Pensioni anticipate 2020, ultimissime: Brambilla boccia quota 100
Giuliano Cazzola nel suo ultimo editoriale su Il Sussidiario.it ripercorre l’analisi che Alberto Brambilla, presidente fondazione itinerari previdenziali, fa della quota 100. Così l’economista: “Brambilla con le sue pubblicazioni, mette in grado i volenterosi, che non si rassegnano a legare l’asino dove vuole padron luogocomune, a capire quanti misfatti vengono compiuti sulla riforma delle pensioni”. Poi spiega che recentemente il professore ha dimostrato come con i provvedimenti ispirati alla cosidetta flessibilità anticipata si sia dato luogo in realtà ad una babele di età effettive alla decorrenza del pensionamento ed a un impiego assai consistente delle risorse che hanno portato in 7 anni a ‘salvare’ 340 mila persone dalla Legge Fornero con un dispendio di 30 miliardi, a conti fatti il 25% dei risparmi previsti dalla riforma Fornero. Eccovi i dettagli della lunga disamina.
Quota 100 e gli scampati dalla Fornero: a quanti ammontano?
Nonostante molti si lamentino che la riforma Fornero sia tutt’ora in vigore e che troppo poco si sia fatto per permettere l’uscita anticipata dei lavoratori ed il ricambio generazionale, i numeri in realtà parrebbero dire ben altro. Le misure, più o meno eque, varate negli ultimi anni hanno permesso la fuga dal lavoro e dalla rigidità della legge Fornero a molti pensionati. L’introduzione di Quota 100 solo nel 2019 insieme alla proroga di alcune misure come opzione donna e ape sociale e precoci ha permesso 264.765 pensioni con requisiti più favorevoli. Gli scampati dalla Fornero, spiega Cazzola, in 8 anni sono stati 604mila su un totale di 16 milioni di pensionati, ossia, ci tiene a sottolineare l’economista nel suo editoriale, ben 75 mila uscite all’anno. Poi riporta la domanda che si é posto Brambilla ripensando a quota 100 e soprattutto la risposta che si é dato. Il presidente di itinerari previdenziali si chiede: “si poteva fare di meglio? Poi lamenta come sia prevalsa la fretta per soli fini elettorali di pronunciare la parola magica quota 100.
Così si é fatto: “Un provvedimento a debito, a spese delle giovani generazioni e con molte pecche: non cancella la riforma Fornero, non risolve la flessibilità in uscita, si disinteressa dei giovani, é solo una misura sperimentale e a tempo (3 anni per quota 100 e 8 anni per precoci e anticipata) dopodiché si torna a Fornero, non prevede agevolazioni specifiche per lavoratori con problemi di salute, familiari a carico da curare, lavori pesanti, in mobilità o disoccupazione neppure l’utilizzo dei ‘fondi di solidarietà’ per l’industria, il commercio, l’artigianato e l’agricoltura” .
Riforma pensioni, quota 100? Un ‘liberi tutti’
Poi Brambilla prosegue facendo presente come Quota 100 sia stata una sorta di “liberi tutti”, compresi quelli che ancora avrebbero potuto lavorare, prevede il divieto di cumulo mettendo in panchina o a nero molti neo pensionati, e per giunta non é servita come staffetta generazionale.
Insomma prosegue Cazzola riportando le considerazioni del Professore, il giudizio che ne emerge é duro, ma anche giusto, fatto da una persona che sa quel che dice, in quanto Brambilla é uno dei maggiori esperti in materia previdenziale. Inoltre mai é stato negato come Quota 100 porti con sé una penalizzazione economica correlata all’anticipo dell’età anagrafica nell’ambito del sistema di calcolo sia contributivo che misto.
Nel seguito dell’editoriale Giuliano Cazzola affronta anche la questione relativa ai nuovi coefficienti di trasfornazione del montante contributivo che hanno riacceso il dibattito sulla riforma pensioni. Sulla lunga diatriba rimandiamo all’editoriale che ci ha appena rilasciato Domencio Proietti in esclusiva per il nostro sito.
Capirai….i politici…… anche questa volta sono riusciti a stopparsi il taglio ai vitalizi e poi pretendono di succhiare ancora sulle misere pensioni nostre anche con 40 anni di contributi ( come me) regolarmente versati. Forse nessuno si ricorda delle pensioni dopo 15 a 6 m 1 g…e ora invece tutti contro a quota cento
Ma basta con questo tormentone dei giovani e del debito che rimarrebbe sulle loro spalle!
Io ho lavorato quaranta anni e ho pagato le pensioni anche a chi non ha mai versato una lira/euro di contributo. Adesso che i giovani la paghino a me e se lo mettano bene in testa: non esiste il “conflitto generazionale”, è uno slogan inventato da politici quali Cazzola e Fornero per scippare il giusto riconoscimento di fine lavoro a chi ha pagato onestamente tutta la vita!
Salvatore, non posso che darti ragione , il tuo pensiero obbiettivamente parlando non fa una grinza.
Sono tutte balle quello che continuano a divulgare i falsi economisti, il loro scopo è non farsi toccare le loro laute pensioni e resto……
In pensione tutti a 60 anni senza se e ma,aktrimenti alke armi e uccidiamoli tutti questi criminali politici.
io farei fare certi lavori ai nostri politici…. e poi mi spiegano come non arrivarci morti o fortemente usurati alla pensione sempre più distante
Claudio, cosa vuoi fare lavorare i nostri politici, imbranati e limitati. La dimostrazione è tutta sotto gli occhi.
QUOTA 100 GIA’ LEGGE ALLA QUALE ALLA QUALE ABBIAMO FATTO AFFIDAMENTO E CHE PERSONALITA’ POLITICHE E SINDACALI HANNO SEMPRE DICHIARATO E ASSICURATO CHE RIMARRA’ E COSI’ COME E’ FINO ALLA SCADENZA DELLA SPERIMENTAZIONE 2021 COMPRESO DEVE E RIMANERE E COSI’ COME E’ SE SERVONO SOLDI SI DEVONO PRENDERE DA ALTRE FONTI MOLTO PIU’ RICCHE (DOPPIE E TRIPLE PENSIONI, VITALIZI, SPERPERI, EVASIONE ECC), ALTRIMENTI SENZA PENSIONE SENZA LAVORO E SENZA REDDITO PER VIVERE, ESODATI, NON SI POSSONO CAMBIARE LE REGOLE IN CORSO MA SI DEVONO PORTARE A TERMINE COME PREVISTO, ANCORA MEGLIO IN UN PERIODO COME QUESTO CON IL VIRUS.
È facile parlare per questi signori con i loro alti stipendi ma io che sono un semplice impiegato e lavoro dal 1981 con uno stipendio ridicolo che non ti permette di arrivare a fine mese senza contare le eventuali spese extra / mediche tutto di deve andare sempre liscio altrimenti affoghi i nostri figlioli che devono lavorare tramite le agenzie interinali quando sono chiamati a 5 € l’ora una vergogna io ho 60 anni e devo lavorare ancora qualche anno per i cari politici che dicono di lavorare per il popolo italiano ma quale probabilmente quello di casa loro ma sei come tanti altri onesti lavoratori che lavorano da 40 anni i nostri ragazzi come fanno a trovare lavoro se siamo noi stessi a negarglielo dato che non riusciamo a lasciare spazio a loro credo che un essere umano dopo quarant’anni di lavoro sia giusto che gli ultimi anni della propria vita debba dedicarla alla famiglia e ai nipoti salute a parte fino a che non ci sarà uguaglianza sociale non avremo mai diritti pari ai nostri cari e amati politici
Roberto …io sono nella tua stessa situazione …anzi peggio! Ho la tua stessa età,ho i contributi a partire da agosto 1979,ho fatto l’impiegato dal 1981 al 2006 poi ho perso il posto di lavoro,dal 2008 sono lavoratore agricolo precario e stagionale…purtroppo! Sentire certi personaggi come Brambilla,Giuliano Cazzola e la sedicente e supponente Elsa Fornero …è come ricevere un pugno allo stomaco ! VERGOGNA !!!
Anche io: 60 anni e 41 di contributi, ma non precoce.
Nel 2022 potrò andare in pensione , ma con 43 anni di contributi (quota 105!!!!)
Vi sembra giusto? Lavorerò 5 anni in più dei quota 100…. ma fatemi il piacere!
Quota 41 per tutti da subito!
Io non riesco andare in pensione con quota 100 x 28 giorni ma co 40 di contributi cosa posso fare ?grazie
Dipende dal lavoro che fa e se riesce ad entrare magari nella quota 41 essendo un precoce con determinate caratteristiche. Così so troppo poco per darle una risposta, cmq con 40 temo non riesca ad andarci
Con l’opzione donna credo che riesca ad andare, però occhio che è tutto contributivo!
Quota 100 deve rimanere fino al 31/12/2021 senza se e senza ma. C’è tra l’altro una crisi economica senza precedenti nella storia del dopoguerra, alle donne ultrasessantaduenni che rimarranno senza posto di lavoro cosa offrirà il governo al posto di quota 100? Il reddito o la pensione di cittadinanza o il reddito di emergenza? È non solo vergognoso ma anche tragico. Quando si decideranno a dividere la previdenza dall’assistenza che è il vero macigno per le casse dell’Inps?
OPZIONE DONNA deve essere assolutamente prorogata!
Il suo mancato rinnovo costituirebbe una grossa ingiustizia nei confronti delle donne, ma soprattutto una grandissima VERGOGNA per i nostri Governanti.
Auspico che i Sindacati si batteranno in tal senso
Emanuela, sindacati…… non ci CONTI. Fanno loro interessi