Pensioni 2023, le proposte dei partiti pre voto: da Opzione donna a uscita a 63 anni

La maggior parte degli schieramenti politici propone riforme che consentano di anticipare l’età della pensione. Un altro tema messo in evidenza è quello della previdenza integrativa, soprattutto per le fasce più giovani che devono affrontare periodi di lavoro precario Se si parla di pensioni, tutti i partiti sono d’accordo sul fatto che il sistema debba essere cambiato se non rivoluzionato. L’Italia è il secondo Paese più vecchio del mondo dopo il Giappone, con 168 anziani ogni cento giovani (il 23,7 per cento dei nostri connazionali ha più di 65 anni). «È un sistema con troppe ingiustizie», è il minimo comun denominatore delle dichiarazioni dei rappresentanti politici sentiti da Gente. Ma quali sono le proposte? Abbiamo raccolto per voi a pochi giorni dal voto alcune dichiarazioni degli esponenti politici dei vari partiti rilasciate negli ultimi giorni.

Riforma Pensioni 2023, quale proposte da Fratelli d’Italia e PD? Via dai 63 anni

Partiamo dal partito che è in testa a tutti i sondaggi «È necessario bloccare l’adeguamento automatico dell’età pensionabile: qualora un governo dovesse ritenere necessario innalzarla, dovrà metterci la faccia», inizia Giovanbattista Fazzolari di Fratelli d’Italia. Che intende rendere strutturale l’Opzione Donna (almeno 35 anni di contributi e 58 o 59 anni di età). «Lo stesso meccanismo dovrebbe essere previsto anche per gli uomini», aggiunge Fazzolari. Il senatore spiega che il Centrodestra vuole favorire i prepensionamenti suddividendo gli oneri tra Stato e aziende, ma anticipando la pensione sociale (quella che spetta a chi ha i redditi più bassi) a 60 anni, oltre che eliminare alcuni «meccanismi ingiusti» nel calcolo dell’assegno. «Riteniamo si debba agire anche sulle pensioni d’oro con un ricalcolo della parte che supera di dieci volte la minima». I costi non sarebbero rilevanti secondo Fazzolari: «Per esempio, portare a 60 anni la pensione sociale avrebbe sì un costo, ma verrebbe coperto dall’abolizione del reddito di cittadinanza».

Secondo il Partito democratico invece «Deve essere lasciata la possibilità di andare in pensione a partire dai 63 anni, naturalmente secondo una logica contributiva: tanto prima si uscirà dal mondo del lavoro tanto minore sarà l’assegno», spiega il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, che chiede di incentivare i fondi pensione con una fiscalità meno penalizzante rispetto a quella attuale. «Pensiamo anche a una pensione di garanzia, di circa 750 euro al mese, per i giovani che non hanno la possibilità di versare con costanza i contributi». Quanto ai costi, secondo Misiani «le spese non sono enormi, nell’ordine delle centinaia di milioni di euro, che però permetterebbero di aumentare il grado di equità del sistema».

Pensioni ultime novità dai partiti: dichiarazioni di Azione, M5S su Opzione Donna, Ape e uscita dai 63

La proposta sulle Pensioni di Azione appare più differenziata e in controtendenza con gli altri partiti. Gabriele Franchi, responsabile del Centro studi di Azione, premette che l’Italia è il Paese che spende di più in pensioni rispetto al Pil: «Dobbiamo migliorare i servizi che gli anziani usano di più, come la sanità, e azzerare la burocrazia. I soldi vanno investiti in questi settori». Azione considera sbagliato anche lavorare a una maggiore flessibilità in uscita: «Siamo in un periodo con una forte carenza di manodopera. Laddove sono avvenute uscite anticipate, per esempio nella pubblica amministrazione, i comuni si sono ritrovati con grossi problemi che potrebbero mettere a rischio l’attuazione dello stesso Pnrr», argomenta Franchi. Che aggiunge: «Parliamo piuttosto delle pensioni di chi oggi ha meno di 35 anni. Noi proponiamo di incentivare la previdenza complementare: lo Stato dovrà aggiungere una quota percentuale di quanto investito».

La senatrice del Movimento 5 Stelle Nunzia Catalfo, ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, sostiene che «si debbano allargare le categorie dei lavori considerati usuranti aggiungendo, per esempio, infermieri e operatori sociosanitari, ai quali dovrebbe essere consentita una pensione anticipata». A ciò si aggiunge la «garanzia di una flessibilità in uscita dai 63 anni su base volontaria, permettendo ai lavoratori di percepire subito la quota contributiva della pensione a cui si sommerà quella retributiva a 67 anni».

Il Movimento chiede inoltre la conferma di Ape Sociale e Opzione Donna più «la garanzia alle madri lavoratrici di un anticipo di un anno della pensione per ogni figlio fino a un massimo di tre anni». Per sostenere i giovani, «oltre a una pensione di garanzia che già avevamo proposto nel periodo in cui ero ministro, vorremmo introdurre il riscatto gratuito della laurea oltre che contributi figurativi fino a un massimo di due anni per i periodi di formazione». Costi? L’anticipo pensionistico per gli usuranti e l’uscita anticipata su base volontaria potrebbero costare a regime circa due miliardi di euro: «L’esperienza da ministro mi dice che se c’è una reale volontà le risorse si trovano».

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22 commenti su “Pensioni 2023, le proposte dei partiti pre voto: da Opzione donna a uscita a 63 anni

  1. Solo Unione Popolare ha avuto le palle di fare una proposta secca e gradita a tutti, cioè 60 e 35- viste le proposte degli altri che dicono e non dicono, che ci fanno venire il voltastomaco, con il baratro che sta dietro l’angolo….il diavolo fornero ci sta aspettando… io direi di votare Unione Popolare, anche se servirà a poco, ma almeno diamo un segnale a questi pagliacci del palazzo che scherzano con la nostra pelle.

  2. Buonasera! Anch’io penso che, alle madri lavoratrici ed ai lavoratori, che svolgono attività usuranti, debba essere consentita una pensione anticipata. Ritengo, altresì, che ai giovani che non hanno la possibilità di versare con costanza i contributi, debba essere assicurata una pensione di garanzia.

  3. Si stanno concretizzando i peggiori incubi dei lavoratori ormai prossimi alla pensione cosiddetta anticipata Fornero (e ci voleva un bel coraggio a definire così una pensione che prevede 43 anni di lavoro!!): flessibilità in uscita e mancette solo per pochi fortunati, riscatti gratuiti e pensione di garanzia per i giovani, il tutto con risorse che sarano risparmiate limitando la pensione anticipata Fornero solo ad alcuni ambiti e categorie (FI aveva fatto trapelare nei giorni scorsi in alcune interviste al Corriere della Sera l’intenzione non sappiamo se condivisa da tutto il Centro Destra di limitare la pensione anticipa Fornero solo per alcuni settori del mondo del lavoro vietandola invece ad altri quali la sanità, forse la scuola e in generale la pubblica amministrazione). Per gli inc… del 60 e per i tantissimi che ingiustamente per pochi mesi non hanno potuto usufruire di quota 100/102 probabilmente il peggio deve ancora arrivare. C’è ancora qualcuno che intende andare a votare rendendosi così complice e legittimando questi politici e questi sindacati? Auguri!

    1. sbagli a non andare a votare; certo c’è l’imbarazzo della scelta in negativo; io una mezza idea ce l’ho ma non te la dico; parli degli inc. del 1960? ne faccio parte; aspettati il peggio del peggio; c’era una tabella fatta di colori verdi e rossi parlando di quota 100 e 102; noi del 1960 solo rosso; e allora cosa dobbiamo fare? andare a votare, votare il meno peggio, stare in salute, sopravvivere il più possibile, sperare che qualcuno che ci rovina la vita schiatti prima di noi e basta; saluti a te e ai gestori del sito

    1. Condivido la stessa speranza. Chi, nonostante la penalizzazione, accetta il passaggio dal misto al contributivo è la prevista finestra, lo fa per necessità e non dovrebbe restare con le dita incrociate fino a fine anno, senza poter programmare nulla.

  4. Buonasera a tutti. Mi sto convincendo sempre di più che dal momento in cui risolvono la questione pensioni, non esisterà più argomentazione per la politica, quindi ci terranno sempre con la corda al collo.
    Buon Lavoro

  5. Gentile Rodino’, nella sua interessante rassegna non leggo le proposte della lega. Escludendo un suo “lapsus” sono curioso di sapere perché non le ha indicate.
    Grazie

    1. Condivido la domanda di Fab60:
      Come si può dimenticare nella rassegna proprio la Lega che è il partito che più di tutti definisce come assurda la legge Fornero e prometteva gran voce di abolirla ?
      Non è possibile non parlarne …un’omissione inspiegabile, anche secondo me

  6. E QUOTA 41 SENZA PENALIZZAZIONI PROMESSA “20 VOLTE” AL GIORNO DALLA LEGA E DALL’ ONOREVOLE SALVINI A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2023 ??? ANCHE L’ ONOREVOLE DURIGON È STATO MOLTO CHIARO CONFERMANDO QUESTO PUNTO FONDAMENTALE .. INTERVISTATO A TAL PROPOSITO RECENTEMENTE ANCHE SU QUESTO SITO “pensionipertutti.it” !
    Parlare di FLESSIBILITÀ E 63 ANNI .. a chi ha già 41 anni di lavoro alle spalle e in questi anni si è visto CAMBIARE E PEGGIORARE LE REGOLE almeno 3 .. 4 volte e mandare in pensione signori con molti meno anni di contributi .. ci vuole parecchio coraggio ! Dopo tante promesse disattese all’inizio del 2023 a moltissime persone mancherà pochissimo per raggiungere i requisiti dell’anticipata della Fornero ! A questo punto NON TOCCATE L’ANTICIPATA DELLA FORNERO !!!! BASTA PENALIZZAZIONI !!! Noi al lavoro dai primi anni 80 non ce la facciamo più !!! Impensabile sobbortare un’altra beffa e un altro furto di vita e di denaro !!! MA I SINDACATI ANCHE LORO DA SEMPRE FAVOREVOLI A QUOTA 41 SENZA PENALIZZAZIONI .. DOVE SONO FINITI ???

  7. Mettetevi il cuore in pace. Non cambierà nulla se non in peggio…
    Possiamo farcela, tutto andrà bene, le pensioni non le vedremo più e di conti dell’inps miglioreranno.

  8. Tipico dei nostri politici tutti: il problema è la precarietà ed in generale le condizioni di lavoro e non lavoro giovanile e l’enorme denatalizzazione (indotta dagli stessi politici nei decenni scorsi con azioni ed omissioni politiche)? e loro si concentrano sull’età pensionabile. Mi va benissimo, doveroso, ma le cause principali che inceppano la ripartizione diacronica del sistema pensionistico e la sostenibilità generale del sistema paese a quando?

  9. Ma scusate ma chi ha già 40 passa anni di contributi cosa deve fare?chi deve arricchire ancora,ma allora ci sono i cittadini di serie A e B che insegnamento stanno dando “sti qua”ai Giovani…io penso che dopo 40 Anni di contributi consecutivi si deve andare in Pensione.

  10. Sotto elezioni tutti dicono che le risorse si trovano, una volta al governo si vedrà….siamo presi per i fondelli da questa classe politica. Grazie ai gestori del sito per la perseveranza.

  11. Fino al 25 settembre sentiremo ogni partito proporre abbassamento dell’età pensionabile, flessibilità in uscita, pensioni di garanzia per i giovani, ecc. ecc. Ma dal 26 sera visti i problemi del nostro Paese la voce riforma pensioni sparirà dall’agenda di tutti i partiti perché le priorità saranno altre.
    Quindi non cambierà nulla e tutto resterà come prima, dobbiamo solo augurarci che non peggiorino la riforma Fornero.
    SPERO DI SBAGLIARE E DI ESSERE EMENTITO……
    Un saluto ai responsabili del sito per le informazioni che ci offrono e soprattutto per la speranza che ci danno…ma chi vive sperando muore…..senza andare in pensione.

  12. simpatico il senatore Misiani del Pd; ma se non ricordo male era quello che massacrava quota 100 ancora nel 2019; ora cosa dice: a partire dai 63 anni ma su base contributiva? avete capito a chi non dare il voto? saluti ai gestori del sito

  13. Se i politici cominciano a discutere e bisticciare sulla modalità della copertura di eventuali costi della riforma previdenziale e, più in particolare, della flessibilità partendo da temi ormai “triti e ritriti” (es. lotta all’evasione fiscale o abolizione reddito di cittadinanza), ho seri dubbi che si parta nel migliore dei modi per trovare una vera convergenza. Le già flebili speranze di evoluzioni positive si assottigliano repentinamente.

  14. Per quale motivo non sono inserite le proposte dei partiti minori?
    Votiamo in massa chi fa la seguente proposta:
    Abolizione della legge Fornero per giungere all’età pensionabile di 60 anni o 35 anni di contributi, con tetto massimo alle pensioni alte che pesano molto sulla spesa pensionistica.

    Qualcuno non è d’accordo sulla proposta? Allora in massa andate a leggere il paragrafo 9 del primo punto del programma di Unione Popolare

    1. Ciao Alessandro anche Rifondazione comunista è favorevole a modificare in positivo la legge della “signora” ed è un partito minoritario come quello da te citato. Lo scrivo per sottolineare che oltre a Unione Popolare ci sono anche loro.

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