Le ultime novità sulle pensioni anticipate riguardano il buon seguito che ha ottenuto uno dei nostri ultimi articoli, a dimostrazione che l’argomento é stato di assoluto interesse tra i lavoratori che ci seguono e su cui oggi abbiamo intenzione di completare il quadro. Nei giorni scorsi abbiamo cercato di dissipare un dubbio posto da un lavoratore precoce Roberto Sinesi su cosa potrebbe cambiare per i lavoratori che stanno usufruendo di Isopensione e Naspi qualora, nel mentre, si mettesse mano alla riforma pensioni, dato l’insediamento del nuovo Governo Draghi.
Ci eravamo confrontati con Roberto Ghiselli , Cgil, e Domenico Proietti, Uil, che torniamo a ringraziare per la loro disponibilità. Quest’oggi come vi avevamo anticipato, abbiamo l’onore di poter ospitare anche Ignazio Ganga, Cisl. A lui abbiamo sostanzialmente posto la stessa domanda, che qui vi riproponiamo per quanti non avessero seguito la prima parte del dibattito.
Pensioni anticipate, cosa potrebbe cambiare per quanti hanno aderito ad isopensione e Naspi col Governo Draghi?
Pensionipertutti: Roberto Sinesi, chiedeva: ” “Se un lavoratore aderisce all’ isopensione o alla naspi, ma durante il periodo di isopensione o naspi cambia la legge sulle pensioni e viene peggiorata, esempio passaggio da misto/retributivo al contributivo puro, al momento effettivo del pensionamento si ritrova con assegno più basso o naspi e isopensione bloccano l’ assegno previdenziale? Isopensione tra l’altro l’ assegno viene calcolato su quanto avresti di pensione al momento dell’accordo, differisce dalla naspi, questa è una domanda che si pongono tutti i lavoratori, confido tu riesca a consultare i sindacalisti sulla questione”.
Ignazio Ganga: “La ripresa di una discussione sul futuro delle pensioni dopo la scadenza di quota 100 a dicembre 2021 fa emergere legittime preoccupazioni dei lavoratori, in particolare tra coloro che sono o saranno coinvolti in programmi di esodo. L’amara esperienza degli “esodati” della riforma Monti-Fornero è ancora troppo recente per essere dimenticata e in realtà bisogna fare di tutto perché non si ripetano situazioni analoghe.
E’ importante chiarire che, purtroppo, non esiste un diritto generale all’aspettativa che le regole delle pensioni non cambino. E’ quindi necessario limitare il rischio che, in caso di modifiche normative, il lavoratore rimanga senza tutele. A questo fine, per esempio, è importante che l’accordo contrattuale che disciplina l’esodo contenga la clausola che in caso di modifica delle regole per andare in pensione è prevista la rinegoziazione o comunque una modulazione tale da raggiungere il nuovo requisito pensionistico. Nello specifico caso dell’isopensione, l’Inps ha previsto che la prestazione prosegua fino al raggiungimento della pensione nel limite massimo di 48 mesi. Non c’è dubbio, però, che il modo migliore e più sicuro per tutelare il lavoratore è che sia il legislatore a prevedere la salvaguardia delle vecchie regole di accesso alla pensione per chi ha sottoscritto accordi di esodo.
A maggior ragione, uno specifico intervento normativo in deroga sarebbe indispensabile nel caso in cui dovesse intervenire una modifica sul calcolo della futura pensione, perché in tal caso nulla potrebbero prevedere gli accordi sindacali.
Pensionipertutti: Cosa farà dunque la Cisl per ‘vigilare’, mi passi il termine, in tal senso?
Ignazio Ganga: L’attenzione della Cisl su questi aspetti è massima ed è anche per questo che è particolarmente importante fare in modo che sia garantita dal 2022 una flessibilità per l’accesso alla pensione che non penalizzi i lavoratori. Auspichiamo quindi che sia possibile riprendere presto il confronto con il Governo anche sulla previdenza.
Ringraziamo Ignazio Ganga, Cisl, per averci concesso questo importante confronto, e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte delle dichiarazioni che é tenuto, trattandosi di esclusiva, a citare la fonte.
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