Riforma Pensioni, l'editoriale di Cazzola

Pensioni 2023-2024, l’editoriale: pericoloso stallo sulla riforma

Siamo già a metà marzo e assistiamo sgomenti ad un pericoloso stallo ed immobilismo del governo sulla nuova riforma previdenziale. Dopo i primi due incontri con le parti sociali che sono stati interlocutori e dove l’Esecutivo ha per l’ennesima volta ascoltato le richieste dei sindacati, che peraltro conosce benissimo, da circa un mese la questione.

Riforma Pensioni 2024 ultime novità: stallo del Governo

Dopo tutti i proclami che ci sono stati in campagna elettorale e tutte le dichiarazioni che il nuovo governo ha fatto appena insediato sulla volontà di attuare una riforma complessiva per superare definitivamente la legge Fornero ci sono stati solamente interventi peggiorativi che aumentano l’angoscia delle lavoratrici e dei lavoratori.

È stata approvata Quota 103 (41 anni di contributi sommati ai 62 anni di età) destinata in pratica solamente agli uomini e a chi può vantare continuità nelle carriere, ed è stata distrutta Opzione Donna comprimendo le possibili fruitrici da ventimila a poco più di mille.

Il Governo dopo aver illuso i partiti dell’opposizione, i sindacati e soprattutto le donne sul fatto che avrebbe inserito il rispristino di Opzione Donna nella sua integrità nel decreto “milleproroghe” in scadenza a febbraio adesso promette un nuovo decreto per il mese di aprile che se pur aumenterà il numero di donne a cui sarà possibile accedere al pensionamento molto difficilmente farà tornare la norma alla situazione del 2022.

Francamente l’atteggiamento dell’Esecutivo si dimostra incomprensibile accanendosi su un provvedimento il cui costo, poche decine di milioni di €, è irrisorio se consideriamo che il bilancio annuale dello Stato è superiore ai 1.000 miliardi di €.

Riforma Pensioni ultimissime: il Governo non entra nel merito

Oltretutto dopo oltre quattro mesi il Governo non è mai entrato nel merito su come attuare la riforma previdenziale limitandosi ad un generica affermazione di flessibilità in uscita ma senza dire se questa flessibilità comporterà delle penalizzazioni ed eventualmente quali saranno queste penalizzazioni, non si è espresso sulla tutela dei lavoratori precoci, non ha detto nulla sui giovani e le loro carriere frammentate, non ha esplicitato nulla sulla implementazione della previdenza complementare.

In pratica in Governo non ha battuto un colpo su una questione fondamentale come la riforma previdenziale e nemmeno uno dei suoi cavalli di battaglia i 41 anni per tutti per accedere al pensionamento è all’ordine del giorno, spostato addirittura, a sentire le affermazioni del Sottosegretario Freni, entro il termine quinquennale della legislatura.

In compenso, in questi giorni sui giornali sono apparse le dichiarazioni del Viceministro Maurizio Leo sul fatto che probabilmente la settimana prossima il Consiglio dei Ministri approverà la riforma del fisco con una riduzione delle aliquote IRPEF che passerebbero da quattro a tre recuperando le risorse dalla tax expenditures (agevolazioni fiscali), e intervenendo sui procedimenti di accertamento cambiando il rapporto tra fisco e contribuente in quanto “i tempi sono maturi per una riforma strutturale del fisco”.

Non voglio criticare la volontà del Governo di intervenire su una riforma sicuramente importante come quella fiscale nonché sulla volontà del Ministro Nordio di operare la riforma della Giustizia ma l’Esecutivo, operativo da poco più di quattro mesi, ha messo subito in cantiere la riforma del Fisco e quella della Giustizia mentre sulla riforma previdenziale, che tutti i lavoratori aspettano da oltre un decennio, al di là delle affermazioni stereotipate, siamo ancora al palo.

Sarebbe tristissimo e poco rispettoso per i milioni di cittadini italiani se questo 2023 si concludesse col ripristino parziale di Opzione Donna e poche misure sulla flessibilità introdotte alla fine dell’anno nella legge di bilancio, l’ennesima beffa su una questione che a parole tutti vogliono risolvere, ma che poi, nei fatti, fa comodo a tutti mantenere nella sua staticità.

83 commenti su “Pensioni 2023-2024, l’editoriale: pericoloso stallo sulla riforma

  1. Purtroppo, credo che l’unica riforma possibile sia quella di Tridico, piacerebbe a tutti 41 di contributi ma non ci sono le risorse. Con buona pace delle promesse elettorali.

    1. Il problema Roberto è che manco questa di Tridico vogliono far passare- è uno schifo totale questo governicchio- meno male che Utp sta raccogliendo firme per la petizione a favore della loro proposta….. incrociamo le dita 🤞

  2. grande, Wal 52; non resterà solo l’anticipata ma quasi; i conti li sanno fare bene e tra banche che falliscono, BCE che riduce l’acquisto dei titoli di stato e l’europa che dice di tenere sotto controllo la spesa pubblica la vedo brutta; non resta altro che aspettare; saluti a te e ai gestori del sito

  3. Io la penso così.
    Non condivido mai gli insulti, sempre la critica, non faccio proposte perché per sostenerle bisogna avere conoscenza dei numeri e capacità che vanno oltre al solo argomento pensionistico.
    Sono stato favorevole a quota 100 e soprattutto ai 41, ma credo che quello che resterà sarà la sola anticipata.
    Troppi sono i baby boomers ancora in circolazione e chi fa i conti guarda ai numeri fino al 2026.
    In mancanza di meglio ritengo che ai non pochi che vantano “stipendi contenuti” ma a una buona base contributiva le quote (es.103) facciano piacere per non essere costretti a quella di vecchiaia; stiamo parlando di pensioni, l’assistenza è altra cosa.
    Per quanto riguarda le facili promesse io vado oltre a quelle sulle pensioni, guardo a quelle che da anni circolano in Europa e che difficilmente si portano mai a conclusione perché ogni nazione in definitiva e a casa sua è nazionalista.
    Per ritornare alle pensioni il dottor Perfetto ci ha più volte avvertito riguardo alle facili illusioni e ora, nel frattempo, date un occhio a cosa può succedere ai fondi pensioni privati quando qualche banca salta e perché è meglio fare qualcosa non per delegare tutto al mercato ma mantenere saldo quello che per tutti noi è lo Stato.

    1. Condivido totalmente e mi permetto di rafforzare tre punti dicendo che:
      A) gli INSULTI sono un elemento di pressione ma non sono un elemento programmatico, non sono indicazioni in grado di produrre effetti, in linguaggio amministrativo l’atto che non produce effetti è nullo, e quindi sono una indicazione di propensione alla nullità in capo a chi li proferisce.
      B) necessita distinguere tra PENSIONI e ASSISTENZA quest’ultima non propriamente esigua ma significativamente rilevante ed a genesi certa. Giustamente chi governa e gestisce guarda ai numeri il cui squilibrio è al di fuori del ragionamento pensionistico ed il cui riequilibrio va trovato con risorse che provengano da dove si è originato lo squilibrio.
      C) la previdenza privata dia soddisfazioni e problemi è ormai noto e far transitare sul privato il sistema previdenziale oggi senza le dovute previdenze assicurative sarebbe da deliberati incoscienti, personalmente preferisco una corretta gestione pubblica. Naturalmente assicurare i rischi richiede risorse che non possono essere trovate in capo ai dipendenti che spesso dichiarano più dei loro datori di lavoro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento ma non per questo sempre eque.

  4. Nel 2024 dovevano fare la riforma delle pensioni , ad oggi è posticipata nel 2025 , passerà anche quell’anno e i CAZZARI che hanno promesso i 41 sono nascosti sotto il tavolo .
    FATE PENA , NON ARRIVATE ALLA FINE DELLA LEGISLATURA , FARETE UNA BRUTTA FINE COME I VOSTRI AMATISSIMI PREDECESSORI .
    Manica di inetti , bugiardi e venditori di fumo !!!

  5. Brutte notizie purtroppo circolano stamani su diversi siti e quotidiani- pare che questo feroce governo voglia confermare quota 103 anche per il 2024 e quindi far slittare al 2025 la quota 41 per tutti- ecco fatto, mandate a puttane tutte le promesse elettorali, tutte le dichiarazioni sulla riforma, tutte le parole di Salvini, calderone e così via-ed ora voglio vedere come cavolo ne usciamo da questa tragedia- i sindacati faranno spallucce, mentre ora sarebbe il caso di almeno chiedere spiegazioni, chiedendo subito un incontro in cui portare cose fattibili, e qui di fattibile ormai c’è solo la possibilità di chiedere la quota 103, togliendo qualche paletto, perché non è possibile che chi ha 62 anni esce, mentre chi ne ha 65-65 deve rimanere perché non arriva ai 41- ed aggiungerei la proposta Tridico che toglierebbe dai guai parecchie migliaia di persone, che stringerebbero la cinghia per qualche anno, ma a 67 anni prenderebbero il dovuto, in piena libertà e piena coscienza delle proprie motivazioni e possibilità- ora più che mai se i sindacati fanno ancora scena muta, chiedo all’Utp ed al movimento di OD, di unirsi e portarci nelle strade, perché ormai non abbiamo più nulla da perdere e dobbiamo combattere questo branco di iene affamate e feroci che ci sta facendo a brandelli .

    1. Sergio,
      Che almeno facessero la quota 103 ma senza paletti,cioè la somma dell’età anagrafica più i contributi facesse 103, io ne farei 104 nel 2024, 62 + 42…
      Comunque è troppo presto, ne sentiremo di tutti i colori da qui a fine anno!

      1. caro Don 62; secondo me alla fine l’anno prossimo non avrai problemi ad andare in pensione salvo che si inventino un’ altra soluzione: 63 anni e 41 di contributi; loro sanno benissimo che c’è tanta gente che non arriva ai 41 anni e lo fanno apposta; non resta altro che sperare e vedere cosa accade; saluti a te e ai gestori del sito

      2. La vedo dura Don, togliere tutti i paletti sarebbe manna piovuta dal cielo, perché con la 103 pura legata solo alla somma di età e contributi sarebbe il massimo, dando la via di fuga a precoci con 41 anni ed ai più grandi dai 63 in su , ma senza I 41- il problema è quanto costa trasformare la 103, credo sua più alla portata la proposta Tridico che non dovrebbe superare i 500 milioni e farebbe al caso di tantissimi che non ce la fanno più.

    2. La proposta Tridico, tutti dicono che abbia poco costo, che sia sostenibile, vorrei almeno che qualche sindacalista o qualche politico mi spiegasse perché non viene presa in considerazione. Una bella chimera! Io, come penso tanti, prenderei al volo questa opportunità. Sarà per questo che non si farà mai, troppa gente che scappa?

      1. le motivazioni sono tante: intanto tridico è lì grazie ai 5 stelle e quello è un motivo , per chi è al governo, di dire di no; poi tieni conto che un sacco di gente scapperebbe e quindi dubito che bastino 500 milioni di euro; dovrebbero comunque, ai 67 anni, darti la parte retributiva e il loro scopo è fregartela con il discorso: vuoi uscire prima della legge fornero? tutto contributivo; almeno io la penso così; saluti a te e ai gestori del sito

      2. La penso come me te Marina, la paura che tanti scappano li frena e non se ne fa niente……. e noi a tirare la carretta per pagare la pensione ai 400 mila pensionati che la prendono da più di 40 anni- se questo è uno stato civile ditemelo voi …..se ci fossero i francesi qui , altro che i cortei che stanno facendo in Francia……. qui da noi metterebbero a ferro e fuoco le città…… e farebbero cosa buona e giusta!

    3. Il DECIMO rapporto del sistema previdenziale italiano è stato presentato alla Camera dei Deputati il 18/01/2023 ed ha presentato un quadro generale già noto in altre forme istituzionali anche prima del primo rapporto. Nella prassi governativa, a fronte dei diffusi feed back di sistema codificati in vari documenti istituzionali e non, non è cambiato mai nulla salvo agire impropriamente e cioè: penalizzare i benefattori e salvaguardare i malfattori. Speriamo pure che sta volta capiscano. Piano piano la realtà, unica gran maestra, si impone con il suo dualismo fondamentale: o capisci o soccombi.

    4. Quello che ci sarebbe da chiedersi è : ma chi sono gli informatori segreti dei giornalisti che lavorano a “Il Messaggero”?
      E’ possibile che una informazione così possa essere trasferita tramite una testata giornalistica senza che siano fatte conferenze stampa ?
      ……… io penso che sia al momento solo una ipotesi come una tra quelle possibili…….

  6. Ve li ricordate i tavoli con i sindacati del ministro Nunzia Catalfo con proroga di opzione donna e flessibilità in uscita ? poi quelli di Draghi flessibilità nel solco del contributivo ? ora siamo ai tavoli con la calderone che non si organizzano neppure tanto non si arriva a niente .
    I sindacati hanno sempre detto NO NO NO! Rigidi sui 62 anni e quota 41 SENZA PENALIZZAZIONI . Questa rigidità porta al muro contro muro e non si troverà mai un accordo ! Certo la proposta dei sindacati sarebbe bellissima ma se i soldi non ci sono che si può fare ? Landini ha chiesto ai tavoli se i soldi ci sono , la risposta è chiaramente no non sono e non saranno previsti in legge di bilancio E quindi ? Siamo a posto cosi STALLO TOTALE . E chi spera che nella legge di bilancio 2024 i soldi saltino fuori è un illuso. Ma questo si sa da anni e da anni si va avanti con questa storia dei tavoli per illudere la gente .

  7. Cortesemente, dite a quei “venditori di fumo” di Salvini, Durigon, Meloni, Berlusconi, & C. di lasciarci la Fornero, almeno, con quella legge, brutta per quanto possa essere, qualche certezza l’abbiamo, altrimenti questi signori sono capaci di fare più danni della grandine!
    Vedrete, il prossimo anno ci saranno le Elezioni europee ed i “venditori di fumo” continueranno a ripetere le stesse “ciarlatanerie” (anzi, sono capaci di migliorarsi, come nel film cettolaqualunque, ….. uscita a 40 anni di contribuzione e 60 anni di età, …..pensioni minime a 1.000,00, abolizione dell’imu e del bollo auto, ecc.. ecc.. ed ovviamente una parte di noi li voterà (io no di sicuro!) poichè nel frattempo avrà dimenticato tutto!
    Morale della favola, ogni popolo ha il governo che si merita!!!!
    Saluti ai gestori del sito.

    1. Tra l’altro le difficoltà finanziarie INPS derivano dal fatto che con lo strumento previdenza nei decenni si è pagato e paga molto di non previdenziale. Alcune cose erano scambismi elettorali vedi le baby pensioni, altre sono state uscite anticipate a vario titolo per cause a volte legittimamente a carico dello stato ma sempre impropriamente caricate sulll’INPS e oggi rinfacciate alla totalità dei lavoratori. E’ il massimo dell’ignoranza e dell’inadeguatezza politica (dal greco idiotes, mi si perdoni la controetimologia). L’unica risorsa in capo ai disoccupati, ai scarsamente contribuiti e chi più ne ha più ne metta, sono le risorse di chi legittimamente ha accumulato anche contributi e diritti ad una pensione dignitosa che certo non è quella che si ottiene con il tutto contributivo e gli attuali fattori di calcolo. E’ esemplare in questo senso constatare che i flussi migratori dei poveri del mondo sono verso i paesi benestanti e chi ha prodotto un onesto benessere non va continuamente penalizzato penalizzando cosi il relativo mercato indotto e anche le risorse pubbliche che da questo possono derivare anche a beneficio dei totalmente o parzialmente diseredati. Più poveri non servono a nessuno neanche alle imprese e agli imprenditori che nei contesti a povertà diffusa anche nella storia, vedevano e vedono solo esiguità imprenditoriale e concentrazione di capitali in pochissime mani. Più lavoro, lotta efficace all’elusione e all’evasione, perseguimento dell’illegalità sono gli unici strumenti virtuosi, ed alcuni anche rapidi se si vuole, che lo stato ha per invertire il suo diffuso trend debitorio. Le penalizzazioni, i tagli, la sottomissione al lobbismo diffuso, la devalorizzazione delle competenze, il non governo fatto di finanziamenti senza progetto e controllo sui ritorni ecc. sono la via certa per continuare su una via di impoverimento economico che sicuramente non è perseguibile all’infinito.

  8. Questa mattina sulla prima pagina del Messaggero: Pensioni, la riforma non decolla: verso la proroga di Quota 103.
    Si sostiene che la riforma verrà accantonata fino almeno al 2025, tutte le risorse saranno per il taglio delle tasse. Pietra tombale definitiva sulle nostre speranze, il Governo mostra completa indifferenza per le sorti dei futuri pensionati.

  9. Purtroppo sono già troppi anni che continuano a prendere in giro i lavoratori che sistematicamente credono che possa realmente esserci una riforma seria e strutturale che possa ” accontentare chi di anni di lavori ne ha fatti un bel po’”.
    In tutto ciò però dove sono i sindacati???

  10. Purtroppo sono già troppi anni che continuano a prendere in giro i lavoratori che sistematicamente credono che possa realmente esserci una riforma seria e strutturale che possa ” accontentare chi di anni di lavori ne ha fatti un bel po’”.
    In tutto ciò però dove sono i sindacati???
    Perché non si programmano scioperi e/o rivolte??????

    1. In questo momento di stallo penso che sia corretto ripartire dalle basi del sistema pensionistico. Innanzitutto distinzione fra
      assistenza (pensioni di invalidita’ e indennita’ di accompagnamento) e pensioni legate al versamento contributi. A fine anni 90 l’assistenza era a carico dello Stato. Infatti sui mandati di pagamento era scritto Ministero dell’ interno Prefettura di …. mentre ora la spesa e’ a carico dell’INPS. Ora chiedo a tutti se e’ vera l’anomalia di cui tanto si parla . Mi riferisco a quanto affermano alcuni in merito all’anomala situazione dello Stato che ai propri dipendenti versa contributi ” virtuali” che diventano reali solo al momento del pensionamento. In pratica le aziende private versano soldoni veri mentre il nostro Stato ( lo stesso che pur avendo la golden-share nell’ENI decide di spostare la sede legale in Olanda per pagare meno tasse! Lo STATO CHE FREGA SE STESSO! E’ il colmo!) versa soldoni veri solo quando si va in pensione e paga il TFR dopo 2 anni! Perche’? Perché? Proviamo a ripartire da queste considerazioni e forse si costruira’ la nuova fase per la riforma pensioni. I denari dei lavoratori devono essere utilizzati per le pensioni mentre lo Stato dovra’ provvedere in proprio con le proprie casse all’ assistenza. Che ne dite?

  11. Non lasciatevi ancora prendere per fondelli da questi buffoni che comunque non meritano il nostro voto . Comunque mi chiedo che ruolo stanno svolgendo i sindacati considerando che dovrebbero quantomeno tutelare i lavoratori indipendentemente dalle mansioni che si svolgono, in quanto superato i 63 anni anagrafici, siamo più o meno tutti acciaccati di salute . ci vorrebbero delle manifestazioni al quanto dure .

  12. Ma in campagna elettorale promettevano addirittura “opzione uomo” e molti ci hanno creduto ….e i nostri 35 anni di contributi che se lu sta godendo??????

  13. Gli ultrasessantenni non occupabili potrebbero essere sistemati con proposte di pensione decurtate che io accetterei. Senza aggravi per l’INPS. Dite che Durigon lo capisca? Ho provato a spiegarlo alla mia nipotina di due anni e ha fatto cenno di si con la testolina.

    1. Come detto in altro intervento, credo che Durigon e Salvini non parleranno più di pensioni per un pezzo, semplicemente per imbarazzo.
      Dovrebbero spiegare che differenza c’è tra la situazione economica di settembre, quando Durigon ancora prometteva Quota 41 SECCA SUBITO e la situazione economica attuale, visto che ora sembra che non sappiano più dove trovare le risorse, mentre in campagna elettorale avevano individuato dove trovarle, senza alcun problema o esitazione … dovrebbero andare nelle fabbriche e spiegare la differenza tra le due situazioni economiche e spiegarla anche a mass media e social…ma secondo ci sarà un silenzioso imbarazzo molto a lungo !

      1. È veramente allucinante la faccia tosta di Salvini e Durigon, oltre che l’imbarazzo come dice Dome, di questi due bugiardi- stando zitti dimostrano ancora di più quanto sono codardi, sapendo che le sorti di migliaia di noi sono appese ad un filo, che tra poco spezzeranno, facendoci cadere tra le braccia della Fornero per chissà quanto tempo ancora- e che dire di questa Calderone, che aveva avuto il coraggio di affermare che ci sarebbero stati incontri settimanali, ed ora stiamo a più di un mese dall’ultimo incontro e loro zitti e muti, senza pudore e con tanta boria- mille miliardi è il bilancio dello stato, come dice Marino, e non riescono a metterne 1 sul tavolo per la proposta Utp , o 500 milioni per la proposta Tridico e 80 milioni per riaddrizzare la OD- non è dato sapere per quanto tempo vorranno ancora prenderci in giro e cosa hanno in mente di fare, ma le prospettive sono terribili, perché siamo alla mercé di furbastri che se ne sbattono i coglioni dei nostri guai , speculandoci sopra come barbari assassini, che ormai hanno decretato che dobbiamo morire prima di agguantare la pensione- peste li colga , ridotti all’osso come siamo, ci danno il colpo di grazia prima o poi e sarà la fine- riversiamoci nelle piazze e magari ci guidi il dr . Marino che con la sua esperienza e saggezza, saprebbe certamente organizzare meglio una manifestazione, di questi codardi e volta bandiera di sindacalisti.

      2. Meglio che non entrino da nessuna parte….. non credo gli si possa garantire integrità… meglio che se ne vadano tutti nel deserto del Gobi a piantare cipolle

  14. Concordo con quanto rappresentato da Wal52.
    Le quote, dagli anni 90 in poi ci sono sempre state. Con i governi di centro sinistra – ricordate nel 1997, la “coppia” 57-35 di Prodi? Con il governo di centro destra , riforma Berlusconi-Maroni (60-35) ed anche con i successivi governi di Prodi-Damiano (quote 95,96, 97 fino a 98). Il successivo governo di centrodestra aggiunse poi le famose finestre. E, ovviamente, la riforma Prodi-Damiano del 2007 costò molti miliardi ma era una promessa dell’Ulivo. Per qualche anno, chi aveva 35-36 anni di contributi, poteva andare in pensione con meno di 60 anni di età. Non è stato, dunque, solo l’appannaggio di Salvini, Draghi, Meloni (quote 100, 102, 103) ma un'”abitudine” inveterata dello Stato Italiano. La riforma Fornero abolì, in gran parte ma non del tutto, il sistema delle quote e delle finestre, mantenendola, tuttavia, anche nella pensione di vecchiaia. Se non si hanno 20 anni di contribuzioni, salvo minime deroghe o aumento dell’età pensionabile, non si è collocate/i a riposo neanche se si ha l’età di 67 anni. Per quanto può ben apparire detestabile, la ratio del sistema delle quote risiede nel bilanciamento tra età e contribuzione versata. Oggigiorno, tutti i massimi controllori economico-finanziari internazionali, a cominciare dalla U.E., prediligono nettamente l’età rispetto ai contributi come requisito pensionistico per limitare la spesa pensionistica stessa. Più si va in pensione tardi meno assegni si percepiranno e meno si sarà a carico dello Stato.
    Purtroppo non riesco ad essere ottimista. Anche dovendo restare nel sistema delle quote, tipo ambo secco, come avviene attualmente, mi sembra che la linea di tendenza vada verso un progressivo peggioramento dalla quota 100 alla quota 103 che ha diverse limitazioni, la peggiore delle quali è il famoso “tetto”.

  15. Io sono piuttosto perplesso alcune volte quando leggo alcuni commenti. Ma mi chiedo: per le pensioni dobbiamo affidarci a Durigon e Salvini? Tra l’altro quest’ultimo un paio di anni fa aveva attuato Quota 100, risultata sperimentale e abolita. Ma vi chiedo, inoltre, ma a parte Salvini e Durigon l’opposizione non dice nulla????? La Schlein, Giuseppe Conte, Fratoianni…..nessuno dice niente? Le pensioni devono essere un problema di campo largo e non ristrette all’interesse di un numero limitato di esponenti politici della maggioranza?. Seconda considerazione: è ovvio che il futuro di Quota41sarebbe tutto contributivo perchè già ora chi è andato in pensione era col misto, a parte i vecchi pensionamenti. Quindi in futuro, per i prossimi pensionati, è ovvio che diventerà predominante il peso degli anni di calcolo “contributivo”. E quindi alla fine la pensione per i prossimi pensionati di Quota41 sarà contributiva. Come lo sarà chi andrà in pensione con la Fornero!

  16. Gent.mo dr. Marino, una domanda che nessun giornalista finora ha potuto fare a Durigon, che a mio avviso non si fara’ intervistare per molto tempo neanche dalla gent.ma Erica della redazione (per imbarazzo, secondo me) è la seguente, ed è una domanda molto semplice:
    Gent.mo on. Durigon, visto che fino a settembre prometteva QUOTA 41 SECCA e SUBITO, e ora dice che non si è potuta fare per problemi economici e di risorse, potrebbe spiegarci qual è la differenza tra la situazione economica di settembre e quella attuale ? (tra l’altro ora l’energia costa meno)
    Credo che ne Durigon nè Salvini accetteranno mai questa domanda dalla redazione di questo ottimo sito…Lei che ne pensa, dr. Marino ?

    1. Penso che i politici fanno i politici, promettono sapendo che non possono mantenere. Del resto se non promettessero chi li voterebbe?
      Un caro saluto

      1. Penso che qualche politico dotato di onestà intellettuale esista ancora, certo non sono quelli che fanno false promesse elettorali

  17. Sono sempre io Saverio, il mondo è di chi se lo vuole gestire, noi non potremo mai fare niente, siamo tutti controllati , da chi detiene i miliardi, decidono tutto loro come si deve muovere l’economia, quella inventata dall’uomo, perché , quelle che detta la natura loro non possono fare niente si attaccano al cazzo, possiamo solo sperare che la natura per loro potenti di moneta facci qualcosa, perché seno , il mondo si accappottera.

  18. Se non eliminiamo tutti questi incapaci cialtroni senza una degna esperienza di vita , dove anche loro anno dato il culo nei lavori, dove con la loro esperienza di vita vissuta con il lavoro per ottenere una qualsiasi cosa capiscono la vita come si vive, o com’è, ripeto tutti questi personaggi che si sistemano nei palazzi del governo, e ti giuro, che sono tanti quelli di oggi, più gli usciti per vecchiaia ma legati co leggi fatte da loro stesso per continuare a percepire redditi alti, soldi che spennano al nostro stato del popolo italiano, se non li eliminiamo questi ci porteranno ormai a tomba sicura. Purtroppo Chi ci governa, deve fare i conti con personaggi superiore a loro, che non capiscono o fanno sicuramente finta di non saperlo, il disagio del popolo,aevoglia noi a ribellarci, tanto è già battaglia persa, non se ne fregano niente, sono sordi , è ciechi, diamoci solo da fare pensando a noi, il resto è tutta illusione per farci azzittire, così loro incontrollati dal vero vigilare del popolo, non saranno mai controllati, così anno modo di farsi i cazzacci loro, è noi ci freghiamo, e loro ci fregano.conclusione, il popolo è fesso, ogni 5anni del loro mandato , da sempre a oggi, siamo tutti stati illusi da cose che non ci anno mai fatto , a favore dei lavoratori, a favore delle pensioni, e di altro che il popolo vuole che venga fatto .

  19. Quelli,(Meloni, Salvini)
    con tutto il Karaoke che hanno da fare,
    figuriamoci se pensano alla riforma delle pensioni.
    Che tristezza!!

  20. Ma mi scusi Marino.
    Ma hanno per caso inventato solo ieri l’altro le quote?
    Sbaglio se dico che le quote erano presenti ben prima della riforma Fornero?
    Sbaglio se dico che per ritirarsi nel 2011 dovevi avere maturato 40 anni di contributi o appartenere a qualche quota con 35 anni di contributi e una età minima?
    Se sbaglio mi scuso; ma se fosse come ricordo o leggevo ai tempi, la inviterei almeno ad evitare di dire che il governo ora aveva illuso l’”opposizione” su Opzione Donna … di illuse, semmai, erano state solo queste ultime.

    1. Caro Wal52,
      forse non hai avuto tempo di seguire tutta la discussione sulle pensioni e i vari proclami del Governo appena insediatosi sul fatto che:
      1) Nell’anno 2022 sarebbero stati rinnovati gli istituti in scadenza (Opzione Donna e Ape Sociale)
      2) C’è la necessità di una riforma organica e strutturale.
      Mi sembra che, al momento, nulla di quanto promesso sia stato effettivamente fatto.
      Un caro saluto

      1. Caro Marino.
        Vorrei dirti che le ho seguite le discussioni, (da pensionato col cervello forse un poco indurito, e smemorato) ma comunque coinvolto nell’attesa di pensionamento della moglie espulsa e messa in carico allo Stato in attesa di pensione.
        Siamo tutti o quasi “usa e getta” per capirci!
        Ciò detto, poiché non ho dato il mio voto all’opposizione, quello che ti puntualizzo e che trovo strano affermare che chi governa ha fatto promesse all’OPPOSIZIONE, (ma quando mai) che vanno d’accordo come il cane e il gatto dentro e fuori il parlamento!
        Certo è che l’attuale opposizione non ha fatto promesse elettorali, per loro andava più che bene lo statu quo pensionistico Fornero.
        Per concludere ti richiedo: ricordo male se affermo che almeno nel 2010 o 2011 esistevano le quote 96 o 98 con 35 anni di contributi?
        E se cosi fosse, perché poi ci si lamenta solo del 2019 o del 2022; delle quote da 100 a 103 … e non delle precedenti ancor più favorevoli … che strano!
        Ovviamente ti ringrazio per la gentilezza che hai nel rispondermi.

        1. wal. la quota 98 non mi pare sia mai esistita (salvo che una persona raggiunga la quota 35 a 63 anni); ricordo la 92 con i 35-57; e mi pare che si sia arrivati a quota 95 con i 35 e 60; mi viene in mente il segretario di una scuola che andò in pensione nel 2010 a 59 anni e mi pare avesse 37-38 anni di contributi; perchè poi ci si lamenta di quota 100- 102-103? la spiegazione è presto detta: si vede che qualcuno nel 2010 alla pensione non ci pensava; comincia a pensarci quando è vicino ;

        2. Credo di non sbagliarmi ma nel 2011 prima della Fornero si andava in pensione di vecchiaia 65 gli uomini e 60 le donne,la pensione di anzianità i lavoratori dipendenti con 60 d’età e 35/36 di contributi e comunque tutti potevano andare con 40 anni di contributi a prescindere dall’età,credo ci sia una bella differenza dalla situazione attuale, dimenticavo oltre a chi aveva il misto e chi il retributivo non c’erano paletti e penalizzazioni varie.Saluti

          1. certo Francesco; c’era quel bel numero magico che era il 40, naturalmente c’era anche il 35; poi la legge sacconi brunetta che spostò la finestra all’anno successivo e poi arrivò la legge fornero; le donne a 60 anni gli uomini a 65 anni; altri tempi purtroppo, speriamo in bene; saluti a te, a wal 52 e ai gestori del sito

        3. Caro Wal52, non possiamo fare un battibecco tra noi due, evidentemente siamo su posizioni diverse entrambi rispettabili.
          Bisogna guardare avanti eliminando le quote ma avendo una proposta strutturare. Firma la petizione del gruppo UTP, l’unica a mio parere degna di essere presa in considerazione
          Un saluto

    2. Si, sbaglia caro Wal52, o almeno non capisco cosa intende per “quote” così come le conosciamo oggi. Per ritirarsi nel 2011 con la legge Sacconi-Brunetta occorrevano 40 anni di contributi e non esisteva il paletto dell’età minima. Chi raggiungeva tale requisito doveva attendere una finestra di 1 anno e poi si pensionava a qualsiasi età. In precedenza effettivamente le possibilità erano ancora più vantaggiose. Possiamo comunque affermare che la legge Fornero è stata uno spartiacque tra il prima e il dopo. Il fatto però è che quelle antecedenti erano vere e proprie leggi sulle pensioni valide per tutti i lavoratori così come la legge Fornero. Noi oggi conosciamo le quote come un ambo centrato età-contributi, ma le quote non sono “la legge “, sono solo una norma/opzione, inserita nell’unica legge vigente che è la Fornero. Infatti questa è valida per tutti mentre le opzioni sono solo per alcuni. Cordiali saluti.

      1. Caro Franco Giuseppe, vai dietro a delle sottigliezze; prima della fornero e prima ancora della legge Sacconi Brunetta si poteva andare in pensione con i 40 anni indipendentemente dall’età e c’era il discorso dei 35 anni e lì inserivano il minimo d’età che a partire dai 57 anni arrivò ai 60 anni di anno in anno ; ricordo un collega che andò in pensione a 58 anni, ricordo le donne a 60 anni e gli uomini a 65 anni; poi arrivò la legge sacconi brunetta e poi all’improvviso arrivò la legge fornero; i nostri onorevoli dissero che abbiamo salvato l’italia; no, salvarono la loro pensione anche perchè erano a metà legislatura; dimmi tu cosa cambia se era una legge o opzioni inserite in una legge? con la fornero dal 2011 al 2018 non c’erano alternative: quella era la minestra; era talmente dura e iniqua che furono fatte salvaguardie (almeno 9 se non ricordo male); poi sono state inserite alternative alla legge fornero; quota 100, 102, 103 e adesso vedremo; saluti a te e ai gestori del sito

    3. Si siamo delle illuse da una campagna elettorale che da parte di tutti i partiti dell esecutivo si prometteva il ripristino di opzione donna e da alcuni si prometteva addirittura la strutturazione…scritto nero su bianco sui programmi elettorali…una volta seduti in poltrona e votati x questa promessa da parte di molte…opzione donna è stata addirittura eliminata…per cui…noi saremo delle illuse…ma i lor signori sono degli EMERITI BIGIARDI…e spero che ne paghino le conseguenze a tempo debito.

  21. 38 anni di contribuzione e quasi 62 anni … purtroppo non so quando potrò andare in pensione…x ora a 67 anni..

    1. caro Silvano, le alternative non sono tante: se hai una pensione integrativa è diverso ma per la RITA ci vogliono i 62 anni e aver terminato il lavoro e mangi con quello che hai accumulato; altrimenti fornero; oppure tutto contributivo e in quel caso ti fregherebbero quasi 10 anni di retributivo; magari ci fossero solo piccole penalizzazioni e non così; non resta che aspettare e vedere e tenere duro; saluti a te e ai gestori del sito

    2. Si parla tanto di RITA, ma io me la sono riscattata da disoccupato per mangiare.
      In più ho INPS + altra Cassa obbligatoria, cosa che nessuno considera.
      Nonostante un totale di oltre 36 anni di contribuzione con figurativi, a quasi 65 sono fottuto.
      Nessuno pensa ai disoccupati anziani.
      Durigon lo capisce o no che introdurre flessibilità con decurtazioni sistemerebbe tutto? L’ho spiegato alla mia nipotina di due anni e mi ha fatto si con la testolina Lei pesa 2 kg. e Durigon un quintale. Probabilmente la massa cerebrale pesa poco.

      1. caro brillo, la soddisfazione è la nipotina che hai; poi quella delle casse obbligatorie non la conosco per cui non mi pronuncio; tieni duro perchè ai 67 anni manca poco; vedrai che qualcosa faranno; saluti a te e ai gestori del sito

  22. Era ormai nell’aria, questo governo come tutti i precedenti governi, non intende fare nessuna riforma o almeno in tempi brevi. Abbiamo la Fornero e dobbiamo tenercela a questo punto per fortuna perché sarebbero capaci di peggiorare pure quella. Quindi cari amici lavoratori abbiamo una certezza, quelli come me dovranno lavorare sino a 67 anni o forse di più se aumenterà l’aspettativa di vita e chi invece è fortunato di poter andare con la pensione anticipata lavorerà 42 e 10 mesi o più.
    Mettiamoci il cuore in pace che sia un governo di destra o di sinistra sempre il quel posto lo prendono i lavoratori.

  23. L editoriale descrive correttamente quanto sta accadendo. Purtroppo I signori politici sono capaci di questo e ben altro….mi chiedo il sig. Salvini se prova un po di vergogna rispetto a quello che ha detto sul tema nel corso degli anni.

    1. 15.000 euro al mese, l’hobby del TikTok e una karaokata con Meloni e il Berlusca e la vergogna passa veloce, sempre che conosca questo sentimento. Lei comunque pretende troppo da Salvini.

  24. La premier Meloni aveva proposto la sua riforma pensioni: Opzione Tutti. I sindacati l’hanno stoppata indignati. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

  25. Io continuo a sostenere, e l’ho già dimostrato più volte, che si può fare una buona riforma previdenziale, accontentando tutti, e che costa poco. Purtroppo siamo noi e i sindacati che mettiamo dei paletti. Qui, anche sul forum, continuo a leggere che, pensioni anticipate decurtate, sarebbero inaccettabili. Se invece cominciamo a ragionare che:
    1) ci sono un sacco di poveri e persone con cantiere discontinue;
    2) tanti ultrasessantenni “non occupabili” che vivono nella miseria;
    3) dovremmo passare ad un sistema facoltativo, dove ognuno può decidere in base alle sue necessità.
    Se per esempio:
    4) io desidero andare in pensione a 65 e non a 67 anni;
    5) sono disoccupato, con carriera discontinua e con varie gestioni obbligatorie ( cosa che nessuno considera);
    6) mi viene offerta una pensione decurtata che non comporta aggravi di costo per l’INPS.
    POSSO DECIDERE IO SE ANDARE IN PENSIONE O MENO?
    Se qualcuno smette di dire no, a questioni che non comportano aggravi per la collettività, gli sarò eternamente grato.

    1. Hai ragione Giovanni, i disoccupati over 60 devono poter andare in pensione senza se e senza ma con quanto hanno versato, é ovvio che è meglio piuttosto che nulla.
      La paura è che questi trovino soluzioni anche peggiori di quelle che ci sono adesso.

    2. Giovanni, concordo totalmente.
      La flessibilità con penalizzazione sarebbe una soluzione ragionevole per permettere al lavoratore/disoccupato di accedere alla pensione.
      Sorprende come i politici non si rendano conto che una riforma basata su questo principio darebbe una risposta definita alle istanze sul tema pensionistico.
      Avere la facoltà di decidere se andare in pensione a 62 anni anzichè 67, perdendo il 15% (ipotizzando una penalizzazione alta pari al 3%/annuo) azzererebbe tutte le polemiche in essere ed in divenire.

      Anche coloro che chiedono quota 41 invece dei 42 anni e 10 mesi potrebbe anticipare di 2 anni (perdendo il 6%) e risolvere il problema ovviamente purchè con 62 anni di età.
      Gli unici che non avrebbero benefici da una flessibiltà in uscita sarebbero coloro che hanno iniziato a lavorare tra i 15 e i 21 anni, poichè dovrebbero accumulare 42 anni e 10 mesi per avere la pensione anticipata.

  26. Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l’uva e vi costruì una torre; l’affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Al tempo della raccolta mandò a quei vignaiuoli un servo per ricevere da loro la sua parte dei frutti della vigna. Ma essi lo presero, lo picchiarono e lo rimandarono a mani vuote. Egli mandò loro un altro servo; e anche questo insultarono e ferirono alla testa. Egli ne mandò un altro, e quelli lo uccisero; poi molti altri che picchiarono o uccisero. Aveva ancora un unico figlio diletto e quello glielo mandò per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio”. Ma quei vignaiuoli dissero tra di loro: “Costui è l’erede; venite, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Così lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaiuoli e darà la vigna ad altri. Chissà se si capisce, se si ha voglia e si riesce a interpretare quello che ho riportato … riassumo … se non fermeremo noi la deriva che ha preso questa situazione non aspettiamoci che lo facciano i “VIGNAIUOLI” … grazie a tutti

  27. Il quadro fatto da Marino ci fa capire di fronte a quali infami ci troviamo, che stanno facendo riforme varie, ma a questa delle pensioni non vogliono metterci mano, nonostante i soldi ci sono- Marino l’ha scritto che a fronte di un bilancio di 1000 miliardi, la flessibilità in uscita se pur con piccole penalizzazioni e la OD , sono poca cosa per le borse statali- tirano fuori miliardi per tutto, ma per noi nemmeno le briciole- mi sa tanto di provocazione questo atteggiamento ostile e menefreghista, con l’indifferenza dei sindacati e dell’opposizione- evidentemente aspettano che si scende in strada per saggiare la nostra forza , ma dato che non si organizza mai niente di serio, questi se la sguazzano tranquillamente, senza minimamente curarsi dei nostri problemi- è assolutamente improcrastinabile l’invasione delle piazze , altrimenti non si muove una foglia e questi continuano a spadroneggiare, spandendo denari a destra e manca e non lasciando nemmeno le mollichine per riformare il sistema pensionistico.

  28. L’Italia è una nazione che presenta un deficit/pil tra i più alti al mondo e non riesce a recuperare l’evasione fiscale se non in percentuali molto basse. Aggiungo pure che l’inverno demografico non certo aiuta e riequilibrare i conti se non attraverso una minor spesa. L’unico modo per attuarla è andare su ciò che contabilmente è certo; quindi, le pensioni, visto che il governo non può certo avere la certezza del recupero fiscale e del valore dello spread ( leggi interessi per finanziare il debito ). Quota 103 è già un compromesso per flessibilità in uscita tra età anagrafica e contributi , accontenta politici e sindacati. Opzione Donna non vedrà più le stesse norme ante 2023 se non per qualche agevolazione ( indice familiare ). E poi, sinceramente non ho mai visto dalla riforma Fornero in poi “orde” di persone protestare in piazza : Giovani e anziani insieme per protestare? Illusione pura. Le varie iniziative sul web? già morte e sepolte. In Francia ( coi conti a posto ) sono tre mesi che si scende in piazza….. eppure?… così è se vi pare…

    1. Caro Eugenio, nella nostra nazione le leggi sono studiate sempre a favore dei furbi ladri , cioè,
      Tu parli di evasione fiscale, che lo stato non riesce a recuperare le evasioni fiscali, e chi sa quant’altro non riesce a recuperare, il problema è anche, che da noi qui in Italia
      Loro i politici , si sono fatte tutte le regole fiscali in fa ore di guadagni, dove tutto è in regola, così loro e quanti come loro , e ti giuro che sono in tanti, anche se guadagnano milioni e milioni di euro l’anno , o mensili , insomma come sia sia niente è furi regola, la finanza, che poi è un corpo di polizia , che deve proteggere loro , in quanto sono stipendiati dal governo stesso,non li fanno maaai niente, perché risulta tutto a norma di legge, invece , chi guadagna stipendi da fame , o ha un reddito da povero a lui, viene sempre ostacolato da controlli, da limiti, da isee da presentare, da somme da non superare, da lavori a nero che non può fare, seno sono contro lo sviluppo, insomma tutte leggi a sfavore di chi fa parte del popolo.

  29. Sono troppo impegnati a fare nomine di favore per garantirsi un futuro per coprirsi il sedere questi politici inetti e per quanto riguarda i Sindacati hanno secondo me due sole opzioni ( ma di sicuro non hanno le palle per farlo), andare a lezione dai loro colleghi Francesi per imparare come si deve usare un Sindacato e soprattutto capire a cosa e a chi serve, oppure dimettersi e fare altro nella vita visto che a fare questo tipo di lavoro proprio non ne sono capaci. Un grazie ai gestori del sito

  30. Assolutamente d’accordo con l editoriale, aggiungo che a mio parere quello che manca, non sono i soldi, ma per oscure ragioni, è la VOLONTA POLITICA. Infatti giacciono nei cassetti dellla commissione parlamentare lavoro diverse proposte (Rizzetto, Serrachiani piu le varie Tridico etc) che basterebbe venissero messe in discussione ed mandate in aula e i giochi sarebbero fatti, a prescindere da quello possano proporre i sindacati che valgono come il due di briscola. Saluti a tutti

    1. Oltre a quelle ti ricordo che nei cassetti c’è anche la proposta UTP probabilmente la migliore.
      Un saluto.

  31. Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l’uva e vi costruì una torre; l’affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Al tempo della raccolta mandò a quei vignaiuoli un servo per ricevere da loro la sua parte dei frutti della vigna. Ma essi lo presero, lo picchiarono e lo rimandarono a mani vuote. Egli mandò loro un altro servo; e anche questo insultarono e ferirono alla testa. Egli ne mandò un altro, e quelli lo uccisero; poi molti altri che picchiarono o uccisero. Aveva ancora un unico figlio diletto e quello glielo mandò per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio”. Ma quei vignaiuoli dissero tra di loro: “Costui è l’erede; venite, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Così lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaiuoli e darà la vigna ad altri.
    Chissà se si capisce, se si ha voglia e si riesce a interpretare quello che ho riportato … riassumo … se non fermeremo noi la deriva che ha preso questa situazione non aspettiamoci che lo facciano i “VIGNAIUOLI” … https://chng.it/zg6tNrWtN8 … grazie a tutti

  32. ogni mattina mi sveglio e digito: novità riforma pensioni! Questi giocano sulla vita delle persone, poi si lamentano se la gente non va più a votare, ormai abbiamo capito che sia destra che sinistra fanno solo promesse matematicamente smentite una volta al governo , e non si dica che hanno un quinquennio per realizzare le riformo o che non ci sono soldi, FUFFE!! lo sapevano già

    1. Non solo la mattina Arianna, ma tante volte nell’arco della giornata- la speranza non muore mai , ma questi maledetti hanno chiuso i rubinetti solo per noi, mentre per le altre riforme li aprono eccome- questa coppia Meloni Calderone è quanto di peggio ci poteva capitare, con questa opposizione poi che veramente è una vergogna.

  33. È esattamente così!
    Ormai ci si aspetta solo il peggio, per cui francamente è meglio che lascino le cose come stanno senza fare ulteriori danni.
    Con molta amarezza!

  34. Questi scherzano con le vite delle persone, promettono di dare risposte entro poche ore e poi il silenzio per mesi.

    1. È così Matteo, ma stanno scherzando col fuoco però, perché prima o poi a furia di prenderci in giro, la pazienza terminerà, lasciando spazio all’azione ed al sopravvento- ed allora si che si scenderà nelle strade, con coraggio e determinazione, perché d’altra parte se i francesi si sono piazzati nelle vie e nelle piazze per evitare i 64, qua già siamo a 67 da anni e non si vede una mazza delle loro promesse da marinai, restando schiavi della Fornero in uno stallo raccapricciante, che non è più sopportabile- ma dove vogliono arrivare questi politici e sindacati, non è dato sapere, quindi non aspettiamo più promesse, tavoli e puttanate varie di questi strozzini delle nostre vite, che ci stanno tenendo appesi ai fili come marionette – spazziamo via questi pupari e riprendiamoci la nostra dignità di uomini, di donne, di lavoratori.

  35. pienamente d’accordo; per chi ci governa esiste solo la legge fornero; credo da adesso fino al 2026 provvedimenti per far andare in pensione, salvo legge fornero, pochissime persone ogni anno; spero di sbagliarmi; saluti al dott. marino e ai gestori del sito

  36. “Quota bara”, loro puntano solo a questo.
    Farci schiattare tutti, per non pagarci la pensione (i soldi per le armi a Zelensky, quelli però ci sono). SINDACATI INESISTENTI 😡😡😡

    1. Non ricordo da quanti anni cerco di capire se è più bugiarda la destra o la sinistra, comune sia, resta comunque “acqua santa persa” come disse un prete al funerale di un noto delinquente della a’ndrangheta !!! Quello che non mi spiego è la paralisi totale delle organizzazioni sindacali che oltre a ripetere da decenni le solite innocue e finte minacce non si degnano nemmeno di fare pressing a questo governo che lavora solo in difesa dei poteri forti !!!! Miei cari cgil-cisl e uil vi consiglierei qualche ora di ripetizione dai vostri colleghi francesi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su