Pensioni 2023, verso dialogo sociale: sindacati ‘giudicheremo i fatti’

La neo ministra del Lavoro Calderone si è detta per il dialogo sociale, pronunciando queste parole poco dopo il suo giuramento dinanzi al Presidente Mattarella: ‘Io sono per l’ascolto e il dialogo sociale, le soluzioni vanno trovate nel confronto per migliorare le condizioni dei lavoratori, dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori autonomi”. Tra i sindacati, che si sono incontrati a Roma nel corso dell’iniziativa contro le morti sul Lavoro, vi è speranza per le parole del Ministro, ma si attendono i fatti e verranno giudicati unicamente quelli.

I sindacati con i numeri uno di Cgil, Cisl e Uil si sono espressi unilateralmente su questa questione, come a dire che di parole se ne sono oramai udite molte, ora è tempo di vedere i fatti e soprattutto di comprendere se sarà compito del nuovo Governo confrontarsi con i sindacati prima di prendere delle decisioni su temi importanti come caro vita, pensioni, redditi

Pensioni, speriamo il confronto sia effettivo: Cgil, Cisl e Uil concordi

Dialogo, confronto e collaborazione, si legge su Collettiva.it, sono da sempre i capisaldi dei sindacati, le richieste primarie. Ma difficilmente vi è poi stato in passato un dialogo vero .

Landini, segretario generale Cgil, intervenendo a Roma ha detto: Giudicheremo il governo per quello che farà. Ci attendiamo di essere coinvolti e che prima di prendere le decisioni discuta con i sindacati e con il mondo del lavoro. Ci aspettiamo che dia risposte concrete ai problemi che ci sono, a partire dall’emergenza bollette, dai redditi e dalle pensioni, dalla troppa precarietà”

Gli hanno fatto eco Il segretario generale della Cisl, Sbarra: “Dimostri subito, il nuovo esecutivo, la capacità di non abbandonare, ma anzi di rafforzare, la via del dialogo, del confronto, del coinvolgimento pieno e fattivo delle Parti sociali”

E Quello della Uil, Bombardieri che si è espresso in questi termini: “Siamo pronti a confrontarci col governo appena ci chiamerà. Verificheremo i fatti. Oggi c’è troppo lavoro precario, sottopagato e poco sicuro: 1.200 morti l’anno. Questi sono i temi che porteremo alla nuova ministra del Lavoro, aspetteremo le sue idee e ci confronteremo”.

Nell’aria ora per quanto concerne la riforma pensioni l’idea di una quota flessibile, i sindacati chiaramente, da quel che si intende dalle loro dichiarazioni, sperano di essere coinvolti su quella che potrebbe anche sembrare un’idea buona, che mette in campo l’idea di flessibilità e che potrebbe impedire il ritorno della Fornero, ma molti sono ancora gli aspetti da chiarire per comprendere se potrebbe davvero essere una misura valida. Non resta che vedere come agirà il Governo Meloni e se davvero il neo ministro del lavoro aprirà al dialogo sociale come ha affermato.

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23 commenti su “Pensioni 2023, verso dialogo sociale: sindacati ‘giudicheremo i fatti’”

  1. Bisognerà considerare e prendere in considerazione anche coloro che hanno il lavoro l’hanno involontariamente perso, alla bella eta’ di 58 anni in poi.
    Questi poveracci il lavoro non lo troveranno mai più, mi dite come faranno a sopravvivere fino all’eta’ del pensionamento?

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  2. Credo sia giusto aiutare chi ne ha bisogno ma credo sia altrettanto giusto riconoscere a chi ha versato contributi per 43 anni, trattamento diverso da ci non ha versato nulla magari ha lavorato in nero o ha versato per 15 anni 6 mesi e un giorno . Inoltre se siamo tutti uguali e giustizia esiste, non devono esistere privilegi per nessuno. Ministri o senatori che siano. Anni di versamenti contributivi uguali per tutti. Anche le categorie sindacali dovrebbero prendere buona nota di questo

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  3. Torno a ripetere basta privilegi a chi ha cominciato tardi a lavorare vogliamo una legge che tuteli solo noi che abbiamo cominciato presto quindi 41 e basta senza giustificazioni

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  4. Io ho 85 percento di invalidità e devo lo stesso lavorare mi riconoscono 2 mesi all’anno perché lavoro in Ospedale e 35 quasi di contributi

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  5. Strano che i sindacati invochino a gran voce di incontrare il nascituro governo di destra. Peccato che durante il governo così detto dei migliori siano stati zitti ed ubbidienti silenzio del capo supremo. Serve una legge di flessibilità seria, tutti col contributivo m, quelle già elargite e quelle da elargire. Per chi ha studiato riscatto laurea gratis convertiti in contributi figurativi. Perché le persone che hanno studiato lo gan fatto pure per servire questo stato che oggi pretende 100.000,00€ di riscatto per 5 anni. Vergognosi.

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  6. Dire che Q41 è cosa giusta non serve ne esponenti politici e tanto meno sindacati.
    Come scritto è cosa giusta.Solo dal giusto nasce qualcosa di vero qualcosa di utile per tutti se non si vuole andare nel verso giusto peccato sarà il paese Italia a intraprendere la strada sbagliata.

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  7. ormai di parole ne abbiamo sentite anche troppe ; ci vogliono i fatti e basta; vedremo come agirà il nuovo governo e cosa faranno i sindacati in merito; fino ad ora proprio nulla; saluti ai gestori del sito

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  8. Scusatemi vorrei capire bene di che significa flessibilità in uscita…. Se mettano l’età anagrafica…. Chi ha’ versato 41 anni di contributi deve andare.. Altrimenti di cosa stiamo parlando…. Boooh

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    • Hai perfettamente ragione se mettono 41 di contributi e 62 di età non ha senso e’ancora peggio nessuno va in pensione vuol dire che avresti dovuto iniziare a 21 anni e per 41 anni lavorare senza sosta quindi impossibile

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  9. Buongiorno a tutti. Perché probabilmente Salvini riuscirà a piazzare quota 41 con la soglia di età a 61/62 e prendersi parte dei meriti. Saluti ai Signori del Sito.
    Buon Lavoro

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    • Salvini se farà quota 41 con i paletti sarà una bella presa in giro per tutti!!
      Si è forse dimenticato che quota 41 doveva essere senza età anagrafica???
      Sicuramente alle prossime elezioni quei pochi che hanno creduto in lui non lo voteranno.
      Perché hanno capito che è un Pagliaccio 😂😂😂

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  10. Più che quota 41 e’ una quota 102 mascherata. Ma i lavoratori precoci per l’ennesima volta vengono beffati. E i sindacati su questo cosa dicono? Silenzio assoluto….Vergogna

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  11. Quando un azienda (o una famiglia) è in crisi, si cerca di far fronte al problema con tutte le proprie forze, immettendo liquidità, eliminando le spese inutili,gli sprechi, il superfluo, le spese improduttive, ecc. e si cerca di far fronte comune. Nel caso in cui non si riesca a risolvere il problema, si mette mani al portafoglio e/o si vendono gli immobili e i beni che possono trasformarsi in liquidità, oppure si apre la pratica del fallimento, che consiste nel medesimo lavoro, ma affidato ad un terzo.
    Quanto sopra per dire che cosa: che se l’italia è indebitata bisogna far fronte comune al debito, usando le stesse metodologie sopra esposte, cosa che da 30 anni a questa parte non viene fatta. il debito continua ad aumentare, come pure gli sprechi, come pure gli stipendi ai politici, nel pubblico impiego, ecc.ecc. Di vendere poi immobili e o altri beni non se ne parla nemmeno, anzi aziende come Alitalia ora ITA le abbiamo mantenute per 30 anni e ci stiamo buttando soldi in continuazione. Cosi pure verso alcuni istituti di credito. Questo secondo voi significa governare?

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  12. ci sono delle categorie di lavori gravosi fatte gennaio 2022 gov. draghi che beneficiano solo di ape social sarebbe più che giusto che anche a queste gli si dia 41 come le altre già in essere e senza penalizzazioni visto il coefficiente di rivalutazione che scende ogni 2 anni e quando si ha un inflazione al 10%

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  13. Rimango dell’idea che le varie opzioni e quote, siano incostituzionali e inique.
    Può capitare che un 65enne, magari disoccupato, non possa andare in pensione. E magari un 60enne si. Fatti salvi ovviamente i lavori usuranti.
    Se bisogna perseguire equità e giustizia, in particolare per Ape Social e pensioni anticipate, le cose devono essere uguali per tutti, INPS o altri pro quota. Così come è per la pensione adesso.
    La media pensionabile europea, mi pare sia sui 62 anni. Cominciamo a ridurre l’età a 65, che poi dopo il Covid, sarebbe equo e giustificato. E ridurre pure magari di un anno gli anni di contributi.
    È COSÌ DIFFICILE RISPETTARE LA COSTITUZIONE E FARE UNA COSA UGUALE PER TUTTI ?
    LA PRIORITÀ VERA È DARE LAVORO AI GIOVANI E PENSIONARE GLI ULTRA 60ENNI DISOCCUPATI.
    SOLO COSÌ SI DIMINUISCE LA POVERTÀ CHE È IN DECISO AUMENTO.
    La riforma Meloni, almeno nei progetti, non va in questa direzione. Diminuisce drasticamente il RDC ma non garantisce il lavoro si disoccupati.
    Andiamo di male in peggio.

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    • Sogna, le casse dell’ Inps sono allo sbando, redditi a cazzum e altri fondi persi in assistenzialismo non è che si possa fare miracoli, la UE controlla i conti, o un giorno più nessuno avrà una beata minchia altro che pensione, questa la verità, la Meloni se toglie già il reddito di cittadinanza fa anche un piacere e non ci sarebbe solo quello, purtroppo nel passato quando si dice che hanno vissuto sopra le proprie disponibilità è vero, ora si paga

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  14. Rimango dell’idea che le varie opzioni e quote, siano incostituzionali e inique.
    Può capitare che un 65enne, magari disoccupato, non possa andare in pensione. E magari un 60enne si. Fatti salvi ovviamente i lavori usuranti.
    Se bisogna perseguire equità e giustizia, in particolare per Ape Social e pensioni anticipate, le cose devono essere uguali per tutti, INPS o altri pro quota. Così come è per la pensione adesso.
    La media pensionabile europea, mi pare sia sui 62 anni. Cominciamo a ridurre l’età a 65, che poi dopo il Covid, sarebbe equo e giustificato. E ridurre pure magari di un anno gli anni di contributi.
    È COSÌ DIFFICILE RISPETTARE LA COSTITUZIONE E FARE UNA COSA UGUALE PER TUTTI ?
    LA PRIORITÀ VERA È DARE LAVORO AI GIOVANI E PENSIONARE GLI ULTRA 60ENNI DISOCCUPATI.
    SOLO COSÌ SI DIMINUISCE LA POVERTÀ CHE È IN DECISO AUMENTO.
    La riforma Meloni, almeno nei progetti, non va in questa direzione. Diminuisce drasticamente il RDC ma non garantisce il lavoro si disoccupati.
    Andiamo di male in peggio.

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  15. E’ bello e confortante sentire che le 3 sigle sindacali chiedono a gran voce di essere sentite e vogliono “Dialogo, confronto e collaborazione”. Mi chiedo però dove sono state in questi ultimi 5 anni, non certo a fianco dei lavoratori pre-pensionandi, ne tantomeno a tutelare i loro diritti in fabbrica.
    Però è comunque bello e positivo che ci sia un risveglio, speriamo che non sia il solito fuoco fatuo.

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    • Buongiorno a tutti. Perché probabilmente Salvini riuscirà a piazzare quota 41 con la soglia di età a 61/62 e prendersi parte dei meriti. Saluti ai Signori del Sito.
      Buon Lavoro

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  16. Da quando nel mondo in molti si sono mossi per uscire dalla povertà altri che avevano goduto di un relativo benessere, gli occidentali appartenenti alla classe media, hanno visto una sorta d’effetto dei vasi comunicanti perché il loro benessere si è mediamente ridotto.
    Inutile negare che a 40 anni dal passaggio tra due scuole di pensiero economico, la distribuzione del reddito derivante dal concetto di libero mercato ha generato maggiori disuguaglianze.
    Il primo imputato dunque va visto nella globalizzazione di un occidente che si è parzialmente deindustrializzato, mentre la liberalizzazione nel movimento di capitali è stata perennemente alla ricerca del solo, seppur giusto, profitto.
    I dati ISTAT sembrano certificarlo quando dicono come il rapporto tra pensionati che negli anni 70 era di 22 ogni 100 abitanti, ora è di 38 pensionati ogni 100. Pensionati in aumento e lavoratori indigeni che diminuiscono; retribuzioni che si riducono e competitività in continua crescita.
    E quale è la soluzione proposta se non tagli, ritardi e privatizzazione di pensioni e di Società quando la crescita economica non si è ancora vista?
    La risposta certa e recente delle persone è stata il primo partito di governo; un partito che solo quattro anni fa vantava un risicato 4,3%! In un proseguire di salire e di scendere di formazioni politiche prima quasi inesistenti perché la polarizzazione delle posizioni estreme si traduce ormai solo nel voto.
    Ci siamo per caso accorti di essere trattati al pari di moderni servi della gleba, di essere ricattati dal vivere di un indebitamento pubblico perpetuo mentre regna l’impossibilità di produrre occupazione?
    Ed eccoci al punto … i sindacati vogliono riprendere a concertare! Finito il letargo, nel breve vedremo se questo governo è di loro gradimento … lo vedremo dall’iniziare o non iniziare a scioperare.

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  17. Giudicherete i fatti? magari! senza mezze verità quando va bene come da costume politico o sindacale o di qualunque organizzazione patrocinante anche imprenditoriale? Era ora, benvenuti nel club, noi cittadini è un pezzo che lo facciamo anche a carico vostro e la partecipazione elettorale è a mio avviso un indice significativo.
    Iniziate allora con il valutare direttamente e dettagliatamente la proposta UTP e le altre fino a qui emerse che ogni volta che non lo fate “sembrate” elusivi non solo verso la lettera delle proposte ma anche verso gli obbiettivi. Se poi qualcuno dei redattori di tali proposte vanta proprietà positive in ordine alla sostenibilità del sistema la mancata valutazione fa pensare che tale preoccupazione in capo al sistema sia solo pretestuosa a beneficio di altre finalità ignote. E’ irrazionale non utilizzare un estintore per spegnere un incendio solo perchè ti è stato regalato e non è frutto di concertazione, lo spegnimento prevale.

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  18. Politici e sindacati hanno promesso QUOTA 41 SENZA PENALIZZAZIONI ora vedremo cosa proporranno e faranno.
    Vi aspettiamo al varco.
    Buon lavoro……………..

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