Pensioni 2023, l’editoriale: ancora il bilico opzione donna
Finalmente, dopo varie bozze del ddl bilancio 2023 che circolavano in rete, è stata pubblicata quella definitiva “bollinata” dalla Ragioneria Generale dello Stato che è stata trasmessa alla Camera dei Deputati per iniziare il percorso parlamentare. Dopo tanti tira e molla ed il giallo delle prime bozze dove l’articolo di legge riguardante Opzione Donna era in bianco, la pubblicazione definitiva (art. 56) è stata un secchio d’acqua ghiacciata buttata in faccia a tutte le donne. In pratica il pensionamento è possibile solamente alle donne che entro il 31 dicembre 2022 abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di sessanta anni, ridotta di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di due, e che assistano un convivente con handicap grave da almeno sei mesi, oppure siano loro stesse dichiarate invalide almeno al 74% o ancora siano state licenziate o siano dipendenti da imprese dichiarate in stato di crisi.
Riforma Pensioni 2022: opzione donna stravolta nello spirito
In questa maniera, di fatto, viene completamente stravolto lo spirito della legge istituita nel lontano 2004 perché se così fosse non sarebbe nemmeno corretta la denominazione “Opzione Donna” in quanto non si tratterebbe più di un’opzione di libera scelta che una donna può o meno fare anche rinunciando ad una cospicua parte economica, ma relegherebbe l’istituto limitandolo solo a categorie svantaggiate. In pratica, solamente per ridurre il potenziale numero delle beneficiarie e risparmiare sull’immediato qualche decina di milioni di euro, perché poi ricordiamo che dopo i primi anni lo Stato ha un forte guadagno dalle donne che accettano Opzione Donna, si stravolge una norma che è stata una battaglia conquistata a prezzo altissimo dalle donne.
Pessima figura del nuovo Governo presieduto da una donna e con una donna come Ministro del Lavoro che entra a gamba tesa su un istituto ormai consolidato e che si sperava fosse approvato in forma definitiva e stabile. Ora assisteremo, probabilmente, da parte della maggioranza di Governo a dei distinguo dicendo che si sta facendo tutto il possibile per ripristinare la norma come era l’anno passato e probabilmente qualcosa si otterrà ma resta un’ulteriore frattura tra i cittadini e le istituzioni che una volta di più si sono sentiti traditi e offesi da chi invece dovrebbe tutelarli e proteggerli.
Ultime news Riforma Pensioni 2022: quota 103 con 41 di contributi non soddisfa nessuno
Questi continui e sacrosanti discorsi su Opzione Donna che sono continuamente all’attenzione dell’opinione pubblica stanno nascondendo gli altri provvedimenti in tema di previdenza contenuti nella legge di bilancio. La “Quota 103” come è stata impostata (41 anni di contributi sommati a 62 anni d’età) non soddisfa assolutamente i lavoratori nuovamente alle prese con la speranza di centrare l’ambo secco quando invece si poteva permettere, almeno per un anno, in attesa della riforma complessiva, una quota 103 libera.
Ma non si poteva farlo perché il numero 41 deve essere in evidenza in quanto cavallo di battaglia di Salvini che altrimenti può minacciare problemi all’Esecutivo. In questo modo Salvini salva la faccia e la Meloni fa vedere all’Europa che tiene la barra dritta su di un capitolo, quello previdenziale, da sempre sotto la lente di Bruxelles.
Altro aspetto da evidenziare è la mancata perequazione totale degli assegni previdenziali a seguito dell’inflazione. Sono perfettamente d’accordo che era impensabile attuare una indicizzazione piena di tutte le pensioni il cui costo nei tre anni 2023 2024 -2025 è stimato in quasi 50 miliardi di €, ma applicare un taglio già a pensioni di 1.600 € al mese è esagerato. Si sarebbe ottenuto il medesimo risultato con una indicizzazione piena fino a 2.000€ netti mensili, all’’80% fino a 2.500 € netti mensili, scendendo poi al 20% per pensioni oltre i 3.000 € e al 5% per quelle oltre i 5.000 € netti mensili.
In questo modo sarebbe stato mantenuto il principio contenuto nell’art.53 della Costituzione e sarebbe stato dato un po’ di ossigeno a quella classe media che è il motore dei consumi della nostra economia, che tutti affermano di tutelare ma che di fatto risulta sempre la classe più colpita.
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A fine anno maturo 42 anni e mezzo di servizio ed ho 61 anni. Ad aprile 2023 compio 62 anni con una maturazione di 42 anni e 10 mesi di servizio. Che riforma è questa!!! Bella fregatura… vado in pensione con la Riforma Fornero alla faccia delle promesse elettorali. Bah!!!
Ma noi parliamo e basta perché siamo un popolo civile o parliamo e basta perché siamo dei sottoposti? È una bella domanda. Cosa sappiamo del fatto che ad ogni azione corrisponde una reazione? Cosa sappiamo di comunione di intenti e soprattutto, con chi e a chi affidiamo la prosecuzione e attuazione dei nostri intenti? Siamo dei buoni cinesi? Dei russi obbidienti? Degli iraniani osservanti? Alla lunga, quando si delega senza remore e senza possibilità di rivalsa ad una élite il dominio assoluto del nostro pensiero, delle nostre necessità, dei nostri diritti, di quanto ci spetta, della nostra dignità, e quando intuiamo che non abbiamo strumenti per appellarci, dobbiamo fare conto che nello Stato a cui apparteniamo, sia questo un regime o una democrazia, si finisce così.
…e quando lo vedrà piu il mio voto la Meloni!
Anche oggi il presidente Giorgia Meloni ha difeso la manovra economica. Parla di difendere le fasce più deboli, di aver dato una risposta alle emergenze, di non voler lasciare indietro nessuno etc. etc. Purtroppo se si guarda la realtà dei provvedimenti si va nella direzione opposta. Visto che hanno definito gli ultrasessantenni non occupabili, dovrebbero attuare la riforma Tridico, che dà una pensioncina contributiva anziché aiuti di Stato. Allo stesso modo, e in generale, dovrebbero preoccuparsi di diminuire le povertà che sono in netto aumento. Irene Pivetti continua a lanciare appelli perché non riesce a vivere con €1000 al mese. Io ho 64 anni e prendo neanche 500 euro di reddito di cittadinanza. Le pensioni minime sono miserevoli così come le indennità di invalidità. Per non parlare dell’aumento del limite dei POS e dells possibilità di usare il contante fino a €5000. In pratica sono un grosso regalo agli evasori e ai delinquenti. Abbiamo 100 miliardi e oltre di evasione fiscale, ma non si dice una parola. Nutrivamo molte speranze su questo governo, ma, per ora, dobbiamo esprimere un giudizio estremamente negativo. Speriamo che i sindacati, i giornalisti, e in genere, tutta l’opinione pubblica si mobilitino, perché la situazione è estremamente grave. Chiaro che il nuovo governo non può avere la bacchetta magica, però qualcosa di meglio poteva sicuramente fare.
Ha perfettamente ragione Marino quando dice che noi lavoratori siamo stati offesi e traditi dalla Meloni, infatti siamo alle solite rincorse all’ambo secco che diventa sempre più irraggiungibile per via dei paletti sempre più duri e vergognosi- un governo che lascia indietro precoci con piu di 41 anni di lavoro e meno di 62 anni, anziani con piu di 62 anni che non raggiungeranno mai i 38 anni ed ora i 41, per i motivi che tutti sappiamo , studi universitari, studi per concorsi pubblici, carriere discontinue e via dicendo- ecco che lo Stato traditore e menefreghista mette in campo una nuova tombola a cui dobbiamo giocare per guadagnarci una meritata uscita dal lavoro per troppi anni di lavoro effettuati e per troppi anni che pesano sul groppone- la verità è che ci SIAMO STUFATI DI GIOCARE e questa tombola maledetta che ripropongono fino alla noia, deve finire, perchè qui siamo in migliaia e migliaia di persone che abbiamo dato e vogliamo rispetto e non più disprezzo da parte di questi politici ingrati- compito di uno stato serio è difendere e tutelare i lavoratori, con scelte improntate all’ equità per tutti, non come ora che noi poveracci dobbiamo trascinarci fino ai 67 anni per sostentare i fortunati che se la godono da 30 e piu anni, mentre noi a stento ne beneficeremo una quindicina d’anni, se tutto va bene- me lo chiamate uno stato di diritto questo, o per meglio dire è questo uno stato che privilegia i diritti sacrosanti dei lavoratori che, dopo anni e anni di lavoro, o dopo aver superato la soglia dei 62 anni, con problemi di salute, problemi familiari , stanchezza mentale e fisica , hanno il sacrosanto diritto di ritirarsi in buon ordine , lasciando spazio alle energie fresche dei giovani che scalpitano a giusta ragione -perciò cari politici, passatevi una mano per la coscienza e CAMBIATE SUBITO QUESTA ORRIBILE QUOTA 103, RENDENDOLA DA SUBITO LIBERA E SENZA PALETTI, GIA’ IN QUESTA LEGGE DI BILANCIO- poi lasciate stare la quota donna cosi com’era, per evitare un’altra schifezza immorale- e voi Sindacati CERCATE DI ESSERE UNITI E AL CONFRONTO DEL 7 DICEMBRE non andate a scaldare le sedie, ma tentate il tutto per tutto per annichilire questi feroci ed ingrati governanti.
Pensierino della sera di opzioni non si dovrebbe parlarne a prescindere da quale esse siano soprattutto perché agevolerebbe solo le donne benestanti avendo una decurtazione pari al 30 per cento dell’importo dovuto in pensione uomini e donne con pari requisiti con un’età di 41 anni senza età anagrafica detto questo mi ripeto non c’è trippa per gatti per il popolo quindi o si manifesta ad oltranza oppure si tace perché lo sfogo da tastiera non porta risultati ma sull’ultima analisi la vedo dura gli italiani non sono famosi ultimamente per lotte di piazza quindi personalmente mi sono arreso dopo essere sempre stato presente ad ogni manifestazione dove nel corso degli anni trovavo sempre meno persone.
Con il 41 in evidenza a codesto modo, mandando sui viali tutti i relativi complementi di specificazione della campagna elettorale, nessuno nell’esecutivo fa bella figura ed è mancanza di considerazione e rispetto per la suprema corte del popolo italiano. Opzione donna è un esercizio di irrazionalità generale e giuridica roboante. La clausola del figlio e dei due figli e stop non è estesa ad altri dettati normativi inerenti la specificità femminile o almeno a carattere pensionistico quindi in ceteris non paribus. Se vuole essere un incentivo è fuori tempo massimo e se vuole essere un riconoscimento non si capisce perchè sconti fino a 2 come se da tre figli in poi iniziasse la discesa accuditiva. All’Esecutivo, appellandomi alla razionalità, dico: non fate riforme strutturali fino a quando non avete abbastanza dimestichezza da non fare pasticci. Non vogliamo rimpiangere il passato anche recente, l’imperativo è migliorare l’esistente e non superarlo a qualunque costo e senza benefici o con palesi malefici. All’Europa chiedo meno massimalismo che con i suoi richiami general generici fino ad ora ha penalizzato i cittadini senza ostacolare minimamente le prassi governative deteriori a cui si riferiva, anzi.
Io dico ai componenti del palazzo del governo, tutte le donne che anno maturato 20 anni di contribuzione, dategli La pensione, così aiutano i mariti che pigliano paghe mensili FAME, aiutare la gente questa è la priorità, no solo parole parole parole, che non servono a niente, ma a niente.
Vergognoso quanto sta accadendo.Ancora più scandaloso sono le forze sindacali.Non si muovono per l’ eliminazione dell’ art 18 non si muovono per stipendi dove l Italia negli ultimi 12 anni e scesa in negativo secondo il costo della vita Ora per le donne e domani non solo i diritti non verrano difesi ma neanche la dignita.Ora stanno mettendo già in atto il solito giochino che stanno utilizzando già da parecchio dove sono discordi se fare o non fare uno sciopero generale insieme.Povero sindacato dovete estinguervi siete una piaga per la società di oggi
Sia la modifica diOpzione Donna sia quota 103 sono un’ offesa a chi con la proroga delle suddette leggi vengono discriminati . La prima perché molte donne non hanno sicuramente potuto avere figli ,la seconda perché vedersi fuori per” appena 3 anni” non è corretto: significa fare attendere ancora a lungo in età molto avanzata. Tutto questo per accontentare il Sig Salvini e l’ Europa che ha messo il coltello alla gola all’Italia.
Avevano illuso tante persone promettendo flessibilità..
Mi auguro solo che questa ultima venga contemplata nella riforma previdenziale del 2023
È questa la triste verità su quota donna e quota 103, perché invece di renderla strutturale, come si proclamava da quest’estate, si è creata una quota con paletti ferrei per le donne, mandando a puttane tutto quello che si era creato 18 anni fa- per la 103 , purtroppo subiamo il ricatto di salvini che tiene per le palle il Governo con la sua fissazione 41 e noi poveracci dobbiamo stare a guardare i pochi che centreranno l’ambo secco- ma veramente fanno schifo questi luridi politici che invece di aiutare precoci con un mare di contributi e vecchi con più di 64 anni senza I 38 ed ora senza I 41 anni , che non raggiungeranno mai, creando almeno per il 2023 una quota 103 libera , raggiunta con la somma di età e contributi, fanno la schifezza più grande che si sia mai vista sullo scenario previdenziale- una porcata della peggiore specie che alla fine farà uscire soltanto poche migliaia di lavoratori, bloccando ancora i giovani che non potranno sostituirci e, soprattutto bloccando noi ultrasessantenni, senza I 38 e 41 di contribuzione, a masticare amaro , senza forza, senza voglia, senza testa lucida, senza salute, stanchi, inorriditi,avviliti e chi più ne ha più ne metta- e tutto questo per accontentare quel fannullone, folle e feroce salvini che tiene in scacco il Governo- dove sono i sindacati? Aspettiamo il 7 dicembre per vedere cosa fanno e poi se niente succede e non buttano al gabinetto quota donna e quota 103, così come le hanno inventate………penso che è inutile e pure dannoso rimanere iscritti ai sindacati ed andare a votare per questi menestrelli di governo e di opposizione………purtroppo siamo diventati , grazie a questi personaggi, una nazione di merda!!!!!!!
Mi domando cosa andranno a fare i sindacati giorno 7 ricevuti dal governo?? Dal momento che ne ha dato piena conferma ul presidente Meloni convocsndo anche il sindacato di centrodestra Ugl,più prova di cosi che i sindacati sono politicizzati non ci può essere, due cgil e uil sono per una giusta mobilitazione e gli altri no!
Cosa si possono aspettare i lavoratori da un governo che presenta un ambo seccc? Lasciando fuori dalla quota 41 lavoratori che magari hanno una età superiore 63 anni e non raggiungono per qualche mese nel corso del 2023 quota41?
Si in campagna elettorale tutti positivi…..ora il voltafaccia !
Vergognoso giocare con la pelle delle persone…
C’è ne ricorderemo.
Sono d’accordo con la quota 103 libera; avranno fatto un calcolo e avranno visto che costava troppo; come costava troppo la completa indicizzazione a 2000 euro netti; pazienza; quando discuteranno dal 20 dicembre vedremo se ci saranno novità; saluti al dott. Marino e ai gestori del sito
Scrivere, protestare qui, serve davvero a poco. Non avremo mai voce in capitolo se non si scende in piazza bloccando il paese.
Chi deve rappresentarci è praticamente assente, i sindacati sono peggio dei politici in quanto davvero negli anni hanno creato una casta inamovibile per tutelare i loro impiegati, i loro benefit e il loro sistema clientelare. Iniziamo a protestare sotto le loro principali sedi innanzitutto, non rinnovando le tessere, non affidandosi ai CAF per le dichiarazioni dei redditi, non permettendo trattenute sindacali occulte sulle nostre buste paga, non chiedendo consulenze legali, sono i lavoratori che danno potere al sindacato, bisogna toglierlo.
Quello che ci fa male è vedere l’incompetenza nel come il governo ha affrontato temi di vitale importanza per la nostra società e in particolare per come hanno pensato di risolvere il tema della riforma delle pensioni. Non avendo opposizioni valide ora (sindacati e partiti politici all’opposizione) si sentono liberi di modificare le loro promesse elettorali, di spostare a piacimento risorse e di introdurre tematiche a loro convenienti come il tetto del contante, la flat tax, la gestione dei migranti ecc…una delusione completa che spero pagheranno nelle prossime elezioni.
Non mi meraviglierei un ritorno al clima violento a breve.