Come avevamo anticipato ieri oggi vi proponiamo la seconda parte dell’intervista che ci ha rilasciato il Dott. Claudio Maria Perfetto in cui finalmente si affronta il tema cardine, ossia alla luce dei suoi studi e delle considerazioni fin qui espresse, quale potrebbe essere una riforma pensioni sostenibile, qualora avesse la facoltà di essere ascoltato ad un tavolo di confronto col Governo?
Data ormai per assodata la manomissione di opzione donna, misura di cui a lungo si é promessa la proroga per poi concederla invece in una veste ‘nuova’ non riconosciuta dalle donne stesse, che ha portato la platea a ridursi notevolmente, assodata la non esistenza della quota 41 senza se e senza ma, promessa ormai da ogni Governo ed assente anche in questo, cosa si potrebbe, senza più illudere i lavoratori, davvero fare oggi con le risorse a disposizione per concedere l’uscita anticipata? Ascoltiamo le parole del Dott. Claudio Maria Perfetto, che ringraziamo per la solita onestà intellettuale.
Pensioni anticipate 2024, esiste una misura che concili esigenze dei lavoratori e sostenibilità finanziaria?
Pensionipertutti: Dott. Perfetto se potesse sedere ad un tavolo di confronto col Governo, alla luce della nota manomissione dell’Opzione donna, della Quota 41 a lungo promessa e mai concessa, e del nulla di fatto in campo previdenziale nemmeno a seguito dell’emanazione del DEF, quale misura si sentirebbe di consigliare come potenzialmente migliorativa della condizione previdenziale attuale? Esiste, a suo dire, un provvedimento che se applicato potrebbe ricomprendere un maggior numero di lavori interessati ad anticipare l’età pensionabile ed allo stesso tempo non gravare eccessivamente sulle casse dello Stato?
Dott. Claudio Maria Perfetto: “Se mi trovassi a sedere allo stesso tavolo del Governo per parlare solo di Riforma delle pensioni e non anche di Riforma del mercato del lavoro dovrei fare i conti con 23 milioni di lavoratori attivi e con 16 milioni di pensionati appartenenti alla tipologia IVS (Invalidità, Vecchiaia/Anticipata e Superstiti) – esclusi quindi i pensionati con pensione indennitaria e assistenziale finanziati con la fiscalità generale – per cui il rapporto attivi/pensionati risulta essere pari a 1,44, cioè 1,44 lavoratori per pensionato.
Il salario medio di un lavoratore è di 2.500 euro lordi mensili (1.600 euro netti) per 13 mensilità, mentre l’importo pensionistico medio è di 1.500 euro lordi mensili (1.200 euro netti) per 13 mensilità. Se 1,44 lavoratori devono finanziare 1 pensionato, significa che si ha a disposizione il salario lordo mensile di 1,44 lavoratori, che è pari complessivamente a 3.600 euro di cui il cui 33% versato per il pagamento di contributi è poco meno di 1.200 euro mensili (1.188 euro). Tale importo risulta quindi sufficiente a pagare l’importo netto di 1.200 euro per pensionato: il sistema previdenziale espresso dal rapporto attivi/pensionati uguale a 1,44 è quindi in equilibrio. Essendo il sistema previdenziale in equilibrio, non è possibile allargare la platea complessiva dei pensionati se non si aumenta anche la platea dei lavoratori attivi, e perciò la sola possibilità che rimane è quella di poter aumentare una parte di platea di pensionati stabilendo per questa requisiti meno stringenti, e diminuire un’altra parte di platea di pensionati stabilendo per questa requisiti più stringenti.
Pensioni 2024, Perfetto: ripristino opzione donna e pensionamento lavoratori disoccupati non occupabili
Prosegue Perfetto: “Lascerei pertanto le misure attuali così come sono (per esempio, quelle riguardanti Ape sociale, lavori usuranti e gravosi) e consiglierei di migliorare due misure in particolare: ripristino di Opzione Donna con i vecchi requisiti (58 anni e 35 di contributi) e il pensionamento di lavoratori disoccupati e non occupabili. Per consentire di attuare queste due misure mi troverei obbligato a suggerire di ritardare il pensionamento anticipato di altri lavoratori passando da “Quota 103” (62 anni e 41 di contributi) a “Quota 104” (63 anni e 41 di contributi) in modo da continuare a garantire il rapporto attivi/pensionati uguale a 1,44.
Al momento, in mancanza di una Riforma del lavoro capace di equiparare il lavoro robotico al lavoro umano, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di versamenti di contributi previdenziali, ritengo che non sia possibile attuare provvedimenti che consentano l’uscita anticipata ad una platea più ampia di lavoratori e lavoratrici.
E credo che non sarebbe possibile farlo neanche se si riuscisse a far nascere più bambini, e quindi ad avere più lavoratori potenziali, perché le imprese troveranno più profittevole ricorrere alla forza lavoro robotica piuttosto che alla forza lavoro umana. Per questo diventa cruciale destinare una parte dei profitti dell’azienda al versamento di contributi previdenziali in base al livello di automazione dell’azienda stessa, secondo criteri di progressività simili a quelli che vengono applicati per il versamento delle imposte sul reddito da lavoro“.
Ringraziamo come sempre il Dott. Perfetto per dedicare tempo sia a noi della redazione quanto ai nostri lettori, a cui spesso risponde personalmente istaurando un bel dibattito costruttivo, e vi chiediamo cosa ne pensate delle sue proposte? Fatecelo sapere, se vi va, nell’apposita sezione commenti del sito. Sareste favorevoli all’idea di trattare, finanziariamente parlando, i robot al pari degli uomini? trovate cioé giusto il suggerimento del Dott. Perfetto, per non mettere a rischio il rapporto lavoratori attivi / pensionati, visto l’uso sempre più frequente delle macchine che sostituiscono forza lavoro e dunque portano alla diminuzione dei versamenti contributivi?
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Bloccate l’importo oltre una certa cifra
Questa è una soluzione
In conclusione le avevo appena promesso il voto e ora me lo riporto a casa. Non si salva proprio nessuno. Che tristezza. Se la calcolatrice dovesse segnare 87 allora andremo a 87 anni … Mi sembra di vivere in un romanzo orwelliano. Facciamo alla vecchia maniera, si salvi chi può!
Sig. Guido, il suo voto non lo sprechi per me, che nemmeno mi candido. Lo riservi invece ai partiti politici che le promettono ciò che lei chiede loro.
Si è risentito? Mi dispiace, ma chi non risolve il problema fa parte del problema questo mi hanno insegnato e lasci perdere gli altri che ho già trattato in cuore mio in tutte le sedi.Saluti.
Grazie perfetto così anno per anno arriviamo alla Fornero 63 poi 64 Poi 65 mi faccia il piacere spero che non venga presa per niente in considerazione
Hai perfettamente ragione. Mi sono illusa per niente, speravo un proseguo della quota 103 anche per il 2024 ma invece ci hanno preso per il c….
Cara Lina, speravi per il 2024? ; non lo possiamo sapere adesso; può darsi di si, anche di no; forse la meloni lo sa; ma non è detto; dipende da tante variabili tipo inflazione, mercati etc; una cosa è certa: loro tengono tantissimo all’equilibrio di bilancio e a non far arrabbiare l’unione europea; saluti a te e ai gestori del sito
Giusta osservazione
Concordo non è certo una brillante idea…perché invece non facciamo 59 60 61 di età con 41 e 42 di contributi?…perché deve essere 41 il numero fisso con il paletto età??
Chi ha cominciato in gioventù dovre x forza aspettare la Fornero???
Non la trovo una idea interessante ed ulteriormente penalizzante x chi è ancora giovane è ha contributi dai 40 ai 42 anni…
Spero proprio che non venga presa in considerazione.
Non si preoccupi affatto delle mie parole, sig. Giuseppe, lei confidi nel Governo, perché il Governo sa meglio di me ciò che il popolo desidera.
e una via di mezzo visto che tantissima gente non riesce ad arrivare ai 40anni? una via di mezzo tra i 38 e i 41 cosa ne pensa? saluti a lei e ai gestori del sito
Sig. Paolo Prof la via di mezzo ci sarebbe se aumentassero i lavoratori.
Se i lavoratori non aumentano, allora si può solo cambiare la tipologia di pensionati.
O si mandano in pensione più lavoratori (con Quota 62+41) ma meno lavoratrici con Opzione Donna (con requisiti più stringenti); oppure si mandano in pensione più lavoratrici con Opzione Donna (con requisiti meno stringenti) ma meno lavoratori (con Quota 63+41).
Stesso discorso fatto per Opzione Donna vale per i disoccupati non occupabili.
Se io fossi al Governo mi concentrerei sulla Riforma del mercato del lavoro, perché la Riforma delle pensioni così come auspicata dai lavoratori ne discenderebbe di conseguenza, e si troverebbe la “via di mezzo” che auspica lei.
grazie, come sempre lei ci chiarisce tantissime cose; saluti a lei e ai gestori del sito
Bisogna urgentemente ridare alle donne opzione donna com’era….io come tante altre donne immagino ,ce la siamo vista soffiare via è ingiusto.
Io penso che opzione donna andava migliorata..perché di fatto anche come era non è un opzione…è un bagno di sangue che può permettersi solo chi ha qualcuno che la mantiene…e sinceramente nel 2023 non mi sembra una condizione accettabile. Le donne hanno ancora diritto ad andare in pensione prima degli uomini perché, almeno finora, lavorano e hanno l’incombenza della gestione della casa e figli….
Dopo tutte le bugie raccontate, a questo punto teniamoci la Fornero.
Completamente d’accordo,
Opzione donna è discriminante fra chi i soldi ce li ha e chi no
Avete pretese assurde. Certo a voi non tocca. Quelli che si ritrovano ad aver più di 41 anni di contributi che fanno continuano ad avanti. Ma vi sembra giusto?
Hai perfettamente ragione
Buongiorno a tutti.
Di contro vorrei aggiungere un altro tipo di situazione.
Sono nato nel 1966 e ho iniziato a lavorare all’età di 12anni e 6 mesi. Fino ai 15 anni non si poteva essere assunti in regola e quindi chiuso per 8 ore e 30 minuti circa al giorno in qualche officina o fabbrica e fino all’età di 16 anni non ho contributi versati. Da allora non ho perso un giorno di lavoro (tranne qualche malattia che, contate per eccesso, sono circa una settimana all’anno (dal sito INPS). Non sono economicamente facoltoso. Andando in pensione, con quella anticipata (42 anni e 10 mesi di lavoro in REGOLA) è stata fatta una previsione economica pensionistica che soddisfa di poco le spese ordinarie. Mentre se esco con quella anagrafica attuale, 67 anni di età e circa 50 di contributi, sempre sulla carta, avrei un po’ più di agio(sempre che la situazione economica non cambi). Io non dico di diminuire la pensione ai nostri ministri, ma che possano percepirla con le nostre stesse regole.
P.S.
Scusate possibili errori grammaticali, ma come si evince dalla stessa, non sono in possesso di titoli di studio qualificanti.
Circa 17000 pensioni sono oltre i5000 euro mese per una spesa di circa 22 miliardi annui
Facciamo un rapido calcolo
5000x13x17000=circa 11 miliardi
Mettere un tetto massimo a 6000 euro mese significa risparmiare almeno 8 miliardi annui
Quindi quota 41 è fattibile!
Questa è giustizia sociale
Numeri da fonte INPS
Volevo sapere se L’ape sociale rimarrà anche nel 2024.. grazie 😊
Sig. Franco Calabrese, non so come lei faccia i calcoli, ma i conti che lei fa non tornano.
5.000 x 13 = 65.000 (sessantacinque mila euro) è l’ammontare della pensione di un pensionato in 1 anno solare.
65.000 x 17.000 = 1.105.000.000 (un miliardo e centocinque milioni di euro) è ’ammontare di 17.000 pensionanti in 1 anno solare.
Siamo molto lontani dai suoi 11 miliardi.
Lei cita i conti INPS. Mi permetta di fare riferimento ai conti INPS relativi all’anno 2021 riportati nel seguente documento “Statistiche in breve Ottobre 2022” reperibile al seguente link:
https://servizi2.inps.it/servizi/osservatoristatistici/api/getAllegato/?idAllegato=1007
A pagina 6 nella Tabella 6 il numero di pensioni di importo mensile lordo superiore a 5.000 euro è 271.752.
Rifacciamo i calcoli di prima:
5.000 x 13 = 65.000 (sessantacinquemila euro) è l’ammontare lordo della pensione di un pensionato in 1 anno solare (facciamo l’ipotesi che 1 pensionato percepisca 1 sola pensione).
65.000 x 271.752= 17.663.880.000 (diciassette miliardi seicentosessantatre milioni ottocentottanta mila euro) è l’ammontare della pensione di 271.752 pensionanti in 1 anno solare.
Ora, sig. Franco Calabrese, lei dice di mettere un tetto all’importo pensionistico, in modo da dimezzare quei 17 miliardi e utilizzare gli 8 miliardi di differenza per Quota 41. Lei chiama questo “giustizia sociale”.
Se però si riduce l’importo pensionistico a chi nella vita lavorativa ha versato i giusti contributi per ricevere l’importo che ora gli viene ridotto, ebbene, sig. Franco Calabrese, non crede che si stia commettendo una “ingiustizia sociale”?
5000×13×17000=1,1 miliardi
Ciao Nicola,
pur senza titoli ti sei espresso nel migliore dei modi ed in modo comprensibile. Hai toccato il vero problema e cioè l’enorme disparita’ di trattamento tra un comune mortale e il politico o la classe dirigente. Purtroppo chi come te o come me che ha iniziato a lavorare da giovane e non ha avuto la fortuna di fare carriera, si ritrova oggi ad andare in pensione con un anzianità lavorativa molto elevata, talvolta superiore ai requisiti fornero per riuscire a barcamenarsi.
Questa è la realtà che viviamo noi poveri operai “la plebe di oggi”.
Ti faccio i migliori auguri di buona salute, dopo tanti anni di lavoro ne hai bisogno anche tu.
È una VERGOGNA in questo paesello che si debba lavorare fino a 67Anni. Che si TOLGANO PRIVILEGI ECC ECC ECC e STIPENDI D ORO quelli che si definiscono politici. UNA MAREA, di SPRECHI INUTILI nella pubblica amministrazione dice SIEDONO INSIGNIFICANTI e INCOMPETENTI Persone. QUOTA 100 È PIÙ CHE SUFFICIENTE con 60Anni d Età Anagrafica è 40 di contributi. CHE SI METTANO una MANO “sulla coscienza” QUALORE l abbiano.
C’è bisogno della Opzione donna con vecchi requisiti!!!!!!!!!! LE donne avevano solo quella possibilità di SCELTA. Che oramai è stata TOLTA dal governo meloniano….e menomale che durante la propaganda elettorale diceva di renderla addirittura STRUTTURALE….. Che ROBA!!!!!!!!
Macché quota 41 +63 ,quando avrò 63 io ho 43 anni di contributi e ancora co sta presa per i fondelli
Ma possibile che l’unico scopo dev’essere andare in pensione? E chi paga questi prepensionamenti? Bisogna creare lavoro, questo dev’essere il vero obiettivo, altro che andare in pensione che pagheranno i giovani (e che a loro volta ne rimarranno senza)
Se non mandiamo in pensione chi ne avrebbe diritto il posto per i giovani non c’è. Tutti i posti sono occupati da anziani con scarsa produttività e alto tasso di malattia. Questa è l’Italia.
Non stiamo chiedendo ciò che non è nostro… abbiamo versato contributi x una vita, vogliamo ciò che ci aspetta 👍👍
Devono alzare lo stipendio dei giovani visto che li pagano una miseria, servono 3 giovani che lavorano per pagare un vecchietto in pensione!
Vergogna!
Stipendi e salari da fame i nostri figli vogliono andare a lavorare all’estero.
Ne hai da vendere di ragioni ma togliamo prima tutti gli sprechi dalla pubblica amministrazione, oltre a tutti quei lavoratori pubblici messi in ruolo per convenienze politiche, posti di lavoro pubblici fasulli per voto dj scambio, togliamo il milione dei nostri compatrioti che vivono di politica alle spalle di chi lavora allora quello che lei dice si potrebbe fare e sarebbe giustissimo
Se fosse così, mi auguro di cuore ,la ringrazio
Il dott.Perfetto parla con i freddi numeri, si dimentica che dietro questo futuri pensionati stoppati da questo governo bugiardo , ci sono donne che hanno lavorato anni e anni in condizioni precarie, accadendo prima i figli e poi gli anziani genitori, che magari hanno 37 38 anni di contributi pagati ( cosa difficilissima in questa società) magari con malattie invalidanti che tutti i giorni tirano la cinghia per far quadrare il bilancio.Si alzano presto e trottano fino a sera con le rughe sul viso ed i dolori che lacerano le ossa. Dateci la pensione per i contributi che abbiamo pagato con il sudore e non fateci morire di tumore al traguardo dell’agognata pensione.
Sig.ra Maria, come è facile lasciarsi andare a facili giudizi e pregiudizi, non è vero?
La domanda che mi è stata posta non è “cosa farebbe se lei fosse al Governo”, ma “se potesse sedere ad un tavolo di confronto col Governo”.
Ha notato, sig.ra Maria, come sono diversi i tavoli del Consiglio dei Ministri e i tavoli per il confronto con i Sindacati? Il tavolo per il Consiglio dei Ministri è rotondo (chiaro segnale che tutti i Ministri sono uguali, come i Cavalieri della tavola Rotonda di Re Artù), mentre il tavolo per il confronto con i Sindacati è rettangolare (chiaro segnale di non uguaglianza, di contrapposizione).
Il Governo mi farebbe sedere su un lato contrapposto e su una sedia più bassa di quella sulla quale siedono i rappresentati di Governo, per cercare di intimorirmi psicologicamente proprio come fanno con i Sindacati, ma soprattutto per far capire a me e ai Sindacati “Noi siamo il Governo, e voi non siete nessuno”.
Al tavolo di confronto col Governo si parla con i “freddi numeri”, sig.ra Maria, perché per il Governo numeri sono i lavoratori (23 milioni) e numeri sono i pensionati (16 milioni).
Si ma si possono usare i numeri mettendo dei limiti alle maxipensioni in questo modo si trovono i soldi x opzione donna e quota 41.
Ci mancherebbe “solo” che si alzasse ulteriormente di un altro anno l’età di uscita dal lavoro, sono molto bravi a parlare e a fare i conti questi fenomeni…
Appunto
Opzione donna non viene utilizzata in quanto è molto penalizzante x le donne: si perde il 30% della già misera pensione
Opzione donna doveva essere lasciata come nel 2022…quest’anno è come se l’avessero tolta…io che ho raggiunto i requisiti 39 anni di contributi e compiuto 59 anni ad aprile2023….speravo proprio di poter meritare la pensione tanto attesa…invece solo promesse..adesso cosa devo aspettare il2024???
La penso uguale anch’io! Opzione donna doveva rimanere com era ,così come è adesso non serve a niente e a nessuna! La cosa che mi fa più rabbia è che una premier donna non pensi alle donne!!!!
Io penso che, dopo che uno ha lavorato già ( come nel mio caso ) 42 anni ha il sacrosanto diritto di andare in pensione ….di tutti i conti che fate qualche volta parlate anche degli sprechi dell’INPS… o dei regali che si fanno camuffati da chissà quale opera benevola…
Dal calcolo macro che leggiamo capiamo che non ci sono margini!!!!: per dare qualcosa (OD ) bisogna togliere qualcosa ( quota 104) . Non penso che il PIL aumenti o aumenti il numero di lavoratori , ma questa roba qua si sapeva anche ai tempi delle promesse della lega eppure le promesse le hanno fatte lo stesso per prendere voti . Opzione donna strutturale !!! quota 41 senza se senza ma !!! Poi ottenuto dal governo dal popolo che ha creduto o meglio sperato . ciao belli .
Bhe spero che questa sia una lezione ma non ci credo guardando i sondaggi . saluti a tutti e complimenti ai gestori del sito che lasciano spazio ai commenti .
Il problema,a mio personale avviso, sta nelle pensioni attualmente erogate. E non in quelle future.
Esistono moltissimi casi che vedono la corresponsione di varie tipologie di trattamenti pensionistici – anche cumulati tra loro – del tutto scollegati col pagamento dei relativi contributi.
Quale sarebbe, mi chiedo, il problema di bloccare tali trattamenti sulla base dell’assunto che non sono più attualmente sostenibili, e che per farlo tocca ad altri andare a lavorare oltre i 71 anni (sempre ammesso che ti tengano ancora in azienda, dove normalmente a 50 sei già considerato da rottamare…) ?
Nessuno avrebbe poi facoltà di reclamare in quanto ha goduto per decenni di benefici che non gli spettavano assolutamente. E soprattutto ne era ben conscio!
Col recuperato a voglia di pagare nuove e più corrette pensioni…
Buongiorno
C’è un problema
16milioni di pensionati x 1550 euro mensile per 13 mensilità =264 miliardi annui
Dove spariscono gli altri 80 annui?
Scusate 310 miliardi
Comunque ne mancano sempre 40
Sig. Franco Calabrese lei riporta i calcoli su base annua. Allora, rifacciamo i calcoli insieme, vuole?
16 milioni di pensionati x 1.200 euro nette mensili per 13 mensilità = 249 miliardi annui.
23 milioni di lavoratori x 2.500 euro lordi mensili per 13 mensilità = 747 miliardi annui.
747 miliardi annui x 33% versamento contributi = 246 miliardi annui per le pensioni.
Conclusione: con 246 miliardi annui versati da 23 milioni di attivi c’è copertura per 249 miliardi annui per 16 milioni di pensionati (c’è una lieve discrepanza di 3 miliardi, ma lo attribuiamo alle nostre imprecisioni nei calcoli).
NOTA: occorre considerare l’importo netto della pensione di 1.200 euro mensili e non l’importo lordo di 1.500 euro mensili, perché una quota parte dell’importo pensionistico ritorna allo Stato sotto forma di imposte.
NOTA IMPORTANTISSIMA: se le pensioni vengono adeguate all’inflazione mentre i salari rimangono fermi, si viene a perdere la copertura per le pensioni, e quindi si tenderà a restringere sempre di più la platea dei pensionati.
Il calcolo non tiene in considerazione che fra quei 23 milioni di lavoratori vi sono NON MENO di 1 milione di pensionati che, a vario titolo di dipendenza o di collaborazione, allegramente continuano a lavorare, togliendo posti di lavoro ai giovani. Non serve la trattenuta giornaliera sulla pensione per chi lavora, serve lo STOP al rientro al lavoro del pensionato: chi è in procinto di maturare i requisiti della pensione anticipata deve essere conscio che se ne usufruisce, non potrà più rioccuparsi, diversamente, se proprio è così attaccato al lavoro, continua a lavorare e accederà alla pensione di vecchiaia ai 67 anni.
D’accordo però quota 104 con 63 anni è quasi ape sociale
E comunque di quelle 16 milioni di pensioni mi piacerebbe sapere quante vengono ancora pagate a persone decedute visto che ogni tanto si scopre qualche furbetto
Ma l’INPS controlla chi è deceduto?
Buongiorno vorrei esporre una considerazione: tutti gli esperti di economia affermano che il sistema pensionistico è insostenibile e che va alzata l’età pensionabile. Ma devo costatare che per creare questi cervelloni il sistema universitario nazionale ha fallito, perché questo lo vede anche uno come me che ha la licenza media.Invece secondo il mio misero modo di vedere, i contributi pensionistici li devono fare integrare hai Robot e macchinari che sostituiscono l’Uomo
Siamo alle solite si fanno i calcoli con i numeri come se non fossero persone. Con la sua proposta di quota 104 chi ha già 41 e non rientra nella quota 103 dovrebbe lavorare 44 anni per arrivare a 62!😡
Sig.ra Daniela, per il Governo le persone non sono altro che numeri, proprio come per le aziende.
Se si vuole mandare in pensione le donne con i vecchi requisiti, se si vuole mandare in pensione i disoccupati non occupabili, è giocoforza non mandare in pensione altri lavoratori e altre lavoratrici. Non c’è scampo. Questa è la logica governativa. E se si vuole negoziare con il Governo, occorre adottare la stessa logica del Governo. Altrimenti si resta fuori dai negoziati.
Quota 103 o 104 devono essere libere, altrimenti i più anziani che per motivi di studio, per carriere discontinue ed altre problematiche, non usciranno mai ,non raggiungendo i 41 anni- e quindi cosa pretendiamo , che a 65-66 anni debba trascinarsi per tirare la carretta, mentre a 62 si esce ancora in forze- bilanciamo le cose altrimenti le ingiustizie sociali avranno sempre il sopravvento e noi a quasi 67 anni dobbiamo schiattare per mantenere il sistema, guardando con la bava alla bocca gente che prende la pensione da 40 anni e gente che esce a 62 anni perché ha iniziato presto a lavorare senza studiare- basta con queste porcate, i soldi ci sono e se proprio non li vogliono tirare fuori, almeno passi la proposta Tridico che con mezzo miliardo mette in condizioni di scappare chi non è più in grado di lavorare.
Quota 104 che prevede 63+41 sarebbe UNA ENORME PRESA PER I FONDELLI dei 62+42!
Nella proposta del Professore, manca una definitiva regolamentazione (stop) dei pensionati che tornano al lavoro togliendo posti ai giovani.
Condivido pienamente, continuano a prenderci per i fondelli sapendo che 41+63 sarebbero due gatti. E chi raggiunge i 62 + 41 nel 2024 continua anno dopo anno a rincorrere questa benedetta pensione. Personalmente non ne posso più e mi sento sempre meno motivata a lavorare con il giusto atteggiamento. Sono una docente.
Betty, io nel 2024 avrei 62 anni e 42 di contributi… sarebbe l’ennesima atroce beffa!
betty, quest’anno andranno perchè la data di pensionamento è, come ben sai, il 31 agosto 2 colleghe; entrambe del 1960, una con la legge Fornero, l’altra con quota 103; una cosa è certa: lo saprai non prima di dicembre ma se sei del 1962 mai dire mai ma non contarci molto; saluti a te e ai gestori del sito
Esattamente concordo andiamo sempre peggio fino adesso iniziato con quota 100 poi 102 ancora 103 e sono sempre meno i fortunati che sono andati in pensione adesso 104 e dai..chi a iniziato giovanissimo si farà 45 anni di lavoro vergognatevi vi siete accapparati i voti a sta punto molto meglio la Fornero siete solo dei pagliacci sanguisughe mai più a votare tutti uguali
In effetti anche da me ci sono, più di uno. Lavorano e non percepiscono salario, che sia il futuro???
Concordo
Piano piano si ritorna nei ranghi. Capisco i calcoli ma si continua a trattare le persone come dei minorenni (non ho detto minorati) e cioè, persone che non sanno effettuare le proprie scelte di vita per le quali è sempre necessario la mano paterna dello Stato che provveda a spezzare il pane quotiduano distribuendolo equamente ai devoti figliuoli, come accadeva nei tempi dell’analfabetismo. Ho l’ardire di credere che almeno l’80% della popolazione italiana non sia più tanto analfabeta pertanto, lasciate campo alle uscite volontarie anticipate a chi riterrà opportuno uscire dal mondo lavorativo anche con un importo di pensione “ritagliato ad personam” perché per molti potrebbe essere l’occasione per vivere una seconda vita e l’occasione per non farsi crescere un cancro dalla disperazione di questa situazione dettata da un manipolo di pseudo tutori malevoli fino all’inverosimile. Grazie. Grazie tante se riuscirete ad aprire le vostre menti.
Perfetto Guido, discorso impeccabile ma dubito che questi manipolatori delle nostre vite arrivino a capire quello che hai detto- uscire quando si ha l’esigenza di farlo, secondo propria testa e propria tasca, è un diritto sacrosanto per iniziare una nuova vita libera da scorie e cattivi ricordi- ci sarà una svolta ? Non credo, questi sono spietati e sono tranquilli e calmi, pur sapendo di far male…… e il cancro non lo prendono di certo, noi invece 🤘
Allo stato attuale delle cose, con l’intelligenza artificiale che sempre più ruberà lavoro e spazio agli umani, la proposta del dott. Perfetto sembra l’unica strada percorribile, una buona idea per allargare i contributi del mondo del lavoro attivo. Speriamo che l’Osservatorio istituito al Ministero del Lavoro sulle pensioni prenda in considerazione questa possibilità, e magari anche la proposta Tridico, che si diceva fosse sostenibile. Io non ho molte possibilità con quota 41, avendo solo 35 anni di contributi, quindi spero che mi sia dato un barlume di speranza almeno in base all’età, l’anno prossimo 64. Grazie per la possibilità di confrontarsi su questi temi.