Pensioni 2023, Opzione donna verso un compromesso? Uscita dai 60 anni? Parla Armiliato
In questi giorni nonostante il caldo e molte persone già sotto l’ombrellone in vista di Ferragosto, l’interesse sul fronte riforma pensioni non pare diminuire, anzi, forse anche grazie al continuo aggiornamento su Facebook fornito dalla fondatrice nonché amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, Orietta Armiliato, il dibattito su Opzione donna è più vivo che mai. A sollevare la questione recentemente è stato un articolo Pubblicato da ‘il Messaggero’ in data 9 agosto, dal titolo: ‘Pensioni, cosa cambierà per le donne? Opzioni e quote possibili (con l’ombra della Fornero)’, che pare aver sollevato non pochi dubbi visti i moltissimi commenti rilasciati sotto al post pubblicato ieri da Orietta. Proprio per questa ragione comprendendo che la stessa non possa risponde alla miriade di domande poste dalle lavoratrici abbiamo pensato di andarle in ‘soccorso’ e di offrirle questo spazio per spiegare al nostro portale e a tutte le sue lettrici qual è il punto della situazione ad oggi e comprendere verso quale direzione pare propendere il Governo, se davvero una direzione pare delineata o se al momento sono solo ‘rumors’. Ringraziamo Orietta Armiliato per la sua solita disponibilità al confronto.
Pensioni 2023, Opzione donna: verso quale direzione va il Governo? fa il punto Armiliato
Pensionipertutti: Orietta ieri ha postato un articolo del Messaggero che faceva un pochino il punto sulle possibili opzioni di riforma pensioni ed all’interno si citava anche Opzione donna, l’articolo ha creato non pochi malumori, e una miriade di domande, come mai a suo avviso si è creato questo putiferio intorno a quelle che potenzialmente non sono affatto certezze ma solo ‘possibilità’ al momento?
Orietta Armiliato: “Qui cade l’asino cara Erica, le spiego: l’onestà intellettuale impone rigore ma, soprattutto, impone quella che gli esperti hanno definito “riflessione cognitiva” ossia l’essenza del pensiero analitico che è anche correlata alla capacità di discernere le notizie false da quelle vere oltre a distinguere quelle che sono ipotesi dalle certezze.
Tant’é che esistono approfonditi studi sul tema che hanno dimostrato come chi sia dotato di onestà intellettuale, appunto, sia in grado di prestare maggiore attenzione a ciò che apprende oltre ad avere una maggiore consapevolezza nel cogliere le differenze fra, per esempio, una notizia giornalistica ed una proposta parlamentare di provvedimento.
Ora, l’articolo che ha pubblicato “Il Messaggero” e che ho proposto nella rassegna stampa del Comitato Opzione Donna Social (CODS) che gestisco, ha scatenato un putiferio, in barba appunto all’onestà intellettuale citata in premessa.
Pensionipertutti: ma cosa citava di così ‘allarmante’ l’articolo in questione, quale il passaggio che ha creato dissapori e perplessità, può citarcelo per cortesia?
Orietta Armiliato: “Certo, ecco il passaggio incriminato che ha suscitato l’indignazione di molte:
“Per quanto riguarda Opzione donna per il 2024 si sta cercando un compromesso: il governo sta pensando a un requisito anagrafico a 60 anni di età, senza distinzioni legate al numero di figli o al lavoro. Verrebbe così eliminata la condizione che ne sta limitando di molto l’accesso, quella secondo cui a poter accedere a questo strumento nel 2023 sono solamente le caregiver (ossia chi si occupa di carichi di cura), le invalide civili (in misura pari o superiore al 74%) e coloro che sono state licenziate (o sono in procinto di esserlo). Ci sarebbe però la possibilità di riduzione dell’età anagrafica per accedere al pensionamento anticipato. di 12 mesi per ogni figlio. Al momento a essere escluse sono per lo più le donne nate nel 1964 (e 1965 nel 2024), per le quali ci sarà bisogno di trovare una soluzione con la prossima legge di Bilancio”.
In breve, Niente di più e niente di meno, di quello che aveva proposto il Governo targato Mario Draghi dove, con la legge di bilancio 2022 approvata dal consiglio dei ministri il 28 ottobre 2021, si apprendeva che l’istituto dell’ Opzione Donna fosse stato ulteriormente rinnovato anche se solo per un altro anno ma, aumentando l’età anagrafica portandola a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e 61 anni per le lavoratrici autonome, creando un penalizzante scalino che, però, non fu affatto “digerito” né dai sindacati né dalla maggioranza delle forze politiche.
Ed anche noi, facemmo la nostra parte e non fu cosa da poco, pressando in modalità h 24 per giorni e giorni, sia il MEF sia il MDL allora governato dal Ministro PD Andrea Orlando“.
Pensioni 2023, ritorno a misure già proposte in passato non accolte dai sindacati o solo rumors?
Pensionipertutti: Ed infatti il pressing ‘sano’ servì eccome, il Governo fece dietrofront ripristinando i requisiti originari, non avrebbe dunque più senso, parlo da ignara chiaramente, proseguire sul fronte del pressing ‘attivo’ e ‘costruttivo’ piuttosto che indignarsi sui social e poi essere poco presenti nelle ‘piazze’ quando optate per un presidio e/o manifestazione, come é purtroppo già accaduto in passato con poche rappresentanti a parlare per tutte ?
Orietta Armiliato: “Lei, cara Erica, ha centrato il punto, infatti all’epoca si risolsero poi, anche in virtù del nostro costante pressing, a riscrivere la norma alle medesime condizioni in quel momento vigenti per la misura: insomma ci fu un repentino “dietro front” del quale fummo profondamente soddisfatte.
Ora Prendendo spunto da quanto lei stessa suggerisce, mi permetto di porre una domanda alle iscritte al CODS: ““Possibile che non si sia ancora compreso che “stracciarsi le vesti” esacerbando i nostri animi già, in genere, piuttosto provati dal non facile femminile vivere quotidiano, al cospetto di articoli che riportano supposizioni e situazione che si prevedono tout court, come possibili o si ammettono come eventuali ossia senza essere accompagnate dai necessari elementi, insomma ipotesi avallate dal nulla, nuoce solo a noi stesse e non ha valenza alcuna sé non quella di sottrarci energia?
L’onestà intellettuale della quale mi pregio essere dotata, mi impone di rilevare tutto questo aggiungendo che al momento da parte delle istituzioni preposte, nulla è ancora stato, sul tema pensioni, né proposto né tanto meno dichiarato.
Piuttosto suggerisco di incominciare a pensare di organizzare una massiccia partecipazione a sostegno del nostro desiderata previdenziale, in occasione del prossimo incontro delle organizzazioni sindacali con il Governo, programmato sulla materia il prossimo 5 Settembre”
Ringraziamo di cuore Orietta Armiliato per aver chiarito benissimo il punto e chiediamo fin da ora alle donne, siete davvero disposte a far valere i vostri diritti? Quindi sarete presenti in ‘piazza’ il prossimo 5 settembre se si organizzerà una manifestazione?
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E’ NECESSARIO ASSOLUTAMENTE RIPRISTINARE OPZIONE DONNA ALMENO RIPORTARLA ALLA SUA ORIGINE CIOE’ TOGLIERE QUELLE CATEGORIE DI SALUTE PERSONALE DELLA DONNA STESSA E DELLA SITUAZIONE FAMILIARE E DEL FATTO DI ESSERE MAMMA OPPURE NO …….QUESTE SONO DISCRIMINAZIONI E BASTA NON C’ENTRANO NULLA CON IL DISCORSO CONTRIBUZIONE ED ETA’ CHE SECONDO ME SONO I PARAMETRI E UNICI DA CONSIDERARE PER STABILIRE LA REGOLA AL RAGGIUNGIMENTO DELLA PENSIONE POI ADDIRITTURA OPINABILE DA PARTE DELLA DONNA DI SCEGLIERE…….I REQUISITI MESSI CON IL GOVERNO ATTUALE NON SONO GIUSTIFICABILI PER RAGGIUNGERE LA COSIDDETTA PENSIONE SONO SITUAZIONI DA VEDERE CASO PER CASO E DA GESTIRLE IN MANIERA DIVERSA E CIOE’ ASSISTENZIALISTICA…….SPERO CHE RIPRISTINO OPZIONE DONNA COME ERA E CIOE’ UNA SCELTA PER TUTTE LE DONNE…..GRAZIE
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In Francia stanno lottando per mantenere le pensioni per tutti a 62 anni. In ITALIA nel 2011 neanche un sindacato decise di lottare e Monti e Fornero fecero la carneficina degli esodati. Ed ora siamo qui per chiedere un po’ di carità dal governo Meloni che in campagna elettorale fece promesse…. Saluti. Delfina
Buongiorno,spero tanto nel 2024 pensione a tutte le donne a 60 con ognuno i contributi che ha versato … Grazie
Bisogna sempre continuare a lottare per i nostri diritti, ce lo avevamo promesso in campagna elettorale e poi..tutto dimenticato !
Eh no non ci stiamo continuiamo Donne con il nostro pressing e anche se io non potrò esserci, tiferò per voi all’inverosimile,!
Grazie Orietta e grazie Erica
Per carità, va benissimo opzione donna per chi desidera accedervi. Io mi sono fatta fare due conti, € 1.000 circa di pensione dopo 39 anni di contributi (col sistema misto) e 63 di età, con uno stipendio attuale intorno ai 1.700. Tanto vale non lavorare e vivere di assistenza. Un ricatto bello e buono, o aspetti i 67 con sacrifici inimmaginabili, o vai con una pensioneda fame. Combattere per uscire a 62 anni, tutte, con leggere penalizzazioni NO?
cara cecilia, diciamo che ti manca poco; 2024 molto difficile; 2025 ottime possibilità ; non farti fregare sull’anticipare di 1 anno ma tutto contributivo; ma dipende dal lavoro che fai e da quanto stufa sei; speriamo in una combinazione 40-64; purtroppo per chi comanda esiste solo legge fornero; saluti a te e ai gestori del sito
Ho 61 anni e 32 di contributi quando riuscirò ad andare in pensione grazie
OPZIONE donna, spero a 60 anni per tutte. Tutte ci siamo sacrificate per familiari, genitori, suoceri, zii, ecc. Arrivare a 60 anni con 35 di contributi già è difficilissimo . Abbiamo bisogno di respirare, anche se con meno denaro. Saluti. Delfina
Buongiorno, bisogna essere presenti massicci alla manifestazione se ci sarà, ma è pur vero che le forze politiche governative avevano promesso di rendere strutturale OD , cosa non fatta. Sono, i ns governanti, dei bugiardi. A mio parere certe, e cioè il ripristino di OD ante LDB, si possono fare , da parte del governo, anche senza manifestazioni di piazza.
Ho 61 anni lavoro con contributi da 36 anni raggiunti a maghio 23 e prima avevo già lavorato 2 anni con ritenuta d acconto, arie patologie ma non invaluda , speravo proprio in opzione donna pur penalizzando importo … invece … viaggio 2ore e mezza tra andata e ritirno x andare in ufficio e ora sono veramente stanca , xche mi domando non posso accedere a opzione dopo tutti qst anni di lavoro e poi invece governo-di qls genere- butta i soldi a destra e manca …… io non capisco , forse rispettare le regole non è il modo giusto forse c è qlcs che non va
È fondamentale esserci ed essere in tante il 5 settembre! Forza donne, diamo un segnale chiaro della nostra forza!!!!
dico la mia: lottate e manifestate per qualcosa di realistico: come era prima di quest’anno scordatevelo; per una norma con il minimo a 60 anni è più realistico; lottate con tutte le vostre forze; ci riuscirete; in bocca al lupo e saluti ai gestori del sito
La risposta è “si, assolutamente si”. Ho intenzione di lottare per il ripristino di OD ante LdB e andrò al presidio del 5 settembre se ci sarà. È fondamentale continuare a farsi sentire. Se ancora si parla di Opzione Donna è perché abbiamo reagito e sin da subito abbiamo rivendicato il ripristino di OD tenendo viva la causa.
Non so come andrà a finire ma ringrazio sinceramente Orietta Armiliato per tutto quello che ha fatto e fa tutti i giorni per noi.
Buonasera, sono una donna di 60 aa, 61 ad ottobre. Il primo gennaio 2024 avrò 40 aa di contributi. Sono mamma di un ragazzo di 28 aa con autismo e ho una mamma di 86 aa invalida. Sono stanca, ho avuto anch’io seri problemi di salute proprio durante il Covid, ora ho rotto il malleolo del piede dx, sono stanca, eppure come via di uscita pensionistica ho solo l’anticipata della Fornero, 41 e 10 mesi, ad Opzione Donna non ci penso neanche perché non me la potrei permettere. Credo che quota 96 sia più che sufficiente x noi donne lavoratrici, mamme, figlie, mogli, sono stanca.
A mio avviso dovrebbero anche abbassare gli anni di contributi da 35 a 30. Per una donna penso possano bastare. Grazie
Per ottenere bisogna lottare, e questo vale non solo per opzione donna ma nella vita in generale.
Ormai tutti si da per scontato che le cose devono accadere, ma se non si non si fa nulla per cercare di indirizzarle, poi è normale che che ci governa fa il bello e cattivo tempo. My 2 cents
presente 5 settembre