Pensioni 2023, Fenapi su Quota 41 dai 62 anni e opzione donna con figli: troppi vincoli

Di seguito ripoprtiamo il Comunicato Stampa ricevuto redatto da Carmelo Satta, Presidente Nazionale Fe.N.A.P.I. , Federazione Nazionale autonoma piccoli imprenditori, in cui si evidenzia come la Legge di Bilancio 2023 sia una manovra necessariamente difensiva, ma anche eccessivamente vincolante in campo previdenziale, il riferimento va alle due misure che più stanno creando malumore: Quota 103, ossia una quota 41 con il limite anagrafico dei 62 anni, e opzione donna la cui proroga potrebbe essere legata al numero di figli.

Su opzione donna dopo le innumerevoli critiche da parte delle lavoratrici iscritte al Comitato Opzione donna social e la presa di posizione di differenti esponenti politici di spicco sul fatto che legare una misura pensionistica al numero di figli possa essere discriminatorio per chi non ne ha, pare che la discussione sia tornata ai tavoli e che la misura potrebbe tornare ad essere prorogata con i requisiti originari, ma non vi é ancora nessuna certezza al riguardo. Di seguito riportiamo le parole di Carmelo Satta.

Pensioni 2023, Carmelo Satta, Fenapi: ok interventi su caro energia e voucher se regolamentati

“La nuova legge di Bilancio presentata dal Governo Meloni è una manovra che comprendiamo abbia assunto carattere necessariamente difensivo visto i ristretti tempi entro cui è stata elaborata, in considerazioni delle risorse economiche limitate e anche soprattutto in presenza di una crisi economica mondiale. Riteniamo possa, dunque, essere un buon inizio, ma il cammino è ancora lungo, specie su alcuni fronti.

Consideriamo positivi gli interventi contro il caro energia a cui viene riservata oltre la metà delle risorse della manovra, la riduzione del cuneo fiscale fino al 3% per i redditi bassi, l’innalzamento a 3 mila euro della defiscalizzazione dei fringe benefit che riteniamo essere i primi tasselli di ulteriori e futuri interventi legislativi a favore del mondo del lavoro.

Siamo altresì favorevoli a riproporre l’introduzione dei Voucher, se il loro utilizzo viene correttamente regolamentato e controllato, utilizzo certamente positivo in determinati e specifici settori, quali il turismo e l’agricoltura, dove la stagionalità è elemento dominante. Per il settore agricolo si ritiene necessario, invece, estendere le agevolazioni relative all’assunzioni anche in riferimento ai rapporti di lavoro a tempo determinato”.

Riforma Pensioni 2023, Carmelo Satta, Fenapi: sulle pensioni eccessive rigidità, misure da rivedere

In tema di pensioni diventa oggi più che mai necessario realizzare una riforma strutturale del sistema previdenziale che adegui il parametro della legge Fornero alle evoluzioni economico-sociali degli ultimi anni. Il sistema quote non è risultato efficace né con quota 100, né tantomeno con quota 102, e ancor meno lo sarà con Quota 103, la pensione non può essere un terno al lotto, in questo caso un ‘ambo secco’, ma dovrebbe al più essere un meccanismo flessibile che porti a Quota 103 come semplice somma, senza paletti, degli anni contributivi versati e dell’età anagrafica solo così si potrebbe parlare di anticipo pensionistico e flessibilità in uscita.

La quota 103 non solo ripresenta i limiti reddituali ed impone le finestre come la quota 102, ma aumenta e di molto gli anni contributivi richiesti per accedere alla pensione, 41 anni sono tanti rispetto ai precedenti 38. Inoltre è vero che si è abbassata l’età anagrafica, rispetto ai 64 anni richiesti con la quota 102 in scadenza, ma essendo i due parametri correlati va da sé che in mancanza degli anni contributivi bisognerà stare più a lungo al lavoro.

La pensione è un diritto, non un privilegio e la riforma deve divenire strutturale al fine di permettere alle persone di poter pianificare la propria vita quando si avvicina alla quiescenza senza ‘colpi di coda’ dell’ultimo minuto, come avvenuto per opzione donna.

L’Opzione Donna, appunto, continua a non essere un’opportunità vantaggiosa, così come scritta, per le lavoratrici bensì è divenuto uno strumento ancor più penalizzante rispetto al precedente soprattutto se verranno confermate le agevolazioni ancorandole al numero di figli limitandone per giunta l’accesso solo a determinate categorie maggiormente deboli, in quanto perderebbe il significato stesso della misura trasformandosi in altro creando malumore per chi raggiunge i requisiti entro il 31/12/2022 e chi li avrebbe maturati dal 1/1/2023 . Se l’obiettivo è quello di valorizzare l’assistenza ai figli allora bisogna ipotizzare al più una contribuzione extra per ogni figlio in aggiunta al requisito originario valido per la generalità delle lavoratrici. Altrimenti saremo di fronte ad una discriminazione palese nei riguardi di chi purtroppo non ha potuto avere figli.

La Fenapi auspica dunque vi sia la possibilità di un confronto attivo col Governo per poter rappresentare le proprie proposte ai successivi tavoli“.

Cosa ne pensate delle considerazoni di Fenapi, le condividete? fatecelo sapere nell’apposita sezione ‘commenti’ del sito.

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46 commenti su “Pensioni 2023, Fenapi su Quota 41 dai 62 anni e opzione donna con figli: troppi vincoli

  1. Quando si parla di Opzione Donna NESSUNO dice che i 35 anni di contributi devono essere tutti in UN’UNICA GESTIONE! In buona sostanza le donne (e sono migliaia! ) che hanno il “torto” di avere i 35 sparpagliati in casse diverse, NON POSSONO accedere all’ opzione, poiché non li possono cumulare gratuitamente come per le altre forme pensionistiche…A me sembra altamente discriminante!

    Su quota 103, stendiamo un velo pietoso: 2600 euro di assegno massimo sono al LORDO: significa un NETTO di circa 1900 euro, dopo che uno si è fatto il mazzo per 41 anni versando in proporzione al suo stipendio. Questo importo per 5 anni, lasciando ciò che gli sarebbe spettato nelle casse INPS…
    Ma perché, quando con le quote 100/102 l’assegno è pieno e senza tetto???
    Meglio, ma di molto, la Fornero a sto punto!

    1. Veramente lo abbiamo detto circa 1 milione di volte ed abbiamo già fatto presente che la ricongiuzione gratuita dei contributi versati in più casse é proprio une delle richieste di Armiliato, Comitato Opzione donna social, e dei sindacati.

  2. Non si azzardassero a toccare la Fornero anticipata!, la nuova riforma sarà solo peggiorativa per tutti, sia in termini di anni lavorati, sia di età anagrafica di uscita dal lavoro, sia in termini economici.
    La ratio della nuova opzione donna credo sia solo quella di premiare le donne che materialmente hanno contribuito a fornire “carne fresca” per mantenere in equilibrio il sistema pensionistico: più figli hai fatto e più sei meritevole (ricorda qualcosa … di antico).
    Si all’uscita a 62 anni, no a penalizzazioni ulteriori ed aggiuntive rispetto ai nuovi coefficienti che stanno già creando un esercito di nuovi pensionati poveri (coerentemente del resto alla creazione di nuovi lavoratori poveri … forse è una strategia …?!)

  3. Ho assistito in questo ultimo decennio alla morte dei lavoratori onesti che sono gli unici in questo paese che pagano le tasse gli unici che negli anni anno lasciato in mano allo stato soldi per l’ ultimo ventennio di vita.Ormai non me la prendo più perché e tutto inutile
    Naturalmente per ogni problema per ogni situazione negativa c e sempre una soluzione.

  4. Non i politici ma i lavoratori hanno fatto grande questo paese e proprio i lavoratori anni 60 .non ci sarà mai in futuro chi lavorerà tanti anni ci state condannando a lavorare fino alla morte . questo paese affonderà.vostra sarà la colpa politiche sbagliate sempre in crescita . dimettersi sarebbe opportuno.

  5. Buongiorno purtroppo sulle Pensioni quando si è al Governo non si fa Nulla. Bisogna abolire subito la Legge Fornero e consentire a Tutti dopo i 62 anni di andare in Pensione, anche con il solo contributivo, moltissimi con i lavori in nero, saltuari e precari hanno appena fra 25 e 30 anni di contributi altro ke quota 41. Quindi è meglio che si diano una mossa se no sarà rivolta sociale, la pensione è un diritto e non si possono tenere le persone oltre 60 anni al lavoro con malavoglia.

  6. Sono d’accordo sull’anticipo pensionistico per le donne in base al numero dei figli, ma per parità di diritti, visto che esiste anche il congedo parenterale di nascita, dovrebbe essere dat ala possibilità anche agli uomini di anticipare l’uscita dal lavoro, magari 6 mesi prima per ogni figlio.

  7. Come al solito per la Lega è solo una questione di facciata: la bandierina di quota 41! Non importa poi se rigida e con paletti perfino economici!!!! Vergogna.
    Se Quota 103 dev’essere, che sia FLESSIBILE: quindi anche 61+42 (solo per gli uomini evidentemente), 63+40, 64+39 e senza penalizzazioni, finestre o limiti, altrimenti è la solita presa per il c…..

    1. concordo pienamente con Giovanni dov’è andata a finire la felssibilità tanto sbandierata???!!!, ma non si vergogneranno nemmeno un pochino ad andare nelle tasche degli altri che hanno lavorato una vita …i sindacati che fanno…per che cosa paghiamo la tessera…..lo sanno benissimo che aderiranno in pochissimi e speriamo che aprano gli occhi prima dell’approvazione definitiva

  8. E assurdo e ingiusto far lavorare le persone fino a 67 anni,quando molti pensionati attuali,sono andati con 30 /35 di contributi a 50 anni di età ,e con retribuzioni assai più alte di oggi.Quindi dal mio punto di vista ,almeno per riequilibrare in parte questa discriminazione, portare a 64 l’età in cui un lavoratore può sciogliere se andare in pensione ,o continuare a lavorare, chiaramente con il minimo contributivo attuale ,e con assegno rapportato ad esso,penso sia una riforma da fare e di buon senso.Tutto il resto che viene proposto sono prese in giro per i lavoratori di oggi ,perché qualcuno non ha l’età,a qualcuno mancano i contributi,e ti fanno lavorare fino alla morte

  9. E’ sempre più evidente che l’attuale governo è marcatamente a favore degli imprenditori piccoli medi e grandi che siano e del lavoro autonomo. Il lavoratore dipendente è considerato un soggetto da spremere ed al quale ridurre gradualmente i diritti conquistati nei decenni scorsi per consentire margini di guadagno sempre più consistenti agli imprenditori stessi e agli evasori. Il dramma per i lavoratori dipendenti non è che la destra sia il riferimento politico degli imprenditori e degli autonomi, è così ovunque, ma che la sinistra, i partiti progressisti ed i sindacati abbiano abbandonato al loro destino i lavoratori onesti limitandosi a difendere gli interessi di chi non ha mai lavorato e cercando di mantenere i loro privilegi di casta. Aspettiamoci purtroppo nel 2023 una riforma della Legge Fornero tutta lacrime e sangue nel silenzio e nella rassegnazione generale.

  10. Sono una disabile, ho 41 anni di contributi, sono stanca, non ce la faccio più, non ho l’anno prima dei 19, perché ho studiato, non ho 62 anni, perché ho iniziato a lavorare presto, perché non posso accedere alla pensione con solo i miei 41 anni di lavoro????

  11. Buongiorno ancora una volta non anno pensato seriamente alle donne l’opzione donna deve essere struttura seriamente va bene l’età anagrafica non va bene se veniamo penalizzare nel taglio dello stipendio perché non ci tolgono il 2 per cento ho il 3 invece del 30 molte di noi fisicamente non c’è la fanno più tra famiglia , lavoro e aiuto ai figli e nipoti grazie

  12. Perché le donne lavoratrici Autonome non possono andate in pensione con opp donna con i stessi requisiti delle altre donne lavoratrici .Ma devono aspettare i 59 anni di età per fare domanda e andare dopo 18 mesi sono donne di seri B

  13. Non voglio la pensione a 67 anni dopo che mi avete fregato la quota 102 per soli 5 mesi di età tenetela pure ma ridatemi i miei solsi indietro indietro

  14. La politica mondiale sta diventando dittatura in ogni paese del mondo ē per questo che ci sono guerre e scontri tra istituzioni e popoli.i politici capiscano che il popolo. Ē SOVRANO.basta ingiustizie e discriminazione che aumentino le disuguaglianze.

  15. Per ovviare alle storture della Fornero questi fanno ancora peggio e se ne vantano anche che bella politica.andate a lavorare politici di me….

  16. Non ho capito il vantaggio di questa legge per le donne. Alla fine tra quota 41 e 10 mesi + 3 mesi di finestra e quota 103 con 41 + 6 mesi di finestra non è che ci sia tanta convenienza si tratta solo di una manciata di mesi in meno ma con più vincoli . Una presa in giro . Tanto valeva che togliessero, sia per le donne che per gli uomini, soltanto i dieci mesi. Quindi 41 per le donne e 42 per gli uomini

  17. Grazie per parlare della proposta incostituzionale di Opzione Donna legata al numeto di figli. Discriminante. Inoltre, mi dite qual’e’ il principio di necessita’ per le sole donne con 2 figli??? I loro figli hanno dai 35 anni in su. Hanno bisogno dei genitori??? Chiediamo giustizia e intelligenza nel recuperare copetture, non misure incostituzionali.

  18. E’condivisibile la necessità di riforma strutturale. Le quote sino un terno al lotto. Quota 103 ad esempio, se priva di elasticità lascia fuori chi al 31.12.2023 uno o pochi giorni non compie 62 anni perché è nato nel 1962 e magari ha più di 41vanni di contributi. Si dovrebbe consentire l’uscita anche per compensazione tra età e anni contributivi.

  19. Concordo in quello che dice sulla flessibilità pensionistica..età più contribuzione.es: 65 anni + 38 contributi ecc..ogni persona decide se andare in pensione o no. Troppi 41 anni di contributi ..specialmente per le donne con lavoro discontinuo.

  20. SONO D’ACCORDO SULLA ESTREMA RIGIDITÀ DELLA QUOTA 103 senza cumulo con versamenti da casse professionali è peggio della pensione di anzianità a 42 anni e 10 mesi: a questo punto sarebbe opportuno una proroga di Quota 102

    1. Anche quota 100 e 102 non cumulavano le casse professionali. Purtroppo esiste una miriade di regole inique e senza senso.

  21. Buon gg . Mi chiamo Sabrina e sono infermiera. Ritengo che Opzione Donna rivisitata come proposto dal governo,e cioè in relazione al numero dei figli lo ritengo personalmente altamente discriminante x cui nn ci troveremo più difronte ad Opzione Donna ma bensì una sorta di Opzione mamma e quindi potranno rivolgersi una platea ristretta di donne che come me hanno e duramente lavorato soprattutto in questi ultimi 2 anni e mezzo di pandemia e quindi siamo molto stanchi e decisi ,anche rimettendoci una certa percentuale sull’aspetto pensionistico, a raggiungere il sospirato riposo. Mi auguro che il ministro Meloni riveda questa clausola ritornando a ciò che originariamente Opzione Donna offriva . Grazie

  22. Con opzione donna si lascia al governo già tanto, compresi i 12 mesi dopo aver maturato il diritto perciò speriamo almeno di restare a 58 anni e 35 di contributi, ben venga far entrare nuove possibilità ma non togliendo a chi a soli pochi giorni era convinta di aver raggiunto un traguardo già di per sé costoso, confidiamo nel ritorno del sistema applicato nel 2022, buon lavoro

  23. Considerazioni più che giuste! Ma come si può legare alla pensione il numero di figli!!!!! DISCRIMINANTE!!!! Ma che c’entra!!! Sono una donna che non ha avuto figli e non per scelta! Per quanto concerne quota 103 non sono assolutamente d’accordo. Concordo per una quota flessibile altrimenti persone che purtroppo non hanno avuto la possibilità di iniziare a lavorare da giovani si ritroveranno comunque a lavorare fino ai 67 anni! E dove sta il superamento della Fornero???!!!! Cmq io sono una di quelle persone fatte fuori da tutte le quote!!! Quest’anno ho raggiunto i 62 anni enn 38 di contribuito…fate due conti….e chissà quando andrò in pensione!!!!

  24. Sono veramente delusa oltre a decurtare l assegno notevolmente oggi sento dire che opzione donna potrà essere usufruita solo in caso di licenziamento o se se l azienda è in crisi o se si e invalidi…ma stiamo scherzando la possibilità di uscire dal mondo del lavoro anche con penalizzazioni deve essere un diritto

    1. Si tutto vero, come dice Giovanna,questi malvagi stanno per tirarne fuori un’altra, cioè che quota donna deve essere agganciata a invalidità, assistenza invalidi etc- quindi unaltro inasprimento ingiustificato- ma che stanno aspettando i sindacati? Bloccate tutto e scendiamo nelle strade, altrimenti questi matti vanno sempre più avanti, ormai hanno capito che la loro sporca strada è in discesa, senza che qualcuno gli metta i bastoni fra le ruote

      1. Hai perfettamente ragione, sono impazziti, si deve scendere nelle piazze.
        Devono anche capire che perderanno tutto l’elettorato femminile con questa orrenda versione di opzione donna.

  25. DOTTOR SATTA PIÙ CHE “AMBO SECCO” QUOTA 103 È UN “FURTO SECCO” ! IL VERO “COLPO DI CODA” SCANDALOSO, INSERITO IN QUESTA QUOTA 103 È IL NON POTER SUPERARE L’IMPORTO PARI A 5 VOLTE LA PENSIONE MINIMA (circa 2700 euro) LORDI, ripeto LORDI, fino ai 67 anni dal cui raggiungimento si percepirebbe il trattamento completo. Ovvero lo Stato, ÇONFISCA, RUBA (questo è il termine corretto) per 5 anni la differenza al lavoratore (CIOE’ I NOSTRI SOLDI) SE DOPO 41 ANNI HAI VERSATO CONTRIBUTI PER UNA PENSIONE DI 4000 EURO E OLTRE LORDI NON VEDO PERCHÈ NON DEVI AVERE LA PENSIONE CORRISPONDENTE AI TUOI CONTRIBUTI VERSATI !!!!!! NON PUÒ ESISTERE UNA COSA DEL GENERE IN UN PAESE “CIVILE” !! SE SI SONO RAGGIUNTI I REQUISITI RICHIESTI PAGANDO TUTTO E DI PIÙ FINO ALL’ULTIMA GOCCIA CIÒ CHE C’ERA DA PAGARE .. vedersi ora sottrarre il proprio denaro è una schifezza, una vera ladroneria !! “LEI AUSPICA UN CONFRONTO ATTIVO” !??? .. DOTTOR SATTA , BISOGNA INTERVENIRE ORA, SUBITO PER BLOCCARE PRIMA CHE PASSI IN PARLAMENTO QUESTO QUESTA “RAPINA INFAME” ! CI DIA VOCE !

  26. ” in considerazioni delle risorse economiche limitate e anche soprattutto in presenza di una crisi economica mondiale”

    Vorrei chiedere che cosa c’entra questo con i soldi nostri che sono stati versati da 41 anni in quel calderone che si chiama INPS?

    i soldi versati devono essere restituiti con interessi in una rendita vitalizia, oltretutto con tasse abbastanza elevate, dopo 41 anni di lavoro.

    Se non hanno i soldi devono prenderli dove ci sono, come dice Bersani. Da chi elude , da chi evade, da chi ruba soldi pubblici o al limite farseli prestare dalla von der layen.

  27. Al netto di tutti i commenti che si sono fatti e si faranno su quota 103, così come dovrebbe uscire dalla legge di bilancio 2023, è chiaro che:
    – alcuni politici, Salvini e Durigon in testa, si sono presi gioco , ancora una volta, di quello che loro considerano “ il popolo bue” ( cioè noi): le promesse da loro fatte in campagna elettorale non lasciano margini di interpretazione ( quota 41 senza paletti e penalizzazioni, subito!); l’hanno detto loro, in molte occasioni pubbliche; nessuno ha puntato loro una pistola alla tempia costringendoli a farle!
    – la proposta 103, per i paletti che impone, peggiora di gran lunga la la Legge voluta dall’allora Ministro Fornero ( che almeno ebbe la decenza di versare qualche lacrimuccia in tv, mentre Salvini e Durigon vorrebbero da noi addirittura gratitudine per avercela messa in quel posto…)
    – per qualsiasi governo ( di dx o di sx che sia) i pensionati costituiscono un fardello di cui sbarazzarsi senza tanti convenevoli, perché considerati improduttivi e fruitori di un beneficio ( la pensione)ritenuto un costo sociale ed economico troppo alto. E guardate che si proseguirà su questa strada senza se e senza ma : pur di mettere in discussione il diritto alla pensione si è già arrivati a mettere giovani contro anziani ( questi ultimi devono sacrificarsi per non “ derubare” il futuro dei primi…).
    – se non si torna a ribadire , civilmente nelle piazze, ma con forza e chiarezza che NON siamo disposti a stare buoni e zitti davanti a questo gioco al massacro, nel giro di breve tempo la pensione sarà tutt’altro che un diritto per la maggior parte delle persone oneste e per bene.
    – non possiamo contare su sindacati che rincorrono i loro interessi particolari, appaiono divisi e divisivi su un tema così importante.
    Buona vita a tutti
    Ange 61

    1. Angel ha spiegato molto bene specie quando evidenzia la spietatezza di questi personaggi che vogliono far passare questa lurida 103 come un piacere che ci fanno- VERGOGNATEVI DURIGON SALVINI MELONI E COMPAGNIA BELLA- manco le lacrime di coccodrillo della Fornero riuscite a cacciare fuori, a riprova della vostra malignità e perfidia !!!!!!!!

  28. A mio avviso ci vorrebbe una protesta decisa da parte dei sindacati, questa quota 103 è piena di paletti assurdi e così è utile a pochissimi lavoratori.
    Personalmente mi aspetterei forti proteste dai sindacati per migliorarla prima della conversione in legge !
    Tra l’altro al momento sembrano esclusi tutti i lavoratori che sono in regime misto o retributivo …
    Personalmente farei rileggere all’on. Durigon la sua intervista di settembre, su questo sito (e non si dica che la situazione economica di settembre era diversa da quella attuale …la situazione era come quella attuale)
    Secondo me è facile promettere, ma poi bisogna mantenere, non rinviare ancora di un anno !
    Speriamo in una energica protesta sindacale, prima che la proposta diventi legge , perché servono molte modifiche per renderla almeno accettabile !

  29. Riguardo a quota 41 e 62 anni è evidente che sia una palese fregatura, lo capirebbe anche un bambino. Hanno voluto prendere in giro i lavoratori con le promesse fatte in campagna elettorale, sapendo di non poterle mantenere. Quindi di che si discute? Forse di come peggiorare la legge fornero? Vi prego non mettete mano in ciò che è stato duro da digerire in questi anni e che ci ha imposto lacrime e sacrifici per mantenere chi dovrebbe essere in primo piano a dare esempi e invece continua a prendere vitalizi e pensioni d’oro. Finitela di far pagare ai lavoratori le vostre necessità perché siamo arrivati al culmine. La vita di ogni uno di noi vale quanto la vostra ,la pensione è un nostro diritto, non chiediamo niente di più di ciò che ci spetta.

  30. Buon pomeriggio! Spero che il Governo Italiano realizzi una Riforma delle pensioni strutturale e che ” Opzione donna” torni ad essere prorogata con i requisiti originari. Auspico, inoltre, che il Parlamento Italiano approvi una legge che preveda ” l’ incremento al milione” delle pensioni di invalidità civile, per il range 74 -99%. Grazie a tutti dal profondo del cuore!

  31. Cosa ne penso delle parole … sembrano quelle che dovrebbero stare sulla bocca di un sindacalista.

    Strano poi è non attenzionare taluni manager, che potrebbero riferirsi alle diverse associazioni, a non fare di necessità un’abitudine.
    L’abitudine non remota che, con l’approssimarsi di una eventuale quota 43 libera (di cui i lavoratori sarebbero felici), regola diventi quella di convocare il dipendente per comunicargli che lo si pone in cassa integrazione a zero ore o in Naspi per un paio d’anni nell’attesa che maturi il sospirato diritto.
    Questo io penso possa essere uno dei timori o il problema, che tra i legislatori circola con l’eventuale liberalizzazione dell’età del pensionamento, in particolare quando questa non è ancora divenuta totalmente contributiva.
    Ma forse mi sbaglio!

  32. Anche Satta della Fenapi ha brillantemente evidenziato le storture incredibili di queste scelte scellerate del Governo, dettate a mio parere da incapacità e improvvisazione – alzare l’asticella oltre misura, portando la quota 102, già di per sé penalizzante, a quota 103 , con un’innalzamento da 38 a 41anni di contribuzione, è risultato agli occhi del mondo intero come un’azione criminale che meriterebbe la cacciata a calci nel sedere di chi la inventata- ma come si fa a non tenere conto di soluzioni brillanti eque ed economiche che girano da tempo, come la proposta Utp, la proposta Damiano, la proposta Tridico, quella di Rizzetto , optando invece per questa sciagurata 103 coi paletti che fa solo del male ai precoci senza I 62 anni ed agli anziani da 63 a salire ai 66, ma senza I 41- come dice Satta , il rimedio è uno solo, se proprio vogliono mettere in campo la quota 103, cioè renderla libera e basata solamente sulla somma età e contributi, così da raggiungere 103, che già è una cifra notevole, svincolandola da assurde e ridicole limitazioni legate ad età e contributi- poi che dire di quota donna, che addirittura la vorrebbero legare al numero dei figli……altro vergognoso tentativo di mettersi la costituzione sotto i piedi, ma a quanto pare già rientrato per essersi resi conto di averla fatta grossa- auguriamoci che anche per la quota 103, così creata, si rendano conto, con l’intervento dei sindacati in primis e di politici di buon senso, che pare si stiano svegliando dal letargo, di averla fatta grossa e in contrasto coi principi essenziali di equità giustizia sociale, democrazia e solidarietà sociale, che dovrebbero accompagnare uno stato democratico degno di questo nome.

  33. Penso che anche questa persona non abbia capito nulla su cosa sia necessario fare in tema pensioni. E non abbia capito nulla su cosa sia la vera flessibilità in uscita. La riforma strutturale che verrà dovrà porre in primo piano la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni: ma con max 35 anni di contribuzione, non certo con 38. Si valorizzi la proposta fatta dal presidente della commissione lavoro della Camera, Walter Rizzetto. Qualche penalizzazione eventualmente non guasta. L’importante è abolire il sistema delle quote, qualunque esse siano, e permettere a tutti di uscire dai 62 anni, anche col sistema contributivo se necessario.

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