Pensioni 2023, opzione donna: Proroga ancora possibile? prossima settimana ‘verdetto’
In tante si stanno chiedendo se la proroga dell’opzione donna con i vecchi requisiti resterà un sogno e se si riuscirà ad ottenere la modifica dell’attuale nuova misura pensata per le donne, ma che poco ha effettivamente a che fare con la nota opzione donna. Orietta Armiliato, fondatrice nonché amministratrice del Comitato Opzione donna, da tempo con le proprie iscritte procede con un pressng serrato nei confronti del Governo al fine di tenere aperto il dialogo per il ripristino dei vecchi requisiti.
Ultima azione intrappresa con successo un presidio dinanzi al Ministero del Lavoro di Roma in cui le lavoratrici hanno avuto modo di interfacciarsi educatamente con i vari sindacalisti che hanno preso parte al tavolo di confronto. Perché in fondo ci dice l’Armiliato nonostante la rabbia e la delusione l’unico sistema per farsi ascoltare non é urlare o pretendere, ma tenere aperto il dialogo con le parti sociali e con chi é al Governo. Ed é proprio grazie a questo dialogo ininterrotto anche nei momenti di maggiore delusione, ossia la scelta del Governo di trasformare l’opzione donna in altro al punto di snaturarla, che Orietta é riuscita ad ottenere un’ informazione in anteprima. Ci racconta, infatti, di alcune ‘voci di Palazzo’ accreditatissime che danno conferma di un incontro che si terrà la prossima settimana in cui vi sarà ‘il verdetto’ circa l’opzione donna.
Dunque tutto ancora possibile? Ecco lo parole di Orietta Armiliato che ringraziamo per la solita disponibilità al confronto.
Pensioni 2023, opzione donna: giochi ancora aperti? parla Armiliato
Pensionipertutti: Orietta Armiliato cosa é cambiato dopo l’incontro Governo e sindacati e dopo il vostro presidio dinanzi al Ministero del Lavoro, Il dialogo é servito? Vi sarà a suo avviso ancora la possibilità per le donne di rivedere ripristinati i vecchi requisiti di opzione donna almeno per un anno o i giochi sono fatti?
Orietta Armiliato: Erica per risponderle parto da qui, da una frase letta anni fa: “Non importa quanto un uomo possa fare, non importa quanto coinvolgente la sua personalità possa essere, egli non farà molta strada negli affari se non sarà in grado di lavorare con gli altri” Mi capitó casualmente di leggere questa frase attribuita al religioso scozzese John Craig e già all’epoca la feci mia. Lavorare con gli altri, però, implica una serie di comportamenti che passano dal rispetto dell’idea altrui allla modalità con la quale ci si rapporta: l’arroganza e la critica incline ad un settarismo intransigente e intollerante, a mio avviso modesto ma accertato, non pagano mai.
Altresì paga il dissenso ma solo se accompagnato dal rispetto per tutti e per tutto, a prescindere da tutti e da tutto. E, proprio questi concetti, hanno sempre caratterizzato il mio modo di essere e conseguentemente di lavorare, garantendomi la possibilità di intrecciare rapporti con chiunque ed in maniera proficua e duratura. E cosí, molto spesso, le “voci di Palazzo” arrivano inviate miratamente alle mie orecchie, proprio in virtù di questi modi di operare, collaborativi ancorché spesso costruttivamente critici. Quindi, anche gestendo il mio CODS (Comitato Opzione Donna Social), mai mi sono discostata da questi principi che oggi mi danno la possibilità di avere qualche “dritta” e quindi di poter operare scelte.
Oggi, per esempio, mi arriva la voce (accreditatissima..) che annuncia per la prossima settimana una riunione operativa “ad alto livello governativo” atta a muovere verso la decisione di attuare una proroga della misura dell’Opzione Donna, istanza sulla quale stiamo attivamente lavorando attraverso un pressing puntuale ma educato, coinvolgendo allo stesso modo tutte le parti governative, parlamentari e politiche in generale.
Perché le battaglie per sanare quelle che sono palesemente ingiustizie e storture hanno famiglia in tutte le fazioni e dunque debbono necessariamente essere trasversali, giacché “il giusto” e “l’ingiusto” non mi risulta abbiano mai avuto un colore politico. Dunque, continuiamo con oggettivitá e garbo (…anche se siamo parecchio indignate…) il nostro pressing in modo da non spegnere i riflettori ad elevata intensità che da tempo abbiamo acceso, nell’ottica del “rimediare si deve e si può”.
Confidiamo allora le cose vadano nella giusta direzione e che come dice Orietta il Governo si appresti a ‘rimediare dove si può”, vuoi che idea vi siete fatti?
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La legge 234 del 2004 meglio conosciuta come legge Maroni, ha permesso alle donne di poter anticipare l’uscita dal lavoro con 35 anni di contributi e 58 o 59 anni dì età, con una forte penalità sull’assegno pensionistico. La penalizzazione in alcuni casi ha raggiunto anche il 35%, e mi riferisco a tutte le lavoratrici che avevano diritto al sistema di calcolo retributivo. È evidente che tutte coloro che negli anni ne hanno fatto ricorso sono state costrette per necessità, e l’unico a guadagnarci è stato lo stato, che ha imposto il sistema di calcolo tutto contributivo anziché retributivo o misto. Da una donna Presidente del Consiglio mi sarei aspettato che la legge in questione l’avrebbe resa strutturale e magari mettendo un tetto alla penalizzazione. L’aver inserito i paletti che di fatto negano la possibilità alle donne, che per vari motivi si trovano in difficoltà, di poter usufruire dell’opzione donna è stato uno schiaffo che difficilmente potrà essere dimenticato.Ho usato volutamente il termine donne in difficoltà, perché negli anni solo il 25% degli aventi diritto ne ha fatto ricorso, questo dato è la dimostrazione che l’opzione donna non è mai stata un privilegio ma una necessità.
buongiorno e un grazie alla dott.ssa Erica Venditti e Orietta Armiliato…..sono veramente grata per tutto ciò che che state facendo per ripristinare i vecchi parametri originali al 31 dicembre 2021 e da renderli requisiti validi al 31 dicembre 2022….. NON DOVEVA ANDARE COSI’ E’ STATA UNA VERA E PROPRIA E INASPETTATA PRESA IN GIRO DA PARTE DELLA STESSA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IN QUANTO durante la campagna elettorale aveva marciato sulla proroga di opzione donna originale e di renderla addirittura strutturale ,una tattica per prendere una marea di donne alla sua grazia. donne deluse e per di più da una donna …… spero che torni sui suoi passi…forse così acquisterebbe alcuni punti.
La penso proprio come te, infatti io speravo diventasse strutturale perché per poter accedere a me mancherebbero 2 anni. Ho dato loro il voto proprio perché erano gli unici che ne parlavano ma ora non li voterò più….. É stato solo per la campagna elettorale. Trovo assurdo che per usufruire di opposizione donna si hanno dei vantaggi se si hanno figli!!!!! Ma le donne che come me hanno avuto la sfortuna di non aver potuto diventare mamma e che quindi non abbiamo nemmeno goduto della maternità devono essere penalizzate? Assurdo. E poi i paletti, invalidità al 74 % (sei vicina a prendere la pensione di invalidità), avere un famigliare malato (non c è un’altra legge che permette di avere giorni per prendersi cura di loro? Spero tanto che le cose possano tornare come prima e in forma strutturale
Una parola sola vergogna ma sai cosa vuol dire essere invalida? E la pensione di invalidità prova a vivere tu con quella prima di parlare bisognerebbe pensare.
Credo che anche questa volta stiamo assistendo al solito squallido teatrino, fatto di attori di pessima levatura. Se dovessi scommettere anche un solo euro sul ripristino di opzione donna com’era fino a fine 2022, non lo farei, mi conviene andare al bar e bermi un buon caffè con quella moneta.
La “cara” europa ha detto che opzione donna è incredibile perché consente il pensionamento a “soli” 58 anni e come per incanto la norma è sparita, per il momento con una norma che limita enormemente la platea ed inoltre ha già posto l’asticella a 60 anni. Lo voleva fare Draghi ma alla fine l’ha fatto questo governo.
Il secondo motivo che mi rende pessimista è una frase che ha messo nero su bianco, Durigon nella pdl 2855, che scrive testualmente “A tale proposito si evidenzia che tale modifica risponde all’obiettivo di definire la procedura di infrazione che l’Unione Europea ha aperto nel 2013 nei confronti dell’Italia a causa della violazione delle norme del regolamento europeo che vietano la disparità di genere (procedura d’infrazione n. 2013/4199 del 18 ottobre 2013), posto che i diversi requisiti oggi vigenti fra gli uomini e le donne non rispettano tale principio.”
In altre parole sulla pensione di vecchiaia a 67 anni siamo a posto, il requisito è uguale per uomini e donne, sulla anticipata abbiamo un problema, infatti richiede 42 anni e 1 mese per le donne e 43 anni e 1 mese per gli uomini compresa la famosa finestra di 3 mesi, quindi qui si aprono due strade o si aumenta di un anno i requisiti per le donne oppure si abbassa di uno per gli uomini, non oso pensare a quale scelta stiano pensando. A parole dicono di voler fare quota 41 per tutti, ma… chi vivrà vedrà.
Ed infine la vecchia opzione donna non aveva eguali per gli uomini quindi la nuova opzione donna sarà probabilmente la paventata opzione tutti altrimenti confliggerebbe con quanto dichiarato nella pdl 2855.
In questo teatrino farebbero la comparsa anche i nostri paladini difensori, i famosi sindacati, ottimi a parole ma zero a fatti.
Dal 1992 in Germania e Francia gli stipendi sono cresciuti del 30%, da noi invece… 0 si proprio zero.
Come sarebbe diversa la storia oggi se anche noi avessimo avuto quello che hanno ottenuto i francesi o i tedeschi, col 30% in più di stipendio non ci sarebbe il problema delle bollette della luce e del gas o il caro carburanti, avremmo avuto i soldi per pagarle, inoltre avremmo versato il 30% in più di contributi e avremmo il 30% in più di pensione, ma invece abbiamo queste comparse che stanno li immobili ad aspettare di essere gentilmente convocati.
E infine ciliegina sulla torta chiedono la flessibilità dai 62 anni con 20 di contributi e l’abbassamento da 2,8 volte a 1,5 del limite dell’importo per potervi usufruire. Quindi se non ottengono l’abbassamento del limite d’importo, a 62 anni ci andrà in pensione solo qualche fortunato che guadagna oltre 4000€ al mese, se lo ottengono non ci andrà nessuno perché con l’importo che verrà erogato il futuro pensionato dovrà andare a mangiare alla mensa dei poveri sempre che abbia i requisiti per accedere.
Infatti posto che la pensione minima è pari a 571,61€ il limite di 1,5 volte corrisponde a 857,42€, poco più dei 780€ del reddito di cittadinanza. Ma qual è il montante per superare quell’importo? Il coefficiente di trasformazione per i 62 anni è 4,882, quindi ci vuole un montante di almeno 228.316,20€ e per accumularlo in 20 anni si dovrebbe versare una media di oltre 11.400€ all’anno di contributi, cosa che avviene solo per chi ha una retribuzione annua di oltre 34.500€, quindi parliamo di circa 2660€ mensili di stipendio.
Quindi richieste puramente di fantasia, belle da sentire ma in pratica un pugno di mosche.
Con queste premesse, c’è il rischio che dal 2024 riescano a peggiorare anche i 60 anni di accesso e come per incanto trovarseli a 62.
Visto il pessimo lavoro fin qui svolto dai nostri difensori, mi auguro che non facciano altri danni.
Sarebbe più credibile vedere un decremento a tappe dei requisiti della pensione anticipata, ad esempio 42 anni per tutti dal 2024, 41 e 6 mesi dal 2025 e infine 41 dal 2026, con relativa abolizione della finestra di tre mesi e abbandonare per sempre l’aggancio all’aspettativa di vita.
Ci vorrebbe una flessibilità dai 60 anni e no 62 come proposto dai paladini del nulla per non peggiorare ulteriormente i requisiti per le signore unitamente ad un limite di 35 anni di contribuzione e con un limite che scende dai 2,8 a 2,1 massimo 2,2 volte la minima per tutti, questo consente di avere una pensione più dignitosa degli 860€ scarsi e con 35 anni di contribuzione sarebbe più semplice accumulare il montante necessario per lasciare il lavoro anche a chi ha stipendi più modesti.
Forza Orietta sei la nostra speranza
Grazie
Confido vivamente ,faccio lavoro in scuola materna e oggigiorno dopo 34 anni di lavoro assisto ad un delirio quotidiano,non ce la faccio più, forzaaaaa Orietta
Un grazie a chi mantiene alta l’attenzione su questo scempio. Grazie a Orietta Armiliato e Erica Venditti, instancabili e coraggiose.
E spero davvero in un ravvedimento rispetto al grave errore compiuto, ricordando a tutti che OPZIONE DONNA è pur sempre una Opzione.
L’attuale governo ha preso in giro tutte quelle donne che aspettavano di poter andare in pensione con i vecchi requisiti di opzione donna. Hanno stravolto i vecchi requisiti. Eppure L’attuale governo, durante la campagna elettorale, aveva assicurato che avrebbe reso strutturale opzione donna. Veramente vergogna per ciò che hanno fatto. Ci ricorderemo delle false promesse cara sig. Presidente del consiglio e company. Grazie alla dott.ssa Orietta Armiliato per le battaglie che conduce a favore delle donne.
Massima riconoscenza e stima per chi sta lottando a nome di tutte coloro che, come me, sono disposte a rinunciare ad una quota non indifferente dei diritti previdenziali maturati per poter aggiungere un po’ di qualità di vita a sé stesse ed alla propria famiglia, in un’età in cui stanchezza e problemi di salute propri si sommano alla richiesta di assistenza da parte dei genitori. Tanto più se la vita non ci ha concesso il beneficio di avere figli.
Sono totalmente d’accordo con te.
Idem
Ho sempre pensato che le opzioni, le finestre, le quote siano un imbroglio per mandare pochi in pensione. La vera riforma è fare un piano lavoro/previdenza a lunga scadenza.
Da un lato aumentare l’occupazione e dall’altro incrementare le risorse per le pensioni. Cominciando dal 2024 ad abbassare l’età a 66 e riducendo di un anno i contributi utili. Favorendo seriamente le assunzioni a tempo indeterminato. E trasformare un sistema previdenziale rigido in uno facoltativo, cosa che voleva fare Bersani prima che arrivasse la sciagura/rottamatore Renzi.
Degli sprechi e dell’evasione fiscale ho già scritto più volte. Nella Costituzione ci sono tutti i principi che dovrebbero ispirare i legislatori: basta leggere la prima parte. Poi perché dobbiamo fare sempre di testa nostra: ci sono sistemi fiscali e previdenziali che funzionano in Europa. Copiare è difficile perché……..vogliono mantenere clientele, baronie e privilegi…….
Un piano lavoro/previdenza da stato che funziona lo hanno fatto e fanno dove ci sono sistemi previdenziali e fiscali ma anche sanitari, giudiziari, di istruzione, di sostegno alla natalità che funzionano. Quà la logica politica che ha prevalso è sempre stata dissimulatoria e parassitaria e non virtuosa e i risultati, la pratica, lo dimostrano inconfutabilmente. Al netto delle dichiarazioni di premessa, che quanto valgono lo abbiamo appena visto, vedremo dalle proposte e dai risultati le reali intenzioni di chi ci governa oggi. Le opzioni sono soggette alla legge di : “O la borsa o la vita”. Per alcuni sono l’opzione per uscire da situazioni insostenibili che fanno preferire il subire un furto. Per pochi sono una opzione in presenza di abbondanti risorse proprie.
Carissime tutte e carissimi tutti, esco un po’ dall’oggetto di questo prezioso sito per dichiarare la mia incredulità (ho avuto 2 figli essendo ben trattata) all’alto numero di donne abbandonate dopo il parto nei famosi “punti nascita”- una volta c’era il reparto Ostetricia e Ginecologia-. Anche nelle antiche civiltà agro-silvo-pastorali le donne erano accudite dopo il parto.
In questo stato non ti fanno nascere in pace, non ti fanno vivere in pace e nemmeno morire in pace. In pratica non ti lasciano vivere un vita te la fanno subire come fosse una pena.
Mi associo alle parole di Orietta che dimostrano ancora una volta l’immenso patrimonio del mondo femminile in termini di educazione, umanità e solidarietà oltre che di competenza e resilienza.
Personalmente sono fra le “truffate” che con Opzione donna avrebbero potuto scegliere di abbandonare la battaglia quotidiana condotta da ben 38 anni per er conciliare lavoro e famiglia e che hanno creduto in una proroga in attesa della resa strutturale del provvedimento. Purtroppo la beffa è cocente, tanto più che millanta dalla parola proroga quando di fatto opzione donna non esiste più, sostituita da una raffazzonata sovrapposizione all’APE sociale di cui pochissimo potranno usufruire.
Rimane la speranza (poca) di un tardivo rimedio allo scempio compiuto da questo governo in merito e l’amarezza (tanta) di constatare una volta di più che le parole sul mondo lavorativo (e non solo) femminile in Italia penalizzato sotto tutti gli aspetti sono smentite quotidianamente dalla realtà che ci vede protagoniste del mondo del lavoro e della società senza che tutto ciò venga minimamente riconosciuto.
Mi associo ai molti ringraziamenti rivolti a Orietta Armiliato e Erica Venditti, instancabili e coraggiose nel tenere alta l’attenzione su questa realtà che interessa tante donne e che è anche una battaglia per la salvaguardia di un diritto calpestato subdolamente.
E spero ancora, tanto, che da dall’incontro della prossima settimana possa scaturire un, seppur tardivo, ravvedimento rispetto al grave errore compiuto.
Concordo, Paola Calvi. Grazie
Condivido la necessità di riportare i requisiti precedenti per opzione donna ma vorrei sottolineare che questa opzione è del tutto emergenziale ed è per chi deve assolutamente scappare dal mondo del lavoro per diversi motivi. Magari i nostri politici alla fine ci daranno il contentino ma non è quello che risolve il problema in particolare per le donne! Attenzione OD resta una grande fregatura e solo una via di fuga. Per questo non solo si dovrebbe chiedere OD con i vecchi requisiti ma ci vorrebbe altro.
Ho 60 anni, 61 ad aprile, iniziato a lavorare a tempo indeterminato il 31 dicembre del 1987, 35 anni di contributi al 31 dicembre 2022 e 4 anni di laurea non riscattati.Con il ripristino dei vecchi requisiti potrei accedere alla pensione a 62 anni con 36 di contributi abbandonando il sistema misto con 500 euro in meno rispetto alla pensione che dovrei percepire (conteggio patronato) 36 ANNI DI CONTRIBUTI 62 ANNI DI ETÀ E 500 EURO IN MENO PER SEMPRE! È UNA FOLLIA SE PENSIAMO A TUTTI QUELLI CHE SONO ANDATI IN PENSIONE CON L’ IMPORTO INTERO E 35 ANNI DI CONTRIBUTI E QUOTA 100 CON 38 DI CONTRIBUTI ( e ho anche avuto la fortuna di iniziare il lavoro a 25 anni!) ma quante donne con carriere difficili e discontinue possono permettersi di uscire a 58 e 59 anni con OD?
È un furto e lo stiamo chiedendo a gran voce! e forse ci daranno il contentino pensando di regalarci tanto…. È una via di fuga per la disperazione, oppure la via di uscita per chi ha già soldi a sufficienza e con gli 800/1000 euro al mese può vivere bene lo stesso.
I nostri politici devono capire che è solo una via di fuga per la disperazione ma per le donne bisogna fare di più:
RIconoscere contributi figurativi per gli anni di studio universitari, riconoscere uno sconto di anni di contribuzione per numero di figli messi al mondo o adottati, riconoscere (almeno per la nostra generazione) l’attività di cura della famiglia e della casa (che spesso ha comportato carriere difficili e discontinue e che non permettera’ alle donne di arrivare ai 35 anni di contributi, figuriamoci ai 41).
Una persona e soprattutto una donna deve poter andare in pensione prima dei 67 anni (Salvini aveva proposto 63 anni per le donne senza la penalizzazione di OD ma se ne è presto dimenticato!), la penalizzazione non può essere quella di OD, ma se ci deve essere per i maggiori anticipi, senza generare nuovi poveri, dovrebbe essere una penalizzazione inferiore, in base agli anni di anticipo oppure chi è nel sistema misto potrebbe percepire l’importo relativo al contributivo poi integrato successivamente con la parte relativa al retributivo.
Noi degli anni 60 non ci siamo pagati la pensione integrativa, a quel tempo non era necessaria!
Concludendo, bene OD con i vecchi requisiti ma sia chiaro, è la via di fuga della disperazione non un corretto e rispettoso riconoscimento del lavoro delle donne e non è un anticipo di pensione che permetterà loro di vivere decorosamente.
Mi chiedo, perché opzione uomo è stata proposta e bocciata all’istante con urla di sdegno per le gravi penalizzazioni? e invece opzione donna rappresenterebbe il “giusto” riconoscimento per le donne?
Il tuo discorso racchiuso in una frase: -“È un furto e lo stiamo chiedendo a gran voce”.
Non c’è altro da dire.
Dopo almeno 35 anni di lavoro avere una pensione decurtata del 40% ERA ed É un “grandissimo FURTO”, però le circostanze personali hanno portato e portano le donne ad accettare questa penalizzazione. L’assurdità dell’attuale situazione sono i paletti che hanno messo per restringere il campo d’azione, devono risparmiare sempre e comunque sulla nostra pelle. Se hai la “SFORTUNA” di non avere un parente bisognoso del tuo aiuto negli ultimi 6 mesi, oppure non sei invalida al 74%, o ancora non rischi il posto di lavoro i sacrifici che hai fatto nei 35 anni non valgono assolutamente nulla (magari alcune di queste problematiche le abbiamo avute ma non contano) per non parlare della discriminazione sull’aver avuto o no dei figli. È una vergogna e come si dice “becche è bastonate”. Un grande ringraziamento ad Orietta ed Erica
Nell’ottica del rimediare si deve e si può e sanare quelle che sono le ingiustizie e storture vorrei ricordare ad Orietta Armiliato che rientra a pieno titolo la possibilità di permettere la ricongiunzione gratuita dei contributi versati in più Ago/casse. Ma per queste donne nessuno si spende né se ne ricorda. Si aiuta sempre e soltanto”alcune” donne…facendo credere che lo sia a favore tutte. Vorrei chiedere a tutte quelle che attendono OD con i vecchi requisiti se sono al corrente che ci sono “altre donne” con i requisiti maturati che non possono accedere. Quante e quanti lo sanno?
Grazie per il lavoro instancabile di Orietta Armiliato, alle donne che senza sosta seguono e collaborano affinché si possa tentare di arrivare ad un risultato concreto. Grazie a Erica Venditti per dare voce alle donne e mantenere l’attenzione su Opzione Donna. Grazie !
Ringrazio Orietta ed Erica per la vostra tenacia, competenza ed educazione.
Mi auguro che anche la signora al governo dimostri la vostra femminilita’ ai massimi livelli.
Opzione donna deve essere strutturale come promesso in campagna elettorale.
Solo cosi’ verranno sanate migliaia di situazioni in cui lo stato dimostra carenze aberranti.
Una donna che ha lavorato 35 anni che decide di rinunciare al 30% di cio’ che le spetterebbe non lo fa perche’ e’ ricca ma perche’ e’ sfinita dalle mille incombenze giornaliere.
E poi lo stato ci guadagna anche quindi…
Il 30% è una percentuale variabile. Non per tutte è così. Ci sono donne che hanno avuto una decurtazione 15/20% sull’importo di pensione con Opzione Donna. Come vede non è una decurtazione fissa imposta alla fonte
Delio, mi permetto di farti notare che il tuo ragionamento non fa una pecca- se lo inserisci
nella vecchia concezione patriarcale della vita delle donne-. Io sono nata nel 1960, per fortuna i miei genitori hanno consentito alle due figlie ed al figlio di sviluppare una cultura che negli anni 60 non c’era. Quindi, se dal 1975 è stato modificato lo stato della famiglia patriarcale e dalla costituzione non emergono altro che diritti come possiamo accettare ancora di essere trattate come minus habens e di doversi sobbarcare le mille incombenze giornaliere familiari senza piena collaborazione del coniuge? Anche questa è pia illusione?
Un saluto cordiale Lilli Reolon
Un grazie ad Erica Venditti per tenere viva un’ informazione corretta e puntuale ed un grazie ad Orietta Armiliato per la tenacia, serietà e competenza a difesa di un possibile ritorno della “vera” Opzione Donna.
un paese che premia il merito : OD ecco l’occasione!
Per il bene di tutti speriamo che il ns presidente del consiglio si ricordi di essere Donna! (e non solo per opzione donna)
Grazie a questo gruppo che ha lasciato acceso la speranza per tutti noi su una proroga che ritenevamo conclusa.E che potrebbe riaprirsi con vecchi requisiti.
Il lavoro di gruppo è fondamentale, però, essenziale per arrivare a tanta visibilità, è stato il supporto della nostra grandissima Orietta. Se non ci avesse spronato come ha fatto con continuità e determinazione, avremmo fatto ben poco. Comunque vada le sarò grata per sempre, poiché pensando alle sue parole, sono riuscita a fare qualcosa che mai avevo fatto in vita mia
Mi piacciono molto le parole della Sig. Armiliato, come mi piace molto il modo garbato in cui le esprime. Il dialogo tra le parti è fondamentale mentre l’ arroccarsi nelle proprie convinzioni non porta a nulla. Con educazione, tenacia e determinatezza ce la possiamo fare!!!
Grazie ad Erica che continua a supportarci in questa battaglia e un grazie ad Orietta che non si è mai fermata per portare avanti un nostro Diritto ,che questo Governo ha praticamente cancellato.
Sono fiduciosa che la proroga possa diventare realtà, ma noi Donne non ci fermiamo,avanti tutta !!!!
Un grande grazie, perche’ ci state seguendo passo passo in questa difficile vicenda….
Speriamo!! Intanto sempre grazie ad Orietta ed Erica per essere di guida e di conforto a tutte noi
Compatte sino alla fine, guidate da Orietta, solo così possiamo sperare di fare valere il nostro diritto ad Opzione Donna. Grazie, come sempre ad Orietta ed alla Dottoressa Venditti
Avanti tutta, e speriamo che non si traduca in un nulla di fatto. Con opzione donna lo stato risparmia un sacco di soldi e non è giusto nei confronti di chi nella vita a sempre dato tanto.
Unica Orietta per la sua capacita’ di dialogo e confronto continuo, fatto di passione, razionalita’ e competenza. Cio’ che fa la differenza in ogni ambito relazionale e’ il tempo: la lunga storia del CODS e gli obiettivi via via raggiunti mi rendono confidente anche per la difficile sfida di quest’anno.
Grazie sig. Erica per aiutarci a mantenere accesa questa luce.
La capacità di mediare e confrontarsi serenamente con gli altri, accettando il dialogo e motivando le proprie opinioni è qualità rara ai nostri giorni. Ce ne fossero come Orietta! Grazie anche a lei Erica che puntualmente aggiorna e mantiene viva l’informazione sulla tanto agognata proponga di OD con i requisiti del 2021.
ho tanti dubbi che concederanno qualcosa ma mai dire mai; incrociamo le dita; saluti a tutte e ai gestori del sito
Siamo deluse …contiamo su una proroga vecchi requisiti ….un grazie speciale va ad Orietta che ci ha più che supportato!
Continuiamo a sperare, e a lottare! E grazie a tutti quelli che ci supportano!