Pensioni anticipate 2022 l’editoriale: quota 41 e diminuzione delle tasse
La convocazione per la ripresa delle contrattazioni tra governo e sindacati in relazione alla nuova riforma delle pensioni non è ancora arrivata. Alla fine dello scorso anno, dopo lo sciopero generale di dicembre, tutti erano convinti che il governo avesse intrapreso una nuova strada e questo 2022 sarebbe stato, finalmente, l’anno della nuova riforma previdenziale. Ma il governo ha inspiegabilmente interrotto gli incontri prima dello scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina e da oltre un mese tutto è fermo nella risoluzione di un problema che assilla i lavoratori italiani.
Ultime news Pensioni anticipate 2022: l’editoriale
Siamo già alla fine di marzo e quello che era, a parole, l’intendimento del governo di inserire una sorta di intesa sulle pensioni all’interno del DEF da presentare ai primi di aprile è già stato precluso. Forse ci sarà, ma non è certo, solamente in impegno generico di attuare la riforma entro fine anno ma non in maniera chiara ed esaustiva.
Certamente la guerra in atto ci ha messo del suo ma comunque in ogni caso la vita delle persone va avanti e un buon governo deve affrontare anche impegni di politica interna, come quello di una riforma che gli italiani aspettano da anni. Sembra di ripercorrere lo stesso schema dello scorso anno, vale a dire quello di rimandare la discussione e poi inserire un testo blindato nella legge di bilancio approvato senza alcuna discussione parlamentare. Non vorrei che l’esecutivo sfruttando una pandemia non ancora debellata e una guerra che sta sconvolgendo l’economia di tutta Europa pensi di rinnovare per un altro anno gli istituti di Opzione donna, Ape Sociale e quota 102, aspettare l’anno prossimo e consegnare a chi vincerà le prossime elezioni la “patata bollente” della nuova legge previdenziale.
Non si spiega altrimenti l’atteggiamento del governo che pur avendo sul tappeto diverse ipotesi sulla flessibilità in uscita come le proposte di Tridico, Raitano ed Opzione Tutti e una proposta di riforma strutturale presentata dalle OO.SS., a cui si è aggiunta recentemente anche quella del sottoscritto, non abbia ancora scoperto le carte e detto in maniera chiara quali siano i propri intendimenti.
Pensioni anticipate 2022-2023: quota 41 per tutti e aumento pensioni
Personalmente ritengo che dopo la pandemia che ha ridotto l’aspettativa di vita di quasi due anni è necessario scendere a 41 anni di contributi per tutti uomini e donne indipendentemente dall’età anagrafica per accedere al pensionamento e inoltre consentire una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età operando una minima penalizzazione dell’1,5% annuo a partire dai 66 anni che alla luce della minore speranza di vita deve essere l’età del pensionamento ordinario, consentendo a chi lo desidera di restare oltre tale limite con un bonus dell’1,5% annuo fino ad un massimo di 70 anni.
Inoltre, in seguito a quanto riportato dall’osservatorio INPS relativamente alle pensioni in Italia nell’anno 2021, dove viene indicato che su diciassette milioni di assegni previdenziali quasi quattro riguardano le prestazioni assistenziali con un costo di oltre 23 miliardi annui, operare una divisione reale tra previdenza ed assistenza che dimostrerebbero come i contributi previdenziali versati dai lavoratori sarebbero sufficienti a coprire la pura spesa previdenziale.
Da tale Osservatorio emerge, anche, che due terzi degli assegni sono sotto i 1000 € e addirittura quasi il 60% ha un importo inferiore a 750 € mensili. Per tale motivo è necessario operare una rivalutazione dei coefficienti di trasformazione e per chi è già pensionato innalzare la no tax area fino a 10.000 €, eliminare le add.li regionali e comunali fino a 30.000 € ed operare un dimezzamento di queste per le pensioni da 30.000 a 40.000 € di imponibile annuo.
In considerazione dell’importo delle pensioni , che per il 60% è al di sotto dei 750€ ,andrebbe istituito un bonus fisso di 200 euro netti mensili per le pensioni fino a 30.000euro e variabile a decrescere per la fascia 30.000-40.000 . In questo modo si offrirebbe più dignità ai pensionati e una maggiore opportunità di aiutare i loro figli e nipoti che sono disoccupati .
Luca
26 Marzo 2022:
…. Quello che sta succedendo è vergognoso , questi politici è ora che vadano tutti a casa se non vogliamo morire di fame ,alle prossime elezioni bisogna entrare nei seggi e rifiutare la scheda , così gli si toglie il potere e tutti a casa sti mangiasoldi !!
Per la nostra repubblica (parlamentare) non sarebbe un problema creare un ennesimo governo “tecnico” .. anzi …👏
Over 60 costretti a lavorare come ventenni incatenati al posto di lavoro fino a 67 anni con stipendi sempre più bassi erosi da una spaventosa inflazione ormai a due cifre nel silenzio assordante di partiti e sindacati, nessuna considerazione sulla drammatica riduzione dell’aspettativa di vita e sulla progressiva riduzione dei posti di lavoro sempre più svolti da robot e servizi digitali o delocalizzati nel terzo mondo, giovani sfruttati e sottopagati costretti a fuggire all’estero per trovare un lavoro decente, questa è l’illuminata politica del cosiddetto “governo dei migliori”! Purtroppo il Drago e i suoi ministri hanno una visione vecchia della realtà, totalmente incapaci di idee innovative e coraggiose Da gente così possiamo aspettarci solo cambiamenti in peggio della già pessima legge Fornero!
Il problema non si pone, considerato quanto si versa di contributi una persona ha diritto di andare in pensione con i 41 anni di di lavoro. Del resto se si versa per 41 anni l’aspettativa in vita non garantisce primo: ulteriori 41 anni di vita da pensionato, secondo ha comunque versato i soldi della sua pensione, se questi mancano è perchè sono frutto di incapacità degli amministratori del fondo, terzo i soldi sono stati affidati alle banche, alle assicurazioni ed ai sindacati con i fondi pensionistici (basta riappropriarsene), quarto ma non meno importante bisogna distinguere l’inps solidale dall’inps contributivo ne risulta una cassa decisamente in attivo.
Il governo fa il suo gioco e pur non essendo accettabile, può essere comprensibile ma i sindacati cosa fanno? Cosa aspettano a farsi sentire in qualche modo? La verità è che da una parte fa comodo anche a loro perché così hanno sempre un finto nemico da combattere agli occhi dei lavoratori(ingenui) e dall’altra non sanno che pesci pigliare.
La vera problematica di questo Paese, purtroppo, è che la classe politica e dirigente attuale rispetto a quella del secolo scorso è altamente incompetente, quelli erano dei veri giganti al confronto di questi nani da giardino.
Siamo nelle mani del nulla.
Come sempre i limoni da spremere siamo noi lavoratori, mai al centro della considerazione, mai in primo piano come nei paesi del nord Europa dove i governi vogliono tra l’altro la felicità dei loro popoli vedi Finlandia Danimarca Svezia ai primi posti. Qui in Italia vogliono farci schiattare sul posto di lavoro, così risparmiano in previsione di aumentare la spesa militare. Per noi mai la felicità al primo posto. Ora i sindacati con questa maledetta guerra (poveri ucraini) hanno la scusa per stare zitti sul tema previdenziale e per noi poveri lavoratori gli anni passano senza avere risposte. Un ringraziamento ai gestori del sito che mi danno la possibilità di sfogarmi sul tema delle pensioni.
Buongiorno
Mio marito è del 60 con 40 anni di contributi, lavora da 35 anni dalle 3 di notte al mercato ortofrutticolo, fatta domanda di pensione è stata respinta perché la ditta non ha mai mandato all’Inps il LAVNOT
Ci sono tutti i requisiti per il lavoro notturno anche con CCNL QUALCUNO MI PUÒ SPIEGARE COSA FARE? A PARTE ANDARE DA UN CAF POSSO SENTIRE UN AVVOCATO CHE SEGUA LE PENSIONI? GRAZIE
Nicoletta
Lametto in contatto comn il Dott. Cosentino, già presidnete di patronato.
Buongiorno
Mio marito è del 60 con 40 anni di contributi, lavora da 35 anni dalle 3 di notte al mercato ortofrutticolo, fatta domanda di pensione è stata respinta perché la ditta non ha mai mandato all’Inps il LAVNOT
Ci sono tutti i requisiti per il lavoro notturno anche con CCNL QUALCUNO MI PUÒ SPIEGARE COSA FARE? A PARTE ANDARE DA UN CAF POSSO SENTIRE UN AVVOCATO CHE SEGUA LE PENSIONI? GRAZIE
Le ho mandato un’email per darle i riferimenti del Dott. Cosentino a cui ho esposto la sua situazione, lo chiami in giornata facendo il mio nome
Ecco cosa dice Macron “Voglio fare le cose con calma, con gentilezza, ecco perché non ho lanciato tali riforme alcuni mesi fa “, ha detto. “ Il nostro Paese è stanco della crisi del Covid e preoccupato per la guerra, ma dobbiamo andare avanti ”, ha difeso.
Riforma pensionistica: Emmanuel Macron conferma la volontà di riportare l’età pensionabile a 65 anni….. Anche con il Covid e la Guerra se si vuole si può fare!
Come volevasi dimostrare: per le pensioni di chi tira la carretta da 40 e passa anni non ci sono soldi, ma per aumentare la spesa militare di 10 miliardi si sono trovati dalla sera alla mattina. La guerra dovremmo farla noi,ma a questa gente che non prova nemmeno senso di vergogna a comportarsi in questo modo.
Concordo totalmente con il sig Sergio,,,
Chiunque contribuisce alla permanenza al lavoro di chi ha oltre 60 anni è un criminale.
I sindacati si sono estinti ora tocca ai politici estinguersi.
Buongiorno a tutti. Una buona notizia, nonostante il momento, è che i soldi ci sono,visto che siamo pronti a investire sull’armamento militare si potrebbe prendere qualcosina di soldi anche per le pensioni.
Buon Lavoro e un saluto ai Sig del Sito.
Non si capisce perché governo e sindacati continuano a rinviare la riforma pensioni la prendono come una cosa secondaria forse un capriccio rispetto agli avvenimenti attuali perché non vivono sulla loro pelle le difficoltà e stanchezza
Per le donne parlano di opzione donna sapete quanto verrebbe con uno stipendio medio? Neanche 1000 euro siamo stanchi
Non c’è niente da fare. Qui si continua a parlare di quote. Non andiamo da nessuna parte. Le pensioni devono essere uguali per tutti a una certa età e facoltative, per tutti, in anticipo. Con alcune categorie e donne che possono avere delle agevolazioni. Con un occhio di riguardo per i disoccupati ultra60enni. Nel rispetto delle opinioni altrui però, tuttavia, si è persa la ragionevolezza di una possibile riforma che abolisca privilegi e discriminazioni. E che aiuti i ceti più in difficoltà. Chi ha il lavoro pensi a chi l’ ha perso.
“Inoltre, in seguito a quanto riportato dall’osservatorio INPS relativamente alle pensioni in Italia nell’anno 2021, dove viene indicato che su diciassette milioni di assegni previdenziali quasi quattro riguardano le prestazioni assistenziali con un costo di oltre 23 miliardi annui, operare una divisione reale tra previdenza ed assistenza che dimostrerebbero come i contributi previdenziali versati dai lavoratori sarebbero sufficienti a coprire la pura spesa previdenziale.”
E poi vuoi anche una penalizzazione??????? dopo al momento 42 anni di contributi e tasse???? Stato ma fai il tuo lavoro e pu in furia (dialetto romagnolo: significa poi in fretta), amministra con equità di grazia! Senza onestà intellettuale non vi è possibilità di confronto e dialogo e al momento le mezze verità e le affermazioni strumentali di quella che non dovrebbe essere ma si pone come controparte sono tante. E comunque, visto che è stata citata la guerra, leggi e rischi di fatto uguali per tutti anche per i politici.
La proposta di Marino è la più sensata.
Ho 41 anni di contribuzione e 61 di età, sto pagando i contributi volontari dal 2018 e ne avrò ancora per circa 2 anni, è interminabile ed insostenibile questa situazione, in una selva dove si continua a prendere per i fondelli chi avrebbe diritto più di altri. Finiamola, finiamola di illudere chi ha dato la vita per il lavoro!!!
Politici bla bla bla sindacati bla bla bla. Andate a casa fatevi 10 anni di vergogna inetti.
La riforma non è più rimandabile. Le quote sono inique e il governo tace, sperando di rimandare la decisione almeno fino a dopo le elezioni. Draghi o non Draghi, la logica è sempre la stessa!
Le logiche di geopolitica internazionale sono di difficile comprensione.
Un saluto
Sono d’accordo completamente con Mog. Bisogna svegliarsi soprattutto noi del ’60. e far sentire la nostra voce. 41 e 62 bastano per andare in pensione. Non se ne può più.
Buonasera a tutti, ho iniziato a lavorare a 14 anni e mezzo, sono del 64 ,e x mia sfortuna sono ancora in fabbrica, perché mi hanno bruciato qualche anno da ragazzo, dico non credete che quota 41 vada bene x tutti? I nostri figli con la scuola , prima dei trentanni non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro , e se qualcuno riesca prima è fortunato, con i contratti a chiamata , che qualcuno aveva detto di creare milioni di posti di lavoro, quando arriveranno alla pensione, !!! se sommiamo 41 più 30 sono 71 ,credete che possa bastare!!!!
Vorrei fare una precisazione, quello che ho scritto non riguarda personalmente il sig. Mauro Marino che normalmente scrive cose che condivido quasi sempre ma parlavo in generale.
si, penso anch’io che voglia prendere tempo e perdere tempo e consegnare la patata che ormai non è più bollente, è cenere, al futuro esecutivo; si, quota 102 o anche 103 naturalmente con i 64 anni tanto per dire a noi nati nel 1960 : ci dispiace; quella degli incentivi dai 66 anni ai 70 anni solo per situazioni estreme e con poco personale; troverebbero la scusa per non assumere qualcuno; saluti a lei e ai gestori del sito
Per chi matura 42 anni a luglio se fosse raggiunto un accordo sui 41 anni dopo dell’uscita con 42 10 mesi 3 di finestra cioè luglio 2023 la legge avrebbe efficacia retroattiva? Da luglio 2021 41 anni di contributi riuscirei ad usufruirne se l’accordo venisse fatto dopo luglio 2023?
Le leggi non hanno effetto retroattivo
Non credo ci sia così tanta differenza, anzi ritengo che i veri lavori pesanti e soprattutto pericolosi sono quasi sempre degli uomini, perciò il sacrificio di ha dato tanto è giusto venga ricompensato con tanto di libertà di scelta e di democrazia!
Renato, grazie.
Daniele; tranquillizzati: accordo con i 41 anni? è come se io che non faccio alpinismo volessi scalare l’everest; impossibile; sullo stelvio in bici non è impossibile perchè vado in bici e l’ho fatto l’anno scorso; parlando di 62 e 41 credo che sia meramente impossibile; io andrò a settembre con 62 e 41 ma dovrò mangiarmi la pensione integrativa; ormai ragionano sui 64 anni; arriva ai 42 anni e 10 mesi più finestra e goditi la pensione; poi se dovesse capitare un miracolo…………………………………. e attento alle promesse elettorali un saluto a te e ai gestori del sito e al dott. Marino
Sostengo che la pensione 41 anni non và bene per tutti ma per certi tipi di lavoro e soprattutto per le donne che lavorano accudiscono figli e famiglia fanno le massaia e ora anche le badanti .VOGLIAMO MATURARLA QUESTA DIFFERENZA!!!
Perdoni la mia schiettezza, la parità dei diritti non è solo quando ci sono benefici…quota 41 se deve essere fatta deve essere fatta per tutti , potrei accettare solo una quota 41 per donne sole, con figli separate ,vedove, single.
Ma chi è esodato dal 2018 cosa succede?
Magari tutto ciò… purtroppo chi lo dovrebbe confermare non essendo coinvolto, insieme a tanti altri , non sosterrà quasi … nulla!🤷♀️
Sono fabrizio ho 53 anni di qui 25 di contributi e molti purtroppo in nero(ma pur di lavorare praticamente ho iniziato a 10 anni. ma quando andro un pensione se il lavoro non esiste e poi con i contratti di adesso?e poi se trovi non ti prendono perche dicono lei e troppo vecchio dunque pur essendo voglioso di lavorare per vivere ti fanno morire di fame con questi contratti assurdi che abbiamo in italia paese obsoleto e indietro di 50 anni. Distinti saluti
Il popolo italiano non ha capito niente e continua a non capire niente. Ognuno ha ciò che si merita. Peggio per gli stupidi e le pecore.
È arrivato il momento di cambiare!
Quello che sta succedendo è vergognoso , questi politici è ora che vadano tutti a casa se non vogliamo morire di fame ,alle prossime elezioni bisogna entrare nei seggi e rifiutare la scheda , così gli si toglie il potere e tutti a casa sto mangiasoldi !!
Condivido totalmente!
Quota 103 con minimo 62 anni dev’essere la soluzione che accontenta tutti.
Buongiorno vorrei se possibile una spiegazione concreta e veritiera perché ancora l’assistenza non viene separata dalla previdenza. Inoltre concordo che con l’abbassamento dell’aspettativa della vita causa COVID l’età per il pensionamento sia 41 anni di contributi soprattutto per chi nato nel 1960 ha già 62 anni e 41 di contributi. Grazie
Come sempre sono d’accordo con Marino!
41 anni di contributi versati, come permettere un uscita dai 62 anni di età, alla luce dei 2 anni di aspettativa di vita in meno, sono ormai divenuti doverosi oltre che necessari.
Il governo fa orecchie da mercante, ma come, giustamente fatto osservare, nonostante la guerra e la pandemia, la nostra vita va avanti, perciò che si segua la china dell’anno scorso, del prendere continuamente tempo, per lasciare la patata bollente al prossimo esecutivo è inaccettabile.
I sindacati invece, continuano, colpevolmente, a latitare, e questo è veramente assurdo e molto preoccupante, cosa aspettano?
Buongiorno a tutti. Ribadisco che sono contrario alle quote. Penalizzano alcuni in favore di altri. Ma è così difficile ipotizzare una riforma che sia uguale per tutti, a parte lavori usuranti e poche eccezioni? Ma è così fantascientifico ipotizzare un età pensionabile, tipo 65 o 66, e un uscita facoltativa a 62/63 anni, con penalizzazioni normalmente in uso nella previdenza integrativa? Ma è così difficile pensare di equiparare Casse private obbligatorie e INPS? Se si paga pro quota la pensione ordinaria, non vedo perché non si possa fare con la pensione anticipata. Finché non applicheremo la Costituzione che invita a fare cose uguali per tutti, cadremo sempre nei privilegi o ingiustizie. Dopo una certa età, posso decidere io cosa fare dei MIEI contributi versati, come si fa con le assicurazioni e previdenza integrativa, o me lo deve dire la FORNERO? Sono mesi che scrivo su questo interessante blog, ma i concetti di giustizia ed egualitarismo non passano.
Gentile Sig. Marino, non mi addentro sulle sue considerazioni e proposte di questo suo editoriale, ma le vorrei far notare una disparità di trattamento nei miei confronti rispetto a tutti gli altri nostri amici che qui commentano. Lei ha scritto in risposta ad un mio commento in un passato articolo: ” Basta, è inutile continuare a parlare di quota 100, ormai è “storia” !! ” Nel recente articolo sulla partecipazione della Sig.ra Fornero ad un incontro con Confindustria, ci sono stati ben 119 commenti di persone che, criticandola anche ferocemente, parlano ancora della Legge Fornero dopo ben 11 anni. Visto che la iniqua quota 100 dopo soli 3 anni è “storia”, mi sarei aspettato da Lei un commento per ricordare a questi 119 amici che: “E’ inutile continuare a parlare della legge Fornero, ormai è ” preistoria”.
Sarebbe storia se fosse superata.in realtà al momento è perfettamente in vigore.
Un saluto
Franco Giuseppe, ti contraddici in continuazione; quota 100 è quasi terminata a dicembre 2021 anche se per la precisione non lo è del tutto visto che chi raggiungeva i requisiti entro il 31 dicembre 2021 potrà ancora usufruire nei prossimi anni? chiaramente gli inc. del 1960 no; quota 102 è attuale anche se le domande sono scadute ed è stato il modo per dire agli inc. del 1960: ti inc. di nuovo; la fornero, come tu hai sempre detto, è tuttora presente come legge che ci piaccia o no; se poi intervistano proprio la dott.ssa Fornero e ribadisce che quota 100 è stata una tragedia e non può dire altrimenti visto che è stato uno schiaffo alla sua legge; non menziona le baby pensioni e guarda caso , ma potrei sbagliarmi, proprio sua figlia ha usufruito di una baby pensione ; dice che la flessibilità si paga ma non dice come; chiaramente la gente si è sbizzarrita nei commenti e in modo più o meno garbato gliene hanno dette di tutti i colori; riepilogando: vediamo il dibattito attuale anche se il dibattito è solo da parte nostra; il governo trova ogni scusa possibile e immaginabile per rimandare il tutto; saluti a te, al dott. Marino, e ai gestori del sito
Bla Bla Bla, ma invece di continuare a fare chiacchiere sterili e inutili andare sui Telegiornali più importanti, sui Social e quant’altro e dire chiaramente ai signori (volutamente scritto minuscolo perché quelli veri sono un’altra cosa), se entro una settimana due, tre fate voi non ci incontriamo e risolviamo una volta per tutte il problema delle Pensioni fermiamo il Parse a tempo indeterminato, Punto. Non ci credono o non rispondono, bene iniziamo subito dicendo bene allora una volta tanto sarà il Popolo Sovrano a decidere e se non fate quello che veramente va fatto da sempre sulle Pensioni togliamo le Pensioni ai Politici fannulloni che le avranno con lo stesso metodo delle persone Normali perciò con anni e cifre pagate PERSONALMENTE per 41/42/43 anni e togliamo le Pensioni d’Oro e lasciamo la più alta a chi ne ha più di una altrimenti veniamo tutti a Roma e vi prendiamo a calci nel culo. STOP che ne Pensate, ma non sto scherzando ci hanno rotto di prenderci per i fondelli o sistemano le cose in modo giusto e equo o Veranente TUTTI A ROMA
Il Governo sta dimostrando col suo atteggiamento di arroccarsi su una situazione di attesa e di menefreghismo, tanto i sindacati tacciono o quanto meno accennano qualcosa ogni tanto sul silenzio grave e ingiustificato di questo esecutivo- la guerra in corso e la pandemia non possono giustificare questa assenza di Draghi nell’affrontare una volta per tutte la riforma pensioni , non più rimandabile, dopo mesi di discussioni, tira e molla vergognosi e silenzi inquietanti da una parte e dall’altra- la flessibilità è sul piatto e non andrebbe a pesare in maniera rilevante sulle casse statali, viste le proposte Tridico, Raitano e Tridico, alle quali aggiungerei la migliore, fatta da Marino che mi sembra giusta e logica con penalizzazioni che non peserebbero in maniera seria sui lavoratori e sulle casse statali- vorrei che i Sindacati una volta per tutte tuonassero seriamente chiamando a raccolta tutti noi per azioni dure ed a oltranza, scuotendo questo burocrate che si vanta tanto di non girarsi dall’altra parte davanti ai problemi, ma che poi come nel caso delle pensioni lo fa con sfacciataggine assoluta- ma ho i miei dubbi che il Sindacato si svegli una volta per tutte, evidentemente fa più il gioco del Governo che la tutela di noi poveri cristi- senza speranze e senza più parole! ma fino a quando dobbiamo subire questa maledetta storia ?
Caro Mauro buongiorno.Leggo sempre volentieri i tuoi articoli,sempre ricchi i spunti e temi sempre semplici da capire.Ho da chiederti una cosa se posso…ma e’ vero che in Parlamento oltre al decreto di portare le spese del Pil al 2 percento,sta passando,in sordina , la cancellazione dell’iva sulla vendita delle armi? I soldi per questa follia li trovano e per le pensioni no? Se la cosa passasse io credo che l’articolo 11 della nostra Costituzione potrebbe essere cancellato….un saluto cordiale Mario Bellucci
Buongiorno a tutti. Egregio Sig Mario,sicuramente lei avrà avuto il dubbio sulla disponibilità del governo ad avere i soldi per una riforma pensionistica.I soldi ci sono sempre stati ,non ci sono per la riforma, per le altre cose si .Se mi avessero detto che fossero serviti per la popolazione Ucraina come aiuto, non avrei mai avuto da ridire,ma così è una vergogna verso tutti, soprattutto noi che abbiamo lavorato tanti anni e aspettiamo questa cosa,magari una volta andati in pensione qualcuno potrebbe dedicarsi con più tempo per aiutare il prossimo,soprattutto in questi momenti.
Buon lavoro