Riforma pensioni 2025, uscita dai 62+35 e Quota 41: nuova proposta che rievoca la PdL 857

In questi giorni il nostro esperto previdenziale il Dott. Perfetto é davvero molto attivo nel rispondere ai nostri lettori, ed i suoi commenti precisi e puntuali hanno sempre lo scopo di chiarire, a modo rubrica ‘esperto risponde’, i dubbi che i tanti elettori avanzano sulla propopsta a triplice firma Perfetto-Armiliato-Gibbin. I commenti più brevi abbiamo pensato di pubblicarli subito, generalmente Perfetto utilizza questo modus operandi: viene inserito il nome della persona che ha posto la domanda, la data di pubblicazione del commento e poi segue la risposta. Le disamine più lunghe, visto che nel rispondere ad alcuni lettori vanno particolarmente nel dettaglio, le riproponiamo sotto forma di articolo, perché riteniamo possano essere un’ottima sintesi della nuova proposta presentata ai sindacati ed al Governo, proposta che sta convincendo sempre più persone in quanto avrebbe in sé i fondamenti per essere strutturale, flessibile e soprattutto sostenibile.

La nuova proposta di riforma pensioni opterebbe per l’uscita dai 62+35, per la Quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica, non avrebbe problemi di sostenibilità, i tre firmatari ben spiegano da dove potrebbero derivare i fondi, e terrebbe conto della denatalità e dell’invecchiamento della popolazione. Insomma la proposta perfetta che rievoca la Pdl 857 di Damiano-Baretta-Gnecchi, che piaceva molto ai lavoratori ma che non ha avuto seguito per carenza di fondi, con qualche accortezza in più verso il reperimento dei denari necessari. Vi lasciamo alle spiegazioni del Dott. Perfetto che ci tiene particolarmente a spiegare requisiti anagrafici e contributivi ad un nostro lettore, Roberto.

Pensioni anticipate 2025, Perfetto enuncia i requisiti minimi della nuova proposta: 62+35

Così Perfetto: “Rispondo al SIG. ROBERTO, per il quale (ma forse anche per altri lettori) la Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale Perfetto-Armiliato-Gibbin sembra non essere molto chiara.

Nel suo commento del 16 Agosto 2024 alle 11:55 il sig. Roberto rileva che nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin mancano sia gli anni di contribuzione che l’età anagrafica.

Ebbene, rispondo che nella nostra Proposta seguiamo le orme della Proposta di Legge 857 del 2013 degli On. Damiano, Baretta, Gnecchi dal titolo “Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico”, in cui si legge: “riteniamo necessario prevedere forme di flessibilità di pensionamento, le quali, attraverso un sistema di penalizzazione e premialità in tema di assegno pensionistico, consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di poter decidere, all’interno di un range variabile tra i 62 e i 70 anni di età, il momento della cessazione dell’attività lavorativa”. ( https://documenti.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0005260.pdf).

NOTA: nella nostra Proposta abbiamo eliminato le parole “penalizzazione e premialità” perché le riteniamo improprie. L’importo pensionistico è determinato da calcoli attuariali che tengono conto dell’età anagrafica e degli anni di contribuzione. Perché vogliamo chiamare in causa parole come “penalizzazione” o “premialità”, ovvero “disincentivo” o “incentivo”? La nostra posizione è semplicemente questa: se l’assegno pensionistico ti soddisfa e vuoi andare in pensione, vai in pensione; se l’assegno pensionistico non ti soddisfa e desideri continuare a lavorare, continui a lavorare.

I requisiti minimi per l’accesso alla pensione sono: 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamento di contributi (si veda la tabella A esposta nella PdL 857 di cui ho fornito il link). NOTA: per completezza di informazione, riporto che per la PdL 857 occorre soddisfare una condizione, ovvero che l’assegno pensionistico “sia almeno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale”.

Sempre nella PdL 857 di Damiano, Baretta, Gnecchi si legge: “Inoltre per le lavoratrici e i lavoratori che abbiano maturato almeno 41 anni di anzianità contributiva è prevista la possibilità di pensionamento prescindendo dall’età anagrafica”. Questo vale, ovviamente, anche per la Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin.

Per quanto riguarda la metodologia di calcolo, la nostra Proposta indica che venga applicato il metodo di calcolo misto per coloro che rientrano in tale sistema di calcolo.

Infine, ci troviamo pienamente in accordo con quanto viene riportato nella PdL 857 del 2013 riguardo alla flessibilità di accesso alla pensione: “Ciò contribuirà ad agevolare anche un ricambio generazionale, che le recenti riforme pensionistiche hanno contribuito a disincentivare”.

La profonda e sostanziale differenza tra la PdL 857 di Damiano-Baretta-Gnecchi e la Proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin consiste nel fatto che la PdL 857 non indica affatto con quali mezzi si intenda finanziare gli importi pensionistici, mentre la nostra Proposta indica chiaramente i mezzi con i quali finanziare le pensioni: facendo versare i contribuiti a Robot e AI.

Ma il punto su cui potrebbero insistere altri esperti previdenziali (es. Fornero, Cazzola, Brambilla) è come risolvere il problema della denatalità. In altre parole, nascendo sempre meno bambini, ci saranno sempre meno lavoratori futuri: quindi, occorre mantenere i lavoratori anziani sempre più a lungo al lavoro.

In effetti, a pensarci bene, non è “solo” che il Governo non abbia i soldi per pagare le pensioni; il Governo ha “soprattutto” bisogno di lavoratori che pagano le tasse, che versano i contributi, che riempiano le casse erariali.

Quindi, il problema principale è il lavoro, non tanto le pensioni.

Pensioni 2025, lavoro e pensioni: la proposta Perfetto-Armiliato e Gibbin risolve anche questo

E allora, la Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin prende a volo “due piccioni con una fava”: utilizziamo il lavoro robotico per supplire alla mancanza dei lavoratori umani futuri; e facciamo versare anche ai Robot i contributi che versano i lavoratori umani. E in tal modo finanziamo le pensioni.

Questa idea l’hanno già espressa nel 2017 due Direttori di stabilimento del Gruppo Bosch, Nicola Intini e Corrado La Forgia. Nel loro articolo (dal quale abbiamo preso in prestito il titolo per la nostra Proposta) “E se fossero i robot a salvare le nostre pensioni?” pubblicato su industriaitaliana.it, i due Direttori, affermano: “Le nuove tecnologie, quindi, aumenteranno produttività e ricchezza che, se opportunamente redistribuita, potrà contribuire al sostentamento dello stato sociale del futuro. E’ ipotizzabile, quindi, che i Robot, ma più in generale, le nuove tecnologie abilitanti possano, almeno in parte, sostituirsi alla parte mancante della piramide demografica occupando il posto che negli anni ‘70 era coperto da popolazione giovane e attiva, e creare la ricchezza necessaria al bilanciamento del sistema.” (https://www.industriaitaliana.it/fossero-robot-salvare-le-nostre-pensioni/).

La profonda e sostanziale differenza tra le considerazioni esposte dai due Direttori di stabilimento, Nicola Intini e Corrado La Forgia, e la Proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin consiste nel fatto che le idee di Intini e di La Forgia, per quanto corrette, non poggiano su solide argomentazioni di economia digitale in cui il robot va considerato alla stregua del fattore di produzione lavoro (un “umano”) e non già alla stregua del fattore di produzione capitale (un “macchinario”). Questa impostazione, che è l’impostazione della Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin, assieme all’idea della natura, distribuzione e utilizzo della moneta digitale, è di vitale importanza per il lavoro, per le pensioni, per l’economia, per la società nell’era digitale”.

Non resta che ringraziare il Dott. Perfetto per questi articoli che davvero chiariscono i fondamenti della proposta, e non resta che sperare che la stessa giunga sui tavoli ‘giusti’ e sopratutto che venga dato modo ai tre firmatari di spiegare la propria idea ed i numerosi vantaggi che la stessa garantirebbe se venisse attuata come nuova proposta previdenziale 2025, certamente una visione diversa, ma illuminante e coraggiosa. D’Altronde come disse Einstein in un suo celebre discorso non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose, e soprattutto e nei momenti di crisi che bisogna lottare per trovare soluzioni, non é dando colpa alla crisi che i problemi si risolvono.

Le sue parole ci sembrano pertinenti per completare questo articolo, perché particolarmente attuali:

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

Certamente a Perfetto-Armiliato-Gibbin va il merito di non essere stati pigri “nel cercare soluzioni e vie di uscita“.

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106 commenti su “Riforma pensioni 2025, uscita dai 62+35 e Quota 41: nuova proposta che rievoca la PdL 857”

  1. Rispondo al Dott. Dario Di Marcoberardino (suo commento del 22 Agosto 2024 alle 10:08).

    La prima cosa che mi preme trasferire ai policy maker è che non si possono risolvere i problemi con la stessa mentalità che li ha creati (Albert Einstein).

    Non si possono risolvere i problemi del sistema pensionistico (invecchiamento della popolazione) applicando gli stessi criteri che li hanno creati (allungamento dell’età pensionabile).

    La seconda cosa che mi preme trasferire ai policy maker è che la Riforma delle Pensioni va affrontata contestualmente alla Riforma del Lavoro.

    Se sono i contributi provenienti dal lavoro a finanziare le pensioni correnti, allora è sul lavoro che occorre intervenire, creando “occupazione robotica” senza sacrificare la “occupazione umana”.

    La terza cosa che mi preme trasferire ai policy maker è che problemi nuovi richiedono soluzioni nuove.

    Se manca la forza lavoro giovanile che versa contributi previdenziali (perché nascono sempre meno bambini), allora va impiegata la forza lavoro robotica che versa i contributi previdenziali al posto della forza lavoro umana che manca.

    La quarta cosa che mi preme trasferire ai policy maker è che oltre a “sistemare” il Sistema Previdenziale occorre contestualmente “sistemare” anche il Sistema Sanitario.

    Se è vero che la popolazione italiana invecchia (il confronto tra le piramidi demografiche riguardanti l’Italia del 1960 https://www.populationpyramid.net/italy/1960/ e del 2023 https://www.populationpyramid.net/italy/2023/ lo dimostra) si renderà necessario potenziare i servizi sanitari, sia a livello statale che a livello privato (anche attraverso una collaborazione tra pubblico e privato).

    La quinta cosa che preme trasferire ai policy maker è di evitare il ricorso alla decontribuzione (sia essa a favore delle imprese che a favore dei lavoratori).
    Infatti, “il mancato introito di risorse proprie per effetto della decontribuzione richiederebbe un ulteriore incremento di trasferimenti dal settore pubblico la cui provvista ricadrebbe sulla fiscalità generale” (Corte dei Conti, https://www.inps.it/content/dam/inps-site/pdf/file-at/amministrazione-trasparente/documenti/controlli-e-rilievi-amministrazione/5908KEY-determinazione_n6-2016.pdf.). Attingere alla fiscalità generale per compensare le mancate entrate contributive a seguito della decontribuzione significa ridurre la disponibilità di risorse da dedicare alla Sanità (nonché all’Assistenza e all’Istruzione).

    Per quanto riguarda il confronto con altri Paesi, invece, sarei restio a farlo. Ma se proprio vogliamo farlo, allora perché non fare come fanno in Germania dove gli importi pensionistici aumentano se aumentano i salari, mentre in Italia gli importi pensionistici aumentano se aumenta l’inflazione lasciando fermi i salari (creando uno squilibrio tra entrate contributive e uscite per pensioni; squilibrio che viene ulteriormente accentuato a causa della decontribuzione).

    Per quanto riguarda invece la risposta del nostro Sistema Sanitario alla pandemia a seguito della diffusione del Covid-19 a livello mondiale, penso proprio che l’espressione “siamo usciti tutti con le ossa rotte” sia davvero appropriata (anche in termini figurativi).

    C’è stato un momento in cui mi è sorto un pensiero nella mente quando ho letto che gli ospedali di tutta Italia esaurivano la disponibilità dei posti letto. Ma non solo dei posti letto: cominciavano a mancare le mascherine, i medici, gli infermieri. In altre parole si andava “out of capacity” (fuori capacità) si saturavano le risorse.

    Ebbene, il pensiero che mi è venuto in mente è stato: “chi di dovere ha aggiornato il Piano di Continuità Operativa del Sistema Sanitario?”. Sono sicuro che un Piano di Continuità Operativa del Sistema Sanitario in caso di pandemia esiste (persino io, nel mio ruolo di Business Continuity Manager ho dovuto redigere il Piano di Continuità Operativa Aziendale in caso di pandemia per l’Azienda dei Servizi IT in cui lavoravo nel 2017). Ma la domanda cruciale era: quel Piano è stato mai aggiornato?

    Concludo osservando che il Governo deve fare di più, molto di più per:

    • dare stabilità al nostro Sistema Previdenziale (certezze su quando andare in pensione e su quanto si prenderà di pensione);

    • investire di più nella Sanità Pubblica (eliminando il numero chiuso nelle facoltà di Medicina, permettendo il ricambio generazionale tra medici, infermieri, operatori socio sanitari, potenziando le strutture di ricovero per anziani senza delegare alle donne – ma talvolta anche agli uomini – la gestione di genitori e suoceri non autosufficienti);

    • migliorare la situazione scolastica a tutti i livelli, medie, superiori, università (introducendo nuovi insegnamenti in linea con l’era digitale, fare in modo che lo stage, il praticandato, il tirocinio venga fatto quando si è ancora nella scuola, evitare che i giovani abbandonino gli studi, trattenere i giovani in Italia evitando che espatrino verso Paesi da Primo Mondo).

    Tutte le cose che ho detto di voler trasferire ai policy maker e tutte le conclusioni che ho appena esposte sono attuabili con la Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin che, per le idee nuove e innovative che esprime e per i mezzi di finanziamento che indica, è a pieno titolo da ritenersi la “Prima Riforma Digitale per l’Era Digitale”.

    Sfido qualsiasi economista, qualsiasi esperto previdenziale, qualsiasi fiscalista, qualsiasi parlamentare, qualsiasi ministro, qualsiasi persona umana o digitale (AI) a dimostrare il contrario.

    Rispondi
  2. Rispondo al SIG. ANDREA che mi domanda esplicitamente. “Chiedo al Sig.Perfetto cosa ne pensa di questa proposta del CNEL!!!” (suo commento del 21 Agosto 2024 alle 10:59).

    Sig. Andrea, la Proposta del CNEL non è ancora uscita in maniera ufficiale. Si ipotizza che uscirà ufficialmente entro settembre.

    Alcune testate giornalistiche hanno avanzato delle anticipazioni, probabilmente basandosi su informazioni ricevute in via confidenziale.

    Ma visto che mi chiede il mio pensiero, le dico cosa penso della Proposta che potrebbe elaborare il Gruppo di Lavoro del CNEL.

    Mi limito ad analizzare il Gruppo di Lavoro del CNEL, composto da 10 professori. Ci sono professori di diritto del lavoro, di diritto della previdenza sociale, di politica economica. Ci sono anche funzionari del sindacato, in particolare di CISL e UIL.

    Di queste 10 persone ne conosco (per vie indirette) solo 2: il Prof. Giuliano Cazzola e il Prof. Michele Raitano.

    Il pensiero del Prof. Cazzola lo conosciamo fin troppo bene, anche perché le sue idee sono state pubblicate in diversi articoli su Pensionipertutti. Il Prof. Cazzola è decisamente contrario alle Quote, e in particolare a “Quota 41” (si veda l’articolo a firma di Erica Venditti del 22 Luglio 2024 https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-2025-quota-41-cazzola-meno-si-fa-meglio-e-e-tempo-dellusato-sicuro/).

    Il pensiero del Prof. Raitano lo conosciamo pure: “uscita anticipata a partire da un’età minima (al momento non ancora specificata) con una riduzione dell’assegno pari al 3% solo sulla parte retributiva per ogni anno di anticipo rispetto all’età attuale dei 67 anni previsti dalla Legge Fornero” (come si legge nell’articolo a firma di Erica Venditti del 26 Gennaio 2022 https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-2022-spunta-proposta-reitano-verso-taglio-3-sulla-parte-retributiva/).

    Degli altri componenti del Gruppo di Lavoro del CNEL non ne so nulla.

    Ora azzardo una mia congettura: qualunque Proposta che verrà avanzata dal Gruppo di Lavoro del CNEL sarà “superflua”, nel senso che non aggiungerà nulla di significativo a quanto è già in essere.

    APE sociale e Opzione Donna non potranno essere più penalizzate di quanto lo siano di già. La Riforma Monti-Fornero, nella sostanza (pensione di vecchiaia a 67 anni, e pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne) rimarrà come oggi è.

    Delle variazioni ci saranno; minimali, ma ci saranno, in quanto il Gruppo di Lavoro dovrà pur mostrare di aver prodotto qualcosa dal 27 febbraio 2024 (mese dell’insediamento) ad oggi. Tali variazioni seguiranno il solito approccio che ogni Governo utilizza sotto il profilo economico nei riguardi delle imprese e delle famiglie: disincentivi e incentivi, ovvero, detto in linguaggio familiare, il bastone e la carota. In termini pratici: disincentivi a lasciare il lavoro (e quindi ad andare in pensione), e incentivi a restare al lavoro (e quindi a non andare in pensione e aspettare 1 o 2 anni in più).

    Ogni Proposta di solito sviluppa anche una componente di natura economica che indichi come finanziare la Proposta. Visto che per il Ministro Giorgetti è già un rompicapo far quadrare i conti, il solo modo per finanziare la Proposta del CNEL potrebbe essere l’autofinanziamento: il lavoratore stesso potrebbe contribuire a finanziare la propria pensione versando in maniera forzosa (ovvero obbligatoria) una quota parte del proprio TFR ai Fondi Pensione (questo, però, andrebbe fatto digerire alle imprese, in quanto le imprese perderebbero una quota parte della loro liquidità).

    Se nutro delle incertezze sulla Proposta che uscirà dal Gruppo di Lavoro del CNEL, tuttavia nutro anche una certezza assoluta: la Proposta del CNEL chiamerà in causa il problema della denatalità e il problema dell’invecchiamento della popolazione, senza offrire però alcuna soluzione ad entrambi i problemi.

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    • Grazie della risposta,il pensiero del Dott. Esitano, è semplicemente vergognoso,penalizzare ancora chi lavorato tutta una vita,avendo solo la colpa di avere iniziato presto .Questi nemmeno sanno cosa vuol dire sgobbare da mattina a sera.

      Rispondi
    • Grazie X la risposta,il pensiero del dottor Raitano è vergognoso, penalizzare chi praticamente ha iniziato a lavorare presto.Sicuramente non è andato a fare un lavoro di concetto.Io al 95 ho 11 anni di contributi,e ne ho 58 adesso di eta,con 40 di contributi,e vorresti penalizzarmi fino a 67???vergogna E poi, perché la CGIL non c’è al tavolo??

      Rispondi
      • vedi andrea, è tutto relativo: non dovrebbero penalizzare se si esce prima visto che i coefficienti di trasformazione della parte contributiva già ti penalizzano se esci prima; ma tra tutti i mali questo è il minore: pensa se dicessero: tutto contributivo; pensa se dicessero: nessuna penalizzazione: non esci prima; saluti a te e ai gestori del sito

        Rispondi
    • Gent. Dott. Claudio Maria Perfetto al di là di che ne sarà della famigerata Legge Fornero ed auspicabile abrogazione, pongo alla sua attenzione il comparto Sanità pubblica.
      Ad oggi le tre aree: sanitari, tecnici, amministrativi; possono andare in pensione , uomini 42 anni e 10 mesi contributivi, donne 41 anni e 10 mesi al di là di opzione donna, cargiver, possesso di legge 104.
      In alternativa si è in quiescenza a 65 anni per raggiungimento massimale età anagrafica.
      Tutto ciò , confligge con la maggior parte dei paesi europei avanzati, Francia, Germania, paesi Scandinavi dove il personale sanitario va in pensione a 57 anni.
      Pertanto ritengo che vada fatta una attenta analisi riflessiva sul comparto sanità pubblica, alla luce anche della pregressa emergenza sanitaria covid-19, dove ne siamo ” usciti tutti con le ossa rotta ‘. Certo di una sua cordiale risposta, la saluto cordialmente.
      Dott. Dario Di Marcoberardino
      Funzionario nazionale FISI
      Cellulare 328 5474656

      Rispondi
    • Ho letto la nota dell’ansa dove il CNEL smentisce l’esistenza di qualsiasi documento ufficiale loro in merito alle pensioni, se le bozze sono quelle che dice Repubblica sarebbe un inasprimento della Fornero vergognoso. Vedremo tra non molto le carte dovranno essere scoperte e meno fanno e meglio è dal mio punto di vista, anzi non facciano nulla.

      Rispondi
      • 44 anni di contributi con anche 64 anni di età sarebbe folle, ci sarebbero persone che a quell’età potrebbero avere fino a 50 anni di contributi… sarebbero da internare con TSO chi propone porcate del genere.

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        • Don, non ci capiamo; i 64 anni fanno riferimento al minimo per uscire; poi le penalizzazioni sono ancora da definire perchè chi comanda ragiona su un età standard di 67 anni; i 44 anni sono l’aumento dai 42 anni e 10 mesi per la legge Fornero; poi magari anche qualche finestra; io l’ho capita così; saluti a te e ai gestori del sito

          Rispondi
        • …..peraltro i 44 anni di contributi per uomini sarebbero stati già raggiunti dalla correlazione aspettativa di vita e requisiti pensionistici previsti dalla tabella monti/fornero precedente l’intervento ministeriale di Di Maio nel 2019 che ha modificato il metodo di calcolo e la sua applicazione futura ….ed ha congelato fino al 31/12/2026 i requisiti contributivi e non solo ….
          Sottolineo che certe affermazioni preventive …… sono sempre opera di ultrasettantenni con più pensioni magari calcolate con il retributivo e parallele tra loro o a vitalizi o indennità parlamentari o regionali ……
          I pensionandi per anzianità contributiva sono stati, sono e saranno sempre i più penalizzati e tartassati, anche dalla Quota100 del pinocchio legaiolo (e quelli che più lavorano e versano contributi per avere una pensione ….ed i maschi per 12 mesi in più rispetto alle donne) ….. fin dall’inizio la legge fornero/monti …. con un trucco semantico non ha denominato dette pensioni maturate per anzianità contributiva con 42-43 anni di contributi, ma “anticipate” ordinarie ……. vogliono equiparare l’uscita a quelle di vecchiaia ……….

          Rispondi
          • Assolutamente tutto vero, i 44 anni erano stati previsti dalla Fornero, ma la pandemia avrebbe bloccato il requisito lì dove è adesso analogamente a quanto avvenuto per l’età. 44 anni sono e rimangono una porcata galattica ancora piu se associata ai 64 anni di età.

  3. Rispondo al SIG. CLAUDIO che chiede: “fate arrivare la proposta di riforma pensioni Perfetto-Armiliato-Gibbin” al Presidente Brunetta (suo commento del 21 Agosto 2024 alle 12:42).

    Sig. Claudio, proprio questa mattina, mercoledì 21 agosto, alle ore 11:31, ho inviato la mail in merito alla Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin (con 7 allegati per complessivi 10 Megabyte – e sono tanti) alla Segreteria del Presidente CNEL e alla Segreteria Generale del CNEL.

    La mail è indirizzata ai 10 Professori (e per conoscenza al Presidente Brunetta) che elaborano la Proposta di Riforma del Sistema Previdenziale da sottoporre all’attenzione del Governo Meloni.

    I 10 professori sono:
    Prof. Domenico Garofalo (Professore ordinario di diritto del lavoro Università degli Studi di Bari)
    Prof. Guido Canavesi (Professore Ordinario di Diritto del lavoro Università di Macerata)
    Prof. Giuliano Cazzola (già Professore a contratto presso la facoltà di giurisprudenza Università di Bologna)
    Prof.ssa Silvia Ciucciovino (Professore ordinario di Diritto del lavoro Università Roma Tre)
    Prof.ssa Maria Cristina Degoli (Professore a contratto di Diritto della previdenza sociale Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
    Dott. Maciej Kumor (funzionario della UIL)
    Prof. Mauro Marè (Professore ordinario di Scienza delle Finanze Università Luiss di Roma)
    Dott.ssa Antonietta Mundo (già attuario presso l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale- Inps e Consigliere di Unipol Gruppo S.p.A)
    Dott.ssa Valeria Picchio (Esperta di previdenza per la Confederazione Cisl)
    Prof. Michele Raitano (Professore Ordinario di Politica Economica Università La Sapienza di Roma)

    Il Prof. Domenico Garofalo coordina il Gruppo di Lavoro del CNEL).

    Il Presidente Renato Brunetta spiega che “Obiettivo è preparare terreno per atti legislativi”.
    (https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/1174/ArticleID/3548/PENSIONI-AL-CNEL-GRUPPO-LAVORO-SU-RIFORMA-SISTEMA-PREVIDENZIALE).

    In copia alla mail ci sono anche Orietta Armiliato, Maurizio Gibbin, Erica Venditti e la Ricercatrice con la quale collaboro per impostare l’Insegnamento di Economia Informatica nelle Università e sul quale poggia l’impianto della Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin.

    Sino ad oggi, le Riforma Previdenziali sono state fondate esclusivamente sull’impianto contabile, con scarsi collegamenti con la Riforma del Lavoro, con impatti quasi zero sulla riduzione del debito pubblico e contribuendo ad aumentare l’invecchiamento non solo della popolazione in generale ma anche e soprattutto l’invecchiamento della popolazione dei lavoratori.

    La Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armliato-Gibbin si fonda invece su un impianto teorico di natura economica attualizzata all’era digitale (uno dei documenti inviati al CNEL descrive proprio questo aspetto economico di natura digitale) ed ha legami strettissimi con la Riforma del Lavoro e del Fisco.

    Rispondi
    • Buongiorno Dott. Claudio Maria Perfetto
      Voglio ringraziarla per la risposta e ringraziarla per la certezza che da all’invio al CNEL della Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armliato-Gibbin.
      Volevo però dirle, visto che la lega (in particolare il sig. Salvini) hanno fatto cavallo di battaglia per QUOTA 41 e battaglia per abolire la riforma Fornero, perchè non inviare (se non già fatto) la Riforma Previdenziale Perfetto-Armliato-Gibbin anche al sig. Salvini e al sig. Durigon?
      Grazie ancora.

      Rispondi
  4. Aspettando la tassa sui Robot, sul quotidiano ”La Verita’ ” di oggi :
    ”Polizza «green»: una stangata da 5 miliardi
    Dal prossimo anno obbligatoria per le imprese la garanzia su terremoti e inondazioni. Per gli assicuratori, che già organizzano
    un tavolo congiunto, sarà un grande affare. Per le aziende più piccole invece un nuovo costo”…

    Rispondi
    • alla grande, soprattutto gli ultimi.Io spero che molti provvedano a togliere la propria tessera,nel caso non dovessero fare niente X i lavoratori

      Rispondi
    • diciamo che la polpetta avvelenata del cnel è uscita ed è rientrata subito; mi spiego meglio; alcune ore fa a parte tutto il discorso dei 64-72 anni con penalizzazioni se prima dei requisiti di legge con il tutto contributivo o 3-3,5% per ogni anno di anticipo; veniva fuori che , vista la media delle uscite anticipate a 61,6 anni aumentavano, udite udite, a 44 anni i contributi minimi; ora questo numero è sparito……… per quanto? poveri noi, in che mani siamo; saluti a te e ai gestori del sito

      Rispondi
        • mi spiego meglio: sono uscite indiscrezioni dei lavori del cnel; flessibilità dai 64 anni ai 72 anni; penalizzazioni , ancora incerte, tra il tutto contributivo e del 3-e,5% annui se prima dei 67 anni; la notizia più eclatante è l’aumento requisiti Fornero a 44 anni; non è una novità: i 44 anni erano già previsti dalla legge Fornero per questi anni prima che quota 100 bloccasse a 42 anni e 10 mesi; sono indiscrezioni e ancora nulla di certo; saluti a te e ai gestori del sito

          Rispondi
      • Il mandato del governo non e’ eterno. Tra due anni credo si andra’ a votare. Anche l’esecutivo tenga presente questo fatto.
        Dovremmo comunque fare come i cugini francesi.

        Rispondi
  5. SE Il comitato CNEL è guidato da Brunetta, MAAA_BOOO il peggiore Politco di sempre, prima sindacalista a mangiare sulle spalle dei lavoratori poi politico a mangiare sulle spalle di tutti i cittadini Italiani, ma cosa ci possiamo aspettare da Brunetta?
    Il sig. Brunetta prima di presentare una proposta di riforma pensioni dovrebbe leggere bene la proposta di riforma pensioni Perfetto-Armiliato-Gibbin.
    Se qualcuno non l’ha già fatto, fate arrivare la proposta di riforma pensioni Perfetto-Armiliato-Gibbin al sig. Brunetta, forse leggendola avrà le idee più chare.

    Rispondi
    • Solo pronunciando i nomi Brunetta Cazzola vengono istinti poco democratici….ecco i famosi super esperti privilegiati infami che dovrebbero provare la sofferenza di chi si sente deturpato dopo anni di lavoro faticoso invece….esseri ignobili e ipocriti

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    • Brunetta sindacalista, non mi risulta. In ogni caso il signor brunetta, evidentemente non premiato da madre Natura, non potendo rivalersi in altro modo, cerca le sue rivincite sfogando il suo odio e la sua cattiveria sui suoi concittadini. A lui la mia pietà! Solo da compatire un individuo di tale bassezza

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    • Hanno rotto le balle con queste riforme di m… non hanno niente da fare che passare il tempo a rovinare l’Italia e farci morire prima delle pensioni a differenza loro che prendono altro che una pensione. E su quella dobbiamo sperare di non spenderla tutto in farmaci per curarci e sperare di sfruttarla almeno un po.
      Abbiamo i giovani che non fanno figli perchè non c’è cambio generazionale, studiano e se ne vanno dove almeno campano con stipendi decorosi.
      In pratica loro ci stanno distruggendo e noi a commentare sempre le stesse proposte che peggiorano con il tempo a discapito di chi paga tasse e non si fa nulla per far smettere questo scempio dovuto alla sete di potere che affligge i potenti. Vergognatevi!!!!! Dove sono i sindacati di una volta?

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  6. Ho letto l’articolo e il risultato è un peggioramento netto della L.Fornero. Portano la pensione anticipata a 44 anni ma bisogna avere 64 anni quindi una batosta per tutti i lavoratori precoci che non riescono a andare in pensione entro quest’anno (sempre se la proposta saraà presa in consioderazione dal Governo con la prossima finanziaria per il 2025 ma visto i tempi magri potrebbero prenderla in cosidrazione con un notevole risparmio e così mantenere i conti in ordine). introducono una flessibilità a partire dai 64 anni ma con penalizzazioned el 3-3,5% per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia o in alernativa tutta con calcolo contributivo. e infine aumentao da 20 a 25 anni i contributi minimi. Praticamente una mazzata e un netto peggiormento della Legge Fornero, mi cheido adesso se i compagni sindacalisti farrnno qualcosa o subiranno come hanno sempre fatto.

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    • Se dovesse passare sta porcata,spero davvero in un autunno, e non solo,caldo !!! Andare sotto i loro sacri palazzi a protestare a oltranza.

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    • No, Stefano, i 64 anni non c’entrano con i 44 anni; i 44 anni riguardano i requisiti Fornero; è l’aumento dai 42 anni e 10 mesi; tutto qui; saluti a te e ai gestori del sito

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  7. C’è una scena diventata famosa con Brunetta,che al mercato rompeva le scatole al povero malcapitato che gli doveva vendere alcune paia di calzini,mezz’ora a chiedere lo sconto.Lui!!!!!Una scena pietosa.
    Scusate,non c’ entra nulla,ma leggere di prima mattina,come costoro si prendono gioco di chi ha lavorato una vita mi fa davvero incazzare.

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  8. Buongiorno
    Di chiacchiere se ne fanno tante, leggendo e rileggendo le Vostre lamentele sulla riforma pensioni (tutte giuste), perchè ( chiedo ai gestori del sito) tramite questo sito non si fà una raccolta firme per portare a conoscienza di tutti la Proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin, prima di tutto a questi Politici e Sindacati tutti, poi anche all’opinione pubblica, con giornali, TV, radio ecc. ecc.
    RACCOLTA FIRME e opinione pubblica per la Proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin

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  9. Oggi su Repubblica pietra tombale su tutte le proposte di uscita anticipata. Il comitato CNEL guidato da Brunetta ha scoperto le carte, tutte peggiorative. Del progetto di cui stiamo parlando, sulla tassazione robotica, non c’è la minima traccia nei documenti di chi deve decidere. Purtroppo ci aspettano tempi durissimi per vedere la pensione.
    https://www.repubblica.it/economia/2024/08/21/news/pensioni_proposta_cnel_brunetta_25_anni-423455036/?ref=RHLF-BG-P3-S1-T1

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  10. Io mi domando,come può, un partito,la Lega,proporre,e pure con insistenza,una riforma pensioni,41 col sistema contributivo,che anche i bambini sanno che sarebbe molto penalizzante X i lavoratori.Ma questi davvero meritano il peggio,spero che gli elettori se lo ricordino quando andremo a votare, visto che molti voti li hanno presi grazie alla promessa di farci andare in pensione con 41 anni,ma NON col contributivo.Parolai.

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    • Aggiungi che nel loro programma elettorale non hanno mai scritto da nessuna parte che proponevano il calcolo contributivo…non mi sembra corretto ottenere voti in questo modo, proprio per niente

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    • Penso che la Lega,Salvini in primis che ci ha messo la faccia prima delle elezioni,promettendo quota 41 per tutti,debba mantenere le proprie promesse elettorali!Il suo partito è oramai una nave inclinata!E’ un attimo affondare!(E non cerchiamo di distrarre l’elettorato con il ponte sullo stretto!Non è una priorità Italiana,quanto ci costerà e quanto ci è costato fino ad ora?Gli conviene mettere queste risorse su quota 41!

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  11. Buongiorno.
    Siano ormai davanti al seguente dilemma: per quale regione dovremmo tassare gli imprenditori quando da anni e grazie a loro ci vemgono resi disponibili prodotti (made in Cina) più economici. In fin dei conti è grazie alla loro: automazione, ai loro Robot e alla loro “intelligenza artificiale” che ci fanno sentire tutti (o quasi) un pochino più ricchi … o mi sbaglio?
    Sono passati 8 anni dalla proposta Mady Delvaux e, al fine di capire le tempistiche di quanto ci auspichiamo per il futuro, al mese di Marzo di quest’anno siamo alla emanazione del regolamento UE 2024/1689 (AI Act) con il quale si stabiliscono le norme armonizzate che la riguardano.
    In sintesi estrema si tratta (solo) delle: regole, obblighi, oneri amministrativi e finanziari a cui si dovranno riferire sviluppatori, distributori e imprenditori per il suo uso.
    Nel frattempo il dubbio che ci attanaglia sta riassunto in questo virgolettato estratto da una non recente intervista (tradotta) di cui al link sotto riportato.
    “Beh, se tassassimo il lavoro, le persone non smetterebbero di lavorare e non ci sono molte persone che si trasferirebbero in giurisdizioni a bassa tassazione per cercare di evitare le tasse. Mentre se aumentassimo le tasse sul capitale, le persone scapperebbero in giurisdizioni a bassa tassazione”. Tratto da:

    https://www.forbes.com/sites/taxnotes/2022/11/08/should-we-have-a-robot-tax-part-1/

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    • Ma qualcuno riesce a immaginarsi l’entusiasmo con cui i nostri imprenditori accetterebbero la tassazione sull’automazione delle loro industrie ? E quei paesi europei, che con il loro basso costo del lavoro, Polonia, Ungheria, Romania, Serbia, attraggono da anni i nostri piccoli e medi imprenditori sarebbero disposti a votare un simile provvedimento in Europa ? E che dire di quei paesi del sud-est asiatico in cui si sono trasferiti i grandi marchi italiani di scarpe ed alta moda, dove non solo il costo del lavoro è infimo, ma non esistono nemmeno le basi dei diritti sul lavoro e tantomeno sulla sicurezza ? Ma la domanda cruciale è: E’ questo governo che viene applaudito a Cernobbio dagli imprenditori italiani che dovrebbe istituire l’IRAUT ?

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      • Buongiorno.
        Come ho precisato il – regolamento approvato sulla A.I. – ha preso in considerazione: regole, obblighi e oneri non l’imposizione di una tassa specifica su di essa o sui robot, ovvero anche l’dea di indennizzi per coloro che dovessero perdere il lavoro a causa di queste nuove tecnologie.
        Queste ipotesi iniziali, contenute nella bozza Mady Delvaux, erano già state respinte dal parlamento europeo nel 2017 e nessuna nota dei proponenti mi pare sia rimasta nel documento finale; neppure quella che rimandava ai singoli parlamenti degli Stati membri queste decisioni.
        Questo la dice lunga sulle ragioni di fondo della UE che restano: neoliberismo e libero mercato, al di la delle belle parole di alcuni che siamo chiamati ad eleggere.
        Per quanto concerne il lavoro de localizzato è vero quello che lei precisa visto che in questa frettolosa e mal riuscita unione si sono creati la: “loro piccola Cina”.
        Intendo dire che quella parte dei paesi dell’Est inglobati dopo la caduta del muro ha mostrato ormai a tutti le sue motivazioni che restano: il portarvi parte del lavoro sottratto ai lavoratori dei paesi fondatori e alle loro rivendicazioni salariali e ora anche qualcosa di ben più grave e pericoloso.
        Concludendo ciò che ci resta è il tentativo di Perfetto, a mio parere coerente con l’evoluzione in atto nel mondo del lavoro e della moneta, certo è che sarà molto difficile da attuare.
        Non saprei altrimenti come potrebbe sopravvivere il sistema pensionistico o del welfare che sia … non solo italiano.
        Saluti.

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  12. Buongiorno egregio signor Perfetto l’ idea dei 62+35 devo dire che è una bellissima idea.cosi come il fatto del calcolo misto a chi spetta.
    Lasciando quindi decidere se andare o meno in pensione in
    base all’ ammontare dell’ assegno.A questo punto si
    potrebbe eliminare l Ape sociale,inoltre oltre alla tassazione del comparto robotico,si potrebbero tassare tutti coloro del settore pubblico e privato che superano la soglia dei 40 Milà euro di un ulteriore 2% a salire ogni 10
    mila aggiuntivi,e non gravare sempre sul povero operaio che fatica ad arrivare a fine mese.
    Inoltre il governo se non sa dove reperire i soldi per le pensioni potrebbe sempre intensificare i controlli di quei professionisti ormai in pensione o che hanno una occupazione ma che svolgono attività privata eludendo il fisco ,anziché perseguire i commercianti per uno scontrino eluso dal momento che ci pensano già i comuni a tassarli a sproposito

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  13. Proposta ineccepibile e quantomai auspicabile. Ma nel dibattitio politico attuale intorno a questi temi ci sono due ostacoli alla sua realizzazione: 1. I partiti al governo e il MEF in particolare sono intenti solo a far cassa e a limitare la flessibilità in uscita. 2. I partiti all’opposizione e i sindacati sono completamente silenti su tutto ciò che riguarda la previdenza. Tutto ciò vi sembra normale??

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  14. Poveri illusi, diversi anni fa un ramo del parlamento ha votato all’unanimità la pensione anticipata per i caregiver con età anagrafica 60 anni e 30 anni di contributi. Come è andata a finire? Non è stata mai discussa in senato. Cioè è rimasta arenata alla camera. Figuratevi se prenderanno in considerazione questa di cui si discute nel forum. Comunque mi auguro che non facciano altrettanto ma la vedo dura. Come vorrei che mi sbagliarsi. Buona fortuna a noi tutti.

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  15. Manderei i professoroni dell’INPS e di alcuni istituti di studio a lavorare, intendo in fabbrica nei campi nei cantieri o in corsie d’ospedale, o a stare in piedi equipaggiato 8 ore come il sottoscritto che lavora come guardia giurata mattine pomeriggi notti natale e ferragosto, freddo o caldo. Vediamo se sarebbero così convinti di lavorare fino a 70 anni.

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    • Hai perfettamente ragione e nota bene che comunque puoi ritenerti fortunato perché comunque un lavoro . Per chi come me ha 62 anni ed andrà in pensione a 67 essendo al momento senza lavoro la cosa diventa drammatica. Per la signora Fornero a 62 anni sei giovane e per il mondo del lavoro sei da buttare via e allora che cosa dovrebbe fare una persona ? Vado a mangiare a casa della Fornero ? Io ho 35 anni di contributi versati penserei che in uno stato normale una persona meriti il dovuto riposo e una pensione in grado di sopravvivere ma non e’ il caso dell’ Italia.

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      • Ha ragione, anche io nella stessa condizion!
        Mi domando perché i parlamentari dopo 5 anni hanno diritto alla pensione che è reversibile x generazioni e noi dobbiamo esserebin questa condizione!

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      • Per i diritti acquisiti non bisognerebbe neanche discutere.
        Qui siamo al.punto di elemosinare ciò che spetta. Il famoso terzo mondo è qui.
        Tutti professori, tutti geni, tutti profumatamente pagati….non capiranno mai le esigenze del popolo lavoratore. Fossi giovane cambierei continente.

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    • Ma perché nessuno prende in considerazione quota 41 e quota 42 anni Senza limiti di età e penalizzazioni visto che i soldi sono pochi meglio di niente (. Si fa un gran parlare tutto fumo negli occhi)

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  16. Ritengo che la proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin non avrà seguito, proprio come quella di Damiano.
    L’ipotesi di tassare il lavoro dei ROBOT e Intelligenza Artificiale,
    seppure ipotizzabile in un prossimo futuro, per il momento non la vedo praticabile.
    Oggi la pensione é sostenuta dai contributi versati dai lavoratori attivi.
    Il Governo FDI ed in particolare Giorgetti, hanno la necessità di quadrare i conti ora
    e non certo tra 15 o 20 anni (quando, tra gli altri, loro non ci saranno più).
    All’ Europa non interessa come questo obbiettivo si raggiunga.

    Mi preme ricordare che:
    – Nel corso dei prossimi 5 durissimi anni le politiche ambientali distruggeranno l’economia manifatturiera italiana ed Europea.
    – Seguirà una grande recessione economica che colpirà, l’Europa e l’Italia, nel disastroso dopo Guerra Ucraina-Russia. (la cui ricostruzione riguarderà solo USA, Regno Unito e Germania)
    – Anche l’avanzo primario, nel bilancio dello stato, ottenuto con grandi sacrifici (vedi sanità allo sbaraglio) non darà risultati.
    – Volutamente non verrà affatto distinta la previdenza dall’assistenza. Poiché confermerebbe la distrazione dei fondi derivanti dai contributi pensionistici verso la spesa assistenziale (L’assistenza dovrebbe essere sostenuta dalla fiscalità generale).
    Non capisco come si possano tassare i ROBOT dato che non ci sarà più nessuno che possa acquistare i loro prodotti (automobili)
    Abbiamo costatato che, per l’Europa, il voto degli italiani non conti nulla e gli indirizzi generali rimangono saldamente invariati.
    Possiamo tranquillamente dire che ci troviamo al bordo di un baratro al termine dei prossimi 5 anni faremo un passo avanti.

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  17. E per gli invalidi? Solo chi ha un’ invalidità molto alta (74%) può anticipare l’età pensionabile. Ma gli invalidi che hanno percentuali inferiori riconosciute, hanno pur sempre una salute più cagionevole e non possono essere equiparati a chi gode di buona salute!

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    • Gio.
      Finalmente una persona che la pensa come me.
      Io ho 62 anni 37 anni di contributi e devo lavorare fino al 2029 se le cose non cambiano.
      C’è solo un piccolo problema, sono invalido al 67% lavoro in fabbrica e il mio lavoro non è considerato usurante.
      Ho fatto il tintore per 30 anni (ho respirato veleni) e dopo vari infortuni, clavicola, schiena, ginocchia ecc. ecc. devo soffrire ancora per 5 anni in fabbrica, tra l’altro adesso mi hanno messo a fare pulizie (che è un lavoro usurante) e devo stare 8 ore in piedi o piegato.
      Magari non è detto che chi svolge lavori usuranti, abbia problemi di salute.
      Al contrario chi è già usurato con invalidità accertata, non può andare prima in pensione perché il suo lavoro non è tra gli usuranti.
      Purtroppo chiedono il 74% di invalidità, ma già io col 67% non mi reggo più in piedi, non credo di resistere altri 5 anni.
      Saluti.

      Rispondi
      • Devi ringraziare chi ha levato quota 100.Avresti potuto andare in pensione con 38 anni di contributi.Quota 100 non era poi così male.Saluti Romario.

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  18. Buonasera e grazie per i vostri articoli e commenti, e, soprattutto, ben venga la proposta Perfetto, Armiliato e Gibbin. Non credete che accompagnata da una petizione e con allegata una raccolta di un milione di firme indirizzata al tavolo competente venga presa in considerazione? È la soluzione giusta per noi ultrasessantenni intrappolati in questo meccanismo perverso carota/bastone, ma soprattutto per i nostri figli…

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  19. Buon pomeriggio! Anch’io ritengo che il problema principale sia il lavoro. Spero, pertanto, che la proposta Perfetto – Armiliato- Gibbin venga presa in considerazione dal Governo Italiano e diventi Legge. Ringrazio tutti vivamente.

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  20. A gennaio del 2025 vado in pensione come lavoratore usurante non vorrei che mi cambiassero le regole ad esempio che mi tolgano il sistema misto per il solo contributivo per me sarebbe molto penalizzante oltre che ingiusto

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  21. La Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale Perfetto-Armiliato-Gibbin, se attuata, consentirebbe a un ampia platea di lavoratrici e lavoratori ANZIANI di poter decidere, SE CESSARE O CONTINUARE L’ATTIVITÀ LAVORATIVA.
    PER LA PRIMA VOLTA, ai lavoratori che sono vicini all’età di pensionamento, NON SI IMPORREBBE QUALCOSA, MA SI OFFRIREBBE QUALCOSA : si concederebbe loro una libera scelta, secondo le proprie esigenze (familiari, economiche, di carattere personale, etc.).
    Questa ampia flessibilità in uscita dal lavoro degli anziani lavoratori, contribuirebbe in maniera significativa al ricambio generazionale nel mondo lavorativo (sempre più digitalizzato) e di conseguenza a una maggiore OCCUPAZIONE GIOVANILE, con evidenti ricadute positive anche in termini di sviluppo economico.
    UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE DI PENSIERO, RISPETTO ALLE RECENTI RIFORME PENSIONISTICHE CHE VANNO NELLA DIREZIONE OPPOSTA.
    Infine, (aspetto fondamentale e importantissimo) la proposta in questione indica chiaramente i mezzi con i quali finanziare le pensioni, tramite l’IRAUT.
    Quindi, auspico e confido che il progetto Perfetto-Armiliato-Gibbin venga condiviso con DETERMINAZIONE dalla maggior parte dei SINDACATI, da un numero sempre più crescente di lavoratori e lavoratrici e, soprattutto, venga recepito dagli organi istituzionali (Governo, CNEL, Ragioneria dello Stato, etc..).

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    • Caro Biagino Popoli; sarebbe troppo bello; giusto stamattina sui vai siti parlano di pensioni; Bruxelles aspetta entro il 22 settembre il piano dell’Italia sul rientro dal debito; lo scenario è questo: Giorgetti insiste sul limitare se non azzerare le uscite anticipate; i sindacati, sulla proposta dei 41 tutti contributivi non sono d’accordo perchè troppo dura; altri non sono d’accordo perchè troppo lieve; e il pd? protesta per l’evasione fiscale troppo elevata e chiaramente dice che lavoratori e pensionati non possono evadere; ho dimenticato qualcosa? si; il 25% del futuro tfr , questo per i giovani, per la previdenza complementare; tutto questo perchè ? non ci sono soldi? se non hanno tassato gli extraprofitti delle banche vuoi che applichino l’iraut? poveri noi, in che mani siamo; stendiamo un velo pietoso; saluti a te e ai gestori del sito

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      • Gentile sig Paolo prof., mi sbaglierò ma io non mi rassegno e cercherò, per quanto mi è possibile, di sostenere con determinazione e convinzione il progetto Perfetto-Armiliato-Gibbin, perchè non voglio che si verifichi “la sindrome dell’ultimo treno”, egregiamente descritta dal sig. Antonello nel suo commento del 16 Agosto 2024 alle 16:50.
        Tutti noi possiamo dare il ns contributo ( anche se pur piccolo), anche semplicemente nel divulgare una proposta valida, concreta e innovativa come quella summenzionata, perché le finalità che intende perseguire, riguardano noi anziani lavoratori e lavoratrici, ma anche e soprattutto i nostri figli.
        Io non mi aspetto nulla dal Ministro Brunetta e dai tanti, purtroppo, che come lui sono inclini ai cambiamenti, perché troppo ancorati ai propri “datati” schemi mentali.
        Auguriamoci, invece, sig. Paolo, che il ricambio generazionale ( tanto sperato nel mondo lavorativo sempre più competitivo e che necessita di risorse giovani e più preparate), si verifichi al più presto anche nella politica e nella classe dirigente di questo Paese, in modo che qualcosa possa realmente cambiare.
        Auguriamoci, che quelli che hanno “già dato”, facciano un passo indietro, magari a malincuore, ma con stile e dignità, ( come ha fatto il Presidente Biden ieri) e si godano finalmente la meritata pensione, LORO CHE POSSONO ANCORA FARLO.

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    • Sig. Massimo, la formula 35+62 (ovvero: 35 anni di contribuzione + 62 anni di età anagrafica) della Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin corrisponde ai requisiti minimi per andare in pensione e vale sia per gli uomini che per le donne. Tali requisiti minimi sono gli stessi della Proposta di Legge 857 del 2013 di Damiano-Baretta-Gnecchi.

      Nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin viene riconosciuta alle donne una opzione (una scelta) in più per andare in pensione: l’abbiamo chiamata “Opzione Donna” perché è così che è nota ai lavoratori e alle lavoratrici.

      Ad Opzione Donna corrispondono requisiti minimi 35+58 (ovvero: 35 anni di contribuzione + 58 anni di età anagrafica) per andare in pensione: la Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin non fa altro che riprendere la formulazione originaria di Opzione Donna.

      Qualsiasi donna potrà aderire ad Opzione Donna (sia essa licenziata oppure no; sia essa madre oppure no; sia essa caregiver oppure no; sia essa lavoratrice dipendente oppure autonoma; sia essa nel privato oppure nel pubblico; sia essa sposata oppure no).

      Riteniamo che alle donne sia dovuta la concessione di una possibilità in più di accedere alla pensione in quanto, oggettivamente (e ciò significa: “è sotto gli occhi di tutti”), esegue il doppio lavoro: quello fuori casa che viene remunerato, e quello dentro casa che non viene remunerato (cura dei figli, cura di genitori e di suoceri anziani, cura della casa – lavare, stirare, rassettare, cucinare).

      Sull’ultimo punto della succitata motivazione mi corre l’obbligo di fare una precisazione per non essere esposto a critiche da parte degli economisti. Per gli economisti il lavare, stirare, rassettare, cucinare non può essere riconosciuto come “lavoro” (e quindi remunerato come tale) perché non c’è scambio di bene/servizio a fronte di moneta (è il classico “dare moneta vedere cammello”). La donna che lava, stira, rassetta, cucina da sé, in pratica lavora, ma il suo lavoro non viene riconosciuto come tale perché non c’è scambio di moneta. Se la donna chiamasse invece una “donna di servizio” per lavare, stirare, rassettare, cucinare, allora il lavoro che svolge la “donna di servizio” è riconosciuto dagli economisti come “lavoro” e quindi va remunerato utilizzando come mezzo per lo scambio di beni la moneta.

      Allora, vorrei aggiungere, se la donna prende il robot che spolvera la casa al posto della donna di servizio, dovrebbe pagare il robot. Ma qui ci incamminiamo verso un sentiero diverso da quello originario del sig. Massimo al quale vorrei invece riallacciarmi.

      Pertanto, la formula 35+58 di Opzione Donna è più favorevole della formula 35+62 valida in generale.

      Per entrambe le formule, nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin, vale l’applicazione del calcolo misto per chi ci rientra.

      Rispondi
      • Giusto, è lavoro NON remunerato! Non volontariato gratuito. Ero, penso, ammalata e seguendo la trasmissione Forum, il “grande giudice Santi Licheri” condannò un marito a retribuire la moglie che aveva prestato assistenza alla suocera.

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    • Sono d’accordo!
      Sono stufa di veder privilegiata l’età anagrafica rispetto a quella contributiva! 😤🤬
      Chi come me ha iniziato a lavorare a 19 anni rischia di essere sempre penalizzato! 😞
      Prossimo anno avrò 61 anni di età e finalmente potrò andare in pensione con i 41 anni e 10 mesi della Fornero!
      Mettere 62 anni di età come hanno fatto finora con le varie quote 100/101/102/103 mi ha sempre fregato perché io ho i contributi ma non l’età 🤷‍♀️🤬

      Rispondi
      • Età anagrafica privilegiata,dove ? 67 anni ti sembrano pochi per la vecchiaia? Ma vi rendete conto che questa lotta tra poveri agevola solo lor signori, che se la ridono alle nostre spalle ? Sono altri i nemici, anzi i torturatori, non facciamo lotte fratricide !

        Rispondi
  22. Gentilissimo Dott. Perfetto visto che i partiti cosiddetti di sinistra e i sindacati hanno da tempo voltato le spalle ai lavoratori dipendenti e ai pensionati non potrebbe essere forse giunto il momento di fondare un partito laburista o socialdemocratico che ponga al centro del programma il lavoro e la sua moderna e geniale proposta di riforma? I partiti di destra hanno il loro bacino elettorale nei lavoratori autonomi, in alcune caste di intoccabili ecc. ma noi lavoratori dipendenti e pensionati siamo milioni e ci scommetto pronti a votarlo.

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  23. A giugno dell’anno prossimo dovrei andare in pensione con la Fornero ( 41 anni 10 mesi + 3 mesi di finestra) . Non vorrei che, con le proposte sul tavolo, la mia pensione subisse delle penalizzazioni perché non ho 67 anni. Nel caso di specie, per evitarle, dovrei lavorare altri tre anni dato che, alla data del pensionamento, avrei 64 anni di età??

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      • Mica tanto!!!
        Anch’io come Angelina nel 2025 potrò andare in pensione con i 41 anni e 10 mesi della Fornero, ma di età ne avrò solo 61
        Sono preoccupata perché parlano di un minimo di 62 anni e di strette sull’assegno per chi esce prima dal lavoro 😞
        Sono stufa di vedere privilegiare l’età contributiva a quella anagrafica!

        Rispondi
  24. noi lavoriamo anni e anni per andare sempre pui tardi in pensione .
    chi è condannato per reati – ogni anno gode di sconti di pena di 90 giorni ( liberazioni Anticipate) . c’e’ quancosa che non va nel sistema ITALIA

    Rispondi
  25. Landini batti un colpo se ci sei!!!Non state facendo nulla X i lavoratori.
    Ma come prendete i soldi dagli iscritti.Solo scioperi sapete fare.Cosi il lavoratore ci perde ancora di più.

    Rispondi
  26. La proposta è ottima senza dubbio ma purtroppo vedo una classe politica che va avanti sulla sua strada dell’austerità senza voler ascoltare altro. Mai arrendersi certo ma la fiducia nel cambiamento auspicato è sempre meno in tempi brevi, in futuro secondo me è certo che sarà presa in considerazione questa proposta o una simile ma adesso purtroppo non vedo maturi i tempi politici anche se lo sarebbero eccome.

    Rispondi
  27. La Proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin è la migliore per tutti,
    speriamo che questi Politici e Sindacati la leggono e la prendono in considerazione già da adesso.

    Rispondi
    • Non vorrei che.. prima approvino il contributivo senza altra scelta per abituarci a vivere con pochi soldi….e poi in futuro attueranno la proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin ma senza più restituirci la parte retributiva…
      Ormai qua possiamo aspettarci di tutto…

      Rispondi
  28. Letto sul fatto quotidiano di oggi:
    Lega ciao, ha vinto la Fornero, anche quest’anno si taglia ; spero che la lega smentisca :

    ‘https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/20/pensioni-ha-vinto-fornero-anche-questanno-si-taglia/7663054/

    Rispondi
    • Ho visto, purtroppo non riesco a leggere l’articolo perché chiede l’abbonamento, però leggendo in altri lidi cosa dice il ministro Giorgetti non faccio fatica a capire cosa sarà fatto.

      Rispondi

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