Pensioni 2024, estratto contributivo INPS: a quanto ammonterà l’assegno? Calcoli in breve
Riportiamo di seguito l’interessante domande che il Signor Fausto ha posto al Dott. Claudio Maria Perfetto parlando del suo estratto contro contributivo attuale aggiornato dall’INPS, conti alla mano, dice Fausto, che a maggio 2023 compirà 57 anni e raggiungerà 41 anni di contributi. Attualente i suoi versamenti sono pari a 372,456,28, come é possibile, si chiede, che gli venga detto che non ci saranno i soldi per la pensione, quando ne ha già versati così tanti? Il Dott. Perfetto fornisce una spiegazione linerae, facendo dei semplici calcoli a partire dalle cifre indicate dal nostro lettore. Seguite il ragionamento, che siamo certi, vi farà non solo riflettere, ma vi darà l’evidenza pratica delle cifre di cui si parla, che a primo avviso, possono sembrare davvero importanti e quindi portare erroneamente a facili conclusioni.
Pensioni anticipate 2024, INPS ed estratto conto contributivo: i soldi versati non bastano?
Fausto, scrive: ” Buon giorno Sig. Claudio M. P. Da qualche settimana è stato aggiornato il sito dell’ Inps dedicato al estratto conto contributivo. Fatto di ancor più dati di quelli precedenti. C’ è una torta dove una fetta di color arancione indica quanti soldi al momento una persona ha versato per la propria pensione. Cosi suddivisa 9,19 dipendente 23,81 datore di lavoro. I versamenti relativi al mio caso parlano di un totale di 372,456,28. Conti alla mano 05/2023 compio 57 anni e qualche mese dopo sono 41 di contributi. Secondo lei non ci sono soldi per me? Nutro fortissimi dubbi. Meglio dire che i tuoi soldi ci sono ma li usiamo per tutti”
Saluti
Non tarda ad arrivare la risposta puntuale e precisa del Dott. Perfetto, che così scrive: ‘ Sig. Fausto, il montante che lei ha accumulato, pari a 372.456,28 (trecentosettantaduemila euro e passa), sta ad indicare l‘importo pensionistico che percepirà quando andrà in pensione.
Per fare le cose il più semplice possibile, supponiamo che:
– lei vada in pensione a 57 anni,
– le vengano restituiti i soldi che lei ha versato (cioè 372.456,28 euro)
– mese per mese, per 13 mensilità
– rivalutati nel tempo (ma, per rendere i calcoli semplici supporremo costanti).
PRIMA DOMANDA: quanto percepirebbe di pensione al mese? Percepirebbe 1.146,02 euro lorde al mese.
Infatti, tenendo conto che la speranza di vita per gli uomini è di 82 anni, se lei andasse in pensione a 57 anni, l’INPS dovrebbe pagarle la pensione per 82-57=25 anni (se lei dovesse vivere più a lungo di 82 anni, l’INPS ci rimetterebbe. Se lei dovesse vivere meno a lungo di 82 anni, l’INPS ci guadagnerebbe. Tuttavia, i calcoli attuariali, che tengono conto sia del tasso di natalità che del tasso di mortalità, fanno in modo che l’INPS non ci rimetta e non ci guadagni. Poiché si nasce sempre meno e si vive sempre più a lungo, l’età pensionabile tende a spostarsi sempre più in avanti, non solo per una questione finanziaria, quanto, invece, perché occorrono i lavoratori che versano non solo i contributi ma che producano anche).
La sua pensione annuale lorda sarebbe quindi: 372.456,28 / 25 che dà 14.898,25 euro lordi. Dividendo tale importo per 13 mensilità, la sua pensione lorda mensile sarebbe di 1.146,02 euro (ovviamente sono calcoli semplici, quelli attuariali sono più complessi e più precisi).
SECONDA DOMANDA: come fa l’INPS a pagare a lei la pensione mensile lorda di 1.146,02?
Pensioni 2024: coma l’INPS a pagare le varie pensioni?
Supponiamo che quando lei andrà in pensione qualche pensionato muoia per cui il sistema previdenziale si troverebbe in equilibrio anche se vengono a mancare i suoi contributi. Però occorrono nuovi contributi per pagare a lei la pensione.
Per poterle pagare la pensione mensile lorda di 1.146,02 euro, dovrebbero entrare nel mondo del lavoro 2 nuovi lavoratori che dovrebbero guadagnare 1.600 euro lorde mensili ciascuno, in modo che ciascuno versi il 33% di contributi pari a 528 euro lorde: entrambi i lavoratori verserebbero 528+528=1.056 euro lorde mensili che andrebbero a coprire il suo importo pensionistico.
SINTESI IN DUE PASSI:
– il montante che lei ha accumulato sta ad indicare l’importo pensionistico medio lordo mensile;
– l’importo pensionistico medio lordo mensile le verrà pagato da 2 nuovi lavoratori attivi.
MORALE: se l’occupazione non aumenterà, non si potrà andare in pensione, e quindi si tenderà ad allungare la permanenza al lavoro spostando sempre più in avanti l’età pensionabile.
Ho provato a semplificare il ragionamento. Avrei potuto semplificarlo ancora di più. Ahimè! Non mi è riuscito”
Ringraziamo il Dott. Claudio Maria Perfetto che a nostro avviso é stato invece in grado di spiegare benissimo la questione sollevata. Voi siete a riuscire a guardare il vostro estratto conto previdenziale ed a farvi, con la guida del Dott. Perfetto, i calcoli di quanto ammonterà il vostro assegno pensionistico?
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Dopo aver letto questo interessante articolo, mi è sorta una domanda a cui non riesco dare una risposta, perciò vi espongo il mio pensiero in cerca di qualcuno che mi possa illuminare.
Ovvero, il nostro amico lettore Fausto si chiede perché non può lasciare il lavoro a 57 anni con 41 di contributi, pur avendo versato oltre 370.000€.
Alla luce della spiegazione fornita dal sig. Perfetto, invece mi chiedo come sia possibile che tra due anni il sig. Fausto possa prendere la pensione con la fornero.
Infatti se continuerà a lavorare per altri due anni il nostro amico Fausto lascerà il lavoro a 59 anni e avrà versato 42 anni e 10 mesi di contributi necessari ad ottenere l’anticipata fornero, che a quanto pare è l’unica legge perfetta, meravigliosa, sostenibile e sensata a parere dei vari cazzola, e altri esperti previdenziali, ma tra due anni il sig. Fausto avrà versato non 370k € bensì facendo una proiezione lineare (372.456,28/41*43)= 390.624,90€ e non percepirà più la pensione per 25 anni ma solo 23, quindi il suo assegno diventerà di 390.624,90/23=16.983,69€ pari a 13 mensilità di 1.306,44€, ed è qui che non capisco, se oggi non ci sono i soldi e i due lavoratori per pagare i 1146€ come faranno ad esserci fra due anni i due lavoratori e i soldi per pagarne 1300?
Sig. Emilio63, la risposta alla sua domanda è semplice (almeno per me). I modelli macroeconometrici del Governo stimano il livello di occupazione che ci sarà tra due anni. I modelli demografici stimano i decessi tra giovani lavoratori e pensionati che ci saranno tra due anni. Si mettono assieme le due previsioni. Viene fuori la copertura per il numero di persone che devono andare per forza in pensione con la Fornero, o perché hanno già in passato maturato i requisiti (Q100, Q102, Q103). Se ce ne dovessero essere altri che da lì a poco dovessereo andare con la Fornero, si fa una legge che allunga l’età pensionabile della Fornero. E’ una spiegazione un po’ terra-terra, lo riconosco. Ma è la sola spiegazione che riesco a trovare con poche parole (per non cadere in “moderazione”).
La smetta di fare domande intelligenti, i nostri politici potrebbero disturbarsi.
A me hanno fatto un conto diverso,essendo un dipendente pubblico vado con 41 anni ,ma con oltre 1300 euro.
Perché in questo portale non sanno fare i conti, e non pubblicano i messaggi scomodi.
Oggi stranamente non sono passato sotto la censura,… Con gli stessi contributi e anni del Sig. Fausto, a me l’Inps fa una proiezione dopo 42 anni e 10 mesi di 1600 lorde
MORALE: per i conti riferirsi SEMPRE al Patronato o all’INPS.
Il mio intento nell’articolo, sig. Luca, non era tanto quello di mettere in evidenza l’ammontare pensionistico, ma quello di far capire ai lavoratori che possono andare in pensione solo se:
1. aumentano i lavoratori
oppure
2. muoiono altri pensionati.
Veramente il problema si risolverebbe facilmente rendendo flessibile l’età per l’uscita dal lavoro: se adesso 100 persone vanno in pensione a 67 anni si può benissimo farne uscire 30 a 65. 35 a 66, 35 a 67, 35 a 68, 35 a 69 e 35 a 70 (chiaramente la fascia di flessibilità oltre i 67 su base volontaria) e non mi dica che oltre i 67 anni non vuole lavorare più nessuno perchè non è vero, conosco tantissimi colleghi che, per varie, ragioni lo farebbero.
Sig. Libero, il suo ragionamento regge se viene affiancato da un’altra considerazione: il rapporto attivi/pensionati, che, supponiamo, mantiene il sistema previdenziale in equilibrio se vale 1,4.
Supponiamo che ci siano già 100 pensionati e 140 attivi (in modo che 140/100=1,4)
Se si mandano in pensione le sue 100 persone, avremmo 40 attivi e 200 pensionati. Il rapporto attivi/pensionati sarebbe uguale a 40/200=0,2 (mentre, invece, deve essere 1,4).
Per finanziare 200 pensionati occorre assumere 240 lavoratori, in modo che 40+240=280. Solo con 280 attivi si ha il rapporto 280/200=1,4
In altre parole, per mandare in pensione i suoi 100 lavoratori, occorre incrementare il numero di lavoratori attivi di 240 unità. Se non lo si può fare, si aumenta l’età pensionabile.
In alternativa, occorrerebbe che 100 pensionati muoiano e che i nuovi 100 pensionati prendano il loro posto.
Altra alternativa: finanziare le pensioni anche con la fiscalità generale (aumentando le tasse).
Sì, sig. Libero, l’amara verità è proprio questa: si spera che chi è già in pensione, o chi sta per andarci, passi a miglior vita. La speranza è stata realizzata in parte dal Covid.
Per evitare di ricorrere a questa triste speranza, sarebbe bene fin d’ora cominciare a pensare di far versare i contributi a robot e ad automi dotati di funzioni autonome, nonché alle casse automatiche che si stanno diffondendo a macchia d’olio nei supermercati e nelle librerie.
Benissimo sull’intento, ma non si possono mettere cifre un po’ così. Il Sig Fausto se attualmente ha tale smontare, vuol dire che con tutta probabilità ha una busta paga con 2000 euro lordi, dire che andrà in pensione con un lordo di 1.150 euro, cioè il 55%circa dell’attuale paga, non mi sembra esatto. I conti personali sono comunque fatti da proiezione sito INPS che appunto tra 2 anni mi dà 1.600 lordi con l’86% della paga attuale
Luca, ti ha già risposto il dott. Perfetto: dipende da tanti fattori: gli anni di contribuzione, l’inquadramento della persona, lo stipendio base etc; solo un patronato e/o l’inps ti danno le risposte certe; saluti a te e ai gestori del sito
Egr. Dott. Perfetto mi perdonerà ma non capisco. Se io, limitandomi alla pensione di vecchiaia, fisso il limite a 67, applicando una flessibilità di tre anni in anticipo e posticipo, reputandola equivalente dal punto di vista quantitativo non altero il rapporto occupati/pensionati a meno che si speri, occultamente, che qualcuno prima dei 67 passi a miglior vita…
Mi sono permesso di dissentire sull’ ammontare pensionistico perché l’esempio sembra identico al mio, nel numero di anni, contributi e versamenti, stessi anni sistema retributivo/contributivo. Quindi 375.000 circa euro versati, che : 41 anni, fanno 9.145 euro versati al INPS annualmente. ×3 = 27.000 euro circa lordi ( mediamente) di paga nei 41 anni. Onestamente non possono dare tra due anni a 42 e 10 mesi una pensione di 1.145 € lordi. Poi che l’intento sia dimostrare altro ok.
Buongiorno ho letto tutto quello che avete spiegato,ma perché non fate valere queste leggi con gli enti statali che li mandati prima in pensione, e poi dovete ricordarvi che un lavoratore che fa lavori pesanti tipo il muratore,il metalmeccanico ed ecc.non può lavorare più di 40 anni di lavoro.dovete fare lavorare di più chi è seduto dietro le scrivanie, tipo tutti i politici.
come sempre ringrazio il dott. Perfetto che ci spiega tantissime cose; saluti ai gestori del sito
Personalmente Non ringrazio, ho espresso un dubbio sull’ammontare lordo di pensione troppo basso, dato che sono nella stessa posizione (in tutto)di chi poneva la domanda. La proiezione INPS è molto diversa e superiore. Non è stato pubblicato.
Sig. Luca,. non si preoccupi. Come diceva qualcuno: “non voglio che mi si dica grazie”.
Sono nelle stesse condizioni del Sig. Fausto, con gli stessi contributi versati, quello che mi chiedo è : da dove esce quel calcolo di 1.146€ lordi di pensione da fame? Chiedo perché da sito INPS la simulazione dopo 42 e 10 mesi nel mio caso dà 1.600€ lorde.
Sig. Luca, qui ci rincorriamo (proprio a causa dei tempi differiti nella pubblicazione dei commenti).
I miei calcoli sono elementari, semplici, persino banali. Non ho tenuto conto della rivalutazione durante i 41 anni, né ho tenuto conto del coefficiente di trasformazione, né di altre variabili. Ho fatto la media del pollo. 1.146€ lordi di pensione sono il minimo che si avrebbe. Ma il punto non è l’importo. Il punto è che si può andare in pensione solo se ci sono più lavoratori o se ci sono più pensionati che muoiono (vedi mio commento del 17 Aprile 2023 alle 12:23).