Pensioni anticipate 2021: le proposte Tridico meglio della Fornero o da dimenticare?
Non si placa la diatriba su cosa succederà post quota 100 nello specifico tengono banco le proposte di Pasquale Tridico o meglio le sue ultime dichiarazioni in campo previdenziale. Ricordiamo invece che dalla sua Draghi non ha mai pronunciato la parola ‘Pensioni’ nemmeno per sbaglio. Ecco perché i lavoratori continuano ad interrogarsi su quale sarà il loro destino previdenziale allo scadere il 31/12/2021 dell’attuale misura previdenziale, si tornerà in toto alla Fornero? Per taluni sarebbe addirittura meglio delle ultime proposte ipotizzate, per altri meglio passi la pensione in due ‘tranches’ di Tridico.
Insomma il dibattito resta vivo ed aperto, per questa ragione abbiamo chiesto al Dott. Claudio Maria Perfetto, esperto previdenziale ed economista, di dirci la sua partendo dal sunto delle tre proposte ad oggi sul ‘tavolo’. Proposte tante, ma a conti fatti saranno anche prospettive realizzabili o resteranno sulla carta? A lui la parola in questo preciso e dettagliato editoriale.
Tridico e le pensioni anticipate: tra proposte e prospettive realizzabili, quale il punto?
Così Perfetto: “Organi di stampa riportano la seguente dichiarazione attribuita al Presidente dell’Inps Pasquale Tridico in merito alle pensioni anticipate: “Stiamo pensando ad un superamento graduale, che costerà 11 miliardi annui. Con la nostra riforma si potrà andare in pensione dopo 41 anni di contributi versati, o quando la somma tra l’età contributiva ed anagrafica fa 100. In sintesi quota 41 e quota 100”.
È una dichiarazione molto sintetica, che lascia spazio a interpretazioni. Ognuno può interpretarla a modo proprio, adattandola alle proprie aspettative, col rischio di rimanere confuso.
Ma la confusione si dissolve leggendo con attenzione il XX Rapporto Annuale dell’Inps del luglio 2021 in cui vengono avanzate tre proposte relative alle pensioni anticipate, alternative tra loro:
- “quota 41”, con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età, senza modifiche al metodo di calcolo
- “quota 100”, con 64 anni di età e 36 di contribuzione con il metodo di calcolo interamente contributivo
- anticipo della quota contributiva della pensione al raggiungimento dei seguenti requisiti: almeno 63 anni di età, almeno 20 anni di contribuzione e un importo minimo di 1,2 volte l’assegno sociale (ovvero: 1,2×460,28=552,34 euro mensili); al raggiungimento del requisito di vecchiaia al lavoratore viene riconosciuta anche la quota retributiva della pensione.
Pensioni anticipate 2021: quota 41 la più costosa, quota 100 (64+36) la più equa, pensione da 63 la meno costosa
Nel Rapporto si precisa che:
- “quota 41” è la più costosa (sia delle tre proposte, che della normativa vigente – la Riforma Fornero)
- “quota 100” (64+36) è più equa in termini intergenerazionali, con costi intermedi rispetto alle altre due
- l’anticipo della quota contributiva di pensione a 63 anni è la meno costosa delle tre proposte
Perciò: “Con la nostra riforma si potrà andare in pensione dopo 41 anni di contributi versati, o quando la somma tra l’età contributiva ed anagrafica fa 100. In sintesi quota 41 e quota 100”. La scelta è del Governo“.
Pensioni anticipata 2021: quale scelta farà il Governo?
“Già. Ma quale scelta potrà mai fare il Governo? Il punto su cui insistono le Istituzioni, sia italiane che estere, è la riduzione della spesa pensionistica in base ad un’algebra economica che si sintetizza in questi termini: “meno pensioni, più crescita”. In altre parole, lo Stato, riducendo la spesa pensionistica, avrebbe più risorse per fare investimenti, e quindi aumentare la produzione, e quindi il Pil (aumento Pil = crescita economica).
Tuttavia, non è solo l’algebra economica a frenare le pensioni. C’è di mezzo soprattutto il tasso di denatalità: sono poche le nascite all’anno, e quindi ci sono sempre meno lavoratori attivi per pagare le pensioni. L’aumento delle nascite potrebbe essere stimolato promuovendo l’occupazione dei giovani.
Su come promuovere l’occupazione dei giovani la posizione del pensiero dominante è molto chiara, e viene espressa in maniera altrettanto chiara dal Prof. Cazzola nel suo libro La guerra dei cinquant’anni: “Secondo una vasta e prevalente letteratura – ricordata in un Focus dell’Ufficio parlamentare di bilancio – gli aumenti di occupazione degli anziani non sottraggono spazio alle altre fasce di età. Al contrario, carriere lavorative più lunghe e tassi di occupazione più alti per gli anziani sarebbero associabili a maggiori opportunità lavorative e a più elevati tassi di occupazione per i giovani, senza che emerga uno spiazzamento generazionale (crowding-out). Simmetricamente, politiche di prepensionamento sono inefficaci o addirittura dannose nel promuovere l’occupazione dei giovani”.
Se il Governo non terrà in debito conto che la forte spinta alla digitalizzazione richiederà sempre meno lavoratori e quindi i lavoratori anziani diventano una barriera di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani, ostacolando la crescita economica; se il Governo si lascerà influenzare invece dal pensiero dominante; allora, la prospettiva più realistica che si delinea per la Riforma Pensioni è la piena attuazione della Riforma Fornero. Con la “maglia” allargata dell’APE sociale (che è Anticipo Pensionistico, non Pensione Anticipata)”.
Ringraziamo il sempre disponibile ed acuto Dott Perfetto e vi chiediamo: vi ritrovate nelle sue considerazioni? Il governo opterà, dato anche il silenzio di Draghi sulla questione, sulla piena attuazione della riforma Fornero con al più la ‘maglia’ allargata dell’Ape? Diteci la vostra, come sempre, nell’apposita sezione ‘commenti’ del sito.
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Don61, complimenti ha centrato ed espresso esattamente la situazione. Per tenere in piedi il sistema di privilegi instaurato nel tempo è ovvio che devono penalizzare il popolo. La Fornero ha penalizzato solo in una direzione non ha toccato i privilegi, anzi quelli sono diritti acquisiti. Quando ci dicono che quota 41 non è attuabile, non è pensabile che tutti gli aventi diritto smettano domani di lavorare !! I sindacati dicono che costa 1,2 miliardi all’anno e l’Inps 4 miliardi il primo anno anno !! Una tale differenza implica una esposizione dei dati applicati es. la tassazione IRPEF del 22% è stata conteggiata ? Sono stati inseriti i caregiver , gli invalidi e tutti quelli che in ogni caso ne avrebbero diritto ? Se così fosse i dati sono sfalsati vanno conteggiati solo i nuovi beneficiari . La comunità europea non vuole che aumenti la spesa pensionistica e guarda solo la cifra finale, a monte di tutti i privilegi e Baby pensioni inserite non gli interessa è un problema nostro che dobbiamo risolvere noi, se a noi sta bene questo il risultato finale. Assistenza e Previdenza unificate nei conteggi Inps, siamo gli unici in Europa ad avere questo, domandiamoci il perchè !! Contributivo vuol dire che hai quello che hai versato, contributivo con riscossione “da quella data” non esiste , devi poter venire in possesso del versato in qualsiasi momento e a seconda del periodo calcolato il rendimento. Siamo qui a dire la proposta di Tridico è giusta o non è giusta, ma non ragioniamo sulle loro pensioni che vengono erogate integralmente e per ogni soggetto sono 2/3 pensioni ( con quali contributi ? ) Finchè non andiamo a monte del problema verremo sempre presi in giro, oggi ti danno la parte contributiva ma la sicurezza che avrai la retributiva a 67 anni chi te la da ? Chiedete di avere una fiderjussione bancaria a garanzia dei patti ,e vedrete . Dobbiamo iniziare a ragionare uniti , non al proprio orticello : è giusto andarci a 60, anzi 35 di contributi oppure 100/102 , questo è quello che voglio la frammentazione del popolo, il 18 andiamo a manifestare pacificamente tutti , organizziamoci prendiamo esempio dai popoli oltralpe che hanno ottenuto il giusto. Facciamolo : c’è da andare in piazza prendiamo un giorno di ferie, c’è da andare in autostrada a 60 km x manifestare, facciamolo , cosa è una giornata se puoi ottenere miglioramenti x la TUA pensione ?
Ottima la proposta Tridico, per quanto mi riguarda. In pensione a 63 anni con il calcolo contributivo e a 67 con il reintegro del retributivo. Magari! Per la mia situazione personale sarebbe la soluzione ideale, ma mi rendo conto che le realtà lavorative sono talmente varie che di certo molti altri resterebbero penalizzati. Parlo soprattutto di chi ha più di quarant’anni di contributi. Pertanto sottoscriverei la proposta avanzata in qualche commento più sopra, di estendere lo stesso meccanismo del doppio calcolo pensionistico anche a partire da 41 anni. In pensione con il contributivo, con la possibilità di reintegro del retributivo al raggiungimento del limite attualmente fissato dalla legge Fornero (42 anni e 20 mesi, se non erro)
Buongiorno dottoressa ERICA.
Scusi se la disturbo direttamente, ma riterrei che ci servirebbe un piccola spiegazione con un piccolo calcolino esplicativo (magari sfruttando la gentile pazienza del dottor Perfetto) relativamente alla proposta apparsa sul La Repubblica del 2.9 da parte del dottor Boeri (purtroppo. a mio parere un altro che si aggiunge al dottor Tridico per ridurre gli importi pensionistici), in cui parla di RICALCOLO ATTUARIALE se ben intendo anche sulla parte retributiva; considerata la frase di Boeri: “Oggi questo significherebbe una riduzione media di un punto e mezzo per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione offerta da quota 100”???
Di certo quelli che vogliono tagliare sono tutti del campo progressista (senza offesa e se non mi sbaglio).
Altra idea, altro giro di in………re.
BOH, per me è un mistero, c’é chi non parla mai e chi parla troppo!
Grazie!
buonasera a tutti.
Sono del 1961 ho maturato 40 anni di contribuzione ad Aprile del 2021, nemmeno con la vecchia legge Fornero (42 anni e 10 mesi) posso andare in pensione? Non ci capisco più nulla !!! Chi mi aiuta a capire?
forse a molti sfugge e pure un po’ anche a me; se poi qualcuno ce lo spiega meglio (dott. Perfetto) la ringraziamo; parliamo di debito pubblico: lo stato vive facendo continui debiti, e deve pagare gli interessi su questi debiti che vengono comunque sottoscritti da grandi fondi internazionali; quindi i risparmi di quota 100 sono già spariti; l’ unione europea ci ha detto: vuoi i soldi del ricovery found? tocca tutto meno che le pensioni e Draghi lo sa benissimo; morale: non faranno nulla, ritorna la legge fornero, e faranno qualche provvedimento così per 4 gatti e basta ; e comunque è da tantissimi anni che mettono i minimi d’età ; ricordo 35-57; prima ancora c’erano i famosi 14 anni 6 mesi e 1 giorno; ma per gli onorevoli bastava 1 giorno; ora devono sudare ben 5 anni poverini; 18 settembre è importante
Armiamoci e Partite…. Così funziona in Italia.
– C’e da stringere la cinghia bene facciamolo fare ai soliti noti, ai lavoratori. Non penserai di rivedere i privilegi della Casta – sono diritti acquisiti, anzì a quest’ultimi aumentiamo lo stipendio, ma non facciamolo sapere..
– L’inps ha un po’ di soldi? bene unifichiamo i vari istituti, facciamoci confluire gli statali dove le casse sono vuote – i soldi sono solo figurativi – e così li abbassiamo.
– L’inps ha ancora soldi, bene facciamoci confluire il reddito di cittadinanza, inseriamo pure il costo dei Navigator, aumentiamo lo stipendio al ns. presidente.
– le casse dell’inps si sono attenuate va be, tanto ritardiamo l’uscita dei pensionati, facciamoli lavorare fino allo sfinimento, diciamo pure che non si può andare in pensione prima dei 43 anni e rimpinguiamo le casse per qualche anno.
Descrizione lucida e lineare della realta’ .. (purtroppo).
paolo, ma che cavolo stai dicendo? non è questione di pubblico o privato; certamente ci sono lavori veramente duri sia nel pubblico che nel privato; mi vengono in mente gli autisti, i muratori, chi lavora in fabbrica, in fonderia e tanti altri che adesso non mi vengono in mente; dire che certi lavori si possono fare fino a 100 anni è una stronzata; conosco un signore che adesso ha 81 anni che ancora 5-6 anni fa diceva: se mi fermo muoio; ci sono queste persone e anche altri che a 60 anni sono stufe anche perchè la tecnologia si evolve in continuazione ma a una certa età siamo vecchi per continue evoluzioni; gli studi scientifici si sono evoluti ma l’uomo è sempre fatto di carne ed ossa, non di ferro ed acciaio, chiaro? 18 settembre saluti ai gestori del sito
LA PROPOSTA DI TRIDICO crea flessibilità solo per la pensione di vecchiaia, ma è INCOMPLETA perchè non tocca minimamente la Pensione Anticipata della Fornero continuando a penalizzare tutti quei “poveretti, dimenticati da tutti” che hanno iniziato a lavorare nei primi anni 80 !!! SE FOSSE COERENTE PARLANDO DI FLESSIBILITÀ, DOVREBBE FARE LO STESSO RAGIONAMENTO ANCHE PER L’ ANTICIPATA, CIOÈ AL RAGGIUNGIMENTO DEI 41 ANNI PERCEPIRE L’ASSEGNO PER LA PARTE CONTRIBUTIVA POI AI 43 ANNI PERCEPIRÀ ANCHE PER LA PARTE RETRIBUTIVA. Allora si che c’è totale flessibilità, poi ognuno sarà libero di fare le sue scelte.
Ma se lo stato italiano da le pensioni di ricongiungimento ai genitori anziani degli immigrati senza aver mai versato un euro di contributi, vuol dire che questo è il paese dei balocchi, noi italiani invece dobbiamo subire di tutto e di più, se danno le pensioni a loro perché noi dobbiamo subire leggi che ci danno pensioni sempre più basse
Scusate la mia ignoranza: ma se quota 100 non è stata un successo e sono rimasti in cassa 7 miliardi, dal triste risparmio x il decesso di 100.000 pensionati , altri 1,5 miliardi all’anno , come fanno a non esserci soldi x quota 41 ( 4 miliardi il primo anno ) ? La tassazione del 22% sulle pensioni viene calcolata ? Ci stanno prendendo in giro !!! Ricordiamoci alle prossime elezioni ………….
Franco, stai descrivendo la mia situazione, solo che io a 60 anni di contributi ne avrò versati 44 e 1/2.
Comunque, seguendo questo forum mi sono fatto un’idea e vi do la ricetta per prenderci la nostra rivincita:
QUANDO e SE ci concederanno il meritato riposo, prendiamoci l’impegno di campare tutti almeno fino a 150 anni. O più se possibile… così imparano !
Scusate tutti lo sfogo ma ormai mi sono ridotto a cercare di ridere per non piangere.
18 SETTEMBRE !!
La “sensazione” è che il Governo ci stia prendendo per i fondelli: 1) non è affatto vero che quota 100 abbia rappresentato una maggiore spesa per le casse dello Stato ma bensì semplicemente una anticipazione di cassa, infatti, coloro i quali ne hanno usufruito percepiranno a vita un pensione minore di quella che avrebbero avuta se fossero usciti con i requisiti Fornero e inoltre non si agganceranno ai rinnovi contrattuali di categoria e relativi aumenti, per cui, alla fine, lo Stato, che non sta attuando alcun turnover, risparmierà. 2) con la diminuzione dell’aspettativa di vita causa Covid l’età di pensione di vecchiaia sarebbe dovuta diminuire e sarebbero dovuti essere ritoccati al rialzo i coefficienti di trasformazione del montante contributivo, entrambe cose che non vengono attuate con risparmi di decine di miliardi da parte dello Stato (Tridico si guarda bene dal ricordarlo!) 3) Permettere il pensionamento di dipendenti stanchi e demotivati con relativo ricambio generazionale provocherebbe un aumento della produttività con relativo incremento del PIL. Ma al di là di queste considerazioni non si comprende come mai non si capisca la necessità di rendere il pensionamento flessibile per TUTTI e non solo per una platea di sfigati (qualcuno mi perdonerà) che non rappresenta nemmeno il 10% della platea dei lavoratori. Ognuno di noi ha il proprio vissuto io posso sentirmi usurato dopo 30 anni di servizio perchè ho un dirigente incompetente e arrogante oppure ho una rendita immobiliare che mi consente di avere una pensione bassa… Per questo, dico che la proposta Tridico dei 63 anni contributivo e 67 retributivo pur essendo una rapina legalizzata va bene a chi conviene altrimenti si continui a lavorare.
Per me si potrebbe fare una via di mezzo anziché quota 100 (62+38)senza penalizzazioni, alzare a 102(63+39) senza penalizzazioni si eviterebbe il famoso scalone e si risparmierebbe comunque. Bisognerebbe rivedere le pensioni sopra i 100.000 euro che sono tante e dalle quali si troveranno risorse per nuovi posti di lavoro aumentando il PIL. Scusate è pure uno sfogo.
Sig. Onofrio, la sua calcolatrice è fallace. Tutte le quote, avendo dei paletti, creano scaloni, ancora non l’ha capito ? Se un lavoratore raggiungesse il paletto dei 39 anni di lavoro a 58 anni, dovrebbe comunque attendere i 63 anni di età per la pensione. E la mia calcolatrice dice che sono 5 anni in più di scalone. Non so la sua.
Sig. Franco Giuseppe, anche la sua calcolatrice è fuori uso, le quote creano scaloni quando vengono tolte (vedi quota 100 in scadenza e quota 98 ante Fornero), non quando entrano in vigore. Poi che a lei piacciano o meno è un altro discorso…
Ben detto!
E no caro Francesco, sta facendo un errore madornale. Lo scalone è nato nello stesso momento dell’approvazione della quota 100, prima non c’era nessun scalone visto che c’era per tutti solo e soltanto la legge Fornero. Forse non sa o le conviene far finta di non sapere che ci sono lavoratori che hanno raggiunto l’età del paletto, 62 anni, con 43 anni di contributi. Se la matematica non è un’opinione, dai 38 ai 43 ci sono 5 anni di lavoro in più, lo scalone appunto. La informo perchè, io sono uno di quelli. Chiaramente anche per la vecchiaia a 67 anni è successo la stessa cosa, c’è chi ha raggiunto i 38 anni di lavoro a 67 anni di età e la matematica dice che da 62 a 67 ci sono 5 anni, lo scalone appunto. Chi si è pensionato con la quota minima della quota 100, cioè 62-38 ha lavorato 5 anni in meno sia come lavoro che come età.
Oltre che la calcolatrice le funziona male anche la memoria: Prima della Fornero era in vigore la legge Sacconi- Brunetta, con pensione a 40 anni + 12 di finestra. Giusto per la precisione.
Sig. Francesco spero stia scherzando. Lo scalone è nato esattamente nel momento in cui è stata varata la quota 100. Da quel momento esatto in poi chi si pensionava con la vecchiaia o i precoci hanno subito lo scalone infatti i primi dovevano comunque raggiungere il requisito dei 67 anni a differenza dei quotisti che dovevano raggiungere i 62 e i precoci dovevano comunque raggiungere i 43,1 di contributi. anzichè i 38 dei quotisti. C’è chi tra i primi si sono pensionati con 67-38 con 5 anni in più di anni, e i secondi con 62-43,1 con 5,1 anni in più di lavoro. In entrambi i casi sono 5 anni in più di qualcosa. Questo è lo scalone che a Lei piaccia o no è un altro discorso. Se poi la vuole raccontare proprio a me che lo scalone l’ho proprio subito ……….. . Che gaffe !!!!
A proposito; Ante Fornero non era in vigore la quota 98, bensì la Sacconi-Brunetta 40+ 12 di finestra. Due errori in appena due righe e mezza sono tantini. Meglio informarsi prima di scrivere baggianate.
Perché non 40 anni di contributi e 60 di età…mi volete spiegare chi ha iniziato a 15 anni quanto deve lavorare dopo aver rinunciato x famiglia e figli a molto contributi x aver fatto un partime???
Buongiorno, volevo dire che sono d’accordo con chi ha pochi contributi e quindi può essere utile un’uscita 64 – 36. Però per chi può uscire con quota 41, se non è possibile, non si potrebbe suggerire quota 42, anziché 42,10. Grazie.
Forse molti non hanno capito: lo Stato e’ gestito da oligarchie finanziarie private, per cui il loro scopo e’ fare utili…. per cui possiamo incazzarci, manifestare, ecc…. ma serve a poco..
Infatti ..
Ormai siamo al paradosso a poche mesi da fine quota 100. Il cdx più o meno trainato da Salvini punta a non aumentare l’ età pensionabile, ma non è chiaro il trattamento economico, la sx (leggi sindacati) sembra sulle posizioni più vecine a noi, 41 anni e varie agevolazioni intorno ai 62 anni di età.
La cosa pazzesca è che il PD che esprime il ministro del lavoro NON si è mai pronunciato, i m5s sono in una palude incomprensibile e il primo ministro pare che non si sia mai sentito pronunciare la parola “pensioni”. Ma dove vogliamo andare a tre mesi (sicuramente meno) da un termine improrogabile ? L’ unica cosa che sento dalle parti governative è questo fantomatico lavoro di commissione sui lavori gravosi che sarà in grado solo di provocare ulteriori ingiustizie all’ italiana. VERGOGNA !! ho 61 anni e passa, 42 anni di contributi, caregiver per assistita invalida al 100% e non idea del mio futuro.
VERCOGNAVERGOGNAVERGOGNA
Tutto questo scrivere, tutte queste idee etuti questi io penso che…….., hanno fatto perdere di vista la reale situazione della questione pensioni.
Io credo che lo stato di fatto sia che esiste una legge pensionistica che è la legge Fornero che prevede un’uscita dal lavoro per vecchiaia a 67 anni ed un uscita cd. anticipata a dopo 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini.
Questa legge non è stata sostituita da nessun’altra norma migliorativa anche se questi erano le promesse elettorali del 2018 del M5S e della Lega che pure hanno governato insieme e da soli fino all’agosto 2019.
Tale collaborazione di governo ha partorito sul tema pensioni solo una iniquo e cabalistico bonus pensionistico (quota 100) che si è affiancato alla Fornero e che aveva una validità triennale con scadenza al 31 dicembre 2021.
Sempre nelle promesse elettorali esisteva un epilogo che era quello di portare la pensione anticipata a 41 anni di contributi senza peraltro, che io ricordi aver mai detto di voler abbassare la soglia di vecchiaia fissata a 67 anni (se non per l’abolizione della speranza di vita).
Questa è la situazione per cui non c’è a mio modo di vedere alcuna incertezza sul futuro: scaduta quota 100 rimane operativa la Fornero con la limitazione dell’adeguamnto alla speranza di vita fino al 2026.
Quindi il punto vero è un’altro o si supera la Fornero in senso migliorativo con una nuova norma che la sostituisca (vedi richieste sindacati). Oppure verranno introdotte alla stregua di quota 100 possibilità di uscita affiancate alla Fornero cercando di caratterizzarle, spero, in modo meno legato alla sorte, (tipo derogare alla vecchiaia Fornero con la proposta Tridico) che daranno la possibilità solo ad alcuni di uscire e agli altri di continuare ad utilizzare la Fornero così come è adesso.
Io la situazione l’ho interpretata così.
Non c’è da meravigliarsi che il Pd non dica niente, la prima cosa che hanno fatto nel precedente governo è stato aggiungere tre mesi di finestra ai 42 anni e 10 mesi. Ma lo volete capire che sono contro di noi? Scordatevi i vecchi partiti di sinistra.
abbiamo capito che il governo non si preoccupa delle pensioni dato che la legge Fornero non è stata mai abrogata e tra 4 mesi rientra attiva; tutte le soluzioni proposte hanno uno scopo: INCULARE la gente; 64 e 36 INCULA tantissimi ma non chi ha pochi contributi e ha un età diciamo non giovane; ma per chi come me, nato nel 1960 è una grossa INCULATA visto che ho già raggiunto non 100 ma 101; poi calcolo contributivo così chi è uscito con quota 100 misto, con quota 100 tutto contributivo tanto per inculare; e poi cosa: ape sociale ; tanto per far andare in pensione 4 gatti; morale della favola: tutte soluzioni per inculare la gente; ma se mandi in pensione un vecchio liberi un posto; dopo dipende da chi decide: magari dice: non assumo e sfrutto fino all’osso chi è con me; e se protesta: cambia aria; per tantissimi anni, per noi insegnanti, lo stato ci assumeva , quando andava bene, al 25 settembre e noi in settembre non sapevamo se lavoravamo oppure no; un bell’anno, 1989, ci licenziarono al 31 agosto e poi ci dissero: ci sono problemi, vedremo……. presi una supplenza a metà novembre e quando domandai per l’anno successivo mi risposero: quest’anno hai questo, l’anno prossimo neanche questo; e dovetti cambiare lavoro E RIMETTERMI A STUDIARE ; come sempre decide la politica SULLA NOSTRA PELLE; 18 SETTEMBRE: è IL NOSTRO GIORNO; SALUTI AI GESTORI DEL SITO
Paolo, gira che ti rigira, ti inc….o sempre, e vedo che non perdi occasione di ribadirlo. Stessa cosa vale anche per i nati del 1960 – 1961 – 1962… 1965.
Qui c’è solo una cosa da fare una rivoluzione “pacifica” che blocchi tutta l’italia e che faccia capire alla casta che i tempi d’oro per loro sono finiti e che devono iniziare a guadagnarsi la pagnotta. Si inizia mettendo un tetto massimo ai loro stipendi max 5 volte lo stipendio di un operaio …….. ma i tempi non sono maturi.
Caro paolo,
Condivido. Pensa te sono un altro paolo del 1960 con 41 e 10 mesi di contributi…= a novembre prossimo un quota 103…
Credo di non comprendere bene l’articolo e chiedo al Dott. Perfetto di darmi delucidazioni. La proposta Tridico, 64-36, cancellerebbe, eliminerebbe, manderebbe in soffitta la legge Fornero e diventerebbe di fatto la nuova legge sulle pensioni o sarebbe una nuova opzione al posto della 62-38 ? Con la precedente opzione infatti la legge Fornero era ancora l’unica legge sulle pensioni esistente. Non possono esserci più leggi che trattano lo stesso argomento. Grazie.
Come lei dice, sig. Franco Giuseppe, non possono esserci più leggi che trattano lo stesso argomento.
La Legge Fornero resta il quadro di riferimento all’interno del quale si valutano misure pensionistiche con gradi differenti di flessibilità.
Nella legge Fornero la pensione ordinaria diventa la “pensione di vecchiaia” (67 anni più gli incrementi derivanti dall’aumento dell’aspettativa di vita); viene abolita la “pensione di anzianità” (35 anni di contributi e requisito anagrafico a 62 anni, o 40 anni di contributi) la quale viene sostituita dalla “pensione di anzianità anticipata”.
In estrema sintesi, la Legge Fornero consiste di: pensione di vecchiaia e pensione anticipata.
Nel XX Rapporto Inps si fa riferimento alle tre proposte in termini di “pensione anticipata”.
Pertanto, la proposta del Presidente Tridico 64-36 non sarebbe una nuova opzione al posto di 62-38, né cancellerebbe la Legge Fornero, ma sarebbe una pensione anticipata, con un determinato grado di flessibilità, all’interno del quadro di riferimento della Legge Fornero.
Nel XX Rapporto Inps si legge che con la proposta di pensione anticipata 64-36 “si realizza una flessibilità nella direzione del sistema contributivo con forti elementi di equità con lo sviluppo di risparmi già poco prima del 2035 per effetto della minor quota di pensione dovuta all’anticipo ma soprattutto ai risparmi generati dal calcolo contributivo”.
Mi correggo. La locuzione “pensione di anzianità anticipata” va sotituita con la la locuzione “pensione di vecchiaia anticipata”.
Dott. Perfetto, credo che al di la dei formalismi e delle definizioni contenute nel rapporto dell’INPS, se la pensione anticipata 64-36 si colloca nello stesso quadro inalterato della legge Fornero che, al netto dell’incremeto per la speranza di vita, prevede una (a questo punto alternativa) pensione anticipata a 41anni e 10mesi per le donne più un anno per gli uomini, ed una soglia di vacchiaia fiata a 67, nella sostanza personalmente non vedo nessuna differenza concettuale con “quota 100” 62+38 se non per il solo fatto che provvisoriamente la 64+36 verrebbe liquidata con il calcolo contributivo.
Quindi la quota 100 non era ” una pensione anticipata, con un determinato grado di flessibilità, all’interno del quadro di riferimento della legge Fornero ” ? E cosa era allora visto che ha dato la possibilità a qualcuno di anticipare la pensione, usando un determinata flessibilità, pur esistendo per tutti gli altri la legge Fornero ? Inoltre mi sembra che il problema scalone di 5 anni oggi esistente, con questa proposta non sarà risolto anzi diventerà come le gradinate del tempio di Montezuma o le prime piramidi di Saqqara in Egitto. Ci sarà qualcuno che l’anticipata Fornero di 43,1 la raggiungerà proprio a 64 anni e a quel punto dai 36 anni di lavoro della proposta Tridico ai 43,1 della Fornero c’è uno scalone di 7,1 anni, cioè si allunga la famosa scala della torre della Babele pensionistica. Comunque come avevo già scritto in altro commento in altro articolo, avevo già capito che il fine ultimo è di giungere in anticipo sulla data prevista al pagamento delle pensioni col solo sistema del tutto contributivo. Cari ex colleghi lavoratori, o lottate contro le disuguaglianze oggi o domani avrete accettato passivamente le vostre difficoltà economiche ed esistenziali. Io sono dalla vostra parte anche se solo denunciando le malefatte e i soprusi via web.
“Già. Ma quale scelta potrà mai fare il Governo? Il punto su cui insistono le Istituzioni, sia italiane che estere, è la riduzione della spesa pensionistica in base ad un’algebra economica che si sintetizza in questi termini: “meno pensioni, più crescita”. In altre parole, lo Stato, riducendo la spesa pensionistica, avrebbe più risorse per fare investimenti, e quindi aumentare la produzione, e quindi il Pil (aumento Pil = crescita economica).
Ridurre la spesa pensionistica, ELIMINANDO gli sprechi. Chi ha disposto il R.d.C. e sussidi vari, deve trovare i soldi da altre casse. Nelle casse dell’Inps ci sono i soldi di chi ha versato i contributi. Lo sò è brutto da dire, ma è altrettanto brutto che chi ha piu’ di 40 anni di versamenti fatti, veda andare in pensione persone che ne hanno 20 – 30. Se i sindacati volessero aiutare i lavoratori, dovrebbero fare in modo di ABOLIRE centri interinali (basta guardare le inserizioni per capire che in molti casi non sanno nemmeno di che cosa stanno parlando), contratti in somministrazione e a tempo determinato ( che servono solo a STROZZINARE i lavoratori, garantendogli un futuro pensionistico del tutto improbabile.) E’ ovvio che per ridurre gli sprechi, un ritocco al ribasso a stipendi esorbitanti dei vari funzionari non sarebbe male. “stipendi più bassi , più crescita, più dignità”
Salve,il posto fisso dovrebbe durare non più di venti anni. I politici e la galassia di manager dopo dieci anni andare a cercarsi un lavoro nel privato o aprirsi una partita iva.Essere sostituiti da lavoratori privati che hanno già pagato tasse e contributi reali per venti anni darebbe per me una logica restribuzione della vita fiscale e contributiva.di uno Stato moderno.
Tridico: vai a casa…..
da mandare subito a casa insieme a Cazzola e Fornero
Il suo stipendio viene erogato interamente ogni mese, vorrei vedere cosa direbbe se il suo stipendio fosse erogato in trance dilazionati nel tempo.
Tutti questi rappresentano un pericolo pubblico, dei nemici e non riconoscenti che i loro riconoscimenti economici li percepiscono gravando sui lavoratori.
Buonasera a tutti….io penso sia equo uscire dal lavoro con 41 anni di contributi…perché anche se ha un costo elevato…dopo tanti anni di lavoro vengono fuori diverse malattie dovute all’età e all’usura del organismo che comporta ugualmente un COSTO PER L’INPS….. QUINDI BUSIGNA CONSIDERARLO….SALUTI
Sono solo stronzate,le storie dei costi,non c’è giustizia di equità sociale,danno il rdc ai ragazzi rendendoli oziosi e turisti per sempre,già, una forma di pensione direi ai ventenni ,e in cambio tenete in ostaggio gli anziani sul lavoro,quei soldipossono essere utilizzati per mandate a riposo i vecchi,e chiedo di farla finita di propinare notizie che eludono la verità,contiamo troppo e date le pensioni ai ragazzi sottoforma di rdc
Il Prof. Cazzola afferma che gli aumenti di occupazione degli anziani non sottraggono risorse all’ occupazione delle altre fasce di età, anzi, carriere lavorative più lunghe per gli anziani favorirebbero l’aumento dell’occupazione giovanile.
Sarà, ma non mi sembra, visto che, dopo tutte le riforme delle pensioni degli ultimi 25 anni, che hanno allungato la durata dell’occupazione degli anziani, abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile ancora tra i più alti d’Europa, senza contare chi non cerca neanche più un lavoro.
Altra questione, quota 41 viene indicata come “più costosa oltre che di quota 100 anche della Fornero” : a mio parere qualsiasi meccanismo che possa consentire il pensionamento prima di quanto previsto dalla riforma Fornero DEVE costare di più, altrimenti significa togliere diritti acquisiti a qualcuno a beneficio di qualcun altro.
Sul costo di un’eventuale quota 41, non posso non pensare che tutti i governi, nel corso degli anni, le risorse per ogni cosa quando hanno voluto le hanno trovate.
Detto questo, e vista la direzione che sta prendendo la questione, la prima cosa che mi viene in mente è RIDATEMI TUTTI I CONTRIBUTI che mi arrangio da solo, magari con risultati peggiori, magari sbagliando, ma almeno senza essere in balia di cotanti pensatori che studiano come fregarmi per l’ennesima volta.
La mia posizione resta 41 – 62, ma se proprio non si vuole fare, almeno facciamo 41 – contributivo fino ai 42 e 10 mesi (Fornero), e da lì anche il retributivo: così sarebbe un po’ meno indecente che la proposta Tridico.
– pro memoria: sabato 18 settembre 2021 –
Ma che vergogna. Colpire i lavoratori del comparto privato è la cosa più vigliacca che si possa fare. Nel pubblico tolte alcune mansioni: chirurghi, infermieri, os, forze dell’ordine impegnate sul territorio in genere possono lavorare fino a 100 anni. Ma tornando a bomba bisogna tagliare le pensioni d’oro e i vitalizi, e garantire la pensione di anzianità ai privati max a 64 anni con il retributivo a chi ancora tocca e mandare il pubblico impiego in pensione a qualche anno dopo. Se personalmente mi assume lo stato io lavorerei fino a 80anni, e ne ho 65.
Tridico ,all Inps in ufficio con lo stipendio pagato dai contribuenti lo vorrei vedere a fare malta sotto il sole a 60 anni cosa ne pensa,lasciateci vivere
Manderei la Fornero in fonderia a 60 anni ,dopo vorrei sapere cosa ne pensa.
Sarà meglio tagliare le pensioni che sperano i 10000 € al mese solo così potrà esserci una equità razionale per una intera nazione. Quota 41va più che bene.
Ottima la proposta n.3 ma deve riguardare anche i disoccupati : anticipo della quota contributiva della pensione al raggiungimento di almeno 63 anni di età, almeno 20 anni di contribuzione e un importo minimo di 1,2 volte l’assegno sociale (ovvero: 1,2×460,28=552,34 euro mensili); al raggiungimento del requisito di vecchiaia al lavoratore viene riconosciuta anche la quota retributiva della pensione .
Con che coraggio state dicendo che se non c’è gente che lavora l’INPS non ha i soldi Quando permettere ad una azienda di licenziare 425 persone! GKM!
Quota 100, somma degli anni, più i contributi versati, senza nessun paletto, sarebbe, dal mio punto di vista, il non plus ultra.
Teniamo conto anche di un aspetto sociale non indifferente, e non solo meri calcoli economici.
Gente che ha versato dai 40 anni in su deve poter per forza aver diritto ad uscire….
Non è conveniente tenere queste persone ancora al lavoro, stanche, demotivate e come tappo generazionale.
Liberateciiiiiii!
Quando ho letto che quota 64-36 è la più equa, ho fatto un triplo salto carpiato sulla sedia. Ho capito che si parla in termini intergenerazionali, ma ripropone esattamente lo schema quota 100 (62-38). Qui pare che a pagare sarà una generazione sola. Il dilemma continua a restare la situazione dei precoci, di quelli che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi. Per questi sarebbe di gran lunga meglio che rimanesse la quota Fornero altrimenti rischierebbero di rimanere al lavoro altri anni in più. Poniamo l’esempio di un lavoratore che ha iniziato a 17 anni ininterrottamente : A 60 anni avrebbe già i 43 anni della Fornero, ma se deve arrivare ai 64 anni della proposta 64-36, dovrebbe lavorare altri 4 anni e raggiungere 47 anni di lavoro e di versamenti, con 11 anni di lavoro in più senza nessuna possibilità di scelta che hanno invece tutti gli altri. E’ ovvio che ci sia qualcosa che non torna, non le sembra Dott. Perfetto ?