Pensioni anticipate 2018: che ne sarà di quota 100/41 e opzione donna?

Le ultime novità sulle pensioni anticipate al 28 maggio 2018 giungono dalla difficile situazione politica che si è venuta a creare, a poche ore dal No di Mattarella a Savona, nome scelto da Salvini e Di Maio per il ruolo di Ministro dell’Economia, Conte si è dimesso e il Presidente della Repubblica ha convocato Cottarelli. I lavoratori, specie quelli che erano convinti qualcosa in campo previdenziale potesse cambiare con l’avvio del Governo giallo-verde, sono molto preoccupati del nulla di fatto e si chiedono ed ora cosa accadrà? Che ne sarà del contratto stilato in cui si menzionava la quota 100 e 41 e il proseguo di opzione donna? Che ne sarà degli esodati che non possono ulteriormente attendere, vista la gravissima situazione economica che li contraddistingue? Moltissimi i dubbi e gli sfoghi che i lavoratori hanno lasciato sul nostro sito.

Pensioni anticipate, quota 100/41 e opzione donna rinviate o da dimenticare?

Sul web non si parla d’altro ormai da ore, cosa sarebbe potuto davvero cambiare con il Governo M5S-Lega se ci fosse stato il via definitivo di Mattarella per quanti ambivano alla pensione anticipata, ed entro quanto? Indipendentemente dal fatto che il Governo si fosse formato o meno va da sé che i tempi non sarebbero stati immediati, quota 100 e 41, non avrebbero visto il via se non dopo la prossima Legge di Bilancio, a rischio invece erano nell’immediato Ape social e la proroga dell’Ape volontaria.

Chi, a detta del contratto, avrebbe dovuto, seppur in linea con le risorse disponibili, vedere nell’immediato uno spiraglio, stando alle promesse fatte da Salvini e Di Maio, erano le lavoratrici che ambivano alla proroga dell’opzione donna e che oggi, sebbene non  intendano mollare la loro battaglia, sono particolarmente affrante da quella che pare loro essere ormai una chance sfumata.

I lavoratori si chiedono cosa accadrà ora, se le misure potranno vedere la luce nel prossimo futuro o se devono essere invece essere accantonate e ci si deve attendere misure alternative. Vi è chi vorrebbe si tornasse subito al voto, chi reputa che la situazione non cambierebbe molto e che i tempi rischierebbero di allungarsi ancora. Allo stato attuale l’unica certezza resta la normativa vigente e le modifiche attuate dalla precedente legislatura. Come si può dunque andare in pensione?

Pensioni anticipate 2018, per ora nulla cambia

A chi ha fatto domanda per ape social e precoci, non resta che attendere che l’Inps in difficoltà per mancanza dei software con le nuove procedure, riesca a rispondere (certificazione dei requisiti) a tutti entro il 30 giugno per comprendere se la domanda è stata o meno accolta.

Chi è interessato all’ape volontaria, prestito a carico del lavoratore, potrà continuare ad usufruire di tale misura volontaria fino alla fine del 2019. I precoci che hanno almeno 1 anno di contributi versato prima dei 19 anni, mensilità anche non continuative, ed hanno maturato 41 anni cumulativi di contributi potranno, indipendentemente dall’età, se facenti parte di alcune categorie ‘disagiate’, continuare ad optare per l’uscita con la quota 41, che dal 2019 salirà, per effetto dell’adv a 41.5 mesi.

Gli ‘apisti’ potranno se appartenenti ad una delle 15 categorie di lavori considerati gravosi, se invalidi almeno al 74% se caregiver di un parente disabile convivente da almeno 6 mesi, o se disoccupati e privi di ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi all’atto della domanda, usufruire dell’ape sociale, a carico dello Stato, fino alla fine del 2018.

Le donne al momento non potranno optare per l’opzione donna a meno che non rientrino tra coloro che hanno già maturato i requisiti vigenti, ma ancora non hanno goduto di questa opzione, ossia hanno dalla loro il diritto ‘cristallizzato’ .  Per gli altri nulla cambia, non vi sono state modifiche all’attuale riforma Fornero. Sulla questione attuale è intervenuto anche Damiano, che sostiene sia stata tutta una tattica da parte della Lega. Gli esodati, purtroppo, restano nel limbo, 6000 famiglie che aspettano fiduciose qualcuno intervenga a risolvere, immediatamente, questa piaga sociale.

Riforma pensioni 2018, Damiano: obiettivo di Salvini era da subito tornare al voto

Damiano in una delle sue ultime note stampa scrive:  “Salvini si è dimostrato un abile tattico e ha invischiato nella sua tela anche Di Maio. Il suo limite consiste nel fatto che, come è risultato evidente, ha lavorato per sé e per gli interessi elettorali della Lega e non per il Paese. Il braccio di ferro che ha ingaggiato con il Quirinale, anche quando la coalizione giallo-verde aveva ottenuto praticamente tutto, nasconde in realtà la volontà di far fallire il confronto per poter andare al voto.”  Cosa ne pensate al riguardo, speravate nella formazione del Governo M5S-Lega o vi solleva maggiormente l’idea di procedere a nuove votazioni? Fatecelo sapere lasciando un vostro parere nella sezione commenti del sito.

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