Pensioni 2023, Cazzola su Quota 103 e proroga opzione donna: entrambe più penalizzanti

In questi giorni la tematica previdenziale sta facendo discutere moltissimo, nella prossima legge di bilancio si andrà verso il rinnovo di ape sociale e opzione donna, ma per quanto riguarda la seconda misura i requisiti risultano cambiati e legati al numero dei figli. Questa modifica imprevista ha lasciato di stucco le donne ed in primis la fondatrice del Comitato Opzione donna Social, Orietta Armiliato, che ci ha subito rilasciato nella giornata di ieri un’intervista esprimendo tutto il suo malumore.

Oggi i requisiti per accedervi risulterebbero ancor più limitanti si apprende, infatti, da una nota ufficiale pubblicata sul sito del MEF che opzione donna sarà riservata SOLO a particolari categorie: ‘Caregiver, lavori usuranti, disabili”. Per Orietta Armiliato è davvero la ‘ciliegina sulla torta’ per dichiarare disastrosa la nuova misura messa a punto dal Governo, un’opzione donna divenuta opzione mamma e solo per alcune categorie di lavoratrici.

Per quanto riguarda Quota 103 la reazione dei precoci è pressoché identica, delusione, amarezza e la presa di coscienza che nuovamente gli anni di contributi, tanti per giunta rispetto a quelli richiesti per uscire con quota 100 e 102, sono paradossalmente legati all’età. Insomma una riforma pensioni che risulta, dicono all’unanimità uomini e donne, nettamente peggiorativa rispetto alla precedente. Oggi abbiamo il piacere di ospitare sul sito il Professor Giuliano Cazzola che su entrambe le misure ha fatto notare come vi siano numerosi errori che rendono le medesime vane poste in questi termini se lo scopo era la flessibilità. Le sue preziose considerazioni

Pensioni anticipate 2023, L’intervista esclusiva a Cazzola sulla proroga opzione donna.

Pensionipertutti: Il Governo Meloni si appresta ad approvare la proroga dell’opzione donna, ma all’ultimo minuto sono cambiati e di parecchio i requisiti che permetterebbero l’accesso alla misura, l’anticipo sarà ancorato al numero di figli. Le donne sono parecchio allibite visto che la misura di per sé essendo ricalcolata col contributo è già di per sé un anticipo ‘salato’ che pesa sulle tasche delle lavoratrici. Un paletto di questo tipo a loro dire è anche discriminante nei confronti di quante non hanno potuto o per varie ragioni non hanno voluto avere figli. Cosa ne pensa al riguardo?

Giuliano Cazzola : Sta effettivamente suscitando una discussione il ‘’colpo di scena’’  contenuto nelle misure introdotte dal governo nel ddl di bilancio. Mi riferisco alle novità introdotte per l’esercizio di opzione donna, dove  l’età anagrafica richiesta è collegata  all’aver avuto figli  e al loro numero. In via di principio io non sono contrario a riconoscere anche in materia di pensioni  il valore della maternità.  Quando ero deputato presentai un  pdl  (AC 1299 del 2008) il cui era previsto, appunto,  il  riconoscimento di agevolazioni alle lavoratrici madri, anche stabilendo che i periodi di astensione dal lavoro per maternità e puerperio valessero  il doppio fino a un massimo di anni due.  Lo scopo di questa norma prendeva spunto  da una considerazione che di solito non viene fatta. Le lavoratrici hanno la necessità di una tutela specifica quando si verifica l’evento maternità, mentre  è invalsa la pratica di una sorta di sconto finale sull’età della pensione. Una soluzione fintamente ‘’buonista’’ perché  costringe nei fatti una lavoratrice ad una vita attiva condizionata dalla maternità (magari con uscite e rientri nel mercato del lavoro dopo anni e con la rinuncia ad una carriera professionale. Poi l’anticipo del pensionamento  viene utilizzato per l’assistenza ai genitori anziani. 

In ogni caso sono frequenti i bonus a favore delle lavoratrici madri. Anni or sono il governo Merkel di grande coalizione introdusse una forma di pensionamento di vecchiaia anticipato, senza penalizzazioni economiche, purchè il soggetto interessato fosse in grado di far valere 63 anni di età e 45 anni di anzianità contributiva (è bene prenderne nota!). Un ulteriore beneficio per accedere al  pensionamento anticipato veniva applicato alle lavoratrici in rapporto ai figli avuti prima del 1992. Anche nella piattaforma che i sindacati portano a spasso da anni presso i vari governi (anche quest’ultimo non se li è filati per nulla, nonostante l’apertura di credito di Maurizio Landini) sono previsti benefici per le lavoratrici madri.

Pensionipertutti: Ma infatti da quel che abbiamo compreso confrontandoci con le lavoratrici il bonus sul numero di figli in qualsiasi altra misura di anticipo pensionistico sarebbe anche ben vista, ed anche i sindacati si sono sempre battuti per riconoscere questo sconto alle lavoratrici madri, ma annunciare la proroga di una misura come ‘opzione donna’ che era già in vigore modificando sostanzialmente la misura stessa, per le donne non è tollerabile.

Giuliano Cazzola:E’ infatti Trovo però singolare esattamente come lei che il beneficio/maternità sia inserito in un istituto come opzione donna che viene rinnovato di anno in anno anche se ha perduto la sua funzione iniziale: consentire una via d’uscita penalizzata (sempre meno) dal ricalcolo contributivo  per le lavoratrici. In sostanza, opzione donna viene postata a 60 anni + 35 di contributi, poi ci sono anticipazioni a 59 e a 58 anni in rapporto al numero dei figli (rispettivamente uno o due). Ma che senso ha riconoscere un beneficio alle sole lavoratrici madri che scelgono di anticipare la pensione?

Pensionipertutti: Esatto, Che senso ha si chiedono a gran voce le lavoratrici affrante sul nostro sito?

Giuliano Cazzola: “Si arriva a questa constatazione, infatti, se si guarda l’erba dalle parti delle radici. Se si vuole tenere conto della funzione della riproduzione sociale di cui è protagonista la donna, sarebbe più corretto inserire i benefici nell’ambito dei percorsi ordinari al pensionamento, si tratti della pensione di vecchiaia o anticipata/anzianità. A me pare di intravedere un ragionamento contorto nella soluzione indicata nel ddl di bilancio.

L’ordinamento pensionistico consente alla lavoratrice – purchè in possesso di un requisito contributivo importante di almeno 35 anni – di anticipare la quiescenza accettando il ricalcolo contributivo ovvero una pensione in teoria ridotta (sempre meno rispetto al momento in cui opzione donna venne istituita perché oggi tutti hanno un periodo dal 2012 ad oggi che è già calcolato col contributivo). Poi riconosce un decalage sull’età in rapporto al numero dei figli, senza rendersi conto che – essendo il calcolo interamente contributivo – un’uscita anticipata dal lavoro comporta anche l’applicazione di un coefficiente di trasformazione più basso e quindi di una pensione di importo inferiore. Ovvero è la donna che si paga l’anticipo.

Pensioni anticipate, Cazzola su Quota 103: più penalizzante di quota 100 e quota 102

Pensionipertutti: Invece come veda la Quota 103, 41 +62, per superare la Riforma Fornero ed evitare il famoso ‘scalone’?

Giuliano Cazzola:Con Quota 103 il Governo creerà un altro “scalone”, forse non se ne è reso ancora conto, da quanto si è capito non basterà arrivare a Quota 103 sommando addendi dotati di una certa flessibilità: per esempio, 63 + 40 oppure 64 + 39 o 61 + 42.  Sono nuovamente, parrebbe, requisiti rigidi sia quello anagrafico di 62 anni che quello contributivo di 41 anni, esattamente come era avvenuto per Quota 100 e Quota 102. Se i due requisiti non concorrevano a raggiungere la quota insieme e nello stesso arco di tempo, una sorta di ‘ambo secco’ per intenderci, il che è avvenuto un numero limitato di volte, gli anni che mancavano a maturare uno dei requisiti determinavano di conseguenza anche  un innalzamento dell’altro. Con un esempio per chiarire meglio: se con Quota 102, un soggetto nell’anno in corso si trovava ad avere 64 anni di età ma 36 di contributi, avrebbe potuto raggiungere i 38 anni canonici a 66 anni, guadagnando di fatto un anno rispetto ai 67 richiesti dal requisito di vecchiaia.

 Il fanatismo per Quota 41 e il vizio ricorrente di abbassare l’età pensionabile hanno portato questa volta il Governo, proprio per cercare di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, ad abbassare l’età minima a 62 anni e ad alzare il requisito minimo a 41 anni, mentre nelle misura che andrà in scadenza al 31/12 passando da Quota 100 a 102 si era agito sul parametro anagrafico. Ma va da sé che anche questa volta i due parametri sono correlati tra loro, dunque per raggiungere un’anzianità di servizio più elevata, in automatico serviranno anche più anni d’età“.

Pensionipertutti: Dunque continuare su questo genere di Quote ‘giocando’ su età e contributi per cercare di non pesare troppo sul bilancio, in realtà in termini di flessibilità è ‘un cane che si morde la coda’ ?

Giuliano Cazzola: Esatto non cambia nulla se non il nome, ma è  ‘un cane che si morde la coda’ solo se saranno introdotti correttivi, peraltro molto onerosi, tali da rendere flessibili non la somma ma gli addendi, ci troveremo di fronte anche con questo Governo ad altri scaloni che saranno determinati dall’inversione tra i criteri della età e dell’anzianità, ma che per i lavoratori non porteranno ad alcun beneficio concreto.

Torniamo al nostro esempio un soggetto che nel 2022 abbia maturato 62 anni e 38 di contributi, se fosse confermata quota 102 dovrebbe lavorare altri 2 anni per arrivare a 64 anni con 40 anni di anzianità contributiva. Quindi il Signor Rossi per intenderci nel 2023 avrà raggiunto 63 anni e 39 di contributi.  Se la quota 103 andasse in porto come pare, il Signor Rossi, paradossalmente per arrivare a 41 dovrebbe lavorare altri due anni, raggiungendo 65 anni di età.

Insomma non solo il Signor Rossi l’anno prossimo non andrà in pensione, ma paradossalmente vedrà l’agognata pensione allontanarsi ancora e soprattutto ci andrà quando i 62 anni li avrà superati da parecchio.

Pensionipertutti: Quindi, per concludere, potremmo dire senza girarci molto intorno che entrambe le misure verso cui ha optato il Governo Meloni per soddisfare la richiesta di flessibilità in uscita in realtà, se poste in questi termini, sono entrambe peggiorative rispetto alle precedenti?

Giuliano Cazzola:Direi proprio di sì, gli esempi su Quota 103, e le considerazioni su questa strana e nuova opzione donna lo dimostrano chiaramente, se poi come pare dalle ultimissime news, l’opzione donna fosse addirittura solo per alcune categorie di lavoratrici, non avrebbe nemmeno più senso parlare di proroga di opzione donna, sarebbe una sorta di ‘opzione mamma’ e per giunta solo per alcune. Forse sarebbe stato meglio non toccare nulla, prorogando le misure precedenti senza fare ulteriori discriminazioni tra chi andrà in pensione entro il 31/12 e chi non vi potrà più accedere dal 1/1/2023. Spero si sia ancora in tempo per rimediare a questi errori palesi“.

Ringraziamo di cuore per la solita disponibilità al confronto il Professore Giuliano Cazzola e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista che trattandosi di esclusiva é tenuto a citare la fonte.

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45 commenti su “Pensioni 2023, Cazzola su Quota 103 e proroga opzione donna: entrambe più penalizzanti”

  1. Buongiorno! Spero che i futuri pensionati non vengano penalizzati dalla nuova Riforma previdenziale ed auspico, altresì, che il Parlamento Italiano emani, al più presto, una legge che disponga ” l’incremento al milione” delle pensioni di invalidità civile parziale. Grazie infinite a tutti!

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  2. Se si voleva rendere il mercato del lavoro ancora più rigido e lasciare al lavoro i vecchi e i giovani a casa , ci sono riusciti !!!! Tutto all’insegna della coperta corta . Le promesse elettorali come sempre sono state smentite ma non solo tra le tante proposte alternative , Tridico , UTP , etc.. si è scelto l’ ambo secco per la terza volta . Ma i lavoratori i contributi li hanno versati o no ? e dove vanno a finire ? Dentro le pensioni d’oro o le babypensioni ? . In questo paese non esiste la giustizia sociale , chi è nato nel periodo giusto e ha avuto fortuna ha preso , chi è nato nel periodo sbagliato ha dato . Poi nel mondo del lavoro i vecchi stanno al passo con i giovani che usano il PC come mangiare un panino , ora è tutto smart ma i vecchi oltre i 60 possono trasformasi in smart ? possono correre come i giovani ? l’esperienza non conta + niente conta solo correre e fare del casino ma devi fare vedere che corri non che produci qualcosa di reale . E poi dicono che la produttività dell’ italia fa schifo , per forza il sapere fare non conta + nulla conta solo il sapere fare vedere la fuffa . e generare fuffa . Allora lasciateci andare via da questo schifo !! ma no devi rimanere perchè i soldi che hai versato non li rivedrai mai forse se sei superman e campi fino a 90 anni quindi oltre la speranza di vita ne vedrai una parte il resto rimane come sempre in tasca a qualcuno che ne ha versato la metà dei requisiti che ha incassato . Scusate lo sfogo . ciao a tutti .

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  3. carlo cl1960

    Nell’auspicio che la Sig.ra Erica ed il resto della Redazione rendano pubbliche queste considerazioni anche se non brevi (purtroppo diverse considerazioni precedenti non le ho viste inserite in questo contesto) e si facciano veramente portavoce dei SOPRUSI continuamente perpetrati dai vari governi sul tema pensioni a DANNO dei lavoratori.

    Se realmente questo sito può VEICOLARE le considerazioni e le molteplici GIUSTE lamentele dei lavoratori, verso soggetti che le facciano pervenire alla fonte, spero che almeno gli spunti di riflessione possano arrivare ai destinatari.

    E’ possibile che nessuno parli in termini CORRETTI del perverso meccanismo di quota 103 ????? Anche ieri, come nei giorni scorsi, ascolto su tutte le trasmissioni televisive, vari interlocutori, politici e non oltre ai vari giornalisti, che affrontano l’argomento della nuova quota 103 in maniera fortemente DISTORTA ed INCOMPLETA.

    Sorge il fondato sospetto che, i soggetti intervista-nti ed intervista-ti, oltre ad essere palesemente incompetenti e superficiali, i loro commenti siano anche VOLUTAMENTE e CONSAPEVOLMENTE, direi a questo punto anche ARTATAMENTE, limitati al problema della somma di 41+62, come se questa fosse l’unico elemento sul quale discutere di questa ennesima e vergognosa revisione temporanea sul tema pensioni.

    Possibile che NESSUNO, ripeto NESSUNO, abbia invece puntato l’attenzione anche sui paletti imposti ??????

    1° FURTO – Chi può e vuole accedere alla pensione con la nuova quota 103 NON PUO’ comunque superare (come trattamento), l’importo pari a 5 volte la pensione minima (circa 2600 euro) LORDI , ripeto LORDI, fino ai 67 anni, dal cui raggiungimento percepirebbe il trattamento completo.
    Cioè, vale a dire, che lo Stato RUBA (questo è il termine corretto) per 5 anni la differenza al lavoratore (CIOE’ I NOSTRI SOLDI), ma, si percepisce tra le righe, questa differenza ovviamente non sarà MAI PIU’ restituita.

    2° FURTO – Chi accede a questo tipo di trattamento, come per quota 100 e quota 102, NON può svolgere NESSUNA altra attività lavorativa fino ai 67 anni.
    Posso capire, ED E’ GIUSTAMENTE INIBITO, che, come avveniva intorno agli anni 1995, NON sia possibile svolgere ALTRA attività di LAVORO DIPENDENTE (molti infatti all’epoca, accedevano alla pensione poi si facevano riassumere), ma non capisco per quale ASSURDO motivo questa facoltà non sia concessa ad iscritti ad albi professionali che NULLA HANNO A CHE VEDERE con il lavoro dipendente, “ergo” con l’Inps.

    3° FURTO – OPZIONE DONNA ????? E meno male che la Presidente del Consiglio è donna, così come la Ministra del Lavoro (TRA L’ALTRO FACENTE PARTE DI ORDINE PROFESSIONALE), altrimenti chissà cosa si sarebbe ordito a danno delle donne lavoratrici, madri o non madri. La donna è quindi una lavoratrice di serie B, o addirittura di serie C, o peggio ??????

    4° FURTO – LA FINESTRA MOBILE Anche questo non è l’ennesimo FURTO, come tutte le altre finestre mobili ?????

    LE PENSIONI SONO SOLDI DEI LAVORATORI, che gli stessi hanno accantonati in un cassetto (come fossero depositati in una qualsiasi banca) e che ad un certo punto VOGLIONO E DEVONO RIAVERE, con gli interessi, (rivalutazioni), NON SONO SOLDI DELLO STATO O DEL GOVERNO, SONO SOLDI NOSTRI !!!!!!
    Lo stato/Governo invece ne dispone a proprio INSINDACABILE piacimento.

    COME LO CHIAMATE VOI ????????

    In quanto alla sbandierata riforma prevista nel 2023 per il 2024 ASPETTIAMOCI IL PEGGIO DEL PEGGIO.

    Poi si chiedono il perché dell’astensionismo al voto e dei giovani emigrano all’estero. Chissà come mai eh ???
    Se avessi 20 anni lo farei senza indugio anche io.

    PS – ieri ho strappato la mia tessera elettorale e mai più la rifarò.

    carlo cl1960

    DELUSISSIMO E SCHIFATO

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    • Mi rendo conto della rabbia, ma temo che non mi sia possibile pubblicare con la parola Furto …se mi riscrive l’elabirato cambiando la terminologia con un sinonimo se preferisce posso provarci. Inoltre mi pare una richiesta a dir poco singolare la sua, mi da della persona incompetente e superficiale, così ha battezzato i giornalisti, ma poi mi chiede di darle voce. Io dalla mia sto cercando di intervistare e contattare, dietro le quinte voi non vedete tutto, anche sindacalisti e molti altri politici che sulla rifirma hanno messo mani. Quindi so benissimo di cosa si sta parlando e non vogliamo proprio nascondere nulla a nessuno, semplicemnte parliamo quando abbiamo modo di farlo. Per giunta mi pare di aver letto appena ora il pezzo del mio Collega che ha ben esplicitato i punti essendo ora ufficiale la bozza della legge di bilancio.

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      • carlo cl1960
        Gent.ma Sig.ra Erica,
        lungi da me l’idea di rivolgere a Lei gli appellativi di “incompetenti e superficiali”, anzi, la ringrazio ancora per il Suo prezioso lavoro.

        Le faccio infatti solo notare che, dal testo proposto, gli stessi erano riferiti a coloro che hanno condotto o conducono le trasmissioni televisive con la partecipazione di politici (anche ieri sera, presente la Ministra Calderone), dove si evita accuratamente ed in modo CHIRURGICO di porre domande e fornire adeguata informativa sui risvolti subdoli della nuova manovra.

        Come si fa a non pensare che queste interviste siano preordinate?
        Perché si evita di esporre le cose con il loro nome e non lo si ben evidenzi al politico di turno ???

        Sulla parola furto: se è troppo, forte potrebbe sostituirsi con “appropriazione” o con “prelievo “forzoso” , ovvero, nei decalage dei punti di attenzione 1-2-3-4, con altre ancora, ma non sposta i termini dell’assunto, perché, in buona sostanza, purtroppo per noi, di questo si tratta. Credo che anche Lei sia d’accordo su questo.

        D’altronde rimane sempre il punto focale: Dove sono finiti i soldi dei lavoratori accantonati in decenni di lavoro ?? E non mi si dica che sono serviti solo per pagare le pensioni correnti. Il rapporto lavoratore/pensionato non è questo da decenni.
        Magari i lavoratori avessero voce nelle sedi competenti (ovviamente con pacatezza), ma purtroppo non ci è concesso.

        Un sempre cordiale saluto a Lei ed ai gestori del sito.
        carlo cl1960

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  4. Opzione donna rinnovata in base a quanto una donna è stata prolifica nella vita. Semplicemente allucinante, privo di ogni senso logico.
    Cosa centrano i contributi versati con la storia personale di ogni donna.
    Gli accadimenti possono essere stati 1000 diversi ed è inutile elencarli.
    È una palese stortura che va bloccata.

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  5. MA CHE VERGOGNA!!! SALVINI AVEVA PROMESSO IN CAMPO ELETTORALE 41 SENZA LIMITI DI ETA’. I SOLDI MANCANO. MA PERCHE’ NON SI VUOLE PARLARE DEL NUMERO DI MORTI PER COVID? L’INPS HA RISPARMIATO. APRITE GLI OCCHI. SINDACATI COSA FATE?
    SONO INCAVOLATO. E’ HA PURE IL CORAGGIO DI DIRE “promesse mantenute”
    MARCO

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  6. Mi sembra che non sia stato affrontato un altro punto veramente divisivo: il tetto sull’assegno pensionistico fino a 5 volte (circa 2.600€) fino ai 67 anni.
    Faccio un esempio: il mio collega e io raggiungiamo i 62+41 il 1/1/2023. Io ho fatto molti straordinari e ho una pensione ipotetica di 3.000€, lui no e riceverá 2.600€. Io avrò una penalizzazione del 10% per 5 anni, lui no!
    Per non dire chi prevede di ricevere pensioni alte che avrebbere penalizzazioni altissime.
    Manovra fatta per gli statali e per gli autonomi, ques’ultimi andranno in pensione e continueranno a lavorare.
    Riforma assurda!

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    • Se ho letto bene la bozza della finanziaria il tetto dei 2600 euro lordi durerà sino al raggiungimento dei requisiti per andare in pensione. Nel suo caso si tratta di 1 anno e 10 mesi, ovvero quando raggiungerà i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini). Addirittura per le donne questo tetto durerà solo 10 mesi. Chiedo ai titolari del sito di confermarmi se è così. Grazie

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  7. Nessuno dice che chi ha la “fortuna” (????) di poter restare a casa centrando l’ambo secco 41/62, fino al raggiungimento dei 67 anni percepirà soltanto un assegno pari MAX a 5 volte il minimo (da Corriere della Sera). Puzza di Tridico modificata!! Ma anche su questo punto c’è poca chiarezza… l’unica certezza è che quanto sbandierato in campagna elettorale da alcuni esponenti del centro dx non ha avuto seguito, ma il timore più grande è che se il buongiorno si vede dal mattino, mettere mani alla riforma Fornero nel suo complesso potrebbe portare a risultati, a questo punto, devastanti. Se il “leit motiv” del nuovo governo è risparmiare scordiamoci uscite anticipate sulla base del solo requisito dei contributi versati. Teniamo la Fornero senza finestre e senza adeguamenti alla speranza di vita.

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  8. Buon giorno, chiedo aiuto nel capire: a partire dal 01/01/2023, coloro che hanno 42 anni di contribuzione e hanno già compiuto già 62 nel 2022, e a gennaio, febbraio, marzo etc. ne compiranno 63 anni; potranno usufruire della quota 103? perchè se così non è, la delusione per coloro che lavora da una vita è madornale. Grazie anticipatamente a coloro che risonderanno.

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  9. Ma se parliamo di quote:
    Parliamo di ore lavorate
    Quotidianamente
    Gli statali fanno 6.40 ore giornalieri
    Io faccio quasi sempre
    15 ore giornaliere col
    Camion .
    Se quote sono
    Chi lavora di più????
    Fate voi i conti.

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  10. QUOTA 103, BISOGNA EVIDENZIARE L’IMMENSA FREGATURA !
    È VERGOGNOSA LA PENALIZZAZIONE INTRODOTTA PER LE PENSIONI “PIÙ ALTE” CHE TAGLIA TUTTI GLI IMPORTI CHE SUPERANO 5 VOLTE IL TRATTAMENTO MINIMO LORDO ! OVVERO “DI FATTO” NESSUNA CIFRA POTRÀ SUPERARE I 1800 EURO NETTI AL MESE FINO AL COMPIMENTO DEI 67 ANNI ( CHE NEL FRATTEMPO DIVENTERÀ 68 POI 69 ANNI) MA PERCHÈ !!! QUESTO È UN FURTO SCHIFOSO ! È UNA VERA VIGLIACCATA !!! DOPO AVER CONTRIBUITO PER UNA VITA CON CIFRE ENORMI TRATTENUTE ALTISSIME ORA ECCO UN FURTO INDECENTE! C’È DA AUGURARSI CHE I SINDACATI INTERVENGANO IMMEDIATAMENTE SU QUESTO PUNTO CHE RIGUARDA NON I RICCHI, MA IL CETO MEDIO !!!

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  11. Stanno dimostrando che sono degli incapaci… Per carità nulla di inaspettato per quanto mi riguarda, ma da comunque fastidio! A 62/63 anni una persona deve aver la possibilità di godersi il denaro che ha già versato con i propri contributi dopo anni di lavoro. Altrimenti, per me, è una “trattenuta indebita del mio denaro”. Qualsiasi altra soluzione: 103, ambi vari, ecc. Sono mere presa in giro!

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  12. Volevo solamente comunicarvi che 41 anni di lavoro è tanta ma tanta roba. Questa volta si sono preferiti gli anni di contributi e non l’anagrafe. E poiché benedetto Iddio la pensione te la crei con i contributi mi sembra giusto così.

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  13. I nostri politici (nostri ?) per poter mantenere la cadrega qualunque sia il loro colore (rosa o bluette) devono usare il pilota automatico gestito dalla UE. Ne consegue che qualche minuscola variazione alla legge Fornero viene fatta nel modo seguente:
    1) verifica soldi a disposizione
    2) calcolo del numero di persone in più che possono essere pensionati al di fuori della legge Fornero.
    3) Ideazione di una quota che si adatti bene al numero trovato.
    Altrimenti se i politici avessero avuto a cuore uguaglianza e giustizia avrebbero diminuito di 6 mesi i limiti della legge Fornero o al limite anche solo eliminato i 3 mesi di finestra.
    Ma cosa volete che interessino a un politico italiano che vive nella bambagia, pagato ben di più di altri colleghi di altre nazioni, i problemi di quelli che hanno mandato avanti l’Italia per più di 40 anni ? Un emerito ….. (volevo dire NULLA)

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  14. Buonasera! Spero che i futuri pensionati non vengano penalizzati dalla nuova Riforma previdenziale ed auspico, altresì, che il Parlamento Italiano emani, al più presto, una legge che disponga ” l’incremento al milione” delle pensioni di invalidità civile parziale. Grazie infinite a tutti!

    Rispondi
  15. Legare l’età anagrafica del pensionamento al numero dei figli è, per me, scandaloso. Avrebbero eventualmente potuto pensare a uno sconto sugli anni contributivi in funzione del numero dei figli, considerando che a volte una donna in cinta non ha la possibilità di lavorare. E allora magari 58 anni d’età e 37 anni di contributi, che scendono in funzione del numero dei figli (36, 35). Ma agire sull’età anagrafica non ha nessuna logica.

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  16. Mi associo in pieno con l’analisi del Prof. Cazzola che con la sua esperienza ci ha confortati nel calcare la mano sulle scelte sciagurate di questo esecutivo, sciogliendo ogni dubbio sulla pseudoriforma che doveva essere e che invece si è rivelata come la peggiore calamità previdenziale che si poteva causare per precoci e vecchi lavoratori- infatti ste misure disastro di 41-62 e quota mamma tutto sono tranne che abolizione della Fornero ,anzi direi che si sono inventati qualcosa di orrendo che li dovrebbe solo far vergognare e piangere come fece la fornero- la legge fornero fu fatta per una situazione delicatissima del 2011 e la fornero pianse, questi invece per non spendere una manciata di miliardi , in virtù poi del tesoretto che sta da parte per le risorse risparmiate con 100 e 102 e con le pensioni cancellate per i morti covid, mettendo in campo la 103 flessibile aperta a tutti e coi range età contributi equi, calano l’asso dalla manica e ci ridono sopra , vantandosi di aver abolito la fornero- si vergogni la Meloni che ha calato le braghe per far contento salvini e si vergogni salvini che ha la faccia tosta di esibire il suo trofeo- ma penso che forse Cazzola ha centrato la causa di tutto ciò che hanno creato, cioè che questi pagliacci non si rendono conto che la 41 così costruita è molto peggio della Fornero e penalizza molto di più della quota 100 e della 102 ed addirittura della Fornero- sarebbe stato meglio non toccare niente e lasciare le cose come stavano, invece di far danni incalcolabili- mi chiedo chi li fermerà, prima che passi al voto e alla UE, considerando che ancora non si sentono i sindacati, dimostrando l’attaccamento che hanno nei nostri confronti, cioè meno di zero, facendo sospettare che tutto sommato gli va bene così-qualcuno ci salvi o quantomeno ci guidi in piazza per tentare di fermarli prima che il dramma si compi .

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  17. Mi chiedo come abbiano potuto legare i requisiti per Opzione Donna al numero di fihli..una donna può mon aver avuto figli per problemi di salute…quindi è assolutamente DISCRIMINANTE e ANTICOSTITUZIOBALE ..si veda art 3 della Costituzione Italiana.
    Grazie

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  18. Si facesse almeno quota 102 libera (con le varie combinazioni) come era già stata proposta nei giorni scorsi da persone che sono intervenute con mail sul vostro sito.
    Con quota 102 libera da subito per cominciare e poi il prossimo anno fare gli interventi strutturali alla riforma Fornero in questo modo il centrodestra e la lega si salverebbe dalla FIGURACCIA.

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  19. se ho ben capito
    allora io che ho già “maturato” 62 anni + 40 anni di contributi dovrei ..
    aspettare il 2023 per uscire con 63 + 41 (?)
    aspettare il 2024 con eventuali correttivi alla manovra es. quota 41 “per tutti” (?)
    oppure peggio,
    aspettare una prossima caduta del governo ( come purtroppo già accaduto in precedenza e tornare a ridiscutere la riforma pensioni )?
    e magari 64+40 (?)
    se qualcuno può spiegarmi meglio cosa noi giovani del 60 dovremmo aspettarci
    ancora (?)
    grazie ai gestori del sito e grazie a tutti quelli che ancora oggi hanno dubbi sulla “nuova riforma”….

    Rispondi
    • pietro, hai capito che riesci ad andare in pensione? calcola: l’età c’è già; i 41 anni li raggiungi nel 2023; vai da un patronato; ci sono i famosi 3 mesi di finestra quindi chiedi a loro; nell’ordinanza spiegheranno per filo e per segno tutto; forza e coraggio e tieni duro; saluti a te e ai gestori del sito

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  20. Siamo alle solite anche questo governo premia chi ha meno contributi e non chi ha già dato.
    Stando a quanto si legge dal prossimo anno 2023 (e solo per un anno) ci sarà una nuova possibilità di uscita in anticipo: si può accedere alla pensione con almeno 62 anni di età e 41 di contributi, una sorta di quota 103 che sostituisce l’attuale (Quota 102).
    C’è poi un incentivo per rimanere al lavoro: chi ha i requisiti per l’anticipo ma non lascia il posto dovrebbe avere un aumento del 10 per cento dello stipendio.
    Altra grande cazzata, poichè c’è gente che già oggi ha 42 anni di contributi m non ha i 62 anni di età e sarà costretta a lavorare ancora un anno, mentre i fortunati dell’ambo secco potranno andare in pensione con 2 anni in meno di lavoro oppure, a scelta fermarsi al lavoro portandosi a casa un ulteriore 10%.
    MA DOVE STA’ LA GIUSTIZIA. Chi è quel somaro che ha proposto ed approvato un tale iniqua norma. Dov’è il sindacato ancor ain letargo?
    Sono deluso, amareggiato, stanco e incavolato – per non usare altri termini.

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  21. perfettamente d’accordo con il professore Cazzola
    Spero quindi che il professore abbia modo di divulgare e manifestare il suo pensiero anche su Giornali e trasmissioni televisive che per nulla hanno colto il paradosso di questa manovra.

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  22. Ci sarà pure qualcuno in grado di interloquire con la Meloni e Durigon?
    Di scrivere alle principali testate nazionali come ho fatto io. La porcheria peggiorativa della Fornero vs fermata a tutti i costi. Dopo aver accusato Draghi di aver fatto macelleria sociale, dimenticando i poveri, i nuovi Governanti stanno facendo peggio.
    Era difficile. Oltre a tutto, i tanti indigenti ultra60enni come me, non possono aspettare la riforma del 2024. Sonmergeteli di lettere e email.
    Fatelo!

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  23. Se proprio vogliono fare ste quote le facessero almeno matematiche, anche in rapporto dei mesi che una ha.

    Esempio:
    61 anni e otto mesi + 41 anni e 4 mesi fa 103.
    e tutte le combinazioni che portano a 103, se proprio piace 103…..

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    • Ma così facendo manderebbero in pensione più gente e questo loro non lo vogliono ,è stato studiato a tavolino con i dati inps. Accontentare pochi facendo credere di aver introdotto quota 41.

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    • si, sarebbe giusto; tenere conto anche dei mesi ; io avrei 103 e 3 mesi e mezzo; come già detto altre volte: facciamocene una ragione, tiriamo a campare, malediciamoli ogni tanto, chissà che il buon Dio abbia pietà di noi; saluti a te e ai gestori del sito

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  24. Per una volta Cazzola la dice giusta: il governo, cedendo alle insistenze del padano, che evidentemente deve pensionare suo zio ( sembra proprio una misura ad personam questa quota 103), ha prodotto una super cazzola che scontenta tutti, fatti salvi i pochi vincitori dell’ambo secco, estratto dalla manona del prode durigon! Vivissimi complimenti a tutti i partecipanti di questo “gioioso” teatrino o sarebbe meglio dire di questa tragica farsa consumata sulla nostra pelle! Grazie davvero, che il D…..o vi porti!

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  25. Che ipocrita Cazzola! Parla di discriminazione per le donne solo perché, giustamente, vengono posti dei paletti a Opzione Donna. Ma tuttavia, finge di non vedere che l’opzione è altamente e gravemente discriminante verso l’altra metà del cielo, cioè verso gli uomini! Perché a questi ultimi è impedito di beneficiare di questo privilegio? Perché gli uomini devono lavorare fino a 67 anni e/o barcamenarsi fra quote altamente penalizzanti mentre alle donne è permesso andare in pensione a 58 anni? Oltretutto, proprio le donne, che notoriamente svolgono le mansioni lavorative più leggere (insegnanti, impiegate, ecc…), vivono mediamente almeno 5 anni in più rispetto agli uomini e oltretutto molto raramente muoiono sul posto di lavoro(il 90 per cento delle morti bianche sono riferite ai maschi). Solo in Italia esistono tali disparità. È proprio vero, noi Italiani siamo il “paese dei cachi”, come diceva la famosa canzone sanremese.

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    • E chi impedisce agli uomini di svolgere quelle mansioni lavorative (infermiera, oss, maestra d’asilo) da lei definite più leggere? Non c’è un canale privilegiato per le donne: il concorso per l’insegnamento, ad esempio, non discrimina fra uomini e donne.

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    • Sono perfettamente d’accordo, purtroppo non ci si abitua mai a constatare che i nostri governanti fanno politica ESCLUSIVAMENTEnel loro interesse personale e quello delle loro famiglie.

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    • Anche se impopolare sono d’accordo e l’ho già argomentato. La Costituzione vieta discriminazioni di sesso. Mattarella dorme, visto che il 90% delle leggi fiscali e previdenziali sono incostituzionali. E noi poveri maschi ultrasessantenni disoccupati moriremo di fame. Mi dispiace perché sono sempre stato dalla parte delle donne in tutte le loro battaglie. Ma qui stanno innescando una guerra tra poveri. E’ tutto un a te si a me no. Appena vado in pensione emigro.

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    • Anche se impopolare sono d’accordo e l’ho già argomentato. La Costituzione vieta discriminazioni di sesso. Mattarella dorme, visto che il 90% delle leggi fiscali e previdenziali sono incostituzionali. E noi poveri maschi ultrasessantenni disoccupati moriremo di fame. Mi dispiace perché sono sempre stato dalla parte delle donne in tutte le loro battaglie. Ma qui stanno innescando una guerra tra poveri. E’ tutto un a te si a me no. Appena vado in pensione emigro.

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