Riforma pensioni Proietti, esclusiva sui lavori gravosi

Pensioni 2023, Proietti (Uil) su incontro Governo – sindacati: ‘Continua il silenzio sulle pensioni’

In queste ultime ore si stanno diffondendo le prime notizie circa l’incontro avvenuto ieri tra il Governo e le parti sociali, in cui uno dei temi cardine erano proprio le pensioni, o forse meglio dire, avrebbe dovuto essere. Perché purtroppo per l’ennesima volta, come in parte il nostro esperto previdenziale il Dott. Claudio Maria Perfetto aveva immaginato, negli articoli che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, il tavolo si é concluso, come ci ha confermato Domenico Proietti, Uil, con un ‘nulla di fatto’. Vi riportiamo le sue parole, rilasciate in esclusiva per il nostro portale:

Riforma Pensioni 2023, l’intervista a Domenico Proeitti, UIL

Pensionipertutti: Gentilissimo Domenico Proietti, ieri 5 settembre si é tenuto l’atteso tavolo tra Governo e sindacati, é finalmente emerso qualcosa sul fronte previdenziale? Il Governo vi ha dato risposte di merito circa le vostre richieste?

Domenico Proietti (Uil): Purtroppo Continua il silenzio del governo sulle pensioni . Anche ieri al tavolo sui lavori gravosi e donne il governo non ha dato una sola indicazione su cosa intende fare

Pensioniepertutti: Posso chiederle quali sono state le richieste primarie della Uil a quel tavolo?

Domenico Proietti: “Certo, La Uil ha nuovamente chiesto di utilizzare l’elenco dei lavori gravosi come uno degli strumenti per realizzare una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni. La uil ha ribadito che bisogna ripristinare opzione donna nella versione originale e renderla strutturale“.

Pensionipertutti: Potremmo dunque dire che sul fronte pensioni ‘il dado é tratto’, ossia si farà poco o nulla, o vi saranno ancora incontri per parlarne?

Domenico Proietti, UIL: Vi é ancora un incontro il 18 settembre, ma il sentore non é dei migliori, perché, come dicevo, il Governo continua a non dirci cosa intende fare”.

Ringraziamo di cuore Domenico Proietti, Uil, sempre disponibile ad un confronto e confidiamo che almeno il 18 settembre l’esecutivo sia più chiaro sulle proprie intenzioni riguardo la futura Riforma pensioni. Ricordiamo a chi volesse riprendere parte delle dichiarazioni che trattandosi di esclusiva é tenuto a citare la fonte.

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44 commenti su “Pensioni 2023, Proietti (Uil) su incontro Governo – sindacati: ‘Continua il silenzio sulle pensioni’

  1. Buonasera! Mi auguro che il Governo Italiano, il 18 settembre, esprima le proprie intenzioni a tutte le parti sociali, per quanto riguarda la futura Riforma delle pensioni. Grazie di cuore a tutti!

  2. Proietti si smentisce continuamente: “La Uil ha nuovamente chiesto di utilizzare l’elenco dei lavori gravosi come uno degli strumenti per realizzare una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni”
    I sindacati avevano sempre parlato di flessibilità per tutti da 62 anni, ora stanno mettendo le mani avanti? questo signore continua ad arrampicarsi sugli specchi e con lui gli altri esponenti sindacali. Potete anche fare a meno di pubblicare queste interviste che non servono a nessuno se non solo per calamitare insulti verso gli esponenti sindacali e politici. Sono profondamente deluso da tutto il sistema, da questo sito (un memorandum di scadenze e sondaggi inutili) che non è mai diventato il nostro portavoce e un mezzo di protesta contro le decisioni dittatoriali del governo e contro l’immobilismo dei sindacati ignobili e inattivi da anni. Basta ringraziare di cuore questi coglioni!

    1. Quindi, sig. Francesco, in termini operativi, lei che cosa propone di fare?

      Fare una campagna social su Change.org? Ci pensa già il gruppo facebook “Uniti per la Tutela del Diritto alla Pensione (UTP)”.

      Fare come hanno fatto i francesi? Solo i francesi sanno fare come sanno fare i francesi.

      Questo sito deve essere nostro portavoce? Portavoce delle istanze dei lavoratori sono i Sindacati.

      Questo sito deve essere mezzo di protesta? Lo è, dando voce (anche se all’interno di un’area circoscritta, questo sito, appunto) a chi altrimenti non avrebbe alcuna possibilità di essere ascoltato da nessuno.

      Vorrebbe forse proporre agli italiani di andare a votare alle prossime elezioni europee, ma votare scheda bianca in modo da rendere disonore all’Italia?

      Non si preoccupi di rispondere alle mie domande, sig. Francesco. Le assicuro che lei è in ottima compagnia, perché, da quanto leggo dai giornali, le posso assicurare che nemmeno il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e nemmeno il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti sanno che cosa fare.

      Per quanto riguarda la cosiddetta “opposizione”, mi viene in mente una terribile scena di un documentario su Wildes Tiere (belve) che ho visto per televisione in Germania per il quale ho implorato mia moglie di non farmi più assistere a tali crudi e crudeli documentari sulla Natura: iene e sciacalli pronti ad avventarsi fameliche sulla loro preda in difficoltà.

      1. Ora, paragonare le opposizioni a iene e sciacalli mi sembra ingeneroso da parte sua. Stanno facendo ne più ne meno quello che faceva la dx quando a loro volta erano opposizione. E la politica che è così, c’è la politica pulita che non prende in giro i cittadini e c’è la politica sporca di chi spara promesse irrealizzabili al solo scopo di ottenere i voti dei beoti. Ritengo anche questo dare addosso ai sindacati come una cosa controproducente, un’autorete che indebolisce la lotta. In questo momento andrebbero sostenuti e non criticati, partendo dal presupposto che loro non hanno il potere di decisione che invece spetta al governo. Non che non siano esenti da critiche, ma non ora. I governo si fa forza della sfiducia verso i sindacati . Inoltre siamo ancora ai primi di settembre e molti italiani sono ancora in vacanza e uno sciopero sarebbe poco partecipato. Il comportamento del governo con l’assenza continua del ministro titolare del lavoro è offensivo come è offensivo che ogni volta manchino dati certi.
        Gentile Perfetto, ora le porgo un dubbio che mi assale e gradirei che Lei mi delucidasse: C’è sicuramente differenza tra cuneo fiscale e cuneo contributivo. Il cuneo fiscale per esempio si può applicare per la detassazione della tredicesima e straordinari, mentre il cuneo contributivo prevede un abbassamento degli oneri contributivi sia per le aziende che per i lavoratori. E’ proprio in quest’ultimo campo che mi sorge il suddetto dubbio: Ma questi minori introiti contributivi nelle casse dell’INPS vengono ripianati dallo Stato o no ? Un domani il calcolo dell’assegno tutto contributivo verrà calcolato anche con i contributi mancanti del cuneo o solo con quelli effettivi versati ? Nel secondo caso, se avrò versato meno contributi grazie al cuneo contributivo, il calcolo che ne uscirà fuori darà un assegno minore. Un po come se si versano contributi per un lavoro full time rispetto ad uno part time. Grazie per la risposta, ma non ho trovato un articolo o un sito che ne parlasse.

        1. Sig. Franco Giuseppe, lei mi domanda: se i contributi non vengono versati dal lavoratore o dal datore di lavoro in virtù della decontribuzione, detti contributi vengono versati dallo Stato?

          Risponderò alla sua domanda per interposta persona, ricorrendo alla Corte dei conti (che, come si legge dal suo sito, riveste il “ruolo di garanzia della corretta gestione delle pubbliche risorse”), e a Marco Leonardi (che è Professore ordinario di Economia Politica all’Università Statale di Milano ed è stato Consigliere economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni).

          In un documento riguardante la gestione finanziaria dell’INPS negli anni 2013-2014, la Corte dei conti mette in guardia dal far ricorso alla decontribuzione, osservando che “il mancato introito di risorse proprie per effetto della decontribuzione richiederebbe un ulteriore incremento di trasferimenti dal settore pubblico la cui provvista ricadrebbe sulla fiscalità generale” (bollettinoadapt.it/wp-content/uploads/2016/02/Jobs-Act-e-decontribuzione-allarme-della-Corte-dei-Conti. pdf)

          RISPOSTA PARZIALE: lo Stato si fa carico di compensare i contributi non versati dal lavoratore o dal datore di lavoro, facendo ricorso alla fiscalità generale (ovvero, attingendo a imposte che non hanno una specifica destinazione – a differenza dei contributi previdenziali che invece una specifica destinazione ce l’hanno –. In tale categoria di imposte rientrano, per esempio, l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche, una “imposta diretta”, perché colpisce direttamente la ricchezza delle persone), e l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto, una “imposta indiretta”, perché colpisce indirettamente la ricchezza delle persone attraverso i consumi). Le imposte si differenziano dalle tasse, in quanto le tasse corrispondono al pagamento di un servizio reso, come, per esempio, la TARI, che è la TAssa RIfiuti per la gestione del servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti).

          Nel suo libro “Le riforme dimezzate. Perché lavoro e pensioni non ammettono ritorni al passato”, di Marco Leonardi, Università Bocconi Editore, Milano, 2018, così il Prof. Leonardi scrive a pag. 22: “Quando il gruppo di cui facevo parte iniziò il proprio lavoro a Palazzo Chigi nell’autunno 2014 la decontribuzione totale per tre anni di tutte le assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato era già stata decisa (alla legge di bilancio lavorava a quel tempo Yoram Gutgeld). La decontribuzione all’inizio non fu avversata anche se dovemmo convincere molte persone, soprattutto sui social, che il lavoratore non perdeva la copertura pensionistica perché i contributi erano coperti dallo Stato (erano, come si dice, fiscalizzati)”.

          RISPOSTA COMPLETA: lo Stato si fa carico di compensare i contributi non versati dal lavoratore o dal datore di lavoro, facendo ricorso alla fiscalità generale dando così copertura pensionistica al lavoratore.

          Perciò, sig. Franco Giuseppe, ne deriva la risposta anche all’altra sua domanda, e la risposta è la seguente: un domani il calcolo dell’assegno tutto contributivo verrà calcolato anche con i “contributi mancanti del cuneo”, ovvero non versati direttamente dal lavoratore o dal datore di lavoro, in quanto tali contributi sono stati versati dallo Stato.

          PRE-CONCLUSIONE: a seguito della decontribuzione il lavoratore non subirà alcuna perdita contributiva ai fini pensionistici, in quanto a pagare saranno tutti i cittadini (lavoratori e pensionati) attraverso il prelievo delle imposte (IRPEF e IVA).

          Si rileverebbe, però, una apparente contraddizione. Infatti, se da un lato il lavoratore riceve più soldi perché paga meno contributi, dall’altro lato il lavoratore paga di più in termini di IRPEF. Infatti il calcolo del pagamento dell’IRPEF avviene in tre passi:

          1. Reddito complessivo – Oneri deducibili = Reddito imponibile
          2. Reddito imponibile x Aliquota IRPEF = IRPEF lorda
          3. IRPEF lorda – Detrazioni di imposta = IRPEF netta

          Ora, poiché i contributi previdenziali sono compresi negli Oneri deducibili, diminuendo i contributi versati, diminuiscono anche gli Oneri deducibili, e quindi aumenta il Reddito imponibile e quindi, a parità di tutti gli altri parametri (Aliquota IRPEF e Detrazioni di imposta) aumenta l’IRPEF netta da pagare.

          Per rimuovere la apparente contraddizione, e per arrecare effettivo beneficio al lavoratore attraverso la decontribuzione, occorrerà “in qualche modo” rimodulare le aliquote IRPEF e/o le Detrazioni di imposta (ad esempio, le detrazioni per lavoro dipendente).

          CONCLUSIONE: a pagare i mancati contributi dei lavoratori, dovuti alla decontribuzione, saranno i lavoratori stessi (incluso il lavoratore beneficiario della decontribuzione) e i pensionati.

      2. Quindi, sig. Francesco, in termini operativi, lei che cosa propone di fare?
        Iniziamo, nelle semplici interviste, ad essere almeno più duri e meno ossequiosi verso questi cari signori e di “gridare” ai sindacati il disappunto di chi oggi si sente derubato del tempo e tradito dalle promesse fatte dai politici. Io saprei cosa fare se fossi al governo e con me migliaia di persone che sono nelle stesse mie condizioni come il governo ben sa cosa fare, cioè allungare il più possibile le decisioni sulla riforma delle pensioni, far passere il tempo. Questo sito dovrebbe mettere in discussione proprio i sindacalisti e l’enorme struttura clientelare che negli anni hanno creato e che difendono non pensando ai lavoratori ma bensì ai loro interessi. Invece si da la parole ai soli noti che dicono le solite cose da anni senza mettere su una protesta degna di questo nome. Siamo stanchi di sentirli perché ci fanno ancora più male. Signor Claudio Maria Perfetto oggi mi hanno cancellato per uno sciopero (indetto non per la riforma pensione ma per adeguare i contratti degli aeroportuali ancora una volta) il volo per rientrare a casa, lavoro da 7 anni ad 800 km di distanza e rientro ogni tre settimane, lontano dalla famiglia, dai nipoti, dai figli. Non sono operaio, ma un tecnico laureato, la mia professione non è considerata gravosa ma io sono stressato tantissimo dalle scadenze, dalle continue sollecitazioni aziendali, da un ambiente lavorativo che è diventato sempre più competitivo, cattivo, implacabile per chi sbaglia, dove non si guarda più da tempo alla qualità del prodotto ma ai ricavi da ottenere. Basta mi fermo qui.

    2. E per i precoci niente? Abbiamo cominciato a lavorare a 14/15/16anni e siamo ancora sul posto di lavoro,abbiamo fatto il militare per questo Paese che ci tratta come un peso per tutta la Nazione,ai giovani diamo fastidio perché ancora lavoriamo e gli diamo fastidio se chiediamo la nostra strameritata pensione perché pesiamo sulle finanze pubbliche! Ohhhh avete rotto le p…e Tutti.

  3. Non dicono nulla perché stanno aspettando di vedere le risorse a disposizione e quello che dice lEuropa sul Patto di stabilità. Comunque Salvini vuole cancellare la Fornero anticipata ordinaria per introdurre 41,anni calcolati con il contributivo anche chi è nel misto come la sottoscritta con una penalizzazione del 25-30% indegno. Tutto per prendere voti per le europee, pensate bene chi votate. Io dico meglio la Fornero anticipata ordinaria. Mi è già arrivata le lettera di avviso per l’anno prossimo e non posso mediche esultare per questi politici…

    1. Ma veramente qualcuno crede ancora alle promesse fatte da questo Governo?
      Alla riforma Fornero ???? Guardate che non solo non l’hanno fatta e non la faranno, ma hanno tagliato la rivalutazione di lavoratori che avevano lavorato e versato per 42-43 anni, pensioni da da 1500- 1600 € al mese, erano trattamenti da ricchi ????
      Le accuse, ve le ricordate le buffonate di Salvini da Vespa a cancellarle e la Meloni nello spot ai distributori ?
      Ricordate le urla per i costi sui pagamenti elettronici? Ricordate i 1.000 € sul cc subito per chi aveva problemi durante il Covid e ora ….. via il Reddito di cittadinanza , senza reali offerte di lavoro e una carta da poco più di 300€ per un anno ….. Scusate ma io li chiamo come meritano, buffoni !

  4. Certo il potere costituito decide, ma in Francia si andrà a 64 anni nel 2030. Noi siamo a 67 da un po’…. E in Francia quando sei vecchio e ammalato hai assistenza che noi ci sogniamo.

  5. Siate altruisti, siate generosi, gli italiani lo sono, fate un lascito testamentario al Governo e all’Inps, cosa vi costa sentirvi buoni dopo tutto, i soldi della pensione, alcune categorie non li hanno mai racimolati personalmente, li ha messi lì per conto nostro il datore di lavoro, non sono mai stati nostri veramente. Facciamo un lascito testamentario, destiniamoli ai poveri governanti e alle esigue casse dell’INPS vedrete che dopo ci sentiremo meglio, più felici.

  6. Ci meritiamo questo ed altro. Avanti così! il popolo incapace di scendere in piazza. Conoscono vita morte e miracoli di ciò che l’italiano medio ha come patrimonio, sanno dove rivolgere le attenzioni per incidere su quei risparmi, conoscono come ci muoviamo a livello familiare… la rivoluzione si fa solo se stai davvero male a quel punto non ci vedi più e spacchi tutto ma noi stiamo troppo bene anche così… Il problema della gente scoppiata al lavoro è stato gettato sulle imprese, troveranno il modo di smaltirli un pò alla volta per inglobare giovani a poco prezzo da far lavorare fino a 70 anni…sindacati vergognosi, la dichiarazione di Proietti è sempre la stessa da tre anni, chissà quanto guadagna questa larva al mese…cosa se ne importa lui tanto lo stipendio gli entra sempre…cosi a Landini, Sbarra e soci…merde che non sono altro.

    1. Salvini deve costruire ponte sullo stretto e uno che collega Genova alla Sardegna..si è dimenticato delle promesse fasulle in campagna elettorale x quota 41 x tutti!!! aspetto che cada governo x eleggerlo nuovamente….i sindacati mangia soldi e incapaci,solo aprire la bocca e dire idiozie

  7. Avete tutti ragione!!! ma ditemi una cosa: chi di noi è disposto a fare qualche cosa? perchè in Francia i lavoratori hanno bloccato la nazione per molto tempo con manifestazioni, comizi ecc… la verità che siamo tutti Italiani con la pancia piena pronti a solo lamentarsi, e mi ci metto dentro anche io, ma nessuno fa niente e se domani vi dicono di scendere in piazza a protestare (pacificamente) nessuno si muove!!

    1. Comunque il risultato alla fine in Francia e’ che la riforma pensioni a 64 anni e’ stata approvata con aumenti di tre mesi in tre mesi a seconda dell’anno di nascita.I poteri forti che siano francesi o italiani devono comunque sottostare alle decisioni di un governo centrale europeo che detta ordini e quindi…….ubbidire e silenzio

      1. Proprio così e abbiamo visto le mazzate che il signor micron ha ordinato ai suoi sgherri di mollare ai manifestanti. È un mondo di m. , lo è sempre stato, ci hanno illuso per qualche decennio dopo la II guerra mondiale, poi sono tornati a stringere il guinzaglio. Sono quattro gatti, ma dominano il mondo, perché noi, il popolo, non capiamo, e non abbiamo mai capito, la nostra forza. Ci fanno odiare i poveracci che arrivano a frotte qui, quando da odiare, anzi da andare a prendere a casa, sono solo lor signori.

    2. Esatto Pierluigi, siamo tutti colpevoli di questo massacro continuo per noi lavoratori, precoci anziani e donne, più stiamo fermi e più questi aguzzìni di stato affilano le armi , sbudellandoci senza freni e senza pietà- quando facciamo i francesi…….MAI

  8. Esattamente il nulla come facilmente previsto da tutti.
    Fino al mese prossimo di certo non ci sarà nulla, anche stamattina leggevo sui vari siti on-line probabili proroghe quota 103, Ape sociale allargata e opzione donna con un età maggiore della vecchia versione.
    Di certo ancora nulla.

  9. Onestamente, visto l’andazzo di questi ultimi anni cosa ci si poteva aspettare? Nulla, o per meglio dire .. il ripetersi di ciò che è accaduto in questi ultimi anni. Quando stavano all’opposizione sembrava avessero tuttew l e ricette del mondo, pronti a rimodulare tutto, bravi solo loro, critiche a volontà ecc. ecc. ora dopo più di un anno di governo si vede cosa hanno fatto, nulla se non consideriamo gli aumenti che si sono elargiti.
    CVD. tutti uguali, non si salva nessuno. A questo punto mi chiedo non è meglio se eliminiamo la politica interamente e ci facciamo governare direttamente dall’europa?

    1. Per cortesia non cadere nel trabocchetto, l’Europa (ue) già comanda indisturbata (a sua volta teleguidata dai padroni yankee), i nostri politici sono degli squallidi figuranti, pupazzi indecorosi!

  10. Se non ci concentriamo tutti su pensioni flessibili da una certa età, non otterremo mai nulla. Penso soprattutto come sempre ai disoccupati.

  11. Ma i sindacati cosa ci vanno a fare? Se non hanno risposte che senso hanno questi tavoli? Siete ridicoli non vi vergognate?

  12. Che si vergognino tutti e la smettano con questi inutili tavoli, tanto i sindacati si opporrebbero soltanto in caso che venissero toccati i loro privilegi.

    1. Infatti come volevasi dimostrare sono andati al tavolo della vergogna e sono usciti come prima, senza annunciare mobilitazioni o azioni per dar fastidio alla compagnia Meloni- a questo punto fate meglio a non presentarvi proprio ne il 18 ne mai più…… fate più bella figura- le tessere sindacali sono soldi buttati

  13. Più che sindacalisti sembrano notai, loro ratificano le decisioni governative, sia mai metterle in discussione. Maledetto Ciampi e la sua stramaledetta concertazione ! Con la connivenza dei sindacati c’è lo stanno mettendo in quel posto da più di trent’anni.

    1. Perfettamente d’accordo con Mariano, siamo schiavi non solo della Meloni ma anche di questi sindacati che se ne fottono dei nostri guai, inguaiandoci sempre più col lo ro atteggiamento falso e ipocrita

  14. Una gabbia di pazzi ma se c’è stato un silenzio come da copione gli ultimi anni lo dimostrano vorrei chiedere a chi è più intelligente del sottoscritto perché si sono riuniti? Per guardarsi in faccia? A quel punto potevano vedersi per gustarsi un bel gelato tutti insieme. Continua in tutti noi un senso di vomito. Rimarrà la legge della signora e quota 103 ormai lo abbiamo capito.

    1. Eh si Luigi, penso che vada così, bisogna essere fortunati ed entrare nell’ambo secco della quota 103 ed evitare i paletti imposti. Se andasse così io l’anno prossimo la centrerei con 62 anni di età e 42 di contributi, dopo averne mancate diversi di ambo secchi, ma non sono ancora tranquillo perché fino all’ultimo potrebbero cambiare radicalmente le carte in tavola.

      1. Eh si Don, in migliaia abbiamo raggiunto gli ambi secchi 100,102 e 103, senza però centrare entrambi i requisiti imposti da questi tiranni- arriverà il momento che li spazzeremo via, mettendo in campo una quota 103 più umana ed alla portata di tutti? La vedo dura perché abbiamo tutti contro….. ad iniziare dai sindacati che predicano bene e razzolano male

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