Pensioni 2023: quale sarà l’esito dall’incontro tra Governo e Sindacati del 5 settembre?

In questi giorni vi é grande attesa per l’incontro programmato tra Governo e sindacati che si terrà domani 5 settembre, molti lavoratori, prossimi alla pensione, si stanno chiedendo sui social quali saranno le mosse dell’esecutivo? E Quali misure potrebbero proporre per andare incontro alle richieste dei sindacati? Per tenere vivo il dibattito in attesa di conoscere ‘le carte’, abbiamo chiesto al nostro esperto previdenziale il Dott. Claudio Maria Perfetto di darci una sua previsione di quel che potrebbe accadare a quel tavolo e quale potrebbe essere l’esito dell’incontro. Ne é uscito un elaborato molto articolato e puntuale che abbiano deciso di dividere in due parti.

Incontro Governo e sindacati: cosa potrebbe accadere?

Nella prima il Dott. Perfetto mette in luce come si siano ridimensionate le aspettative dei lavoratori e delle lavoratrici a causa dei continui rumors non ottimistici. Questo se da un lato ha creato profonda amarezza per le promesse disattese dall’altra forse ha iniziato, fa intendere il nostro esperto nel corso del suo elaborato, “a preparare psicologicamente i lavoratori e le lavoratrici ad accettare anche la eventuale condizione che nemmeno le aspettative ridimensionate trovino attuazione“. Anche perché procede: le parole di Giorgetti espresse al meeting di Rimini il 21 agosto 2023 hanno fatto emergere una prospettiva piuttosto deludente per le pensioni, in particolare per le sue espressioni “non si potrà fare tutto” e “nessuna riforma previdenziale è sostenibile con i numeri della natalità che oggi abbiamo”. Da tali parole ho dedotto che: non si farà nessuna Quota 41non ci sarà alcuna Riforma Pensionici si limiterà a prorogare le misure che oggi già ci sono, così come sonosenza variazioni, e tra queste vi è Opzione Donna

Poi abbiamo chiesto al Dott. Perfetto come reputa la posizione dei sindacati, nell’elaborato viene ben spiegato, ma in sintesi: “Per quanto riguarda la posizione dei Sindacati, la ritengo piuttosto debole, per nulla incisiva, arroccata su punti di discussione che a forza di riproporre nei ripetuti incontri andati deserti o a vuoto sono divenuti consunti dal tempo, inflazionati, senza nemmeno più appeal, anche perché la gente, avendo ridimensionato le proprie aspettative, nemmeno ci crede più a quello che i Sindacati propongono.

Di seguito la prima parte della lunga disamina, nella seconda, invece, affronteremo le priorità che il Governo dovrà affrontare, una su tutte, ci dice “La rivalutazione dei salari che ha priorità sulle pensioni“. Vi lasciamo alle sue parole:

Pensioni 2023, 5 settembre ordine del giorno pensioni: Incontro Governo -sindacati, parla Perfetto

Per il 5 settembre è in calendario l’incontro tra Governo e Sindacati. All’ordine del giorno ci sono le pensioni.

Sono in molti a domandarsi se Quota 41 si farà (anche se con il sistema di calcolo interamente contributivo).

Sono in molte a domandarsi se Opzione Donna sarà modificata (anche se con 60 anni di età anagrafica e 35 di contributi purché senza altre restrizioni).

Lavoratori e lavoratrici hanno ridimensionato le loro aspettative (che durante la campagna elettorale erano state riposte nelle promesse elettorali, andate poi disattese). Come è potuto accadere ciò?

Sono stati i rumors ad aver alimentato queste aspettative al ribasso, rafforzate dal passaparola. Un rumor, nel linguaggio giornalistico, secondo la definizione data dall’enciclopedia online Treccani, è una “voce o diceria che circola intensamente ma non è confermata in modo ufficiale”.  

A furia di sentire ripetutamente questi rumors, lavoratori e lavoratrici hanno lasciato sedimentare nella propria coscienza una nuova aspettativa. Attraverso i rumors, l’aspettativa di “Quota 41 indipendente dall’età anagrafica” è diventata “Quota 41 indipendente dall’età anagrafica ma con il calcolo interamente contributivo”. Attraverso i rumors, l’aspettativa di “Ripristino di Opzione Donna con i requisiti originari” è diventata “Opzione Donna con 60 anni di età anagrafica e 35 di contributi ma senza altre restrizioni”.

Molti lavoratori e lavoratrici avranno vissuto, durante l’arco della vita lavorativa, circostanze in cui nella loro azienda cominciavano a circolare voci (rumors) che l’Azienda sarebbe stata venduta e che quindi ci sarebbe stata una riduzione del personale. Voci che venivano prontamente smentite dalla Direzione del Personale. Ma poi quelle voci si sono materializzate in cessioni di rami d’azienda e licenziamenti. I lavoratori licenziati, dopo lo shock subito, se ne sono fatti una ragione, e con rassegnazione andavano ripetendo: “si sapeva già”.

Qualunque cosa uscirà dall’incontro del 5 settembre, a rimanere soddisfatti saranno coloro che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2023, con le regole del gioco già note.  

Per altri lavoratori e lavoratrici l’attesa non sarà finita. Occorrerà attendere i dati dell’Osservatorio sulle pensioni e i risultati delle simulazioni dell’INPS. Tuttavia, sin d’ora ci si potrà formare un’idea di quali sono le direttrici lungo le quali il Governo si sta muovendo, riascoltando le parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti dette al meeting di Rimini del 21 agosto 2023 nell’ambito del panel “Sostenere lo sviluppo. Nuove politiche per un’economia innovativa“, il cui video è stato postato dal MEF su youtube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=j5XK6oJfZzs“.

Pensioni 2023-2024: Giorgetti frena su tutti i fronti: nessuna riforma previdenziale tiene con i numeri della natalità

Parole del Ministro Giorgetti: “Siamo chiamati – poiché facciamo politica – a decidere delle priorità, non si potrà fare tutto”. In quel “non si potrà fare tutto” c’è tutto. Si intuisce che gli impegni presi in campagna elettorale, anche a causa di nuove emergenze che sono sorte, non potranno essere mantenuti; si intuisce che Quota 41 non si farà, nemmeno nella versione light. Ma ciò, come si è appreso dai rumors, si sapeva già.

Più in là nel suo discorso, il Ministro Giorgetti afferma che “non c’è nessuna riforma previdenziale […], anche di tipo assicurativo, che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che noi vediamo oggi in questo Paese”. In altre parole, non si farà alcuna Riforma Previdenziale, ma ci si limiterà a prorogare, per il 2024, le misure del 2023, Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale, così come sono oggi, senza alcuna significativa variazione. Anche questo lo si è appreso dai rumors, si sapeva già.

Come reagiranno i Sindacati all’incontro? Ascolteranno, e quando sarà il loro turno per parlare proporranno le uscite anticipate a partire dai 62 anni di età, insisteranno sulla necessità di separare l’Assistenza dalla Previdenza, metteranno in evidenza la necessità della pensione di garanzia per i giovani, proporranno di incentivare la previdenza complementare e di prestare maggiore attenzione ai lavori gravosi e usuranti. Proposte che non sono rumors, ma che si conoscono già. Dunque, niente di nuovo sul fronte sindacale.

Cosa potrebbe replicare la Controparte governativa ai Sindacati?

Bella domanda, a cui il Dott. Perfetto dal canto suo tenta già una risposta, che vi proporremo domani. Ci teniamo a pubblicare entrambi gli scritti prima dell’incontro proprio perché noi quanto il Dott, Perfetto siamo curiosi di vedere se le previsioni, saranno, purtroppo, confermate.

Voi dal canto vostro come ritenete la posizione dei sincadati, concordate col Dott. Perfetto, é: “piuttosto debole, per nulla incisiva, arroccata su punti di discussione che a forza di riproporre nei ripetuti incontri andati deserti o a vuoto sono divenuti consunti dal tempo, inflazionati, senza nemmeno più appeal?” Fatecelo sapere se vi va nell’apposita sezione commenti del sito.

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54 commenti su “Pensioni 2023: quale sarà l’esito dall’incontro tra Governo e Sindacati del 5 settembre?”

  1. Io compio 64 ad aprile. Avrò 37 anni di contributi continuativi. Ho avuto due figli. Una vita spesa x la famiglia e ora x i nipoti. Cosa ancora devono fare le donne? Cosa si vuole? Il sangue? Prima a casa gente a 55 e anche meno. I nonni poi sono quelli che aiutano i figli considerato che mancano in questo paese anche gli asili. Molti fanno volontariato che anche questo va a tamponare le varie necessità. Io sono veramente senza parole. Salterà opzione donna… Salterà tutto ma chi pappa, resterà sempre

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  2. Non si possono dare 600€ a coloro che ne hanno versato per prenderne 100€. Coloro che hanno intestato le case ai figli per risultare nullatenenti. Si dia ciò che si ha diritto, il resto si chiami assistenza. Persone che hanno zero contributi e si beccano 600€… Alla faccia di chi si becca 600€ con 30 anni di versamenti.

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  3. Rumors o meno, ciò che sta avvenendo in tema previdenziale, per quanto mi riguarda, lo avevo previsto di già, che le promesse fatte da Salvini, Meloni & C. erano aria fritta ed era nell’ordine delle cose!
    Quando il ministro Giorgetti dice che non vi sarà alcuna riforma che tiene con i numeri sulla natalità, mi pare che scopra l’acqua calda, infatti vorrei chiedere tanto al Ministro, come mai allora le poche risorse disponibili nel bilancio si utilizzano per tappare i buchi lasciati dagli evasori fiscali? perchè le poche risorse vengono utilizzate per gli studi di fattibilità del ponte sullo stretto?? perchè oltre alle banche, non vengono tassati i grandi profitti degli Enti gestori di Energia come ENEL, SNAM, ecc.. ecc.???
    come possono farsi una famiglia e fare dei figli se, le giovani coppie se quando va bene, trovano lavori precari?? quindi, come si pensa di aiutarli e far invertire la tendenza??
    ma, vi è ancora un’altra verità, che una buona parte del popolino, con i mezzi d’informazione tutti i mano loro, ci buttano la polverina negli occhi, ed in maniera scientifica ci assopiscono, delegittimano i sindacati a secondo delle convenienze (stranamente prima ci ripetevano che la colpa di tutto era dei troppi scioperi dei sindacati), e noi come dei pappagalli a ripetere ed a lamentarci, salvo che poi, ad esempio, alle elezioni Europee continuiamo a votare chi ci massacra!!.
    Morale della favola? finchè non saremo coerenti e credibili tutti noi, come possiamo pretendere lo siano gli altri??
    Ringrazio e saluto i gestori del sito.

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  4. “L’esecutivo” … già. Ma l’esecutivo di chi, di cosa. Questa la reale domanda. L’Italia è mossa automaticamente da fili ben visibili i cui capi risiedono altrove. Eppure, tutti noi frammischiamo termini ancora legati a una visione delle istituzioni purtroppo ormai solo scolastica adattandoli a una realtà ben diversa. Una partizione di poteri che non è più. Legislativo… Esecutivo… Si procede automaticamente in discesa su binari già gettati, senza poter incidere, senza freni, senza senno, senza senso della comunità, senza pietà.

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  5. Se non avete capito la truffa dell euro dopo 20 anni , in 10 quella dello spread , figuriamoci se capite come funziona un cervello .Senza la sovranità monetaria le nuove generazioni non avranno altra scelta che quella tra il suicidio e la disperazione. Giacinto Auriti. I soldi non sono il problema, ma la mentalità fallace comune

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  6. La situazione non è sicuramente rosea.Tuttavia ritengo sempre più valida la famosa proposta Tridico.103 con 41 di contributi equivale a soddisfare pochi futuri pensionati.Bene sarebbe la somma 103 tra anni anagrafici e contributi.Ma non la faranno mai.Fac59

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  7. Sono amareggiato, promesse di campagna elettorale non mantenute, e i sindacati? Zitti. I lavoratori? Zitti. I vari partiti di opposizione? Zitti. Sono davvero nauseato. Siamo in Dittatura , perché le soluzioni ci sono, non è vero che mancano i soldi, manca la volontà, sarebbe bastata un riga di norma che separi la spesa tra assistenza e previdenza.

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  8. Certo riportare rumors che non promettono nulla di buono può sembrare voler spingere un opinione che tutti in qualsiasi modo dobbiamo accettare….dire che i sindacati sono dei venduti è diventato un altro modo di dire diffuso con grande facilità che sembra proprio una verità consolidata…mi limito solo a dire che ogni mossa che il governo dovesse fare andando oltre al bilancio consentito verrebbe ostacolata e demonizzata in maniera incredibile sia dall’opposizione , dall’Europa e dai mercati finanziari provocando solo caos e confusione. Ecco perché rendere strutturale quota 103 magari non solo 62 e 41 ma anche 63 e40 ecc…. sarebbe già una buona cosa.A fine legislatura quando la parte retributiva diventa sempre più piccola nel sistema misto si potrebbe passare a quota 41 libera.Purtroppo mi sembra il massimo ottenibile in questo momento

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  9. Non possono continuare a prenderci in giro, negli anni ci hanno cambiato le regole un’infinità di volte, pensione con 19 anni di contributi, pensione con 35 di contributi, con il pianto della Fornero fino a 67 anni di età ed oltre, ltalia forse unico o tra i pochissimi paesi in Europa, anticipata a 41 anni e 10 mesi ma solo per chi li raggiunge prima del 2026, quota 100, quota 102, quota 103, ambo secco e così via.
    Non ci hanno permesso di programmare il nostro futuro, non ci siamo pagati negli anni una pensione integrativa, non serviva, non abbiamo riscattato gli anni di laurea, non serviva. Ed ora fanno di tutto per tenerci al lavoro per pagare le pensioni di tutti quelli che le stanno percependo, ormai da anni, magari senza nemmeno averle versate. E nessuno di loro si fa avanti per proporre di contribuire in qualche modo insieme a chi forse ci andrà a 68 anni.
    Sempre gli stessi devono pagare per i soldi mal spesi, i soldi rubati, dobbiamo pagare per la mancanza di natalità quando noi i figli li abbiamo messi al mondo. Abbiamo studiato, ci siamo laureate, ci siamo sposate e fatto figli e stiamo lavorando ancora con oltre 36 anni di contributi e 61 anni di età. Perché non pagano quelli che probabilmente hanno fatto politiche sociali totalmente inefficaci per un sostegno alle mamme e alle donne in generale?. E nemmeno opzione donna è a mio avviso un’opzione dignitosa per una donna che lavora da oltre 36 anni e a 61 anni di età, e penso a tutti quelli, donne e uomini che ,non troppi anni fa, sono andati in pensione con i 35 anni di contributi e quelli che possono andarci dopo appena una legislatura.
    È inutile che mettano in giro rumors, noi sappiamo come stanno le cose e siamo certe che non è giusto. I nostri soldi versati non possono essere utilizzati oltre che per la previdenza anche a scopi assistenziali, è chiaro che in questo modo non ce ne sarà mai abbastanza. Al secondo incontro governo- sindacati era uscita su tutti i giornali la proposta di riconoscere alcuni mesi di contributi alle donne con figli ed ora dove è sparita questa volontà? Riconoscere contributi solo figurativi per chi ha fatto un percorso di laurea come gli uomini hanno visto riconoscere l’anno di militare è una proposta non fattibile?
    Insomma le aspettative sono tante e speriamo non continuino a prenderci in giro con la fila di piagnistei a cui stiamo tutti i giorni assistendo volti a convincerci che dobbiamo soffrire come ci è stato fatto credere al tempo della Riforma Fornero

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    • Cara Roberta, intanto congratulazioni per la famiglia che hai; ti faccio poche e semplici domande : chi ti ha detto che non serviva riscattare l’università? a me a suo tempo dissero: riscatta l’Isef, potresti averne bisogno; non aspettare di avere 40 anni e appena entrato in ruolo nel 92 (32 anni) feci la domanda; sempre le stesse persone a suo tempo dissero: pensioni integrative: servono? fecero un calcolo: chi non è stato salvato dalla mazzata del 1995 ( i salvati con 18 anni di contributi e noi altri) è meglio che se la faccia: il calcolo fu: 62 % dell’ultimo stipendio: (ipotesi 2000 euro al mese: 1240 euro al mese; ma il tuo tenore di vita è una cifra: all’improvviso poco più della metà; detto questo cara roberta forza e coraggio e speriamo in qualcosa di buono; saluti a te e ai gestori del sito

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  10. Io dico che la montagna partorirà un topolino.
    Magari prorogassero quota 103 fino al 2026 e poi 41 x tutti.
    Intanto saluti a tutti!

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  11. Per l’esito dell’incontro di domani riprendo quanto riportato sull’articolo di oggi sul Fatto Quotidiano per quanto riguarda le dichiarazioni di Giorgetti sul Superbonus: “Mi fa venire il mal di pancia, ci sarà conto da pagare”. Lo stesso Giorgetti ministro in quota Lega che ad aprile di quest’anno, nell’incontro sul NADEF ( nota aggiornamento documento economico finanziario) sul tema pensioni così si espresse: ” la quota 100 (voluta dalla Lega ) è costata troppo, un bagno di sangue per le case dello Stato”. Per trasposizione di ragionamento quindi anche per le pensioni ” ci sarà un conto da pagare”. Soldi non ce ne sono, quindi anche per la vasellina pensateci voi.

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  12. Non possiamo e non vogliamo arrenderci, il futuro o quello che ci rimane da vivere non può essere liquidato così. Un paese di vecchi a chi serve??? Tenere questi 4 vecchi sui posti di lavoro non mi sembra il modo più intelligente di portare avanti un paese, è possibile che siano così miopi???? Ci vuole la flessibilità ai 62 anni e basta più i terni al lotto delle quote.

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  13. Ricordate il Venezuela di 15 anni orsono. Oggi il Venezuela è un disastro, una miseria enorme. Fra pochi anni sarà così l’Italia. Altro che pensioni….. quando uno stato non rivaluta le pensioni dai 1500€ significa che ha deciso d’impoverire tutti. Portare un popolo in miseria in pochi anni. Sanità insufficiente, pensioni misere, entrata di 200. 000 clandestini per devastare tutto. La sera nei nostri paesi si usciva in piazza. Ora in piazza stazionano a frotte persone straniere, hanno già conquistato il territorio, figuriamoci fra qualche anno….

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  14. COSA MI ASPETTO DALL’INCONTRO DI DOMANI? Che decideranno la data del prossimo incontro, in pratica non faranno nulla, se non fissare un ulteriore data, giusto per tirare a campare. Poi a ridosso della finanziaria, non ci saranno i fondi e non si farà nulla. E in tanto il tempo se ne va…..
    Diamo invece un voto al governo… per il momento è gravemente insufficiente diciamo intorno al 4,5.

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  15. a parte rumors o non rumors,credo che tutto sia gia’ deciso da tempo e questi incontri avvengono solo perche’ passi il concetto che governo e sindacati si applichino pure per il bene dei lavoratori e pensionati. Ormai non ci crede piu’ nessuno che decisioni cosi’ importanti vengano prese in tre mesi.,una presa per i fondelli diventata pratica seriale .

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  16. Vede, sig. Marco, se un cane morde un uomo, non è una notizia. Ma se un uomo morde un cane, è una notizia. Una notizia è un’informazione che sorprende, che giunge inattesa.

    Sotto questo aspetto, l’articolo non offre notizie, si fonda su “non notizie”, su informazioni che non sorprendono, che non giungono inattese.

    L’articolo non fa da cassa di risonanza ai rumors, poiché una voce in più tra mille non fa alcuna differenza.

    L’obiettivo dell’articolo è di “azzardare” previsioni riguardo all’incontro di domani tra Governo e Sindacati.

    Da una parte del tavolo ci sono i Rappresentati del Governo e dalla parte opposta del tavolo ci sono i Rappresentati dei Sindacati: sono Parti opposte (lo si vede dalla configurazione del tavolo), e non a caso ho utilizzato il termine “Controparte”.

    Sono Parti che si confrontano e si affrontano, in un rapporto di forze che viene determinato anche facendo circolare voci (rumors) per sondare il terreno, per verificare fino a che punto si può tirare la corda.

    Si tenta di sfiancare l’avversario, rinviando continuamente gli incontri. Si testa la resistenza dall’avversario, la sua forza o la sua debolezza.

    Nell’articolo ho “azzardato” previsioni analizzando i Rapporti di Forza tra Governo e Sindacati ed ho tenuto conto delle priorità che il Governo si è dato. Ho analizzato tutto ciò indipendentemente dalle mie convinzioni.

    Ma per fare ciò che vuole fare, il Governo ha bisogno dell’appoggio della popolazione, ed è per questo che si è reso necessario far circolare rumors per portare al ribasso le aspettative della popolazione. Questa è una mia opinione, soggettiva, e quindi è “opinabile”, può essere messa in discussione.

    Lei, sig. Marco, esprime una frase piena di rammarico, di dispiacere, di contrarietà: “Ci bastano loro senza aiutarli ad amplificare il metodo che corrode le speranze dei lavoratori”.

    La comprendo bene, sig. Marco. Mi creda sulla parola. Non troverà un’altra persona in grado di comprendere la sua espressione così come riesco a comprenderla io.

    E voglio dirle di più, nella speranza che la Redazione lasci passare il mio commento. In una mia mail di tanto tempo fa, così scrissi alla Dott.ssa Erica Venditti:

    “Mi domando solo se ai lettori non verrà a noia il leggere le mie considerazioni, le mie osservazioni. In fondo, sono parole che non alimentano la speranza dei lettori e non c’è modo di invertire il corso delle azioni perché l’Italia è ormai un treno a guida autonoma, che non risponde nemmeno più ai comandi del Governo”.

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    • Buongiorno Sig.Perfetto;lei scrive”Sono Parti che si confrontano e si affrontano, in un rapporto di forze che viene determinato anche facendo circolare voci (rumors) per sondare il terreno, per verificare fino a che punto si può tirare la corda.
      Si tenta di sfiancare l’avversario, rinviando continuamente gli incontri. Si testa la resistenza dall’avversario, la sua forza o la sua debolezza.”

      Perdoni la malafede verso i nostri politici e sindacati,ma lei crede veramente ancora che decisioni cosi’ importanti vengano prese attraverso scontri tra contendenti nazionali determinati da rapporti di forze? Io credo piuttosto che riforme pensionistiche di ampio respiro siano dettate ai governi da un potere centrale europeo e che i nostri politici e Sindacati conniventi vadano ad attuare in base alle direttive ricevute,fingento contrapposizioni che in effetti non esistono. Ormai ogni decisione deve essere avallata piu’ in alto,pena la mannaia che potrebbe ricadere su di noi. Come diceva il buon Andreotti: a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina………

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      • Vede Seba (non so se lei sia un uomo o una donna, dal momento che è un nome unisex e quindi può essere maschile o femminile, come pure potrebbe essere il diminutivo di Sebastiano o di Sebastiana), io credo che decisioni così importanti vengano prese dalla Casa Madre. E la Casa Madre è l’Europa.

        Io credo che il Governo italiano stia gestendo l’Italia alla stregua di un’azienda, dove il Presidente del Consiglio dei Ministri è il Chief Executive Officer (CEO), il Ministro dell’Economia e delle Finanze è il Chief Financial Officer (CFO), e tutti gli altri Ministri sono Dirigenti di Linee Operative cosiddetti C-level (Chief).

        L’Azienda Italia è una Country che dipende dalla Casa Madre Europa. La Casa Madre Europa ha detto alla Country Italia che occorre raggiungere determinati obiettivi di “sostenibilità” (parola molto in voga negli ultimi tempi) in termini di debito pubblico e questo significa maggiore rigidità nei conti pubblici e minore flessibilità nella Spesa Pubblica (tra cui le pensioni).

        Il Ministro delle Finanze-CFO trasmette la richiesta della Casa Madre Europa a tutti gli altri Ministri-Chief dicendo loro che occorre effettuare tagli ai rispettivi budget finanziari. Le Linee Operative maggiormente interessate ai tagli di budget sono quelle relative alle Pensioni, Sanità, Istruzione, Assistenza.

        I Dipendenti dell’Azienda Italia (cioè la Popolazione) non accettano questi tagli, perché potrebbero essere effettuate cessioni di Rami d’Azienda Italia (ovvero privatizzazioni di Pensioni, Sanità, Istruzione) con possibili ripercussioni negative sulla coesione e benessere sociale.

        I Dipendenti dell’Azienda Italia delegano i loro Rappresentati Sindacali di mediare con i Ministri-Chief responsabili delle varie Linee Operative (Pensioni, Sanità, Istruzione, Assistenza). Iniziano quindi i negoziati, che dovranno portare ad un compromesso.

        Il compromesso significa che i tagli vanno effettuati, nella misura indicata dalla Casa Madre, resta solo da individuare quanto togliere alle Pensioni per dare alla Sanità, quanto togliere alla Sanità per dare all’Istruzione, quanto togliere dall’Istruzione per dare all’Assistenza, quanto togliere all’Assistenza per dare alla Previdenza, dal momento che rimane una pietra miliare separare la Previdenza dall’Assistenza.

        Non escludo che i Ministri-Chief e i Rappresentati sindacali dei Dipendenti dell’Azienda Italia (la Popolazione) diventino “conniventi” (ovvero, che tacitamente consentano a un’azione non buona, pur avendo la possibilità, e in genere anche l’obbligo per la funzione esercitata, di impedirla) nell’attuazione delle direttive ricevute dalla Casa Madre Europa, fingendo contrapposizioni che in effetti non esistono.

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  17. Con l’innalzamento nel 2024 dell’eta a 60 anni per l’accesso ad Opzione Donna, le donne classe 1964 sarebbero nuovamente tagliate fuori dopo essere già state penalizzate nel 2023 ed aver visto infrangersi le promesse fatte in campagna elettorale.
    Rumors o non rumors questo non lo potremo mai accettare!

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    • Sig.ra Tiziana, lungi da me dall’alimentare nuovi rumors, ma da come il Ministro Giorgetti si sta dando da fare per trovare le risorse per la Legge di Bilancio 2024, a me pare (e questa è una mia personalissima riflessione) che se i Sindacati fossero disposti a lottare per avere Opzione Donna con i requisiti originari, dovrebbero accettare il compromesso di cedere su altri fronti. Per esempio, rinunciare a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contribuzione) e accettare di cedere sulla flessibilità a partire da 62 anni. In altri termini, i sindacati dovrebbero essere disposti ad accettare, per esempio, una Quota 104 (63 anni di età e 41 di contribuzione).

      Ovviamente (e questo è ben comprensibile) si solleverebbero i lavoratori aspiranti a Quota 103.

      Poiché il Governo intende mantenere bassa la tensione sociale, ed avendo già acquisito la “accondiscendenza” (non so se è il termine più appropriato) della popolazione, tenderà a mantenere lo status quo, ovvero tenderà a prorogare per il 2024 le misure che oggi ci sono, senza alcuna variazione.

      Rispondi
    • Cara Tiziana, innalzamento a 60 anni? pregate il padreterno che lo facciano, anzi accendete mille ceri che lo facciano ma dubito fortemente che lo faranno; e se lo faranno taglieranno da qualche altra parte; saluti a te e ai gestori del sito

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  18. Vorrei anticipatamente ringraziare la redazione di Pensioni per tutti (nonostante qualche piccolo qui pro quo) per tenerci sempre aggiornati il sottoscritto dovrebbe divincolarsi con la legge Fo…..o detto questo mi auguro si faccia qualcosa anche per chi non arriva a raggiungere certi requisiti quota 103 è un piccolo passo opzione donna(nonostante non mi trovi d’accordo) mi auguro venga prorogata però dico io cosa costa adeguare almeno l’uomo alla donna con i 41 e 10 mesi credo che un’anno ad una certa età anagrafica sia già tanta roba. Dottor Perfetto la manipolazione a mio parere la puoi fare se non hai una testa per ragionare altrimenti ti attacchi al tram. Sbaglio? Grazie di tutto e per la sua grande eleganza ed educazione nel rispondere a tutti.

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    • Sig. Luigi, ci sono gli individui singoli e la massa collettiva (che è l’insieme degli individui singoli).

      Gli individui singoli hanno una testa per pensare. Ragionano. Gli individui singoli cambiano atteggiamento se vengono convinti con i fatti, descritti in maniera oggettiva, facendo leva sul ragionamento.

      La massa collettiva non ha una testa per pensare. Usa la “pancia” al posto del “cervello”. La massa collettiva cambia atteggiamento se viene persuasa con le parole, espresse con vigore, facendo leva sulla emotività.

      La massa collettiva, quando è ristretta ad un piccolo numero di individui singoli, ed è animata da “animal spirits” (che non è la forza motrice che spinge l’individuo ad intraprendere una iniziativa imprenditoriale e di cui parlava Keynes) viene denominata col termine comune di “branco”.

      In Natura esistono esempi di insiemi viventi che agiscono come se fossero una sola individualità, come se venissero guidate da una sorta di intelligenza collettiva. Tali insiemi viventi sono le formiche e le api.

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  19. Incontro farsa dove non verrà presa nessuna decisione. Sindacati inesistenti da sempre, Governo che non manterrà nessuna promessa fatta in campagna elettorale, Dott. Perfetto che come dice il suo cognome fa sempre commenti ad hoc e appropriati. Ci vorrebbe un uomo come lui sia come ministro del lavoro che come capo dei sindacati. Bastava lameno fare una cosa sola in attesa della riforma complessiva, abbassare la data della pensione della Fornero da 67 anni a 65 anni. Sarebbe stata già una conquista. Un saluto alla dott.ssa Erica.

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  20. Dall’incontro di domani mi aspetto le solite cose, cioè il nulla ed un rimando alla prossima volta, detto questo sono d’accordo con il dott. Perfetto, sarà tanto, per me, se prorogano le attuali norme Ape sociale, quota 103 e opzione donna magari in versione meno devastata dell’attuale.

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  21. Forse (dico forse) sarebbe bastato concentrare le forze su un obiettivo mirato invece di disperdere energie in decine di richieste diverse e quasi tutte economicamente insostenibili. Bastava chiedere ai lavoratori e i sindacati avrebbero capito che l’esigenza più diffusa è quella di una flessibilità anagrafica che consenta una fuoriuscita dal mondo del lavoro che tenga conto delle personali esigenze esistenziali. punto!

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  22. Ci sarà la solita insoddisfazione. La Cisl invece sarà più soddisfatta delle risposte del governo e il teatrino proseguirà il prossimo incotro.

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  23. I Sindacati non si occupano dei disoccupati e non sono capaci di chiedere una riforma delle pensioni giusta. Cioè facoltativa e con anticipi a costi modici o zero per INPS. Ai governanti bisogna chiedere quello che sono disposti a dare. Oppure si portano un milione di manifestanti a Roma alla francese e a muso duro. Non si sta facendo niente di tutto questo.

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  24. l’incontro farsa di domani finirà come al solito: rimanderanno ad altre date, poi sindacati e Governo, usciranno tutti sorridenti a braccetto. Sanno benissimo chi ci governa (inclusi i governi passati) che tanto gli italiani soccombono, non si ribellano e GRAZIE ai sindacati complici, continueremo a prenderlo nel “taschino” (per non usare altri termini).
    VERGOGNA !!!

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    • Ormai ci siamo abituati al solito copione di rito che vede le solite facce sedute intorno al tavolo a girarsi i pollici , dopodiché i sindacati escono e indorano la pillola dicendo di aver riproposto la solita uscita a 62 etc etc, di non aver avuto risposte e di non aver digerito le mancate risposte del governo, tranne Sbarra che apprezza sempre- ma questa farsa ridicola a chi la volete dare a bere? Ma veramente pensano che siamo scemi? Sicuramente il cervello e il fisico non e’ più quello di una volta….. per colpa loro che ci tengono incatenati fino ai 67….. ma non siamo ancora rincitrulliti al punto di non capire LA GRANDE PRESA PER IL CULO …. che sta andando avanti da anni…… complici tutti, compreso noi che non ci ribelliamo seriamente, dandogli almeno fastidio scendendo in piazza col coltello fra i denti.

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  25. voi siete pazzi, non ci arrendiamo e non avete ridimensionato le aspettative, che sono i nostri diritti. Mi auguro che i sindacati non si facciano abindolare e continuino la battaglia per i diritti dei lavoratori. Icredibile leggere questi articoli.

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    • Sig. Marco, mi spiace avere urtato la sua sensibilità. Provo ad affinare il concetto che ho in mente, e che è il seguente: con i rumors si possono manipolare le masse. I “rumors” possono venire diffusi ad arte da chiunque, anche dai politici.

      È un concetto che ho in mente, ma che mi sono trattenuto dall’esprimere in maniera così “volgare”. Per cui ci proverò ora che ho i mezzi per esprimere lo stesso concetto ma in maniera più elegante.

      Proprio questa mattina, nel leggere un commento della sig.ra Stefania Vitali, sono venuto a conoscenza della “Finestra di Overton” (dal nome del sociologo Joseph P. Overton) che prima di questa mattina era per me un concetto del tutto sconosciuto.

      Lei mi scuserà se, per descrivere gli effetti dei “rumors” sulle masse, userò dei “copia e incolla”. È una questione di economia di pensiero.

      Overton “nei suoi studi cercava di spiegare i meccanismi di persuasione e di manipolazione delle masse, in particolare di come si possa trasformare un’idea da completamente inaccettabile per la società a pacificamente accettata ed infine legalizzata.

      Tecniche affinate, gli esperti di pubblicità e marketing ben le conoscono e sempre di più vengono applicate su scala globale dai think tank dell’economia e della politica per orientare il modo di pensare e le inclinazioni dell’opinione pubblica”.

      Tutto qua, sig. Marco.

      Niente di più, niente di meno.

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    • Marco non ho compreso cosa ci sarebbe di incredibile in questo articolo? Lei ha espresso la sua opinione, da semplice cittadino, il Dott. Perfetto la sua, essendo un esperto in materia. Mi pare che nessuno abbia offeso nessuno. Non é forse vero che ormai in molti hanno smesso di credere alle promesse elettorali fatte e poi non mantenute? Opzione donna vi é stata ad oggi? La quota 41? I rumors, quelli di cui parla Perfetto, sono purtroppo ‘non buoni’e molti hanno iniziato a commentare’ non si farà nulla’ , ‘ si sapeva’. ‘ se ne uscirà con un nulla di fatto’. Mi pare che il Dott. Perfetto abbia semplicmente dato voce a quasta ‘vocina’ormai ricorrente sui social, nessuno ha detto che le donne smetteranno di comnbattere, ma che sono meno disilluse al più! Buona giornata.

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      • ho capito benissimo quello che il Dott. Perfetto ha riportato, quello che mi stupisce in effetti e come date risalto a queste “non notizie” “non si farà nulla ” ” si sapeva” .
        State semplicemente amplificando il metodo di persuasione adottato dalla politica e dal marketing ” meccanismi di persuasione e di manipolazione delle masse” . Ci bastano, loro senza aiutarli ad amplificare il metodo che corrode le speranze dei lavoratori.

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      • Devranno tenere conto che nel 2022 sono state penalizzate le donne del 1964 che al 31/12 avevano maturato i requisiti ma con tutti i paletti l’opzione donna è diventata un miraggio!!!

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      • Votato la lega dopo 27 anni anni che nn votavo piu tappandomi in naso solo per quota 41,sapevo gia che finiva cosi………..che coxxxxne che sono………….

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