Pensioni 2023 l’editoriale: adesso il Governo deve scoprire le carte
Dopo l’incontro del 30 maggio del Governo con le parti sociali e datoriali che dopo parecchi mesi è stato come un sasso gettato in uno stagno ci si aspetta che l’Esecutivo, finalmente, scopra le carte in ambito previdenziale.
Riforma Pensioni 2023 Meloni e il Governo non hanno più alibi
Nel corso dell’incontro dello scorso mese il Governo ha spiegato la complessità di un argomento che va costantemente monitorato con l’Osservatorio recentemente istituito che dovrà dare risposte sia per quanto riguarda i costi della previdenza che dare risultati sull’efficacia e sostenibilità di forme di staffetta generazionale, valutazioni sull’opportunità di distinguere previdenza da assistenza nonché proporre interventi utili al rilancio della previdenza complementare.
Nel corso di quell’incontro la Meloni aveva anche comunicato che ci sarebbero stati dei “tavoli” su argomenti specifici assicurando che il primo di questi sarebbe stato sugli anticipi pensionistici. In seguito a ciò la Ministra del Lavoro Calderone ha convocato per il prossimo 26 giugno le parti sociali per un incontro specifico sulle pensioni e in tale occasione il Governo dovrà scoprire le carte in merito ad una riforma previdenziale che gli italiani aspettano da oltre un decennio.
Ormai non ci sono più alibi né giustificazioni, se l’Esecutivo ha la volontà di approvare qualche provvedimento in tema di pensioni ha alcuni mesi di tempo per realizzare quello che era il programma su cui poi è stato eletto. Ormai la Meloni è al potere da diversi mesi, si è fatta conoscere ed apprezzare in ambito internazionale e gode di ottimi rapporti con la UE, ha compreso i meccanismi della complessa macchina statale e soprattutto può far valere un’ampia maggioranza a livello parlamentale.
Ultime novità Riforma Pensioni: il rinnovo di quota 103 non basta
Conosciamo tutti le dichiarazioni del Governo sul fatto che a causa della situazione economica, con un’alta inflazione che costringerà l’Esecutivo all’inizio dell’anno prossimo a perequare, almeno parzialmente, le pensioni al costo della vita, dei notevoli costi causati dalla guerra in Ucraina e con un debito pubblico fuori controllo che la riforma strutturale delle pensioni prevista per l’anno 2024 molto probabilmente sarebbe stata procrastinata all’anno successivo ma…
Ma, tutti i problemi economici che l’azienda Italia ha nell’anno 2024 li avrà sicuramente anche nell’anno 2025 e poi nell’anno 2026 perché un auspicato cambiamento significativo dei conti non ci potrà essere in uno o due anni ma eventualmente occorreranno non meno di cinque o sei annualità per ottenerlo. Quindi il rimandare al prossimo anno la discussione generale su un provvedimento così significativo non potrà portare nuovi elementi oltre a quelli che già si conoscono. Cantierare la riforma previdenziale già quest’anno per essere pienamente operativa dall’anno 2024 è pertanto possibile se solo si volesse, è una questione politica e se l’Esecutivo vuole spostare in avanti nel tempo la riforma strutturale è perché non la ritiene un argomento impellente e determinante preferendo piuttosto concentrarsi sulla riforma fiscale o su quella della giustizia.
Non può bastare, quindi, come fa filtrare ad arte l’Esecutivo il rinnovo di un altro anno della “Quota 103” che è stata molto deludente, né un parziale ripristino di Opzione Donna completamente stravolta nello spirito iniziale della legge e confinata solo a donne svantaggiate, né un rinnovo dell’Ape Sociale. È necessario perlomeno che in questi mesi del 2023 si discuta e si approvi una flessibilità in uscita, una riduzione consistente del costo del riscatto della laurea, l’istituzione di una pensione di garanzia per giovani e donne e un’implementazione significativa della previdenza complementare. Già dalla riunione del giorno 26 capiremo, finalmente, che strada che il Governo vorrà intraprendere.
Hanno finalmente scoperto le carte: menare il can per l’aia!
Andare in pensione ē come azzeccare una quaterna con i coglioni che tirano i numeri,o forse li danno.
Vogliono proporreun altro anno quota 103 mache senso hanno le finestre ?? Servono ad allundare un altro anno di lavoro!Toglietele e al compimento di 103 si va via!
La riforma del sistema previdenziale deve essere strutturata in base all’età anagrafica e non dai versamenti contributivi. 63 anni per poter scegliere liberamente se rimanere al lavoro o meno deve essere garantita a tutti. E a 63 di età sicuramente di contributi un lavoratore ne ha versati. A 63 anni qualsiasi sia il lavoro che si svolge per ogni lavoratore diventa pesante e improduttivo. I riflessi sia fisici che mentali non sono al top. Invece assistiamo al balletto di quota 41, 103, etc etc….. che gran delusione. Mai la persona al centro del dibattito. Solo ed esclusivamente scuse e ritardi.
E no caro Eugenio…non ci sto. In Francia hanno ribaltato il Paese perchè è stata imposta l’età di 62 anni a partire dal 2030 e noi , perchè siamo più altruisti? la chiediamo a 63 ??
Ale l’età ē64
mi scusi sig eugenio ma a 63 anni chi ha cominciato a 16 ha pagato 47 anni mi sembrano un po’ tanti.
saluti
io ho 64 anni e 36 di contributi, e allora? dovrei andare quasi a 70 anni le sembra giusto? ci vuole equilibrio e non pensare solo al proprio orticello.
Basta quote, si deve andare in pensione a partire dai 62 anni,
Caro Franco Giuseppe, hai fatto una analisi perfetta, impeccabile, io però vorrei aggiungere qualcosa e dire a questi illustri signori del governo che costituiscono osservatori, tavoli tecnici in attesa, dicono loro, di studiare e vedere i costi di una possibile riforma, come mai non dicono come hanno sperperato fior di milioni di euro per fare dei condoni celati agli evasori fiscali?? Badate bene, relativamente alla riforma delle pensioni, questi signori non faranno nulla nemmeno nel 2024, ho fatto un sogno, per cui questi “scienziati” penserebbero bene, nel 2024, di varare la FLA TAX, (una specie di Robin Hood al contrario, togliere ai poveri per dare ai ricchi) e quindi finirebbero per utilizzare (o sperperare) tutte le risorse, ed allora verrà il bello, per tutti noi del ceto medio basso!!
D’altronde, cosa ci si può aspettare nel paese Italia e da questo governo dove alle aziende alluvionate dell’Emilia anzicchè aiutarle si risponde che: “il governo non è un bancomat” ed i funerali di Stato si fanno a Berlusconi e non a Carlo Alberto Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino, Rosario Levatino, Rocco Chinnici e tanti altri, con tanti poliziotti ammazzati dalla Mafia???? nel contempo, però, si pensa ad una riforma della Giustizia in nome e ricordo di Silvio Berlusconi?? fatevi queste domande e datevi la risposta!!
Un caro saluto a Franco Giuseppe, grazie e saluti ad i gestori del sito.
Non faranno nulla.Ormai credo non ci siano più dubbi in merito.Fac59
La riunione del 26 giugno sarà interloquitoria come le altre statene sicuri ed è meglio così perchè, se riforma si fa, la faranno a credito delle casse dello Stato.
Vie di uscita flessibili: penso che siano le uniche soluzioni che possano soddisfare molti ultrasessantenni che non riescono ad arrivare ai fatidici 41 anni e non rientrano in categorie APE. E mi sembrano anche soluzioni…di buon senso! (Ma l’attuale governo, ehm, sa cos’è il buon senso?)
Salve avevano promesso a grandi proclami quota 41 e non la fanno?Il problema dicono sono sempre i soldi. Ma io dico come mai dove fa comodo a loro anche per cose sbagliate tipo guerra, reddito di cittadinanza, quota 103, ecc i soldi ci sono? Uno quando lavora per 41 anni la pensione non se le già strapagata? E soprattutto non ha lavorato abbastanza? E allora cosa vogliono? farci morire e li dove vogliono arrivare? sono tutti uguali questa e la verità buona serata ciao
davanti agli asini.
Tra un anno, alla prova del nove, vedremo se erano carte o carote.
Le chiamate carte ma a me sembrano piuttosto carote davanti agli asini.
Anche se le proposte sono condivisibili si spera che almeno sia approvata quota 103 magari con meno paletti per poi discutere seriamente della riforma. Ma credo che si voglia arrivare ad esaurimento della gente con il misto solo allora approveranno quota 41 solo contributiva.
Non è necessario che scopra le carte meglio se tutti i politici e sindacati passano a miglior vita vivremo meglio con meno coglioni che decidono la vita degli altri.
Quali carte deve scoprire chi bara.
Caro Lucky sia i sindacati che il governo conoscono benissimo non solo questo Editoriale ma anche la proposta che come UTP abbiamo elaborato e trasmesso loro innumerevoli volte.
Un saluto
Ne deduco che sindacati e governo leggono anche i malumori di chi commenta questi editoriali… o no? E se lo fanno, cosa che ritengo cmq poco probabile, è ancora peggio che non diano alcun riscontro. Sarebbe più onesto ammettere di aver promesso l’impossibile con il solo obiettivo di accaparrarsi voti (la realtà), piuttosto che tergiversare raccontando favole e continuare a rimandare non solo le riforme ma anche la risoluzione dei problemi che impediscono di attuare le riforme (forse aspetto più importante… se non faccio una riforma perché ci sono dei problemi [ad es. le risorse] mi devo impegnare a risolvere prima i problemi per poter poi fare le riforme – se vogliono davvero farle). Un saluto.
Nata nel 1960, negata quota 100 x tre mesi, negata quota 103 perché pur avendo 63 anni non ne ho 41 nel 2023.
Se adesso non mi lavorano neppure la pratica x Ape Social, dopo 6 mesi dalla presentazione della domanda ,vado la’ e …. O denuncio tt
Non fanno neanche le pratiche per lavoro usurante dovete pagare un avvocato.
Sindacati.. chi? Esistono ancora? Non me ne sono accorto..
Condivido il sui comento al 100 per cento Le propongo di mandarne una copia ai sindacati affinche lo leggano in via preliminare al governo nel prossimo incontro che ne prenda atto. Saluti
Ottima disamina, dott. Marino, ammiro la sua incrollabile fiducia, ormai pluriennale, in una soluzione non dico favorevole, ma almeno giusta ed equa, cosa certamente non avvenuta in questo ultimo lustro. Devo però segnalarle che Lei continua in un unica direzione, la riforma delle pensioni, perdendo di vista altre problematiche sempre legate alla situazione previdenziale e al suo costo economico. Mi chiedo : ” Possibile che al dott. Marino sia sfuggita una notizia così importante che potrebbe inficiare qualsivoglia discorso sulle pensioni ? ” Mi riferisco alla sentenza di maggio della Corte Costituzionale a riguardo delle liquidazioni del TFR-TFS degli statali. ( Chi volesse informarsi meglio può digitare PAmagazine TFS-TFR ). La questione è complessa e la corte si è espressa per il momento solo sulla impossibilità della regione Sicilia di approvare leggi che sono di competenza unica dello Stato. Ha quindi rigettato il ricorso. Siamo invece in attesa che la Corte si pronunci sul ricorso del sindacato Confsal-UNCA che chiede sia parificato il trattamento TFR_TFS tra pubblico e privato. Non tutti sanno che i dipendenti privati iscritti alle casse INPS ricevono la loro liquidazione entro 3 mesi dal loro collocamento a riposo, mentre gli statali devono attendere 2 anni per legge + 3 mesi di istruzione pratica. Questi tempi per gli statali ormai si sono allungati fino a 3 anni di attesa e molti pur contattando il call center o INPS Risponde, non ottengono risposta nemmeno nei 15 gg stabiliti. Un disastro organizzativo e sociale. In pratica l’INPS sta trattenendo da tre anni i soldi versati in un vita dai lavoratori, cifra che se investita ti avrebbe garantito un rendimento in interessi di molto superiore a quello che si riceverà e che causa inflazione galoppante, nel corso di pochi anni sarà svalutata di circa il 30%, ( leggere gli articoli per credere ). In caso la Corte accettasse il ricorso, per le casse dell’INPS sarebbe il tracollo. Ora, per me è impensabile che il sottosegretario al lavoro Durigon, che siede a fianco del ministro del Lavoro e del Welfare e che è direttamente in contatto con il presidente INPS non conoscesse questa situazione apocalittica e che quindi è il responsabile primo, di quello che sta succedendo, caos previdenziale, l’ingiustizia delle quote, la disparità di trattamento tra lavoratori e lo sfascio dei conti previdenziali. Invito tutti voi a leggersi le esilaranti difese degli avvocati dell ‘INPS e quelli dello Stato che personalmente trovo offensivi e vergognosi nei confronti dei servitori dello Stato, medici, forze dell’ordine, semplici operai ed impiegati. E voi continuate a dare il voto ad un personaggio che definire stolto è un complimento. Un saluto a tutti voi e buone vacanze.
N.B. Non fatevi il sangue marcio, ma è tutto vero. Tenetevi forte.
Caro Franco Giuseppe mi sottovaluti se pensi che mi possa essere sfuggita una notizia del genere. Conosco perfettamente la situazione che ho evidenziato in parecchi articoli (anche su Pensioni per Tutti) che in interventi radiofonici e televisivi. Per l’entita’ della somma in oggetto (oltre 14 miliardi di €) troveranno un escamotage come quello che ha proposto l’INPS (eventualmente pagare subito solo chi ha il TFR e non il TFS) praticamente nessuno visto che il TFR nel pubblico esiste solo dal 2000.
Un saluto
Ma i Sindacati Funzione Pubblica in tutti questi anni quante ore di sciopero hanno proclamato per difendere i lavoratori pubblici da questa palese ingiustizia?
Perfettamente d’accordo con Marino, perché è inutile che il governo continua a tergiversare ed è arrivato il momento di prendere il toro per la corna e mettersi al tavolo del 26 prossimo con le idee chiare e con intenzioni serie- basta con gli incontri di circostanza, ne abbiamo le tasche piene e non possono, governo e sindacati, prenderci più in giro- l’argomento è la flessibilità in uscita e pertanto si discuta e si approvi in tempi brevi una quota 103 rivista e più alla portata di tutti, non di pochi fortunati, dando poi il giusto peso alla proposta Tridico che il nuovo Commissario potrebbe fare sua – quindi i sindacati non rompano più le scatole con la loro piattaforma…62 o 41… e convoglino le loro forze sulle strade maestre che risolvono il trauma flessibilità che sta portando alla pazzia noialtri che aspettiamo da anni- quota 103 rivista e con paletti alla portata di tutti e doppia quota Tridico….. o non se ne esce più….. con le conseguenze che ne scaturiranno!
Il 26 il governo dovrà dire cosa intende fare per le pensioni anticipate, la proroga di quota 103 a me potrebbe andare bene, perché la centrerei con 62 anni di età e 42 di contributi, però è giusto e necessario anche fare qualcosa per chi ha più di 62 anni e per un motivo o per un altro non può avere un numero così alto di contributi, una soluzione potrebbe essere quota 103 ma senza paletti dell’età e contributi ma libera!
Una curiosità per chi lo sa, la finestra mobile di 3 mesi come funziona? Mi spiego meglio, se io raggiungo i requisiti il giorno 3 Maggio (62 anni) la finestra parte a Maggio o a Giugno? Se parte a Giugno i mesi di finestra sarebbero 4 e non 3, però boh!
Caro Don, hai posto diversi quesiti; quota 103 per l’anno prossimo? non lo so, può essere e anche no; lo scopriremo solo .. a dicembre; la combinazione? per 2 anni di fila hanno tenuti bassi i contributi e alta l’età; quest’anno 2 anni in meno l’età, 3 anni in più i contributi; per l’anno prossimo? bella domanda; e per chi non raggiunge i 41 anni? altra bella domanda; per la finestra di 3 mesi? se vai da un patronato ti risponde: aspettiamo l’ordinanza per il 2024; in linea di massima ti dicono di passare in primavera2024 e comunque puoi lavorare in quei 3 mesi anche perchè la pensione la vedrai ben più avanti; per sicurezza vai già adesso da un patronato per capire come funziona il discorso dei 3 mesi; in bocca al lupo per tutto e saluti a te e ai gestori del sito
Grazie Paolo!
👍