Pensioni anticipate 2022-2023, da quota 41 all’uscita dai 62 anni: domani su AltrocheTg
Il tema delle pensioni anticipate 2023 e delle misure che potranno consentire alle persone di accedere alla quiescenza restano il focus dei dibattiti sui social, specie ora che sono finalmente ripresi gli incontri tra Governi e sindacati. Le richieste prioritarie per molti restano quota 41 senza limiti anagrafici, l’uscita dai 62 anni con leggere penalizzazioni, l’opzione donna strutturale. Le richieste paiono abbastanza in linea, almeno le prime due, con quanto da tempo vanno chiedendo i sindacati al Governo nel corso dei tavoli di confronto che dovrebbero portare ad una riforma pensioni per il 2023.
Anche nel DEF qualche riferiemento seppur a carattere generale su flessibilità, donne e giovani, vi é, stando a quanto ci ha detto a Roma Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, a seguito dell’incontro tra Governo e sindacati che si é tenuto il 7 aprile scorso. Per chi fosse interessato a comprendere ad oggi le possibilità di uscita dal mondo del lavoro per il 2022 ed eventuali proposte per il 2023 potrà collegarsi domani 15 aprile dalle 19:30 alle 20:30 su AltrocheTg, la diretta condotta da Giuseppe Silvio L’Abbate, nel corso della trasmissione vedrete, e per noi é motivo di orgoglio, proiettare un mio articolo scritto in collaborazione col Dott. Perfetto, che vi avevamo proposto nei giorni scorsi e che é stato particolarmente seguito, ed una tabella riassuntiva, prodotta dal Dott. Claudio Maria Perfetto, che vi indicherà le varie modalità di uscita ad oggi consentite. I dettagli della trasmissione e il link a cui collegarvi per poter partecipare con domande mirate.
Pensioni anticipate 2023: flessibilità, quota 41, uscita dai 62 anni: se ne parla ad altroche Tg domani 15 aprile
Nel corso della diretta vi sarà, come si può evincere dalla locandina che abbiamo inserito come immagine all’articolo, la partecipazione di un esperto previdenziale, chi si collegherà avrà modo di porre delle domande direttamente a Mino Ceci, Formatore Nazionale , Patronato INAC. L’Inac, istituto nazionale Assistenza ai cittadini, dà risposte qualificate alle esigenze di tutela, assistenza e consulenza in ambito sociale e previdenziale per tutti i cittadini, per gli anziani , i lavoratori , i diversamente abili, gli immigrati.
Giuseppe Silvio L’Abbate così introduce sulla pagina Facebook AltrocheTG l’importanza della trasmissione che condurrà domani sera: “Qello delle pensioni è un tema che appassiona sempre più gente, non solo chi è prossimo a lasciare il lavoro .In Poste Italiane, per una serie di fattori, quello delle pensioni rappresenta per moltissimi addirittura un’ancora di salvezza, una via di fuga verso una nuova rinascita. Pertanto, come vi avevamo promesso, cercheremo di chiarire ogni aspetto legato alle possibili opportunità da cogliere. L’appuntamento è come di consueto per venerdì 15 aprile alle ore 19:30“.
Pensioni anticipate 2022-2023: come si potrà accedere alla pensione?
Per i nostri lettori, come anticipavo poc’anzi, sarà un’occasione, giacché siamo stati invitati a dare un nostro contributo tecnico, per poter visionare in diretta, in modo chiaro e schematico, le varie opzioni di uscita anticipata. Che qui vi riproponiamo

Per accedere alla diretta sarà necessario collegarsi alle 19:30 al seguente link: https://www.facebook.com/altrochetgmagazinesindacale, vi aspettiamo numerosi con le vostre domande, siamo certi potrà essere un bel momento di confronto e condivisione con esperti del settore.
Ricordiamo altresì che chi maturerà i requisiti per la quota 102, 64 anni d’età e 38 di contributi, entro il 31/12/2022 potrà poi accederenel 2023 alla quiescenza. Sulle future proposte invece si attendono i prossimi incontri tra Governo e sindacati, tra le richieste prioritarie avanzate, ve lo ricordiamo, la quota 41 per tutti e la flessibilità a partire dai 62 anni d’età. Non resta che comprendere se il Governo deciderà di dare ascolto alle proposte dei sindacati o se procederà nuovamente con le quote o con il ricalcolo dell’assegno contributivo per quanti vogliano anticipare la quiescenza, ipotesi che purtroppo é già emersa e non ha affatto incontrato parere favorevole da parte dei lavoratori, preoccupati di un assegno eccessivamente basso che non consenta loro di vivere adeguatamente.
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Purtroppo ha ragione Giorgio: Draghi e i suoi ministri non hanno alcuna intenzione di riformare in senso migliorativo per i lavoratori l’attuale Legge Fornero. Piuttosto se riforma ci sarà sarà peggiorativa per la stragrande maggioranza dei lavoratori con mancette elettorali per qualche lobby e sindacato, come è sempre avvenuto in tutte le precedenti cosiddette riforme. E’ significativo che finora nè la maggioranza nè l’opposizione abbiano speso una sola parola in difesa dei lavoratori e del diritto ad una dignitosa flessibilità per andare in pensione dopo oltre 40 anni di lavoro. Mi auguro che alle prossime elezioni paghino pesantemente in termini di consenso questo loro atteggiamento! Ormai non ci resta che sperare che non si faccia alcuna riforma e venga mantenuta immutata l’attuale indecente Legge Fornero!
Solo gli stolti e gli ingenui possono pensare che un uomo di Goldman Sachs riformi la legge Fornero in senso più favorevole ai lavoratori. E’ molto più probabile piuttosto che verrà peggiorata. Del resto degli Italiani fanno quello che vogliono. Oramai il dato di fatto inconfutabile è che siamo ridotti ad un popolo di pecore che seguono nella stragrande maggioranza il pensiero unico dell’informazione. La minoranza viene trattata da appestata.
Buongiorno, lavoro in un Ente pubblico (Comune) ho iniziato a lavorare il 2 novembre 1994 per 4 anni a temo pieno, poi ho chiesto il part-time (25 ore settimanali).
Sono nata il 12 ottobre 1960.
Devo compiere 62 anni, chiedo cortesemente quando posso andare in pensione.
Se c’è speranza tenendo presente che con il part-time lo stipendio è basso.
In attesa di un sollecito riscontro porgo cordiali saluti Maria.
Dopo 41/42 anni che lavori puoi andare in Pensione,senza voltarti indietro,e un sacro Santo Diritto…poi che aggiungo 62 anni con minimo 20 di contributi va bene per le carriere doscontinue,, ricordo ai burocrati che quando si andava con i 35 anni di contributi ,il ricambio generazionale funzionava alla grande,ma come sempre qualche Genio ha rovinato tutto ….
La pazza continua a influenzare il governo bloccando la eliminazione della sua criminale riforma
VOREI SAPERE CON QUALE CRITERIO LE DONNE VANNO PRIMA IN PENSIONE VISTO CHE HANNO UNA’ ASPETTATIVA DI VITA PIU’ LUNGA DEGLI UOMINI?
infatti, non si capisce perché vanno prima di un solo anno…. visto che durante una vita normale fanno almeno tre lavori in più di un uomo…..
A farle morire prima, tante volte, ci provano gli uomini, ammazzandole…..
Leonardo, se lo poteva evitare il commento.
CONTRIBUTI vs ETA’: facciamo un esempio pratico: un lavoratore dopo 41 anni di lavoro va in pensione a 62 anni di età (magari) e con tanta buona fortuna e buona salute poniamo il caso che viva fino a 82 / 83 anni: questo lavoratore ha versato contributi per 41 anni per usufruire della pensione per metà degli anni…
Poi ci sono gli “onesti” parlamentari che con un solo giorno di presenza in Parlamento prendono il vitalizio. ex presidenti della Repubblica, senatori a vita, ecc; li manteniamo noi, e la crudele legge Fornero, con il benestare di Draghi, ci fa sputare lacrime di sangue fino all’ultimo respiro.
40 anni di lavoro, soprattutto per certi tipi di lavoro, sono tanti… BASTA CON QUESTA LEGGE FORNERO, DEVE ESSERE ABOLITA. Vogliamo una riforma pensionistica “umana”; 40 anni di lavoro son più che sufficienti.
Con l’aspettativa di vita che si è ridotta di più di un anno e mezzo condivido totalmente :
41,10 per gli uomini e i 40,10 per le donne anziché gli attuali 42,10 e 41,10.
Flessibilità dai 62 .. 63 anni con massimo il 2% di penalizzazione fino ai 66 anni.
Mi auguro che i sindacati possano prendere seriamente in considerazione questa proposta. Di certo il migliore compromesso da perseguire .. se saltano i 41 per tutti .. !
66 per anzianità anagrafica anziché 67.
41,10 anziché 41 uomini e 40,10 donne come contributi anziché gli attuali 42,10 e 41,10.
Flessibilità dai 62/ 63 anni con max 2 per cento di penalizzazione fino ai 66 anni.
Così facendo so accontentetebero quasi
tutti. Che ne pensate?
Sono abbastanza d’accordo è qualcosa che da equilibrio.
Per me ok!
rispondo che sognare non costa nulla
Buongiorno
Io dicembre 2022 avrò maturato 35 anni di contributi
Purtroppo compio gli anni 58 il primo gennaio 2023
Quindi per me non c’è più possibilità di accedere opzione donna?
35 anni di contributi e 58 anni di età
Grazie
ho 63 anni a maggio ho pagato 20 anni di contributi e ho smesso di pagare dal 2000. non ho piu lavorato pe problemi familiari. quando andrò in pensione grazie
Io vorrei solo sapere se rimane anticipata con 41 e 10 mesi visto che maturo i requisiti a fine gennaio 2023 e come sarà calcolato l’assegno
Non è giusto che le persone non possano pianificare la loro vita e non è giusto per i datori di lavoro non sapere quando il proprio dipendente andrà in pensione
62 anni per tutti con leggere penalizzazioni mi sembra la via che va bene per tutti. Si risolve il problema crescente delle povertà e disoccupazioni che pare non interessare a nessuno. Peccato che io ho anche 12 anni di Cassa dei Ragionieri che non posso utilizzare pro quota. Per la pensione si ma per la pensione anticipata no. Riguarda molte persone che hanno sistemi misti. Essendo una grave discriminazione invito chi porta avanti le nostre richieste a farsene carico. Oltre a tutto la quota “privata” la pagherebbe la Cassa, per cui non si capisce perché non si possa fare.
Grazie a tutti per l’impegno.
Buongiorno,
non sapendo se quanto sotto farà parte del dibattito, oltre che confermare la mia modesta convinzione che 41 anni di contributi o 62 , non 63 o 64 di età siano più che sufficienti per poter accedere alla pensione, vorrei comunque esprimere anche un altro mio pensiero ovvero che le regole per il recepimento del trattamento di fine rapporto siano uguali per tutti; nel pubblico si recepisce la metà del trattamento entro 27 mesi e il rimanente dopo i 2 anni seguenti: perché?
Potrebbero essere investiti per aiutare i figli, pagare le rette di una RSA, per ristrutturare la casa per chi la possiede o semplicemente , vista l’età che avanza, avere un piccolo gruzzoletto “da parte”.
Un altro pensiero che mi ritorna è : non facendo nulla ovvero lasciando gli attuali criteri fra un anno, due, tre al massimo saranno in molti (qualcuno in meno purtroppo) a raggiungere i requisiti dei vergognosi 42 anni e 10 mesi ed allora cosa succederà? Sicuri che per motivi di bilancio, di Europa…. non si cambino ancora le carte in tavola?
Ci sarebbero poi i contratti da rinnovare, salari che perdono continuamente potere d’acquisto… ma mi fermo qui.
Nel ringraziarvi per avermi ospitato Vi auguro buon lavoro.
Buongiorno Roberto 61
Buone domande!
Ma mi piacerebbe sentire il suo parere quando ci potrebbero dire riguardo ai vari punti che … purtroppo abbiamo un debito pubblico mostruoso, mentre se leggiamo qua e la:
– L’ex capo economista, il signor J.S.Henry della McKinsey relazionando riguardo il denaro occultato nei paradisi fiscali sostiene essere tra i 21 e i 32 trilioni di dollari; denaro di appartenenza a persone facoltose e imprese transnazionali che produce un’elusione di 860 miliardi anno nella sola UE (da: Tax Justice network ,7.2012).-
Per poi attenderci che quando qualcuno deciderà che: è ora di risanare il debito pubblico o i costi di una guerra in corso ( l’Europa già ne parla) scopriremo che i chiamati a pagare il conto saranno i …
Saluti
La proposta dei sindacati al governo dev’essere compatibile con i conti tenendo presente anche la situazione internazionale. Visto che la proposta attuale è flessibilità dai 62 anni o 41 di contributi per tutti, io dico di unire le due cose e rendere strutturale Quota 103. In tal modo i requisiti sarebbero 62+41, 63+40, 64+39, 65+38 e 66+37 coprendo tutti coloro che hanno iniziato a lavorare dai 21 anni. Ovviamente, lasciando attive le misure per le donne, i precoci e i disabili. L’attenzione deve essere anche rivolta ai giovani che iniziano tardi a lavorare e a coloro che hanno carriere discontinue.
Dopo 11 anni della fornero la politica incapace di una riforma equa .questo ci fa capire in che mani siamo sindacati e politica complici. Contro i lavoratori .i crimini commessi saranno pagati amaramente.
Caro Gianni lo so che ognuno vuol portare l’acqua al suo mulino ma ci sono persone che hanno iniziato il lavoro a 14 anni e facendo il 103 per tutti come probabilmente favorevole a te allungheresti di almeno 1 anno il lavoro a questi facendoli lavorare 44…….45…..anni il che…….
Esatto.Marco
si, sarebbe giusta quota 103; il problema è che non sarà mai 62 e 41; se già adesso è 102 con i 64 anni come minimo te la piazzerebbero a 64 e 39 o 65 e 38 tutto contributivo ; altrimenti aspetti i 67 anni; hai capito in che mani siamo? buona pasqua a tutti
Sono certo che i Sindacati non otterranno ne 41 anni di contributi a prescindere dall’età ne un uscita dai 62 anni con leggere penalizzazioni per cui chiedo ai Sindacati che qualsiasi accordo sottoscrivano di lasciare in piedi per chi volesse la legge Fornero , e chiedo anche di guardare ai paesi europei più vicini e che hanno più affinità con il nostro tipo la Francia e di esportare il loro modello se l’Europa lo permette a loro non vedo perché non dovrebbe permetterlo anche a noi
Confermo il tutto
Bravo
Niente ape sociale
Interessante e chiaro
E gli impiegati amministrativi delle scuole ? Avranno la possibilità di andare in pensione a 64 anni di età con almeno 20 di contributi? Lavoro stressante, e siamo tutti sopra i 62 anni, dateci la possibilità anche a noi grazie . Laura
Buongiorno Erica, mi permetta.
Poiché non so come si compili e quali campi abbia la domanda informatica di dimissioni e di pensione.
Riferendomi a Don_62, visto che mi è stato detto che raggiunto il diritto pensionistico anticipato, cristallizzato da Ecocert diciamo, ci si può recare al patronato il quale inserisce sia le dimissioni e, contemporaneamente la domanda di pensione.
Poiché esistono le finestre e che queste, solitamente, molti le usano per coprire il preavviso che produce versamenti di contributi.
Devo ritenere che INPS al termine del preavviso anche lui noto e se coincidente con la finestra, non si abbia più necessità di domanda aggiuntiva di supplemento.
Oppure mi sbaglio.
Grazie e buone feste.
Mi raccomando 41 anni si e senza se e senza ma cioe’col calcolo misto perché ho una strana sensazione che bolle qualcosa in pentola, quindi mi rivolgo ai sindacati attenti xche’ il governo secondo me ha già la strada tracciata
Buongiorno mi chiamo lino da Cuneo volevo chiedervi io adesso ho 42 anni di contributi agricoli consecutivi… Anche se il prossimo anno vado in pensione come possibile vivere con una miseria così e poi danno il reddito di cittadinanza e altri sussidi molto più alti senza avere pagato niente.. Grazie
Grazie per la pronta risposta, non mi è chiaro se il lavoratore deve fare una seconda domanda di ricalcolo della pensione?
Grazie
Buonasera,
vorrei sapere nel caso di pensione anticipata (41 anni e 10 mesi) come verrebbe conteggiato lo sconto per il lavoro di cura per le donne per n. 2 figli.
grazie per l’attenzione Paola
Avrei una domanda: nei 3 mesi di finestra che una persona intende lavorare per non restare senza stipendio (fornero ->uomini 42anni+10mesi +3 mesi finestra) i contributi inps vengono versati?. E se si che fine fanno visto che se ho ben capito la pensione viene calcolata con il montante dei 42 anni e 10 mesi?
Non sarebbe il caso di versare tali contributi direttamente in busta paga al dipendente?
Grazie
Può lavorare e I contributi saranno utilizzati nel calcolo della pensione o in secondo momento +con domande di supplemento
Buonasera a tutti. Questa finestra di tre mesi ,dopo 42 anni e 10 mesi ,è la vergogna delle vergogne.Dico ,ma veramente queste persone che piazzano questi parametri non si rendono conto? Ma queste persone lavoreranno mai tanti anni prima di andare in pensione? Tutto ciò è proprio una vera e propria provocazione e offesa all’essere umano.
Buon Lavoro