alla fiscalità generale, e non limitarsi, come avviene nelle conclusioni, di fatto a confermare lo status quo dove questa distinzione non è chiara e si continua a far pesare sull’aggregato della spesa per pensioni costi che possono essere impropri.

Riforma pensioni 2022, dove ha sbagliato la Commissione e dove si dovrebbe arrivare? L’intervista a Ganga

Pensionipertutti: Dunque la Cisl pur riconoscendo che esistono prestazioni che possono avere natura ibrida, sostiene che la Commissione avrebbe dovuto svolgere un lavoro più analitico, cosa intende con questo? In cosa ha mancato a suo avviso la Commissione?

Ignazio Ganga: “La Cisl ritiene che, purtroppo, questo risultato non soddisfacente sia anche stato determinato da un metodo di lavoro che di fatto ha esautorato una parte del sindacato nella redazione del Rapporto finale negli ultimi sei mesi. Inoltre, anche la richiesta sindacale di procedere ad una comparazione dei costi della spesa sociale in particolare quella per pensioni al netto invece che al lordo, non viene adeguatamente riscontrata nelle conclusioni del rapporto“.

Pensionipertutti: La Cisl cosa farà nei prossimi mesi, sarà predisposta d un confronto su tali tematiche nella speranza le cose possano cambiare o si adatterà alla decisione emersa dalla relazione?

Ignazio Ganga: “La Cisl in ogni caso continua ad essere disponibile a continuare il confronto in considerazione della delicatezza dei temi trattati e del fatto che la spesa sociale è destinata ad aumentare ponendo il problema del suo finanziamento e convinta della necessità di uno sforzo maggiore per classificare, diversamente da oggi, la spesa previdenziale da quella assistenziale.

Ringraziamo per questa interessante intervista Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl, e ricordiamo a chiunque volesse riprenderne parte che é tenuto, trattandosi di esclusiva, a citare la fonte.

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3 commenti su “Pensioni 2022, necessario dividere assistenza-previdenza: Ganga (Cisl) in esclusiva

  1. Buon Anno a tutti. Scusate ma vi pare che il governo era propenso a dividere le due cose? Siamo grandi non possiamo credere a Babbo Natale, fare una cosa del genere significa aprire le porte a quello che vorrebbe fare il sindacato , in primis quota 41 senza paletti. Ma il governo non vuole darci neanche un centesimo , tutti i rispetti per le persone che ci rappresentano, ma queste cose si conquistano non vengono regalate.
    Buon Lavoro.

  2. L’intervista di Gazzola, sotenitore di non separare assistenza e previdenza, ha proprio convinto che la suddivisione si deve fare. Infatti nel dettagliare le diramazioni delle spese previdenziali si evidenzia confusione delle varie competenze, quindi mancanza di chiarezza. Semplice separare le uscite e le entrate per previdenza e per assistenza.
    Gazzola sostenitore di mantenere il sistema attuale perché?
    Vuole nascondere il suo lauto stipendio di pensione?
    Non ha detto nulla riguardo ai 2,5 miliardi di ripianamento del fondo pensioni giornalisti deciso qualche giorno fa dal governo Draghi, a carico dell”INPS?
    Perché non dice nulla sui 56 miliardi di IRPEF trattenuti alle pensioni, ma compresi nei costo INPS?
    Andando avanti cosi in Italia le disuguaglianze aumenteranno………

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