Pensioni 2023, ultime Durigon: Quota 41 ‘ponte’ per arrivare alla riforma
Sempre più vivo il dibattito sul fronte pensioni alimentato anche dalla fresca nomina a nuovo presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati dell’Onorevole Rizzetto, accolta con entusiasmo dai nostri lettori. Sul fronte previdenziale si attende di comprendere quale saranno le linee guida del Governo in vista della legge di Bilancio, sempre più però pare diradarsi la nebbia fitta dell’ultimo periodo ed iniziano a vedersi le intenzioni dei rappresentanti del Governo. Ad essersi esposto recentemente in un’intervista rilasciata alla Stampa, l’onorevole Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro. Che é tornato appunto a parlare della riforma pensioni, non dimenticando di menzionare quello che é stato il cavalllo di battaglia della campagna elettorale della Lega, ossia la Quota 41. Vediamo le sue affermazioni.
Riforma pensioni, Quota 41 ponte per giungere alla riforma definitiva: parla Durigon
Nel corso dell’intervista si sono toccati molti temi delicati uno su tutti oltre le pensioni quello del reddito di cittadinanza, per l’onorevole il sussidio non può essere a vita, i percettori vanno spronati a trovare il lavoro. Egli dice nel corso delle dichiarazioni rilasciate alla Stampa : “L’obiettivo è quello di spronare i percettori del reddito facendo capire loro che l’obiettivo non può essere incassare questo sussidio a vita ma piuttosto cercare trovare assieme allo Stato un lavoro. Di qui poi la proposta di décalage del sussidio, sia in termini di durata che di importi, e l’intenzione di potenziare i piani di formazione. Io sono per trovare un’altra soluzione, anche perché siamo di fronte ad una situazione economica davvero brutta e finora trovare lavoro per i soggetti a bassa scolarizzazione si è rivelato impossibile”.
Per quanto concerne il fronte pensioni, lo scopo ormai chiaro, dichiarato anche dal Ministro del Lavoro Marina Calderone é quello di andare verso una riforma strutturale della Legge Fornero, una riforma che cerci di ovviare al ritorno dello scalone che porterebbe dal 1 gennaio 2023 i lavoratori a poter uscire unicamente compiuti i 67 anni d’età. Anche in vista della scadenza al 31/12/2022 della Quota 102, dell’ape sociale e dell’opzione donna.
Durigon ha spiegato che i tempi sono davvero corti e che i denari sono pochi specie se si punta a concentrare le risorse sugli aiuti per mitigare per imprese e famiglie i rincari delle bollette. Ma qualcosa si deve pur fare, magari, come é stata definita si può pensare ad una misura ‘ponte’ nell’attesa di una riforma strutturale per il 2023. L’idea:
Pensioni, uscita con quota 41, Durigon: primo possibile intervento
Così Durigon alla Stampa: “Per me ora si tratta di dare un segnale per far capire dove si vuole andare, magari inserendo ‘quota 41‘ come prima fase per poi costruire la soluzione definitiva”.
“Di certo in un mese e mezzo non riusciremo a fare la riforma, non ci sono riusciti altri governi ed è impensabile farlo ora. E oggettivamente sarebbe anche sbagliato, perché una riforma del genere va condivisa coi sindacati e non si fa in una settimana.
Quindi, ha concluso l’onorevole Claudio Durigon, per ora una soluzione ponte è l’unica scelta che possiamo fare. Poi avremo un anno davanti per decidere che fare”.
Resta da comprendere, sappiamo già si interrogheranno i nostri lettori, se questa soluzione ponte comporterà paletti anagrafici, tagli sull’assegno ultimo o se invece sarà la soluzione richiesta da tempo ‘senza se e senza ma’. Abbiamo contattato l’onorevole che al momento non ha ancora trovato modo di darci risposte, ma siamo certi che a ‘stretto giro’ riusciremo a darvi anche questa specifica.
Nel mentre cosa ne pensate delle ultime dichiarazioni rilasciate dall’Onorevole Durigon? Vi rincuorano o vi preoccupano? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.
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CHE SCHIFO !!! le solite promesse elettorali, continuano a prenderci per i fondelli:
Ho iniziato a 15 anni a lavorare; se mettono il requisito dell’età di 63 anni, vuol dire che andrò in pensione con 48 anni di lavoro e di contributi versati. VERGOGNA !!!
Premetto che sono in classe 1962 e ho più di 42 anni di contributi, e leggo oggi che siccome non ci sono i soldi si farà per il solo 2023 una quota 41 con 61 anni, a me non cambia nulla ma mi metto nei panni di chi ha 41 anni o addirittura 42 e 59 60 anni che si ritrova fregato per l ennesima volta. Promessa elettorale 41 per tutti subito e senza paletti dove è finita ? E 60 + 42 non fa 102 come 41 + 61 ?? DELUSO
hai pienamente ragione, ma temo che neanche 61 + 41 faranno!
Condivido…… come con Quota100 …….favoriscono gli over 62enni….. sono impiccati alla Quota41…….. apparente ……..ma non è senza se e senza ma ……….
E’ per sventolarla alle prossime elezioni in Lombardia……. e nel Lazio.
Chi ha superato i 41 o 42 e non ha i 61/62 anni ……. anche questa volta …… se la piglia in saccoccia
Ci credono quattro idioti, smemorati.
Fate il ponte che volete ma lasciate la legge fornero, ho un brutto presentimento, messa così quota 41 e 62/63 anni di lavoro non mi cambia nulla, anzi mi peggiora la vita è mi porta a versare 44 anni e poi volete dare un contentino a chi lavora dopo i 63 anni? Ma i giovani li volete far lavorare oppure dobbiamo tirare avanti noi sessantenni con 41 anni di contributi. Siete solo capaci di giocare con la vita degli altri, di noi lavoratori non ve ne frega un cavolo, per essere educato.
i 42 e 10 resta la fornero
Opzione donna prorogata per due anni. Disoccupata con 58 anni nel 2023 e 35 anni di contributi. 🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🤣
Prorogate opzione donna per due anni. Non si può essere in ansia per un altro anno…., soprattutto per chi è disoccupata e nel 2023 ha 58 anni di età e 35 anni di contributi. 🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🥏🥏🥏🥏🥏
Buongiorno
Il discorso dell’Onorevole Durigon su una soluzione ponte potrebbe essere buona, ma, l’importante che si arrivi ad una riforma strutturale senza penalizzare quota 41 per tutti a prescindere dall’età anagrafica, e che, non ci si dimentichi i Lavoratori Precoci, che, si potrebbero essere benissimo inseriti nei lavori gravosi e con una uscita dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi, che, sono
abbastanza PER TUTTI!
Ma se non riesco a fare un qualcosa PER TUTTI, ripiego su qualcos’altro PER TUTTI o mi fossilizzo su quel qualcosa e lo faccio per POCHI ?? Sicuramente una Nazione Democratica troverebbe equità facendo qualcosa altro PER TUTTI. On.Durigon è per merito di quei TUTTI che siete al Governo. Non tradite la fiducia di quei TUTTI perché con il consenso di POCHI non si va da nessuna parte.
Brava Monica!
On. DURIGON Ma cosa voleva dire quando il 22 settembre ha dichiarato “SE VINCE IL CENTRODESTRA 41 PER TUTTI SUBITO E SENZA PALETTI”
Forse abbiamo capito male noi voleva dire se ci sono i soldi se ci sarà il tempo se mi fanno sottosegretario invece di far qulcosa per tutti facciamo una quota 41 per pochi che scontenterà tanti che ci hanno votato ma farà contento Salvini. Le ricordo che il tempo non è un problema la Legge c’è già ed è la Fornero basta abbassare di qaulche mese la quota contributiva e sarebbe comunque un segnale di dove si vuole andare verso la 41 e sarebbe per TUTTI. Se l obbiettivo è abbassare la quota contributiva fino ad arrivare a 41 per tutti perché si lavora su quote abbinate all età anagrafica non è più logico lavorare fin da subito sulla quota 42 (41 donne) + 10 , abbassando quella.
Per i baby boomers cone me, classe 1960 e già all’attivo 42 anni e 5 mesi di contributi cosa cambia? NULLA DI NULLA!!! E questa situazione la dobbiamo a chi e a che cosa? A sindacati ridicoli e nullafacenti ed a una politica farlocca e bugiarda. Nulla più nulla meno.
Rincuorano? Preoccupano?
Direi né una né l’altra: in realtà l’onorevole Durigon non ha detto molto.
Ci aspettiamo a breve, dalla bravissima Dott.ssa Erica Venditti, un’intervista con domande mirate e incalzanti sull’argomento…
La soluzione ponte ce l’aspettavamo un po’ tutti: obiettivamente non è possibile fare una riforma pensionistica seria con i tempi così stretti.
Speriamo che questa soluzione, solo temporanea per il prossimo anno, sia un’indicazione della direzione da intraprendere per la vera riforma.
Serve sicuramente una concertazione con le parti sociali, sindacati in primis.
E proprio la proposta dei sindacati/Lega dev’essere la base di partenza della contrattazione.
In alternativa, a mio modesto parere, una proposta ancora più convincente da cui partire (o arrivare…) sarebbe quella del gruppo UTP a cui vanno fatti i complimenti per l’ottimo lavoro svolto.
Un saluto a tutti e complimenti ai gestori del sito
Ci siamo interfacciati con l’ufficio stampa dell’onorevole Durigon a cui egli stesso ci ha rimandato, e sono arrivate le prime conferme, per giunta poi esplicitate bene dallo stesso onorevole in un’intervista rilasiata a Repubblica, dunque ho ripreso i punti cardine che coincidono con quanto ci è stato detto dal gentile ragazzo del suo ufficio Stampa.
L’ennesima risposta: “vedremo, … non ci sono i soldi”… ecc: E alla fine non cambierà niente. Vogliono farci schiattare per non darci i nostri soldi; sodi nostri che abbiamo versato per 40 anni. La pensione va data da vivi
Beh quota 41 va bene basta non mettere paletti sennò i precoci (io non lo sono) verrebbero penalizzati. Mettere un limite di età tipo 61 anni andrebbe a rendere praticamente obbligatorio per molti lavoratori che sono vicini ai 42, aspettare la Fornero perché più conveniente cronologicamente. Ovviamente la decisione sarà dettata da criteri prettamente economici e quindi penso che il limite di età ci sarà in ogni caso. Spero tanto di no per tutti coloro che da oltre 40 anni lavorano (e quando hanno cominciato la soglia era 35 non dimentichiamo..). Grazie ai gestori del sito per lo spazio che ci danno.
bene quota 41, spero senza tagli sull’assegno… e se proprio devono…con non piu’ di 61 anni.
…spero tanto anche che ci tolgano gli odiati 6 mesi!!! di inutile finestra.
elvio
Buongiorno,si certo decreto Ponte poi alla fine chi si deve sporcare le mani ogni santo giorno sono sempre i soliti;ma quando farete sta quota 41 per tutti,dalla sera alla mattina nel 2011 ci avete aggiunto 10 anni in più di lavoro,noi saremo la Generazione che lavorerà più in assoluto.
Che tristezza, non ci sono parole! Concretamente a oggi conviene ritortare con i piedi per terra e a ciò che ha detto testualmente due giorni fa il ministro del lavoro Marina Calderone a Porta a Porta su Rai 1 sul tema pensioni :
“in questo momento dobbiamo lavorare sulle ipotesi esistenti. Opzione donna e l’ape sociale sono per il Governo da riconfermare e poi quota 41 non può essere solo un 41 secco quindi e solo esclusivamente 41 anni di contributi, ma invece può essere un punto di partenza di un ragionamento che però contempli anche un collegamento a un gate di uscita che è l’età”: “realisticamente” l’età “può essere intorno ai 62-63 anni come ipotesi di lavoro però ci potrebbe essere un ragionamento sui 61″ e “quello solo per un anno in attesa di una riforma strutturale che vada anche a interessare la previdenza complementare”.
A QUESTO PUNTO È EVIDENTE CHE PUÒ ESISTERE SOLO 61 O .. PEGGIO 62 ANNI !
“63 ANNI” ( QUOTA 104 !!!) DI FATTO NON SAREBBE PRATICABILE QUASI DA NESSUNO POICHÈ ADDIRITTURA PEGGIORATIVA RISPETTO ALL’ ANTICIPATA DELLA FORNERO !!!
E’ il discorso più centrato che ho letto tenuto conto della situazione attuale.
E se cascasse il governo … sarebbe solo peggio!
Che dire Onorevole Durigon & c. AVANTI TUTTA.
I soldi sono pochi? E’ sempre la solita minestra.
Per le pensioni d’oro? Per il reddito di cittadinanza (fannulloni sanguisughe)?…L’elenco è lunghissimo. Tutti i soldi arrivati dall’Europa? Per le pensioni zero?
Sindacati AIUTATECI !!!!
Mirco
Quota 102 flessibile 62 anni più 40 di contribuzione per lasciare il lsvoro più abbuono per figli a carico
Salve, la lega vuole dimostrare di rispettare le promesse e spinge per questa quota 41 senza spiegare perchè è giusto diminuire l’età di pensionamento a scapito di chi ha 64, 65 e 66 anni e con 38/39 anni di contributi. Si il pensionamento a chi ha 61 anni e 41 di contributi (Quota 102) ma soprattutto a chi nel 2023 raggiunge i 38 anni di anzianità di servizio e ha 64/65/66 anni (Quote 102/103/104). Credo che il primo parametro per stabilire le modalità di pensionamento è l’età e poi si considerano gli anticipi per chi effettua lavori usuranti e chi ha un’anzianità di servizio alta. Lasciando valide l’APE sociale e opzione madre. Grazie per lo spazio di discussione.
A porta a porta la ministra Calderone ha dichiarato che quota 41 sarà solo per il 2023, con un paletto anagrafico che realisticamente sarà di 62/63 anni, ma come ipotesi di lavoro vengono considerati anche i 61 anni, ma cubano di più…..
Ho capito che faranno 63 anni e accontenteranno pochissime persone…
Poi per l’anno prossimo ci sarà un ennesima emergenza e alla fine raggiungeremo tutti la Fornero eccetto i i pochi fortunati che di volta in volta c’entreranno gli ambi proposti.
Fine della illusione!
Buonasera a tutti. Egregio, 63 è improponibile,tanto vale la Fornero, sarebbe solo ennesima offesa all’intelligenza delle persone,sarebbe gravissimo in tema di comportamento verso le persone,vediamo cosa faranno.
Buon lavoro
Quindi, ha concluso l’onorevole Claudio Durigon, per ora una soluzione ponte è l’unica scelta che possiamo fare. Poi avremo un anno davanti per decidere che fare
Quante volte abbiamo ormai sentito che abbiamo un anno davanti per decidere cosa fare? Attenzione: “decidere” non “fare”
Saluti e buona fortuna
Io continuo a ritenere che le quote siano sbagliate. Possono mandare in pensione un sessantunenne occupato non un 66enne disoccupato. Qua siamo alla follia pura. Ringrazio Roberto e Andrea che hanno capito che le pensioni devono essere uguali per tutti.
Anche per le pensioni anticipate INPS o meno che siano. Purtroppo siamo ancora in pochi a scrivere proposte ragionevoli ed eque. D’altronde ci sono molti che pensano, fra il serio ed il faceto, che la giustizia non sia di questo mondo. Ribadisco anche che le pensioni devono essere uno strumento per combattere la povertà.
Io continuo a ritenere che le quote siano sbagliate. Possono mandare in pensione un sessantunenne occupato non un 66enne disoccupato. Qua siamo alla follia pura. Ringrazio Roberto e Andrea che hanno capito che le pensioni devono essere uguali per tutti.
Anche per le pensioni anticipate INPS o meno che siano. Purtroppo siamo ancora in pochi a scrivere proposte ragionevoli ed eque. D’altronde ci sono molti che pensano, fra il serio ed il faceto, che la giustizia non sia di questo mondo. Ribadisco anche che le pensioni devono essere uno strumento per combattere la povertà.
Ma quale soluzione ponte ? Ultrasessantenni che continueranno a lavorare perché non hanno avuto una carriera continuativa oppure hanno iniziato tardi a ricevere i versamenti contributivi ? Basta dire che non ci sono i fondi ed i sindacati sono d’accordo ? Complimenti a tutti
Considerazione a valutare la Vostra serietà e farle capire che se la Lega continuerà a perdere consensi è solo una conseguenza a queste Vostre iniziative, ma non lo sapevate anche in campagna elettorale che non ci sarebbero stati i soldi ? E visto che le elezioni (25 settembre) e il tempo per formare il Governo si sarebbe arrivati a Novembre a prendere decisioni importanti avete comunque promesso la 41 per tutti da subito? Per poi arrivare ad ammettere solo oggi che non sia possibile mantenere questa promessa? Le ricordo che Lei personalmente ha dichiarato al “Tempo.it” il 22 settembre 2022 a firma Filippo Caleri quanto segue; ” se vince il centrodestra 41 per tutti si fa subito e senza paletti. Io il voto ve lo dato e per la seconda volte me ne devo pentire. Non mi sono illuso, ma mi aspettavo comunque che si sarebbe fatto qualcosa
“Per tutti” e nell ‘ottica del Governo del Merito avesse premiato chi ha più contributi, non come si sta ipotizzando la “solita quota” che come i commenti pubblicati su questo sito creerà solo malcontenti.
esatto…….. “Per tutti” e nell ‘ottica del Governo del Merito avesse premiato chi ha più contributi, non come si sta ipotizzando la “solita quota” …..
…… devono avere dei club di 62enni …… come quota100….
Sarebbe una presa in giro, se fanno quota 41 senza paletti solo per chi ha 60 anni adesso, e poi nel 2023 la riforma sarà con i paletti esempio quota 103. 62 anni minimi di età
Sarà “ponte” la soluzione…o sarà “muro”…per i pensionandi? Legittimo propendere per quest’ultima soluzione (peraltro non auspicabile).
La questione sarà un po’ più chiara dopo gli aggiornamenti. L’orizzonte però resta scuro.
“C’è poca trippa per gatti”, sembra dire l’on. Durigon! Le sue premesse lasciano un po’ delusi. Staremo a vedere.
Contento per chi potrà beneficiare del 2023 e spero senza penalizzazioni !!!! Molto preoccupato per il 2024, sento nell’aria un peggioramento della riforma Fornero.
buongiorno a tutti .Egregio ,anche io sono preoccupato per il 2024 ,ogni riforma è stata sempre peggiorativa mai di sollievo per i Lavoratori ,speriamo che non sia cosi .
buon lavoro
Buongiorno a tutti .Tutte le difficolta’ erano gia’ note ,ma si parlava in altro modo .Adesso cosa vogliono appiopparci qualche altro regalo? tipo paletto a 63 anni? qualche bella penalizzazione?Se non vogliono perdere per sempre la credibilita’ e buon per loro fare le cose in modo che si rispettino le Persone ,diciamo che che si fa la riforma ponte per una nel 2024 strutturale e fatta con criterio ,diciamo che in questo momento di attesa e viste le problematiche ,la promessa 41 la modifichiamo con l’inserimento dell’eta’ che non deve essere superiore ai 62 anni ,altrimenti lasciate perdere.
buon lavoro
Buongiorno Erica.
Fissare la quota di 41 anni di contributi e non indicare se questa deve venire sommata ad un una età minima non significa niente.
Sembra evidente che aggiungere una età minima di 61, 62, 63 anni di età significa per molti parlare di Quota 103, Quota 104, Quota 105 … non sarebbe un grande progresso rispetto alla Fornero .
Colgo l’occasione per ricordare a tutti che le stime di Tridico sull’aumento di spesa conseguente alla riforma dovrebbero venire ricalcolate tenendo conto del risparmio derivante dai contributi versati oltre il 41° anno da quelli, come me, che si trovano oggi al centro della forbice tra 41 anni (proposta Lega e sindacati) e 42 anni e 10 mesi (“anticipata”).
Caro Durigon in campagna elettorale già sapevi che ci sarebbe stato poco tempo e pochi soldi ma le promesse Le hai fatte comunque e in maniera molto decisa e adesso non vorrai mica rimangiarti tutto (forse sei come tutti i politici……bla bla bla), spero tanto di no????
Almeno, come ho già scritto altre volte si inizia con 41 anni di contributi e 61 anni di età senza penalizzazioni per creare un punto di partenza su cui lavorare (Le ricordo che dopo 40-41 anni di contributi è giusto che uno possa segliere di andare in pensione).
BUON LAVORO…………. e si ricordi che a breve si torna a votare e la gente non dimentica!!!!
C’è poco da commentare e tanto da recriminare per le promesse e gli slogan fatti in campagna elettorale per accaparrarsi voti e poi insabbiati nella riunione con Calderone e poi con Meloni, laddove si è parlato di tutto, tranne che di flessibilità, a poche settimane dalla presentazione della legge di bilancio- ora capisco la Meloni quando diceva “ è finita la pacchia “ – altro che flessibilità, questo esecutivo sembra orientato verso una quota 41 accoppiata a 61 o 62, attuando una flessibilità ad hoc per i lavoratori precoci che hanno iniziato presto a lavorare, mentre noi ultra sessantenni che abbiamo raggiunto quota 100 ed anche quota 102 senza poterne usufruire per mancanza dei 38 anni, ora rimaniamo a bocca aperta e asciutta per l’allontanamento irreversibile della flessibilità, un miraggio ormai sempre più lontano- cosa dobbiamo pensare noi poveri diavoli , quando vediamo premiati solo i precoci, con tutto il rispetto perché è giusto che con 41 anni di lavoro escono, ma chi ha 62-63-64-65-66 anni e vede persone che a 61 escono e i più anziani restano al palo, per non dire nell’inferno, cosa deve pensare? Deve pensare solamente che siamo stati traditi da politici e sindacati che non si rendono conto della gravità di far passare quota 41 parallela a 61 anni, senza mettere in campo una quota 102 a parametri variabili e flessibili che tenga conto del parametro età 61-66 e del parametro contributi 36-41- questa è la soluzione equa ed equilibrata che non lascia nessuno fuori e che non costerebbe nemmeno un monte di miliardi- questo silenzio dei sindacati è raccapricciante e incomprensibile, perché dopo queste sventure che si stanno delineando, già avrebbero dovuto alzare la voce e cercare di far ragionare Meloni e company, ed invece passività e tentennamenti del fronte sindacale che inducono a pensare all’ennesima farsa dei confronti a cui partecipano- richiamo l’attenzione di tutti sull’ennesimo atto di ingiustizia che stanno preparando, con la solita quota secca , prima 64-38 ed ora 61-41 che non fa altro che aumentare la tensione e schiacciare la gente già stufa di tirare il carro in salita con le gambe tremolanti, per pagare i beati che stanno in poltrona da una vita a godersi la succulenta pensione raggiunta ad età per noi inimmaginabili- è tollerabile tutto ciò? è umano questo stato di cose? è mai sopportabile una situazione del genere? LA MISURA È COLMA e non possiamo scendere nemmeno in piazza, perché non abbiamo la tenacia dei gilet gialli e non abbiamo sindacati affidabili che potrebbero condurci per mano ahi noi !!!!!!!!!
Buongiorno! Spero che il Governo Italiano realizzi una Riforma delle pensioni che avvantaggi tutte le categorie dei lavoratori e che faciliti l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Grazie mille!
Il problema Teodora, è che fano promesse su promesse e poi rinviano in continuazione!
Ammiro la tua positività!
Con quota 41, ovviamente, non potranno accedere molti lavoratori e, nel contempo, è anche costosa. Quindi si spendono molti soldi per pochi fortunati che faranno ambo secco.
Viceversa con la propsta di Tridico (ossia pensione erogata con il solo calcolo contributivo fino al raggiungimento dei 67 anni e successivamente la pensione viene integrata con la quota retributiva maturata all’epoca della pensione anticipata), è una poropsta che costa poco e che favorirebbe una platea più nutrita di lavoratori.
Non capiso perchè ci si ostina a spendere di pù per pochi lavoratori anzichè di meno per molti lavoratori.
Se qualcuno me lo spiega sarei grato
grazie
Sono in perfetta sintonia con Walter-la triste verità è proprio questo controsenso di spendere di più per pochi , quando poi con la 102 flessibile e la Tridico, si darebbe con pochi soldi la possibilità a molti di uscire dal triste tunnel in cui siamo costipati per colpa dei politici da strapazzo che ci governano, con la complicità dei sindacati che volutamente vegetano in uno stato di totale distacco dalle esigenze del popolo lavoratore.
Walter tento di spiegartelo io anche se questi numeri disorientano anche il sottoscritto; la lega ha promesso 41 anni di contributi indipendentemente dall’età; una cosa del genere è impossibile anche perchè i soldi per le pensioni non sono tanti; allora hanno tirato fuori 61 e 41 e pare che ci riescano ma facendo così fanno una cosa che, come si dice, non sta ne in cielo ne in terra; perchè dico questo? non accontentano i precoci perchè magari ci arrivano a 58-59 anni e devono aspettare i 61; non accontentano i lavoratori più vecchi che magari arrivano a 103-104 ma non arrivano ai 41 di contributi; l’ideale sarebbe una quota 102-103 variabile ; detto questo ormai non ci resta che attendere ma la vedo bruttissima saluti a te e ai gestori del sito
Con quota 41, ovviamente, nonpotranno accedere molti lavoratori e, nel contempo, è anche costosa. Quindi si spendono molti soldi per pochi foortunato che faranno ambo.
Viceversa con la propsta di tridico ( pensione erogata con il solo calcolo contributivo fino al raggiungimento dei 67 anni dove poi la pensione viene integrata con la quota retributiva maturata all’epoca della pensione anticipata, è una poropsta cje costa poco e che favorirebbe una platea più nutrita di lavoratori.
Non capiso perchè ci si ostina a spendere di pu per pochi lavoratori anziche di meno per molti lavoratori.
Se qualcuno me lo spiega sarei grato
grazie
e si allungano i tempi….
mi sa che di pensioni non se ne parlerà ne’ prima ne’ dopo il 2023,
sono bravi a prenderci per i fondelli e ancora una volta questo governo come gli altri continuano a prenderci in giro come ragazzini.
Grande delusione anche per questo governo
non so che dire: anche questa ultima quota 102 con i vincoli 61 e 41 non risolve i problemi; non andrebbe bene per i precoci ma nemmeno per chi non raggiunge i 41 anni di contributi; piuttosto una quota 102 variabile permettendo a noi fregati del 1960 di andare in pensione ed averla una pensione ; quindi? 61 e 41; 62 e40; 63 e 39;etc; vedremo sul da farsi; saluti ai gestori del sito
Infatti Paolo, basterebbe mettere una 102 variabile, noi non siamo solo costi ma persone che dopo tanti anni hanno diritto ad accedere alla pensione.