Pensioni 2023, Opzione donna, Quota 103, Quota 41: quali le intenzioni del Governo?
In molti si stanno effettivamente chiedendo quali intenzioni ha il Governo relativamente alle tante promesse fatte su opzione donna, quota 103 e quota 41, ormai le carte si stanno realmente scoprendo, e pare che poco o nulla verrà fatto in ambito previdenziale, se non cercare di ‘aggiustare il tiro’ pettendo ‘una pezza’ a qualche misura, come all’attuale opzione donna che così come é stata stravolta non ha funzionato. Dal canto suo vi é anche chi con una certa proprietà di linguaggio, ha fatto un excursus di quanto é accaduto da quando il Governo Meloni ha preso l’incarico. Riportiamo di seguito un commento dettagliato, preciso, meticoloso di un nostro lettore, il Signor Antonello, che chiarisce come il Governo e la premier Meloni in primis abbiano lanciato importanti segnali sul ‘poco’ o ‘nulla’ che si sarebbe fatto in ambito previdenziale già dagli inizi, forse, la colpa, questa volta é stata della ‘buona fede’ e delle ‘aspettative’ dei lavoratori e degli elettori che hanno sperato davvero la Riforma Fornero potesse essere eliminata. Solo le donne effettivamente hanno avuto un’amara sorpresa, in quanto opzione donna era stata fino all’ultimo promessa. Purtroppo anche i lavoratori ora, si stanno svegliando dal torpore e stanno finalmente comprendendo che nemmeno l’attuale Governo farà grandi cose per la prossima riforma pensioni. Di seguito le parole di Antonello:
Pensioni 2023: La riforma non é una priorità, analisi lucida
Antonello: “Fin dal primo momento, e quindi dalla manovra per il 2023, era apparso chiaro che quest’esecutivo non contempla affatto tra le sue priorità un’eventuale riforma pensionistica. In particolare, già alla presentazione stessa della manovra 2023, realizzata in sede di conferenza stampa dall’on. Meloni l’anno scorso, questa cosa emerse chiara. Da un lato, infatti, veniva annunciato che – in virtù del breve tempo a disposizione – sarebbero in sostanza state meramente rinnovate le misure “transitorie” in scadenza. In tale occasione venne elencata specificamente opzione donna, senza elencare alcuna particolare specificità, tant’è che si dette per scontato che la misura sarebbe quindi ovviamente stata senz’altro rinnovata così com’era. Prima sorpresa (di fatto svelata poi solo pochi giorni dopo, e che destò un notevole sconcerto poiché contraddiceva palesemente le parole spese appena pochi giorni prima in sede di presentazione) così non fu affatto, atteso che opzione donna venne viceversa letteralmente scardinata, concedendo il beneficio dell’opzione esclusivamente a una ristrettissima minoranza numericamente trascurabile (come poi le scarsissime adesioni hanno ampiamente dimostrato) della potenziale platea, inizialmente costituita dalla generalità delle lavoratrici. In conferenza stampa l’on. Meloni descrisse anche quello ch’era l’intendimento dell’esecutivo per la platea generale, parlando di quota 103. Non sfuggì tuttavia a nessuno la particolare enfasi che la stessa dedicò nel momento in cui sottolineò che sarebbe stato un beneficio con penalizzazione (se non erro disse “troppo comodo”, con smaccato tono di autocompiacimento, riferendosi alla platea dei potenziali beneficiari della nuova misura) essendo l’emolumento limitato a massimo 5 volte l’assegno sociale (euro 2,8 k circa), a prescindere dall’importo spettante a ciascuno secondo legge, fino ai 67 anni.
Con tali premesse tutto ciò che segue mi pare perfettamente coerente. Un altro importante tassello – nel senso di rilevare l’assoluta indifferenza del governo dall’obiettivo che interessa noialtri – è il fatto che a fronte della sbandierata enunciazione di principio di voler trovare comunque soluzioni strutturali (si vedano le numerose e reiterate dichiarazioni realizzate in tal senso a fine 2022 e nel corso di tutto il primo semestre del 2023 dal ministro Calderone) di fatto – per l’ennesima volta – si procederà (sempre che poi la misura venga effettivamente rinnovata nella manovra per il 2024, il che alla luce di cui sopra è tutto da verificare) anche per quota 103 a realizzare un mero rinnovo “a termine” (31.12.2024). Ovverossia, l’ennesimo (eventuale) intervento sarà comunque introdotto svuotato di vita e prospettive, esclusivamente e strettamente una tantum, mero simulacro di cartapesta di una riforma che non è, e che a tal punto verosimilmente giammai sarà. Il principale sforzo dell’esecutivo è infatti sempre e solo quello di preparare sin da subito il campo per l’immediata ed immancabile marcia indietro (la definirei: “via di fuga”), da realizzarsi automaticamente già nell’autunno successivo.
Riforma pensioni, la strategia del Governo:’ogni musra nasce già ‘morta’
In sintesi, ogni misura “nasce già morta”, cioè con una sorta di contatore attaccato addosso, già pronta per esser caducata in radice allo scadere dell’anno. Superata, defunta prim’ancora di nascere. Tutto ciò al fine di garantire totale mano libera per una del tutto (eventuale) nuova soluzione (anch’essa sempre strettamente a termine) non appena – una volta tastato il polso del Paese – il momento appaia opportuno per introdurre un’ennesima misura invariabilmente sempre deteriore rispetto alla precedente. In conclusione, l’equivoco è dato dal fatto che ciascuno di noialtri, in un angolino, umanamente, crede ancora che il governo “non possa non essere” interessato a riformare il sistema. In realtà, purtroppo, ma con onestà verso noi stessi, va semplicemente ammesso che il cosiddetto esecutivo (e ci sarebbe da chiedersi esecutivo di cosa, o meglio, esecutivo di chi) predilige il galleggiamento fine a sé stesso, e non ha alcuna intenzione di praticare nessuna rottura di nessun tipo rispetto a nessuno dei vincoli che rendono questo Paese ineluttabilmente sempre più anemico“
Ringraziamo Antonello per questa brillante ed oggettiva disamina. E vi chiediamo quanti sono arrivati alla sua stessa conclusione?
Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Salvini ci hai fregato!!! NOi che ti abbiamo votato per QUOTA 41 PER TUTTI?
Alle prossime elezioni NON ti voteremo più.
Sono furioso. PROMESSE NON MANTENUTE.
E tutti questi soldi del PNR? a chi vanno?
Valerio A.
Pensa un pò, io non l’ho votato proprio perchè proponeva quota 41 per tutti.
Inoltre, ha avuto il coraggio di affermare in un tg di un importante network, che avevano abbattuto la legge Fornero! Salvatore. Porto Torres.
Siamo nel bel mezzo di una guerra. E pure schierati, cosa che in politica estera, non si dovrebbe mai fare. Affonderemo insieme all’Occidente e Israele contro tutti. Chi paga il prezzo sono sempre e poveri. E i ricchi si sfregheranno le mani. Per loro guerre e terremoti sono una manna dal cielo. Amen.
Se la tua squadra ha vinto, brinda con Stock 84; se ha perso, consolati con Stock 84. E se ha pareggiato? Sempre Stock 84!
Anche oggi niente , gran numeri e parole .
Avanti !!!
Gli Stati hanno perso l loro sovranità quindi non ha senso la frase di testa dell’articolo.
Buongiorno.Non faranno nulla di quello promesso.Il problema principale non è il debito pubblico ma la loro incoerenza e incapacità .Fac59
Avrebbero potuto dare almeno un segnale di buona volontà rendendo strutturale l ape sociale con qualche anno in meno ……invece……si sono proprio rimangiato tutto.
Ipocriti e falsi all ennesima potenza.
Vorrei ricordare che siamo x quanto concerne il pagamento pensionistico nel sistema a ripartizione quindi purtroppo ciò che stiamo versando serve a pagare le pensioni in essere ecco perché il sistema è tremendamente fragile e dare tutta la colpa ai pur racconta storie di questo governo è sbagliato….lo sporco è stato fatto gradualmente da personaggi ipocriti che oggi si ergono a paladini della giustizia e difensori di noi poveri cristi ma che in realtà hanno contribuito allo sfascio del sistema pensionistico
Scusate la mia l’ignoranza, ma c’è un’alternativa al sistema a ripartizione? Se esiste in quali stati è applicato? Funziona? Grazie
ciao Marco
si chiama sistema a capitalizzazione, funziona come la previdenza completare qui da noi e mi pare che sia in vigore in Perù; il problema è che se iniziassimo a versare su fondi personali i nostri contributi le attuali pensioni sarebbero totalmente a carico della fiscalità generale
Il sig. Antonello ha fatto una disamina perfetta della situazione. Ancora una volta i politici in primis Salvini e Meloni si sono rimangiati quanto promesso in campagna elettorale. Questa e’ la politica e i politici . Non provano neanche un po di vergogna.
Forse coloro che sino ad oggi sono andati a votare NON SANNO CHE ….Dopo lo scadere della legge Fornero ,VI SARÀ;IL RICALCOLO DELL’ASPETTATIVA DI VITA !!!!
Cioè ogni 2 anni VI AUMENTERANNO DI 2/3 MESI IL PERIODO in cui DI LAVORO ….AUGURIIII POPOLO CONTINUATE AD ANDARE AL VOTO ….
SE VOTARE È UN DOVERE ….QUAL’E’ IL DOVERE DEI POLITICI??
PRENDERE SOLTANTO L’AGOGNATA BUSTA DI 13/15000 EURO MENSILI,Dopo avervi RIEMPITO DI FALSE PROMESSE??
BRAVI ITALIANI FATEVI PRENDERE SEMPRE IN GIRO….
N.B. I FONDI PER MANDARE CHI NE AVREBBE DIRITTO PRIMA IN PENSIONE NON CI SONO….
MA PER ARMARE LE MANI DEGLI UCRAINI QUELLI SI CI SONO …
LI PRENDONO DALLE NOSTRE TASCHE ….MEDITATE GENTE MEDITATE …
GRAZIE ALLA REDAZIONE DI AVERMI DATO LA POSSIBILITÀ DI SFOGARMI ….
Antonello ha espresso bene il pensiero ormai comune, non faranno nulla se non rinnovi di quote ed opzioni che accontentano poche persone.
Se è vero che come afferma il sottosegretario Duringon le donne a 62 hanno in media 28 anni di contributi, e se è vero che le si svuole aiutare visto che è assodato che le donne sono un pilastro gratuito del welfare del Paese, occorre fissare delle quote eque in termini di età e di calcolo. E’ inacettabile pensare sempre al calcolo contributivo. Nuova quota 84? Ok ma a partire dai 60, 62 e con il calcolo misto.
L’unica cosa sensata è fare le cose per tutti rispettando la Costituzione. No quote o privilegi e ridurre a 66 il requisito anagrafico. Poi nel 2026 si vedrà.
Almeno questo. Anche se per me non servirà in quanto per assistere un familiare invalido, a settembre di quest’anno a 66 anni ho chiesto L’APE per 1 anno. Anticipo di che se l’età media reale in Italia è in Europa della pensione di vecchiaia è 64. Qualcuno dirà “non hai sufficienti contributi” ma sono a quota 104 maggiore della 103 e l’anno prossimo quando potrò accedere alla pensione che mi spetta sarò a Q106. Ma con L’APE lo Stato ci guadagna e mi dà un indennizzo di 1500 lorde (1150 nette), penso 300/400 euro in meno alla pensione reale, in più senza tredicesima. Questa la chiamano agevolazione.
caro gianfranco, faccio l’avvocato del diavolo: loro ragionano così: ti concedo di stare 1 anno a casa ad assistere un familiare e ti pago pure: sei agevolato; se a 66 anni hai 38 di contributi qual’è il motivo? hai perso tempo? non ti hanno pagato i contributi? te la prendi con noi se hai 38 di contributi; se hai perso tempo è colpa tua, se altri hanno agito male te la prendi con noi? loro ragionano così; tutto chiaro Gianfranco? detto questo in bocca al lupo Gianfranco e guarda che alla fine, speriamo più tardi possibile, ti alzerai alla mattina, guarderai lo specchio e dirai, magari con qualche lacrimuccia: io il mio dovere l’ho fatto; si vive bene ( lo so per esperienza personale); saluti a te e ai gestori del sito
D’accordissimo con Guido, la Costituzione non è stata scritta per pochi eletti e privilegiati, ma per tutti gli individui e pertanto non è più concepibile e sopportabile uno scenario degradato a cui stiamo assistendo da tempo- dobbiamo adeguarci alla media europea dei 64 anni, ma per il momento anche 65 per tutti senza distinzioni, per poi attuare una riforma degna di questo nome nel 2025, ma l’importante è che si finisca con quote e privilegi per pochi , la gente è stufa di soprusi per tanti e particolarità per pochi predestinati- noi lavoratori in sofferenza e in ginocchio non meritiamo più di essere i predestinati delle sconfitte sociali , imprigionati nel limbo in cui ci hanno ficcato.
Fintanto che gli italiani andranno a votare (ultime eleziomi politiche 63,9% di affluenza)questi si sentiranno legittimati a decidere della vita e della morte dei cittadini italiani…e non e’ questione di alcuni colori politici:ormai vanno tutti a braccetto ,ristabilendo pure i vitalizi,e magari pure lamentandosi degli stipendi da “poveretti”(vedi Fassino,13000 euro al mese non ci campa).Ma in fondo noi siamo Italiani calcio,pizza e mandolino cosa vogliamo pretendere…
non mi risulta che alle ultime politiche l’affluenza sia stata del 63%!!!
Purtroppo condivido pienamente quanto detto da Antonello, se non bastesse i fatti di questi giorni in Israele saranno materia per i nostri governanti per non fare assolutamente nulla per la riforma penionistica. Ci saranno aumenti delle bollette di gas e elettricità e quindi se troveranno altre risorse andranno messe li. La morale è una sola basta un piccolo problema, un evento particolare per dire che non è tempo per fare la riforma previdenziale, speriamo almeno che non ci tocchino la legge Fornero, sono capaci di aumentare l’età pensionabile nel prossimo anno. Quando un governo è miope non centra che sia di destra o di sinistra a rimetterci siamo sempre noi lavoratori che paghiamo le tasse con la ritenuta alla fonte, che versiamo i contributi per pagare le pensioni. Sperimo solo che quando toccherà a noi non siano finiti i NOSTRI SOLDI.
Un saluto ai gestori del sito
E’ già da tempo, purtroppo, che siamo rassegnatamente incazzati al nulla cosmico dell’esecutivo…si può agevolmente capire dal tenore di tanti interventi che si possono leggere su questo sito.