Penioni, proroga opzione donna al 14/1. Fuori nuovamente le nate nel 60?

Pensioni anticipate 2018, news oggi 22/5 quota 41-100, così, non bastano

Le ultime novità al 22 maggio 2018 sulle pensioni anticipate giungono dalle considerazioni che i nostri lettori ci lasciano  a corredo degli articoli, non soddisfatti del programma di Governo M5S-Lega relativo alle pensioni che è stato diffuso su Facebook dallo stesso Salvini. Un programma, dicono in molti, troppo generico, che rischia di vedere precisazioni dopo l’approvazione, sono proprio quelle eventuali ‘aggiunte’ che preoccupano quanti guardano con apprensione le misure che dovrebbero rendere possibile l’abolizione della Riforma pensioni, che rischiano, secondo molti, di divenire peggiorative rispetto alle attuali. Ricordiamo inoltre che gli esodati sono ‘spariti’ dal contratto di Governo e attendono specifiche in merito alla 9° salvaguardia e al loro dramma previdenziale. Per le uniche misure che i lavoratori vorrebbero vedere approvate, in linea con quanto promesso in campagna elettorale, ossia: quota 100, intesa come somma tra età anagrafica e contributiva senza paletti, quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica, proroga opzione donna al 2018 alcuni indicano dove reperire le risorse.

Pensioni anticipate 2018, ecco dove reperire le risorse

Gastone, scrive: “Assodato che nel passato neanche tanto recente, centinaia di migliaia di lavoratori sono andati in pensione dapprima con 15 anni 6 mesi e 1 giorno e poi con 20 anni 6 mesi e 1 giorno e visto che attualmente stiamo attraversando un periodo nel quale tutti devono fare sacrifici, ci sarebbe a mio modo di vedere, un modo equo per ripartire tali sacrifici. Ricalcolare tutte le pensioni basando il loro importo su quanto versato di contributi: nello specifico: per i baby se quanto versato non corrisponde a quanto percepiscono di pensione, riportare l’importo all’attuale minimo; per vitalizi politici manager ecc. ricalcolare il tutto sulla base di quanto versato e così via; si libererebbero risorse eccome.

Io ho 64 anni e 39 di contributi (4 anni li ho persi perché non mi sono stati versati i contributi); durante tutto questo periodo i baby hanno percepito una pensione, non hanno versato tasse e magari hanno svolto un lavoro in nero, io invece ho versato contributi e tasse …non é forse giunto il momento che anche a me sia restituito qualcosa e permesso di vivere qualche anno da pensionato se Dio mi darà un po’ di salute? O forse debbo rimanere al lavoro fino a che mi portano direttamente al loculo? Cari politici ragionate col buonsenso e le soluzioni si possono trovare

Riforma pensioni 2018: ape sociale e volontaria che fine fanno?

Lenny preoccupata che le misure faticosamente raggiunte dalle precedente legislatura, come l’ape sociale o volontaria,  possano venire meno scrive: “Che fine faranno coloro che hanno già fatto domanda per Ape Sociale e Ape Volontaria per l’anno 2018? E gli esodati ripudiati? Con quota 100 chi ha 20 anni di contributi andrà in pensione a 80 anni? Messa così, nuda e cruda, senza altre opzioni di flessibilità, mi sembra l’altra faccia della medesima moneta “Fornero” o meglio se non è zuppa è pan bagnato…….spero che vengano studiate altre alternative e si entri nel merito dell’argomento previdenziale in maniera più incisiva, viste le tante diverse posizioni e situazioni dei cittadini”.

Pietro analizza la quota 100, come presentata anche settimana scorsa a Di Martedì dal consulente del lavoro Enzo De Fusco ( nell’articolo possibile vedere il video della proposta della Lega (quota 100 (64+36)):Certamente non è chiaro il discorso sulla quota 100 e su quella di 41. Probabilmente potrebbero peggiorare la Fornero che già di suo ha creato delle ingiustizie. Potrebbe sparire la pensione anticipata che al 1.1.2019 è di 43 e 3 mesi per gli uomini senza penalità, a prescindere dall’età anagrafica con la Fornero, per cui se inseriscono il limite di 64 anni molte persone come me andranno in pensione con 46 anni di contributi. A QUESTO PUNTO caro Sa.lvini è meglio lasciare la Fornero intatta, Facciamo meno danni ai cittadini”.

Silvana scrive:Questa quota 100 è tutta una buffonata. Io ho cominciato a lavorare a 33 anni, ad agosto compirò 63 anni .Per arrivare a questa fantomatica pensione dovrò avere 66 anni e 34 di servizio. E’ questa la chiamano riforma? Una donna a 66 anni è già stanca .Le donne che conducono una vita “normale” a 60 anni sono più che stanche. La riforma dovrebbe essere dare la possibilità a 60 anni di età e 30 di servizio poter andare in pensione in modo facoltativo. Chi vuole se ne va, chi non vuole rimane. Io non ne posso più, non ho potuto approfittare nemmeno dell’Ape volontaria. Che schifo!!!!!”.

In generale le donne vorrebbero vederci chiaro, il punto che indica la proroga è molto vago, si promette la misura me non si scandiscono tempi e modi. Insomma tutti restano in attesa di sapere la reale natura delle misure, per comprendere se saranno o meno migliorative risetto alla Riforma Fornero. Voi cosa ne pensate al riguardo lasciateci la vostra preziosa testimonianza, e o commento.

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