Pensioni anticipate 2019, ultim’ora su opzione donna: requisiti, finestre e domanda

Tantissime le domande che riceviamo quotidianamente concernente le regole che disciplinano l’opzione donna, ragione per cui al fine di cercare di rispondere ai tanti dubbi ancora in essere dopo l’approvazione della proroga dell’opzione donna, forniamo un piccolo sunto dei requisiti necessari per potervi accedere dal 2019.

Il provvedimento inserito nella Ldb 2019 fa riferiemento alla legge 243/2004 ragione per cui le condizioni per poter optare per la proroga al 21 gennaio 2019 sono le seguenti, a meno che, durante il successivo passaggio parlamentare, non vengano specificate ulteriori modifiche.

Opzione donna 2019, ecco i requisiti necessari

Sono ricomprese tutte coloro che al 31.12.2018 hanno maturato due requisiti imprescindibili, l‘età anagrafica pari a 58 anni se lavoratrici private e del pubblico impiego oppure 59 anni se lavoratrirci autonome, e l’anzianità contributiva che deve essere pari, sempre al 31/12/2018, almeno a 35 anni di contributi.

Più precisamente: 34 anni 11 mesi e 16 giorni ovvero 1820 settimane effettive. Per settimane effettive si intende al netto dei contributi figurativi (quelli per malattia e disoccupazione non contano) mentre contano quelli da mobilità o cassa integrazione, e quelli relativi al periodo di maternità. Ricordiamo altresì che ai requisiti anagrafici indicati non andranno aggiunti i 7 mesi di adv perché sono già ricompresi nell’età indicata.

Proroga opzione donna, quanto devo attendere per il primo rateo?


Per poter ottenere il primo assegno si devono attendere delle finestre che differiscono a seconda se la lavoratrice e dipendente o autonoma, nel primo caso occorre attendere ulteriori 12 per le lavoratrici del settore privato/pubblico, mentre la finestra sale a 18 mesi per le lavoratrici autonome. I 12- 18 mesi vanno conteggiati a partire dal raggiungimento dei requisiti suddetti.

Dal momento che si tratta di dover attendere molto tempo per ricevere il primo rateo, la lavoratrice ha facoltà di continuare a lavorare, durante il periodo di attesa al fine di non rimanere senza stipendio/ pensione.

Opzione donna, i contro della scelta di lasciare il lavoro prima


Sebbene fossero moltissime le donne in attesa della proroga da parte del Governo, e molte altre stiano ancora lottando per chiedere di ricomprendere inizialmente almeno le nate entro il 31/12/1961 e poi che la misura divenga strutturale, é giusto ricordare che la misura oltre ai pro porta con sé anche dei contro che é corretto enunciare.

Il metodo di calcolo dell’assegno mensile di pensione applicato é quello contributivo che rispetto al calcolo retributivo e/o misto vigenti per altre forme pensionistiche porta ad un taglio medio sul rateo pensionistico che si aggira sul 30-35% . Le lavoratrici che desiderano optare per l’opzione donna, sebbene a lungo si sia richiesta tale modifica alle legge vigente, non hanno purtroppo ancora la facoltà di cumulo gratuito dei contributi versati in casse previdenziali diverse. Tuttavia é possibile cumulare quanto versato attraverso la ricongiunzione onerosa.

Pensioni 2019, opzione donna: se non faccio domanda subito, perdo beneficio?


Assolutamente no, in quanto il diritto risulta cristallizzato. Ragione per cui na volta ottenuto il beneficio della quiescenza con OD, questo non si esaurisce poiché il diritto alla pensione è un diritto soggettivo pubblico riconosciuto a tutti i lavoratori e garantito dalla Costituzione secondo la formula contenuta nell’art. 38, secondo comma. Ci sentiamo dunque di tranquillizzare anche quelle lavoratrici che pur avendo già i requisiti per poter accedere alla quiescenza, inizialmente temporeggeranno desiderando proseguire nel lavoro per cercrae di uscire attraverso altri canali anticipati meno penalizzanti.

Qualora condizioni avverse ed esogene impreviste creassero delle condizioni sfavorevoli negli anni a seguire potranno comunque, avendo ormai consolidato il diritto attraverso la maturazione dei requisiti vigenti, optare per l’opzione donna in un secondo momento. La proroga dell’opzione donna é certamente stata una promessa mantenuta da parte del Governo, seppur dicono le escluse in modo parziale, in quanto allo stato attuale, essendo aumentano il requisito anagrafico rispetto alla 243/2004, la proroga, dicono, avrebbe dovuto essere non al 31/12/2018, ma al 31/12/2019. In ogni caso il sottosegretario al Ministero del Lavoro Durigon ha assicurato che la misura verrà rinnovata di anno in anno, non chiudendo la porta, dunque, alle lavoratrici al momento fuori dai giochi. Siete tra le fortunate che riusciranno ad entrarci oppure la vostra lotta continua per raggiungere il sogno rincorso da anni?

7 commenti su “Pensioni anticipate 2019, ultim’ora su opzione donna: requisiti, finestre e domanda”

  1. sarò più preciso. leggo Opzione donna 2019, ecco i requisiti necessari
    Sono ricomprese tutte coloro che al 31.12.2018 hanno maturato due requisiti imprescindibili, l‘età anagrafica pari a 58 anni se lavoratrici private e del pubblico impiego oppure 59 anni se lavoratrirci autonome, e l’anzianità contributiva che deve essere pari, sempre al 31/12/2018, almeno a 35 anni di contributi.
    occorre spostare di anno in anno in avanti il limite del 31.12.2018 per il possesso dei requisiti richiesti di: almeno a 35 anni di contributi e l‘età anagrafica pari a 58 anni se lavoratrici private e del pubblico impiego oppure 59 anni se lavoratrici autonome.

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    • Marina se punta alla quota 100 purtoppo sì, occorrono anche 62 anni anagrafici oltre agli anni di contributi che lei ha abbondantemente superato. Se invece avesse le caratteristiche del lavoratore precoce, 12 mesi contributi versati prima dei 19 anni, e facesse parte di alcune categorie disagiate potrebbe sempre puntare alla quota 41.

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  2. buona sera signora Erica Venditti un chiarimento mia moglie ha raggiunto i requisiti di pensione con opzione donna cioè nata il 31/03/1959 avendo ad oggi circa 41 anni di contributi,quindi nel 2016 ha maturato i 2 requisiti, l’art 16 della ldb ultima 2019 recita che i 12 mesi di finestra partono dal momento che si raggiungono gli stessi,la domenda è quando prenderà il primo assegno di pensione.grz

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    • Cosimo avendoli già maturati ha già scontato i 12 mesi di finestra , ragione per cui dovrebbe ricevere il rateo non appena il decreto diverrà legge e lei potrà fare domanda. Dunque credo, se escludiamo i tempi tecnici, subito dal mese successivo o al più li riceverà con gli arretrati.
      Se avesse trovato utile la risposta e trovasse interessante il sito le chiederei gentilmente di sostenerci attraverso una donazione, al momento abbiamo pensato a due modalità: accedere a questo link : https://paypal.me/ericavenditti , oppure con un bonifico bancario su Istituto Bancario: Fineco Bank IBAN: IT82D0301503200000005830165 intestato a: Erica Venditti. Si tratterebbe, nel caso le fpsse possibile, di un piccolo gesto , ma che per noi varrebbe molto e ci permetterebbe di continuare a dedicare il giusto tempo a tutte le categorie più disagiate.

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  3. Buongiorno signora Venditti.. io ad ottobre 2019 avrò maturato 42 anni e 10 mesi di contributi. Secondo il decretone potrei andare in pensione dopo tre mesi dalla maturazione dei contributi. Quello che non ho capito è in questi tre mesi cosa faccio.. continuo a lavorare oppure a gennaio mi prenderò gli arretrati di tre mesi di pensione? La ringrazio per l’eventuale risposta!

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    • Francesco se vuole può continuare a lavorare fino al raggiungimento dei tre mesi di decorrenza, in modo da non restare senza stipendio, poi riceverà subito la pensione oerché i tre mesi di finestra li ha ‘scontati’ sul posto di lavoro. Oppure può smettere subito, perhcé il diritto é già maturato, ma il primo rateo, senza arretrati, lo percepirà 3 mesi dopo, dunque in quei tre mesi sarà senza stipendio e pensione. Francesco Se avesse trovato utile la risposta e trovasse interessante il nostro sito le chiederei gentilmente di sostenerci attraverso una donazione, al momento abbiamo pensato a due modalità: accedere a questo link : https://paypal.me/ericavenditti , oppure con un bonifico bancario su Istituto Bancario: Fineco Bank IBAN: IT82D0301503200000005830165 intestato a: Erica Venditti. Si tratterebbe, nel caso le fpsse possibile, di un piccolo gesto , ma che per noi varrebbe molto e ci permetterebbe di continuare a dedicare il giusto tempo a tutte le categorie più disagiate.

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