Pensioni 2023, l’ostacolo per Quota 41, OD, Quota 103 sono o no le risorse?
Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato un articolo in cui riportavamo le dichiarazioni della Professoressa Elsa Fornero circa l’importanza di tutelare le nuove generazioni, puntando su investimenti sul lavoro e sulla ricerca, valutando anche uscite, per quanti vogliono accedere alla queiscenza, col contributivo per consentire l’equilibrio del sistema previdenziale, che essendo a ripartizione rischia di non reggere a lungo, visto che i giovani faticano ad entrare nel mondo del lavoro. Mi sono accorta, con non poca amarezza, dai commenti sul portale, che molti nemmeno hanno letto la notizia, perché si sono fermati al nome ‘Fornero’ e hanno preferito insultare. Mi preme dire che si può sempre essere concordi o contrari ad un pensiero e ad una proposta, ma che per poter commentare quantomeno bisognerebbe andare alla notizia e non fermarsi al nome di chi ha proferito parola negandogliela a priori. In ogni caso, fatta questa premessa doverosa, tra i vari commenti ve ne é uno che ha catalizzato maggiormente la mia attenzione e anche quella del nostro esperto previdenziale il Dott. Claudio Maria Perfetto che ha deciso di rispondere direttamente al Sign. Antonio. La questione é sempre quella relativa alle risorse insufficienti per poter consentire al Governo di prorogare varie misure già vigenti come Quota 103 o ripristinarne di originarie come Opzione donna oppure di concederle come Quota 41 per tutti.
Pensioni 2024, nodo risorse o mancanza di volontà politica?
Quota 103, opzione donna, Quota 41 per tutti sono Tutte misure che i lavoratori vorrebbero vedere applicate e se insieme, nella stessa riforma pensioni, ancor meglio, Il Sign . Antonio dicendosi contrario alla proposta di contributivo della Fornero per tutelare i giovani, dice ‘ i soldi si creano dal nulla per legge’, quindi non sono questo il problema, ma, fa intendere, manca la volontà politica di andare incontro al lavoratore, nascondendosi, dice tra le righe, sempre dietro la questione ‘risorse mancanti’. Di seguito la puntuale risposta del nostro esperto, che fa notare come non tutto sia così semplice in realtà, nonostante le apparenze. Le loro parole:
Pensioni 2023, le risorse ci sarebbero davvero?
Antonio scrive: “Per quanto riguarda le pensioni dopo una vita intera sprecata in un sistema truffa lavoro. E ora di finirla di prendere in giro la persone , c’è gente che soffre ed è stanca di questa rettorica ..possiamo andare in pensione come una volta a 19 anni con un reddito da Re , perché non sono i soldi il problema, perché si creano dal nulla per legge. Visto che questa politica e sovranità, si riprenda la moneta da spendere dal nulla. La truffa dell euro è tutta qui, uno stato non può più inventarsi il denaro dal nulla“
Il Dott. Perfetto già autore del libro: ‘ L’economista in Camice’ risponde: “Sig. Antonio, lei offre a tutti noi lettori una rara occasione per riflettere su cosa significhi l’affermazione, divenuta assai popolare, che “i soldi si creano dal nulla” (il buon Piero Angela sarebbe stato in grado di spiegarlo in termini davvero magistrali!). È un’affermazione che mi sta molto a cuore come studioso di economia, e che mi piacerebbe chiarire per evitare di dar luogo a interpretazioni fuorvianti.
I soldi vengono effettivamente creati dal nulla dalle Banche Centrali (BCE, FED, per esempio), che possono stampare tanta carta moneta quanta se ne vuole. Stampare carta moneta va bene, ma pur sempre con attenzione. Infatti, in economia c’è una formula che viene presa molto in considerazione dagli economisti mainstream: MV=PQ. Gli economisti, introducendo le ipotesi che la velocità di circolazione della moneta V sia costante e che il prodotto reale Q (il PIL reale) sia costante, arrivano alla ineccepibile, matematica conclusione che, se si aumenta la massa monetaria M (stampando moneta), il livello dei prezzi P dei prodotti aumenta (nota: a mio avviso, le ipotesi fatte dagli economisti sono molto restrittive, reggono quindi solo in parte, non hanno carattere generale. Ma lasciamo perdere).
La conclusione cui pervengono gli economisti mainstream è la seguente: se si stampa tanta moneta, l’inflazione aumenta (cioè, il livello generale dei prezzi dei prodotti aumenta nel tempo). E l’inflazione è la bestia nera delle Banche Centrali (e non solo di loro, ma anche delle famiglie, delle imprese e dello Stato).
La percentuale dei soldi che viene creata effettivamente dal nulla è circa il 10% (proprio la percentuale delle Banche Centrali). Il rimanente 90% viene creata dalle banche commerciali (quelle dove le famiglie mantengono i loro depositi, i loro risparmi, i loro stipendi sul conto corrente).
Le banche commerciali non possono emettere moneta (prerogativa che spetta solo alla Banca Centrale) ma possono comunque “crearla” erogando mutui alle famiglie e prestiti alle imprese. Quando un lavoratore accende un mutuo di centomila euro, ecco che, con una semplice pressione sulla tastiera di un computer, sul conto corrente del lavoratore (o anche su un assegno circolare) compaiono centomila euro.
Per la verità, la banca commerciale non ha “creato” centomila euro di moneta, ma “l’ha prelevata dal futuro”. Infatti, mese dopo mese, il lavoratore restituirà parte del denaro che ha ricevuto dalla banca, fino a quando, dopo 30 anni per esempio, avrà restituito alla banca l’importo che aveva ricevuto dalla banca, più gli interessi maturati.
Il ragionamento che le ho presentato, sig. Antonio, è perfettamente in sintonia con il pensiero dell’economista Yanis Varoufakis, ex Ministro delle Finanze del Governo di Alexis Tsipras. Nel suo libro intitolato “È l’economia che cambia il mondo. Quando la disuguaglianza mette a rischio il nostro futuro” Varoufakis porta l’esempio del produttore di biciclette Michalis il quale chiede alla sua banca un prestito di 500.000 euro. Varoufakis evidenzia che la banca non presterà a Michalis i soldi depositati da altri correntisti, ma semplicemente accrediterà i 500.000 euro sul conto corrente di Michalis.
“Il banchiere prenderà quei soldi dal nulla”, afferma Varoufakis, per poi precisare: “Quando ti dico che il banchiere ha creato magicamente 500.000 euro, intendo che i 500.000 euro vengono dal futuro.”
Ecco, sig. Antonio, questo è quanto mi sentivo di precisare circa il concetto che “i soldi si creano dal nulla”.
La mia posizione riguardo alla Teoria Monetaria differisce dalla posizione degli economisti mainstream (per la verità, anche la Teoria Monetaria Moderna – MMT – di Stephanie Kelton differisce dalla Teoria Quantitativa della Moneta seguita dagli economisti mainstream, più dai monetaristi che dai keynesiani, occorre aggiungere). Ma, come lei comprenderà, non è questo il luogo appropriato per parlare di teorie Monetarie.
Concordo, comunque con lei, sig. Antonio, che lo Stato italiano dovrebbe riacquisire sovranità sulla moneta, una sovranità, peraltro, espressa in maniera esplicita nella nostra Costituzione della Repubblica Italiana.
Una sola cosa, e concludo, mi premeva evidenziare e che esprimo quasi a mo’ di consiglio. Occorre adottare un certo grado di cautela quando si afferma di poter “creare soldi dal nulla”.
Ringraziamo di cuore il Dott. Perfetto per questa sua analisi e l‘esempio che ha riportato sia sui mutui quanto sul racconto del produttore di biciclette Michalis perché sono calzanti e spiegano benissimo il concetto che i soldi comunque ‘sono un prestito derivante dal futuro’ andranno quindi comunque resi, ecco perché il ragionamento della Professoressa Fornero a mio avviso, seppur non piaccia, continua a reggere. Se i giovani dovranno con il loro lavoro pagare le pensioni a chi attualmente é in pensione o a chi dovrà andarci, ma le nuove generazioni faticano a restare o ad entrare nel mondo del lavoro, da dove si prenderanno i soldi per le pensioni di oggi? E ancora peggio come si costruiranno le pensioni di domani?
Certo si potrebbe pur sempre chiedere un prestito’, ma andrà sempre reso e qualcuno prima o poi quei denari dovrà renderli. Poi comprendo benissimo la frustrazione di quanti vorrebbero certezza del proprio futuro previdenziale dopo 40 anni di servizio.
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Finiamola con la storia dei soldi che mancano per la riforma.
Ogni governo se vuole convincere che mancano le risorse fa parlare Cazzola che ha sempre 1000 ragioni per dire che bisogna lavorare fino a fine vita.
Poi al bisogno si trovano i soldi per l’Ucraina per l’accoglienza ai migranti da dare Tunisia e Turchia .
Faccio presente che chi ha lavorato 41 anni forse la pensione se l’ha già pagata e non bisogna fare conti per capirlo.
I soldi li hanno presi dallo stipendio.
Purtroppo non siamo decisi come i Francesi e non lottiamo più per i nostri diritti.
Basta un politico qualunquista per farci stare zitti
Buongiorno Erica, vorrei sottoporre a lei ed al dott.Perfetto questo pensiero: i pensionati aumentano, i lavoratori attivi diminuiscono, di conseguenza il divario fra contributi versati e pensioni pagate si acuisce; per la differenza il sistema pensionistico dovrebbe essere in grado di autofinanziarsi prelevando i contributi da pensioni alte (es.oltre 3000 euro lordi) in proporzione al percepito. Così facendo anche un aumento dei pensionati potrebbe corrispondere ad un aumento delle coperture. Grazie per il lavoro che svolgete.
Guardate sul sito ufficiale dell’INPS la pensione di Dini
Torniamo semplicemente a bomba. Senza gestione diretta della moneta si può fare ben poco. E certamente non è possibile mettere in cantiere qualunque riforma di peso. La quale ovviamente deve necessariamente toccare tutti gli aspetti della vita sociale ed economica del paese. La volontà politica, tuttavia, se non accompagnata dalle risorse statuali, e dalla capacità per essa di influire direttamente su queste ultime, sarà sempre destinata a restare lettera morta. E ciò a prescindere dal politico dell’esecutivo di turno. Siamo dunque a un punto cruciale. O ci riprendiamo ciò che la Costituzione della Repubblica da al popolo sovrano, o va da sé che nessuna costruzione di alcun tipo sarà possibile (né, aggiungo, alcuna possibilità di sopravvivenza come comunità organizzata), e si resterà nel campo delle mere prospettazioni teoriche. E fintantoché non si metterà nuovamente al centro la forza dello Stato, e la sua capacità propulsiva in campo economico (liberandolo dalle pastoie “comunitarie” attuali ) riconoscendolo come soggetto economico le cui leve hanno effetti totalmente diversi rispetto a quelle dei consumatori/risparmiatori (noi), non ci muoveremo di un solo passo. Sono abbastanza avvilito di vedere trattare il debito pubblico nel senso letterale del termine, alla stregua del debito privato. Come se lo Stato fosse una famiglia. Ripeto, fintantoché si parla del debito pubblico in questi termini non ci muoviamo di un millimetro dall’orlo del precipizio.
*dal COLORE politico dell’esecutivo di turno
Ottimo Antonello! Il resto sono chiacchiere inutili
Io penso che dà parte politica non ci sia mai stato interesse x quanto riguarda le pensioni….. E vedrete dal 2026 che mazzate ci saranno sulle pensioni future, con il sistema, con il calcolo contributivo…. Specialmente con i redditi che abbiamo soprattutto al sud, mi potrò sbagliare, io vedo un futuro molto pericoloso, anche xke ai nostri politici non interessa nulla, all’oro interessano i sondaggi politici è basta……….
SI !! L’ostacolo a qualsivoglia riforma sono le risorse. Solo per la quota 100 sono stati spesi 23 miliardi in soli tre anni, che hanno consentito a persone con soli 62-38 anni di pensionarsi anticipatamente pur se un lavoro e una entrata economica la avevano. Chi aveva più anni di età o più contributi è rimasto escluso. Possiamo dire onestamente che questa enorme spesa è stato un regalone a taluni a danno di tutta la classe lavoratrice ? Possiamo dire che questa enorme spesa ha compromesso ogni possibile discussione su una vera ed equa riforma della Fornero ? Possiamo dire che questo inspiegabile regalone ha fatto registrare una diminuzione di entrate contributive nelle casse dell’INPS a fronte di centinaia di migliaia di uscite di assegni pensionistici che hanno dissanguato le casse dell’ente ? Possiamo dire che quella norma infame è la causa delle restrizioni ad Opzione Donna, dei tagli ai sostegni delle persone fragili, portatori di handicap e del possibile peggioramento in futuro della legge Fornero ? Beh si, possiamo dirlo forte e chiaro !!!!!!! Salvini e Durigon, andate a fare in c… !!
facile dare tutte le colpe a una norma; e le baby pensioni non c’entrano? persone che allora andavano in pensione a 40 anni (età, non contributi) e guarda che ancora centinaia di migliaia sono vivi e prendono la pensione da quasi 30 anni; te la sei studiata la storia delle baby pensioni? vedo di no; vogliamo parlare di opzione donna? hanno fatto una norma per un semplice motivo: a 58-59 anni non vogliono dare la pensione a donne quando un uomo non bastano i 61 anni; tutto qui; salvo casi estremi; quota 100 fu un apertura; scombinò i piani di chi veramente comanda; non avrebbero voluto nessuna apertura; parli di chi aveva 38 e62 anni e che è andato in pensione? era l’età minima; visto che te la sei studiata bene guarda le statistiche: pochissimi avevano quell’età anche perchè era bloccata da 8 anni la situazione; è costata 23 miliardi di euro? l’evasione fiscale ci costa 100 miliardi all’anno; quella non c’entra niente? io dovrei massacrare quota 100: per poco non ci sono entrato; ci voleva; piuttosto quota 102 alzando a 64 anni; potrei dire : colpa di Draghi; per assurdo lo devo ringraziare: l’idea della RITA è uscita da lui, neanche ci pensavo; comunque continua a propinarci questi tuoi commenti se ti fa tanto piacere; il saluto te lo faccio lo stesso ; saluti ai gestori del sito
Viviamo in un sistema di classismo ..mentre la fisica quantistica, ci dice che il modello mentale non è la realtà, ma una condivisione di massa, di un pensiero indotto dalla nascita..se cambi pensiero cambi la realtà. vi invito a una visione per un futuro migliore per tutti, il venus project di Jacque Fresco ingeniere futuristico sociale, quando i giornalisti chiesero a Fresco, quanto costano quelle città del futuro, lui rispose , quella è la vecchia domanda, la domanda giusta è abbiamo le risorse per farlo. Con i soldi non costruisci nulla ,e logica..per chi vuol capire.
Premesso che offendere non può MAI far parte di un dialogo seppur aspro, è necessario ribadire alcuni concetti.
– La riforma Fornero, accompagnata da evitabili lacrime, è stata una cura da cavallo, andava dosata nel tempo con una più lenta progressione.
– La riforma Fornero è in prospettiva una riforma ahimè dovuta visti gli SPERPERI previdenziali-pensionistici che nei lustri si sono accavallati (ripetiamo: baby pensioni, pensioni d’oro, accorpamento all’Inps di altri enti previdenziali con DEBITI MONSTRE ultimo dei quali avvalorato proprio dal governo Monti (6 dicembre 2011) e fatto furbescamente prima della Legge Fornero (28 giugno 2012), si da giustificare maggiormente la stessa).
– A questo punto l’unica cosa che un qualsiasi serio Governo dovrebbe attuare è procrastinare i 42 (41 se donna) anni e 10 mesi almeno fino al 2028 nonchè la IMMEDIATA CANCELLAZIONE del trimestre bianco dove il lavoratore, raggiunti i requisiti pensionistici, non percepisce la pensione. La pensione deve essere percepita da SUBITO!
– Infine se si vuole veramente incentivare la occupazione giovanile devono essere vietate le riassunzioni a titolo di dipendenza o di cococo di chi ha raggiunto qualsiasi forma di pensione anticipata.
Queste sono le mie opinabili opinioni 🙂
Per nulla opinabili. Condivido e sostengo.
Non condivido nulla o quasi…
Anche in questo forum gli esperti hanno chiarito che se non si fa un serio ricambio generazionale non si va avanti…
La riforma Fornero è passata in un momento di terrorismo politico…
In quasi nessun paese europeo si va in pensione così tardi…
E allora un Governo serio dovrebbe addirittura abbassare l’età pensionabile a non più di 64-65 anni o in alternativa introdurre flessibilità in uscita con metodi alla Tridico a partire dai 64-65 anni…
Si sono le risorse che mancano, ma il problema è in chi gestisce la fonte. Si può illustrare come quando si andava ad una fonte per prendere l’acqua. Oramai dalla fonte esce poca acqua. Per prendere l’acqua ci devo stare più a lungo (facendo aspettare altri che hanno sete). O altrimenti devo o cambiare fonte o cercare di far arrivare più acqua a quella fonte (forse ci sono perdite dovute alla cattiva gestione o si deve andare più in profondità). Bisogna che chi è al potere lavori perché da quella fonte possa uscire più acqua possibile, così tutti potranno avere un futuro dignitoso.
Unico ostacolo alla riforma Fornero sono i coglioni.
Tutte chiacchiere inutili, al massimo verrà prorogata quota 103 per un altro anno.
Ieri l’altro leggevo sul “Tempo” online un’intervista a Durigon dove lui asseriva un unica piccola certezza per il 2024, e cioè la proroga di quota 103..ecco adesso comincio a preoccuparmi che non la facciano!
…..infatti Don …. chi come me è del 1962 e nel 2024 riuscirà ad arrivare ad avere 41 anni di contribuzione, deve seriamente preoccuparsi della certezza espressa da Durigon relativamente alla proroga anche per il 2024 della cosiddetta quota 103……… mettendosi l’anima in pace ….. e lavorare un altro anno e 10 mesi per arrivare ai requisiti Fornero ( sempre che per il 2026 siano ancora validi…..)
un saluto
Dottor Perfetto lei è grandissimo. Grazie per questa spiegazione.
Buongiorno Erica sicuramente il sottoscritto non ha le capacità intellettuali e una formazione universitaria per capire sino in fondo determinati concetti detto questo leggo da molto tempo leggo dichiarazioni dei politici di turno nel dover creare nuovi posti di lavoro per permettere qualche flusso migratorio in più dall’INPS ( perdoni il termine) ora con questo mio ragionamento dove voglio arrivare? Quando sono al potere ed hanno gli strumenti per attuare determinate problematiche sono inermi quando invece non occupano più le “cadreghe” diventano tutti saccenti e professori in grado con le loro ricette di migliorare le cose. Cara Erica e chioso ci sono le risorse per modificare la legge? No? Allora finiamola qui lavoreremo sino alla fine dei nostri giorni e pace all’anima nostra altrimenti continueremo a ripetere questi concetti all’infinito senza trovare una via d’uscita e qualora ci fosse come asserisce il Dottor Perfetto non la metterebbero in pratica. Perché non cominciano a dire a questi signorotti quanto costano all’INPS i loro lauti stipendi cominciando dai vari Napolitano in giù? No questo non si può dire né fare Erica perché non si può andare contro i poteri forti. Mi piacerebbe avere un suo parere o chi per essa se il mio ragionamento terra terra ha delle anomalie di fondo. Grazie.
Lei ha perfettamente ragione Luigi, il punto é solo uno alla luce di ciò che é oggi l’Italia e le finanze che vi sono tutto, anche se ai lavortaori piacerebbe e a me in primis darne notizia, non é fattibile. Spero dunque venga fatta per una volta una riforma pensioni degna di questo nome dove si tenga conto e, non solo per 1 anno, dei lavoratori e delle loro esigenze. Proposte buone a mio avviso nel tempo, si pensi solo a quella di Damiano, o di Tridico, solo per dirne due, ve ne sono state, ma purtroppo non sono state prese in considerazione. Grazie a lei, Erica
Gentile Erica,
il punto è proprio quello che lei ha evidenziato…
Aldilà delle interessantissime e competenti dissertazioni tecniche del Dott. Perfetto, la vera domanda è perché nessuno vuol prendere in considerazione la proposta Tridico che sembra (a parere di autorevoli esperti) essere la cosa più sensata ed equilibrata per cambiare una volta per tutte una riforma iniqua, passata terrorizzando il Paese con lo spettro (a mio avviso falso) del default?
Neanche il governo PD-5stelle (i 5stelle la proposero) e i sindacati hanno mai fatto un tubo per approvare una “riforma Tridico” e non mi sembra normale visto che peraltro sarebbe una facoltà per tutti e non un obbligo…
Se qualcuno riesce a darmi una risposta gliene sarei grato…
Ma forse la risposta qualcuno l’ha già data…
Il dott. Marino ha infatti sostenuto che lo scempio ai danni dei cittadini chiamato legge Fornero sta bene a tutti i Governi passati e presenti, anche a quelli che a parole fingono di non gradire quella legge…
la proposta tridico sarebbe buona; la parte contributiva a partire dai mettiamo 64 anni, ai 67 la parte retributiva; ti spiego, a mio parere, perchè non la tengono in considerazione: 1) Il dott. Tridico fu posto lì dai 5 stelle; ora comandano altri quindi no; 2) facciamo l’ipotesi che la facessero e facciamo l’ipotesi che l’accettassero 100 mila persone; chi comanda non vuole rischiare che ci sia questa opportunità quindi no; per loro che comandano esiste solo legge fornero e quasi niente altro; almeno io la penso così; saluti a te e ai gestori del sito
A tutti quelli che dicono che non ci sono i soldi per le pensioni, basta guardare gli e/c contributivi. Io ho i soldi per pagarmi la pensione. Il sistema a ripartizione è un invenzione per fare pagare a INPS ciò che deve pagare l’ Erario. Che già discrimina chi come me, ha altri fondi oltre INPS.
“L’esperto fa notare come non tutto sia così semplice in realtà, nonostante le apparenze”. Siamo d’accordo, non c’è dubbio!!
A questo punto (critico) ci siamo però arrivati anche con decenni di mala gestione delle risorse destinate alla previdenza; credo che anche su questo ci siano pochi dubbi. Ora da anni e anni si continua a dire sempre la stessa solfa: “non ci sono soldi e non c’è tempo”. Nessuna responsabilità da parte di nessuno. Tantomeno viene in mente a qualcuno di fare qualcosa per cercare di ovviare alle carenze di oggi e a quelle di domani (vedi giovani). Solo misure estemporanee per una durata limitatissima. Se c’è qualche “buon” provvedimento, vedi OD prima maniera, si affannano a toglierlo subito di mezzo. Non si intravvede nemmeno l’ombra di una seria volontà politica di cominciare ad agire seriamente in tale campo, anzi si moltiplicano le prese in giro dei lavoratori, vedi la farsa dei periodici tavoli tra governo e sindacati.
Ora, aldilà dello stampare moneta, possiamo mettere tutte le più belle ed utili formule delle leggi economiche, ma con queste premesse anche il miglior economista non caverebbe un ragno dal buco!