Secondo uno studio pubblicato su Cdc Preventing Chronic Disease, che è stato ripreso in questi giorni dalla giornalista televisiva Milena Gabanelli nella rubrica Dataroom del Corriere della sera , gli italiani (e non solo loro) manifestano il desiderio di andare in pensione in anticipo. Tuttavia, la ricerca sostiene che ritardare il pensionamento è vantaggioso e favorisce la salute. Questo studio scientifico è stato condotto su un campione di 83.000 individui e indica che ritardare l’uscita dal mondo del lavoro può contribuire a contrastare l’invecchiamento cognitivo e l’isolamento sociale. Vediamo di seguito i dati dello studio ripreso dalla Gabanelli sul corriere.
Riforma Pensioni 2024 ultime novità: uno studio dice: “uscire dal mondo del lavoro più tardi fa vivere più a lungo
Secondo la ricerca, escludendo i lavori usuranti, quando si entra in età pensionabile sarebbe saggio pensarci due volte prima di abbandonare definitivamente il proprio mestiere. Secondo i dati dell’Ocse, in media gli italiani trascorrono 24 anni in pensione, e un’analisi condotta da Bloomberg ha rivelato che tra i 16 e i 18 anni trascorrono in buona salute. Godere di una vita longeva è sicuramente un dato positivo, ma rappresenta anche una sfida. L’Italia è attualmente il Paese più anziano d’Europa, con un’età media di 48 anni rispetto ai 44,4 dell’Unione Europea. La popolazione degli italiani sopra i 65 anni ha superato i 14 milioni di individui, corrispondenti al 24% dell’intera popolazione, e secondo le proiezioni dell’Istat, nel 2050 raggiungeranno quota 20 milioni, ovvero il 34,9% della popolazione.
La sfida che si presenta è come mantenere il tenore di vita attuale ed evitare aumenti insostenibili della spesa sociale. Tra le strategie più innovative adottate negli ultimi anni da Paesi con caratteristiche demografiche simili alla nostra, vi è il contrasto alle misure che incentivano l’uscita anticipata dal mercato del lavoro (come ad esempio la Quota 100-103) e la promozione dell’occupazione per gli individui oltre i 65 anni. Queste misure hanno l’obiettivo di favorire una maggiore partecipazione lavorativa degli anziani, garantendo così una maggiore sostenibilità economica e sociale.
Pensioni 2024 ultime news: più occupazione per i giovani se si continua a lavorare oltre i 65 anni?
Restare a lavoro oltre i 65 anni toglie lavoro ai giovani e non garantisce il turnover generazionale. Così è stato ripetuto più volte in passato da diversi esponenti politici, ma secondo lo studio non è così. Osservando le statistiche, sembrerebbe che la situazione sia contraria a questa convinzione. Infatti, nei Paesi in cui vi è una maggiore occupazione tra gli individui sopra i 65 anni, la disoccupazione giovanile risulta essere inferiore. Ad esempio, in Giappone e in Corea, la disoccupazione giovanile si attesta tra il 4% e l’8%, negli Stati Uniti raggiunge il 7,5%. D’altra parte, nei Paesi in cui l’occupazione tra gli anziani è ridotta, la percentuale di giovani senza lavoro supera la doppia cifra: il 17% in Francia, il 22% in Italia, il 29% in Grecia e in Spagna.
È innegabile che l’invecchiamento della popolazione avrà un impatto significativo sul mercato del lavoro e sulle politiche di welfare nei prossimi decenni. Tenendo conto di tutte le possibili ricadute positive e garantendo la tutela dei lavoratori impegnati in professioni usuranti, non vi è alcuna ragione valida per non consentire agli individui oltre i 65 anni di rimanere attivi nel mondo del lavoro, a condizione che lo desiderino. Questo potrebbe essere reso possibile attraverso l’offerta di opzioni come lo smart working, l’orario di lavoro ridotto o flessibile, all’interno di un quadro che promuove la formazione continua e la riqualificazione, soprattutto nel campo tecnologico.
Voi cosa ne pensate di questo studio che abbiamo riportato? Vi ritenete d’accordo o no con quanto detto? Fatecelo sapere nei commenti scrivendoci il vostro parere e continuate a seguirci per tutte le ultime novità sulle pensioni.
Totalmente al di fuori della realtà italiana quanto pubblicato dalla Sig.ra Gabbanelli, vengono prese a riferimento realtà sociali in paesi che poco o nulla hanno a che fare con il nostro belpaese.
Ho 62 anni e lavoro da 40 in azienda privata, purtroppo anche se velatamente mi si pretendono attenzioni e prestazioni come se avessi 30 anni! Lavoro prevalentemente tramite pc e devo utilizzare svariate quantità di software in costante aggiornamento quasi settimanale, una frenesia informatica alla ricerca della perfezione, inconcepibile per l’essere umano, soprattutto se fatto in archi temporali ridottissimi. E’ il mio cervello che fatica non il fisico!
Alla mia età, non si ha solo da pensare al lavoro, ma in primis alla propria salute che più o meno lentamente scivola via…e se hai uno o più genitori in vita non puoi dimenticarti di loro.
Ci si dimentica di tutto questo? Per non dire di chi vorrebbe occuparsi di nipoti o dedicare il suo tempo libero a interessi personali, attività sportive, ricreative.
E’ lecito o no avere la speranza di conoscere la presunta data di uscire dal mondo del lavoro e quanto spetta di assegno dall’inps o si continua ad andare avanti di anno in anno lasciando i lavoratori senza queste risposte? Passano i governi, ma da anni ormai la filosofia è passare la palla a chi deve venire o all’anno successivo.
In breve…Sig.ra Gabbanelli, scenda sulla terra, destinazione Italia
Caro Stefano, tieni duro, fra te anni te ne vai in pensione con la Fornero, alla faccia di SALVINI e DURIGON che nel frattempo scalderanno i motri per la nuova quota 41.
Il messaggio della Gabanelli è chiaro e profondo… ma bisogna indirizzarlo ai datori di lavoro che licenziano gli “over 55” anzichè assumerli !!!!
La Gabanelli evidentemente è una sognatrice e descrive un mondo suo immaginario, dove i Governi recitano favole, invece noi dobbiamo subire la cecità della politica e l’ incompetenza di chi ci governa.
Dopo 40 anni di lavoro, la pensione è un diritto non un privilegio… e la vogliamo da vivi !!!
Potrebbe essere….anche se conosco persone in pensione dall’età di 56anni che non sono invecchiate affatto!!! Anzi rispetto a coloro che hanno lavorato una vita sono dei giovincelli…..che dire quindi? Le variabili sono infinite tra le principali, salute e avercelo un lavoro! Non tutti sono così fortunati…..
Formazione continua e riqualificazione?? Dopo i 65 anni? Ma ci faccia il piacere…
Potrebbe essere vero se il lavoro svolto fosse ritenuto qualificante e gratificante; se, per qualunque motivo, non lo è (o non lo è più), se è un lavoro gravoso, se comunque assorbe più energie di quante sono ancora quelle disponibili (vedi il burnout, che in Italia continuiamo a fare finta che non esista), se, anche fisicamente, diventa complicato (ed aumentano i periodi di assenza, logicamente), se comunque si hanno molti più interessi fuori dal lavoro , forse questi dati non sono più così veritieri
E un’ opzione forse andrebbe concessa
Se poi questa è legata alla capacità dei nostri politici di saper trovare nuove forme e strategie e questa manca quasi del tutto, diciamoci tranquillamente che al lavoro ci siamo e ci dobbiamo rimanere
Inutile indorare la pillola
Io sono infermiera, da 36 anni, contavo sull’ uscita dal lavoro con opzione donna che è stata di fatto scippata
Sono una lavoratrice stanca, demotivata, senza più nessun interesse professionale, che sa esattamente cosa sia il burnout
Fuori dal lavoro ho una vita che aspetta (da troppo tempo) di essere vissuta (meglio): altro che isolamento sociale etc
Secondo me fumare fa bene.
Concordo con tutte quelle donne che, commentando questo articolo, chiedono il ripristino di opzione donna….
In più aggiungo che con gli stipendi italiani, non si ha voglia di lavorare più a lungo.
Ma possibile che non c è in donna dalla parte delle 20000 donne di opzione donna? Dov e la solidarietà femminile boh delusione anche la Gabanelli
Paola Stevanon…. concordo in ogni sua parola. Oggi, nel mondo del lavoro, sei solo un numero al servizio del prepotente di turno che passa in quel momento e, nonostante gli anni di età e lavoro, non ti viene data nemmeno l’opportunità di fare almeno un part-time x poter conciliare le esigenze che cmq si hanno (genitori anziani, salute personale, famiglia ecc). I tre turni sono pesanti… sempre…ancora di più con l’avanzare dell’età ma qst un giornalista nn può saperlo né tantomeno un politico. La gente è stanca e vorrebbe dedicare le energie residue a qlcsa che li appassiona davvero. Se x qlcno il lavoro è quella cosa…lavorasse pure ma nn deve essere un obbligo x tutti sulla base di stupidi studi scientifici. X tt gli altri, soprattutto x le donne che da sempre fanno il doppio lavoro, massima libertà di scelta… scegliendo anche di andare con Opzione Donna ma quella originale e non lo schifo che hanno “partorito” con la LdB de 2023
Uno dei problemi è capire cosa si intende per usurante. Credo che dovremmo aggiornare il significato, adeguandolo ai “nuovi” lavori e considerando che i cellulari, tablet, pc etc hanno reso il lavoro H24 a meno che non si diano dei limiti al tempo lavorativo.
Ovviamente rimangono attuali tutti quei lavori nei quali lo “sforzo fisico” la fa da padrone
Tutto molto discutibile
> Si presuppone che oltre al lavoro non si abbiano altri interessi
> Si presuppone che tutti facciano lavori con flessibilità
> Si presuppone che le aziende considerino la flessibilità un valore
> Si presuppone che a parità di lavoro le forze siano le stesse a 20 anni come a 50 etc
> Si presuppone che ad una certa età nessuno abbia genitori anziani da accudire
E soprattutto si presuppone che:
> dopo tanti anni di lavoro si abbia voglia di riprenderci il NOSTRO tempo
POTREI CONTINUARE MA: vado a fare una camminata per respirare e riprendermi almeno 1 ora del mio tempo. Piove ma non mi importa
Viva la vita, viva il nostro tempo, viva il CODS, viva OpzioneDonna!!!!
Brava Paola !!!! 👏👏👏
…E che Lavorino i Politici a Contratto 2mesi 3mesi,1settimana…A chiamata e a Voucher !!!
Parole sante, grazie
Giusto Paola comunque era una promessa fatte da Lega e fratelli d Italia il ripristino di opzione donna. Promessa non mantenuta. Poi stravolta da donne fa ancora più male
La scelta è tra un giorno da leone o 100 da pecora. Anche se spero in qualche bella settimana da leone.
Facciamo 50 gg da orsacchiotto, ( cit. Troisi ).
Come dire che chi sopravvive a questi assassini ė fortificato nel fisico e nello spirito?mi viene da dire :ma mi faccia il piacere si dia all’ippica.
Già incominciavo a dubitare della presunta scienza oggi ho la certezza che questa generazione di presunti scienziati mi confermano che non di scienziati ma di coglioni si tratta.
Ricerca fatta solo per andare controtendenza e creare discussione, non è spiegato infatti il motivo per cui chi va in pensione più tardi vivrebbe più a lungo e meglio e viceversa. Sicuramente il motivo discrezionale non è la pensione prima o dopo, ma il tipo di vita, le disponibilità economiche, il tipo di lavoro prolungato o la capacità di organizzarsi una vita senza il lavoro.
Ma di sicuro non è il fatto che lavorare per più tempo faccia bene, specialmente se è un lavoro non ben retribuito e che non dia particolari soddisfazioni o senso.
Concordo, non so se il campione studiato conteneva i lavoratori con gli stipendi più bassi d’Europa cioè italiani. Continuo a non trovare l’articolato di dettaglio dello studio, se qualcuno lo trova è gradito se posta il link anche a sito in inglese, ma invece rilevo molto buon senso scientifico nelle obiezioni circostanti.
Si vivrà forse più a lungo ma non credo sia il non lavorare la causa ma credo sopratutto in paesi come gli Stati Uniti che molti a casa facciano una vita sedentaria priva di interessi senza attività sportiva e mangiando in modo sbagliato, forse per questo muoiono prima di chi lavora!
Non posso credere di aver letto un articolo così stupido !! Ero convinta di leggere l’esatto opposto !! Dalla Gabanelli poi… cosa le sarà successo per scrivere così tante cretinate??
Segui l’odore dei soldi
Si vivrà forse più a lungo ma non credo sia il non lavorare la causa ma credo sopratutto in paesi come gli Stati Uniti molti a casa fanno una vita sedentaria priva di interessi senza attività sportiva e mangiando in modo sbagliato, forse per questo muoiono prima di chi lavora!
con che coraggio si affronta un tema così delicato con tanta supercialità. Anche perché il sondaggio non dimostra il rapporto di causa effetto tra le due cose. per esempio le persone che rimangono al lavoro più a lungo tendenzialmente hanno un lavoro più retribuito, quindi maggior accesso a cure mediche di alto livello (mi riferisco alla possibilità di pagarsi prestazioni mediche private) e quindi maggior aspettativa di vita. non è lavorare a lungo che li fa vivere più a lungo, ma il loro reddito
Un conto è la libertà di scelta di lavorare fino a 80 anni e un altro è l’imposizione. Mi sa tanto di ricerca di regime in cui vogliono convincerci che la pensione fa male per evitare problemi alle casse previdenziali.
Mi spiace leggere queste” notizie” fornite proprio dalla Gabanelli. Personalmente l’ho sollecitata più e più volte affinché, come donna, affrontasse la questione Opzione Donna, ma nulla…e ora questo articolo… Mi sa tanto di propaganda e di allineamento a una certa ideologia governativa…. Mi dispiace Gabanelli, grande delusione!!!
mi hai tolto le parole di bocca.
comunque persone anche molto oltre i 65 anni anche donne, che rimangono sul posto di lavoro ce ne sono. certo c’è lavoro e lavoro, situazioni economiche e situazioni economiche etc….
Sono d’accordo Serena !
Ogni giorno c’è una Nuova Ricerca …Statistiche che fanno paragoni tra L’italia con Corea ,Giappone e USA, a me fanno un pò ridere .
Poi sono convinta che i tanti Anziani in salute che vi sono oggi sono proprio quelli che hanno avuto la possibilità di uscire dal mondo del Lavoro a una età sotto i 60anni ,con le vecchie leggi , ad es.dei 35/38 anni (per non parlare delle Baby pensioni).
E tutte persone che hanno lavorato negli anni d’Oro della nostra Economia (cioè fino al max alla 2a metà anni ’90 ) ,anni in cui ancora il Tuo Lavoro era rispettato ,Ben pagato , i sacrifici erano Ricompensati e Riconosciuti , il Precariato non esisteva o poco e se perdevi un lavoro ne trovavi immediatamenteun altro anche più remunerato, i Contratti erano legali e regolarmente Rinnovati …e potrei andare avanti con “a quel tempo il Lavorare era duro ma Bello ” ancora …!
Oggi ,che è tutto il contrario invece ,noi Lavoratori quasi Sessantenni da questo attuale “Mercato del Bestiame” (che chiamano Mondo del Lavoro ) non vediamo l’ora di uscire : Ancora VIVI !
In special modo Noi Donne generazione BayBoom non ne possiamo proprio PIÙ !…
Non per niente circa 20000 di Noi ogni anno uscivano con la Misura #OpzioneDonna accettando una penalizzazione del 25/30% ….
Ora il Governo Meloni ci ha precluso questa scelta in modo Scellerato …
Anch’io avevo cercato di sensibilizzare la Sign.Gabbanelli …invece Lei pesca fuori Queste “del tutto relative” Statistiche !!!
Che Delusione Milena !!!
È da un po’ che la gabanelli ha smesso di essere credibile, se non ti comprano, ti minacciano o ricattano e se non hai gli attributi ti adegui. Per inciso gli attributi non li ha NESSUNO!
Gent.ma M.Serena,
ha espresso nella maniera migliore e soprattutto educata anche il mio pensiero, che non sarei stata in grado di scrivere meglio di Lei, vista la rabbia che provo e che ho manifestato Sabato 13/05 a Milano alla grande manifestazione sindacale unitaria.
L’odioso scippo perpetrato dal Governo Meloni ai danni delle 20.00 donne che avrebbero potuto aderire allo strumento pensionistico di Opzione Donna è solo uno dei tanti soprusi che questi governanti perpetuano tutti i giorni ai danni di qualcosa/qualcuno che non sia come loro ovvero farciti di ideologie retrograde.
La risposta del Governo alla grande manifestazione sindacale è giunta immediata: commissariamento di INPS ed INAIL.
Dico solo una cosa: fanno paura!
Ed alla Sig.ra Gabanelli dico di vergognarsi, l’avevo sempre stimata ma ora non è più il caso.
Donne, sabato a Napoli!! Forza, gridate la vostra rabbia come abbiamo fatto a Bologna e Milano.
Perfettamente d’accordo con A.M. e S.C. … deve esserci la libertà di decidere
Preferisco meno soldi ma felice a casa
Supercazzola….
Metodo rana bollita….
Ma cosa dite!!!! Intanto gli studi e i risultati degli studi vengono ben pagati a chi fa gli studi…. E poi nessuno puo sapere ognuno di noi dopo la pensione cosa deve fare purtroppo e lavorando deve farlo lo stesso e allora sì che muore
Giustissimo!!! Una “scienza” molto poco scientifica!
Se così fosse in Italia l’Inps non avrebbe problemi di coperture, stanti le baby pensioni, con beneficiari che le ricevono da 45 anni, e l’età media di pensionamento che è a 62 anni.
Se poi la notizia è quella di consentire a chi lo desidera di lavorare oltre i 65 anni, francamente non ne vedo la rilevanza: può già farlo in diversi modi.
Va anche rimarcato che spesso la permanenza al lavoro in età avanzata riguarda occupazioni di alto profilo e ben retribuite, e qui l’ allungamento dell’aspettativa di vita è soprattutto legata alla disponibilità economica, che significa accesso alle cure, alla prevenzione ecc
Giusta analisi, questa si scientifica!!
Esatto Sara Chiarini !!!!
Troppo intelligente e indipendente, per me hai problemi sul lavoro. Daccordissimo.
Qualcuno mi può spiegare perché se si va in pensione dopo i 65/67 anni aumenta l’occupazione giovanile? Perché non lo capisco! Inoltre sarebbe giusto e democratico che raggiunti i 40 anni per gli uomini e i 35 per le donne ( che fanno doppio lavoro dentro e fuori casa) si potesse avere la possibilità di SCEGLIERE se restare al lavoro o andare in pensione. Così come sarebbe giusto “premiare” chi desidera rimanere al lavoro con opportuni incentivi.
Gent.ma Cristina, io non lo so perchè si dica che l’occupazione giovanile aumenti se chi potrebbe andare in pensione non lo fa.
Azzardo un’ipotesi: studi fatti in Stati dove l’aspettativa di vita media è inferiore a quella italiana? Cioè, quelli che lavorano a quell’età sono pochi, perchè tutti gli altri o non ci sono già più o comunque non hanno mai lavorato e quindi per forza di cose c’è spazio-lavoro per i giovani?
Purtroppo nessuno sentiva il bisogno di questa notizia e la Sig,ra Gabanelli che se ne è fatta portavoce si dovrebbe vergognare.
Vogliono farci il lavaggio del cervello ma non ci riusciranno.
Ci deve essere una proposta di legge in Parlamento che prevede di affiancare un giovane LAVORATORE “BADANTE” ad ogni lavoratore ULTRASESSANTENNE, solo così si spiega l’incremento dell’occupazione.
Aggiungo: non roviniamo la credibilità della scienza per favore che ne abbiamo bisogno.
Perdonate, ma è davvero una cagata! Io dopo 43 anni di contributi sono in pensione dallo scorso dicembre e la mia vita non è mai stata così appagante ! Ho iniziato a lavorare nel 1987 e mi sono perso tutto !! Pensate che pure il capodanno del 2000 per il noto millenium bag ero al lavoro . Ora gestisco il mio tempo, ho tutto il tempo per curarmi e se devo andare dagli specialisti, cosa che trascuravo per il lavoro si fa ; in 43 anni ho fatto 15 gg di malattia perché caduto i rotto ginocchio …. Raga io appena ho potuto sono scappato, non fatevi PPIC….
Errore, iniziato nel 1979..
Sarebbe meglio che ognuno abbia la possibilità di scegliere cosa è meglio…
Le ultime leggi hanno bruciato questa possibilità…
Io avrei senz’altro da fare a casa mia… probabilmente i governanti hanno qualcuno che risolve i loro impegni…
Certo se uno sta bene di salute io dico che dopo i 40 anni di lavoro specialmente noi donne abbiamo il diritto di scegliere se andaro no un pensione oltre il lavoro abbiamo tutto il resto figli genitori che abbiamo accudito ecc.ecc.
Mi trovo perfettamente allineato allo studio.Il lavoro in tarda età rigenera la mente e dà gioia.L’ideale sarebbe andare in pensione dopo gli 80/90 anni,magari aumentando la settimana lavorativa a 72h ed eliminando quelle inutili festività che distraggono dal lavoro…ma andate a farvi benedire
Indubbiamente è vero, ci sono persone che, al pensiero della pensione, si sentono finite. Benissimo, sia data per SCELTA la possibilità di rimanere anche fino a 70 anni e oltre, nulla quaestio. Ma, laddove trovo falle in questa ricerca, è nel considerarci tutti uguali, pensionati dalle medesime caratteristiche e dalla salute indifferenziata, oltreché, evidentemente, dalla stessa situazione lavorativa. Così non è. Ci sono lavori che, obiettivamente, ad una certa età comportano dei rischi; ci sono persone dalla salute malferma; ci sono lavoratori che vogliono andare in pensione perché hanno cento, mille altri interessi a riempire le loro giornate. Dove sta scritto che solo il lavoro può riempire la vita e garantirti la socialità? So di pensionati così pieni di attività che, ad un certo punto, si chiedono “Dove trovavo il tempo per lavorare?”. Non si è mai liberi, prima la scuola, poi il lavoro, l’età della pensione può essere veramente il tempo da dedicare a quello che piace fare. Questa ricerca è farlocca sotto tanti punti di vista, e cerca di portare acqua al mulino di chi non vuole aggiustamenti in basso all’età pensionabile. Tra le altre cose, un pensionato ha più agio anche per curarsi, perché finché si lavora, a volte ci si trascura proprio per mancanza di tempo. Gabanelli, hai proprio toppato!
Dietro quanto scritto nell’articolo si nasconde il seguente pensiero: lavoratori non fatevi illusioni perchè dovrete continuare a lavorare fino a 70 anni e oltre in modo che è possiamo mantenere i nostri privilegi di politici, giornalisti, sindacalisti, evasori, militari, mafiosi, banchieri, babypensionati ecc. ecc; per questo dovreste anche esserci grati perchè lo facciamo per il vostro bene e la vostra salute!
Ancora non mi spiego come sia possibile che i milioni di lavoratori italiani onesti non sono scesi in piazza per protestare e bloccare il Paese come hanno fatto e continueranno a fare i cugini d’oltralpe supportati, loro sì, da veri sindacati e da una sinistra degna di questo nome e non certo armocromica!
D’ accordissimo con A.M.
Grazie!
Mi dispiace ma trovo che comparare paesi con sistemi così diversi sia già un assurdo. Mi sembra che anche l’invecchiamento della popolazione sia ormai buono per tutti i gusti. E se il lavoro dev’essere la sola realizzazione umana be, siamo davvero messi male.
Assolutamente allineato con ‘Lacasta’.
Vediamo cosa ne pensano i politici.
Non andare in pensione a lunga la vita?… Sì probabilmente agli uomini ! Loro hanno forse bisogno di lavorare per realizzarsi ,le donne hanno molte altre cose da fare e il lavoro è solo un aggravio sulla loro schiena e sulle loro articolazioni ,superati i 60 anni!! Prima della Fornero le donne andavano a 60 anni in pensione e gli uomini qualche anno più tardi ,mi sembra a 65 ,qualche anno più tardi cmq.l’ideale sarebbe tornare a questa formula!
Non dimentichiamoci poi dei lavori usuranti e gravosi ,soprattutto i gravosi .Non si può andare a lavorare oltre i 62 anni di lavoro, se non vogliamo vedere ancora gente che vola dalle impalcature o che si fa male sul lavoro!
Ormai ci ritengono talmente ignoranti da propinarci qualsiasi “studio”. L’importante è allinearsi al risparmio sulla pelle dei lavoratori, unici veri pagatori di tasse e pensioni per tutti!
Sono indignata!
Cara Gabanelli, ho sempre apprezzato il suo modo di fare giornalismo, sempre obbiettiva e concreta, ma su questo argomento non mi trova d’accordo! Dovrebbe informarsi più approfonditamente sul tema pensioni, parlare con persone vere, quelle che per una vita hanno fatto sacrifici, con lavori precari e non continuativi. Per non parlare poi delle donne, quelle che lavorano in ufficio o in fabbrica, in casa, coi figli, coi nipoti, con gli anziani da accudire, ha presente il welfare dell’Italia? Si quelle donne alle quali questo governo ha tolto OPZIONE DONNA nonostante fosse il cavallo di battaglia in campagna elettorale. Mi scusi, ma non riesco proprio a capire, per caso è stata informata che le avrebbero chiuso il programma? Visto l’aria che tira…suvvia ritorni nella realtà che l’ha sempre contraddistnta.
Un’ammiratrice
D’ accordissimo con A.M.
Grazie!
Forse ha visto Fantozzi dove i megadirettori vanno in pensione addirittura alla sesta o settima età
D’accordo con te AnnaM !
Vuoi vedere che tra poco dovremo stare molto piu’ Attenti alla
” STAMPA ,
BELLEZZA ” ?!?
Evidentemente lo hanno BEN CAPITO tutti i percettori di pensione anticipata che con contratto di dipendenza o di collaborazione rientrano al lavoro il giorno dopo…
Purtroppo nel nostro Bel Paese vi è questa forte anomalia: centinaia di migliaia di pensionati (quelli “anticipati”) tornano serenamente al lavoro complice la controparte padronale che preferisce mille volte loro ai giovani disoccupati…
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano in merito tutti quegli illustri pensionati che periodicamente intervistate…
STOP immediato al rientro al lavoro in qualsiasi forma ai percettori di pensione anticipata.
Mi scusi Brave una domanda, Come dobbiamo considerare quel ragazzo che ha
intrapreso l’attività lavorativa a 15 anni , e che all’eta di 58 ha già versato 43 anni di contributi? dove lo collochiamo?
Grazie
Giustissimo
carlo cl1960
Egr. Sig. Brave,
sarei assolutamente d’accordo con lei, ma solo se, dopo il pensionamento (inps), il pensionato fosse reinserito con un rapporto di lavoro subordinato o para subordinato, soggetto a identica contribuzione (cosa che nel ’95 fu espressamente inibita).
DIVERSO, molto DIVERSO, è invece lo status di chi svolge un’attività professionale, per cui dopo essere diventato un pensionato Inps e dopo aver versato centinaia di migliaia di euro di contributi (CHE NON RIPRENDERA’ MAI !!!), intende svolgere un’attività ‘PROFESSIONALE’ soggetta peraltro a contribuzione verso la cassa di appartenenza.
Vietare questa possibilità è incostituzionale, come è palesemente incostituzionale la porcata immonda di quota 103 con i paletti in essa imposti.
Vada a rileggersi la nostra Costituzione negli articoli dove si parla del lavoro del cittadino e si renderà conto di molte cose.
Se permette, quando riuscirò, prima o poi, ad accedere al trattamento pensionistico (quest’anno sono 42 anni di lavoro), farò ciò che voglio e non posso accettare che mi venga IMPOSTO.
SI CHIAMA LIBERTA’.
Anche la Gabanelli, che evidentemente non sa cosa significa LAVORARE (nel vero senso etimologico del termine), per oltre 42 anni in un’azienda, dovrebbe collegare i neuroni prima di fare esternazioni RISIBILI.
Anzi, come giornalista dovrebbe ancor più TACERE, visto che la sua cassa, ENORMEMENTE deficitaria, a luglio 2022 è stata assorbita nel polmone Inps, così è stata SALVATA.
ECCO PERCHE’ TUTTI I GIORNALISTI SONO SCHIERATI E NON PARLANO MAI DI PENSIONI SE NON IN MANIERA OPACA.
Del ché, prima di dire SCIOCCHEZZE gratuite, è opportuno che si rifletta.
Auspico che possano dire la Loro sull’argomento, il Dr Marino ed il Dr Perfetto.
Un saluto alla Sig.ra Erika.
carlo cl1960
Saluti 🙂
Sig. Carlo Lei ha letto nel mio post “professionale” ? Nel mio post si parla di rapporti di dipendenza/collaborazione…, ma forse le è sfuggito… La saluto cordialmente.
carlo cl1960
Egr. Sig. Brave,
NO, non mi è sfuggito nulla, tanto che Lei, nel suo post, asserisce:
“STOP immediato al rientro al lavoro in qualsiasi forma ai percettori di pensione anticipata.”
Vogliamo continuare a soggiacere e soprassedere alle continue ingiustizie da parte di TUTTI i governi, soprattutto sul tema pensioni ??
O vogliamo rimarcare, se fosse mai possibile pubblicamente, i caratteri EVIDENTISSIMI di incostituzionalità delle varie riforme ?????
Ne cito solo alcuni:
– limitazioni alla libertà di lavoro (vedi Q100-Q102-Q103)
– limitazioni delle soglie di reddito (vedi Q103)
– Opzione Donna
…….. potrei continuare ……….
Avrei gradito un riscontro anche sul ‘SILENZIO-ASSENSO’ su questi problemi, volutamente esistente, di tutti gli organi di informazione e de SINDACATI (???).
Un cordiale saluto anche a Lei.
carlo cl1960
Gent.le Sig. Carlo,
è vero, nel post ho rimarcato lo stop al reintegro al lavoro per chi ha pensioni anticipate, ma il riferimento era quello dei rapporti di dipendenza/collaborazione. Ritengo, è mia opinione ovviamente, che tali rapporti non debbano più sussistere per chi usufruisce di pensione anticipata; potrei aggiungere “almeno fino al compimento del 67° anno di età”. Sono peraltro in accordo con Lei sugli appartenenti alle casse professionali.
Penso, converrà con me, che si aprirebbero possibilità per molti giovani disoccupati.
Ad ogni modo mi avvicino, tra qualche mese, ai 42 anni di contribuzione ed ho passato i 60 di età, ma per il rotto della cuffia mi sono sempre trovato ahimè ad inseguire tutte le varie quote susseguitesi nel tempo senza mai poterne afferrare una :(. A questo punto posso solo sperare che non venga peggiorata la Legge Fornero…
Sempre cordialmente.
Generalizzazioni statistiche che lasciano il tempo che trovano.
La flessibilità in uscita, invece, è un argomento serio.
Bisognerebbe prevedere possibilità diversificate ( e Opzione Donna era una di queste) : chi vuole rimanere al lavoro può farlo, certamente; ma dovrebbe essere anche consentito a chi sente di aver concluso il suo ciclo produttivo di andarsene, seppur con una penalizzazione economica.
Chi vuole lavorare fino a 80 faccia pure
Io no
Recentemente ho letto di uno studio fatto da un lungimirante pensionando (di cui non faccio il nome) che sostiene quanto segue:
L’attuale situazione economica dell’ Inps si può risolvere con questi passaggi:
1) far lavorare gratuitamente i politici fino all’eta di 95 anni – ne va della loro salute.
2) mandare in pensione i Lavoratori con la L maiuscola, dopo 40 anni di contributi, 35 per le lavoratrici.
3) mettere un tetto massimo alla pensione mensile 3500 euro netti.
4) eliminare ogni forma di pensione aggiuntiva.
5) L’inps va gestito da un amministrazione a se non controllata dal mondo politico, meglio se controllata dall’europa.
6) Vendere alcune proprietà italiane per riportare il debito pubblico entro un certo limite 3% del pil.
7) Eliminare tutti i partiti che non raggiungono il 30%.
8) Eliminare tutte le società a gestione pubblica che sono diventate l’ente dove sistemare i politici trombati alle elezioni.
9) istituire un fondo “Risarcimento Danni” prelevando il 60% della retribuzione del politico che verrà restituito allo stesso a fine mandato previo trattenuta dei danni quantificati, a lui attribuibili, provocati nel corso del suo mandato.
10) togliere ogni privilegio alla Casta allunga la vita a loro e alla comunità
Ottima analisi
Come non essere d’accordo! Questo pensionato che ha dato suggerimenti è sicuramente molto saggio 😉
Magari Lacasta ! 😑
Secondo me è l’ennesima presa per i fondelli, noi Donne siamo stanche vogliamo andare in pensione, quella pensione O.D, che ci hanno tolto !
BASTA !!!
Bene dopo questa spendida ricerca mi sono convinto che i nostri politici hanno ragionee e coì pure i sindacati. Se non fanno la riforma della pensione e se i sindacati si adeguano è solo per il nostro bene. Hanno a cuore la nostra salute e ci vogliono mantenere giovani per questo ringrazio tutti loro e spero vivamente che al piu’ presto modifichino l’età pensionabile della Forneto portandola a 70 anni per la vecchiaia ed il minimo di contributi per andare in pensione a 45 anni e 11 mesi.
Grazie a tutti e mi raccomando che non dobbiamo scendere in piazza per alzare l’età pensionabile fatelo subito senza perdere tempo non si sa mai che cada il governo e che l’età resti quella che è.
Buongiorno! Anch’io penso che i lavoratori possano rimanere a lavoro oltre i 65 anni e ritardare, così, il pensionamento, a condizione che lo desiderino. Ringrazio tutti infinitamente!
Teodora , non puoi essere vera!
Gentilissimo Signor Mariano io ho precisato” a condizione che i lavoratori lo desiderino”. Anch’io penso che i lavoratori oltre i 65 anni vogliano, giustamente, accedere alla quiescenza. Un caro saluto a Lei e ai gestori del sito.
Chi vuole lavorare fino a 80 anni lo faccia pure è una libera scelta
Non la mia
Anche la mia Franco, si dia libertà a chiunque di lavorare fino a 80 anni ma anche più- e allo stesso tempo si dia massima libertà a chi ha 41 anni di contributi e 61 di età e poi a tutti quelli che raggiungono 102 con età e contributi di salutare e incominciare una nuova vita- questa è democrazia gente
Altra cazzata del giorno
Studio fatto su un manipolo di persone e di settori molto dubbi in quanto ad ambiente stressante.Negli ultimi anni la follia del mercato ha creato picchi di depressione e stress altissimi .Nel mio settore ho visto tantissime persone che abbandonavano posti di lavoro per andare a fare magari l ‘ agricoltore,che sì stressante e massacrante come attività fisica ,ma mentalmente meno distruggente.Questo studio non ha fondamento e c è chi crede a fandonie propagandistiche come queste a mio rammarico.
Prima lo studio di Banca d’Italia in tal senso che poi si è rivelato un paper. Poi sto centro statunitense, se ho ben capito fondato nel 1946, che per quello che è dato leggere ha accertato delle covarianze ma non vedo menzione di correlazioni positive. ( la distinzione a livello divulgativo la ricordo in: “Anche tu matematico”, libro di Roberto vacca anno 2008). I dubbi che la cosa lascia sono tanti. Personalmente i fattori economici in gioco sono molteplici e le percentuali riportate a mio avviso saranno sicuramente tratte dalla ricerca, su questo non ho dubbi, ma, tanto per dirne una, pare che il maggior lavoro dei giovani sia provocato dal lavoro dei vecchi. Io credevo che il lavoro producesse offerte soddisfacenti una o più domande di beni e servizi da parte del mercato. Invece in Giappone, Corea e US il maggior prodotto dei giovani al lavoro è creato dalla domanda innescata dal lavoro dei vecchi? Ripeto, non ho dubbi sulla fedeltà dell’articolista ma lo studio lo voglio vedere per intero prima di considerarlo privo di dubbi. Visto le spinte generalizzate nel mondo ad una innaturale permanenza al lavoro, tanto più innaturale vista la complessità del lavoro moderno, dubitare di tali studi è un dovere ed un diritto.
A quando l’autorevole studio sugli asini volanti? Ma davvero ci prendono per c…..i?
Fino a quando consentiremo loro di abusare della nostra pazienza?
Vi prego, basta cazzate, è già difficile sopportare la situazione in cui ci troviamo, prenderci anche in giro, è TROPPO!!!!!!
Sono d’accordo Mariano , non se ne può più….
Io scappo da questo Paese Marcio !!!!
Bene dopo questa spendida ricerca mi sono convinto che i nostri politici hanno ragionee e coì pure i sindacati. Se non fanno la riforma della pensione e se i sindacati si adeguano è solo per il nostro bene. Hanno a cuore la nostra salute e ci vogliono mantenere giovani per questo ringrazio tutti loro e spero vivamente che al piu’ presto modifichino l’età pensionabile della Forneto portandola a 70 anni per la vecchiaia ed il minimo di contributi per andare in pensione a 45 anni e 11 mesi.
Grazie a tutti e mi raccomando che non dobbiamo scendere in piazza per alzare l’età pensionabile fatelo subito senza perdere tempo non si sa mai che cada il governo e che l’età resti quella che è.
Redazione scusate ma qualcuno che manda a ca….e queste persone esiste? Gli anziani che passano a miglior vita sono quelli che a 50anni erano già in pensione e sono sempre quelli che a detta di molti hanno alzato le aspettative di vita. Ma quanta ipocrisia e quanti “giornalai”che non sanno rispondere per le rime a queste corbellerie. Che schifo….
Ci sono tante, anzi numerosissime sono le attività, anche molto utili, che possono contribuire a contrastare l’invecchiamento cognitivo e l’isolamento sociale…c’è solo l’imbarazzo della scelta!!…Il punto è che bisogna che venga riconosciuta la possibilità di scelta, se restare o andare, a condizioni ragionevoli! Per taluni, dover continuare a tirare la carretta, può anche avere effetti non proprio paradisiaci!