Pensioni anticipate 2021, favorevoli e contrari alla proposta Tridico: le ragioni
In questi giorni sul nostro portale si è creato un grande fermento intorno alla proposta Tridico, vi è chi si è detto tutto sommato favorevole non vedendo altre via d’uscita a breve tempo post quota 100 ed essendo in molti casi già disoccupato, chi la ritiene una proposta insentibile, dovendo andare in pensione per diversi anni col contributivo, prima di poter arrivare alla pensione piena.
Tra questi anche chi spera ancora nella quota 41, sebbene il Presidente Inps abbia parlato di costi eccessivi per questa opzione di uscita anticipata. Riportiamo qualche commento, che ben manifesta questa polarità tra favorevoli e contrari e ne riporta le ragioni.
Pensioni anticipate 2021: vada per la proposta Tridico: ‘Meglio che niente’
Vittorio, scrive: “D’accordissimo con la proposta di Tridico mi sembra la più giusta peccato che per prendere tutta la pensione si deve aspettare i 67 anni va be’ non si può avere tutto dalla vita “
Elena: “Ho perso il lavoro nel 2018, età 57 anni con 33 anni di contribuzione, dopo la naspi sono diventata invisibile per lo stato, troppo vecchia x lavorare e i vari sussidi (reddito cittadinanza, emergenza) a meno che non dichiaravi il falso non sono accessibili in quanto devi essere un morto di fame per darti quattro spicci, quindi x me OK PROPOSTA INPS, MEGLIO CHE NIENTE”
Bruno: “Una proposta sensata che consentirebbe di accedere alla pensione a chi è fuori dal lavoro”, Giuseppe: “Se é facoltativo, é ottima”. Mirco:” È giusto dare un ricambio generazionale al mondo del lavoro”.
Donatella: “Ho 64 anni e 33 di contributi, se passasse la proposta di Tridico sarei felicissima. Non vedo l’ora di andare in pensione”, Remigia: “D’accordissimo… uno ovviamente è libero di scegliere !!ma poter prendere anticipatamente una parte della pensione è una buona opportunità”
Paolo: “La Proposta Tridico personalmente l’accetterei pur di smettere di lavorare in un’azienda che non ha futuro” Vi è poi chi come Leonardo propone qualche piccola modifica sugli anni d’ingresso: “Sono bonsignore Leonardo abito a Catania, per 6 giorni non rientro con quota 100,sarei contento con ultima proposta, ma iniziare a 62 anni anziché 63 , così come me ci sono un mare di persone che sarebbero d’accordo, si creerebbero liberi molti posti di lavoro, aiuteremo molto i conti pubblici, daremo una mano ai lavoratori gravosi, e sistemeremo tante persone che dopo 40 anni di lavoro vogliono andare via.
Pensioni anticipate 2021: Proposta Tridico? No grazie!
Paolo Prof invece si dice contrario e si rivolge direttamente al Presidente dell’Inps: “ Si parla di costi; allora, presidente Tridico, mi dica solo 1 cosa: quanto costerebbe la sua proposta se partisse dai 62 anni invece che dai 63 anni; non fosse altro perchè chi 2 opportunità (quelli del 1959), chi 2 volte fregati (noi del 1960); è da disonesti non darci l’opportunità; allora quanto costerebbe? e sono solo calcoli ipotetici; lei mi sa dire quanti l’accetterebbero? lo saprà solamente al momento della chiusura dell’opportunità e mi creda: saranno 4 gatti perchè è talmente rischiosa che saranno veramente 4 gatti (1 gatto sarei io forse); almeno dateci l’opportunità, cosa vi costa?“
Gianni, aggiunge: “Si continuerebbero a creare privilegi. 64/36 vuol dire che chi oggi ha 61/41 a 64 avrà 44 anni di contributi, 9 anni in più di chi avrà 36 anni a parità di età. La vogliamo chiamare equità sociale??? Quindi utilizzerà i 42 e 10 mesi in essere oggi, siamo sicuri che ci sarà un risparmio nel 2027 come dice l’INPS ? Quanto si risparmierà per solo 1 anno e 10 mesi in più?”
Lucia indignata: “ Tra la pensione contributiva e quella retributiva passa molto tempo conil rischioche la parte contributiva non venga pagata perché dicono ci sono gravi problemi per le casse dello stato Io non mi fido per niente visto l’andamento di sempre No, non va bene!”
M65, dalla sua propone un compromesso 42 anni senza finestre: …” Al momento, spiega Tridico, l’«uscita anticipata indipendente dall’età è possibile fino al 2026 con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi», che diventano 41 e 10 per le donne e ai quali vanno aggiunti tre mesi di finestra mobile.” Capisco che per lei i mesi non contano piu’ di tanto, ma 10 mesi + 3 di finestra mobile ( nel senso che se non ti affacci al momento giusto, batti il naso sul muro) fanno UN ANNO ed UN MESE. Il che vuol dire che verseremo OTTO ANNI di contributi in piu’ di quanto era quando abbiamo iniziato a lavorare…. OTTO ANNI DI LAVORO IN PIU, VALE A DIRE OTTO ANNI DI VITA IN MENO! (quando va bene)……… Per voi 41 sono troppo costosi, per noi 43 e un mese sono troppo lunghi………. facciamo 42 senza mesi ne finestre. 42 anni e BASTA!
Napolitano, pare accodarsi alla richiesta di M65: “Mi accontenterei che togliesse i 10mesi così sarebbe 42 e basta ci hanno succhiato il sangue”.
Giorgio: “Costa troppo quota 41 ? La legge Fornero è stata fatta perché non c’erano i soldi e ancora oggi non ci sono !! Dovrebbero vergognarsi! E quando i nati nel 1960 avranno maturato 43 anni e andranno in pensione a 64 anni i soldi ci saranno ? O inventeranno altre cose pur di non pagare le pensioni ?
Luca: “La soluzione Tridico se dovesse passare , la riterrei una enorme ingiustizia , a mio parere tetto massimo 65 anni x anzianità o anticipata 42 anni di contributi senza vincoli anagrafici”
Agostino, ripropone quota 100 per un altro anno: “La sola quota contributiva sarebbe troppo dannosa per molti lavoratori che hanno avuto carriere discontinue con periodi di cig o disoccupazione pensate poi a tutte quelle persone che hanno svolto lavori socialmente utili anche per 15 anni e oltre dove i contributi sono solo figurativi. Non capisco perché non si voglia prorogare la quota100 per il 2022 quasi a costo 0”.
Pensioni anticipate 2021: è tempo di lasciare spazio ai giovani: la disamina di Perfetto sul post quota 100
Il Dott Claudio Maria Perfetto, esperto previdenziale ed economista, così chiude il dibattito: “L’articolo di Stefano Rodinò riporta: “Grazie al blocco dei licenziamenti si sono ridotte le cessazioni decise dall’azienda per motivi economici (da 560 mila a 230 mila), mentre sarebbero 330 mila i posti salvati grazie al blocco”. Certamente una buona notizia (almeno in apparenza).
Che fine ha fatto la “mano invisibile” di Adam Smith, che dovrebbe regolare in maniera automatica prezzi e quantità delle merci attraverso il meccanismo chiamato “mercato” che esclude categoricamente l’intervento dello Stato (intervento ammesso solo in via eccezionale)? Semplice: la “mano invisibile” del mercato è stata sostituita dalla “mano visibile” dello Stato che dà sostegno al meccanismo chiamato “mercato” (lo Stato è potuto intervenire “a gamba tesa” sul mercato in quanto la pandemia è un caso eccezionale).
Che fine ha fatto il principio del “laisser faire, laisser passer” (“lasciar fare, lasciar passare”, ovvero, “lasciar produrre, lasciar commerciare”) dell’economia liberista secondo la quale lo Stato non deve imporre alcun vincolo all’attività economica, allo scopo di affermare il postulato della libertà individuale? Semplice: il “laisser faire” è stato sostituito dagli aiuti dello Stato che dà sostegno alle imprese per consentire la continuazione delle attività economiche (anche qui l’intervento dello Stato è giustificabile secondo l’adagio: “profitti privati, debiti pubblici”).
Che fine ha fatto la “distruzione creativa” di Marx e di Schumpeter secondo il quale, durante le recessioni, quando le aziende e il lavoro cominciano a scomparire e si invoca l’intervento dello Stato, è da evitare proprio l’intervento dello Stato per permettere alle aziende di rinnovarsi se non vogliono scomparire? Semplice: la “distruzione creativa” di Marx e di Schumpeter è stata impedita dallo Stato “grazie” al blocco dei licenziamenti (anche qui l’intervento dello Stato è giustificabile: mantenere in azienda le esperienze dei lavoratori, evitando così che vadano disperse).
Non esprimo alcun giudizio in merito agli interventi da parte dello Stato. Mi limito solo ad osservare che l’economia ne avrebbe maggiormente beneficiato (certo, sarebbe tutto da dimostrare) se grazie allo sblocco dei licenziamenti ci fossero stati 200 mila pensionamenti in più nella fascia (55-64)anni di età non più in linea con le esigenze aziendali, permettendo alle aziende di rinnovarsi attraverso il ricambio generazionale (“distruzione creativa”) assumendo 130mila giovani in più nella fascia (25-34) anni di età in linea con l’evoluzione digitale”.
Voi dalla vostra siete pro o contro la proposta di Tridico? Fateci sapere da che parte vi schierate e nel caso motivateci la risposta nell’apposita sezione commenti del sito.
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Favorevole proposta Tridico al100%,finalmente qualcosa di buono!!!!!
Giovanni,la cosa giusta è
64 e 36 è inoltre a 65 anni tutti via
Solo per chi avrebbe meno di 35 anni
Di contributi ,la possibilità di rimanere altri due anni dopo i 65 .
Dopo i 65 anni è dura
lo ribadisco: proposta tridico dai 62 anni: sarà rischiosa ma almeno è una chance per noi del 1960 già inculati quest’anno; quota 100 buona ma senza il minimo o un minimo basso: 59-41; 60-40; 61-39; 62-38; ma facendo così non inculavano quasi nessuno; ma siccome sono dei gran figli di …………. dovevano inculare qualcuno e così ci siamo capitati noi di mezzo; e adesso: vedrete in queste settimane prima delle votazioni tutte le proposte; finchè sono proposte tutto ok; ma i fatti……………………………… quelli contano ; e il 18 settembre si avvicina
ANCHE LEI SIGNOR TRIDICO HA SEMPRE SOSTENUTO : “ASSOLUTAMENTE BISOGNA EVITARE LO SCALONE DI 5 ANNI” !!!
RICORDO CHE LA PENSIONE “ANTICIPATA – FORNERO” OGGI PER GLI UOMINI VIENE CONCESSA DOPO 43 ANNI E UN MESE !!!!!!!!! RIPETO DOPO 43 E UN MESE DI LAVORO !!!!!!!! OVVERO 5 ANNI E UN MESE IN PIÙ RISPETTO AI 38 ANNI DI QUOTA 100 !
ALLORA COSA VOGLIAMO FARE SIGNOR TRIDICO ?
VOGLIAMO AGGIUNGERE 1 ANNO ?
OK : 38 + 1 = 39 ANNI
VOGLIAMO AGGIUNGERE 2 ANNI ?
OK : 38 + 2 = 40 ANNI
VOGLIAMO AGGIUNGERE 3 ANNI ?
OK : 38 + 3 = 41 ANNI
VOGLIAMO AGGIUNGERE 4 ANNI ?
OK : 38 + 4 = 42 ANNI
FINITO !!! FINITOOOOOOOOO !!!
SIGNOR TRIDICO SE VOGLIAMO ESSERE CREDIBILI E HA ANCORA UN VALORE “LA PAROLA CHE DIAMO” .. È TUTTO QUI SULLA PENSIONE ANTICIPATA E LO “SCALONE” DA EVITARE !!! NON C’È ALTRO ! QUALSIASI ALTRA PROPOSTA LASCEREBBE TUTTO INVARIATO AI 43 E UN MESE DELL’A “PENSIONE ANTIPATA DELLA FORNERO”. GRAZIE!
Caro tridico. I soldi li dovete trovare per forza, ve li abbiamo dati e ce li dovete restituire. 41 anni di contributi devono bastare e avanzare o ci sarsa’ una rivoluzione a Roma con i forconi. Se non siete stati capaci di gestirli dovete pagare voi , non noi. Andate a cercarli da quelli che prendono stipendi e bonus d”oro tra politici, magistrati e funzionari pubblici e manager pubblici e dall”evadione fiscale. Massa d”incapaci,( ma la parola dovrebbe essere un altra)..
Si deve smettere di giocare sulla pelle delle Persone che dopo i 60 anni sono molto stanche di Lavorare è necessario semplicemente fare il ricambio generazionale per ogni pensionato a 61_62 anni massimo si inserisca un giovane ed i conti tornerebbero sicuramente.
Sono perfettamente d’accordo con la proposta del Presidente dell’INPS, ma meglio all’età dei 62 anni.
Vorrei rimostrare l’ordine delle grandezze coinvolte dalla applicazione della proposta Tridico ovvero: abrogazione temporanea del misto aggiungendovi il calcolo delle imposte per poi farne dei confronti.
Il dottor Tridico propone il ritiro dal mondo del lavoro a 63 anni con calcolo contributivo fintanto si raggiunga l’età della pensione di vecchiaia 67 anni.
Intende ritardare di 4 anni il calcolo misto delle pensioni (ovvero mette nelle condizioni di elargire ora e oltre il 2026 solo pensioni in cui l’eventuale peso della parte retributiva, fin che qualcuno la possiede, non arrivi a ¼ dell’ammontare totale, es. 10 anni su 40).
Nel calcolo simulato relativo al mio montante di Euro 407.000, l’assegno pensionistico con calcolo attuale dovuto al sistema misto comporterebbe, per una sessantatreenne con 42,1 anni di versamenti, un assegno lordo di 1.930 euro mensili.
La proposta del presidente INPS, qualora imponesse di sottrarre 398 euro lordi mensili per 4 anni dovuti al calcolo retributivo (una percentuale del 22%), se considerate le imposte IRPEF gravanti sul restante assegno (aliquota media delle imposte del 18,2%) di fatto porterebbe a un assegno netto mensile di 1.219 Euro per 4 anni (ammesso e non concesso che al termine dei 4 anni venga ripristinata la situazione iniziale del calcolo misto).
Ma qui, da Europeo sempre meno convinto, bisogna raccontare almeno una parte della storia:
L’Italia è, se non la prima, la seconda delle nazioni europee con la più alta tassazione sull’assegno pensionistico. Un reddito pensionistico di 20mila Euro da noi subisce una aliquota media IRPEF del 20,5% (l’esempio personale di cui sopra lo conferma); mentre nei “PAESI GUIDA”, Olanda è 8,4%, Germania è 8,3% e del 7,3% in Francia. Una differenza valida e anche più ampia per assegni pensionistici di importo più consistente.
Le pensioni tedesche, quelle dei bravi, che versano contributi pensionistici circa del 19% e non del 33%, fino alla cifra di 16.500 euro le esentano da tasse, mentre si legge che anche Francia e Spagna contemplino tuttora il retributivo.
Ora Tridico ci spieghi se vuole cavare ancora sangue dalle rape, oppure se a sua volta ritiene giusto aggiungere alla sua malsana idea che: per 4 anni ci tratterà come i tedeschi esentandoci fino ad un ammontare di 16.500 euro dal pagamento IRPEF e ci applicherà una marginale del 8,3% sulla parte restante dell’assegno.
La proposta Tridico, se chiede 63 anni di età, offre una seconda opportunità ai nati del ’59, che così possono scegliere tra Quota 100 e proposta Tridico. Invece i nati del ’60 nel 2022 non potrebbero accedere né a Quota 100, né alla proposta Tridico, né all’Ape sociale, in quanto dovrebbero attendere ancora un anno; e se sono disoccupati da diversi anni la faccenda diventa drammatica. Inviterei quindi Tridico a prendere in considerazione l’età di 62 anni, anziché 63, per la sua proposta, in quanto questo potrebbe essere un vero ponte per i disoccupati sessantenni di lungo corso. Altrimenti, ancora una volta, i nati del 1960 rimarranno fuori da ogni possibilità.
La “sensazione” è che il Governo ci stia prendendo per i fondelli: 1) non è affatto vero che quota 100 abbia rappresentato una maggiore spesa per le casse dello Stato ma bensì semplicemente una anticipazione di cassa, infatti, coloro i quali ne hanno usufruito percepiranno a vita un pensione minore di quella che avrebbero avuta se fossero usciti con i requisiti Fornero e inoltre non si agganceranno ai rinnovi contrattuali di categoria e relativi aumenti, per cui, alla fine, lo Stato, che non sta attuando alcun turnover, risparmierà. 2) con la diminuzione dell’aspettativa di vita causa Covid l’età di pensione di vecchiaia sarebbe dovuta diminuire e sarebbero dovuti essere ritoccati al rialzo i coefficienti di trasformazione del montante contributivo, entrambe cose che non vengono attuate con risparmi di decine di miliardi da parte dello Stato (Tridico si guarda bene dal ricordarlo!) 3) Permettere il pensionamento di dipendenti stanchi e demotivati con relativo ricambio generazionale provocherebbe un aumento della produttività con relativo incremento del PIL. Ma al di là di queste considerazioni non si comprende come mai non si capisca la necessità di rendere il pensionamento flessibile per TUTTI e non solo per una platea di sfigati (qualcuno mi perdonerà) che non rappresenta nemmeno il 10% della platea dei lavoratori. Ognuno di noi ha il proprio vissuto io posso sentirmi usurato dopo 30 anni di servizio perchè ho un dirigente incompetente e arrogante oppure ho una rendita immobiliare che mi consente di avere una pensione bassa… Per questo, dico che la proposta Tridico dei 63 anni contributivo e 67 retributivo pur essendo una rapina legalizzata va bene a chi conviene altrimenti si continui a lavorare.
Sono una donna di 63 anni con quasi 35 anni di contributi e con quattro figli, pertanto la mia carriera é stata discontinua, sono favorevole alla proposta Tridico, mi sembra più giusta rispetto all’opzione donna che per poter prendere la pensione, nonostante i requisiti raggiunti, devi aspettare un anno.
Sono, però, molto amareggiata che si parla tanto di quota mamma, ma per noi donne lavoratrici con figli a tutt’oggi non si é fatto nulla, per avere qualche giusta agevolazione.
Io sono d’accordo perché sono disoccupata e ho 60 anni, e tanti sono messi come me, senza alcuna possibilità di trovare un lavoro. Ho 36 anni di contributi versati in casse diverse, ago e gestione separata, quindi non posso neanche usufruire di Opzione Donna perché non sono cumulabili, ma è possibile una ingiustizia come questa?
Tridico vergognati !!! lavora più di 40 in fabbrica e poi forse non spari più minchiate simili ti devi mettere in testa che devi pensre anche a noi disgraziati che lavoriamo da quando avevamo 14 anni svegliati o dimettiti non sei degno del lavoro che svolgi.
Siamo alle solite.Tutti propongono quanto li fa più comodo.
Ma siccome noi come i nostri politici è meglio che stiamo zitti, riprendiamo quanto fatto dai padri fondatori di questo paese.
Dove per quasi mezzo secolo la pensione era la cosa + semplice di questo mondo.
Bastava come la raccolta punti di un qualsiasi esercizio raggiungere un determinato punteggio per avere (vincere) un premio.
Se non è chiaro in pensione si va solo e unicamente per i contributi versati.
Per chi è fuori per mille motivi si aprano canali per sopperire a queste situazioni.Ma non con i soldi di chi a versato contributi a volontà.
Se la legge è uguale per tutti come giustifica Tridico che qualcuno è potuto andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi calcolata al 100% e io dovrei andarci a 63 anni con 41 di contributi e con l’importo calcolato solo sul contributivo?
Non sono d’accordo con la proposta, primo perché chi ha maturato 40/41anni di contributi ha il sacrosanto diritto qualsiasi sia l’età di riscuotere la rendita per cui ha già pagato, secondo perché con lo scalone si va in pensione prima con un acconto e con la speranza per L’INPS che nel frattempo si vada in altro loco visto la pandemia, terzo perché sono state sempre fatte proposte a danno dei lavoratori in primis le Donne con l’opzione che è un fantomatico privilegio ed invece è un abbattimento dell’assegno del 50%.
Invece di tagliarci le gambe il governo dovrebbe mette mani e occhi su chi prende reddito di cittadinanza controllare e attingere dalle banche dati degli istituti di credito del catasto ecc e non ha i requisiti con la complicità di molte false dichiarazioni. E per ultimo ma dovrebbe essere al primo posto riduzione dei lauti stipendi e rimborsi spese dei sindacalisti e company e dei vitalizi. Perché si erogano vitalizi con contributi se versati inferiori anche a 10 anni di servizio. Abbiamo forse dimenticato che l’INPS si è dovuta accollare tutta la gestione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni per i quali non era stato versato un centesimo di contributi era tutto figurativo.
Sicuramente una tale proposta può stare in piedi se aggiungono 41 a Qualsiasi Età sennò non si va da nessuna parte ,non capisco dove in che mondo vive il professore Tridico..
INVITO I CARISSIMI COMMENTATORI A LEGGERE L’ARTICOLO DI PAGINA 10 DEL SOLE 24 ORE DEL 1 SETTEMBRE A FIRMA DI MARCO ROGARI SU QUELLO CHE SI STA DECIDENDO IN TEMA DI RIFORMA PENSIONISTICA. CREDO CHE MOLTI DI VOI LEGGENDO QUELL’ARTICOLO AVRANNO PIU’ CHE UN MOTIVO DI ALLARME.
UN CARISSIMO SALUTO A TUTTI
Giusto tutto ciò che ha scritto Sig Orlando, anche io sono tra quelli che il 1 Gennaro del 2022 farà 41 anni di lavoro, non si vergogna sig Tridico? Avete sperperato miliardi per redditi di cittadinanza per persone che non hanno mai cercato lavoro, o che lo percepivano e allo stesso tempo lavorano in nero, cosa vuole di più da uno che lavora da 41 anni? Porti rispetto per quelli come me, come pensate di fare un ricambio generazionale se non ci mandate in pensione? Le aziende rischiano di chiedere perche molti andranno in pensione e non avranno trovato un ricambio perche non si trovano giovani specializzati, le scuole di formazione fanno ridere.
La proposta Tridico, essendo un’opzione e non un obbligo, secondo me è sensata ed opportuna.
Come già per la “famigerata” Quota 100 (che alcuni in questi giorni accusano perfino di “aver creato lo scalone”, invece di prendersela con la Legge Fornero che ha messo un “pianerottolo” altissimo! Incredibile …), sarà una cosa che farà del bene ad alcuni, soprattutto a quei tanti che “non ce la fanno più” o che dopo aver perso il lavoro in tarda età non riescono a farsi riassumere.
E non sarà praticamente usabile da altri (per questioni di età troppo “bassa”, per un taglio inaccettabile di qualche anno su un’assegno pensionistico già misero anche a cifra piena …).
Il che non toglie che, come ha recentemente ben spiegato il Dott. Perfetto a proposito di Quota 100, non è che un’opzione IN PIU’, utilizzabile solo da alcuni, sia necessariamente “iniqua”.
Anche perchè la giungla pensionistica italiana è PIENA di differenze, discriminazioni e”iniquità”.
Facendo arrabbiare qualcuno e soprattutto qualcuna, dico che anche l’Opzione Donna è discriminante, perchè probabilmente capirei un’Opzione Madre che riconosca il lavoro e la fatica di allevare figli, ma che “equità” ha l’offrire questa opzione ad una “donna in carriera” che non abbia fatto figli e non anche ad un uomo che ha avuto analoga carriera, stessa età e stessi anni di contribuzione?
Il che non toglie che spero (e credo) che Opzione Donna sarà rinnovata. Per quanto penalizzante (tutta a contributivo), ad alcune potrebbe andare bene.
Quota 41?
Pure la Lega ci ha rinunciato tre anni fa (continuando solo a farci delle chiacchiere e delle promesse), ripiegando su una più modesta Quota 100 con alto limite minimo di anni di contribuzione, tanto per non farci rientrare troppa gente (che, infatti, non ci è rientrata e la spesa è stata la metà del previsto).
Quindi temo che per ragioni “contabili” Quota 41 effettivamente non si farà.
Meglio allora che ci sia almeno la “soluzione Tridico”, che è economicamente un bel salasso (ed è per quello che “piace” alle casse dell’INPS!) ma almeno psicologicamente lo è di meno, sapendo che dopo qualche anno si va ad assegno pieno.
Fatti i conti in tasca propria, molti potrebbero voler comunque approfittarne, anche perchè quando l’alternativa è restare altri anni a casa da anziani disoccupati e senza più ammortizzatori sociali, allora non c’è discussione.
Per inciso, non posso evitare di togliermi un altro “sassolino”: i lamenti dei precoci sono che, con certe opzioni di pensionamento, in pensione ci va gente che ha “pochi” anni di contribuzione rispetto a loro, con l’unico “merito” (dai precoci negato come tale) di avere un’età anagrafica maggiore.
Vorrei ricordare loro che:
1) questa gente “più anziana”, se ha MENO anni di contribuzione prenderà MENO di pensione rispetto ai precoci, visto che la parte retributiva è sempre più un residuo del passato.
Quindi non si capisce la lamentela.
2) l’ETA’ ANAGRAFICA ai fini del diritto al pensionamento NON è certo un fattore di minore importanza rispetto agli anni di contribuzione.
Anzi, come qualche precoce (pochi) ammette, quando si lavora da giovani gli anni di lavoro pesano meno (a meno che non siano lavori usuranti, che devono avere un trattamento pensionistico di favore, qui si parla di lavori “normali”), perchè si ha l’energia per lavorare e per fare altre cose alla fine della giornata di lavoro.
Quando si passano abbondantemente i 60, invece, ogni anno pesa per due e il tempo che il lavoro ti lascia libero serve in gran parte solo per fare due cose: riposarsi dal lavoro stesso e curarsi gli acciacchi dell’età.
Questa è la ragione principale per cui la Legge Fornero, con i suoi 67 anni, è una ottusa e disumana follia “ragionieristica”, verso i pensionandi e verso lo stesso mercato del lavoro e i giovani che sono disoccupati.
Per cui, cari precoci, io sono favorevole a “Quota 41 per tutti” (che putroppo almeno in questo momento non si farà) a patto che non sia l’unica soluzione, ma non venitemi a dire che un 57-enne che ha cominciato a lavorare a 16 anni ed ha 41 anni di contributi abbia “più diritto” di andare in pensione di un 64-enne che ha cominciato a lavorare a 25 anni ed ha “solo” 39 anni di contribuzione.
No, eh?
Giusto per non avere peli sulla lingua, che queste storie del “fate Quota 41 e abbiamo risolto”, che continua a venire fuori, oppure “prima pensiamo a chi ha lavorato più di 40 anni e solo dopo a tutti gli altri” non le reggo proprio più.
Scusate la franchezza.
E lei Sig. Carlo Q. sarebbe una persona equa e giusta ? Cominciamo a parlare del ” pianerottolo”; Il pianerottolo è nato nel 2011 da una crisi economica e finanziaria globale ma accentuata e amplificata dalla pessima gestione del governo dell’epoca. Lo scalone invece è nato in un contesto di tranquillità economica e ha fatto del bene non solo a chi licenziato non è più riuscito a rientrare nel mondo del lavoro, ma anche a chi un lavoro lo aveva ancora così come uno stipendio. Da questo è nato il famigerato scalone, tra chi era ancora in piena attività lavorativa. Forse Lei ancora non ha capito cosa è lo scalone: chi ha lavorato meno e versato meno è andato in pensione prima di chi ha lavorato di più e versato di più. Lei dice che è solo un’opzione in più ma guarda caso era un’opzione a favore dei meno meritevoli. Anche un’opzione può essere equa e giusta se rivolta a tutti, cioè che chiunque ne possa usufruire a scelta ma così non è stato. Quello che Lei chiama il lamento dei precoci non è altro che una richiesta fatta da gente che lavora da tanto, tantissimo tempo, sicuramente più di chi ha lavorato meno. La matematica non è un’opinione. Se all’INPS risulta che io ho lavorato 42 anni e un quota 100 ha lavorato 38, pare che il primo abbia lavorato di più, non risulta anche a Lei ? L’età anagrafica non sarà un merito, infatti è una condizione casuale, mentre gli anni di lavoro e di versamenti quelli sì sono un merito. Resta il fatto che ho visto personalmente due colleghi andare in pensione con la quota 100, entrambi assunti dopo di me e andati in pensione prima di me, uno con 62-39 e uno con 62-40. Anch’io sono andato con 62 ma con 43,2, sono stato costretto a lavorare di più , non ho avuto libertà di scelta. Mentre loro erano ai giardinetti con i nipoti o su uno scoglio con la canna da pesca io tutte le mattine continuavo a prendere il bus per recarmi al lavoro e questo per oltre tre anni in più. Giusto per non avere peli sulla lingua, come dice Lei.
Sig. Franco Giuseppe, pensavo di essere stato abbastanza chiaro da non dovermi dilungare a ribadire il mio pensiero, ma forse mi sbagliavo.
Perciò cerco di chiarire:
1) avere lavorato più anni NON è un “merito” maggiore dell’avere un’età anagrafica maggiore.
Nè c’è “iniquità” ad andare in pensione con meno contributi.
Se lo fosse, sarebbe “equo e giusto” solo l’andarci tutti con gli stessi anni di contribuzione, il che è assurdo anche solo per il fatto che si sta andando a grandi passi verso un contributivo integrale, meno hai versato e meno prenderai.
Se fosse giusto parlare di “iniquità” per questo, allora ogni “flessibilità” pensionistica, tipo quella auspicata dai sindacati, sarebbe “iniqua”.
L’iniquità ci sarebbe se avendo lavorato meno anni uno prendesse di pensione quanto prende uno che ha lavorato e versato di più, ma così non è, con il contributivo.
Lei con 43.2 anni di contributi prenderà presumibilmente di più dei suoi colleghi che ci sono andati con 39 e 40, almeno a parità di stipendio e quindi di versamenti.
E, per inciso, c’è andato a 62 anni come loro.
2) en passant, non posso tralasciare la questione dei laureati in pensione con “pochi anni di contribuzione”, che a differenza dei precoci hanno faticato sui libri per quattro o cinque anni in più, senza versare ma anche senza guadagnare un soldo, e il più delle volte non si sono potuti permettere il salasso del riscatto, ragion per cui i “pochi” anni di contributi.
E’ “iniquo” se vanno in pensione con meno di 41 anni di versamenti?
3) riprendendo il suo discorso: perchè lei avrebbe preferito andarci prima (rinunciando anche ad un assegno pensionistico un pò più corposo)?
Immagino sia perchè (e la capisco perfettamente) era stanco di “continuare a prendere il bus ogni mattina per recarsi al lavoro”.
E si sta parlando non di 64, 65 … 67 anni, ma di prima dei 62 anni, da ciò che dice lei stesso.
Sono pronto a scommettere che a 60 magari no, ma a 57-58 anni “ce la faceva ancora”.
E’ l’età anagrafica, quella che arriva per tutti indipendentemente dalla carriera lavorativa e dai contributi versati, la vera motivazione del “non ce la faccio più”.
Da qui la mia definizione di “disumana follia” per la Legge Fornero con i suoi 67 anni (oltre all’assurdità di far lavorare anziani mentre i giovani sono a casa).
Ancora più disumana nel momento in cui il contributivo diventa il metodo di calcolo predominante e anticipando il pensionamento c’è per le casse dell’INPS il controbilanciamento dato da assegni più leggeri.
4) io non mi permetto di dire a nessuno se lui è o non è una “persona equa e giusta”.
Le dico solo che andrò fra poco in pensione a 64 anni con 36 anni di versamenti (meno dello sperato causa laurea praticamente non riscattabile e grossi buchi di lavoro causati anche da seri problemi di salute) ma con un calcolo TUTTO a contributivo (quindi penalizzante e quindi non la “famigerata” Quota 100, dalla quale i 38 anni minimi mi tengono fuori).
E non mi ritengo nè “iniquo” nè “ingiusto” per andare in pensione a questa età e a quelle condizioni (tra l’altro: dimesso io, al mio posto hanno preso due giovani under-25, molto bene!).
Nè ritengo iniquo ed ingiusto che lei ci sia andato, con calcolo misto, anagraficamente due anni prima di me (che non sono pochi).
Ma non ritengo neppure “iniqui” i suoi due colleghi che, a quel tempo più anziani di lei, hanno approfittato di Quota 100.
Veda lei se nella situazione attuale, dove sono (e già da trent’anni) sparite le cose più eclatanti come i baby-pensionati, è corretto sindacare sull’equità o iniquità dei pensionamenti altrui.
A me la proposta Tridico va benissimo. Magari! Ho 65 anni e 37 di contributi. Troppi anni di età e contributi insufficienti per qualsiasi cosa. Fra 2 anni vado in pensione con la Fornero. Ma non ce la faccio più e stringere la cinghia per soli 2 anni per me sarebbe come toccare il cielo con un dito
D’accordo con la proposta Tridico, può essere l’unica soluzione
Stanno innescando una guerra tra poveri QUESTI CAMPIONI E noi mentecatti:quota 41 , quota 102 , 43 anni e no 43anni e 10 mesi , ancora 1 anno di quota 100 e via blaterando, uno contro l’altro. Se recuperassero solo il 10%dei 130 MILIARDI DI EVASIONE ANNUA QUESTI SIGNORI., potrebbero fare qualsiasi riforma fiscale. SVEGLIAAAA
Una persona normale si chiede: Ma tre anni fa quando è nata quota 100, il problema intergenerazionale non c’era e improvvisamente, voilà, è comparso quest’anno ? Una persona normale si chiede: E’ credibile uno Stato, un governo, un partito, che programma il sistema pensioni con la sfera di cristallo pensando che in seguito, negli anni futuri, la situazione economica del paese sia così florida da poter mantenere quello che ha promesso anni prima ? Perchè è proprio quello che sta accadendo da un po di tempo a questa parte. Prendiamo la quota 100: E’ stata così iniquamente congeniata perchè non c’erano soldi per fare quota 41 che costava troppo e che comunque sarebbe stata varata tre anni dopo e invece scopriamo che la quota 41 è insostenibile finanziariamente anche tre anni dopo e quindi non se ne fa nulla. Prendiamo la proposta Tridico: Vai in pensione prima rispetto alla Fornero ma solo con la quota contributiva, al raggiungimento dei requisiti di legge prenderete anche la parte retributiva spettante. A parte l’evidente penalizzazione rispetto ad un quota 100 che già oggi percepisce la pensione completa ci chiediamo: Cosa dice la sfera di cristallo sulla situazione economica che troveremo quando dovremmo ricevere anche la parte retributiva ? Provate ad immaginare quello che i nostri geni politici ci diranno se ci trovassimo nuovamente in una crisi economica. Ecco, bravi avete indovinato: Diranno. ” Ci dispiace ma la situazione economica del paese non consente di poter pagare anche la parte retributiva e quindi continuerete a ricevere solo la pensione tutta contributiva”. E finalmente si sarà realizzato con largo anticipo e con un bel risparmio il sogno dello Stato, da tempo perseguito: pagarti già oggi tutto contributivo ed eliminare il sistema misto per chi ne aveva ancora diritto. Il mio consiglio è quello di pregare e battersi perchè rimanga la legge Fornero, molto meno penalizzante della proposta Tridico e per il vostro assegno futuro. Auguri.
Ho dimenticato di aggiungere una cosa : sono molto perplesso perché come mai da quando Matteo Salvini è al governo non l’ho più sentito dire che abolire la quota 100 è una follia come giustamente diceva prima, e come mai quei partiti che si spacciano essere di sinistra non la difendano. Gli sfido a trovare dal dopoguerra a oggi una legge che sia più a sinistra della quota 100 che se pur scritta abbastanza male a comunque posto un rimedio alla peggior legge della storia della Repubblica la legge Fornero.
Accetto la proposta di Tridico soltanto se tutti i signori politici sottostanno alle medesime regole. Dato che sarà impossibile, proposta bocciata.
La mia proposta è 1 anno di abbuono ogni 8 anni di contributi versati e 1 anno di abbuono per ogni maternità da sottrarre dal requisito per la pensione di vecchiaia, ora 67 anni.
Esempio
1) Lavoratore con 40 anni di contributi versati va in pensione a 62 anni
2) Lavoratore con 20 anni di contributi va in pensione a 64.5 anni.
Sono un operaio metalmeccanico e voglio sottolineare che il 90 % dei metalmeccanici non sono quelli che si vedono nei servizi in televisione quelli che assemblano lavatrici o frigoriferi o le auto in catena di montaggio,per carità sempre lavoro duro.ma la maggior parte dei metalmeccanici sono quelli che costruiscono centrali elettriche raffinerie ponti e che li manutenzionano che operano in quota 60 – 70 e oltre metri di altezza quasi sempre ci si arriva su ponteggi o scale alla marinara io porterei con me solo per mezza giornata uno di questi signori che devono decidere se 40 anni sono pochi solo che mi segua nel percorso senza che lavori. Poi mi dirà se a 60 anni si possa ancora fare un lavoro del genere. d’altronde non si può pretendere che le aziende mettano tutti gli ultrà sessantenni a fare i magazzinieri o in ufficio a fare fotocopie occorre sicuramente fare un serio elenco delle attività che possono essere svolte dopo una certa età perché quella fatta come lavori usuranti fa sinceramente ridere ci troviamo maestre d’asilo infermieri forze dell’ordine autisti ma operai metalmeccanici suddetti no .
Per cui occorre fare una netta distinzione sulle attività svolte nella intera vita lavorativa
Appoggio Cazzola ! Bava Beccaris per chi pensa di andare in pensione solo con 41 anni di cotributi ! hahahhh !
Vorrei solo che venisse abbassata l’età per la pensione di vecchiaia. Ho 64 anni e non ne posso più…
Favorevole alla proposta del Presidente Tridico, ma all’età di 62 anni.
Favorevole proposta Tridico, la migliore
Se mandassimo a casa Tridico? Sarebbe meglio quota 41 per tutti e basta!!
Non dovevano fare quota 92/ 62 anni e 30 di contributi ci prendono in giro prima dicono una cosa poi un altra io ho preso il lavoro a 56 anni sono un operatore socio sanitario ho fatto domande ma sono vecchia adesso ho 61 anni mi chiamo Roberta
Non ci posso credere che anticipare da 42 anni e 10 mesi (ATTUALE FORNERO) a 41 anni le casse dell’INPS vadano IN BANCAROTTA. Sono stufo di essere preso in giro da gente che legifera e decide senza avere probabilmente mai lavorato in vita sua e decide della vita degli altri. Vediamo se i sindacati sono dotati di attributi o sono come al solito (almeno ultimamente) dei quaquaraquaqua
Ministro DOPO una proposta simile … si vergogni!.
Proprio Lei che nel 2018 sulle pensioni intervistato da Floris sulle pensioni esordiva in questo modo: “mi sembra ragionevole pensare che una persona dopo aver lavorato 40 anni possa andare in pensione”
Come mai si ostina a fare proposte inique atte a creare disparità fra i lavoratori?.
Non è così che ci si comporta quando si deve decidere sulla vita degli altri.
In questi casi si parte considerando gli anni di versamenti effettuati, poi si guarda il resto. Copme fa ha pensare di mandare in pensione prima un lavoratore con 36 anni di contributi e far lavorare uno che ne ha già fatti 40?. Ma dove vive lei? E non mi racconti la solita favola che i soldi non ci sono. Io li ho versati tutti quanti – così pure le aziende per cui ho lavorato e nelel casse dell’INPS I miei soldi ci sono finiti – ora sono pronto a riscuotere. Se però a suo parere non sono sufficienti allora iniziamo da subito a diminuire il suo lauto stipendio che esce sempre da quelle casse dove io tutti i mesi ci metto i soldi per me – non per LEI.
QUINDI SE SERVE BLOCCHIAMO IMMEDIATAMENTE GLI STIPENDI, RIVEDIAMOLI AL RIBASSO E VEDRA’ CHE LE RISORSE SALTANO FUORI PER CHI HA VERSATO PER 41 ANNI.
COMODA LA VITA DAL SUO PUNTO DI VISTA: PER LEI E COMPAGNIA BELLA LE RISORSE CI SONO SEMPRE – PER CHI HA GIA’ DATO NON CI SONO MAI.
Parole Sante , dal presidente vorrei sapere quante ore lavora il giorno….se il suo stipendio è commisurato al lavoro che svolge….a che ora esce di casa x andare a lavoro…..e tutte le agevolazioni che le spettano.i soldi non ci sono x noi che abbiamo lavorato in fabbrica x 40/41/42 anni …x avere un aumento di stipendio ti devi fare in quattro, e lui se lo fa da solo , correggetemi se sbaglio, ma 150 Milà euro l’anno x che fare..decidere sulla pelle di chi ha dato il sangue x raggiungere la sospirata pensione…ha ragione il collega !!!! Io e l’azienda i soldi sono stati versati….se non ci sono fatevi da parte e fate un’altro mestiere , almeno uscite con dignità. Saluti P.d.
Smettiamola di ascoltare proposte da chi percepisce redditi mensili e annui stratosferici da chi ci dovrebbe guidare e tutelare ma invece se ne frega perché LORO percepiscono pensioni assurde anche dopo una sola legislatura senza parlare dei vitalizzi che intascano, mentre gente che lavora 40 anni viene presa per i fondelli da On. e Sen. che hanno eletto. Primo: rispetto per i lavoratori
Secondo: nessuna decurtazione alle pensioni che questa gente ha meritato
Terzo: quota100 = pensione al 100% chi vuole uscire prima percepisce di meno chi vuole uscire oltre possa avere un incentivo. BASTA BALLE!!!
Come sempre in Italia si viaggia al contrario. Chi ha meno contributi va in pensione prima di chi come me che sono un precoce ho già 41 anni e 5 mesi di contributi. A parte che i soldi non ci sono solo per quota 41 e precoci almeno per quest’ultimi fate 42 senza se e senza ma. Se poi vi sembrano pochi anche 42 siete persone senza vergogna. E poi mi rivolgo ai sindacati: fate togliere la dicitura pensione anticipata. Anticipata un paio di palle dopo 41 42 43 anni di lavoro. Vergognatevi tutti governi e certi sindacati collusi.
lo ribadisco: ok ma dai 62 anni; ripeto: dateci questa opportunità; saranno comunque 4 gatti perchè è rischiosa; io comunque con la pensione integrativa fra un anno mando tutti a fan culo; però è rischioso ma non ce la faccio più; saluti ai gestori del sito
La proposta Tridico è la più giusta e la più intelligente. Il Governo Draghi deve approvarla al più presto. Tutte le altre proposte sono fantasie di chi non sa cos’è il lavoro !
La proposta tridico è peggio della legge fornero. Il fatto è che devono rubare pensioni e vitalizi immeritati e si inventano le cose più sconvenienti per derubare i lavoratori. Basta idiozie io spero in una partecipazione spontanea e di massa per decapitare la fornero e tutte le proposte stupide che continuano a proporre, ape, opzione lì e la e ambarabà. Se i sindacati scelgono i lavoratori meglio per loro, ma basta prepotenze.
Io credo che la proposta di Tridico abbia un senso se è vero che renderebbe sostenibili le erogazioni pensionistiche (non voglio parlare di “costo” pensionistico perchè dire a una persona che ha versato 41 anni di contributi che la sua pensione è un costo è quasi un’offesa, allora che restituissero i contributi ricevuti – nel mio caso 60 anni e 400.000 di contributi versati al netto della rivalutazione – così non avrebbero nessun costo).
L’ipotesi Tridico però dovrebbe essere rivista in maniera più equa e cioè nell’ottica di anticipare per tutti le soglie della Fornero (vecchiaia ed anticipata) nel senso che se si decide di anticipare di 4 anni (63 anni) la soglia di vecchiaia si deve dare la stessa possibilità rispetto all’anticipata (37 anni e 10 mesi per le donne e 38 e 10 mesi per gli uomini).
Trascorsi i 4 anni di “anticipo” rispetto alla Fornero la pensione inizialmente corrisposta secondo il calcolo contributivo passerebbe a q uello misto secondo le rispettive spettanze.
La pensione ovviamente sarà più sostanziosa qualora si voglia lavorare più a lungo sino magari a raggiungere i requisiti Fornero e questa potrebbe essere un motivo di minore preoccupazione di spesa per l’INPS.
Lei metterebbe la mano sul fuoco che al momento di dover ricevere anche la parte retributiva questa le verrà effettivamente corrisposta ? E se in quel momento ci fosse una nuova crisi economica e finanziaria crede davvero che manterranno il patto. ? Si rende conto dei politici che abbiamo ? Si ponga queste domande e si dia una risposta. Io diffidente le auguro buona fortuna, ne ha bisogno.
D’accordissimo con la proposta Tridico, preferibilmente dai 62 anni. Se la scelta di aderire fosse su base volontaria non riesco proprio a capire le motivazioni di chi è contrario. Da quello che si percepisce leggendo i vari commenti sarebbe in linea generale ben accetta, ovviamente sempre su base volontaria! Per me è un bel sì deciso!
Bisogna partire dai 41 (perché i 41 ci sono e sono reali); a ruota tutte le considerazioni in merito ad età e opzioni varie.
Vorrei fare una domanda: siccome la base del calcolo per la parte retributiva tiene conto della media degli ultimi 5 anni di reddito, è evidente che se negli ultimi 5 anni uno è stato in pensione con una cifra bassa e relativa alla sola parte contributiva e il calcolo della media si facesse su quei 5 anni, anche la parte retributiva ne sarebbe fortemente condizionata e sarebbe ovviamente molto inferiore a quella che risulterebbe se in quei 5 anni il lavoratore avesse avuto uno stipendio pieno da lavoro.
Nessuno ci aveva pensato?
Perchè non sento delle obiezioni in merito?
Basterebbe modificare il calcolo tenendo conto degli ultimi 5 anni di lavoro e non di pensione, ovvero quelli che andrebbero dai 57 (58) ai 62 (63), prima di andare in pensione solo contributiva.
La proposta di Tridico, di anticipare la pensione a 63 anni, è una buona opportunità anche per noi disoccupati ultrasessantenni che non troviamo più un lavoro.
Sono del 60 e aver iniziato a lavorare a 20 anni attualmente si sta trasformando in un gran problema visto che vengono premiati quelli con pochi anni contributivi è una vergogna pretendere 43 anni di lavoro.
E poi ancora ci ri-risiamo. Proposta Tridico 64-36 e vai in pensione ma se hai 62-42 resti al lavoro perchè non hai raggiunto il paletto degli anni necessari. Allora non cambia niente dall’iniqua quota 100, chi lavora meno e versa meno va in pensione prima di chi ha lavorato di più e versato di più. Alla vergogna e al sopruso non c’è mai fine in questo paese.
ci vogliono tutti morti così recuperano i deficit che creano i “padroni” e intando invogliano ad andare in pensione con 36 anni così percepisci una pensione da fame….
Siamo alle solite. Per una parte di lavoratori, la proposta Tridico, sarà sicuramente buona , che dico, ottima, per un’altra parte di lavoratori sarà una stangata, una fregatura, un furto. Il problema è tutto qui. Ci vogliono regole che siano valide, eque, giuste per tutti. La riforma Fornero da questo lato, possedeva queste qualità. L’avvento della sconcia quota 100 ha scombussolato tutto e oggi per correre ai ripari si propongono altre sconcezze. Questo è quello che ha provocato la quota 100, lo ripeto da due anni ormai.
Chi è andato con 62-38 prende già adesso la pensione retributiva + contributiva, chi andrà con 63-38 prenderà con il solo contributivo, per almeno 4 anni, molto meno pur lavorando un anno in più. Una perdita di migliaia di euro se non l’avete capito e tutto questo accadrebbe in una sola notte tra il 31/12 e il 1 gennaio. E’ proprio vero: ” In un mondo di ciechi il guercio è Re ! “. E’ chiaro che questo discorso è valido solo per chi è ancora in attività, cioè con un lavoro e uno stipendio, comprendo invece chi è disoccupato da tempo.
Proposta TRIDICO bocciata.
Dopo 40 anni di lavoro si deve poter andare in pensione.
Ed è ciò che lui STESSO diceva nel 2018 da Floris
Nell’intervista conclude dicendo “mi sembra ragionevole pensare che una persona dopo aver lavorato 40 anni possa andare in pensione”.
Prima si devono tutelare le persone che hanno versato per 40 anni poi si passa agli altri. Per quanto riguarda i politici li obbligherei a versare contributi per 40 anni uguale ai lavoratori: Se così fosse scommetto che le leggi cambierebbero in fretta e che, come nel gioco delle tre carte, magicamente si troverebbero le risorse. Ma questa è solo una mia supposizione.
Proposta Tridico unica via d’uscita economicamente sostenibile e socialmente accettabile in quanto implica un sacrificio temporaneo. Senza uno shock occupazionale che svecchi la platea contributiva, implodiamo.
Buongiorno, l’unica proposta che accontenderebbe tutti secondo il mio modesto parere è quota 100 con il seguente sistema : età +contributi =100.
Sono d’accordo con Giuseppe ma troppo logica per essere vera.
Giusto. Ed è talmente ovvia, equa e semplice come soluzione che il governo non ci arriverà mai.
OTTIMA LA PROPOSTA DI TRIDICO SE COMPRENDE ANCHE I DISOCCUPATI : si avrà solo una pensione anticipata a 63 anni per coloro che hanno raggiunto i 20 anni di contributi ma senza paletti di date e importi. Ognuno potrà valutare la propria convenienza in quanto riscuoterà sulla base dei contributi versati. Tale pensione dovrà riguardare i disoccupati e gli occupati che però dovranno cessare qualsiasi attività come previsto con quota 100″ .
Se costa troppo quota 41,perché si vuole mandare con meno anni?? Se i costi della pubblica amministrazione sono onerosi tagliamo gli stipendi politici, togliamo le doppie pensioni, i senatori vita,perché dobbiamo pagare sempre il popolo che lavora
Tre pensieri su quella proposta in ordine di priorità:
1- Fidarsi che a 67 anni poi si riceva il resto della pensione calcolata sul misto a mio parere è da pazzi a come cambiano le cose. Occorrerebbero delle garanzie certe.
2- l’età DEVE essere 62 e non 63 o 64 per quel tipo di proposta
3- la proposta DEVE prevedere anche lo stesso sistema di calcolo per chi raggiunge 41 anni di lavoro indipendentemente dall’età.
A 41 anni si va con tutto il contributivo e si riceve il resto non a 67 ma al termine fissato dalla Fornero per l’anticipata che è 42 e 10 mesi per gli uomini + 3 mesi di finestra, quindi dopo 2 anni e 1 mese si riceverà anche la parte mista.
La proposta di Tridico è ottima, ma purtroppo la rovina dell’Italia sono i sindacati, un vecchio proverbio dice tira tira e alla fine si rompe e i sindacati cercano quello, vedrai che gira che ti rigira torna la legge fornero per colpa dei sindacati.
Alessandro A.: d’accordo su tutti i punti